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Yoriko Koike è per la terza volta governatrice di Tokyo

Yoriko Koike è per la terza volta governatrice di TokyoRoma, 7 lug. (askanews) – Yuriko Koike, che è stata la prima donna a guidare Tokyo, si è assicurata il suo terzo mandato come governatrice della capitale giapponese. La 71enne potrà quindi restare in carica fino al 2028, in base a un programma fortemente incentrato sullo slogan “Grande riforma di Tokyo 3.0”.



Koike ha promesso una forte spinta verso la digitalizzazione della città e delle sue procedure amministrative, una politica di sostegno spinto alla natalità in un paese che sta vivendo un fenomeno di invecchiamento spinto, oltre che nuove misure per proteggere i residenti dai disastri naturali. Membro del Partito liberaldemocratico (Jiminto) al potere nel paese, Koike è sempre stata una politica ambiziosa, che in passato ha ventilato anche la possibilità di diventare premier in un paese che non ha mai avuto un capo di governo donna.


La sua vittoria rappresenta per la sua formazione politica una notizia positiva, dopo una sequela di rovesci elettorali e di scandali che hanno portato a un tasso di approvazione ai minimi storici per un partito che ha governato quasi ininterrottamente il paese dal dopoguerra. Le elezioni governatorali di Tokyo rappresentano una tappa importante che avrà un momento cruciali nelle elezioni interne al partito per la leadership. In palio c’è il posto di primo ministro, visto che tradizionalmente il capo del partito di maggioranza in Giappone diventa in maniera automatica anche il capo del governo.


Koike, in realtà si è candidata da indipendente, ma il Partito liberaldemocratico di Tokyo ha sostenuto al sua candidatura. Se l’è dovuta vedere principalmente con un’altra donna, la progressista Renho Saito, anche lei popolare e sostenuta dal principale partito di opposizione, il Partito costituzionale democratico, la quale ha spinto fortemente sul tema della questione morale, puntando il dito contro i liberaldemocratici recentemente al centro di uno scandalo di finanziamento illecito al partito. Il campo dei candidat, quest’anno, era ampissimo. 56 avevano presentato la loro candidatura e, di questi, 24 erano candidati del partito populista che vorrebbe toglier eil canone per la tv pubblica NHK. Ha creato un certo scandalo il fatto che diversi di questi candidati hanno poi venduto i loro spazi pubblicitari a terze parti, che poi a loro volta hanno fatto altre pubblicità.


E’ dovuto intervenire il governo, con il capo di gabinetto (portavoce dell’esecutivo) Yoshimasa Hayashi il quale ha minacciato i rigori di legge per i candidati pizzicati a fare campagna per altri, oltre a se stessi, o a diffondere fake news.