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Autore: Redazione StudioNews

Il Gabinetto di guerra di Israele prepara la risposta all’attacco di Hezbollah nel Golan

Il Gabinetto di guerra di Israele prepara la risposta all’attacco di Hezbollah nel GolanRoma, 28 lug. (askanews) – Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu sta presidendo il Gabinetto di sicurezza per decidere sulla risposta all’attacco missilistico di ieri, che Israele ritiene sia stato sferrato da Hezbollah, ad alcuni villaggi drusi nel Golan e che ha ucciso 12 bambini su un campo di calcio.


Secondo The Times of Israel, “vari funzionari e resoconti suggeriscono che si prevede che il governo approverà una rappresaglia su vasta scala, anche se resta da stabilirne la portata, così come se ciò scatenerà una guerra totale con il potente gruppo terroristico libanese sostenuto dall’Iran”. Insieme a Netanyahu, una foto pubblicata dal quotidiano on line, ci sono il ministro della Difesa Yoav Gallant, il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, il capo di stato maggiore di Netanyahu Tzachi Braverman, il capo del Mossad David Barnea (tornato dai colloqui a Roma), il direttore dello Shin Bet Ronen Bar, il capo di stato maggiore delle Idf Herzi Halevi, il segretario militare di Netanyahu Roman Goffman e altri membri dello stato maggiore delle Idf.

Vino, Pantini (Wine Monitor): I semestre in calo ma segnali positivi

Vino, Pantini (Wine Monitor): I semestre in calo ma segnali positiviMilano, 28 lug. (askanews) – “Il 2024 è iniziato allo stesso modo del 2023, con un calo generalizzato dei volumi in quasi tutti i principali mercati, che restano in sofferenza a causa soprattutto della difficoltà di smaltire le eccedenze di stock. Detto questo, molti operatori del settore si aspettano un riallineamento fra import e consumi dopo l’estate”. A parlare è Denis Pantini, responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma, in un punto che ha dedicato al settore del vino italiano.


Se nel primo semestre di quest’anno il mercato internazionale “è ancora fiacco”, Pantini evidenzia però che “sono ripartite le importazioni di vino in Nord America, in particolare in Canada, e tiene il passo la Gran Bretagna e qualche segnale positivo arriva dalla Cina, pur considerando che si tratta di un mercato estremamente complesso, con oscillazioni rilevanti che rendono arduo ogni pronostico”. Se le vendite nella grande distribuzione “mostrano ancora segno negativo, anche perché il consumatore italiano deve fare i conti con una capacità di spesa che negli ultimi anni si è indebolita”, il responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma evidenzia che “va meglio, invece, il settore della ristorazione, che aveva già chiuso bene il 2023 e ha mantenuto lo stesso impulso nei primi mesi del 2024”, dove ha influito il ritorno dei turisti stranieri, “che per numero di presenze hanno superato gli italiani, trainando il consumo di vino fuori casa”.

Enogastronomia, da 4 a 10 agosto c’è la 31esima edizione di “Vinalia”

Enogastronomia, da 4 a 10 agosto c’è la 31esima edizione di “Vinalia”Milano, 28 lug. (askanews) – “Cambiamenti, conversioni, innesti”: è questo il tema della 31esima edizione di “Vinalia”, rassegna dedicata all’evoluzione enogastronomica in programma dal 4 al 10 agosto prossimo a Guardia Sanframondi (Benevento).


Promossa dal Circolo viticoltori associati di Guardia Sanframondi, questa “manifestazione di interesse regionale” che vede, tra gli altri, la collaborazione del Gal-Titerno-Alto Tammaro-Terre dei Tratturi e del Sannio Consorzio Tutela Vini, ha un programma assai ricco. A partire dal percorso di “educazione al vino” che si sostanzia con degli incontri ravvicinati tra enoturisti, Cantine e produttori di eccellenze gastronomiche che avvengono nelle stradine del centro storico di Guardia, che si snodano fino a raggiungere la postazione del Sannio Consorzio Tutela Vini, a Palazzo Marotta-Romano per le degustazioni guidate delle oltre duemila etichette sannite. Come tradizione, il piazzale d’armi del castello medievale, ospita tutte le sere lo show cooking con abbinamenti tra vino e cibo elaborati e spiegati dagli chef Giuseppe Daddio e Aniello di Caprio, Antonio Cesarano, Pasquale Felice, Biagio Federico, Nicola Lanzi, Assunto Piramide e Gabriele Piscitelli. Di grande richiamo anche la programmazione di “VinArte”, giunta alla 14esima edizione, che offre una lettura attenta ai problemi e agli obiettivi della nostra società attraverso l’arte. Nello stesso ambito, spazio anche al Circolo Fotografico Sannita con la mostra “Protagonista del 900” di Carlo Riccardi. Oltre alla presentazione di diversi libri, attesi un simposio su “I portali e le pietre di Guardia Sanframondi” e un recitativo su Giacomo Matteotti a cura di Giuseppe Colangelo. A completare il cartellone “Vinalia Kids”, l’esperienza sensoriale dedicata ai bambini, e tanta tanta musica da godere in più punti del paese proposta da band e solisti.

Parigi 2024, Errigo: “Delusione fortissima, la Cerimonia di apertura un dono”

Parigi 2024, Errigo: “Delusione fortissima, la Cerimonia di apertura un dono”Roma, 28 lug. (askanews) – “La delusione è fortissima, non era la gara che speravo di fare, ho iniziato malissimo, ho sempre rincorso e non sono stata lucida nei momenti decisivi”. Così Arianna Errigo dopo l’eliminazione ai quarti di finale della gara di fioretto alle Olimpiadi di Parigi. “Sicuramente ho consumato tante energie, la cerimonia d’apertura è stata molto bagnata, lunga, ma è stata bellissima e la farei altre 100mila volte, perchè arrivare qui, da portabandiera, con la mia famiglia e da mamma, è comunque un dono”

Errigo: “Delusione fortissima, Cerimonia di apertura un dono”

Errigo: “Delusione fortissima, Cerimonia di apertura un dono”Roma, 28 lug. (askanews) – “La delusione è fortissima, non era la gara che speravo di fare, ho iniziato malissimo, ho sempre rincorso e non sono stata lucida nei momenti decisivi”. Così Arianna Errigo dopo l’eliminazione ai quarti di finale della gara di fioretto alle Olimpiadi di Parigi. “Sicuramente ho consumato tante energie, la cerimonia d’apertura è stata molto bagnata, lunga, ma è stata bellissima e la farei altre 100mila volte, perchè arrivare qui, da portabandiera, con la mia famiglia e da mamma, è comunque un dono”

Meloni firma intesa per superare la ‘Via della Seta’: “Ma rispettare le regole”

Meloni firma intesa per superare la ‘Via della Seta’: “Ma rispettare le regole”Pechino, 28 lug. (askanews) – Un Piano d’azione triennale per rilanciare la cooperazione tra Italia e Cina dopo il ‘gelo’ tra Roma e Pechino per l’uscita dell’Italia dal Memorandum sulla Via della Seta. E’ quello firmato oggi dai governi italiano e cinese al termine dell’incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro cinese Li Qianq.


Al centro del colloquio nella Grande Sala del Popolo i rapporti bilaterali tra i due Paesi, che vedono un interscambio commerciale di 66,8 miliardi, con Pechino che è il secondo partner commerciale extra-Ue dopo gli Usa. La decisione del governo Meloni di non rinnovare l’accordo sulla ‘Road and Belt initiative’ siglato da Giuseppe Conte nel 2019 aveva però ‘irritato’ Pechino e non a caso oggi Li Qiang, parlando all’apertura del business forum alla presenza di circa 100 aziende, ha tenuto a richiamare “lo spirito della Via della Seta” che avrebbe assicurato “pace, cooperazione e inclusività”. Era dunque necessario riannodare i fili del dialogo e ricucire la ferita e il Piano d’Azione va in questa direzione, individuando sei ambiti di cooperazione: dai prodotti agricoli e alimentari alle indicazioni geografiche, dall’istruzione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile fino all’industria, compreso il settore strategico delle auto elettriche (particolarmente rilevante anche alla luce dell’intesa di Stellantis con Leapmotor).


Aprendo il business forum Meloni ha sottolineato l’importanza di “coltivare” i rapporti, in particolare nell’attuale “complessa situazione internazionale”, con la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, le tensioni nel Mar Rosso e l’instabilità in Africa. Tutte “crisi che si ripercuotono sulla sicurezza e l’integrazione economica globale, rimettendo in discussione l’ordine internazionale basato sulle regole” e creando un “rischio oggettivo” per la sicurezza economica. In questo contesto si inserisce anche l’impatto di “tecnologie dirompenti” come l’Intelligenza artificiale, con “rischi di polarizzazione e di ulteriore verticalizzazione della ricchezza” che non devono essere “ignorati”. Se l’Italia è “desiderosa di cooperare”, Meloni ha però più volte sottolineato nel suo intervento la necessità di creare un rapporto equilibrato e “leale”. Quindi i partner devono “giocare secondo le regole” perché le aziende possano competere sui mercati internazionali “in condizioni di parità”: “Se vogliamo un mercato libero, quel mercato deve essere anche equo”, “trasparente” e “reciprocamente vantaggioso” – ha rimarcato – anche con una migliore “tutela della proprietà intellettuale”. Un equilibrio che deve anche riguardare gli “strumenti di difesa economica” come i dazi, che devono rispettare un principio di “proporzionalità” senza produrre una “compressione” della “libertà economica e commerciale”, principio che è “il tratto distintivo di una democrazia e di una società aperta come l’Italia”.


Tra i problemi evidenziati da Meloni nei rapporti con la Cina, c’è il “forte squilibrio” nella bilancia dei pagamenti, con un “importante deficit per l’Italia”, che deve vedere un “progressivo bilanciamento”. Un riequilibrio che deve riguardare anche gli investimenti, dato che quelli cinesi in Italia sono oggi circa un terzo di quelli italiani in Cina. A questo proposito, Meloni ha sottolineato la piena disponibilità dell’Italia ad accogliere investimenti, a patto che siano “buoni”, cioè quelli da cui “possiamo trarre beneficio in termini di incremento della produttività e del valore aggiunto” e che creino “occupazione e ricchezza”. L’Italia, ha assicurato, è oggi “competitiva e attraente”, “un’economia solida” con “un’importante stabilità politica”, fatto – ha rivendicato – “da noi abbastanza raro, ma non secondario”, perché è “una garanzia per chi investe e per chi riceve l’investimento”. Domani alle 17 (le 11 in Italia) ci sarà il momento più importante della missione di Meloni, l’incontro con il presidente Xi Jinping. Al centro non solo i rapporti bilaterali, ma anche i dossier di politica internazionale, a partire dall’Ucraina. Un tema particolarmente rilevante e ‘scivoloso’, dopo l’accusa rivolta poche settimane fa dalla Nato a Pechino di sostenere, anche con forniture militari, la Russia.

In Cina Meloni firma un’intesa per superare la ‘Via della Seta’

In Cina Meloni firma un’intesa per superare la ‘Via della Seta’Pechino, 28 lug. (askanews) – Un Piano d’azione triennale per rilanciare la cooperazione tra Italia e Cina dopo il ‘gelo’ tra Roma e Pechino per l’uscita dell’Italia dal Memorandum sulla Via della Seta. E’ quello firmato oggi dai governi italiano e cinese al termine dell’incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro cinese Li Qianq.


Al centro del colloquio nella Grande Sala del Popolo i rapporti bilaterali tra i due Paesi, che vedono un interscambio commerciale di 66,8 miliardi, con Pechino che è il secondo partner commerciale extra-Ue dopo gli Usa. La decisione del governo Meloni di non rinnovare l’accordo sulla ‘Road and Belt initiative’ siglato da Giuseppe Conte nel 2019 aveva però ‘irritato’ Pechino e non a caso oggi Li Qiang, parlando all’apertura del business forum alla presenza di circa 100 aziende, ha tenuto a richiamare “lo spirito della Via della Seta” che avrebbe assicurato “pace, cooperazione e inclusività”. Era dunque necessario riannodare i fili del dialogo e ricucire la ferita e il Piano d’Azione va in questa direzione, individuando sei ambiti di cooperazione: dai prodotti agricoli e alimentari alle indicazioni geografiche, dall’istruzione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile fino all’industria, compreso il settore strategico delle auto elettriche (particolarmente rilevante anche alla luce dell’intesa di Stellantis con Leapmotor).


Aprendo il business forum Meloni ha sottolineato l’importanza di “coltivare” i rapporti, in particolare nell’attuale “complessa situazione internazionale”, con la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, le tensioni nel Mar Rosso e l’instabilità in Africa. Tutte “crisi che si ripercuotono sulla sicurezza e l’integrazione economica globale, rimettendo in discussione l’ordine internazionale basato sulle regole” e creando un “rischio oggettivo” per la sicurezza economica. In questo contesto si inserisce anche l’impatto di “tecnologie dirompenti” come l’Intelligenza artificiale, con “rischi di polarizzazione e di ulteriore verticalizzazione della ricchezza” che non devono essere “ignorati”. Se l’Italia è “desiderosa di cooperare”, Meloni ha però più volte sottolineato nel suo intervento la necessità di creare un rapporto equilibrato e “leale”. Quindi i partner devono “giocare secondo le regole” perché le aziende possano competere sui mercati internazionali “in condizioni di parità”: “Se vogliamo un mercato libero, quel mercato deve essere anche equo”, “trasparente” e “reciprocamente vantaggioso” – ha rimarcato – anche con una migliore “tutela della proprietà intellettuale”. Un equilibrio che deve anche riguardare gli “strumenti di difesa economica” come i dazi, che devono rispettare un principio di “proporzionalità” senza produrre una “compressione” della “libertà economica e commerciale”, principio che è “il tratto distintivo di una democrazia e di una società aperta come l’Italia”.


Tra i problemi evidenziati da Meloni nei rapporti con la Cina, c’è il “forte squilibrio” nella bilancia dei pagamenti, con un “importante deficit per l’Italia”, che deve vedere un “progressivo bilanciamento”. Un riequilibrio che deve riguardare anche gli investimenti, dato che quelli cinesi in Italia sono oggi circa un terzo di quelli italiani in Cina. A questo proposito, Meloni ha sottolineato la piena disponibilità dell’Italia ad accogliere investimenti, a patto che siano “buoni”, cioè quelli da cui “possiamo trarre beneficio in termini di incremento della produttività e del valore aggiunto” e che creino “occupazione e ricchezza”. L’Italia, ha assicurato, è oggi “competitiva e attraente”, “un’economia solida” con “un’importante stabilità politica”, fatto – ha rivendicato – “da noi abbastanza raro, ma non secondario”, perché è “una garanzia per chi investe e per chi riceve l’investimento”. Domani alle 17 (le 11 in Italia) ci sarà il momento più importante della missione di Meloni, l’incontro con il presidente Xi Jinping. Al centro non solo i rapporti bilaterali, ma anche i dossier di politica internazionale, a partire dall’Ucraina. Un tema particolarmente rilevante e ‘scivoloso’, dopo l’accusa rivolta poche settimane fa dalla Nato a Pechino di sostenere, anche con forniture militari, la Russia.

Vino, il 5 agosto musica dal vivo alla Fattoria del Colle a Trequanda

Vino, il 5 agosto musica dal vivo alla Fattoria del Colle a TrequandaMilano, 28 lug. (askanews) – Sarà una serata di musica dal vivo, balli tra le botte, ottima cucina e degustazioni di ottimi vini quella del 5 agosto alla Fattoria del Colle a Trequanda (Siena). Nell’ambito della manifestazione “Calici di stelle 2024”, dalle alle 19 alle 23 andrà in scena “Can you taste the music?”, evento dedicato ai sensi e al modo con cui vista, udito, gusto e tatto si influenzano a vicenda, con l’esibizione del cantautore e polistrumentista Andrea Pinsuti, affiancata da assaggi abbinati a pietanze di sette vini delle due Cantine (con un organico di sole donne) di Donatella Cinelli Colombini: “Igt supertuscan bianco Sanchimento”, “Leone Rosso” e “Cenerentola Doc Orcia”, “Brunello 2019” e “Brunello riserva 2018”, “Spumante Brut rosè Metodo classico” e “Vin Santo 2008”. Guidano gli assaggi il maitre Alfredo Biagi e la chef Doriana Marchi, entrambi sommelier Ais.


Protagonista della serata Violante Gardini Cinelli Colombini, da poco eletta alla presidenza del Movimento del Turismo del vino, l’associazione che organizza “Calici di stelle” insieme con le Città del Vino. “Gli eventi del vino – ha commentato – hanno un’importanza strategica per avvicinare i giovani consumatori al vino di qualità e far loro scoprire la bellezza di un prodotto della terra che varia da un luogo all’altro e da un anno all’altro offrendo sempre emozioni nuove”.

Parigi 2024, il cantiere perenne e la città senza la città

Parigi 2024, il cantiere perenne e la città senza la cittàParigi, 28 lug. (askanews) – Parigi, la mattina, la prima domenica dei Giochi olimpici. L’atmosfera è strana, nonostante il sole e una luce finalmente estiva dopo tanta pioggia. Molte strade sono deserte, le auto praticamente invisibile, diverse fermate della metropolitana restano chiuse. La città è silenziosa, la gente si muove a piedi lungo itinerari ben precisi, che non possono essere cambiati. Ci sono ancora le tracce della Cerimonia inaugurale che ha attraversato tutta Parigi, ci ma sono già giornate di competizioni, eppure sembra tutto ancora in divenire.


La sensazione di vivere in un cantiere perenne è forte, tutto quello che non è sotto i riflettori globali delle tv di tutto il mondo sembra mantenere un’aria provvisoria, le transenne sono ovunque, così come i blocchi della polizia. Ma quello che si vede, al di là dei vari sbarramenti, è uno scenario di quiete totale e irreale, somiglia a un rendering piuttosto che a una città vera, men che meno a una metropoli complessa e globale come Parigi. E la stessa sensazione di improbabilità la danno anche gli Champs-Élysées deserti, con l’Arco di Trionfo solitario sullo sfondo. È come se i Giochi, massima vetrina della città nel mondo, avessero in qualche modo sospeso la città, le avessero in un certo senso tolto ciò che la rende viva nel senso più profondo. Poi luoghi come il Grand Palais o monumenti come la cupola d’oro de Las Invalides continuano a raccontarci Parigi e il suo fascino che dura nel tempo, e seguire le gare olimpiche in queste location è un’esperienza unica. Ma qualcosa, al di fuori delle sedi ufficiali dei Giochi, continua a sembrare che non torni del tutto, come se qualcosa si fosse inceppato nel sistema di quella che abbiamo chiamato finora “realtà”. (Leonardo Merlini)

Formula1, strategie e piloti, Belgio è doppietta Mercedes

Formula1, strategie e piloti, Belgio è doppietta Mercedes

Roma, 28 lug. (askanews) – Doppietta Mercedes nel Gp del Belgio di Formula1, quattordicesima prova del mondiale. Vince Russell che guida la sua prima W15 davanti a quella del compagno di squadra Lewis Hamilton. Nel finale la McLaren di Piastri strappa il terzo posto alla Ferrari di Leclerc. Parziale rimonta di Verstappen: scattato undicesimo per una penalità, chiude quinto. Norris sesto, poi Sainz e Perez (giro veloce). Un capolavoro Mercedes ncon una doppietta arrivata grazie a strategie perfette e due piloti magistrali nel gestire la gara. Vittoria di Russell – la terza in carriera – che a Spa ha scelto di fare una sola sosta e ha gestito 33 giri su 44 con le gomme dure, imitando certe imprese passate di Sir Lewis, secondo al traguardo davanti alla McLaren dell’australiano Oscar Piastri. Gara che lascia un po’ di amaro in bocca alla Ferrari: Leclerc partiva in pole ma ha chiuso quarto, forse penalizzato da soste troppo anticipate; settimo Sainz che non ha guadagnato rispetto alla posizione di partenza. Quinto il campione del mondo in carica e leader del Mondiale, Max Verstappenn davanti a Norris. Il Mondiale va in vacanza, si riparte da Zandvoort nel weekend del 25 agosto