Migranti e sostituzione etnica, la bufera sulle parole del ministro Lollobrigida non si placa
Migranti e sostituzione etnica, la bufera sulle parole del ministro Lollobrigida non si placaRoma, 19 apr. (askanews) – La bufera sulle parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida non accenna a placarsi. Nonostante i colleghi di FdI abbiano provato a rispedire al mittente le critiche dell’opposizione, la paventata ‘sostituzione etnica’ continua a far discutere, e non solo l’opposizione. Il tema migranti è un punto chiave del governo Meloni (conteso tra Lega e FdI), quanto dell’opposizone, su cui si consumano accese distanze; e ieri l’uscita del ministro, preceduta da quella un po’ più cauta ma sulla stessa scia, della premier Giorgia Meloni, ha scatenato il putiferio, che oggi continua.
Riassumendo, ieri al Salone del Mobile di Milano, Meloni ha detto che il problema demografico dell’Italia e le sue ripercussioni sul Pil si risolvono ‘non con i migranti’ ma incentivando la natalità e aumentando il tasso di occupazione femminile. Più o meno lo stesso concetto che poco dopo ha espresso, con toni decisamente più tranchant, il ministro dell’Agricoltura che, ospite del congresso della Cisal, sostiene che ‘vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque di lavorare e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica’. Parole stigmatizzate da tutta l’opposizione, a cominciare dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, secondo cui si tratta di ‘linguaggio da suprematismo bianco’. Qualcuno tra gli alleati ha insinuato il dubbio che il polverone suscitato da Lollobrigida non sia affatto casuale: ‘Fateci caso – fa notare un parlamentare – ogni volta che la maggioranza è in difficoltà c’è qualcuno che distoglie l’attenzione con una polemica’.
In ogni caso il polverone è ancora ben sollevato. Vana la difesa di FdI. Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera, in un’intervista al Corriere della Sera. ‘Altra polemica totalmente pretestuosa. A Elly Schlein e compagni, non potendo attaccare nel merito il buon go- verno del ministro, non resta che baccagliare sulla terminologia e sul nulla. Da 20 anni i governi non sono riusciti a risolvere il problema della denatalità italiana’. Ylenja Lucaselli, parlamentare di Fratelli d’Italia, ad Agorà Rai Tre, la mette così: ‘Io mi chiedo: quale è un altro modo per spiegare all’interno di un convegno in maniera veloce il fatto che da parte della sinistra in questi anni c’è stata una politica di accoglienza a prescindere’. Segue Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento (altro esponente FdI), che a Rainews 24 ha detto: ci sono state ‘polemiche strumentali sulle parole del ministro Lollobrigida’, ‘non mi piacciono le polemiche soprattutto se sono finte’. ‘In Italia c’è un problema demografico, la sinistra si scandalizza ma in dieci anni non ha fatto niente per risolvere questo problema, la soluzione concreta è di aiutare le famiglie e le donne che devono avere una carriera ed essere anche madri. Vanno costruiti servizi per le famiglie’, ha concluso Ciriani, ribadendo i concetti. Arriva la sponda anche di un alleato di governo Alessandro Cattaneo, Forza Italia, che candidamente ricorda come quella di Lollobrigida non sia un’uscita estemporanea: ‘Quelle del ministro Lollobrigida sono parole che ho sentito in campagna elettorale più volte, quella stessa espressione è stata ripetuta nei comizi e non ci siamo scandalizzati. È un modo di dire che non uso e non utilizzerei. Ma Lollobrigida ha già chiarito il suo pensiero, non vedo il motivo di tutto questo polverone’, ha detto a Coffee Break, su La7, il deputato, vice coordinatore nazionale e responsabile organizzazione territoriale di Forza Italia.
A difendere, e con forza, Lollobrigida il ministro della Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella: ‘Le invettive contro il ministro Lollobrigida, oltre che una deriva polemica che si attacca a ogni pretesto, rivelano quale sia l’ideologia che ha contributo a portare questo Paese nella morsa del gelo demografico che oggi lo stringe. La verità è che la sinistra non vuole una cultura che stimoli il lavoro e la natalità, ma vuole che altri si facciano carico delle esigenze dell’Italia in termini di forza lavoro e di ricambio generazionale’. ‘Se dopo tanti anni di governi di sinistra in Italia si fanno sempre meno figli – prosegue Roccella – i motivi sono anche culturali. Fare figli è diventato qualcosa di socialmente poco premiante. Ma siccome di figli c’è bisogno, l’incombenza può essere appaltata ad altri Paesi, preferibilmente poveri’. E rincara: ‘E’ un’ideologia globalista che sottintende un neo-colonialismo strisciante e che, con la circolazione incontrollata della forza lavoro, lascia ai privilegiati i loro privilegi e ai poveri la povertà’. L’opposizione continua invece ad attaccare, fino a chiedere le dimissioni del ministro. ‘Il solo sentir menzionare la ‘sostituzione etnica’ mi indigna. Non si risolvono questi problemi con le battute di cattivo gusto’. Così Raffaella Paita, presidente del Gruppo Azione-Italia Viva al Senato, in un’intervista al Corriere della sera, sottolineando che quelle del ministro Lollobrigida sono parole ‘gravissime’. ‘Le parole di Lollobrigida sulla sostituzione etnica sono indecenti e indegne di un Ministro, sono inaccettabili e vanno respinte’, ha dichiarato la deputata M5S Chiara Appendino intervenendo a ‘Radio Anch’io’, sottolineando che ‘il Governo è nel pallone sull’immigrazione, che è il tema su cui i partiti di maggioranza hanno fatto campagna elettorale dicendo che avrebbero chiuso i porti e i migranti non sarebbero arrivati. Ora gli sbarchi sono quadruplicati e si stanno scontrando con la realtà ma continuano a perseverare nell’errore della propaganda’.
‘Dopo le dichiarazioni del ministro Lollobrigida siamo ben oltre ogni limite della decenza. Più che parlare di sostituzione etnica sarebbe necessaria dalle parti di Palazzo Chigi e del governo una sostituzione etica’, ha detto il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza verdi Sinistra, dai microfoni di Skytg24. Per il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ‘dopo le parole deliranti del ministro Lollobrigida sulla ‘sostituzione etnica’, è evidente l’ideologia che ha mosso il governo nel varare il Dl Cutro. Un’ideologia xenofoba che impedisce al governo di guardare al fenomeno migratorio per quello che è: un’opportunità da cogliere attraverso norme rigorose ed efficienti, anziché usare i migranti per alimentare fobie e paure, in nome del suprematismo bianco e di una presunta razza da difendere’. Il Pd ieri si è schierato ha condannato con i suoi massimi vertici prima Schlein e in serata Bonaccini, il quale, dopo aver definito quelle del ministro Lollobrigida ‘parole irricevibili’, ha auspicato quanto meno le scuse. Oggi anche un altro esponente Pd ha chiesto le scuse: ‘Il contrasto alla denatalità nulla ha a che fare con teorie complottiste e razziste sulla ‘sostituzione etnica” e ‘nelle ore in cui Mattarella ad Auschwitz ha ristabilito la verità storica, Lollobrigida ha usato parole vergognose di cui dovrebbe semplicemente scusarsi’, ha detto Simona Malpezzi, senatrice del Pd. Qualcun altro ha chiesto le dimissioni, mettendo in campo però anche la teoria della ‘distrazione di massa’: ‘È incredibile che uno così faccia il ministro, che utilizzi quelle parole’, il primo commento di Pierfrancesco Majorino, responsabile immigrazione del Partito Democratico, intervistato da Radio Popolare sulle parole del ministro Francesco Lollobrigida sulla sostituzione etnica. ‘Da una parte’, continua Majorino, ‘credo che sia necessario che si dimetta, ma dall’altra penso che il problema non sia solo Lollobrigida, ma l’operazione politica terrificante che la destra sta facendo sul tema dell’immigrazione, un’operazione che mira a esasperare al massimo il conflitto, a creare una dimensione dell’emergenza dopo che non si è gestito nulla in questi mesi, a ricercare ancora una volta un capro espiatorio e a usare la questione dell’immigrazione come una grande arma di distrazione di massa per evitare di discutere del fatto che in questo Paese non si stanno usando i fondi del PNRR o non c’è alcun tipo di manovra seria sul piano delle politiche economiche e sociali’.