Vino, “Vigna del Parrocco” compie 60 anni: segnò rinascita del Ruchè
Vino, “Vigna del Parrocco” compie 60 anni: segnò rinascita del RuchèMilano, 2 lug. (askanews) – “Che Dio mi perdoni per aver a volte trascurato il mio ministero per dedicarmi anima e corpo alla vigna: finivo la Messa, mi cambiavo in fretta e salivo sul trattore. Ma so che Dio mi ha perdonato perché con i soldi guadagnati dal vino ho creato l’oratorio e ristrutturato la canonica”. Parole di un non più giovane Don Giacomo Cauda, che sessant’anni or sono, nel 1964 giunse a Castagnole Monferrato (Asti) per fare il parroco. Qui trovò alcuni filari abbandonati di un vitigno autoctono a bacca rossa, il Ruché, e diede vita quella che diventerà la “La vigna del parroco”, poco più di un ettaro che oggi rappresenta l’unico Cru della Denominazione.
Di origine contadina, cisternese classe 1927, questo prete vignaiolo scomparso nel 2008 rimise a posto la vigna esistente e ne piantò altra fino ad averne circa 4,5 ettari, la maggior parte coltivati proprio a Ruchè, che arrivò ad imbottigliare con l’etichetta “Ruchè del Parroco”. Fu l’inizio della rinascita di un territorio attraverso un vino per il quale, nel 1987, il visionario curato, con la complicità dell’allora sindaca di Castagnole, Lidia Bianco, riuscì persino ad ottenere la Doc. Denominazione che nel 2010 divenne Docg e che oggi conta una produzione che supera il milione di bottiglie. Oggi il primo a festeggiare la bottiglia di “Vigna del Parroco Ruchè di Castagnole Monferrato Docg” (con la forma e l’etichetta con l’angelo volute a suo tempo dal prete vignaiolo) è Luca Ferraris, 45enne titolare di Ferraris Agricola, che nel 2016 acquistò questa piccola vigna da Francesco Borgognone (che l’aveva comprata negli anni Novanta dall’Istituto diocesano per il sostentamento del clero), con la promessa di portare avanti e continuare a valorizzare questo vigneto. “Se non ci fosse stato Don Giacomo Cauda, oggi non esisterebbe il Ruchè” afferma Ferraris, aggiungendo che “questo vino ha un crescente successo e non conosce crisi, nonostante il momento di riflessione per il comparto enologico: si vende in tutto il mondo a un prezzo sempre crescente, anche grazie all’introduzione della tipologia Riserva, che noi produttori abbiamo fortemente voluto”. Per celebrare il sessantesimo compleanno, Ferraris ha realizzato un cofanetto speciale con la verticale di quattro annate (2017, 2018, 2019, 2020), e il libro dedicato alla storia di questo vino.
Il Ruchè di Castagnole Monferrato nasce sul territorio di sette comuni dell’astigiano (Castagnole Monferrato, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi) ed è una delle Denominazioni gestite dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato.