Arti bionici senza rigetto, progetto ricerca con antifiammatori
Arti bionici senza rigetto, progetto ricerca con antifiammatoriRoma, 15 feb. (askanews) – Arti bionici funzionanti e senza problemi di rigetto: questa la finalità di una serie di dispositivi nati dal progetto europeo BioFINE, di cui l’Università di Ferrara fa parte. La strategia è quella di modificare la superficie di un impianto intraneurale, ossia un dispositivo medico che viene impiantato all’interno dei fasci di nervi per ripristinare un “collegamento neurale elettricamente interrotto”, cosicché esso possa rilasciare localmente farmaci antiinfiammatori e/o immunosoppressivi. Infatti, per garantire che la funzionalità dell’impianto rimanga intatta per mesi o anni, gli effetti collaterali chiamati anche “reazioni da corpo estraneo” devono essere ridotti al minimo.
Quindi, lo scopo di BioFINE, progetto altamente multidisciplinare, e che unisce competenze ingegneristiche, chimiche e biomediche, è quello di mitigare la risposta infiammatoria immuno-mediata che si instaura nel tessuto circostante ad un impianto intraneurale sin dalle prime fasi post-innesto. Queste reazioni avverse producono un vero e proprio incapsulamento del dispositivo all’interno di tessuto fibrotico che peggiora enormemente l’attività elettrica dell’impianto. “In pratica, si andrà a modificare la superficie polimerica dell’impianto, incorporando sistemi molecolari in grado di aumentarne la biocompatibilità, migliorando dunque la durata nel tempo della sua funzionalità elettronica, che costituisce ad oggi un grosso limite ad un possibile utilizzo applicativo”, spiega il Professor Stefano Carli del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione, che coordina l’unità di Unife.
Il progetto di ricerca è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito dei programmi di finanziamento “Horizon EIC 2022 Pathfinder Open”, orientati a proposte utili per lo sviluppo di tecnologie innovative emergenti.