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Autore: Redazione StudioNews

Musica, il nuovo singolo di Anna è “Tonight”

Musica, il nuovo singolo di Anna è “Tonight”Roma, 17 set. (askanews) – Il nuovo singolo di Anna è “Tonight”, tratto dall’album certificato doppio disco di platino “Vera Baddie” e in tutte le radio a partire da venerdì 20 settembre.


Dopo essere stata la regina indiscussa di quest’estate con la hit “30°C” (2xPlatino), rimasta per due settimane consecutive alla #1 della classifica radio, il nuovo singolo mostra un lato più ‘dark’ e ‘malinconico’ della cantante. Chi non ha sofferto per amore? In questa slow-jam dal sapore trap Anna racconta con onestà una relazione amorosa finita male: “Era come un sogno all’inizio, però dopo è caduto come da un precipizio, l’unico che mi aiuta per adesso è l’assenzio, mi sono trattenuta le lacrime in silenzio. Sto facendo tutto pur di non pensare a te”. O ancora, dice: “non hai fatto abbastanza per noi”. La canzone, scritta da Anna, è prodotta da Sadturs e Miles.


Quest’anno Anna ha infranto numerosi record e ottenuto numerosi riconoscimenti: è stata premiata dalla testata Billboard Italia come “Donna dell’Anno” ai Billboard Women in Music Awards, è stata per 9 settimane consecutive alla prima posizione della classifica degli album più venduti con “Vera Baddie”, è stata al n.1 della classifica dei singoli con “30°C” e ha monopolizzato la classifica dei brani più trasmessi in radio arrivando alla prima posizione anche lì. Un successo senza precedenti che le ha permesso di battere due record importanti: quello delle 9 settimane consecutive alla #1 della classifica album (FIMI/GFK) che non succedeva dal 2008 ad un’artista femminile e quello di avere contemporaneamente l’album e il singolo alla prima posizione delle due classifiche (non succedeva dal 2015 con Adele, che regnava nel nostro Paese con l’album “25” e la hit “Hello” entrambi al primo posto). Infine, “30°C” è il brano rimasto più a lungo alla prima posizione quest’anno su Spotify.


Anna ha segnato il record anche per il numero di copie certificate da un’artista femminile in un anno solare: oltre 1 milione 350 mila copie nel 2024. È, infine, l’artista donna con più brani andati alla #1 della classifica singoli (FIMI/GFK) in questo decennio (“Bando”, “Cookies N’ Cream” con Guè & Sfera Ebbasta, “Everyday” con Takagi & Ketra, Shiva e Geolier, “30°C”).

Sogin affida a Donato Carlea guida team per realizzazione Complesso Cemex

Sogin affida a Donato Carlea guida team per realizzazione Complesso CemexRoma, 17 set. (askanews) – Sogin affida a Donato Carlea, già presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici e fra i maggiori esperti nella gestione di appalti complessi, la guida del team di tecnici che supporterà la società nella realizzazione del Complesso Cemex all’interno del sito Eurex di Saluggia (Vercelli).


Carlea, sottolinea una nota, “sarà affiancato dalle migliori professionalità interne sui temi connessi a questo progetto. L’obiettivo sarà quello di definire una strategia per risolvere preventivamente tutti gli aspetti che potrebbero rallentare, ostacolare o bloccare i lavori, rendendo, pertanto, il processo praticamente irreversibile”. Donato Carlea, laurea in ingegneria civile, ha diretto i principali provveditorati alle opere pubbliche d’Italia, è stato commissario straordinario per le grandi opere, direttore generale del servizio ispettivo dell’autorità di vigilanza dei contratti pubblici e presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici. È stato docente universitario in diverse facoltà universitarie, fra cui la facoltà di Ingegneria di Perugia, e la facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma. Fra le esperienze di successo più recenti, è noto il suo apporto determinante alla ricostruzione del ponte di Genova (ex Morandi) a tempo di record e con un approccio innovativo in Italia.


I lavori di realizzazione del complesso Cemex hanno avuto nel tempo una storia estremamente travagliata, con numerosi tentativi di avvio e susseguenti fermate, nel corso della venticinquennale vita di Sogin. “Affidati nel 2010 ad Ansaldo Nucleare e bloccati nel 2011 in autotutela, furono riaffidati nel 2013 ad un Raggruppamento Temporaneo di Imprese, con capogruppo Saipem, e interrotti nel 2017, dopo quattro anni, con un avanzamento inferiore al 10%. Un ulteriore affidamento, nel dicembre 2020, andò ad un altro raggruppamento temporaneo di imprese, con capogruppo Teorema Scarl, ma veniva risolto a distanza di 24 mesi dopo un avanzamento fisico dei lavori significativamente basso verso il preventivato (poco più dell’1% a fronte di un avanzamento temporale preventivato di oltre il 50%). Infine, un bando di gara, avviato il 5 aprile 2023, è stato annullato in autotutela il 31 gennaio scorso dall’attuale management, per evidenti vizi sostanziali che avrebbero bloccato in fase esecutiva i lavori di completamento della struttura”.


L’entrata in esercizio del Complesso Cemex entro il 2029, “come previsto dal decreto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, è uno dei passaggi strategici nel programma di dismissione e messa in sicurezza dell’impianto Eurex di Saluggia, che consentirà di cementare i rifiuti liquidi stoccati nel sito. La gara per la sua realizzazione sarà lanciata entro il prossimo anno in parallelo ad altrettanto complesse attività industriali come lo smantellamento dei reattori delle centrali nucleari, che consentiranno di portare a compimento la dismissione degli impianti nucleari italiani”. “Abbiamo trovato con il Professor Carlea una piena condivisione della visione strategica e dei metodi per affrontare questo progetto complesso – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Sogin Gian Luca Artizzu – la grande esperienza, l’autorevolezza e il prestigio del Professore, saranno quell’ingrediente in più che farà fare, al progetto e a noi tutti, un salto di qualità”.

Musica, A cosa serve l’estate: svegliaginevra ft. Leo Gassmann

Musica, A cosa serve l’estate: svegliaginevra ft. Leo GassmannRoma, 17 set. (askanews) – A cosa serve l’estate è il nuovo singolo di svegliaginevra ft. Leo Gassmann, disponibile da venerdì 20 settembre per Columbia Records/Sony Music Italy.


A cosa serve l’estate è vento, litigi e ricordi di un amore mai dimenticato, che porta a perdersi in un ciclo di errori e riconciliazioni. Una canzone che esplora un’estate diversa da quella a cui siamo abituati, lontana dalla spensieratezza, avvolta in un’emotività più intensa e riflessiva. Anche se la fine di una storia ha reso la stagione più difficile, nuovi inverni e nuove estati arriveranno e per un’estate rovinata, c’è sempre la prossima ancora da scoprire. Arricchito dalla collaborazione con Leo Gassmann, il brano unisce le voci dei due artisti, creando un mix affascinante di leggerezza e malinconia.

A Roma Crosetto-Lecornu, serve cambio passo industria difesa

A Roma Crosetto-Lecornu, serve cambio passo industria difesaRoma, 17 set. (askanews) –


(di Cristina Giuliano) Sulla necessità di un cambio di passo per l’industria della Difesa di fronte alle nuove sfide generate da una situazione internazionale sempre più instabile, c’è accordo. Non soltanto tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il suo omologo – incontrato oggi a Roma – Sébastien Lecornu, ma anche da parte dell’industria stessa. È quanto emerso dalla seconda edizione della conferenza sulla difesa aerea e missilistica europea, alla quale hanno partecipato i due ministri. “Abbiamo iniziato questo percorso tra Italia e Francia un paio di anni fa e stiamo iniziando a percorrerlo cercando di velocizzarlo sempre più”, ha detto Crosetto.


Crosetto ha parlato in maniera franca e aperta. “Ho bisogno di una produzione (di difesa) che abbia come priorità l’Europa” perché “noi dobbiamo prevedere lo scenario peggiore”, ha detto. È l’attualità a imporcelo. “Quante nazioni europee sarebbero riuscite a rispondere e ad annullare l’attacco che ha subito Israele? E’ un tema che dobbiamo porci tutti giorni, anche se non è un tema da opinione pubblica e da giornali”, ha detto il ministro. La discussione odierna “è un inizio ma siamo già in ritardo. Siamo lenti. E non è un’accusa alle aziende, è una constatazione. Viviamo in un mondo che si è costruito con processi democratici, siamo meno pragmatici, perché non c’è uno solo che decide”, ha detto Crosetto. Mentre “la Russia collabora più facilmente con l’Iran, con la Cina e la Corea del Nord più facilmente di come noi collaboriamo tra Paesi democratici”.


L’idea è una “industria della difesa come base della garanzia” per il domani e “un piede della Nato in Europa, che deve essere autonomo”, nel caso in cui gli alleati non potranno aiutarci “perché su quelle gambe cammina il nostro futuro”. Circa la cooperazione il ministro ha detto che quello della difesa è uno dei settori dove la cooperazione è più facile visto che già c’è una azienda in comune che è MBDA.


“Dobbiamo ancora realizzare capacità di comando e controllo altamente integrate con caratteristiche multidominio e comunicazioni più rapide e sicure per garantire l’interoperabilità”. A prendere la parola tra i numerosi speaker della conferenza anche Lorenzo Mariani, condirettore generale di Leonardo. Secondo Mariani – che ha portato MBDA come esempio a livello europeo nell’industria della difesa – serve un cambio di atteggiamento da parte dell’intero comparto, non chiedersi cosa il governo può fare per il business ma cosa invece può fare l’industria, oltre alla coscienza che bisogna prendersi più rischi e contemporaneamente porsi la questione dell’accettazione del pubblico: “non tutti al di fuori di qui” – ha detto Mariani – hanno la stessa “percezione” dell’industria della difesa. Intervenendo alla Conferenza odierna Lecornu, ministro francese delle Forze armate, ha fatto notare che “il sistema SAMP/T fa meglio del Patriot americano”. Secondo Lecornu, serve una combinazione di sistemi difensivi e offensivi, per una eventuale “gestione dell’escalation di fronte all’avversario che fa un impiego ‘disinibito’” delle sue risorse. “Disinibito” è la stessa parola che aveva utilizzato in riferimento al comportamento di Mosca il presidente francese Emmanuel Macron quando ha invitato gli europei a costruire una “iniziativa europea di difesa” durante il suo ben noto discorso alla Sorbona, ad aprile, aprendo le porte a un sistema di difesa antimissile. Macron allora aveva fatto un passo verso la Germania, aprendo la porta ad uno scudo antimissile europeo, mentre Berlino ha acquistato a settembre 2023 il sistema di difesa antimissile israelo-americano Arrow-3. Ma Macron vuole una “Europa potente” che “imponga il suo rispetto” e “garantisca la sua sicurezza”, e sappia riconquistare “la sua autonomia strategica”. Un futuro insomma tutto da costruire.

Libri, “Frere Roger di Taizè”: per prima volta in italiano la biografia

Libri, “Frere Roger di Taizè”: per prima volta in italiano la biografiaRoma, 17 set. (askanews) – TS Edizioni pubblica, anche in formato e-book, Frère Roger di Taizé. Il profeta della fiducia, di suor Sabine Laplane, testimone diretta della vita di Roger Schutz (1915-2005), fondatore della comunità di Taizé, in Borgogna.


Scrive l’autrice nella premessa: “Ogni suo intervento, ogni suo libro, fin dai primissimi scritti, porta le tracce, discrete o esplicite, del suo itinerario personale, della sua famiglia, di alcuni suoi incontri significativi. Queste reminiscenze autobiografiche suonano come dei temi musicali e sono continuamente assemblate ed evocate, semplificate, liberamente adattate, fino all’ultimo suo scritto”. Uomo dei paradossi, gigante spirituale le cui radici affondano nel protestantesimo e si nutrono della tradizione cattolica e ortodossa, frère Roger incarna lo slancio ecumenico che ha caratterizzato la seconda metà del Novecento.


Ma chi era davvero Roger Schutz? Un profeta? Un fondatore? Un amico dei più poveri? Una figura spirituale carismatica in ascolto dei giovani? Partendo quasi dal nulla, questo figlio di un pastore protestante svizzero è riuscito a raggiungere le periferie delle nostre società, nonostante i numerosi ostacoli che dovette superare a livello istituzionale e i tanti dubbi che lo attanagliarono lungo tutto il corso della sua esistenza. Fino alla morte violenta nel 2005, proprio nel cuore della comunità religiosa che aveva fondato tanti anni prima a Taizé… Scrive l’autrice, religiosa della comunità apostolica Saint-François-Xavier, che le ha affidato diverse missioni al servizio dei giovani: “Ecco, quindi, una biografia spirituale che segue la maturazione della personalità di frère Roger e che, soprattutto grazie all’accoglienza dei fratelli, a numerose testimonianze e a corrispondenze inedite, presenta il terreno fertile familiare, l’adolescenza tormentata e le tappe della scoperta della vocazione di fondatore di una comunità riformata d’ispirazione monastica, che presto diventerà comunità ecumenica aperta alla dimensione mondiale. Non senza combattimenti: ringiovanire l’unica Chiesa, serva della comunione tra tutti gli uomini, chiunque essi siano, attenta ai più piccoli e ai più fragili, impegnata per un mondo più giusto e testimone dell’infinita misericordia di Dio; lanciare un concilio dei giovani e poi un pellegrinaggio di fiducia sulla terra… Mosso da una necessità interiore che egli ascolta con attenzione, frère Roger ci chiede ancora oggi: “Con poco, quasi niente, sei tu creatore di riconciliazione in questo mistero di comunione che è la Chiesa?’”.


Grazie ad un’impressionante mole di documenti e scritti originali – alcuni inediti – provenienti dagli archivi della comunità, e alle testimonianze delle numerose persone che lo hanno conosciuto, questa biografia, al tempo stesso storica e spirituale, rivela tutta la portata della figura di frère Roger per la Chiesa del XX secolo. Dalla Seconda guerra mondiale al Concilio Vaticano II, dalle contestazioni giovanili del ’68 alla caduta del comunismo, Sabine Laplane traccia il ritratto di un protagonista dell’ecumenismo, che ha saputo indicare ai giovani – e non solo – la via di un “pellegrinaggio di fiducia sulla terra” più attuale che mai.

Alessandro Baricco in tour con Abel Concerto

Alessandro Baricco in tour con Abel ConcertoRoma, 17 set. (askanews) – Alessandro Baricco sarà in tour dal 28 settembre 2024 con Abel Concerto. Lo scrittore torinese salirà sul palco insieme a tre musicisti (Cesare Picco, Roberto Tarasco, Nicola Tescari) per leggere e ‘suonare’ 7 capitoli del suo ultimo libro (Abel, Feltrinelli Editore). Una produzione Savà Produzioni Creative e Feltrinelli, in collaborazione con Scuola Holden.


“Mi andava di portare sul palco il sound di Abel, mi sono immaginato una band capace di far diventare quelle pagine un’esperienza sonora. Quel che posso fare io e che farò è leggerle cercando sempre il loro suono prima che il loro significato e quel che ho chiesto ai tre musicisti è stato di portare la mia voce in un paesaggio sonoro lungo 90 minuti. Li ho scelti perché mi piace il loro lavoro, perché mi piacciono loro. Sono sicuro che vi porteranno dove voglio arrivare”. Abel, definito dal suo autore un western metafisico, è stato pubblicato nel Novembre 2023 e da allora non ha smesso di raccogliere un grande successo di pubblico e di critica. Abel Concerto è una produzione Savà Produzioni Creative e Feltrinelli, in collaborazione con Scuola Holden. È uno degli eventi con cui la Scuola Holden festeggia, nel 2024, i suoi primi 30 anni di vita.


Lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale il 13 maggio a Torino per proseguire in autunno con nuove date: 28 Settembre Bologna – Teatro Duse 5 Ottobre Palermo – Teatro Biondo 26 Novembre Sassari – Teatro Verdi 29 Novembre Pesaro -Teatro Rossini 4 dicembre Roma – Auditorium Parco della musica

Fdi e Fi voteranno sì alla nuova Commissione Ue, Lega verso il no

Fdi e Fi voteranno sì alla nuova Commissione Ue, Lega verso il noRoma, 17 set. (askanews) – Sì alla Commissione europea da Fratelli d’Italia e, naturalmente, da Forza Italia, no dalla Lega. Questo il quadro del centrodestra italiano sul nuovo esecutivo comunitario che nell’arco di un mese e mezzo, salvo intoppi, dovrebbe presentarsi al Parlamento europeo per la ‘fiducia’. La nomina di Raffaele Fitto, con la vicepresidenza esecutiva e la responsabilità sulla Coesione, le riforme e il Pnrr (in coabitazione con Valdis Dombrovskis) soddisfa pienamente Giorgia Meloni: “Un riconoscimento importante che conferma il ritrovato ruolo centrale della nostra Nazione in ambito Ue. L’Italia torna finalmente protagonista in Europa”, ha scritto su X la premier. Quindi, secondo quanto spiegano fonti a Bruxelles, la pattuglia di Fratelli d’Italia non negherà il suo voto per far decollare la Commissione che vede all’interno un membro del partito. Ma questo, si precisa, non vuol dire un “ingresso in maggioranza”.


Come sempre a Bruxelles, infatti, viene fatta una distinzione tra il voto come Paese (dunque l’ok alla Commissione) e quello sui provvedimenti che via via saranno portati in esame. In quel caso la pattuglia di Fdi – all’opposizione con i conservatori di Ecr – farà una valutazione sui testi, con possibili maggioranze variabili come spesso accade a Strasburgo. Certo è che il ruolo assegnato a Fitto crea una diversa disponibilità di massima nei confronti di von der Leyen, che appena due mesi fa aveva avuto il voto contrario di Fdi. Scontato il sì alla Commissione di Forza Italia – che fa parte del Ppe, il primo partito della maggioranza che regge la presidente tedesca – è la Lega che marcherà una differenza. Non sul voto a Fitto, che “ha il curriculum, le relazioni e le competenze per essere un buon commissario”, dice il capo delegazione Paolo Borchia; ma sulla Commissione al momento la Lega non ravvisa la “discontinuità” invocata: “A leggere i nomi dei commissari, la possibilità che possiamo votare a favore è molto, molto teorica… Non c’è la discontinuità rispetto agli ultimoi 5 anni che sarebbe necessaria”, dicono fonti leghiste all’Europarlamento. Anche perchè il caso Vannacci, sospeso da vice presidente del gruppo dei Patrioti, e l’intenzione del generale di dare vita a un suo movimento, non consentono ai leghisti posizioni più morbide verso la tanto contestata von der Leyen.


Ecco allora che il Carroccio punta a Bruxelles a condizionare le politiche comunitarie sui vari dossier, magari aggiungendo i propri voti sui provvedimenti più invisi ai Socialisti e provando a spaccare la maggioranza Ursula, a partire dal ripensamento del Green Deal: “La Lega non sarà prevenuta, valuteremo ogni provvedimento sul merito. Se si vorrà proseguire sulla stessa strada degli ultimi anni, noi continueremo a dire no. Se invece ci sarà voglia di dialogo, noi ci saremo”.

Il centrodestra apre su riforma governance. E punta a sponda M5s

Il centrodestra apre su riforma governance. E punta a sponda M5sRoma, 17 set. (askanews) – In teoria è un ramoscello d’olivo. La maggioranza fa la sua mossa per provare a sbloccare l’impasse sul rinnovo del cda Rai in vista della convocazione di Camera e Senato già fissata per il 26 settembre. E lo fa con un comunicato che, per la prima volta, risponde pubblicamente a ben due prese di posizione – una del 6 agosto, l’altra di una settimana fa – in cui l’opposizione unita minacciava l’aventino in commissione di Vigilanza (da cui passa il voto sul presidente, per cui servono i due terzi dei consensi) se non si fosse proceduto a una riforma della governance di viale Mazzini prima di fare le nomine.


A firmare la nota, e non è un caso, sono tutti i leader dei partiti di maggioranza: Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi. E’, o almeno dovrebbe essere, quel “segnale politico” che chiedevano le opposizioni. Da una parte, appunto, si dice che è “opportuno avviare in Parlamento il confronto per definire una nuova legge di sistema” e si fa riferimento al recepimento del Media Freedom Act costantemente invocato dai partiti di minoranza, dall’altra, però si insiste sul fatto che, in attesa delle nuove regole, “debbano essere applicate le norme vigenti senza indugi, a tutela delle prerogative del Parlamento”. “Ora non hanno più alibi”, sintetizza chi in Fratelli d’Italia si sta occupando della questione. E, tuttavia, il reale obiettivo della mossa fatta dalla maggioranza sarebbe quello di provare a spaccare il fronte comune delle opposizioni, sperando di riuscire a fare breccia nel M5s. “Il Pd ha molto da perdere ma loro hanno solo da guadagnare”, si sottolinea nel centrodestra. Il sottinteso è che, di fronte a un atteggiamento di maggiore benevolenza, si aprirebbero per i pentastellati più opportunità di ottenere posizioni importanti al momento in cui si procederà al rinnovo delle direzioni.


Domani mattina la commissione di Vigilanza è convocata alle 8 per il varo delle disposizioni di par condicio per le elezioni in Liguria e per decidere su alcune audizioni. Nel corso della giornata si dovrebbe svolgere, come anticipato dalla presidente Barbara Floridia, un incontro dei rappresentati dei partiti per cominciare a discutere. “Ne approfittiamo per vedere cosa hanno intenzione di fare nella maggioranza”, fanno sapere i dem. Le prime reazioni dei partiti di opposizione, in realtà, non sembrano offrire particolari sponde. Il Pd, pur riconoscendo che ci sia stato “un passo avanti” chiede di passare “dalle parole ai fatti”. La segretaria Elly Schlein lo dice nettamente. “Pare che finalmente abbiamo convinto la maggioranza della necessità di procedere alla riforma della Rai” ma “voglio chiarire che noi non siamo disponibili a nomine, lottizzazioni, rinnovi di Cda che praticamente sarebbero già in scadenza prima di aver proceduto alla riforma della governance complessiva”. Anche Avs – alla quale però non spetterebbe un consigliere – si chiama fuori. Il M5s, a sua volta, chiede la convocazione di “stati generali” per discutere della riforma prima che si parli di nomi. Ed è proprio in questa sfumatura che Fratelli d’Italia pensa di potersi inserire, convinta che la richiesta sia meno perentoria di quella dem ma anche che i pentastellati non abbiano detto un no esplicito a procedere intanto al rinnovo con le vecchie regole.


Il problema, tutto interno alla maggioranza, resta poi quello della presidenza per la quale in pole position il nome è quello di Simona Agnes in quota Forza Italia. E, tuttavia, alla maggioranza mancano tre voti in Vigilanza per ottenere il quorum, dunque serve un ‘aiutino’ dall’opposizione. L’addio di Mariastella Gelmini ad Azione sulla carta potrebbe far guadagnare un voto, ma è probabile che Calenda proceda alla sostituzione in tempi rapidi. Diversamente l’ipotesi è che si indichi un nome di garanzia, ma questo comporterebbe un cambio di cavallo del partito azzurro che al momento Antonio Tajani non sembrerebbe intenzionato a fare. “A noi cambia poco”, chiosano da Fdi, a cui interessa soltanto che si proceda finalmente alla nomina di Giampaolo Rossi come Ad. L’ordine consegnato da Giorgia Meloni ai suoi è comunque quello di non andare oltre la data del 26 settembre e di procedere anche alla prova di forza, se necessario. Anche a costo che il ruolo di presidente finisca per essere ricoperto dal consigliere più anziano.

Ue, Meloni: a Fitto deleghe fondamentali per interessi Italia

Ue, Meloni: a Fitto deleghe fondamentali per interessi ItaliaRoma, 17 set. (askanews) – “Io penso che Fitto e l’Italia abbiano avuto una delega molto importante: una vicepresidenza esecutiva, che era la nostra grande ambizione, vuol dire chiaramente avere uno dei ruoli più influenti all’interno della Commissione europea, con una delega molto importante che è riforme e fondi di coesione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di ‘Cinque minuti’ in onda stasera.


“Nella lettera di incarico che Ursula von der Leyen scrive a Raffaele Fitto – ha aggiunto – quando si parla di riforme si dice di garantire che l’Europa metta in campo gli adeguati investimenti e le adeguate riforme per la sua crescita, quindi va inteso come materia di competenza economica. I fondi di coesione sono quasi 400 miliardi di euro di competenza del commissario Fitto per questa programmazione che finisce nel 2027, dopodiché c’è quella che inizierà nel 2028 e sono altri 400 miliardi. Sono fondi molto importanti: l’Italia ha 47 miliardi di fondi di coesione in questa programmazione, sono quelli che servono a combattere il divario tra i territori. Quindi per esempio in Italia sono importantissimi per il Mezzogiorno, per le aree interne, ma sono in generale importanti in Europa”. “Il Pnrr che prima aveva solamente commissario Dombrovskis e adesso hanno insieme Dombrovskis e Fitto – ha ripreso – sono altri 600 miliardi di euro di competenza. Dopodiché Fitto come vicepresidente della commissione coordina il lavoro di alcuni altri commissari. Quali sono le materie che vengono affidate a Raffaele? Agricoltura, trasporti, turismo, pesca, economia del mare. Tutte deleghe fondamentali per gli interessi italiani. L’Agricoltura è molto importante, c’è attenzione particolare ai nostri agricoltori, al loro sviluppo, al loro futuro. Sull’economia del mare, noi siamo stati il primo governo che in Italia ha istituito un ministero che si occupava di mare. Perché? E vuol dire anche che Fitto ha un ruolo molto importante secondo me per quelle che sono le nazioni mediterranee d’Europa. Ci siamo detti tante volte che forse il Mediterraneo dovrebbe far sentire un po’ più il suo ruolo e il suo peso. Quel momento arriva ed è un momento nel quale l’Italia ha un ruolo particolarmente centrale”, ha concluso.

Ue,Meloni: nuova Commissione riconosce peso Italia, affidabilità e lealtà

Ue,Meloni: nuova Commissione riconosce peso Italia, affidabilità e lealtàRoma, 17 set. (askanews) – “Nella definizione della Commissione europea vale il peso delle nazioni e noi dobbiamo ricordarci qual è il ruolo dell’Italia. L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione Europea, è la terza economia, la seconda manifattura, è il terzo Paese per numero di abitanti, è una nazione che conta. E io credo che noi da questo risultato, che è molto importante, del quale sono molto contenta, molto soddisfatta, dobbiamo anche un po’ imparare rispetto anche al dibattito che c’è in Italia. Sbaglia chi pensa che le dinamiche dei partiti in Europa debbano contare più della forza degli stati membri”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di ‘Cinque minuti’ in onda questa sera su Rai1.


“Sbaglia chi, eventualmente in passato – ha aggiunto – avesse preferito altre logiche rispetto a far valere la forza della nazione, perché l’Italia è una nazione forte e quindi forse vale la pena di imparare, saper rivendicare con maggiore determinazione il peso dell’Italia, soprattutto se poi si ha un’Italia che si presenta come serie affidabile e leale, pur non rinunciando a dire quello che pensa per il bene dell’Europa, che è quello che abbiamo fatto”.