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Autore: Redazione StudioNews

Al via monitoraggio prezzi alimentari in mercati capoluogo di Regione

Al via monitoraggio prezzi alimentari in mercati capoluogo di RegioneRoma, 5 lug. (askanews) – Sotto i riflettori i prezzi dei prodotti alimentari nei mercati al dettaglio dei capoluoghi di Regione. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy e il ministero dell’Interno, con la partecipazione di Unioncamere, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con l’obiettivo di avviare un progetto di monitoraggio sperimentale dei prezzi al consumo di alcuni prodotti alimentari e agroalimentari, commercializzati nei principali mercati al dettaglio nei Comuni capoluogo di Regione e di Provincia autonoma.


L’iniziativa “favorirà un monitoraggio più efficace e capillare delle dinamiche dei prezzi dei prodotti che hanno maggiore impatto sui consumi delle famiglie. La sperimentazione si aggiunge alle attività a difesa del potere di acquisto che il Mimit, attraverso l’azione del Garante per la sorveglianza dei prezzi, ha attivato con il progetto di monitoraggio di filiera che, ad oggi, conta sulle informazioni statistiche provenienti mensilmente dai mercati all’origine (fonte Ismea), all’ingrosso (fonte Bmti- Cciaa) e al consumo (fonte Istat)”. L’attuazione del protocollo – che coinvolge per il Mimit l’Unità di missione a supporto del Garante per la sorveglianza dei prezzi, la Direzione generale consumatori e mercato, la Direzione per i servizi territoriali con gli ispettorati territoriali (Casa del Made in Italy) competenti per territorio – prevede l’istituzione presso le Prefetture Capoluogo di regione e i Commissariati del governo per le province di Trento e Bolzano di “Osservatori speciali” che si avvarranno, per la loro attività, anche della collaborazione sul territorio delle Associazioni dei consumatori che concorreranno a rilevare nei mercati le informazioni e i dati di prezzo.


Inoltre, le Prefetture e i Commissariati del Governo di Trento e Bolzano, concorreranno, assieme alle amministrazioni coinvolte, a individuare, con dettagliate “note operative”, i prodotti, i tempi e le modalità di raccolta dei dati in modo da restituire maggiore affidabilità alle rilevazioni condotte. Il sistema camerale, per il tramite di Unioncamere, fornirà il proprio supporto tecnico e la propria esperienza analitica nel monitoraggio.

Bce, Lagarde: inflazione eurozona cala ma non vogliamo che risalga

Bce, Lagarde: inflazione eurozona cala ma non vogliamo che risalgaRoma, 4 lug. (askanews) – Se potesse scegliere tra una vittoria della Francia agli europei di calcio e il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2% della Bce, Christine Lagarde cosa sceglierebbe? “Inflazione al 2% senza alcun dubbio”. È la risposta alla domanda, scherzosa, con cui si è conclusa una intervista della numero uno dell’istituzione monetaria all’emittente portoghese Rtp.


Per il resto Lagarde ha ribadito che l’istituzione intende assumere le sue future decisioni volta per volta, sulla base dell’evolversi dei dati, e che anche dopo un primo taglio dei tassi di interesse operato a giugno, si mantiene in guardia contro il carovita, perché intende portare a termine il suo compito di stabilità dei prezzi e soprattutto non vuole vedere risalite delle dinamiche dei prezzi. “Quello che cerco sempre di capire è in che percorso ci troviamo. Abbiamo viaggiato molto: al suo picco l’inflazione era al 10,6%, era meno di due anni fa, gli ultimi dati, su giugno, la davano al 2,5%. Quindi è calata di 8 punti percentuali in meno di due anni. Quindi penso che la lotta che abbiamo avviato contro l’inflazione si è dimostrata efficiente, non eravamo i soli, il petrolio è calato, i costi e l’energia sono calati – ha detto – ma penso che le decisioni che abbiamo preso nel corso di questo periodo per aumentare i tassi hanno avuto un impatto sulle aspettative di inflazione situazioni”.


Poi a giugno “abbiamo deciso di tagliare i tassi di 25 punti base all’ultima riunione. E penso che questo percorso di disinflazione continuerà, ma dobbiamo assicurare che questo sia effettivamente il caso. Perché non vogliamo che l’inflazione risalga – ha avvertito – e gli europei non la vogliono vedere. Quindi dobbiamo restare vigili e fiduciosi che l’inflazione continuerà a calare e che i dati che riceviamo su salari, profitti, attività rafforzino la nostra fiducia che siamo in un percorso per vincere la lotta all’inflazione”. Nell’area euro “abbiamo avuto sostanzialmente stagnazione per sei trimestri e poi l’attività si è un po’ ripresa nell’inizio del 2024, un po’ più di quello che prevedevamo. Speriamo che questo continui ma penso che abbiamo imparato la lezione di essere molto attenti all’incertezza, agli sviluppi geopolitici”.


Quanto alle decisioni future “continueremo a decidere sulla base dei dati e dobbiamo avere dati su tre questioni chiave: salari, gli utili delle imprese e la produttività. Perché contribuiscono ai servizi e l’inflazione dei servizi è ben superiore alla media del 2,5%: è al 4,1%, quindi dobbiamo essere particolarmente attenti ai servizi e guardare il sottostante, quali sono le componenti. Il lavoro è una componente rilevante e dobbiamo guardare dove vanno i salari. Abbiamo visto salari leggermente più alti del previsto nel primo trimestre e dobbiamo guardare profitti delle imprese. Perché se questi salari non sono assorbiti dei profitti, i costi saranno scaricati ai prezzi e non vogliamo vederlo. Questo insieme di dati non sono sicura che lo avremo a ogni singolo consiglio direttivo, ma sapete in teoria potrebbe avvenire a qualunque incontro, sulla base di dati solidi” che si decida un taglio.

Auto, dazi Ue su elettriche cinesi e i rischi per la transizione

Auto, dazi Ue su elettriche cinesi e i rischi per la transizioneBruxelles, 4 lug. (askanews) – L’obbligo di immettere sul mercato Ue, a partire dal 2035, solo auto a zero emissioni è basato sull’assunzione secondo cui il mercato di massa dell’auto elettrica sarebbe decollato in questi anni con aumenti vertiginosi delle vendite ai privati, e con la creazione di un mercato secondario dei veicoli elettrici usati, con prezzi che avrebbero permesso gli acquisti anche ai ceti meno abbienti. Ma questa transizione non sta ancora avvenendo, o non si sta realizzando comunque al ritmo atteso.


Un interrogativo chiave è se i dazi provvisori (dal 17% al 37%) sulle importazioni nell’Ue di veicoli elettrici a batteria cinesi (quelli oggi meno cari sul mercato), che entreranno in vigore da domani, 5 luglio, rischiano di aumentare i prezzi, già molto alti, delle auto elettriche nell’Unione, creando nuove difficoltà e ostacoli per la transizione alla mobilità a zero emissioni, uno degli obiettivi più importanti (e controversi) del “Green Deal” europeo. Askanews ha posto oggi queste domande a fonti qualificate della Commissione europea, che hanno risposto in modo piuttosto sorprendente: “I dazi – hanno assicurato le fonti – saranno assorbiti dalle stesse imprese”.


“Il nostro punto di vista – hanno spiegato – è che le misure proposte sono perfettamente in linea con gli obiettivi della transizione verde. Lo scopo” dei dazi “non è quello di arrestare le importazioni dei veicoli elettrici dalla Cina, né di aumentarne il prezzo per i consumatori, ma di garantire pari condizioni sul mercato, altrimenti rischiamo di perdere la nostra industria, come è già successo in passato per il comparto dei pannelli solari fotovoltaici. Abbiamo la necessità – hanno sottolineato le fonti – di mantenere la nostra base industriale per la produzione delle tecnologie pulite”. “Una volta che l’industria europea sarà in grado di produrre di più, con un’economia di scala, i prezzi andranno giù”. Con l’introduzione dei dazi, hanno concluso le fonti, “noi proteggiamo le quote di mercato dell’industria europea”.


Si tratta di risposte in gran parte sensate, soprattutto per quel che riguarda la necessità di mantenere la base industriale europea. Ma quello che sorprende è che la Commissione dia come scontata una soluzione che corrisponde a un possibile comportamento degli attori del mercato, tra diverse altre alternative possibili, che tuttavia vengono escluse. Se le imprese, contrariamente alle aspettative di Bruxelles, scaricheranno sui prezzi al consumo gli aumenti dei costi dovuti ai dazi, cosa del tutto probabile in un libero mercato, se gran parte dei consumatori non potrà permettersi di acquistare veicoli elettrici e continuerà a usare auto a combustione interna, meno care, se il mercato dell’usato non decolla, anche perché il costo delle batterie da sostituire è ancora proibitivo, quali contromisure intende proporre la Commissione?


A questa domanda non c’è risposta, almeno per ora. A meno che la soluzione non ci si aspetti che venga dalla revisione, prevista nel 2026, dell’obiettivo che impone l’obbligo di commercializzare solo auto nuove a zero emissioni entro il 2035: una soluzione che preveda una marcia indietro sui tempi della transizione, e che è già reclamata a gran voce dalle forze politiche di gran parte del centro e di tutte le destre nel Parlamento europeo.

Femminicidio, Rocca: Roma e il Lazio piangono Manuela Petrangeli

Femminicidio, Rocca: Roma e il Lazio piangono Manuela PetrangeliRoma, 4 lug. (askanews) – “L’ennesimo drammatico femminicidio non può lasciare nessuno indifferente. Non soltanto la città di Roma, ma tutta la comunità laziale, piange Manuela Petrangeli e si stringe attorno al figlio che lascia. Dobbiamo intervenire con fermezza, per prevenire questo fenomeno inaccettabile cominciando dai più giovani, diffondendo una cultura del rispetto assoluto nei confronti delle donne”. Così sui social il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.

Ue, Meloni: sistema si conserva, maggioranza fragile non durerà

Ue, Meloni: sistema si conserva, maggioranza fragile non dureràRoma, 4 lug. (askanews) – In Europa “ci sono delle debolezze che si sommano” e “c’è una tendenza del sistema a conservarsi. Come accade qui in Italia, accade anche in Europa e quindi si sta cercando di nascondere la polvere sotto al tappeto, pensando che si possa fare finta di niente e che si possa non tener conto delle indicazioni che arrivano dai cittadini, che si possa continuare con le politiche che abbiamo visto finora nonostante i cittadini abbiano chiesto un significativo cambio di passo, nonostante abbiano chiesto un’Europa molto più pragmatica, molto meno ideologica”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella puntata di ‘Dritto e rovescio’ in onda stasera.


“Un’Europa – ha aggiunto – molto meno invasiva, un’Europa che non sta lì a dirti che macchina devi guidare, quanta terra puoi coltivare, che cosa devi mangiare, come devi ristrutturare la casa. Quello che abbiamo visto è che diciamo si tende a mantenere quella realtà. Io temo che non funzionerà. Intanto, non sono d’accordo né sul metodo né sul merito, ed è la ragione per la quale – l’ho detto – non ho votato l’accordo che alcuni hanno ritenuto di fare sulle massime cariche europee. Poi, qui in Italia qualcuno diceva: ‘No, bisogna adeguarsi perché poi si va a trattare e si cerca di portare a casa un risultato migliore’. Io rifiuto questo racconto, rifiuto l’idea che quello che spetta all’Italia venga riconosciuto solo se il Governo si adegua. Se esiste ancora un’Unione Europea, all’Italia va riconosciuto quello che le va riconosciuto, banalmente perché è la terza economia europea, è un paese fondatore, è la seconda manifattura d’Europa e pure perché tra le grandi nazioni europee è quella con il Governo più stabile. Dopodiché, però diciamo la verità, non è che in passato ha funzionato questa tecnica della sinistra perché 5 anni fa, quando il Governo era pienamente inserito in questa maggioranza ed era totalmente supino alle scelte di quella maggioranza, l’Italia non ha preso nessuno dei massimi incarichi europei. Dico di più, neanche uno dei vicepresidenti della Commissione. Sa quanti erano i vicepresidenti della Commissione Europea? Sette. L’Italia non ne aveva uno, per cui non mi pare neanche che sia una tecnica che ha funzionato. Penso che sia molto più serio dire le cose come le si pensa, perché le persone ti rispettano se sei credibile, se sei onesto, se sei coerente, che è la scelta che ho fatto io”. “Per il futuro – ha concluso – dico che non credo che durerà questo tentativo di mettere la polvere sotto il tappeto perché la maggioranza è molto fragile. E penso che, quando i provvedimenti cominceranno ad arrivare nel Parlamento Europeo, la maggioranza inevitabilmente si sposterà verso destra e allora a quel punto riusciremo sicuramente anche a dare qualche soddisfazione ai cittadini per le indicazioni che ci hanno dato con le elezioni”.

Meloni: da Mattarella no attacco a governo, strumentalizzato

Meloni: da Mattarella no attacco a governo, strumentalizzatoRoma, 4 lug. (askanews) – “Io francamente non ho letto, differentemente da altri, nel discorso del presidente Mattarella un attacco al governo e non si fa un favore alle istituzioni e al ruolo del presidente della Repubblica se ogni cosa che dice viene strumentalizzato come se fosse il capo dell’opposizione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di ‘Dritto e rovescio’ in onda stasera.


Il suo, ha aggiunto, “era un discorso sulla democrazia molto alto che condivido perché è vero che nelle democrazie non esiste un assolutismo nei poteri, neanche nella maggioranza, per questo ci sono pesi e contrappesi”.

Ciclismo, volata vincente di Groenewegen al Tour de France

Ciclismo, volata vincente di Groenewegen al Tour de FranceRoma, 4 lug. (askanews) – Seconda volata consecutiva al Tour de France nella tappa attesissima per i ventagli che alla fine non hanno fatto paura ai big. Ad imporsi sul traguardo di Dijon nella sesta frazione è il campione olandese Dylan Groenewegen: sesta affermazione della carriera alla Grande Boucle per il corridore della Jayco AlUla. Resta in Maglia Gialla Tadej Pogacar in attesa della cronometro individuale di domani. Partenza da Nuits-Saint-Georges e arrivo a Gevrey-Chambertin dopo 25.7 km e 300 metri di dislivello, con un solo tratto in salita (il Côte de Curtil-Vergy 1,6 km al 6,1%) nella parte centrale del percorso. È la prima delle due crono previste in questa Grande Boucle: la seconda è in programma all’ultima tappa, il 21 luglio, da Monaco a Nizza. (Foto X Tour de FRance)

MotoGP, Bagnaia: “Sarà battaglia tra Ducati”

MotoGP, Bagnaia: “Sarà battaglia tra Ducati”Roma, 4 lug. (askanews) – Aria di sfida all’ok Corral per Bagnaia e Martin. Il torinese rincorre con 10 giorni da recuperare sulla leadership dello spagnolo. Al Sachsenring l’anno scorso Martin fece il pieno: Sprint e Gran Premio. Come sarà il prossimo weekend? “Proveremo ad essere forti come negli ultimi GP – risponde sicuro il campione del mondo -. L’anno scorso ho fatto una buona gara, ma Martin si è difeso molto bene nel finale. Nel 2023 non ero però al meglio della forma fisica, per la caduta di Le Mans e il dolore che mi ha condizionato per tutto il fine settimana”. Quest’anno il numero uno della Ducati arriva invece in forma strepitosa e Martin, seduto al suo fianco, ne è consapevole. Si preannuncia una gara molto combattuta: “Penso che anche qui possiamo battagliare, perché le Ducati vanno molto forte”. Una volta non era così gli fanno notare. “Il lavoro fatto in questi anni c’ha permesso di migliorare molto, soprattutto in curva e qui di curve ce ne sono molte”. Inoltre, aggiunge: “Vengo da tre weekend molto positivi. Mi sono sentito sempre meglio sulla moto e questo ha aumentato la mia motivazione; inoltre nelle ultime gare abbiamo cambiato approccio e questo mi dà altre sicurezze”.

Tennis, Djokovic al terzo turno, Hukacz si ritira

Tennis, Djokovic al terzo turno, Hukacz si ritiraRoma, 4 lug. (askanews) – Si è rivelato più complicato del previsto il secondo turno di Wimbledon per Novak Djokovic. Reduce dall’esordio senza difficoltà contro il ceco Kopriva, Nole ha ha battuto il n. 277 al mondo Jacob Fearnley; 6-3, 6-4, 5-7, 7-5 il punteggio finale in tre ore di gioco. L’inglese, in tabellone grazie a una wild card, ha lottato fino alla fine contro una versione di Djokovic in chiaroscuro.


Quinto set decisivo, invece, per Grigor Dimitrov e Ben Shelton, inseriti nel quarto di tabellone di Sinner. Il bulgaro ha recuperato due parziali di svantaggio contro il 19enne cinese Juncheng Shang, mentre l’americano ha piegato il tiebreak del quinto set il sudafricano Lloyd Harris. Ritiro per Hubert Hurkacz. Impegnato sul Campo 2 contro il francese Arthur Fils, sotto due set a uno, il polacco si è fatto male al ginocchio destro nel tiebreak del quarto parziale

Tennis, Musetti al 3° turno a Wimbledon: Darderi ko in cinque set

Tennis, Musetti al 3° turno a Wimbledon: Darderi ko in cinque setRoma, 4 lug. (askanews) – Il secondo derby azzurro ai Championships di Wimbledon è di Lorenzo Musetti. Vittoria dopo 4 ore di gioco per il carrarese che ha battuto Luciano Darderi con il punteggio di 6-4, 4-6, 6-7, 6-4, 6-4. Bravo Musetti ad alzare il livello negli ultimi due parziali, vincendo una partita che si era complicata per merito di Darderi che ha giocato un’ottima partita. Al 3° turno Lorenzo (che ha eguagliato il miglior risultato in carriera a Wimbledon) affronterà l’argentino Francisco Comesana.