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Autore: Redazione StudioNews

Auto, Urso: attivare clausola revisione regolamento Ue emissioni

Auto, Urso: attivare clausola revisione regolamento Ue emissioniRoma, 26 set. (askanews) – Già allo stato attuale esiste “materiale sufficiente per disporre di attivare la clausola di revisione” del regolamento europeo sulle emissioni di CO2 dei veicoli leggeri. E’ la posizione dell’Italia, illustrata dal ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, nel suo intervento oggi al Consiglio competitività a Bruxelles.


Secondo Urso bisogna “accelerare” il percorso verso questa tappa chiave, ma tecnicamente questo non significa “anticiparlo”, perché appunto vi sono già abbastanza elementi per invocare la clausola di revisione. Il settore automobilistico è cruciale per l’industria europea e ora “sta vivendo una crisi senza precedenti, per motivi esogeni ed endogeni”, ha avvertito. “Accogliamo molto positivamente il report del presidente Mario Draghi, che dà una sveglia all’Europa e Indica la strada che dobbiamo percorrere in fretta per recuperare il gap di competitività che si accresce ogni giorno di più, sia rispetto alla Cina sia rispetto agli Stati Uniti. Le cause di questo fenomeno sono numerose – ha proseguito il ministro -: regole troppo complesse, politiche settoriali non ben raccordate fra loro, strumenti finanziari lenti e burocratici, tanto da scoraggiare gli investitori, scarso coordinamento tra le risorse finanziarie nazionali e quelle europee”.


“Noi chiediamo che il report dei Draghi non resti lettera morta, che trovi immediate risposte da parte della nostra Unione europea. E per questo ci aspettiamo che la nuova Commissione europea ne tenga conto nel programma di lavoro per il 2025. E’ infatti importante trasfondere le proposte del rapporto Draghi nei documenti strategici che riguardano la transizione energetica e quella climatica. E’ altresì essenziale valutare quali debbano essere i prossimi finanziamenti per garantire la competitività dei nostri settori produttivi. Ogni giorno che passa il gap aumenta. Quando Draghi illustrò le linee indicative del suo report, qualche mese fa al Parlamento europeo, disse che servivano 500 miliardi di euro all’anno per i prossimi 10 anni. Nel report finale questa quantità è aumentata a 800 miliardi di euro. Ogni giorno che passa si accresce il gap di competitività che dobbiamo colmare”. “In questo campo decisivo è il ruolo del settore dell’auto – ha detto Urso – che sta vivendo una crisi senza precedenti, per motivi esogeni ed endogeni. Tra cui, come segnala Draghi, il conflitto o l’assenza di coordinamento tra politiche climatiche e politiche industriali. Ma le due politiche sono andate in senso diverso. noi dobbiamo allineare la politica ambientale con la politica industriale. Il rischio concreto che corre il settore è la scomparsa di interi segmenti industriali e la distruzione di numerosi posti di lavoro. Se non interveniamo subito tra qualche mese troveremo qua fuori gli operai dell’Industria europea, così come abbiamo trovato qualche mese fa gli agricoltori europei. È necessario, come dice Draghi, affrontare la tematica senza paraocchi, senza ideologia, ma con una visione di neutralità tecnologica, altrimenti l’Europa non regge la sfida”.


Secondo Urso “Dobbiamo quindi rivalutare il quadro in cui sono state assunte nel 2023 le decisioni correlate a questo settore. I dati che emergono, gli allarmi che ci sono lanciati dalle Industrie automobilistiche e dai sindacati, sono già eloquenti, sono già sufficienti per trarre un primo bilancio. Per questo l’Italia intende accelerare il percorso, creando le condizioni perché siano raggiunti gli obbiettivi, altrimenti sappiamo già che non saremo in condizioni di raggiungerli”, ha spiegato il ministro. “Per questo noi chiediamo alla Commissione, come prevede il regolamento sulle emissioni di CO2 dei veicoli leggeri, la rapida redazione dei due rapporti di valutazione. Vi è già materiale sufficiente per disporre di attivare la clausola di revisione di cui all’articolo 15 – ha affermato nel suo intervento durante i lavori -. Noi chiediamo che sia anticipata. Non entro oggi nei dettagli delle proposte che noi pensiamo di riassumere in un apposito ‘non paper’ che poi ovviamente presenteremo ai nostri partner e quindi alla Commissione”.

Prandini (Coldiretti): lavorare per agricoltura equa e sostenibile

Prandini (Coldiretti): lavorare per agricoltura equa e sostenibileRoma, 26 set. (askanews) – “Ora dobbiamo lavorare insieme per un’agricoltura che sia sostenibile, equa, in grado di rispondere alle sfide globali, partendo dal garantire un giusto reddito agli agricoltori. Solo attraverso un’azione coordinata potremo garantire la sicurezza alimentare per le generazioni future, per questo abbiamo proposto agli altri colleghi il tavolo permanente”. Lo ha detto Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, intervenendo al G7 delle associazioni agricole, organizzato e guidato da Coldiretti, che per la prima volta ha riunito a Siracusa le principali organizzazioni agricole all’interno del G7 dell’agricoltura.


“Abbiamo portato avanti una riflessione condivisa sui temi cruciali che toccano l’agricoltura globali – ha spiegato Prandini – in un momento storico segnato dalle conseguenze della pandemia e da conflitti che impattano profondamente la sicurezza alimentare e la stabilità geopolitica. Abbiamo voluto allargare i nostri lavori anche al tema dell’Africa, perché vediamo tutte le potenzialità di un continente dove uno sviluppo agricolo equo può diventare una risposta concreta alla fame, alla necessità di occupazione e alle spinte migratorie”. Cristiano Fini, presidente della CIA Agricoltori Italiani, ha ribadito che “senza agricoltura non c’è futuro, ma per continuare a garantire la sicurezza alimentare globale dobbiamo sostenere i produttori, assicurare un reddito equo, investire nelle aree interne, combattere il consumo di suolo e promuovere l’innovazione contro i cambiamenti climatici”.


Mentre Luigi Scordamaglia, rsponsabile delle politiche internazionali di Coldiretti e CEO di Filiera Italia, coordinatore dei lavori per la dichiarazione congiunta, ha sottlineato: “abbiamo lavorato insieme in modo efficace, anche partendo da posizioni inizialmente divergenti, ma arrivando a una visione condivisa. Abbiamo detto no a un mondo frammentato in blocchi geografici in costante conflitto commerciale, con dazi e barriere, e abbiamo riaffermato la necessità di un multilateralismo inclusivo che coinvolga anche il Sud del mondo. Condividiamo valori, standard e obiettivi comuni, riconoscendo gli agricoltori come attori chiave nelle sfide sociali e ambientali globali”.

G7 associazioni agricole: serve approccio centrato su agricoltori

G7 associazioni agricole: serve approccio centrato su agricoltoriRoma, 26 set. (askanews) – Serve un approccio che riporti all’attenzione delle politiche mondiali la centralità dell’agricoltore per costruire sistemi alimentari locali sostenibili, resilienti e competitivi. E’ l’appello del G7 delle associazioni agricole, organizzato e guidato da Coldiretti, che per la prima volta oggi ha riunito a Siracusa le principali organizzazioni all’interno del G7 Agricoltura e Pesca. Le associazioni agricole dei paesi del G7 si sono riunite per sottolineare il ruolo cruciale che gli agricoltori e le loro organizzazioni svolgono nella costruzione di sistemi alimentari resilienti, inclusivi e sostenibili. Questo appello arriva in un momento critico, segnato dall’instabilità geopolitica e dalla crescente crisi climatica.


Al termine dei lavori è stato diffuso un documento comune che è stato consegnato al ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, presidente di turno del G7 agricolo e a John Steenhuisen, ministro dell’Agricoltura del Sud Africa, per poi essere trasferito a tutti i ministri. Erano presenti i presidenti delle principali organizzazioni agricole dei paesi del G7, tra cui la Canadian Federation of Agriculture (Canada), FNSEA (Francia), DBV (Germania), JA Zenchu (Giappone), Coldiretti (Italia), CIA Agricoltori Italiani (Italia), National Farmers’ Union (Regno Unito) e NFU National Farmers Union (Stati Uniti) — si sono riuniti per sottolineare il ruolo cruciale che gli agricoltori e le loro organizzazioni svolgono nella costruzione di sistemi alimentari resilienti, inclusivi e sostenibili. Questo appello arriva in un momento critico, segnato dall’instabilità geopolitica e dalla crescente crisi climatica.

Play 2025, il Festival del Gioco si sposta a BolognaFiere

Play 2025, il Festival del Gioco si sposta a BolognaFiereBologna, 26 set. (askanews) – La 16esima edizione di Play – Festival del Gioco, organizzata da BolognaFiere in collaborazione con ModenaFiere e Ludo Labo, si terrà dal 4 al 6 aprile 2025 presso il quartiere fieristico di Bologna, dove potrà contare su spazi più ampi che si traducono in un aumento dei tavoli di giochi e dei servizi per il pubblico e per gli espositori.


Con le sue 45mila presenze in tre giorni del maggio scorso Play Festival del Gioco si è consolidata come la più importante manifestazione italiana dedicata ai giochi “analogici” – da tavolo, di ruolo, di miniature, dal vivo, di carte e scientifici per gli appassionati come per famiglie. Evolution è la parola d’ordine della prossima edizione, la 16esima, che porta con sé la novità di una nuova location. Anche nel 2025, spiegano gli organizzatori, i capisaldi di PLAY saranno gli stessi: “Entra, Scegli Gioca”, che si traduce in migliaia di tavoli di giochi a disposizione di tutti i giocatori, appassionati ed occasionali; la vetrina per le Associazioni Ludiche che a Play hanno il loro evento nazionale ed un momento per conoscere e farsi conoscere; l’Agora? per gli Editori Ludici, grandi e piccoli, che possono trovare spazi e pubblico per fare conoscere al meglio i propri prodotti “Il Festival del Gioco – ha detto Silvia Pozzi di ModenaFiere, Project Manager di Play – evolve rimanendo sempre sé stesso. La manifestazione, organizzata da BolognaFiere in collaborazione con ModenaFiere e Ludo Labo, avrà a disposizione una superficie di ben 32.670 metri quadri coperti (+25%), di cui 10.500 metri quadri di spazi espositivi (+20%), con un incremento del 30% dei tavoli di giochi che arriveranno ad essere oltre 3.000”.


“Con passo tranquillo e sicuro – ha aggiunto il direttore artistico dell’evento Andrea Ligabue – Play ha saputo andare avanti cambiando piano piano: prima il passaggio dall’autunno alla primavera, poi il passaggio da 2 a 3 giorni, poi i nuovi padiglioni esterni ed ora il passaggio a Bologna, senza mai perdere di vista i pilastri del progetto: migliaia di tavoli di giochi a disposizione di tutti i giocatori, appassionati ed occasionali; vetrina per le Associazioni Ludiche e gli Editori, che a Play hanno il loro evento nazionale per conoscere, farsi conoscere e presentare i propri prodotti”. Play evidenzia il suo essere Festival del Gioco con il coinvolgimento attivo delle associazioni ludiche e la creazione di aree tematiche coinvolgenti e divertenti. Una delle eccellenze del Festival è la Ludoteca con oltre 230 tavoli. Trovano spazio qui le aree dedicate ai premi internazionali, ai giochi finalisti del Goblin Magnifico, l’area giochi da due e l’area RePlay, dedicata ai classici moderni. Novità in arrivo anche nell’area gioco di ruolo e libro game, con tavoli a attività? legate ai premi RpG Magnifico e Libro Game Magnifico e nuove aree tematiche. La Ludoteca e le aree gioco, vero cuore pulsante di Play, potranno far giocare migliaia e migliaia di persone contemporaneamente!


Un’evoluzione lenta e graduale quella di Play, che nel corso della sua più che quindicennale esperienza è riuscita a disseminare a Modena e provincia la cultura del gioco, facendola entrare in tutte le scuole, università, biblioteche, istituti culturali e famiglie. Ora la città raccoglie i frutti di questo lungo lavoro con il debutto dell’evento: Play in the City, Festival della Cultura ludica, organizzato dal Comune di Modena (Assessorato alle Politiche educative e Rapporto con l’Università) e Ludo Labo, che si terrà dal 21 al 23 novembre 2025 nel centro storico cittadino. Obiettivo di Play in the City è quello di valorizzare il gioco come medium culturale andando ad esplorare il legame tra gioco ed educazione, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale in questo settore, attirando l’interesse delle istituzioni e dei visitatori.

Referendum, Landini: 6 sì per la libertà e contro leggi balorde

Referendum, Landini: 6 sì per la libertà e contro leggi balordeRoma, 26 set. (askanews) – “Per noi si apre una fase che deve portare a votare 25 milioni di italiani. L’indicazione è precisa: 6 sì per la libertà, cambiando le leggi balorde che questo governo continua a fare”. Così il leader della Cgil, Maurizio Landini, a margine della consegna in Cassazione delle firme per il referendum sull’autonomia differenziata.


“C’è una domanda di partecipazione fortissima – ha detto – in un Paese che vive una crisi democratica, dove la metà dei cittadini non va a votare, in realtà oggi c’è una spinta dei cittadini che vogliono decidere sulla loro vita. Credo che quanto avvenuto in questi mesi con lo strumento del referendum indichi la volontà delle persone di riavere il diritto di decidere sulla loro vita”. In merito alla compattezza delle opposizioni, con il M5S che non ha firmato il quesito sulla cittadinanza, Landini ha sottolineato che “il punto non è contrapporre i referendum. Noi daremo l’indicazione per 6 sì. Ci rivolgiamo a tutti i cittadini, in ballo c’è la liberta di esistere. Queste leggi la stanno mettendo in discussione”.

Lollobrigida: no dazi in senso tecnico ma regole giusto prezzo

Lollobrigida: no dazi in senso tecnico ma regole giusto prezzoRoma, 26 set. (askanews) – “Non ci vogliono dazi nel senso tecnico del termine ma regole per avere riconosciuto il giusto prezzo rispetto ai costi di produzione e al valore della qualità. Abbiamo chiesto all’Europa di avere clausole a specchio, se chiediamo ai nostri produttori di rispettare la sostenibilità ambientale e ottemperare alla fiscalità allora anche le merci che arrivano in Europa devono rispettare lo stesso approccio”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, a 24 Mattino su Radio 24.

Lollobrigida: servizio agricolo non c’entra con la leva, è civile

Lollobrigida: servizio agricolo non c’entra con la leva, è civileRoma, 26 set. (askanews) – “Ci sono alcuni giornali che tendono a non capire o a non approfondire. E’ un dovere generale servire la Patria. Ci sono tante attività che si possono fare col servizio civile, noi diamo la possibilità di farlo anche nel mondo agricolo e della pesca. Non c’entra niente con la leva, si tratta di servizio civile”. Così il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, a 24 Mattino su Radio 24 replicando ad alcune considerazioni rispetto a quanto aveva dichiarato ieri durante il G7 Giovani a Siracusa annunciando il servizio civile agricolo. “Si parte con un migliaio di giovani ma i numeri aumenteranno – ha detto il ministro – e per la prima volta i giovani potranno servire la Patria con una attività di valore agricolo”.

Psa, in Emilia Romagna bando 1,4 mln per biosicurezza allevamenti

Psa, in Emilia Romagna bando 1,4 mln per biosicurezza allevamentiRoma, 26 set. (askanews) – Proseguono gli interventi per la prevenzione dei rischi di contagio e diffusione della peste suina africana, aggravata dalla grande diffusione dei cinghiali, negli allevamenti dell’Emilia-Romagna. E oggi pomeriggio si terrà in Regione un incontro tra l’assessore Mammi e il Commissario straordinario alla Peste suina africana, Giovanni Filippini per un confronto sulla strategia attuata in Emilia-Romagna e per sottoporre al Commissario i problemi rilevati nella gestione dell’emergenza.


Il nuovo bando approvato dalla Regione, il quarto in ordine di tempo, mette a disposizione delle imprese 1,4 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito del Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale 2023-2027 della Politica agricola comunitaria (Pac). Con quest’ultimo avviso sono 11,1 milioni di euro i finanziamenti messi a disposizione dalla Regione dal 2022 a oggi, per sostenere le imprese nell’emergenza della peste suina che sta interessando il territorio nazionale e parte di quello regionale. Le risorse sono così suddivise: 1,7 milioni di euro di fondi statali e regionali e 67 domande liquidate nel 2022. Poi gli interventi del Piano strategico della Pac: 5 milioni per 13 progetti nel 2023, e per il 2024 3 milioni per 55 progetti già avviati e 1,4 milioni peril bando appena partito.


Per quanto riguarda la caccia al cinghiale, è stata ampliato da 3 a 4 mesi il periodo in cui è possibile praticarla in forma collettiva. Le nuove date vanno ora dal primo ottobre 2024 al 31 gennaio 2025; la Regione ha recepito così quanto previsto dalla recente modifica alla legge nazionale sulla caccia 157/92 (nell’ambito del decreto Agricoltura poi convertito in legge). “Il bando approvato in questi giorni rappresenta un ulteriore impegno da parte della Regione per rafforzare il contrasto alla Peste suina africana, a salvaguardia del settore suinicolo regionale – spiega in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – numerose sono le aziende che hanno partecipato ai precedenti, ma vogliamo fare di più per mettere al riparo anche gli allevamenti che si trovano nelle Province in cui il virus oggi non è presente. Abbiamo inoltre deciso di recepire la modifica normativa che permette di ampliare da 3 a 4 mesi l’attività venatoria in forma collettiva al cinghiale perché crediamo sia un ulteriore strumento per una maggiore incisività d’azione. Si tratta di una modifica alla legge nazionale, di cui abbiamo sollecitato l’adozione più volte e in più sedi”.

Bertinelli (Parmigiano Reggiano): no a dazi e barriere contro Ig

Bertinelli (Parmigiano Reggiano): no a dazi e barriere contro IgRoma, 26 set. (askanews) – “In ambito agroalimentare, le Indicazioni Geografiche sono per definizione prodotti che, in virtù della trasparenza verso il consumatore, della tracciabilità e delle certificazioni, hanno costi di produzione superiori ai prodotti comparabili slegati da tali vincoli. Per questo motivo, l’adozione di dazi e barriere al commercio mirate contro le IG vanno considerate come strumenti ‘non etici’”. Così il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli, che si trova a Siracusa-Ortigia in occasione del G7.


Bertinelli torna a porre l’attenzione sui rischi legati al protezionismo: “nell’attuale clima di incertezze, guerre e ritorsioni nello scenario geopolitico globale – spiega – stiamo assistendo a una nuova fase di escalation di iniziative tese al protezionismo e a ostacolare il libero commercio, quali dazi e barriere commerciali”. Nel quadro delle merci di interesse ‘globale’, l’ambito agroalimentare e i prodotti di elevata qualità come il Parmigiano Reggiano infatti “sono quelli potenzialmente più a rischio di essere colpiti e danneggiati da questa deriva. Non parliamo solo dei rischi legati al mercato USA. Di recente si sono infatti aperti indirettamente spazi di ritorsione anche in Cina, e sicuramente questa lista è destinata ad allungarsi”, spiega Bertinelli.


Le misure di protezionismo sono infatti “dannose per quei prodotti che sono un vero e proprio patrimonio dei territori d’origine, da cui non possono essere per loro natura delocalizzati, e che rappresentano un bene collettivo delle comunità che li producono – prosegue Bertinelli – Da qui nasce l’esigenza di portare avanti in tutte le sedi, in Italia, in Europa e nel mondo, una richiesta di tutela dei prodotti IG da possibili interventi contrari al libero commercio”. “L’occasione della nostra assemblea nel contesto del G7 agricolo – conclude il presidente del Consorzio – è una grande opportunità per avviare questa battaglia, che dovrà diventare la nostra priorità dei prossimi anni e che dovrà essere supportata con forza da tutte le istituzioni, sia nazionali che europee”.

Dal videogioco all’arte: una scultura a Roma per l’albero Deku

Dal videogioco all’arte: una scultura a Roma per l’albero DekuMilano, 26 set. (askanews) – Dal videogioco alla street art: in occasione del lancio del nuovo gioco “The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom” per le console Nintendo Switch, l’artista Andrea Gandini, celebre per le sculture in legno, ha realizzato nei pressi del Circo Massimo a Roma un’opera dedicata all’albero Deku, personaggio molto noto a chi frequenta la saga della principessa Zelda, che dal 1986 è protagonista delle storie del gioco. Gandini è intervenuto su un tronco di pino domestico, che a suo modo è un simbolo sempreverde della città, e gli ha dato le fattezze del guardiano della foresta. Il progetto, che aspira a rappresentare la saggezza, ma anche la protezione della natura, è visibile da tutti e rappresenta un omaggio all’eredità, alla tradizione e all’innovazione di una delle serie videoludiche più amate.


“The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom” è il primo capitolo nella storia della saga di Zelda, nel quale l’eroina del videogioco è chiamata a salvare il proprio regno.