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Autore: Redazione StudioNews

Riforme, Meloni: pronti a referendum su giustizia e premierato

Riforme, Meloni: pronti a referendum su giustizia e premieratoRoma, 30 ott. (askanews) – “Siamo pronti sempre per il voto dei cittadini, siamo pronti per tutti i referendum”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di “Porta a porta” in onda stasera, a proposito delle parole del ministro della Giustizia Nordio, che ha auspicato il referendum sulla riforma della Giustizia.


Sul premierato, ha aggiunto, “non cambio idea perché penso che sia la madre di tutte le riforme: non la sto facendo per me perché il governo è stabile, ma se non approfitto di questa stabilità per cambiare che ci sto a fare? Abbiamo preso un impegno con i cittadini, stiamo realizzando il programma”.

Migranti, Meloni: io minacciata morte, centri Albania funzioneranno

Migranti, Meloni: io minacciata morte, centri Albania funzionerannoRoma, 30 ott. (askanews) – I centri in Albania “funzioneranno” e sono “la chiave di volta nella gestione dei flussi non solamente italiani” e per questo l’intesa “riscuote tanta attenzione da parte dell’Ue, l’Europa guarda con interesse all’intesa. Se tu migrante irregolare che paghi gli scafisti perché arrivi in Italia ma vuoi andare in Germania ti ritrovi fuori dai confini europei, questo è il più grande deterrente. E’ fondamentale per smontare questo business, farò di tutto per farlo funzionare: ho tanti nemici ma anche tanti amici” e dunque “li faremo funzionare”, “rispettando il diritto internazionale ma creando problemi seri ai trafficanti” che “mi hanno minacciato di morte”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di “Porta a porta” in onda stasera.


Sulla materia, per Meloni, “c’è aggressività perché la strategia del governo sta funzionando, gli sbarchi sono diminuiti del 60% e i rimpatri aumentati del 30%. Si vuole impedire che ci si metta un freno, ma ho preso degli impegni con gli italiani e farò tutto quello che posso per seguire le indicazioni che ho avuto” dagli elettori.

Lirica, nel centenario di Puccini Treccani lo incorona “il più popolare del’900″

Lirica, nel centenario di Puccini Treccani lo incorona “il più popolare del’900″Roma, 30 ott. (askanews) – Giacomo Puccini, di cui ricorre il mese prossimo il centenario dalla morte (Bruxelles, 29 novembre 1924), viene celebrato anche dal Dizionario Biografico degli Italiani Treccani come “il massimo compositore italiano del primo Novecento”, dopo la morte di Verdi e uno dei più eseguiti al mondo .A 100 anni dalla morte di Giacomo Puccini, il Dizionario Biografico Treccani lo consacra come “il compositore più acclamato d’Italia dopo la morte di Verdi e uno dei più eseguiti al mondo e lo incorona come il precursore di opere moderne che vanno oltre il belcanto italiano verso orizzonti e modelli europei”.


Per la Treccani Giacomo Puccini resta il compositore più popolare dei suoi giorni e, oggi, il massimo compositore italiano del primo Novecento, al quale Il Teatro alla Scala renderà omaggio il 29 novembre 2024 con un concerto straordinario. Nato a Lucca il 22 dicembre 1858, figlio d’arte, aveva abbandonato la carriera di provincia per completare la formazione di musicista in un conservatorio importante come quello di Milano. Una scelta felice che gli permise di imparare, da spettatore, cos’è un melodramma, per raggiungere il suo vero scopo: “scrivere opere moderne, di preferenza nella scia di Richard Wagner, non del belcanto italiano o di Giuseppe Verdi”, come ricorda Dieter Schickling nella voce scritta per la Treccani.


A un concorso per atto unico bandito dall’editore Edoardo Sonzogno, Puccini partecipò con l’opera-ballo Le Willis (Le Villi) senza ottenere neanche una menzione d’onore; messa in scena il 31 maggio 1884 al teatro Dal Verme di Milano con tre repliche venne applaudita dal pubblico ed elogiata dalla critica e l’editore Giulio Ricordi ne acquistò i diritti. Puccini era così entrato nel novero dei musicisti potenziali successori di Verdi. L’opera successiva, Edgar, non ebbe lo stesso successo, ritirata dopo tre sole recite e rimasta fino ad oggi la meno conosciuta ed eseguita: “l’unico autentico flop dell’intera carriera di Puccini”, sentenzia Riccardo Pecci nel volume Musica del Contributo italiano alla storia del pensiero diretto da Sandro Cappelletto, per il quale resta, comunque, uno dei compositori di teatro musicale più eseguiti al mondo.


Dopo cinque anni gettati al vento, Giulio Ricordi decise di continuare a credere in Puccini e gli commissionò un’altra opera. Tra i progetti considerati la Tosca e Sonia, da Delitto e Castigo di Fëdor Dostoevskij, ma nel 1889 la scelta cadde su Manon Lescaut dal romanzo settecentesco dell’Abbé Prevost: opera fortemente influenzata da una rinnovata e più intensa conoscenza del teatro di Wagner, presentata al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1893, con buon successo di pubblico e di critica ma senza essere ripresa da nessun altro teatro. D’improvviso però Manon Lescaut divenne un successo commerciale: nel giro di un anno l’opera fu data non soltanto nei principali teatri italiani, ma anche a Buenos Aires, Rio de Janeiro, Amburgo, Budapest e Londra, dove George Bernard Shaw, in un’ampia recensione su The World, celebrò Puccini come la più grande promessa per il futuro dell’opera italiana.


Fu poi la volta de La bohème, basata sulle Scènes de la vie de bohème di Henry Murger, che ebbe immediato successo di pubblico e nel giro di un anno venne ripresa nei maggiori teatri del Regno,ma anche a Manchester, Berlino, Vienna e Parigi. L’esito economico fece definitivamente di Puccini un uomo ricco, uno dei primi italiani a permettersi il lusso di un’automobile privata. Seguirono Tosca, tratta dal dramma di Sardou, che trionfò immediatamente nei massimi teatri d’Italia, d’Europa e delle due Americhe e che lo consacrò appunto, dopo la morte di Verdi, come il compositore più acclamato d’Italia. Nel 1904 alla Scala venne rappresentata Madama Butterfly che alla prima si rivelò uno dei più famigerati ‘fiaschi’ teatrali, riscuotendo poi alla seconda première un successo travolgente che dura tuttora.Seguirono altre opere quali La fanciulla del West, La rondine, Il Trittico (Il tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi), ma gli ultimi anni di vita furono assorbiti dal lavoro per l’opera Turandot, progetto ngelica, Gianni Schicchi), ma gli ultimi anni di vita furono assorbiti dal lavoro per l’opera Turandot, progetto avviato nel marzo del 1920 e non ancora completato quando Puccini si mise in viaggio per Bruxelles, per farsi operare di un cancro alla laringe. Morì pochi giorni dopo l’operazione, il 29 novembre 1924, nell’Institut médico-chirurgical di Bruxelles ed è sepolto in una cappella interna della villa di Torre del Lago.

Manovra, Meloni: da Cgil e Uil sciopero pregiudiziale

Manovra, Meloni: da Cgil e Uil sciopero pregiudizialeRoma, 30 ott. (askanews) – “C’è un piccolissimo pregiudizio da parte di Cgil e Uil, lo scioppero è stato convocato qualche giorno prima dell’incontro con il governo sulla manovra. I sindacati volevano giustamente la riduzione del precariato, è diminuito; l’aumento dei salari, e abbiamo fatto il cuneo; volevano l’aumento dell’occupazione ed è aumentata; abbiamo messo più soldi sulla sanità, prendiamo 3,6 mld dalle banche. Se dopo tutto questo confermano lo sciopero generale non siamo molto nel merito…” Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di “Cinque minuti” in onda stasera.

Meloni: abbiamo vinto 11-1 regionali ed europee, se serve test…

Meloni: abbiamo vinto 11-1 regionali ed europee, se serve test…Roma, 30 ott. (askanews) – “Se l’opposizione vince è una vittoria nazionale se perde è un test locale. Grazie a Bucci, la sua non è stata una scelta facile, è stata premiata e sarà uno straordinario presidente di regione. Da quando siamo al governo abbiamo votato in 12 tra Regioni e Province autonome, è finita 11-1 per il centrodestra. Alle Europee ha vinto il centrodestra se volessimo test nazionale su dove sia la maggioranza penso che un’idea ce la siamo fatta”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di “Cinque minuti” in onda stasera.

Migranti, Salvini: giudici comunisti lascino toga e si candidino

Migranti, Salvini: giudici comunisti lascino toga e si candidinoRoma, 30 ott. (askanews) – I giudici “comunisti” che vogliono portare “la bandiera rossa in tribunale” devono “togliere la toga” e “candidarsi con Rifondazione”. Lo ha detto il vice-premier Matteo Salvini in una intervista a ‘4 di sera’ che andrà in onda questa sera su Rete4.


“Mi sembra evidente che c’è una minoranza di giudici che fa il male dell’Italia e degli italiani, che smonta di notte quello che cerchiamo di costruire di giorno. Addirittura arrivando a evocare Hitler, la Germania nazista, il fascismo… cose surreali”. “Mi sembra evidente – ha aggiunto – che tra gli oltre 9mila magistrati ce ne sia qualcuno che fa politica con la bandiera rossa in camera o in ufficio. Il consiglio è che si tolgano la toga – perché siamo in un paese libero, quindi hanno tutto il diritto di avere idee di estrema sinistra – ma non possono portare la loro ideologia comunista in tribunale facendo il male dell’Italia e degli italiani”.


Ha concluso Salvini: “Se (i giudici, ndr) sanciscono che non possiamo espellere nessuno, che dobbiamo dare il permesso di soggiorno e accoglienza a tutti, è un problema per l’Italia. Mentre tutto il mondo sta approvando leggi più severe, controlli più stretti per chi entra, accompagnando i clandestini a uscire – tutto il mondo, di destra e di sinistra – in Italia abbiamo dei giudici che invece ritengono che i confini non valgano nulla e che non si possa espellere nessuno. Tolgano la toga, cambino mestiere, si candidino con Rifondazione comunista e poi facciano politica. Non puoi fare politica in tribunale. Il giudice deve applicare la legge, non interpretarla”.

Vino, Petricci confermato presidente Consorzio Suvereto e Val di Cornia

Vino, Petricci confermato presidente Consorzio Suvereto e Val di CorniaMilano, 30 ott. (askanews) – Il 46enne produttore Daniele Petricci è stato rieletto all’unanimità presidente del Consorzio vini Suvereto e Val di Cornia (Livorno), ente costituitosi ufficialmente l’11 settembre 2021 per la tutela e la promozione delle Denominazioni Suvereto Docg, Val di Cornia Rosso Docg e Val di Cornia Doc.


Oltre che da Petricci, che lavora nella Cantina di famiglia Petricci e Del Pianta in Località San Lorenzo di Suvereto, il nuovo Cda è composto dai vicepresidenti Simena Bisti e Niccolò Pini, e da Lorenzo Brugali, Massimiliano Capanni, Nicolò Miyakawa, Chiara Musi e Jeanette Servidio. Ringraziando per la fiducia, il presidente ha ribadito l’intenzione di “riorganizzare il sistema vitivinicolo locale”, auspicando “una rapida approvazione del nuovo Disciplinare Suvereto Docg, che è premessa per la crescita dei volumi rivendicati”, e la contrarietà dei produttori ai progetti agrofotovoltaici ed eolici in questa parte di territorio toscano.


Attualmente il Consorzio di questo spicchio di Maremma che guarda l’Isola d’Elba conta 31 aziende iscritte, dislocate in tutta la Val di Cornia. I principali vitigni a bacca rossa di questa zona sono Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese che coprono circa il 70% del vigneto complessivo che si aggira intorno gli 850 ettari. Gli altri vitigni sono Cabernet Franc, Petit Verdot e Syrah, oltre che Vermentino, che copre l’80% delle superfici a bacca bianca.

Manovra, Conte: record di soldi per armi, spese sanità ai minimi

Manovra, Conte: record di soldi per armi, spese sanità ai minimiRoma, 30 ott. (askanews) – “Mentre gli investimenti in sanità sul Pil sono ai minimi degli ultimi 17 anni, l’aumento della spesa in armamenti previsto in manovra supera ogni aspettativa e lascia a bocca aperta”. Lo scrive sui social network il leader M5s Giuseppe Conte. “Il prossimo anno i ministeri di Difesa e Industria si troveranno in cassa oltre due miliardi e mezzo in più da investire in riarmo, arrivando a spendere così 12,5 miliardi di euro. Una cifra record per il nostro Paese, che rappresenta un balzo del 28% rispetto ai 9,7 miliardi dell’anno scorso e quasi il doppio rispetto a quanto stanziato l’ultimo anno del mio governo”.


“E non è finita qui – aggiunge – perché lo stesso incremento di fondi annuali è previsto in manovra anche per il 2026 e il 2027: in totale +7,5 miliardi in 3 anni. Un intervento di durata quindicennale, fino al 2039, che vale complessivamente 39 miliardi di euro”. Prosegue il leader M5s: “Nessuno nega l’esigenza di ammodernare la nostra Difesa, ma questo fiume di soldi per dotarsi di quantitativi spropositati di nuovi carri armati, aerei e navi da guerra non è funzionale alla sicurezza nazionale – per cui servirebbero investimenti massici in cybersicurezza e intelligence – bensì ai profitti dei produttori di armi a cui questo Governo non chiede neanche una tassa sugli extraprofitti legati alla guerra”.


“Siamo certi – conclude – che i cittadini italiani si sentirebbero più sicuri sapendo di potersi curare in ospedali all’avanguardia piuttosto che sapere che stiamo acquistando qualche cacciabombardiere nucleare F-35 in più”.

Fine vita, in Lombardia parere negativo da Commissioni a pdl

Fine vita, in Lombardia parere negativo da Commissioni a pdlMilano, 30 ott. (askanews) – Le Commissioni Affari istituzionali e Sanità del Consiglio regionale della Lombardia, al termine di una lunga seduta congiunta, hanno espresso a maggioranza parere negativo in merito al progetto di legge regionale di iniziativa popolare dal titolo “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n.242/2019 della Corte Costituzionale”. I consiglieri hanno anche respinto gli emendamenti presentati dai gruppi di minoranza.


La riunione segue due mesi di lavori con una serie di audizioni che hanno sviscerato argomentazioni di natura giuridica, etica e medico-sanitaria e che hanno coinvolto una cinquantina tra docenti universitari (per lo più professori di diritto costituzionale), operatori assistenziali, esperti che hanno contribuito alla stesura di disegni di legge a livello nazionale, responsabili di associazioni ed enti, avvocati. “Tra i docenti di diritto costituzionale – ha fatto notare oggi il relatore di maggioranza Matteo Forte (FdI) – è emersa chiara la sottolineatura del fatto che la sentenza n. 242 del 2019 è intervenuta a dichiarare parzialmente illegittimo l’art. 580 del codice penale relativo all’agevolazione del proposito suicidario e non a stabilire un diritto alla prestazione garantito da parte dello Stato. Proprio perché la competenza in materia è dello Stato, come maggioranza presenteremo in Aula consiliare una questione pregiudiziale di legittimità costituzionale”.


D’altro canto, la relatrice di minoranza Carmela Rozza (Pd) ha insistito sulla necessità di “prevedere una procedura affinchè possa essere rispettata la sentenza costituzionale”. “Occorre perciò intervenire -ha aggiunto- per definire aspetti organizzativi del servizio sanitario che come stabilito dal Titolo V della Costituzione spettano alla Regione”. “Con la massima chiarezza e trasparenza – ha commentato Patrizia Baffi (FdI), che ha presieduto la seduta, – durante i lavori di Commissione abbiamo dato ascolto e presenza ai tanti punti di vista di differenti realtà e soggetti. Riguardo al merito abbiamo sempre sostenuto la difesa del bene vita così come il pieno e totale supporto ai malati attraverso servizi e percorsi che già le Asst hanno in essere, rivolti alla terapia del dolore e delle cure palliative”.


Nel corso del dibattito sono intervenuti diversi consiglieri di maggioranza e minoranza. Giulio Gallera (Fi) ha espresso voto favorevole al progetto di legge smarcandosi così dalla maggioranza. Nelle varie votazioni la maggioranza ha scelto di pronunciarsi con l’astensione (che tecnicamente equivale a un voto contrario) in quanto, è stato spiegato dal relatore, la materia non è di competenza regionale. La relazione illustrata da Matteo Forte è stata approvata a maggioranza, respinta quella illustrata da Carmela Rozza (Pd). Il progetto di legge verrà ora trasmesso dalle Commissioni al Consiglio regionale per essere discusso entro il 21 novembre, entro i nove mesi dall’assegnazione del testo alle stesse Commissioni.

Nasce Filiera legno: 330 imprese associate per 6,7 mld fatturato

Nasce Filiera legno: 330 imprese associate per 6,7 mld fatturatoMilano, 30 ott. (askanews) – Nasce ufficialmente la nuova federazione “Filiera legno”, la cui fondazione è stata formalizzata nel corso dell’assemblea dell’Associazione nazionale delle industrie del legno e del Congresso legno Italia, che si è svolto alla Cantina Monteci di Pescantina, nel Veronese.


La genesi di questa nuova associazione parte a inizio anno quando matura una “frattura” a livello di rappresentanza del comparto in Federlegno, che conta 2.200 imprese associate. Oggi l’annuncio ufficiale di una realtà che riunisce l’associazione italiana Filiera Legno edilizia, l’associazione italiana Filiera Legno imballaggio, l’associazione italiana Filiera allestimenti & contract e Assocofani. Rappresenterà un settore che comprende segherie, produzione di imballaggi, edilizia in legno, e cofani, con 330 imprese associate per oltre 6,7 miliardi di euro di fatturato e 21.000 posti di lavoro. In particolare, la neonata federazione evidenzia “un’importante rappresentatività attraverso i suoi associati ordinari. Nel sistema delle prime lavorazioni legno, ovvero le segherie, il fatturato raggiunge 1.146 milioni di euro, di cui 410 milioni sono attribuiti direttamente alle imprese associate, rappresentando il 32% del mercato. Per quanto riguarda il sistema di imballaggi, il fatturato totale è di 2.122 milioni di euro, con 1.526 milioni generati dalle imprese associate, corrispondenti al 72% del mercato. L’edilizia in legno e la cantieristica segnano un fatturato di 2.267 milioni di euro, con 1.040 milioni prodotti dalle imprese associate, pari al 46% del mercato. Infine, il sistema Assocofani mostra un fatturato di 157 milioni di euro, con 114 milioni provenienti dalle imprese associate, che costituiscono il 70% del loro mercato”.


“Federazione Filiera legno nasce con l’intento di rispondere concretamente alle esigenze di un settore strategico e fondamentale per il nostro Paese – spiega Angelo Luigi Marchetti, presidente della federazione Filiera legno – Vogliamo trasformare il modo in cui il legno viene percepito, utilizzato e valorizzato in Italia e mettere al centro delle politiche di sviluppo del settore, guidando il cambiamento verso pratiche più sostenibili e innovative. In questo contesto, il dialogo aperto e sinergico con altre realtà associative e con le istituzioni sarà fondamentale. La federazione Filiera legno si propone come una piattaforma di collaborazione attiva, dove visione e progettualità si uniscono per promuovere le necessità del settore in maniera costruttiva e orientata al futuro”.