Zuppi: Papa Francesco opera per un “dopo” senza guerra
Zuppi: Papa Francesco opera per un “dopo” senza guerraCamaldoli (Ar), 21 lug. (askanews) – “Papa Francesco, mentre chiede la pace presto, opera per preparare un ‘dopo senza la guerra”. Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, nella sua prolusione al convegno il Codice di Camaldoli.
“Se vuoi la pace prepara la pace! Significa -ha aggiunto Zuppi- promuovere una visione che attragga verso un mondo differente e che mobiliti passioni e energie per costruirlo, ma anche organismi e modalità in grado di mantenerla”. Secondo Zuppi, convinto che “l’infiacchimento della democrazia” sia “sempre un cattivo presagio per la pace”, “non c’è cura della casa comune se non impariamo a riconoscerci e a trattarci da fratelli tutti. Finiremmo per distruggerla e per distruggerci”.
“Bisogna risvegliare gli sguardi e le menti, per superare il circolo vizioso per cui tutto diventa impossibile. Ecco perché Francesco insiste sulla pace anche quando sembra difficile o sulla fraternità anche quando dilaga l’estraneità. L’insistenza sugli obiettivi massimi sfida il senso comune che, insegna Manzoni, resta nemico del buon senso. Francesco mostra che il realismo della speranza muove assai di più di tante valutazioni. E non si può parlare di pace senza parlare della giustizia! Cercare la pace è compromettersi per trovare la giustizia, ma non in astratto, fuori dalla storia, simbolica, ma -ha concluso Zuppi- quella che garantisce sicurezza”.