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von der Leyen: è il momento di costruire la difesa europea

| Redazione StudioNews |

von der Leyen: è il momento di costruire la difesa europeaBruxelles, 11 mar. (askanews) – ‘Non si tratta soltanto di impedire la guerra fra noi, ma anche di formare una comunità di difesa che abbia a suo programma non di attaccare, non di conquistare, ma solo di scoraggiare qualsiasi attacco dall’esterno in odio a questa formazione dell’Europa unita’. E’ la citazione di Alcide De Gasperi con cui la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha iniziato il suo discorso davanti al Parlamento europeo, oggi a Strasburgo, nel dibattito in plenaria su ‘l’architettura di difesa dell’Europa’ e i risultati del vertice Ue straordinario del 6 marzo.



La citazione è tratta da un discorso di De Gasperi alla Conferenza di Parigi dei ministri degli esteri di Francia, Germania, Italia e Benelux, il 31 dicembre 1951, sulla creazione della Comunità europea di Difesa (Ced). Oggi la situazione geopolitca internazionale rende di nuovo attuale quel progetto, che era arrivato fino alla firma di un trattato, che però fu poi bocciato all’atto della ratifica da parte del parlamento francese nell’agosto 1954. ‘Sono passati 70 anni, ma la nostra generazione – ha osservato von der Leyen – si trova di fronte allo stesso identico compito. Perché la pace nella nostra Unione non può più essere data per scontata. Stiamo affrontando una crisi di sicurezza europea. Ma sappiamo che è nelle crisi che l’Europa è sempre stata costruita’, ha continuato la presidente della Commissione, evocando un’altra citazione di una frase celebre di un ‘padre fondatore dell’Europa, Jean Monnet (‘L’Europa sarà forgiata nelle crisi e sarà la somma delle soluzioni adottate per queste crisi’).


‘Quindi, questo è il momento della pace attraverso la forza. Questo – ha sottolineato von der Leyen – è il momento di una difesa comune. E al Consiglio europeo ho visto un livello di consenso sulla difesa europea che non è solo senza precedenti, ma era completamente impensabile solo poche settimane fa. C’è una nuova comprensione del fatto che dobbiamo pensare in modo diverso e agire di conseguenza. Abbiamo iniziato a mobilitare le enormi risorse dell’Europa. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, sarà necessario più coraggio. E altre difficili scelte ci attendono’. Molte delle nostre illusioni – ha aggiunto la presidente della Commissione – stanno andando in frantumi. Dopo la fine della Guerra fredda, alcuni credevano che la Russia potesse essere integrata nell’architettura economica e di sicurezza dell’Europa, mentre altri speravano di poter contare indefinitamente sulla piena protezione dell’America. E così, abbiamo abbassato la guardia. Abbiamo tagliato la nostra spesa per la difesa da una media di routine di oltre il 3,5% (del Pil, ndr) a meno della metà. Pensavamo di godere di un ‘dividendo della pace’. Ma in realtà, stavamo solo gestendo un deficit di sicurezza’.


‘Il tempo delle illusioni – ha rilevato von der Leyen – è ormai finito. L’Europa è chiamata a prendersi maggiormente cura della propria difesa. Non in un futuro lontano, ma già oggi. Non con passi graduali, ma con il coraggio che la situazione richiede. Abbiamo bisogno di un’impennata nella difesa europea. E ne abbiamo bisogno ora’, ha insistito. ‘Ne abbiamo bisogno prima di tutto a causa della situazione in Ucraina’, per ‘colmare le lacune nelle forniture militari e fornire all’Ucraina solide garanzie di sicurezza. Ma questa resa dei conti non riguarda solo l’Ucraina. Riguarda tutta l’Europa e la sicurezza del nostro intero continente. Putin – ha ricordato la presidente della Commissione – ha dimostrato più e più volte di essere un vicino ostile. Non ci si può fidare di lui, con lui funziona solo la deterrenza’.


‘Siamo consapevoli del fatto che il complesso militare russo sta superando il nostro in termini di produzione. Se consideriamo la spesa militare in termini reali, il Cremlino – ha avvertito von der Leyen – sta spendendo più di tutta l’Europa messa insieme. E al di là delle capacità di difesa tradizionali, la gamma di minacce alla sicurezza che affrontiamo si sta ampliando di giorno in giorno. Il Parlamento europeo sostiene da anni che l’Europa deve fare di più. E avevate assolutamente ragione’. La presidente della Commissione ha quindi illustrato a grandi linee, il suo piano ‘ReArm Europe’, già presentato ai capi di Stato e di governo il 6 marzo. ‘La sua logica è semplice: vogliamo tirare ogni singola leva finanziaria che abbiamo per rafforzare e accelerare la nostra produzione di difesa. Possiamo mobilitare fino a 800 miliardi di euro’. Innanzitutto, riguardo alla clausola di salvaguardia che potrà essere attivata, su richiesta di ciascuno Stato membro, per non applicare le rigorose regole di bilancio del Patto di stabilità alla spesa aggiuntiva per la difesa e sicurezza, ‘vorrei spiegare – ha detto von der Leyen – perché è fondamentale mobilitare i bilanci nazionali. Oggi spendiamo poco meno del 2% del nostro Pil per la difesa. Ogni analisi concorda sul fatto che dobbiamo andare oltre il 3%. L’intero bilancio europeo raggiunge solo l’1%’ del Pil complessivo dei paesi Ue. ‘Quindi è ovvio che la maggior parte dei nuovi investimenti può provenire solo dagli Stati membri. Ecco perché stiamo attivando la clausola di salvaguardia nazionale, prevista dalle nostre nuove regole di bilancio. Si tratta di un nuovo strumento creato solo l’anno scorso. E proponiamo di attivarlo in modo controllato, vincolato e coordinato, per tutti gli Stati membri’. Questo potrà ‘trasformare i nostri bilanci della difesa in modo rapido ed efficace. Gli Stati membri potrebbero mobilitare fino a 650 miliardi di euro nei prossimi quattro anni, aggiungendo l’1,5% del Pil ai loro bilanci della difesa. È una cifra enorme. Eppure il Consiglio europeo – ha notato la presidente della Commissione – ci ha incaricato di esplorare ulteriori misure, per facilitare una spesa significativa per la difesa a livello nazionale, garantendo al contempo la sostenibilità del debito’. Von der Leyen non lo ha aggiunto esplicitamente, ma è questo il contesto nel quale potrebbe essere avanzata l’ipotesi di un nuovo ricorso a emissioni di debito comune da destinare a trasferimenti (cioè sovvenzioni), e non solo prestiti, agli Stati membri. Il Consiglio europeo, ha riferito ancora la presidente della Commissione, ha dato anche il suo consenso alla proposta per un il nuovo strumento finanziario che sarà chiamato Safe (‘Security Action for Europe’), e che fornirà agli Stati membri fino a 150 miliardi di euro in prestiti, che saranno utilizzati, ha precisato, ‘concentrandosi su alcuni ambiti di capacità strategica selezionati, dalla difesa aerea ai droni, dagli abilitatori strategici alla cybersicurezza, per citarne alcuni, in modo da massimizzare l’impatto dei nostri investimenti. Questi prestiti dovrebbero finanziare gli acquisti dai produttori europei, per aiutare a rafforzare la nostra industria della difesa. I contratti dovrebbero essere pluriennali, per dare all’industria la prevedibilità di cui ha bisogno. E infine, ci dovrebbe essere un focus sugli appalti di forniture congiunti’ da parte di diversi Stati membri. Un esempio di acquisti congiunti è stato quello delle iniziative guidate da Repubblica Ceca e Danimarca per fornire armi e munizioni all’Ucraina. Il risultato è stato che ‘l’industria è cresciuta e i prezzi sono scesi. È stato rapido ed efficiente. Ed è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento: velocità ed economia di scala’. ‘Ecco perché – ha spiegato von der Leyen – abbiamo scelto la procedura di emergenza ai sensi dell’articolo 122’ del Trattato sul funzionamento dell’Ue, ‘che è progettata proprio per i momenti in cui ‘sorgono gravi difficoltà nella fornitura di determinati prodotti’. In altre parole, l’articolo 122 ci consente di raccogliere denaro, e di prestarlo agli Stati membri affinché investano nella difesa. Questo è l’unico modo possibile per avere un’assistenza finanziaria di emergenza, ed è ciò di cui abbiamo bisogno ora. Terremo costantemente aggiornato il Parlamento sui progressi’. E’ proprio sulla scelta dell’articolo 122, che non richiede l’approvazione del Parlamento europeo per le misure proposte dalla Commissione, ma solo il via libera del Consiglio Ue, che si sono concentrate le critiche da sinistra e dall’estrema destra al piano ‘ReArm Europe’ Von der Leyen ha parlato quindi di un altro punto controverso del suo piani, quello del possibile uso per la difesa dei fondi della politica di coesione, destinati allo sviluppo delle regioni europee. ‘Questa è una possibilità che stiamo offrendo agli Stati membri. Gli Stati membri avranno la possibilità di reindirizzare parte dei loro fondi non impegnati a progetti correlati alla difesa. Potrebbe trattarsi di infrastrutture o ricerca e sviluppo’. Ma questo, ha puntualizzato, ‘sarebbe volontario, per coloro che vogliono fare un ulteriore sforzo. Spetterà al Parlamento e al Consiglio Ue decidere su questa opzione aggiuntiva’. ‘ReArm Europe’, ha ricordato ancora la presidente della Commissione, include poi anche ‘misure per mobilitare investimenti privati, con la Banca europea per gli investimenti e la nostra futura Unione per il risparmio e gli investimenti’, come è stato ribattezzato il vecchio progetto della Unione dei mercati dei capitali, fermo da anni. ‘Vorrei aggiungere – ha sottolineato la presidente della Commissione – che questo avrà anche ricadute positive per la nostra economia e la nostra competitività: saranno necessarie nuove fabbriche e linee di produzione, che creeranno buoni posti di lavoro qui in Europa; la spinta agli investimenti si farà sentire ben oltre il settore della difesa, dall’acciaio allo spazio, dalle grandi aziende di trasporto alle innovative start-up di intelligenza artificiale. Insieme, abbiamo le dimensioni per scoraggiare qualsiasi paese ostile. Abbiamo il potere economico. E ora, finalmente, abbiamo anche la volontà politica’. ‘Tutti noi vorremmo vivere in tempi più pacifici. Ma, se liberiamo il nostro potere industriale, sono fiduciosa che potremo ripristinare la deterrenza contro coloro che cercano di farci del male. È tempo di costruire un’Unione europea per la difesa che garantisca la pace nel nostro continente attraverso l’unità e la forza. Questo – ha concluso von der Leyen – è il momento dell’Europa, e l’Europa sarà all’altezza’.