Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Dal 18 novembre il Pecorino Toscano Dop sbarca in Vietnam

Dal 18 novembre il Pecorino Toscano Dop sbarca in VietnamRoma, 24 ott. (askanews) – Il Pecorino Toscano DOP arriva ufficialmente in Vietnam e dal 18 novembre non solo arriverà ai distributori locali, ma si farà anche conoscere tramite incontri B2B, masterclass e degustazioni con una campagna in collaborazione con la Camera di Commercio Italo Vietnamita (ICHAM), che coinvolgerà gli operatori locali con due tappe ad Hanoi e Ho Chi Minh City, ufficialmente inserite nell’agenda delle celebrazioni della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo 2024, sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia ad Hanoi e del Consolato Generale d’Italia a Ho Chi Minh City.


Negli ultimi anni il Vietnam ha mostrato una crescita economica costantemente sostenuta (poco meno del 7% all’anno nel periodo 2010-20), agevolata da un contesto politico interno che appare molto stabile. L’Accordo di libero scambio tra Vietnam e UE (EVFTA), entrato in vigore il primo agosto 2020, ha aperto la strada a un forte aumento del commercio tra l’UE e il Vietnam, prevedendo l’eliminazione del 99% dei dazi doganali tra i due Paesi nei prossimi anni e il miglioramento delle condizioni complessive degli scambi economici. Questa condizione ha portato, negli ultimi 4 anni, ad una crescita notevole anche del mercato dei formaggi. L’arrivo in Vietnam del Pecorino Toscano DOP sarà quindi accompagnato da una serie di eventi organizzati con l’obiettivo di far conoscere le caratteristiche distintive di questo formaggio.


“L’apertura del mercato vietnamita rappresenta una straordinaria opportunità per far conoscere e apprezzare il Pecorino Toscano DOP in un contesto internazionale sempre più attento alla qualità e alla provenienza dei prodotti – dice Andrea Righini, direttore del Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP. – Il Vietnam è un mercato dinamico e in rapida crescita introdurre un pezzo fondamentale della cultura culinaria mediterranea come il Pecorino Toscano DOP, rappresenta una pietra miliare nel percorso di promozione e valorizzazione del Consorzio”.

Commercio, Confesercenti: in 10 anni spariti oltre 140mila negozi

Commercio, Confesercenti: in 10 anni spariti oltre 140mila negoziRoma, 24 ott. (askanews) – I negozi si ritirano, la desertificazione commerciale avanza. Tra il 2014 ed il 2024 sono sparite dalle vie e dalle piazze italiane oltre 140mila imprese del commercio al dettaglio in sede fissa, di cui quasi 46.500 attività di vicinato di base, dai negozi alimentari alle edicole, dai bar ai distributori carburanti. Un’emorragia di imprese che rischia di lasciare senza accesso a servizi essenziali e beni primari una quota significativa della popolazione: già oggi oltre 26 milioni di italiani vivono in comuni che hanno visto scomparire definitivamente dal proprio territorio una o più imprese di vicinato essenziali. È quanto emerge dal dossier ‘Commercio e servizi: le oasi nei centri urbani’ realizzato da Confesercenti.


Sono stati 5.653 i comuni interessati dal processo di desertificazione, principalmente comuni piccolissimi (meno di 5mila abitanti) e piccoli (tra 5 e 15mila residenti). Tra i comuni colpiti, 2.620 hanno registrato la sparizione di una sola attività di base, 1.784 di due e 1.249 di tre o più. Milioni di residenti si trovano dunque costretti a percorrere chilometri per soddisfare bisogni primari e acquistare beni di uso quotidiano.

Macron apre a Parigi conferenza sul futuro del Libano

Macron apre a Parigi conferenza sul futuro del LibanoRoma, 24 ott. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron ha aperto una conferenza a Parigi a sostegno del Libano, con il duplice obiettivo di raccogliere circa 300 milioni di sterline di fondi per affrontare la crescente crisi umanitaria causata dai bombardamenti israeliani e trovare un modo per colmare il vuoto di sicurezza creato dalla debolezza cronica dello stato libanese.


La maggior parte degli osservatori afferma che Macron, il presidente della Francia, che ha legami storici con il Libano, avrà probabilmente successo nel suo primo compito, in parte grazie alle donazioni che dovrebbero arrivare dagli stati del Golfo a maggioranza sunnita. La Francia spera che ciò rifletta un rinnovato interesse per il Libano che questi stati avevano ampiamente trascurato, lasciando spazio aperto all’espansione del gruppo sciita Hezbollah negli ultimi anni. Ma il secondo obiettivo di avvicinarsi a un cessate il fuoco resta quasi impossibile, dal momento che gli Stati Uniti sembrano aver deciso di dare il loro sostegno all’offensiva di Israele, finché Washington la considererà limitata a causare danni irreversibili a Hezbollah sostenuto dall’Iran.


Antony Blinken, il segretario di Stato degli Stati Uniti, è uno dei tanti diplomatici di alto livello a mancare all’incontro di Parigi, riflettendo una frattura tra Parigi e gli Stati Uniti su come gestire Israele e la crisi in Libano Blinken, attualmente in Qatar, ha in programma di tenere un incontro con i leader arabi a Londra venerdì. Il Regno Unito è rappresentato dal ministro del Medio Oriente, Hamish Falconer, mentre il ministro degli esteri, David Lammy, è al vertice del Commonwealth a Samoa.


Hezbollah, con la maggior parte dei suoi dirigenti uccisi da Israele, ha affermato che non parlerà della sua strategia politica o militare finché Israele non implementerà un cessate il fuoco. Israele ha affermato che continuerà a indebolire Hezbollah sia a Beirut che a sud del fiume Litani. La Francia non ha fornito una cifra sulla cifra che spera di raccogliere, ma l’ONU ha affermato che ha bisogno di oltre 400 milioni di dollari (310 milioni di sterline). Prima della conferenza, la Germania ha annunciato 62 milioni di dollari in più in aiuti umanitari.


Un’alleanza di 150 ONG alla vigilia della conferenza ha affermato che un cessate il fuoco era un imperativo morale. Dall’escalation delle ostilità un anno fa, più di 2.500 persone in Libano sono state uccise e quasi 12.000 ferite, secondo l’ONU. Gli sforzi francesi per garantire un cessate il fuoco si basano su Hezbollah, che afferma chiaramente di essere disposto a porre fine alla sua guerra prima che venga concordato un cessate il fuoco a Gaza. Messaggi contrastanti sono emersi da Hezbollah sulla sua volontà di recidere il legame tra i due teatri di guerra, ma la Francia ritiene che se gli Stati Uniti facessero pressione su Israele affinché accettasse un cessate il fuoco, si potrebbe raggiungere un accordo. Ciò a sua volta potrebbe fornire lo spazio per garantire una maggioranza nel parlamento libanese per eleggere un nuovo presidente, ponendo fine a una situazione di stallo di due anni causata da divisioni in gran parte basate su motivi etnici. La Francia spera anche che si possa raggiungere un accordo di principio alla conferenza per fare di più per finanziare, espandere e addestrare le forze armate ufficiali libanesi. Israele ritiene che la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, approvata nel 2006, non sia mai stata pienamente implementata in parte a causa del fallimento di Uniful nell’assumere una parte fondamentale del suo mandato che chiede anche a Hezbollah di ritirarsi a nord del Litani, a circa 30 km (20 miglia) dal confine con Israele. L’inviato degli Stati Uniti Amos Hochstein ha affermato lunedì a Beirut che era necessario un nuovo mandato più assertivo. L’Italia, uno dei principali contributori di Unifil, ha proposto la creazione di un cuscinetto di peacekeeping con più uomini e più potere e diverse regole di ingaggio tra il confine con Israele e il Litani. Supporta anche l’addestramento delle truppe dell’esercito regolare libanese. Israele insiste sul diritto di mantenere l’accesso allo spazio aereo libanese, cosa che nessun governo di Beirut accetterà probabilmente.

Mattarella a Bologna dai parenti della vittima del maltempo

Mattarella a Bologna dai parenti della vittima del maltempoBologna, 24 ott. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è a Bologna per partecipare alla Biennale dell’economia cooperativa. Prima di arrivare a Palazzo Re Enzo, il Capo dello Stato si è recato in Prefettura per incontrare i genitori e il fratello di Simone Farinelli, il giovane morto a Pianoro durante l’alluvione che ha colpito la Regione Emilia-Romagna nei giorni scorsi. Un incontro di qualche minuto per informarsi sulla situazione in Emilia-Romagna e sui danni causati dal maltempo, in particolare in provincia di Bologna dove ha perso la vita un giovane a Pianoro sull’Appennino. La visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Bologna è cominciata intorno alle 10 in Prefettura, dove si è fermato per un aggiornamento con il presidente facente funzione della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, e il sindaco di Bologna, Matteo Lepore.


“Sono 1.400 i luoghi della città allagati – ha detto Lepore facendo il punto sugli interventi per affrontare l’emergenza alluvione -. Abbiamo avuto subito 500 sfollati nel capoluogo e 2.500 nell’area metropolitana. Ora c’è ancora una decina di persone del capoluogo ospitate in albergo e qualche centinaio dell’area metropolitana”. Il Capo dello Stato ha incontrato anche i genitori e il fratello di Simone Farinelli, il giovane morto a Pianoro durante l’alluvione. Dopo l’incontro Mattarella è stato accompagnato dalle autorità locali a Palazzo Re Enzo per la prima giornata della Biennale dell’economia cooperativa dove ad accoglierlo c’era il presidente di Legacoop, Simone Gamberini.


Al termine dell’inaugurazione della Biennale dell’economia cooperativa il Presidente della Repubblica si recherà al Mulino per una visita privata in occasione dei 70 anni della rivista e dell’associazione culturale. Nel primo pomeriggio si recherà alla Fondazione Scienze Religiose Giovanni XXIII, in via San Vitale, prima di fare ritorno a Roma.

Il 30 ottobre l’assemblea dei produttori biologici di Federbio

Il 30 ottobre l’assemblea dei produttori biologici di FederbioRoma, 24 ott. (askanews) – I temi lasciati aperti dagli agricoltori nella scorsa edizione saranno al centro della seconda assemblea dei produttori biologici organizzata da FederBio. Al primo posto, la definizione di un prezzo che ripaghi il lavoro nei campi, assicurando la sopravvivenza e lo sviluppo di un’attività strategica a livello nazionale, quella appunto della produzione di cibo sano e pulito, che rispetti i diritti dei lavoratori e quelli della terra e renda accessibile ai cittadini alimenti di qualità.


L’Assemblea dei produttori bio si terrà a Roma mercoledì 30 ottobre e riunirà le 14 associazioni socie FederBio, ma è aperta a tutti gli operatori agricoli. A più di un anno dalla presentazione del ‘Manifesto dei produttori’, che elencava le richieste del mondo del biologico ed era stato sottoscritto anche dal sottosegretario D’Eramo, l’assemblea sarà l’occasione per fare il punto sulle politiche di sviluppo dell’agricoltura priva di sostanze chimiche di sintesi. E il tema del “giusto prezzo” dei prodotti biologici è sempre più rilevante per garantire la sostenibilità ambientale e socio-economica, ma anche per aumentare il consumo del biologico, cambiando l’attuale paradosso: l’Italia è il maggiore produttore del continente europeo e contemporaneamente agli ultimi posti nelle vendite.


L’incontro prevede momenti di approfondimento sull’evoluzione dei prezzi alla produzione e una serie di testimonianze dirette dei produttori, che condivideranno la loro esperienza pratica sui diversi ambiti del biologico, dalla cerealicoltura all’allevamento. Saranno inoltre discusse le strategie e le politiche necessarie per sostenere la crescita e lo sviluppo del comparto biologico in Italia e in Europa. Tra i partecipanti della giornata i rappresentanti delle principali associazioni del settore: Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio, Cristiano Fini, presidente CIA, Maria Letizia Gardoni, coordinatrice della sezione soci produttori FederBio, Giuseppe De Noia, presidente di ANABIO CIA, Nicoletta Maffini, presidente AssoBio, Marco Paravicini, vicepresidente FederBio.

Liguria, Fratoianni: programma Orlando è base per alternativa a destra

Liguria, Fratoianni: programma Orlando è base per alternativa a destraMilano, 24 ott. (askanews) – “Sanità pubblica, lavoro dignitoso, tutela del territorio. Su questi temi Andrea Orlando ha costruito un programma e una coalizione che può essere la base di un’alternativa alla destra che governa il Paese”. Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs in un’intervista al Secolo XIX.


“Nelle regionali di domenica c’è in gioco – prosegue il leader di SI – il futuro dei liguri, il futuro di una regione che negli anni di governo di Toti è peggiorata. La scelta è molto semplice da spiegare: se si vuole un servizio sanitario che non tutela il diritto alla salute se non pagando si può scegliere Bucci, che è la fotocopia del presidente uscente della regione. E poi in quel territorio che conosce sulla propria pelle le conseguenze drammatiche dei cambiamenti climatici e i fenomeni estremi si vuole continuare con la linea cementifera di Toti o si intende bloccare il consumo di suolo e così tutelarci da una fragilità ormai insostenibile? Insomma il voto per Orlando e l’ampia coalizione progressista che lo sostiene è una grande occasione- conclude Fratoianni – per cambiare e migliorare la condizione dei cittadini della regione e non può essere sprecato”.

R. Toscana: ok a progetto integrato di distretto per vivaismo

R. Toscana: ok a progetto integrato di distretto per vivaismoRoma, 24 ott. (askanews) – Via libera in Toscana al Progetto Integrato di Distretto nell’ambito delle risorse del PSR 2014/2022 “Vivaismo per un futuro sostenibile”. Realizzato interamente in provincia di Pistoia, il progetto di questo distretto, genera la liquidazione di un contributo complessivo di circa 4,5 milioni di euro a fronte di oltre 12 milioni di euro di investimenti a favore di 42 aziende che operano nel settore vivaistico.


Così, dopo l’approvazione, nel febbraio scorso, del Progetto Integrato di Distretto “Toscana Sud”, il nuovo arrivato appena approvato è il risultato del partenariato coordinato dall’associazione dei Vivaisti Italiani che hanno confermato la validità del progetto selezionato e l’efficacia degli investimenti sostenuti. “Uno strumento, quello dei PID – ha detto la vicepresidente e assessora Stefania Saccardi – in cui la Regione Toscana ha creduto per prima in Italia. Questo dei Vivaisti è un bel risultato ottenuto grazie all’apporto di tutti gli uffici regionali. Questa esperienza mi auguro possa rappresentare un modello utile e ripetibile per la corretta gestione dei flussi, fondato su un presidio costante di tutte le fasi procedimentali e sulla fattiva collaborazione tra diversi settori. Inoltre, il rispetto, per quanto possibile, dei tempi istruttori indicati nei bandi, è stato un valore sia per la Regione che per le aziende beneficiarie, che hanno così la possibilità di programmare gli investimenti finanziati con maggiore sicurezza e tranquillità e di rientrare, almeno per una parte delle spese sostenute, entro scadenze ragionevoli”.


Grazie all’attuazione del progetto di distretto le aziende del comparto vivaistico pistoiese hanno migliorato gli standard ambientali e certificato il loro status operativo. Dal punto di vista dell’occupazione si è registrato un aumento di addetti a dimostrazione che gli investimenti hanno avuto una diretta ricaduta sul livello occupazionale. L’arco di tempo impiegato per portare a termine il percorso del PID pistoiese, è stato di 2 anni e 9 mesi. Proseguono, nel frattempo, gli interventi che si realizzano all’interno degli altri 3 PID finanziati dalla Regione che potrebbero essere tutti approvati entro il 2024.

Coldiretti: inadeguate linee guida Efsa su ok a nuovi alimenti

Coldiretti: inadeguate linee guida Efsa su ok a nuovi alimentiRoma, 24 ott. (askanews) – Forte preoccupazione riguardo l’aggiornamento delle Linee Guida sui requisiti scientifici per la presentazione di una domanda di autorizzazione per un nuovo alimento, pubblicato dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), la richiesta di “rivedere il proprio lavoro di aggiornamento delle linee guida”, il blocco di tutte le procedure di autorizzazione per i prodotti coltivati in laboratorio e l’annuncio di una mobilitazione in caso di non rispetto del principio di precauzione. E’ la posizione espressa dalle principali organizzazioni agricole europee e consorzi di prodotti alimentari di qualità, tra cui Coldiretti e Filiera Italia, che hanno indirizzato una lettera al direttore esecutivo dell’Efsa, Bernhard Url.


Secondo i firmatari, l’aggiornamento non risponde alle aspettative espresse nella nota n. 5469/24, sostenuta da 17 ministri dell’agricoltura di diversi Paesi europei. La nota pone l’accento su “un principio cardine della visione europea in materia di sicurezza alimentare, considerato cruciale per tutelare al meglio gli interessi dei cittadini e dei consumatori europei”. In particolare, viene evidenziato come le linee guida non tengano conto della relazione del Parlamento Europeo sulla strategia europea per le proteine, che mette in evidenza le sfide etiche, sociali, ambientali ed economiche poste dagli “alimenti a base cellulare, prodotti mediante coltivazione di cellule isolate da piante e animali” e sottolinea che “il regolamento sui nuovi alimenti non è adeguato per affrontare tali sfide”.


Le diverse sigle sottolineano inoltre che “la richiesta specifica dei ministri di allineare alcuni aspetti della valutazione degli alimenti prodotti in laboratorio alle procedure di valutazione dei medicinali è stata completamente ignorata”. In particolare, è stata trascurata la richiesta di includere “studi preclinici e clinici come criteri per valutare la sicurezza di questi prodotti”. Efsa, proseguono le associazioni, ha anche ignorato le preoccupazioni espresse dal mondo scientifico, nel contesto della consultazione pubblica, riguardo agli ormoni, ai fattori di crescita e ai residui antimicrobici. Alla luce di queste considerazioni, le organizzazioni chiedono all’EFSA di “rivedere il proprio lavoro di aggiornamento delle linee guida”, tenendo conto delle richieste formali espresse nella nota del Consiglio.


Le associazioni chiedono “il blocco di tutte le procedure di autorizzazione per i prodotti coltivati in laboratorio fino a quando non saranno accolte le richieste formulate nella nota dei ministri e la posizione espressa dal Parlamento Europeo”. Le richieste avanzate, si legge nella lettera, si fondano come detto sul “fondamentale principio di precauzione”, considerato “un pilastro essenziale delle politiche alimentari perseguite dall’Unione Europea”, al fine di tutelare sia gli agricoltori che i consumatori europei.

Fazzolari: per Giuli grande stima da sempre, scontro inventato

Fazzolari: per Giuli grande stima da sempre, scontro inventatoMilano, 24 ott. (askanews) – “Anche oggi leggo ricostruzioni del tutto inventate sul mio conto. Non c’è nessuno scontro tra me e il ministro Giuli. Notizia falsa e pateticamente inventata”. Lo afferma Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l’Attuazione del programma di governo.


“Io e Alessandro Giuli ci conosciamo da più di trent’anni, è una persona che stimo e della quale appezzo la grande professionalità. Gli attacchi scomposti che gli sono stati rivolti da quando è diventato ministro sono sconcertanti e fanno ben capire quanti interessi abbia da difendere la sinistra all’interno del ministero della Cultura”, afferma Fazzolari.

Putin: in Medio Oriente si rischia “una guerra su vasta scala”

Putin: in Medio Oriente si rischia “una guerra su vasta scala”Roma, 24 ott. (askanews) – Il Medio Oriente è “sull’orlo di una guerra su vasta scala” per cui “è necessario avviare un processo politico completo per un accordo” che stabilizzi la situazione. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel corso dell’ultima giornata dei lavori del vertice dei Paesi Brics, nel formato Brics+ e outreach, a Kazan.


“I combattimenti iniziati a Gaza un anno fa si sono ora estesi al Libano, altri paesi della regione sono stati colpiti e lo scontro tra Israele e Iran è aumentato notevolmente. Tutto questo assomiglia a una reazione a catena e mette l’intero Medio Oriente sull’orlo di una guerra su vasta scala”, ha detto Putin, citato dalle agenzie di stampa russe. Il presidente russo ha voluto anche rimarcare che la Russia “si è sempre opposta e continua a opporsi a qualsiasi tipo di azione terroristica”.