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Wang Yi: no ad approcci unilaterali nella guida del mondo

| Redazione StudioNews |

Wang Yi: no ad approcci unilaterali nella guida del mondoRoma, 19 feb. (askanews) – Bene l’avvio di colloqui per porre termine alla guerra in Ucraina, ma la soluzione ai conflitti passa per il multilateralismo e non attraverso approcci unilaterali. Questo il messaggio del ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che ha parlato al Consiglio di sicurezza dell’Onu, avvertendo che Gaza e la Cisgiordania non possono diventare “pedina” in una trattativa politica tra le potenze.



Wang si è presentato al Consiglio di sicurezza dell’Onu da presidente di turno, all’indomani dei colloqui di Riad tra Russia e Stati uniti che si sono concentrati prevalentemente sulla questione ucraina, con un discorso articolato. Ha presieduto una riunione dedicata al tema del multilateralismo e alla riforma della governance globale. “La Cina sostiene ogni sforzo volto a promuovere negoziati di pace”, ha dichiarato Wang, ma ha avvertito che Gaza e la Cisgiordania non devono essere “una pedina in trattative politiche”.


Un messaggio, questo, apparentemente poco incentrato sulla strettissima attualità, ma in realtà votato a ragionare su come si sta configurando il nuovo scenario globale. Come ha fatto nelle recenti tappe europee del suo viaggio che l’ha portato anche alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il capo della diplomazia cinese ha insistito sulla necessità di un approccio multilaterale basato sul consenso rispetto a quello unilaterale promosso dalla presidenza Usa di Donald Trump. “I paesi sono interdipendenti e condividono lo stesso futuro, e nessun paese può fare da solo”, ha dichiarato Wang ai giornalisti dopo la sessione. “Non dobbiamo permettere – ha proseguito – che i forti dominino sui deboli, tanto meno tornare alla legge della giungla”.


Wang, in particolare, si è concentrato sulla questione mediorientale. “Sono passati oltre 70 anni da quando l’Onu ha approvato una risoluzione che stabilisce i due stati, Israele e Palestina, ma ancora solo metà della soluzione a due stati è realizzata”, ha sottolineato Wang. “Sebbene lo stato d’Israele sia stato stabilità lungo tempo fa, il popolo palestinese ancora non ha il proprio stato, con molti profughi che vivono come rifugiati”, ha continuato il ministro cinese. La visita di Wang a New York è seguita da tappe rapide in Gran Bretagna, Irlanda e a Monaco. Dopo la sua apparizione all’Onu, è previsto il suo volo verso il Sudafrica per un incontro del G20.


Il ministro degli Esteri ha dichiarato che alla riunione di martedì hanno partecipato rappresentanti di oltre 100 paesi, che hanno discusso una proposta articolata in quattro punti: l’Onu rimanga il fulcro della governance globale; la tendenza verso il multilateralismo sia “irreversibile”; solidarietà e cooperazione siano fondamentali e il sistema debba rimanere resiliente e adattabile. “Il nostro mondo oggi affronta sfide e rischi senza precedenti. La governance globale si trova a un crocevia importante”, ha affermato Wang. “Siamo pronti a collaborare con tutti i paesi per costruire un futuro migliore”.