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Autore: Redazione StudioNews

Una serie di prime volte, Calasso guarda ai suoi stessi libri

Una serie di prime volte, Calasso guarda ai suoi stessi libriMilano, 24 giu. (askanews) – Da una parte c’è la vita, dall’altra ci sono i libri. Ci sono ragionevoli argomentazioni che sostengono che le due cose, in ultima analisi, tendano ad escludersi, che farle veramente coesistere sia impossibile. Ci sono però dei luoghi dove questo dilemma caro a Pirandello (“O la vivi, o la scrivi”) si supera in qualcosa di più grande, in una sentimento panico che abbraccia le diverse dimensioni e va oltre. Uno di questi luoghi, a loro modo mitologici (e l’aggettivo non è assolutamente casuale) sono i libri di Roberto Calasso, l’editore di Adelphi che è stato un autore meraviglioso e unico. Così potente da avere creato un genere con le sue opere, al quale ancora non siamo stati capaci di dare un nome preciso. E dunque, in questa vertigine del possibile, tre anni dopo la sua morte esce un nuovo libro, “Opera senza nome”, nel quale Calasso scrive dei suoi libri, come se fossero un suo libro e, al tempo stesso, come se quelle storia non le avesse scritte lui, ma semplicemente “fossero”. È umano pensare, nel chiuso della propria biblioteca, quale che sia, che Calasso possa scrivere anche dall’aldilà, ma non importa, perché importano i libri che abbiamo qui, che questo anomalo manualetto rimette in fila, mischiandoli, sovrapponendoli, mostrandone i collegamenti e i legami. Provando a ragionare sul modo in cui uno scrittore che sapeva quasi tutto ha tentato di scrivere qualcosa che prima non c’era. Usando il mito, gli altri libri e sapendo bene che una divinità indiana e Franz Kafka sono figure che stanno sullo stesso piano filosofico.


“Una parola che appiana tutto: letteratura”. Scrive Calasso, che poi si adagia nelle nebbie che sono tipiche dei grandi libri. “Che cosa sia la letteratura è meglio non definire con troppa insistenza. Forse non è più che una vibrazione, avvertibile nei teti più disparati”. Una vibrazione che sta anche nella sua frase e che unisce i testi vedici alla fisica quantistica, luoghi dove sta il tutto, ma non trovano posto le definizioni stringenti, definitive, autoritarie se volete. Come ampiamente documentato, Calasso (tanto da editore quanto da autore) ha praticato una forma di conoscenza che ha sempre attinto alla non-conoscenza, che ha cercato nella nube della contemplazione le risposte più profonde, e per questo è una conoscenza profondamente letteraria, che parte dall’antico, dall’Età degli dei potrebbe dire Vico, per arrivare al moderno, ma con lo stesso atteggiamento gnostico, con la stessa duplice incertezza, che nelle figure di Talleyrand, Baudelaire e Kafka (nella molteplice veste di persone reali, autori e personaggi) si continua a incontrare. “Che si tratti della letteratura, della superstizione, della prostituzione o del sacrificio, Baudelaire viene ogni volta in soccorso, come la voce che ha già detto, quasi di sfuggita, l’essenziale che occorre dire”, scrive ancora Calasso. A qualcuno potrebbe forse sembrare che questo parlare dei propri libri sia un atto di autocelebrazione, se non di “superbia intellettuale”. In realtà è l’opposto, è un’ammissione di tutto quello che non si sa sui propri libri, dei quali Calasso sa solo “certe cose”, è un guardarsi da lontanissimo e come se non ci si conoscesse, seguendo le tracce di pensieri che hanno portato a certe parole, che poi hanno preso la loro via nel mondo e sono diventati altro, sono diventati, appunto, letteratura. Un’unica grande opera in undici volumi che cercavano di dare forma a un’idea di prima volta. Qualcosa di unico, che non c’era prima. Ambizioso certo, altissimo come obiettivo. Ma non va dimenticato che Calasso è anche l’editore di Milan Kundera e del suo romanzo più famoso, “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, tutto costruito intorno alla massima filosofica che “Una volta è nessuna volta”. E se questa opera senza nome è la somma di undici singole volte possiamo anche immaginarla come la somma di undici niente, quindi niente a sua volta, pulviscolo, nebbia, nubi dentro le quali abbiamo la possibilità di scivolare e perderci veramente, fingendo che non importi, fingendo che non sia nulla. Ed essere liberi, essere vivi, essere semplicemente. Senza bisogno di nomi, categorie, titoli o definizioni. Leggeri come solo le cose realmente importanti possono essere, brillanti come la luce delle costellazioni in certe notti limpide. (Leonardo Merlini)

MotoGp, Bezzecchi in Aprilia dal 2025

MotoGp, Bezzecchi in Aprilia dal 2025Roma, 24 giu. (askanews) – Marco Bezzecchi è ufficialmente un nuovo pilota Aprilia. Dopo 3 stagioni in MotoGP con il VR46 Racing Team, il pilota romagnolo dal 2025 correrà con il team factory della casa di Noale, prendendo il posto di Maverick Vinales (già ufficiale in KTM). Bezzecchi, che ha firmato un contratto pluriennale, sarà il nuovo compagno di squadra di Jorge Martin.


Queste le parole dell’amministratore delegato di Aprilia Racing, Massimo Rivola: “Diamo il benvenuto a uno dei migliori talenti italiani, che ha dimostrato il proprio valore fin dall’esordio nelle categorie minori e, soprattutto lo scorso anno in MotoGP, con ottime prestazioni e vittorie addirittura anche in fuga. Non vediamo l’ora di abbracciare a Noale anche il Bez; il binomio moto italiana e pilota italiano è molto affascinante, ma ancor di più la coppia di piloti che si andrà a formare con Jorge. Siamo davvero soddisfatti della nostra line up per il 2025, Martín e Bezzecchi rappresentavano la nostra prima scelta per età, talento, grinta e determinazione e con loro possiamo scrivere una nuova e importante pagina di Aprilia Racing”.

Meta, Hugging Face e Scaleway annunciano un nuovo programma di accelerazione AI per le startup europee

Meta, Hugging Face e Scaleway annunciano un nuovo programma di accelerazione AI per le startup europeeRoma, 24 giu. (askanews) – Meta, Hugging Face e Scaleway annunciano un nuovo programma di accelerazione AI dedicato alle startup europee, mirato a integrare i foundation model aperti all’interno dei loro prodotti. Un numero selezionato di startup europee, informa una nota, avrà accesso a modelli open source e risorse all’avanguardia nel campo dell’IA, per favorire i progressi europei nel campo dell’intelligenza artificiale e contribuire alla prossima fase di innovazione. Le startup possono candidarsi fino al 16 agosto 2024.


Meta ha collaborato con Hugging Face, una piattaforma open source gestita dalla community che ospita modelli e strumenti di apprendimento automatico, e Scaleway, leader europeo del cloud per l’infrastruttura IA, per la realizzazione di “AI Startup Program”, un programma che ha l’obiettivo di accelerare l’adozione di soluzioni di IA open source in Europa. Le domande di partecipazione al programma sono ora aperte alle startup di tutti gli Stati membri dell’Ue, con l’obiettivo di portare i vantaggi economici e tecnologici dei modelli aperti ad un ecosistema più ampio. Il programma “AI Startup Program” avrà sede presso STATION F a Parigi, permettendo così alle startup europee di beneficiare delle risorse disponibili nel più grande campus per startup al mondo. Con il supporto dell’incubatore HEC, il programma permetterà di accelerare cinque startup nella fase MVP (Minimum Viable Product) o di prodotto, da settembre 2024 a febbraio 2025. Le startup di tutta l’Unione Europea sono invitate a candidarsi; una giuria di esperti di Meta, Hugging Face e Scaleway selezionerà i progetti basati su foundation models aperti e/o che dimostrano l’intenzione di integrare questi modelli nei loro prodotti e servizi.


Le startup selezionate avranno l’opportunità di ricevere supporto tecnico da parte dei ricercatori del Fundamental Artificial Intelligence Research (FAIR), il laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale di Meta. Avranno inoltre accesso alla piattaforma e agli strumenti di Hugging Face e alla potenza di calcolo fornita da Scaleway, per sviluppare i propri servizi basati su soluzioni di intelligenza artificiale open source. L’iniziativa fa seguito alla prima edizione del programma di accelerazione annunciato nel novembre del 2023, che ha supportato diverse startup emergenti. Tra queste, Pollen Robotics che ha beneficiato dell’utilizzo dei modelli Llama e Segment Anything di Meta per lo sviluppo di una piattaforma di robotica open source, Fringuant, che sta sviluppando una tecnologia per la scansione del corpo per i rivenditori di articoli di abbigliamento e Qevlar AI, che si è dedicata al potenziamento della cybersecurity. “Per oltre un decennio, Meta ha guidato l’innovazione aperta nel campo dell’intelligenza artificiale. Attraverso i nostri modelli di IA all’avanguardia, disponibili pubblicamente, abbiamo constatato in prima persona l’impatto che questi sistemi open source possono avere sulla comunità. I nostri modelli Llama hanno registrato milioni di download, con decine di migliaia di nuove versioni disponibili su repository come Hugging Face. Grazie a questo programma saremo in grado di aiutare gli sviluppatori europei ad innovare più rapidamente, favorendo la crescita dei loro mercati e contribuendo al progresso dell’intero ecosistema europeo” ha dichiarato Marco Pancini, responsabile degli affari europei di Meta.


“Il successo del primo programma di startup legate all’IA di Meta è una testimonianza dell’incredibile talento che l’Europa dimostra nel campo dell’intelligenza artificiale e dell’entusiasmo per l’innovazione guidata da una visione aperta e da importanti collaborazioni. Hugging Face è entusiasta di sostenere la seconda edizione di questo programma dedicato all’open-source!” ha commentato Clément Delangue, CEO e co-fondatore, Hugging Face. “In qualità di principale fornitore di potenza di calcolo IA nel cloud europeo, siamo entusiasti di rinnovare la nostra collaborazione con Meta e Hugging Face per questa nuova edizione del programma condiviso di startup IA. Il cluster di Scaleway, composto da migliaia di GPU NVIDIA H100, è il più grande d’Europa, e questo consente alle startup di raggiungere nuovi livelli di innovazione mantenendo i propri dati nel continente. Insieme alla potenza dei modelli open source come Llama e alla portata della tecnologia di Hugging Face, siamo orgogliosi di sostenere la prossima generazione di startup europee specializzate nel campo dell’intelligenza artificiale” ha aggiunto Damien Lucas, CEO di Scaleway.


“Con l’attuale fervore e entusiasmo per l’IA, il programma di Meta presso STATION F è rapidamente diventato uno dei più ambiti nel campus. Siamo entusiasti di sapere che Meta, insieme ai suoi partner Hugging Face e Scaleway, sta lavorando per estendere il programma a livello europeo e collaborare con alcuni dei principali innovatori europei nel campo dell’intelligenza artificiale” ha detto Roxanne Varza, Director, Station F.

Trasporti, nuovi rallentamenti su linea ferroviaria AV Roma-Firenze

Trasporti, nuovi rallentamenti su linea ferroviaria AV Roma-FirenzeRoma, 24 giu. (askanews) – La circolazione ferroviaria, dopo il caso di venrrdì scorso, è fortemente rallentata sulla linea ferroviaria AV Roma-Firenze a causa di un guasto ad un treno nei pressi di Capena. Lo rende noto Rfi, aggiungendo che, in seguito alle opportune verifiche il treno è ripartito alla volta di Termini.


Questi gli effetti sulla mobilità ferroviaria: i treni Alta Velocità sono instradati sulla linea convenzionale da Orvieto a Roma. Questo comporterà l’aumento dei tempi di percorrenza fino a 90 minuti per i treni direzione Roma e fino a 60 minuti per i treni direzione Firenze. I treni Regionali della linea FL1 Orte – Fiumicino Aeroporto potranno subire rallentamenti, cancellazioni e limitazioni di percorso.


Informazioni nelle stazioni e sui canali di infomobilità di Rete Ferroviaria Italiana e delle imprese di trasporto.

Katherine Kelly Lang e Kat Graham all’Outdoor Film Festival

Katherine Kelly Lang e Kat Graham all’Outdoor Film FestivalRoma, 24 giu. (askanews) – Le attrici americane Katherine Kelly Lang, Kat Graham e Kelly Rutherford saranno le ospiti d’onore della seconda edizione dell’Outdoor Film Festival che si terrà dal 4 al 7 luglio nel borgo di San Valentino Torio in provincia di Salerno, diretto da Giuliano Squitieri e organizzato dall’Associazione Culturale Soffermiamoci con Carmen Fabbrocile e Miriana Squitieri, con l’obiettivo di avvicinare i giovani al cinema e alla televisione in una manifestazione totalmente all’aperto. Tema della seconda edizione è il sogno. Tutte le attività sono ad ingresso gratuito.


 Prima serata, giovedì 4 luglio, dedicata a Kat Graham, la Bonnie in “The Vampire Diaries”, che alle ore 21 incontrerà il pubblico in piazza Amendola, rispondendo alle domande di Daniele Giannazzo, in arte Daninseries, scrittore e creator che ogni sera intervisterà l’ospite in programma. La Lily Van der Woodsen in “Gossip Girl”, Kelly Rutherford, è l’ospite della serata di venerdì 5 luglio. La giornata di sabato 6 luglio è dedicata alla Brooke di “Beautiful”, Katherine Kelly Lang. Ogni giorno le attività inizieranno al pomeriggio con le proiezioni nell’atrio di Palazzo Formosa e l’incontro con i protagonisti dei film in concorso, dedicate alla Jur-Off composta da giovani di età compresa tra i 17 e i 35 anni. Alle 18.30 spazio all’appuntamento con i componenti della Iconic Jur-Off presieduta dal regista di Hollywood Michael Caton Jones, che nella sua carriera ha diretto star come Leonardo DiCaprio e Robert De Niro in “Voglia di ricominciare”, Bruce Willis, Richard Gere e Sidney Poitier in “The Jackal”, Sharon Stone nel sequel di “Basic Instinct”. Completano la giuria il critico d’arte Luca Cantore D’Amore, il produttore cinematografico Mattia Cantore D’Amore e il professore Alfonso Amendola.


Masterclass di regia con Luca Miniero, Ivan Silvestrini, Paola Farina e Valentina De Amicis. Attesi anche Alessandro Tersigni, Enrica Pintore, Chiara Baschetti e Chiara Russo del “Paradiso delle signore”, Pia Lanciotti e Alessandro Orrei della serie “Mare Fuori”, e i giovani atri nascenti Riccardo De Rinaldis con il suo ruolo da protagonista in “Mameli” e Francesco Zenga, il Nino nella serie “La Storia”. In concorso sono stati selezionati 4 lungometraggi (“El canto de las moscas” del messicano Ricardo Soto, “Deer girl dello svizzero Francesco Jost, “Trentatrè” di Lorenzo Camisa e “Il diavolo è Dragan Cygan”di Emiliano Locatelli) e 6 cortometraggi (“Da capo a dodici” di Adamo Dionisi e Vanessa Cremaschi, “Rasti” di Paolo Bonfadini e Davide Morandi con Lino Guanciale, “Frammenti” di Andrea Casadio con Matilde Gioli, “Ho vinto io” di Filippo Ardenti, “La notte è un giorno dispari” di Vincenzo Giordano, “Collage” dello spagnolo Mario Conrotto). Verranno premiati il miglior film, Miglior cortometraggio, miglior regia, il miglior attore, la miglior attrice, e miglior fotografia.

Certosa di Trisulti, la mostra Elementa di Riccardo Monachesi

Certosa di Trisulti, la mostra Elementa di Riccardo MonachesiRoma, 24 giu. (askanews) – La Direzione regionale Musei nazionali Lazio dedica a Riccardo Monachesi, artista che usa la ceramica come suo principale mezzo espressivo, la mostra Elementa (28 giugno – 28 settembre 2024), a cura di Simona Ciofetta, negli spazi della Certosa di Trisulti: l’intero percorso dell’artista è tracciato da 26 installazioni, composte da oltre 400 pezzi realizzati dal 1990 ad oggi, create per questa occasione in dialogo con la Certosa: un allestimento in ambienti carichi di storia e di memorie, alcuni dei quali aperti per la prima volta al pubblico.


L’esposizione si inserisce nel programma di arte contemporanea della Direzione, che promuove la relazione tra i suoi siti e gli artisti, chiamati a interpretare lo spirito dei luoghi con installazioni che ricomprendono alcune opere appositamente ideate. Una mostra antologica della produzione di Monachesi, promossa dalla Direzione regionale Musei nazionali Lazio per la Certosa di Trisulti, che trova, in una pacifica invasione dei suoi percorsi, un rapporto preciso con la sede monumentale, la sua storia e la sua memoria.


L’opera di Riccardo Monachesi dialoga naturalmente con lo spazio architettonico: interno o esterno, nudo o arredato, purché sia capace di rispettare la natura delicata e la cromia iridata delle sue ceramiche. Un incontro fortunato, quello tra gli spazi diffusi della Certosa di Trisulti e lo scultore, sollecitato dagli stalli silenziosi del coro della chiesa, dai giardini e dagli orti, dalla farmacia ricca dei vasi e delle vetrine settecentesche, introdotta dal fantastico salottino in cui la sapienza farmaceutica si unisce al puro divertimento nelle decorazioni, dai lunghi corridoi in penombra, dall’ampiezza meditativa del grande chiostro, dalla serie di bianche celle silenziose ormai vuote, pronte ad accogliere nuova vita grazie alle ceramiche di Monachesi. Elementa è il titolo che nasce pensando all’essenza delle opere di Monachesi spesso composte di più pezzi, in un modo che l’autore stesso varia come componesse con caratteri tipografici una pagina stampata, con elementi dotati ciascuno di autonomia espressiva ma capaci di richiamare i propri simili in composizioni multiple cariche di significato, che possiamo leggere in successioni organizzate o del tutto libere, come i Cubi o i Titoli.


L’arte ceramica è portata da Riccardo Monachesi a un altissimo livello di ricerca tecnica che coinvolge nel processo creativo quella casualità legata all’essenza stessa della creta: sostanza cedevole e reattiva che quasi mai l’artista costringe del tutto in rigide formature o in cromie prefissate, in un processo che diviene costante contesa tra l’azione dell’uomo e la risposta della materia. In una successione annunciata dal risuonare leggero delle Conchiglie mosse dal vento, per fare solo alcuni esempi, si passa dagli Pneumi, forme organiche che includono l’esigenza del respiro a Dona di memoria morandiana, dalle Ali, pensiero di libertà, alle Semilune, segno architettonico in contraddizione con l’architettura reale che si trasforma in corpo celeste, fino a soggetti propriamente religiosi quali una Via Crucis di personale interpretazione e il San Sebastiano, identificato con la colonna, simbolo architettonico per eccellenza e simbolo al contempo del martirio: di nuovo una scultura unica ma scomponibile, dal cui stesso processo creativo hanno origine anche le Carte, opere pittoriche, che ne recano le tracce quali altrettanti sudari.


Il catalogo della mostra è edito dalla Direzione regionale Musei nazionali Lazio e contiene la prefazione di Elisabetta Scungio, dirigente della Direzione, l’introduzione di Ursula Piccone, direttrice della Certosa di Trisulti, il saggio critico della curatrice Simona Ciofetta con le schede di tutte le opere esposte, un dialogo tra curatrice e artista e gli apparati bio-bibliografici.

Cinema, Tahar Ben Jelloun presidente onorario di Bookciak azione!

Cinema, Tahar Ben Jelloun presidente onorario di Bookciak azione!Roma, 24 giu. (askanews) – Sarà Tahar Ben Jelloun il presidente onorario della XIII edizione del premio Bookciak, Azione! 2024, ideato e diretto da Gabriella Gallozzi, che quest’anno pone la sua attenzione sul tema “La pace quotidiana”. La premiazione si terrà a Venezia il 27 agosto, nell’ambito del tradizionale evento di pre-apertura delle Giornate degli Autori, con l’adesione dei Giornalisti Cinematografici (SNGCI).


“Questo è il tempo della guerra, il tempo delle rappresaglie, il tempo della vendetta, ma un giorno arriverà il tempo del dialogo”. Ben Jelloun, scrittore, poeta e giornalista, “arabo e musulmano di nascita”, alla ricerca della pace attraverso il confronto interculturale, ha dedicato l’intera sua opera che si completa con L’urlo. Israele e Palestina. La necessità del dialogo al tempo della guerra. Ultimo libro dell’autore portato recentemente in libreria da La nave di Teseo, casa editrice protagonista, tra le altre, di questa edizione del concorso. Oltre a presiedere il premio, Ben Jelloun sarà poi protagonista della giornata inaugurale della XXI edizione delle Giornate degli Autori e incontrerà il pubblico parlando di ruolo della cultura e simboli della pace. Tra le novità 2024 di Bookciak Azione! c’è “La casa editrice dell’anno”, con una collaborazione speciale volta a declinare in modo nuovo il rapporto tra letteratura e cinema. Ad inaugurare il nuovo percorso è proprio La nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi con l’ultimo libro di Tahar Ben Jelloun. Saranno gli studenti dell’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni di Busto Arsizio a realizzare il bookciak ispirato al libro.


Nato a Fes, in Marocco nel 1944 e residente a Parigi dove ha ultimato gli studi, Tahar Ben Jelloun è una delle voci più prestigiose della letteratura internazionale il cui nome si lega a testi capitali d’impegno politico e sociale. Il razzismo spiegato a mia figlia è un bestseller che conta numerose riedizioni in tutto il mondo e il “Global Tolerance Award”. Vari i titoli dedicati all’attualità più scottante, l’11 settembre e lo scontro di civiltà in atto (L’Islam spiegato ai nostri figli, È questo l’Islam che fa paura), le primavere arabe (Fuoco. Una storia vera) e anche un viaggio nel Sud Italia, tra Napoli, Sicilia e Calabria (Dove lo Stato non c’è) riassunto in una raccolta di racconti, firmato col suo traduttore italiano Egi Volterrani. L’Urlo, il suo ultimo titolo pubblicato in Italia, è un breve scritto, di getto, all’indomani dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 per elaborare lo sgomento. “Le parole in questo caso non riescono ad esprimere le cose. Fanno sciopero, non vogliono avere nulla a che fare con questi orrori”, scrive Tahar Ben Jelloun.


A decretare i vincitori del premio Bookciak, Azione! 2024 sarà la giuria composta da Gianluca Arcopinto, Wilma Labate e Teresa Marchesi. A concorrere giovani filmmaker con i propri bookciak: corti di massimo tre minuti ispirati ad opere di narrativa graphic novel e poesie. Si tratta dei libri vincitori della terza edizione di Bookciak Legge, il premio nel premio dedicato agli autori italiani dell’editoria indipendente, con Marino Sinibaldi presidente di giuria, affiancato da Laura Luchetti e Roberto Scarpetti. Per la categoria romanzi Nuovo e vecchio mondo, raccolta di scritti di Clelia Romano Pellicano, riscoperti e curati da Clara Stella (Le plurali 2023). Per la categoria poesie La grande nevicata di Federico Italiano (Donzelli 2023) e per i graphic novel il racconto della roccia di BeneDì (Coconino Press – Fandango 2023). Ai tre titoli, a cui i giovani registi si ispireranno, si aggiunge un quarto: è Il ragazzo con la tuta blu di Beppe Lomonaco (LiberEtà) protagonista della sezione speciale del premio, Memory Ciak, in collaborazione con Spi-Cgil, LiberEtà e premio Zavattini, come spazio dedicato alla memoria, ai temi della solidarietà e del lavoro.


Per questa XIII edizione si rinnova la collaborazione con le allieve detenute di Rebibbia grazie al laboratorio di filmmaking coordinato dagli insegnanti Lucia Lo Buono e Claudio Fioramanti del liceo artistico statale Enzo Rossi interno al carcere, che a loro volta realizzeranno il loro bookciak.

Vino, Provveditore: non solo Morellino di Scansano, anche bei bianchi

Vino, Provveditore: non solo Morellino di Scansano, anche bei bianchiMilano, 24 giu. (askanews) – Cristina Bargagli è una vignaiola appassionata e con le idee chiare, quarta generazione alla guida della Cantina di famiglia Provveditore, adagiata sulle colline a pochi chilometri da Scansano (Grosseto) e pilastro della produzione del locale Morellino Docg. L’azienda si trova a Salaiolo e conta su 40 ettari vitati a circa 350 metri slm che guardano da un lato il Monte Amiata e dell’altro l’Argentario. Terra bellissima, storicamente assai povera, “mai troppo calda e mai troppo fredda”, dove Provveditore coltiva circa 40 ettari di vigneti di 20-30 anni d’età, su terreni tufacei-calcarei con forte presenza di scheletro collinare, con le piante a bacca rossa allevate con il cordone speronato, e quelle bianche con il guyot.


Lo sviluppo di questa azienda risale ai primi anni Settanta, quando Alessandro Bargagli, tra i fondatori del locale Consorzio di tutela e tutt’ora in azienda insieme con la figlia, intuisce l’importanza di imbottigliare il proprio vino anziché venderlo sfuso, e di diversificare la produzione puntando in particolare sui vitigni autoctoni. Tra questi, primo fra tutti il Sangiovese (Morellino) ma anche il Trebbiano toscano (Procanico) e l’Ansonica, un tempo impiegati assieme ad altre uve nella produzione del “Bianco di Pitigliano”, e che ora invece vengono vinificate in purezza, in criomacerazione con le bucce e fermentazione con i lieviti indigeni. Circa 150mila le bottiglie prodotte ogni anno, divise in una dozzina di referenze, le cui etichette sono appena state riprogettate in occasione dell’uscita delle nuove annate con tanto di nomi di fantasia per le bottiglie dei monovarietali. Il Morellino di Scansano è giustamente il protagonista assoluto con tre referenze (“Provveditore”, “Irio” e la Riserva “Primo”) di grande qualità e interesse, e i bianchi in purezza Maremma Toscana Doc che crescono in quantità e qualità anno dopo anno: il Trebbiano “Piperino”, il Vermentino “Il Bargaglino”, lo Chardonnay “Purosole”, l’Ansonica “Madda” e il Sauvignon “Malestroso”. Chiudono il cerchio il rosé da uve Syrah “Il Casaiolo – Maremma Toscana Rosato Doc” e il prezioso vino bianco da uve stramature “Appassito di Tufo”.


La caratteristica comune è la grande freschezza e facilità di beva. Vini territoriali, molto ben fatti, sempre piacevoli, ottimi testimoni di una Denominazione di valore, che merita più del canale Gdo dove realizza i suoi principali guadagni. Il Morellino di Scansano è infatti un vino moderno, immediatamente appagante, così come lo sono i bianchi, in particolare Trebbiano, Vermentino e Ansonica, che si distinguono per l’equilibrio nella complessità, ma soprattutto per la loro bella salinità e mineralità che non può che richiamare quella via del sale che attraversava queste terre, lungo la quale i cristalli viaggiavano dalle saline fino a Siena e Firenze sotto l’occhio vigile di quel Provveditore, che ha ispirato il nome dell’azienda. Come se non bastasse, bisogna aggiungere l’ottimo rapporto qualità-prezzo di queste bottiglie, che per i bianchi sono chiuse con il tappo a vite, sigillo di qualità e garanzia di longevità che porterà Provveditore ad entrare nel circuito de “Gli Svitati”, l’informale gruppo di partigiani dello “Stelvin” formato da Graziano Prà, Silvio Jermann, Mario Pojer-Fiorentino Sandri, Walter Massa e Franz Haas Jr., al cui secondo appuntamento ufficiale, andato in scena nel marzo di quest’anno, si era unito anche il barolista Sergio Germano.

Cina si doterà di un fondo di salvataggio per banche

Cina si doterà di un fondo di salvataggio per bancheRoma, 24 giu. (askanews) – Il governo cinese prevede di istituire un fondo di salvataggio per le istituzioni finanziarie in difficoltà, con l’obiettivo di prevenire una crisi finanziaria innescata dal crollo del mercato immobiliare. Lo racconta oggi Nikkei Asia.


Un disegno di legge che definisce come questo nuovo fondo raccoglierà e distribuirà i contributi sarà discusso dal Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, che si riunisce domani. Si prevede che il disegno di legge venga promulgato entro la fine dell’anno. Il fondo raccoglierà denaro principalmente dalle aziende del settore finanziario, comprese banche e servizi di pagamento. Una fonte governativa ha indicato che il fondo alla fine deterrà centinaia di miliardi di yuan (decine di miliardi di euro). In caso di emergenza, la Banca del popolo cinese (PBoC, cioè la banca centrale) sarà in grado di espandere il fondo fornendo prestiti a basso interesse.


La Cina dispone già di un fondo di assicurazione sui depositi per proteggere i depositanti, oltre a fondi per i settori delle assicurazioni e dei trust. Il governo guidato di Xi Jinping è preoccupato per la diffusione dei rischi legati al finanziamento immobiliare, in particolare dopo che alcuni grandi sviluppatori – da Evergrande a Country Garden – sono andati in default sul debito, provocando un aumento delel sofferenze bancarie. Nel 2023 le banche cinesi denunciavano prestiti in sofferenza per 3mila miliardi di yuan (386,2 miliardi di euro).

Salute, canto come forma terapeutica per 11 bambini cardiopatici

Salute, canto come forma terapeutica per 11 bambini cardiopaticiFirenze, 24 giu. (askanews) – Cantare fa bene. Non solo perché emoziona, rilassa e regala una preziosa carica di energia, ma anche perché le tecniche del canto implicano un training respiratorio che “allena” cuore e polmoni. Recenti ricerche dimostrano, infatti, che un attento lavoro su atti respiratori lenti e profondi e su contrazione e rilassamento del diaframma migliorano la performance fisica, la tolleranza allo sforzo e il benessere. E’ con questa consapevolezza che è nato il progetto “Cantando: il canto come training respiratorio per i bambini con cardiopatie congenite complesse”. L’iniziativa, promossa da Monasterio, è stata sostenuta dalla sua Fondazione Luigi Donato, con la collaborazione di Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, Associazione Il Poggio ETS, Fondazione Science & Music, Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e Aicca nazionale e Toscana (Associazione Italiana dei Cardiopatici Congeniti Adulti).


Il progetto, partito a marzo, si è articolato in 13 lezioni: un incontro a settimana all’Ospedale del Cuore e uno al mese all’Accademia del Maggio, a Firenze. Domenica 23 giugno la chiusura, con un concerto a Montecastelli (Pisa), sede dell’associazione Il Poggio. Grazie a Cantando, 11 bambini e ragazzi con cardiopatia congenita complessa, tra i 6 e 16 anni, pazienti dell’Ospedale del Cuore di Monasterio a Massa, hanno avuto l’opportunità di frequentare un corso di canto tenuto dai maestri Paolo Biancalana ed Elia Orlando.


“Siamo orgogliosi di aver sostenuto il progetto Cantando. Da sempre – spiega Marco Torre, Direttore Generale di Monasterio – siamo impegnati nella umanizzazione delle cure, impegno ancor più importante quando il paziente è un bambino o una bambina. “Il progetto Cantando – spiega Giulia, mamma di Federico, uno dei bimbi che ha partecipato al progetto -ha permesso loro di conoscere la magia del canto, di collaborare tra loro e crescere attraverso la musica”.