”Wine Tourism Hub”: risorse umane punto debole enoturismo italiano
”Wine Tourism Hub”: risorse umane punto debole enoturismo italianoMilano, 7 dic. (askanews) – “La mancanza di risorse umane qualificate non è solo un problema organizzativo ma una vera minaccia per il futuro di un settore strategico per la sostenibilità economica del nostro comparto vitivinicolo”. Così, Lavinia Furlani, presidente di Wine Meridian e co-fondatrice di Wine Tourism Hub, ha commentato i risultati dell’indagine nazionale sul settore enoturistico italiano condotta da WTH e presentata nei giorni scorsi a BTO 2024 a Firenze.
Lo studio, che ha coinvolto centinaia di professionisti del comparto, ha messo in luce ostacoli cruciali e sfide strategiche che rallentano lo sviluppo dell’enoturismo nel nostro Paese. Risorse umane, infrastrutture e digitalizzazione emergono come i temi centrali di una panoramica che invita a una riflessione approfondita. Il dato più allarmante riguarda il fatto che il 43% delle aziende intervistate identifica nella carenza di competenze specifiche e risorse umane adeguate il principale freno all’enoturismo nel nostro Paese. Tra le difficoltà più comuni evidenziate ci sono il reclutare personale qualificato (54% delle aziende), e motivare e trattenere collaboratori (35%), spesso scoraggiati da contratti stagionali e limitate prospettive di carriera. Il 36% degli intervistati lamenta inoltre infrastrutture inadeguate, mentre il 32% segnala una difficile collaborazione tra enti locali e operatori turistici. L’assenza di spazi attrezzati per eventi e servizi igienici adeguati complica ulteriormente l’accoglienza. “Non è necessario aspettare strutture perfette – sottolinea Furlani – ma partire da ciò che si ha, con una comunicazione mirata e una valorizzazione autentica del territorio”.
L’indagine ha anche rivelato che offrire prodotti alimentari durante le attività enoturistiche è considerato molto importante dalla maggior parte degli operatori ma resta un ambito critico. Le difficoltà principali includono: le normative igienico-sanitarie complesse (36%), spazi e logistica inadeguati (23%), e costi elevati per approvvigionamento e gestione degli sprechi (13%). Per quanto riguarda l’importanza crescente degli strumenti digitali, il 46% delle aziende dichiara di essere sotto la sufficienza quando si parla di digitalizzazione. Per quanto riguarda l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, le principali barriere includono la mancanza di risorse finanziarie (20%) e di priorità aziendale (37%). Tuttavia, l’uso di strumenti come “bot” per prenotazioni e assistenti virtuali per personalizzare le visite, sono riconosciuti come un’opportunità concreta per migliorare l’esperienza dei visitatori.