Wep: Le top 5 delle regioni italiane più ricettive per studenti internazionali
Wep: Le top 5 delle regioni italiane più ricettive per studenti internazionaliRoma, 4 lug. (askanews) – È sempre più rilevante il numero di studenti internazionali che sceglie l’Italia per un programma di studio. WEP, organizzazione leader nel settore degli scambi culturali e linguistici nel mondo da ben 35 anni, presenta la top 5 delle regioni più ricettive per lo svolgimento di programmi scolastici dedicati a studenti exchange: 1. Lombardia; 2. Piemonte; 3. Veneto; 4. Lazio; 5. Sardegna.
Negli ultimi 5 anni sono state 400 le famiglie Italiane che hanno ospitato exchange students in visita in Italia per motivi di studio. Brillano nei tre primi posti in classifica Lombardia, Piemonte e Veneto che si distinguono per l’ospitalità offerta. Cresce l’attitudine a partecipare a programmi di ospitalità per giovani studenti internazionali anche nel Lazio e in Sardegna. Mentre Toscana, Campania, Sicilia e Marche sono le quattro regioni che al momento presentano un minore tasso di ricettività. Sempre secondo i dati WEP, gli studenti provenienti dall’estero che hanno scelto di frequentare una scuola superiore in Italia per un semestre o un anno di studio sono aumentati del 65% nel 2023 rispetto al 2022.
Le prime dieci nazioni di provenienza degli studenti presenti in Italia per programmi studio WEP sono: 1. Australia 2. Messico 3. Belgio 4. Giappone 5. Svizzera 6. Germania 7. Brasile 8. Slovacchia 9. Stati Uniti 10.Austria
Un focus sulle motivazioni: dalle origini degli antenati, all’amore per l’arte. Le motivazioni che li spingono ad intraprendere questa importante avventura sono variegate: imparare una seconda lingua (l’italiano), conoscere nuove persone, essere ambasciatori del proprio Paese, scoprire una cultura e uno stile di vita diversi da quelli a cui sono abituati. Molti di questi giovani hanno nonni o antenati italiani e desiderano quindi conoscere in prima persona parte delle loro origini. Altri sono fortemente attratti dall’arte, all’architettura, dalla musica classica e lirica. “Lo scambio culturale è una risorsa ancora più preziosa nel mondo in cui ci troviamo. Significa valorizzare il contatto umano e ricordarci chi siamo. Contribuisce alla creazione di amicizie senza confini e senza frontiere, nuovi stimoli ed emozioni nella vita quotidiana. Siamo orgogliosi di dire che l’Italia è una destinazione sempre più ambita dai giovani studenti internazionali e le famiglie ospitanti italiane ci rappresentano promuovendo la nostra cultura nel mondo, tramite questi giovani. L’esperienza è unica e anche piena di sfide: WEP accompagna famiglie ed exchange students lungo questa avventura. Il nostro lavoro è su misura, per ogni famiglia, ogni studente e ogni situazione”, spiega Micaela Suzuki, Responsabile del programma di ospitalità WEP in Italia.
“I soggiorni studio di studenti exchange in Italia durante le superiori rappresentano un’occasione unica sia per i giovani sia per le famiglie italiane che li ospitano”, afferma Diana Frattini, Head of Marketing di WEP Italia. “Il programma di ospitalità offre alle famiglie italiane l’opportunità di condividere la propria vita e cultura con uno studente internazionale per la durata di un anno, un semestre o un trimestre scolastico. Accogliere uno studente internazionale nella propria famiglia significa non solo offrire a lui o a lei un’opportunità di crescita, ma regalare a tutti i membri della casa la possibilità di fare un viaggio alla riscoperta del proprio quotidiano e del proprio modo di vita, nonché un momento di confronto unico. Per i figli italiani sarà inoltre un’occasione per individuare nuovi orizzonti, grazie allo scambio culturale: se i figli in casa sono piccoli, potrebbe essere un buon modo per iniziare fin da subito ad entrare in contatto con culture diverse dalla propria; i più grandi, invece, potranno conoscere nuovi punti di vista e scoprire curiosità da tutto il mondo. Grazie alle famiglie e alle scuole di accoglienza lo studente potrà familiarizzare con l’Italia, con la nostra cultura e imparerà la nostra lingua,” conclude Diana Frattini.