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Autore: Redazione StudioNews

La Bce taglia ancora tassi, “Sorpresi dalla velocità della disinflazione”

La Bce taglia ancora tassi, “Sorpresi dalla velocità della disinflazione”Roma, 17 ott. (askanews) – Dopo tre tagli dei tassi di interesse, di cui due consecutivi, al momento la Banca centrale europea sembra orientata a una nuova mossa in tal senso anche all’ultimo Consiglio direttivo dell’anno, che si terrà il 12 dicembre. Nella conferenza stampa a seguito della riunione di oggi, che si è svolta in trasferta a Lubiana, la presidente Christine Lagarde ha ribadito più e più volte che l’istituzione “non si vincola a un percorso predeterminato dei tassi”. E che continuerà a decidere “volta per volta sulla base dei dati”.


Ma non ha nemmeno offerto elementi tangibili che possano suggerire una pausa nella manovra di riduzione del freno monetario.Intanto oggi la Bce ha nuovamente tagliato i tassi di riferimento per l’area euro, nella misura di 25 punti base (0,25 punti percentuali). Il tasso sui depositi, che resta quello più utilizzato come guida, scende al 3,25%, il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento scende al 3,40% e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali scende al 3,65%.


“Le ultime informazioni sull’inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato”, ha rilevato la presidente Christine Lagarde, he ha eloquentemente aggiunto che le prospettive del caro vita risentono anche delle “recenti sorprese” negative dagli indicatori dell’attività economia.Peraltro Eurostat oggi ha rivisto al ribasso il dato sull’inflazione di settembre all’1,7%, sotto il valore obiettivo (2%) della stessa Bce.


Interpellata su questo punto la presidente ha ammesso: “penso che siamo stati tutti un po’ sorpresi dall’accelerazione che è stata dimostrata da queste cifre, ma certamente alza la nostra fiducia che il processo disinflazionistico sia ben avviato”.La Bce si guarda bene dal cantare vittoria: “abbiamo spezzato le reni (broken the neck) all’inflazione? No – ha detto Lagarde – ma lavoriamo per farlo”. Il tutto mentre “ci si attende che l’inflazione aumenti nei prossimi mesi, per poi diminuire e raggiungere l’obiettivo nel corso del prossimo anno”.


La Bce non ritiene che il caro vita sia già tornato al livello obiettivo, ma “potrebbe bene essere che il tempo a cui raggiungiamo questo target sia un po’ anticipato – ha aggiunto Lagarde -. Ma non è ancora adesso e dovremmo aspettare ancora per arrivarci in maniera sostenibile”. (fonte immagine: ECB 2024). 

Bce taglia ancora tassi, “Sorpresi da velocità disinflazione”

Bce taglia ancora tassi, “Sorpresi da velocità disinflazione”Roma, 17 ott. (askanews) – Dopo tre tagli dei tassi di interesse, di cui due consecutivi, al momento la Banca centrale europea sembra orientata a una nuova mossa in tal senso anche all’ultimo Consiglio direttivo dell’anno, che si terrà il 12 dicembre. Nella conferenza stampa a seguito della riunione di oggi, che si è svolta in trasferta a Lubiana, la presidente Christine Lagarde ha ribadito più e più volte che l’istituzione “non si vincola a un percorso predeterminato dei tassi”. E che continuerà a decidere “volta per volta sulla base dei dati”.


Ma non ha nemmeno offerto elementi tangibili che possano suggerire una pausa nella manovra di riduzione del freno monetario. Intanto oggi la Bce ha nuovamente tagliato i tassi di riferimento per l’area euro, nella misura di 25 punti base (0,25 punti percentuali). Il tasso sui depositi, che resta quello più utilizzato come guida, scende al 3,25%, il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento scende al 3,40% e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali scende al 3,65%.


“Le ultime informazioni sull’inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato”, ha rilevato la presidente Christine Lagarde, he ha eloquentemente aggiunto che le prospettive del caro vita risentono anche delle “recenti sorprese” negative dagli indicatori dell’attività economia. Peraltro Eurostat oggi ha rivisto al ribasso il dato sull’inflazione di settembre all’1,7%, sotto il valore obiettivo (2%) della stessa Bce.


Interpellata su questo punto la presidente ha ammesso: “penso che siamo stati tutti un po’ sorpresi dall’accelerazione che è stata dimostrata da queste cifre, ma certamente alza la nostra fiducia che il processo disinflazionistico sia ben avviato”. La Bce si guarda bene dal cantare vittoria: “abbiamo spezzato le reni (broken the neck) all’inflazione? No – ha detto Lagarde – ma lavoriamo per farlo”. Il tutto mentre “ci si attende che l’inflazione aumenti nei prossimi mesi, per poi diminuire e raggiungere l’obiettivo nel corso del prossimo anno”.


La Bce non ritiene che il caro vita sia già tornato al livello obiettivo, ma “potrebbe bene essere che il tempo a cui raggiungiamo questo target sia un po’ anticipato – ha aggiunto Lagarde -. Ma non è ancora adesso e dovremmo aspettare ancora per arrivarci in maniera sostenibile”. (fonte immagine: ECB 2024).

Biden: la presidenza italiana del G7 è “notevole”

Biden: la presidenza italiana del G7 è “notevole”Roma, 17 ott. (askanews) – “La notevole gestione dell’Italia con la presidenza del G7 quest’anno, così come il contributo di lunga data dell’Italia alla sicurezza transatlantica attraverso la NATO – e la sua forte leadership nell’Unione Europea – sottolineano quanto sia importante il ruolo dell’Italia sulla scena globale, non solo per l’America, ma per il mondo”. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, intervenuto alle celebrazioni del Mese del Patrimonio Italo-Americano.


“Michelangelo – ha proseguito Biden – ha detto di aver ‘visto un angelo nel marmo e l’ho scolpito fino a liberarlo. ‘Ho visto un angelo nel marmo e l’ho scolpito fino a liberarlo. Per me, questa è l’essenza di ciò che gli italoamericani hanno fatto al nostro Paese per tutta la nostra storia. Avete scolpito fino a liberarci”. “Ricordiamo che quando Jill e io abbiamo avuto l’onore di ospitare uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi, a mio avviso, Andrea Bocelli, qui alla Casa Bianca per Natale nel nostro primo anno di mandato, si è esibito con suo figlio e sua figlia come se fossero un coro di angeli annunciatori. Sono stati incredibili. Con il loro talento divino, la famiglia Bocelli ha commosso i nostri cuori, ha trafitto le nostre anime e ha incarnato lo spirito e la bellezza di tutto ciò che ci unisce come persone. Un potente promemoria del fatto che la storia dell’America dipende non da qualcuno di noi, ma da tutti noi”.

Malattie rare, le richieste di UNIAMO al G7 inclusione e disabilità

Malattie rare, le richieste di UNIAMO al G7 inclusione e disabilitàRoma, 17 ott. (askanews) – È stata adottata ieri la Carta di Solfagnano, documento che contiene le 8 priorità sulle quali i Ministri e i Paesi partecipanti al G7 si impegnano ad agire per garantire i diritti delle persone con disabilità. La firma arriva dopo una tre giorni storica: dal 14 al 16 ottobre si è svolto il primo G7 Inclusione e Disabilità, vertice ospitato dall’Italia, in Umbria, grazie agli sforzi del Ministro Alessandra Locatelli che ha fortemente voluto questa sessione ed alla quale è stato, durante tutto il confronto, riconosciuto un ruolo di leadership in questa tematica.


La giornata inaugurale ad Assisi, novità assoluta, è stata aperta a tutti i cittadini; coinvolte anche oltre 100 Associazioni che hanno animato Via San Francesco con i loro stand espositivi. Tra queste anche UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare, che con alcune delle sue Associazioni Federate – ACMT Rete per la Charcot Marie Tooth, Associazione Italiana Sindrome X Fragile, ASSI Gulliver – Associazione Sindrome Sotos Italia aps, ASM 17 Italia, Lega Italiana Ricerca Huntington-LIRH ETS, PKS Italia APS, Syngap1 Italia – ha portato la voce e il punto di vista della comunità delle persone con malattia rara, più di 2 milioni in Italia, e delle loro famiglie. Nel secondo giorno, presso il Castello di Solfagnano (Pg), si sono svolti i lavori preparatori alla firma della Carta: 160 esperti e delegati da tutto il mondo si sono confrontati in 6 panel per l’analisi delle priorità individuate dai Paesi G7. Alla giornata ha partecipato anche la Federazione UNIAMO, in qualità membro dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, che nei mesi precedenti, al fianco di EURORDIS-Rare Diseases Europe e dell’European Disability Forum, ha contribuito a sottomettere, alle commissioni che si stavano occupando della stesura della bozza della Carta, suggerimenti e raccomandazioni, raccolti attraverso un processo democratico di confronto con le rispettive basi.


Il commento della Presidente UNIAMO Annalisa Scopinaro, presente ai lavori: “Ringraziamo la Ministro Locatelli per aver raggiunto questo importantissimo traguardo, impensabile fino a poco tempo fa e frutto di un gran lavoro diplomatico. La Carta è sicuramente di forte interesse per tutte le persone con disabilità, in quanto è una prima posizione condivisa su questo argomento, che dovrebbe cominciare a spingere anche i Paesi che ad oggi non hanno attivato politiche specifiche a farlo. Dal punto di vista delle nostre comunità, specialmente quelle con malattia rara, ci sono ancora alcuni punti da implementare, ma confidiamo che questo sia solo un primo passo”. Tra le richieste c’erano: garantire che tutte le persone con malattia rara e più in generale chi ha una disabilità “invisibile” abbiano accesso a un’adeguata valutazione e riconoscimento della disabilità; riconoscere la necessità di sostenere le famiglie delle persone con disabilità, in particolare quelle che fungono da assistenti informali; porre l’accento sulla salute mentale, tematica ancora troppo spesso trascurata; riconoscere che alcuni gruppi di persone con disabilità sono a maggior rischio di esclusione e hanno necessità di sostegni specifici. La comunità internazionale delle persone con disabilità accoglie “con favore l’adozione della Carta, il coinvolgimento del movimento della disabilità durante il processo di stesura e le iniziative contenute nel documento” – ha dichiarato Yannis Vardakastanis, Presidente del Forum europeo sulla disabilità – “Si tratta di una dichiarazione ambiziosa e promettente, ma il suo vero impatto dipenderà dal fatto che sia seguita da miglioramenti concreti. Chiediamo ai leader del G7 di sostenere le loro parole con azioni e finanziamenti, sia all’interno dei loro confini che sulla scena internazionale”.


Al termine del G7 la Presidente Uniamo Scopinaro ha così commentato: “La parola più usata in questi tre giorni è stata “insieme”. È stato un grande momento storico di convergenza; la nostra speranza è che tutto questo continui, con i lavori diplomatici e nei singoli Paesi, garantendo riforme concrete che possano garantire una miglior qualità di vita a tutte le persone con disabilità del mondo. Bello e importante esserne stati testimoni anche con le nostre Associazioni, a sottolineare come per la nostra comunità di malati rari la disabilità sia un tema che si somma a quello della salute”.

Mostre, “Air, River, Sea, Soil” racconta conseguenze colonialismo

Mostre, “Air, River, Sea, Soil” racconta conseguenze colonialismoRoma, 17 ott. (askanews) – Da oggi al 3 novembre 2024, Rifugio Digitale a Firenze presenta “AIR, RIVER, SEA, SOIL. A History of an Exploited Land”, un progetto speciale del Middle East Now Festival. La mostra, curata da Roi Saade, è stata sviluppata collettivamente dall’Access in the Making (AIM) Lab nel 2022.


AIM Lab è un laboratorio di ricerca anticoloniale, anti-ableista e femminista che esplora temi quali accessibilità, disabilità, ambiente e cura attraverso la sperimentazione creativa, adottando un approccio innovativo all’accessibilità nelle arti. L’evento è organizzato in collaborazione con Forma Edizioni. “AIR, RIVER, SEA SOIL. A History of an Exploited Land” racconta come il dominio coloniale, passato e presente, gli spostamenti forzati delle popolazioni, l’espropriazione delle terre, i disordini politici, le spinte capitalistiche, le guerre e i conflitti, abbiano trasformato il Medio Oriente e il Nord Africa in un insieme di territori sorvegliati e militarizzati, che dividono le comunità, ne bloccano i movimenti e le alienano dalle loro relazioni con la terra. Mentre l’ordine mondiale capitalista e colonialista continua a estrarre vigorosamente le risorse naturali della terra per trarne profitto, le comunità locali sono costrette a vivere in condizioni di continua precarietà e abbandono. Un fenomeno raccontato attraverso il lavoro di cinque fotografi e artisti.


Partendo dal Nord Africa e in particolare dalla Tunisia nord-occidentale, Zied Ben Romdhane con Lost in Moments ci introduce alle condizioni di vita degli abitanti dei villaggi della regione di Jendouba che lottano per accedere all’acqua potabile. Da lì ci dirigiamo in Egitto a ovest di Alessandria d’Egitto, dove Mohamed Mahdy con Moon Dust documenta gli effetti dell’inquinamento atmosferico generato da una fabbrica di cemento e le sue minacciose conseguenze sulla salute degli abitanti di Wadi El Qamar (Valle della Luna). Spostandoci a est, verso la Giordania, Infertile Crescent di Nadia Bseiso indaga la terra arida e bruciata della moderna mappa giordana e gli impatti ambientali che i confini creati dall’uomo hanno avuto sull’ambiente di questa regione un tempo fertile. Da lì ci dirigiamo in Libano, dove il progetto The Epic of Dalieh di Roi Saade racconta la privatizzazione illegale della terra e del mare a Beirut, tracciando parallelismi con un’antica epopea. Infine, arriviamo in Iraq, dove Tamara Abdul Hadi con Re-imagining. Return to the Marshes offre un modo per reimmaginare e rivendicare le narrazioni delle persone e delle zone umide dell’Iraq meridionale, note come Al-Ahwar.

A Bruxelles summit 11+1 sui migranti, non c’è solo il modello Albania

A Bruxelles summit 11+1 sui migranti, non c’è solo il modello AlbaniaBruxelles, 17 ott. (askanews) – L’intesa Italia-Albania sui migranti è una soluzione da prendere in considerazione ma non è l’unico modello per chi cerca soluzioni cosiddette “innovative” per la gestione dei migranti. E’ quanto emerso dalla riunione pre-Consiglio europeo sull’immigrazione, stamattina a Bruxelles, convocata nella sede di rappresentanza presso l’Ue dell’Italia dalla premier Giorgia Meloni, e co-organizzata da Danimarca e Olanda.


Nel corso dell’incontro “sono stati espressi molte idee e suggerimenti, alcuni dei quali compaiono già nell’ottima lettera di von der Leyen al Consiglio europeo. Von der Leyen è apparsa ben disposta a considerare ‘iniziative innovative’”, hanno spiegato nel pomeriggio a Bruxelles fonti diplomatiche di un paese che ha partecipato alla riunione degli 11 leader. á Oltre a quelli di Italia, Danimarca e Olanda, all’incontro hanno partecipato i leader di Austria, Cipro, Polonia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Malta e, Slovacchia, insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il formato 11+1 comprendeva gran parte dei leader dei 15 Paesi che avevano lanciato la discussione su “nuovi modi” per gestire l’immigrazione irregolare nell’Ue, firmando una lettera del 15 maggio scorso alla Commissione europea, che veniva sollecitata a esplorare “soluzioni innovative”. Rispetto ai 15 Paesi firmatari della lettera, mancavano stamattina Bulgaria, Finlandia, Romania e i tre paesi baltici, mentre era presente, in più, l’Ungheria. Tra i “big” – che non figuravano però tra i 15 – erano assenti Francia, Germania e Spagna. Meloni ha presentato e ‘sponsorizzato’ il modello dell’intesa con l’Albania, “ma il senso della discussione – precisano le fonti – non era quello di cercare di generalizzare il modello italiano. Non è questione di preferire un particolare modello rispetto a un altro. Non si cerca un modello unico (‘one size fits all’, ndr)”, hanno puntualizzato le fonti. D’altra parte, ognuno dei tre Paesi organizzatori ha un suo modello già in corso di attuazione (l’Italia con l’Albania), o idee su cui si sta cominciando a discutere con alcuni paesi terzi (in particolare l’Olanda con l’Uganda, e la Danimarca con il Kosovo). In ogni caso, va precisato che gli “hub di rimpatri” sarebbero destinati non alla valutazione delle domande di asilo (come invece avverrà nei centri italiani per i migranti in Albania), ma alla gestione dei rimpatri di chi ha avuto la sua domanda in un paese dell’Ue respinta.


Uno dei paesi a cui si pensa per collocare un eventuale “hub di rimpatri” è l’Uganda, con cui sta “conversando” l’Olanda. “Siamo ancora nella fase iniziale, non ci sono dettagli, ma l’idea è quella di trasferire in un centro in Uganda i migranti irregolari già arrivati in un Paese dell’Ue, a cui sia stato poi negato l’asilo che avevano richiesto. Gli eventuali hub di rimpatri in Uganda, in ogni caso, riguarderebbero solo i migranti provenienti dallo spazio regionale (la ‘broader region’, ndr) africano”, hanno precisato le fonti. Gli Stati membri che hanno partecipato “hanno considerato il formato della discussione di stamattina molto utile, e vogliono riprodurlo al prossimo Consiglio europeo formale, in dicembre”, hanno riferito le fonti, precisando che “il formato è aperto, altri Stati membri possono aggiungersi, se vogliono”. Da parte sua, assicurano, “von der Leyen capisce quali sono i problemi, e lo ha scritto chiaro nella sua lettera al Consiglio europeo, e avverte che bisogna far presto. E’ un bene – hanno osservato le fonti – che nella Commissione ci siano tanti esperti, che potranno chiarire la dimensione giuridica e quella tecnica”, delle “soluzioni innovative” ovvero i rischi che gli “hub di rimpatrio” esterni all’Ue o la ridefinizione degli “Stati sicuri” violino il diritto internazionale ed europeo.


Intanto secondo le fonti diplomatiche al Consiglio europeo in corso “c’è da aspettarsi una lunga discussione strategica sull’immigrazione, e non sappiamo se ci saranno delle conclusioni del vertice sul tema. Ma la discussione è molto più importante delle conclusioni. Diversi Paesi, e anche Olanda e Germania, vorrebbero anticipare l’attuazione del nuovo Patto su immigrazione e asilo. Comunque, indipendentemente dal fatto che ci siano o no delle conclusioni, avremo un senso della direzione chiarissimo, una spinta nella stessa direzione”. “C’è una situazione particolare per quanto riguarda la Polonia, soprattutto a causa della collocazione geografica del Paese”, che teme la “manipolazione” dei flussi migratori da parte di Russia e Bielorussia e ha praticamente sospeso il diritto d’asilo alle sue frontiere con questi due Paesi. “Si sta cercando una soluzione. Ma non penso che la soluzione possa essere non applicare il Patto migratorio”, hanno osservato le fonti. La Polonia, insieme all’Ungheria, finora si opponeva all’approvazione di conclusioni del Consiglio europeo che chiedano l’attuazione, magari anticipata, del Patto migratorio, contro cui i due Paesi avevano votato al momento dell’approvazione in Consiglio Ue. Ma il Ppe, hanno rilevato le fonti, ha approvato stamattina, durante il suo pre-vertice in vista del Consiglio europeo, una dichiarazione in cui si afferma, tra l’altro, che bisogna attuare il nuovo Patto su immigrazione e asilo, “ed è noto che il premier polacco Donald Tusk fa parte del Ppe”.

Giornata del Pane, Grande Impero punta su sostenibilità e inclusione

Giornata del Pane, Grande Impero punta su sostenibilità e inclusioneMilano, 17 ott. (askanews) – “Il pane è il prodotto più sostenibile che esista, soprattutto se è Made in Italy”. Così Antonella Rizzato, amministratore delegato del panificio Grande Impero, ha illustrato la filosofia dell’azienda alla stampa in visita allo stabilimento del gruppo in occasione della della Giornata Mondiale del Pane.


Nella sede centrale di Roma e negli altri quattro siti produttivi (due a Roma, uno in Toscana e uno in Abruzzo) lavorano oltre 200 dipendenti di 27 nazionalità diverse che producono 22 mila tonnellate di pane all’anno: “Utilizziamo farina di grano di produzione locale, soprattutto da Umbria, Puglia ed Emilia Romagna – ha sottolineato la manager -. Il pane è fatto con lavorazione a mano solo con farina, acqua e sale; senza lievito ma con la pasta madre la cui base è conservata a Saint Vith, in Belgio dove sono raccolte la paste madri da tutto il mondo”. “Grande Impero pone attenzione anche all’aspetto etico sociale e ambientale”, ha evidenziato ancora Rizzato ricordando che l’azienda collabora con le iniziative di volontariato di diverse associazioni per l’alfabetizzazione e l’avviamento al lavoro. Inoltre la modernizzazione degli impianti dei cinque siti produttivi consentono un risparmio energetico del 27%. E ancora, per evitare gli sprechi alimentari, il pane invenduto non viene eliminato ma, in parte distribuito a enti di carità, in parte utilizzato per produrre biogas per un totale di circa 70 mila kw/anno e un residuo per l’alimentazione animale.


Viene data una particolare importanza all’aspetto tecnologico e umano. Nel corso della visita allo stabilimento, Teodoro Fiumare, responsabile della qualità di Grande Impero, ha mostrato il sistema automatizzato per la produzione dell’impasto, grazie al quale si possono ottimizzare quantità, qualità, tempi di lievitazione, umidità e tutti gli altri parametri: “Stiamo allestendo nel centro di produzione principale di Roma un nuovo impianto di climatizzazione, è un investimento importante per migliorare le condizioni di lavoro che prevedono forti temperature e alti livelli di umidità. Grande Impero è un’azienda 4.0 ad alta tecnologia – spiega – con un suo centro di ricerca e di formazione per i nostri ragazzi che hanno un’età media di 33 anni”.

Porsche Macan, il suv best seller diventa solo elettrico

Porsche Macan, il suv best seller diventa solo elettricoMilano, 17 ott. (askanews) – Nonostante le incertezze del mercato, Porsche conferma il suo impegno nell’elettrificazione (80% delle vendite bev entro il 2030) e lo fa presentando la nuova Macan, suv entry level e best seller del brand, in versione solo 100% elettrica. Una scommessa importante per la casa tedesca considerando che Macan è stata venduta dal lancio nel 2013 in 850mila unità nel mondo, di cui 25mila in Italia dove pesa per il 40% delle vendite. La versione termica precedente non è già più ordinabile in tutta Europa per le nuove normative sulla sicurezza, salvo smaltimento scorte. Da qui l’importanza di far passare il messaggio esplicito nel claim di lancio “Keep your essence” di un piacere di guida fedele alle vecchia Macan. Anzi superiore considerando il passo in avanti fatto con la seconda generazione di elettriche in termini di handling e frenata per gestire l’extra peso (circa 500 kg rispetto alla versione termica per un totale di 2,4 tonnellate) e di autonomia e velocità di ricarica.


Per migliorare la dinamica di guida sono state introdotte sospensioni pneumatiche a doppia camera con regolazione elettronica degli ammortizzatori (le stesse della Gt3), 4 ruote sterzanti al debutto sulla Macan e la trazione integrale gestita dal software ePtm tarato per gestire l’esorbitante coppia dell’elettrico (oltre 1.100 Nm per la Turbo, 650 per la 4). Per garantire percorrenza invece sono state installate batterie capienti da 100 kW con pompa di calore dedicata per avere sempre temperature ottimali, con l’architettura a 800 Volt della piattaforma elettrica premium Ppe condivisa con Audi (Q6 e-tron) che permette ricariche fino a 270 kW (10-80% in 21 minuti). Altri interventi sono stati fatti sull’aerodinamica con elementi attivi come la presa d’aria dei freni anteriori che si chiude quando non serve, alettone posteriore adattivo e il sottoscocca sigillato (cx da 0,35 a 0,25 per 120 km di extra range). All’esterno la Macan è leggermente più lunga (4,78 metri) e larga (1,94) e presenta linee pulite e filanti che esaltano la forma aerodinamica a goccia. La parte posteriore è caratterizzata dalla fascia luminosa con fari tridimensionali. Il bagagliaio di 540 litri (1.348 con schienali abbattuti) cui si aggiunge il frunk anteriore da 84 litri (+127 litri rispetto al modello precedente). La capacità di traino è di 2 tonnellate.


Molte le novità anche all’interno dove spiccano i tre generosi schermi touch (cockpit, centrale e passeggero) con il sistema operativo aperto Android Automotive con App come Spotify scaricabili dal Porsche App Center per cui non è più necessario il mirroring. Tramite l’App MyPorsche (anche su iWatch) oltre a diverse funzioni dell’auto è ora possibile gestire la ricarica tramite Wallbox, offerta in collaborazione con ChargeGuru. L’head up display anche è stato migliorato con immagine ingrandita e realtà aumentata. Intuitive e facili da consultare i menu di gestione della vettura e dell’infotainment, mentre i comandi sono quasi tutti touch. Di livello materiali e finiture. Buono lo spazio a bordo anche per i passeggeri posteriori. La Macan elettrica, prodotta a Lipsia, è già disponibile in Italia nelle versioni Turbo e 4, mentre a breve arriveranno la 4S e l’entry level a 2 ruote motrici, con un solo motore sull’assale posteriore. Tutte le versioni hanno il cambio a rapporto unico. Le potenze e le performance sono da supercar: in abbinamento al Launch Control, la Macan 4 eroga fino a 300 kW (408 CV) la Turbo 470 kW (639 CV) per uno zero 0-100 km/h in 5,2 e 3,3 secondi e una velocità massima di 220 e 260 km/h.


L’autonomia dichiarata da Porsche per la 4 è di 613 km per la Turbo di 591 km. Durante il test drive effettuato su vari percorsi sull’Appennino Tosco-Emiliano compresi tratti in off road per raggiungere il suggestivo OasyHotel immerso in mille ettari di parco e utilizzando tutte le modalità di guida, i consumi medi della 4 sono stati di circa 20 kW/100 km quelli della Turbo 23 kW, pari a un’autonomia di circa 500 e 430 km. Le modalità di guida sono 4, di cui una dedicata all’offroad che aumenta l’altezza da terra. Le impressioni sono state molto positive: la Macan è bella e divertente da guidare e offre un senso di sicurezza grazie all’elettronica che interviene in modo naturale e poco invasivo. Lo sterzo è diretto e preciso negli inserimenti e la Macan si rivela agile anche nello stretto grazie alle quattro ruote sterzanti. Il controllo di trazione modula in modo efficace e naturale l’erogazione della potenza, garantendo stabilità e trazione anche sul bagnato e sullo sterrato, facendo scodare la Macan quando si richiama la vettura in modo deciso. In Italia, i prezzi partono da 88.187 euro per la Macan 4 e da 121.242 euro per la Macan Turbo, il 20% in più rispetto ai 100mila della precedente versione top di gamma Gts con il V6 3.0 biturbo.

Libri, il 22 ottobre esce “Lucy e il Segreto di Natalloween”

Libri, il 22 ottobre esce “Lucy e il Segreto di Natalloween”Roma, 17 ott. (askanews) – Mentre Babbo Natale sta controllando la lista dei regali, Lucy la stellina e gli elfetti Buddy e Pretty si sono intrufolati nella misteriosa sala dove si trova la Magisfera per giocare di nascosto al PescaSogni. Ma non hanno fatto i conti con il Dr. Krampy, il cugino brontolone di Babbo Natale che ha in serbo per loro un desiderio segreto che non si aspettavano… il Regno di Babbo Natale si trasforma improvvisamente nel Regno di Babbo Natalloween! Buddy, Pretty e Lucy, insieme a tutti gli abitanti del Regno, si ritrovano al centro di una straordinaria avventura. Con coraggio e determinazione, affrontano le sorprese del nuovo Regno, scoprendo che la felicità non è legata alle apparenze esterne, ma alla nostra capacità di trovarla dentro di noi.


Lucy e il Segreto di Natalloween è dedicato ai bambini di tutte le età e alle famiglie, riporta alla luce preziosi valori e insegnamenti che già si trovano nel cuore di ognuno di noi, come l’importanza di coltivare sogni puri e sinceri o l’accettazione del cambiamento che può portare nuove opportunità. Questo volume (in uscita nelle librerie il 22 ottobre) rappresenta un prezioso strumento educativo e terapeutico che aiuta a insegnare la gentilezza, l’empatia, la resilienza, la gestione delle emozioni e l’importanza delle relazioni sociali.


I protagonisti principali sono Lucy, la stellina, e gli elfetti Buddy e Pretty. Lucy, vivace e curiosa, è la luce del Natale, nata da un desiderio puro. Buddy e Pretty sono elfetti coraggiosi e pieni di entusiasmo, sempre pronti a esplorare e a proteggere la magia del Regno. Ognuno di loro, insieme a tutti gli altri personaggi del Regno, rappresenta una parte del Natale che tutti noi amiamo e che dovremmo mantenere viva. Luci e ombre si alternano nella storia: l’elemento ‘spettrale’ o ‘oscuro’, impersonato dal Dr Krampy – grande appassionato di Halloween – non è altro che una metafora della vita quotidiana, delle abitudini che possono soffocare la meraviglia, la gioia e l’amore che il Natale porta con sé.


Infine, nell’ultima pagina si trova un QR Code da scansionare per aver accesso alla canzone Il Regno di Babbo Natalloween che è stata scritta per l’occasione. Questo libro non è solo una storia da leggere, ma qualcosa di più: è un portale verso un luogo in cui fantasia e realtà si incontrano. I lettori possono visitare il Regno di Babbo Natale, immergersi fisicamente nell’atmosfera del racconto e vivere un’esperienza a 360 gradi.


Inoltre dal 30 ottobre al 3 novembre Il Regno di Babbo Natale, tutti i suoi personaggi e in primis il libro “Lucy e il Segreto di Natalloween” saranno presenti al celebre Lucca Comics & Games nell’area junior. Un momento di incontro con la magica realtà del Regno, vero fondatore del Natale contemporaneo, e occasione per conoscere meglio questa incredibile fiaba che apre le porte al Natale alternativo. Qui tutti i dettagli: https://www.ilregnodibabbonatale.it/lucy-e-il-segreto-di-natalloween

Grande Impero trasforma 1.539mila kg pane invenduto in biogas

Grande Impero trasforma 1.539mila kg pane invenduto in biogasRoma, 17 ott. (askanews) – Grande Impero, azienda leader nella pianificazione artigianale, destina 1 milione 539mila kg del pane invenduto al riutilizzo con conseguente trasformazione in biogas, che si traduce in un’energia di circa 70mila kW, pari all’energia assorbita in un’ora da oltre 7 milioni di lampadine led. Inoltre, più del 50% dei ruoli di responsabilità sono ricoperti da donne. I dati sono stati resi noti in occasione della World Bread Day, la Giornata Mondiale del Pane, che si è celebrata ieri.


Attualmente il pane è uno dei più importanti elementi al centro dei dibattiti politici ed economici. Dal grano al pane i prezzi aumentano anche di dieci volte a causa di speculazioni e distorsioni all’interno delle filiere. Da un monitoraggio Eurostat su agosto emerge che il costo in Ue è cresciuto mediamente del 18% rispetto allo stesso mese del 2021, con l’Italia che si attesta a un +13,5%. Antonella Rizzato, presidente Holding Glamour Food, spiega: “la nostra storia ci ha insegnato che bisogna perseverare nel mantenere salde le origini e la tradizione, attraverso scelte quotidiane consapevoli , che vedono in primis una attenta selezione delle materie prime, l’adozione di tecnologie innovative. Ciò si è reso possibile anche grazie ad una virtuosa collaborazione con la distribuzione, che sposa identici valori, ed è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi e per la soddisfazione del consumatore”.


Grande Impero si occupa anche di formare i panettieri del domani, con particolare attenzione proprio all’inclusione multietnica. Nei suoi laboratori, infatti, Grande Impero annovera oltre 23 etnie diverse tra i propri lavoratori, molti dei quali reclutati anche grazie ai corsi di panificazione organizzati con diverse organizzazioni di volontariato e umanitarie. Tra questi spicca il corso organizzato in collaborazione con i Salesiani Don Bosco all’interno del progetto Borgo Ragazzi. Un progetto di formazione lavorativa che mira all’integrazione e all’avviamento alla professione per ragazzi prossimi alla maggiore età, provenienti da situazione di disagio.