Vino, Uiv: bene un Istituto indipendente per la ricerca scientifica
Vino, Uiv: bene un Istituto indipendente per la ricerca scientificaMilano, 16 feb. (askanews) – “La metanalisi presentata oggi dimostra come non debbano esistere verità indiscusse di stampo Tolemaico su un tema delicato come quello relativo a vino e salute. La scienza è un metodo per trovare risposte, non dogmi”. Così il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi, ha commentato l’excursus sulle evidenze scientifiche presentato oggi al convegno “Bere Mediterraneo, gli effetti sulla salute di un consumo moderato del vino” che si è tenuto oggi in Senato, dove è stata annunciata anche la nascita dell’Istituto per la Ricerca su Vino, Alimentazione e Salute.
“Come Unione italiana vini – ha proseguito Frescobaldi – accogliamo con entusiasmo la nascita di un istituto indipendente come quello annunciato oggi, in grado di stimolare la ricerca e il confronto sui temi così importanti”. Per il presidente dell’associazione che rappresenta oltre l’85% dell’export vitivinicolo italiano, “oggi il vino è anche economia: con 310mila imprese, 670mila ettari vitati, 1,2milioni di addetti è in grado di generare un fatturato diretto di circa 15 miliardi di euro”. “Il vino realizza il 75% del valore delle esportazioni tutte le bevande alcoliche italiane e ha una bilancia commerciale in attivo di circa 7,5 miliardi di euro l’anno, che incide per oltre il 40% del saldo import-export di tutto l’agroalimentare italiano” ha ricordato Frescobaldi, sottolineando che “a questi numeri si aggiunge il beneficio esponenziale in termini di indotto turistico, di personale specializzato, di sostegno socioeconomico in favore di aree rurali svantaggiate, di valorizzazione del bene fondiario e del brand Italia, numeri che presenteremo in occasione della conferenza stampa di Vinitaly, tra circa un mese a Roma”.
Un asset che, ha concluso Frescobaldi, è strategico non solo in termini di Pil ma “prima di tutto, il vino è un fattore identitario del nostro Paese, e questo è un valore inestimabile: se lo dovessimo perdere penso che rinunceremmo a una parte di noi stessi, a una componente fedele della nostra storia e del nostro futuro”.