Wang Yi: relazioni tra Cina e Giappone a un momento critico
Wang Yi: relazioni tra Cina e Giappone a un momento criticoRoma, 6 lug. (askanews) – Le relazioni tra Cina e Giappone si trovano in un “momento critico”. L’ha detto oggi il capo della politica estera del Partito comunista cinese, Wang Yi, ricevendo a Pechino l’ex ministro degli Esteri nipponico Yohei Kono alla guida di una delegazione dell’Associazione per la promozione del commercio internazionale.
Secondo un resoconto del ministero degli Esteri cinese, ripreso dal South China Morning Post, Wang ha affermato che nella costruzione di legami entrambi i paesi devono eliminare “l’interferenza esterna” e vedersi l’un l’altro come partner e non come una minaccia. Inoltre esortato la parte giapponese a opporsi agli sforzi di “disaccoppiamento” e a dare un contributo a migliorare e sviluppare i legami, segnalando che il Giappone ha fatto “mosse negative” sulla questione di Taiwan. Le relazioni tra Giappone e Cina si sono inasprite alla luce del contesto geopolitico, con gli Usa che hanno tirato le fila dei loro alleati regionali di fronte alla crescente potenza cinese, e per la disputa territoriale che oppone i due giganti asiatici.
All’inizio di questa settimana, Wang ha attaccato velatamente gli Stati Uniti per aver alimentato un sentimento anti-cinese in Giappone e Corea del Sud, dicendo che “una certa grande potenza al di fuori della regione” cerca di seminare discordia. In un incontro trilaterale, inoltre, nel chiedere a Tokyo e Seoul di non seguire le sirene americane, ha anche fatto una dichiarazione che è stata piuttosto criticata perché giudicata apertamente culturalista. “Non importa quanto biondi siano tinti i nostri capelli o quanto rendiamo affilato il nostro naso, non potremo mai diventare europei o americani, non potremo mai diventare occidentali”, ha detto Wang. “Dobbiamo sapere dove affondano le nostre radici”.
Il Giappone a marzo ha annunciato l’imposizione di controlli sulle esportazioni su alcuni tipi di apparecchiature avanzate per la produzione di semiconduttori cinesi, insieme a Stati Uniti e Paesi Bassi. La Cina ha chiesto a Tokyo di porre fine alle restrizioni, affermando che danneggerebbero i legami commerciali tra i due paesi.