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Vino, Prà presenta il suo primo Soave da uve di tre diversi cru

Vino, Prà presenta il suo primo Soave da uve di tre diversi cruMilano, 22 giu. (askanews) – Graziano Prà, vignaiolo di Monteforte d’Alpone (Verona), presenta il suo primo Soave prodotto da uve provenienti da tre diversi cru dell’azienda, e con la tradizionale tecnica del taglio del tralcio, che permette un leggero appassimento in vigna. Il vino porta il nome di “Colle Sant’Antonio 2018” ed è un’edizione limitata di circa 3.000 bottiglie con il tappo a vite, chiusura su cui l’azienda scommette da tempo con grande successo.

“E’ un vino che va atteso con pazienza in cantina e frutto di una scrupolosa ricerca all’interno delle nostre ‘uga’, dicitura che nel Soave indica i cru” ha spiegato Prà, sottolineando che “nel corso degli anni, grazie a microvinificazioni separate, abbiamo individuato le tre zone migliori, Ponsara, Froscà e Foscarino, all’interno delle quali selezioniamo vigne vecchie, che vanno dai 50 ai 70 anni d’età”. Ponsara si distingue per essere una zona fresca, ventilata e ricca d’acqua in grado di donare al vino una buona acidità e tensione, Froscà è la zona rivolta a Sud e di matrice vulcanica che garantisce la presenza di note più sapide, mentre Foscarino, esposto ad Est, è il cru che dona corpo al vino. Dopo la ‘diraspapigiatura’ e una pressatura soffice, questo vino fermenta a 13 gradi e viene lasciato affinare in una botte grande di rovere di Allier da 30 ettolitri per i successivi 18 mesi. L’azienda Graziano Prà conta 40 ettari vitati sulle colline del Soave, e otto ettari in quelle della Valpolicella, dove alleva vigneti a 500 metri di quota. Pioniere dell’uso del tappo a vite in Italia e fondatore del gruppo “Gli Svitati”, Prà produce oggi cinque etichette provenienti dai terreni del Soave e la linea Morandina dai vigneti in Valpolicella.