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Autore: Redazione StudioNews

Birra, al via la prima edizione di Beermylover a Brescia

Birra, al via la prima edizione di Beermylover a BresciaRoma, 24 ott. (askanews) – Più di 40 espositori, un ricco calendario di incontri, approfondimenti, degustazioni e intrattenimento: è stata presentata oggi, alla Camera di Commercio di Brescia, Beer my Lover, la nuova exhibition sulla birra artigianale e sul food di qualità, grazie alla collaborazione tra ProBrixia e Brescia Artigianale. L’evento si svolgerà dal 22 al 24 novembre 2024 presso il Brixia Forum.


Gli espositori, tra birrifici e stand gastronomici, sono stati selezionati tra i migliori del Paese, conferendo all’evento una portata nazionale, con oltre l’80% degli espositori provenienti da fuori provincia. Ci saranno degustazioni con abbinamenti insoliti come birra-dolci, birra-cioccolato e birra-luxury food. Roberto Saccone, il presidente della Camera di Commercio di Brescia, sottolinea l’importanza della manifestazione, che si inserisce in un panorama di iniziative più ampio: “dalla fine della pandemia, la Camera di Commercio di Brescia e ProBrixia sono impegnate in un’intensa attività di rilancio del centro espositivo bresciano, sia attraverso l’acquisizione di manifestazioni organizzate da terzi, sia attraverso manifestazioni organizzate in proprio. Beer my Lover esalta un’altra eccellenza bresciana, la filiera brassicola artigianale e del food di qualità, e arricchisce sempre più il calendario fieristico del Brixia Forum”.


Alla conferenza stampa di presentazione dell’evento hanno partecipato Roberto Saccone, presidente della CCIAA di Brescia, Maria Chieppa, direttrice di ProBrixia, e Lorenzo “Kuaska” Dabove, esperto di birra, degustatore, scrittore e giudice internazionale, nonché direttore artistico di BEERmyLOVER.

Cia: agricoltori uniti per dare più forza al settore primario

Cia: agricoltori uniti per dare più forza al settore primarioRoma, 24 ott. (askanews) – L’adattamento al climate change e la gestione della risorsa idrica, sono solo alcuni dei temi discussi da Cia-Agricoltori Italiani a Bucarest all’undicesimo Congresso degli agricoltori europei, momento fondamentale di dialogo e confronto per il Copa-Cogeca e i suoi membri, cooperative e organizzazioni agricole di tutta l’Ue.


“Gli agricoltori europei, insieme, possono trovare soluzioni condivise per rispondere alle sfide del cambiamento climatico – ha dichiarato il presidente di Cia, Cristiano Fini -. Se da una parte serve un approccio multidisciplinare, orientato da ricerca e innovazione sostenibile, dall’altra è essenziale una forte azione da parte dell’Europa a partire dal regolamento sulle TEA”. Riguardo alla gestione dell’acqua, per Fini: “C’è bisogno di interventi strutturali. A partire dalla nostra Conferenza economica abbiamo attivato un confronto serrato con le istituzioni nazionali ed europee e i principali stakeholder, sottoponendo ai decisori politici una strategia di governo comune della risorsa idrica, con un piano mirato per lo stoccaggio, la riduzione, le perdite e il riuso delle acque”. “Partecipare a eventi come il congresso europeo del Copa-Cogeca rappresenta una straordinaria occasione per costruire ponti tra agricoltori, cooperative, università e altri attori fondamentali del settore agricolo”.


Così, il vicepresidente di Cia, Matteo Bartolini che ha accompagnato il presidente Fini nel viaggio a Bucarest: “lo scambio di informazioni e buone pratiche su scala europea è essenziale per far fronte alle sfide attuali e future, promuovendo uno sviluppo economico realmente sostenibile”, ha dichiarato Bartolini. Le prossime settimane saranno decisive per dare chiare indicazioni alla nuova Commissione e “dare finalmente la svolta” al settore. Cia sta già lavorando con il nuovo parlamento ed è pronta a collaborare anche con il commissario all’agricoltura e il commissario italiano, Raffaele Fitto, per portare le priorità del settore all’attenzione del mondo politico europeo. “Lavoreremo anche insieme a tutti gli agricoltori e le cooperative europee rappresentate dal Copa-Cogeca per dare più forza al settore e portare avanti azioni per ottenere risultati non più rimandabili”, ha concluso Fini.

Brics, Georgieva (Fmi) cauta su propositi sistema pagamenti autonomo

Brics, Georgieva (Fmi) cauta su propositi sistema pagamenti autonomoRoma, 24 ott. (askanews) – La direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva mantiene una linea prudente sui propositi delle grandi economie emergenti, i paesi chiamati con l’acronimo “Brics” di creare un sistema di pagamenti autonomo, indipendente da quelli occidentali.


“L’Idea di creare un sistema di pagamenti di un gruppo di Paesi non è nuova. Ci servono maggiori dettagli su cosa sia questa idea, su come si tradurrebbe nella realtà. E poi saremo in grado di valutarla”, ha risposto a chi l’ha interpellata sulla questione, durante una conferenza stampa alle assemblee autunnali di Fmi e Banca Mondiale. Da quando, a seguito dell’esplosione della guerra in Ucraina, i paesi Nato, gli Usa e i paesi Ue hanno utilizzato sistemi di pagamento e sistemi finanziari come uno strumento per comminare sanzioni alla Russia e i suoi partner, congelandone titoli per decine di miliardi di dollari, i Brics – acronimco di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, a cui si stanno aggiungendo diversi altri Paesi emergenti – hanno avviato iniziative pilota, perfino con una certa rapidità, per creare sistemi di pagamento paralleli.


In particolare diversi Stati hanno collaborato attivamente con la Banca dei regolamenti internazionali per sperimentare nuove soluzioni di pagamento. Questi Stati fanno parte anche del Fmi, dove alcuni hanno anche un peso rilevante, come la Cina. “Più in generale – ha aggiunto Georgieva – quello che rilevo è che abbiamo diversi membri che sostengono diversi gruppi, ma tutti quanti sostengono il Fondo monetario internazionale”.

Taiwan, l’Europarlamento condanna la Cina per sue azioni unilaterali

Taiwan, l’Europarlamento condanna la Cina per sue azioni unilateraliBruxelles, 24 ott. (askanews) – Il Parlamento europeo condanna le continue provocazioni militari della Cina contro Taiwan, e in particolare le esercitazioni militari “ingiustificate” iniziate il 14 ottobre, ribadisce il suo forte impegno a favore dello “status quo” nello stretto di Taiwan e avverte che qualsiasi tentativo di Pechino di modificarlo unilateralmente, in particolare attraverso la forza o la coercizione, non sarà accettato e susciterà una reazione decisa e ferma. Gli eurodeputati condannano le dichiarazioni del presidente Xi Jinping secondo cui la Repubblica popolare cinese non rinuncerà mai al diritto di utilizzare la forza nei confronti di Taiwan, e respingono l’interpretazione della Cina secondo cui la risoluzione 2758 delle Nazioni Unite darebbe a Pechino il diritto di reclamare la sua sovranità su Taiwan.


In una risoluzione adottata oggi a Strasburgo dalla plenaria con 432 voti a favore, 60 contrari e 71 astensioni, il Parlamento europeo respinge “i tentativi della Cina di distorcere la storia e le norme internazionali”, e sottolinea che la risoluzione 2758 delle Nazioni Unite non stabilisce che la Repubblica popolare cinese gode della sovranità su Taiwan, né esprime alcun giudizio sulla futura inclusione di Taiwan nelle Nazioni Unite o in altre organizzazioni internazionali. Tuttavia, rilevano gli eurodeputati, la Repubblica popolare cinese continua a “interpretare erroneamente la risoluzione 2758 delle Nazioni Unite al fine di bloccare la partecipazione significativa di Taiwan alle organizzazioni internazionali e di modificare unilateralmente lo status quo”. Il Parlamento europeo si oppone a questi costanti sforzi della Cina, e sostiene la partecipazione di Taiwan alle organizzazioni internazionali, quali l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale, l’Organizzazione internazionale della polizia criminale (Interpol) e la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Gli eurodeputati esortano, inoltre, le Nazioni Unite a concedere ai cittadini e ai giornalisti taiwanesi il diritto di accedere ai suoi locali.


La risoluzione di Strasburgo sottolinea l’impegno dell’Ue a favore della politica “una sola Cina”, come fondamento delle relazioni con Pechino, ma precisa anche che questa politica è diversa dal principio di “una sola Cina” sostenuto da Pechino, che contempla anche il possibile uso della forza per l’annessione di Taiwan. La posizione di lunga data dell’Ue, ricorda il testo, è quella di sostenere lo status quo e una risoluzione pacifica delle divergenze nello stretto di Taiwan, incoraggiando il dialogo e l’impegno costruttivo, e insistendo sul fatto che l’uso di misure coercitive per conseguire l’unificazione contraddirebbe il diritto internazionale. La risoluzione del Parlamento europeo sottolinea che solo il governo democraticamente eletto di Taiwan può rappresentare il popolo taiwanese a livello internazionale, ed esprime preoccupazione per l’uso da parte della Cina della disinformazione ostile per minare la fiducia nella democrazia e nella governance di Taiwan.


Gli eurodeputati rilevano che il comportamento sempre più aggressivo della Cina, in particolare verso i suoi vicini, nello Stretto di Taiwan e nel Mar cinese meridionale, rappresenta un rischio per la sicurezza regionale e globale, e osservano che l’Ue e i suoi Stati membri dovrebbero rafforzare le proprie capacità marittime nella regione. Il Parlamento europeo esprime, infine, preoccupazione per il rinnovato impegno della Cina e della Russia a rafforzare ulteriormente i loro legami militari, condannando la fornitura cinese di attrezzature militari a Mosca.


Contro la risoluzione hanno votato in particolare i Sovranisti del gruppo Esn (15 voti) e buona parte del gruppo della Sinistra (25 voti), compresi gli eurodeputati italiani Antoci, Della Valle, Morace, Palmisano, Pedullà, Tamburrano e Tridico del M5s, e Lucano e Salis di Avs. Si è invece spaccato in due il gruppo di estrema destra dei Patrioti per l’Europa, con 39 astenuti, 22 favorevoli (tra cui tutti i membri della Lega) e un contrario. Il Ppe (compresi gli eurodeputati di Fi), i Conservatori dell’Ecr (compresi i membri di Fdi), i Socialisti e Democratici, i Liberali di Renew e i Verdi hanno votato massicciamente a favore della risoluzione.

Banca Mondiale promuove strategia di genere:punta a più opportunità per donne

Banca Mondiale promuove strategia di genere:punta a più opportunità per donneWashington, 24 ott. (askanews) – Il Gruppo della Banca Mondiale ha compiuto oggi i primi passi verso l’implementazione della strategia di genere 2030, annunciando durante gli annual meetings a Washington una serie di azioni e obiettivi concreti che mirano ad aumentare le opportunità economiche per più donne.


Gli obiettivi, annunciati in un evento di punta durante le riunioni annuali del Gruppo della Banca Mondiale del 2024, si concentreranno sull’uso della banda larga, sulla protezione sociale e sull’accesso al capitale. Questi sforzi contribuiranno a uno dei tre pilastri della strategia di genere, che è dedicata ad ampliare e consentire la partecipazione delle donne all’economia globale. Entro il 2030, il Gruppo della Banca Mondiale mira a:


Consentire a 300 milioni di donne in più di utilizzare la banda larga, sbloccando servizi essenziali, servizi finanziari, istruzione e opportunità di lavoro. Supportare 250 milioni di donne con programmi di protezione sociale, concentrandosi in particolare sulle più povere e vulnerabili. Fornire capitale a 80 milioni di donne e aziende guidate da donne in più, affrontando un ostacolo critico alla crescita imprenditoriale. “Quando aumentiamo la partecipazione economica delle donne, non solo stimoliamo l’economia globale, ma rafforziamo anche le famiglie e le comunità”, ha affermato Ajay Banga, Presidente del Gruppo della Banca Mondiale. “Attraverso l’emancipazione economica stiamo costruendo una scala per uscire dalla povertà e ampliando la speranza e la dignità il più possibile”.


Per raggiungere questi obiettivi, la Banca si concentrerà sugli sforzi chiave che guideranno un cambiamento sostenibile a lungo termine. Nell’area dell’accesso alla banda larga, la Banca darà priorità agli investimenti nei paesi con i maggiori divari di connettività e finanziari, sottolineando l’uguaglianza di genere nell’inclusione digitale. La Banca sosterrà anche riforme politiche per facilitare gli investimenti privati e costruire infrastrutture nelle aree sottoservite. La Banca amplierà i programmi di protezione sociale investendo in registri sociali digitali, che sono essenziali per migliorare l’efficienza, ridurre le barriere burocratiche e garantire assistenza diretta alle donne. La Banca sfrutterà anche i trasferimenti di denaro digitale, collegandoli a formazione sulle competenze, capitale aziendale, coaching e accesso al mercato per dotare le donne degli strumenti per opportunità economiche durature oltre al supporto finanziario temporaneo.


Inoltre, per rafforzare l’accesso al capitale per le donne e le aziende guidate da donne, la Banca collaborerà con regolatori, istituzioni finanziarie, società fintech, incubatori, acceleratori e fondi di private equity per prevenire pregiudizi di genere nelle pratiche di prestito, rafforzare la capacità delle imprenditrici e migliorare l’accesso al credito e al capitale. Lavorando a stretto contatto con istituzioni finanziarie per lo sviluppo e investitori, la Banca mobiliterà anche risorse attraverso obbligazioni di genere e altri strumenti finanziari, generando al contempo conoscenze per creare il business case per le necessarie riforme normative. Sono già in corso molti progetti e gli sforzi possono essere ulteriormente ampliati per aiutare a raggiungere questi obiettivi. Un progetto in 15 paesi africani sta affrontando sfide come la limitata copertura di Internet, il basso utilizzo dovuto all’elevato costo dei dati e dei dispositivi e le limitate competenze digitali. In Zambia, la Banca Mondiale sta aiutando il governo ad ampliare i programmi di trasferimento di denaro digitale a quasi quattro milioni di donne, supportando al contempo quasi 60.000 donne con formazione sulle competenze, capitale aziendale, tutoraggio e supporto per creare gruppi di risparmio. In Etiopia, un progetto che supporta le aziende di proprietà femminile con prestiti aiuterà a far crescere i loro profitti del 30% e l’occupazione del 50% in cinque anni.

Ecco i 24 protagonisti di Sanremo Giovani 2024 in onda su Rai 2

Ecco i 24 protagonisti di Sanremo Giovani 2024 in onda su Rai 2Milano, 24 ott. (askanews) – Da martedì 12 novembre, cinque appuntamenti settimanali con Alessandro Cattelan in seconda serata su Rai 2 (ma anche su Radio2 e RaiPlay), per scoprire i finalisti che il 18 dicembre, su Rai 1, si contenderanno 4 posti per il Festival di Sanremo, categoria “Nuove Proposte”.


24 giovani artisti dovranno sfoderare le migliori armi per convincere la Commissione Musicale composta da Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia (insieme a Carlo Conti e Claudio Fasulo, giurati fuori onda), per conquistare poi in 12 la “semifinale” del 10 dicembre, sempre condotta da Cattelan su Rai 2 (e in simulcast su Rai Radio2, con il commento di Giulia Nannini, Julian Borghesan e Giorgiana Cristalli). Infine, i 6 più votati (più 2 artisti provenienti da “Area Sanremo”) approderanno al Teatro del Casinò di Sanremo per la finalissima del 18 dicembre e da lì … il Teatro Ariston e il Festival di Sanremo 2025. Dopo le audizioni dal vivo, che hanno visto ieri, mercoledì 23 ottobre, sfilare sul palco della Sala A di via Asiago a Roma i 46 selezionati tra i 564 iscritti a Sanremo Giovani, la Commissione musicale – preseduta dal Direttore artistico Carlo Conti ha svelato i nomi dei 24 semifinalisti. Sono: Alex Wyse, Angelica Bove, Angie, Arianna Rozzo, Bosnia, Ciao Sono Vale, Cosmonauti Borghesi, Dea Culpa, Giin, Grelmos, Mazzariello, Mew, Moska Drunkard, Nicol, Orion, Questo E Quello, Rea, Sea John, Selmi, Settembre, Sidy, Synergy, Tancredi, Vale Lp, Lil Jolie.


“Il nuovo panorama musicale proposto a Sanremo Giovani è molto vario, si spazia dalla musica d’autore al pop, dal rap alle nuove sonorità”, dichiara Carlo Conti. “Abbiamo ascoltato tante canzoni, tanta bella musica e testi mai banali, in molti casi anche su temi significativi. In ogni concorrente abbiamo scoperto storie interessanti, sogni, speranze, e soprattutto tanta energia; alcuni stupiranno il pubblico sia per la musica che per i contenuti. Da ragazzi giovanissimi non ti aspetti una tale maturità artistica – prosegue Conti – invece sono già pronti e consapevoli della propria forza, sapendo tenere molto bene il palco. La Commissione ha privilegiato soprattutto gli artisti, non solo la canzone presentata in gara. L’augurio è che i ventiquattro selezionati facciano davvero un lungo ed esaltante percorso artistico, così come anche i tantissimi che hanno partecipato sin qui alle selezioni abbiano presto l’occasione di dimostrare con successo ciò che valgono.”

Tajani chiude il G7 Sviluppo: “Qui il primo tassello” per la pace

Tajani chiude il G7 Sviluppo: “Qui il primo tassello” per la pacePescara, 24 ott. (askanews) – Nuovi aiuti alle popolazioni più sofferenti del Medio Oriente, l’idea di una Conferenza per la ricostruzione di Gaza, il pressante invito ai Paesi membri del G7 a una “risposta globale ambiziosa” alle sfide dello sviluppo in Africa e alle molteplici crisi internazionali, per togliere spazio a ogni tipo di velleità di autocrazie sempre più invadenti: Cina, Russia e Iran. Sono questi i “primi tasselli del mosaico” di pace che la presidenza italiana del G7 ha messo sul tavolo dei lavori della ministeriale Sviluppo di Pescara, iniziata martedì 22 ottobre. Un difficile lavoro di mediazione, coronato soprattutto dalla presenza – nella giornata di lunedì – di qualificati rappresentanti di Libano, Israele e Autorità nazionale palestinese. “Un grande successo, anche per la credibilità italiana, che ci spinge a fare ancora di più”, ha commentato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.


Il ministro degli Esteri del Libano Abdallah Bou Habib, il ministro dell’Economia dell’Anp Mohammad Alamour e l’ambasciatrice israeliana presso le agenzie Onu a Roma Orli Gil hanno partecipato, in sessioni separate, ai lavori sul Medio Oriente. “La pace ancora non è vicina e stiamo lavorando per accelerare i tempi”, ha detto Tajani dopo quegli incontri. Dunque, nessun dialogo tra le parti, rimaste ognuna sulle proprie posizioni, ma proficui colloqui con la presidenza italiana. “Li abbiamo ascoltati e interrogati, non c’è stato un confronto tra di loro perché non volevamo acuire, ma risolvere”. E la soluzione passa anche attraverso alcune decisioni già prese dal governo, o solamente immaginate. Negli ultimi 30 giorni sono state distribuite 47 tonnellate di beni alimentari nell’ambito del progetto Food for Gaza, mentre domani si terrà a Genova la cerimonia di consegna al Programma alimentare mondiale del primo dei 15 camion con nuovi aiuti umanitari italiani per la popolazione civile di Gaza. Tajani ha inoltre annunciato un “impegno umanitario d’emergenza da parte italiana” per complessivi 25 milioni: 10 milioni per le popolazioni del Libano, 10 milioni di aiuto umanitario per Gaza e 5 milioni a sostegno del piano dell’Anp per la pianificazione della ricostruzione della Striscia di Gaza. Il ministro è però andato oltre ed ha annunciato di avere dato mandato al suo gabinetto di avviare uno studio sulle possibilità di organizzare una Conferenza per la ricostruzione della Striscia, sul modello di quella già messa in atto sull’Ucraina.


Un impegno concreto che la presidenza italiana ha sollecitato ai partner del G7 anche sull’altro grande tema sul tavolo della ministeriale Sviluppo: l’Africa. Investire nel continente africano, puntare su sicurezza alimentare e sistemi agroalimentari sostenibili, infrastrutture e salute globale, scommettere sui giovani, significa assicurare “un futuro migliore per tutti”. Ma anche sradicare, sul nascere, le radici più profonde dell’immigrazione irregolare. “Il G7 ha il dovere di dare risposte” al continente africano “che ci guarda con grande attenzione”, ha detto Tajani, che ha anche ringraziato i missionari italiani per il contributo all’istruzione e formazione in favore dei giovani, soprattutto dell’Africa sub-sahariana. “E’ importante che le democrazie rispondano ai popoli africani, altrimenti c’è il rischio che rispondano le autocrazie”, “la Cina, l’Iran, la Russia”. Su questa linea si pone il confronto di oggi sulla salute globale avuto con Gavi, Oms e le principali aziende del settore sanitario, durante il quale si è registrata piena “sintonia sulla necessità di investimenti in infrastrutture sanitarie e sul miglioramento di accesso e distribuzione degli strumenti di prevenzione in Africa”, compresi i vaccini “da produrre in loco”. E nella stessa direzione vanno certamente il Global Gateway europeo e il Piano Mattei, ha ricordato il titolare della Farnesina. “L’Africa guarda prima noi, perché siamo i più vicini. Quindi abbiamo il dovere di rispondere positivamente alle loro richieste, essere impegnati”.


Il nostro Paese e gli altri membri del G7 mobiliteranno fino a 600 miliardi di dollari entro il 2027 per ridurre il divario di investimenti infrastrutturali attraverso il Partenariato G7 per le Infrastrutture Globali e gli Investimenti. “Investire in infrastrutture sostenibili, industrializzazione e innovazione è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e attrarre altri investimenti produttivi per una crescita inclusiva e la creazione di posti di lavoro dignitosi e di qualità”, hanno sottolineato i ministri nella dichiarazione finale di Pescara, con cui hanno confermato l’intenzione di concentrarsi “sulle regioni e sui settori in cui gli investimenti infrastrutturali hanno il maggiore impatto, tra cui il continente africano e la più ampia regione indo-pacifica”. (di Corrado Accaputo)

Laura Pausini lancia l’iniziativa ‘Il mio palco: il tuo palco’

Laura Pausini lancia l’iniziativa ‘Il mio palco: il tuo palco’Milano, 24 ott. (askanews) – Laura Pausini dimostra ancora una volta il suo impegno e la sua generosità scegliendo di condividere il suo palco con artisti emergenti attraverso l’iniziativa “Il mio palco: Il tuo palco”.


A pochi giorni dal debutto del World tour winter 2024, ultima leg della sua decima tournée mondiale che prenderà il via lunedì 4 novembre all’O2 Shepherd’s Bush Empire di Londra, Laura Pausini sceglie di regalare a otto giovani promesse della musica italiana l’opportunità di esibirsi come opening dei suoi concerti in Italia. Un gesto concreto da parte di Laura, che evidenzia la sua attenzione verso l’evoluzione del panorama musicale e il suo desiderio di creare una sinergia tra generazioni diverse di artisti. La scelta è avvenuta attraverso una ricerca online da parte della stessa Laura, che ha selezionato personalmente gli artisti, premiando talento e autenticità. “So che oggi ci sono molti modi per far conoscere la propria voce ma dare spazio alla musica secondo me non è mai abbastanza! – commenta Laura Pausini. Mi piace scoprire i talenti del nostro stivale, li cerco spesso sul web e rimango colpita dalla loro arte. Per questo ho deciso di accendere una luce facendo aprire loro i miei concerti italiani. Da oggi alle 16 e poi da qui ogni settimana, farò i miei inviti tramite le storie IG taggando gli artisti che ho scelto. Sarà una sorpresa per tutti, anche per loro! Il mio palco: il tuo palco. Lights on you! Se accetteranno il mio invito, li vedremo in tour!”


L’iniziativa parte oggi con le comunicazioni dei primi due artisti: si tratta di Ste, all’anagrafe Stephani Ojemba che, con il sound contemporaneo dove convivono soul e atmosfere partenopee, aprirà il concerto del 13 novembre al Palasele di Eboli, e di Leonardo Lamacchia che, dopo la pubblicazione del suo ultimo singolo “Non sarà per sempre”, si esibirà davanti al pubblico del Palaflorio di Bari per le date previste il 15 e 16 novembre. Nelle prossime settimane sarà la volta di altri sei artisti che verranno man mano svelati sempre tramite i canali social ufficiali di Laura, creando grande attesa tra i fan e i giovani artisti emergenti, fino a completare il calendario degli opening di tutte le città del tour italiano.


Per coloro che accetteranno l’invito sarà l’inizio di un sogno che li porterà direttamente sul palcoscenico dei più grandi palazzetti italiani, un’opportunità senza prezzo per farsi conoscere e anche assaporare l’atmosfera, la produzione e il calore del pubblico di un grande show di livello internazionale. Uno show che Laura Pausini sta portando nel suo paese e all’estero dal 2023, e registrando nell’ultimo anno un incremento di oltre il 25% dei paganti, risultato che batte i record precedenti e la conferma artista femminile più performante del nostro paese a livello mondiale. Dopo le due tappe di Londra il tour Laura Pausini world tour winter 2024 attraverserà di nuovo l’Europa e l’Italia. Già sold out le date di Londra (4 novembre), Livorno (21 novembre), Torino (30 novembre), Malaga (5 dicembre), Messina (28 e 29 dicembre); esaurite anche le due date Milano (27 e 28 novembre) e la prima di Roma (18 novembre), città quest’ultime che vantano sei date solo nell’arco del 2024, e la incoronano unica donna tra le voci italiane e straniere a siglare questo risultato.


Per il gran finale è previsto uno speciale show di Capodanno a Messina, ultima delle tre date previste in Sicilia, una regione che non era stata raggiunta nel corso della leg precedente e che Laura ha voluto omaggiare dedicandole l’ultimo step di questa memorabile tournée, che tra novembre e dicembre farà tappa anche a Eboli, Bari, Livorno, Pesaro, Torino, e in Europa a Marsiglia, Malaga, Pamplona, Ginevra, Basilea, Monaco, Sofia, Belgrado, e Lubiana.

Sindacati europei e imprese a difesa conserve ittiche europee

Sindacati europei e imprese a difesa conserve ittiche europeeRoma, 24 ott. (askanews) – È stata siglata oggi in Spagna, a Santiago di Compostela, una dichiarazione tra Ugt-Fica Spagna, Fai-Cisl nazionale, Ugt Portogallo, insieme alle associazioni datoriali del settore delle conserve ittiche, a tutela del comparto produttivo europeo, che sarebbe colpito dal possibile accordo di libero scambio tra Europa e tre importanti Paesi della regione ASEAN: Thailandia, Indonesia e Filippine.


“Un tale accordo, se non negoziato in termini di giustizia, reciprocità e sostenibilità sociale, economica ed ambientale – ha sottolineato il segretario nazionale della Fai-Cisl Massimiliano Albanese partecipando all’iniziativa – porterebbe un grave impatto negativo sull’occupazione e la tenuta industriale di tutto il settore conserviero ittico del continente europeo”. L’industria della trasformazione dei prodotti ittici nell’Ue si caratterizza infatti come un settore ad alta intensità di manodopera, con uno dei più alti tassi di occupazione femminile nell’industria; ha un fatturato di 29,4 miliardi di euro e consiste in circa 3.200 imprese, con una dimensione media di 30 dipendenti, una forte componente familiare e profondamente radicate nel territorio europeo, principalmente situate in regioni costiere altamente dipendenti dalla pesca, che insieme impiegano circa 111.604 persone. Spagna, Italia e Portogallo insieme rappresentano quasi il 95% della produzione di conserve ittiche nell’Unione Europea.


Il tonno in scatola, che guida produzione e consumo, si conferma come uno dei settori più virtuosi dell’industria alimentare italiana, al secondo posto, come produttore, dopo la Spagna a livello europeo. Va sottolineato inoltre che la destinazione principale della produzione europea è il mercato stesso dell’Ue, che rappresenta oltre il 90% della produzione: pertanto, gli accordi di libero scambio non aprono opportunità per le conserve di tonno europee, ma piuttosto riducono direttamente il mercato. “La dichiarazione sottoscritta – ha affermato Albanese – rappresenta la volontà di sollecitare le istituzioni europee sulla necessità, nel perseguire questi accordi commerciali, di coinvolgere le parti sociali, per una effettiva valutazione delle conseguenze sul tessuto produttivo e sull’occupazione, nonché sul bisogno di prestare attenzione a condizioni di parità tra Paesi che evitino le ripercussioni di una concorrenza sleale”.


“Così come abbiamo chiesto al Governo italiano e all’Europa di opporsi all’accordo Ue-Mercosur, affinché non saranno introdotti principi di reciprocità e regole condivise per tutelare la filiera e il lavoro agroalimentare – spiega il segretario generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota – anche questa dichiarazione serve a sollecitare accordi sostenibili dal punto di vista sociale, economico e ambientale, nell’ottica di un miglioramento delle condizioni di lavoro sia per le persone che rappresentiamo che per i lavoratori di altre parti del mondo, senza pregiudicare le imprese europee, la qualità e quantità dei prodotti agroalimentari che quotidianamente giungono sulle nostre tavole”.

Il 26 ottobre convegno con Tajani e Filippini su zootecnia e Psa

Il 26 ottobre convegno con Tajani e Filippini su zootecnia e PsaRoma, 24 ott. (askanews) – Le minacce alla Fattoria Italia, tra effetti dei cambiamenti climatici e malattie portate dagli animali selvatici come la peste suina africana, e le soluzioni per salvare un settore chiave del Made in Italy a tavola, sono al centro dell’incontro organizzato dalla Coldiretti che apre la Fiera agricola e Zootecnica di Montichiari (Brescia), la più importante manifestazione italiana a livello internazionale dedicata all’allevamento con 40.000 metri quadrati coperti di superficie espositiva.


L’appuntamento è per sabato 26 ottobre dalle 11 presso la Sala Pedini del Centro Fiera del Garda. All’incontro “Difendere la zootecnia per difendere l’agricoltura” prenderanno parte il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo, il vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il Commissario straordinario alla peste suina africana (Psa) Giovanni Filippini, il presidente di Filiera Italia Paolo De Castro e l’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, l’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia Alessandro Beduschi, l’amministratore delegato di Consorzi agrari d’Italia Gianluca Lelli. Ma nello stand della Coldiretti nel Padiglione saranno organizzati fino a domenica 27 ottobre numerose iniziative, con incontri, show cooking e laboratori. Saranno in azione i cuochi contadini di Campagna Amica con le ricette del territorio e le “sfogline” per le paste fresche della tradizione. Nell’area agriasilo spazio all’educazione alimentare per i bambini con laboratori e giochi, assieme alla merenda contadina.