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Autore: Redazione StudioNews

Fmi, economia eurozona in ripresa, ma persistono sfide rilevanti

Fmi, economia eurozona in ripresa, ma persistono sfide rilevantiRoma, 20 giu. (askanews) – L’economia dell’area euro si sta gradualmente riprendendo e l’inflazione sta calando verso i livelli obiettivo della Bce. Le banche dell’area si sono dimostrate resilienti al forte aumento dei tassi di interesse e i rendimenti sui titoli di Stato sono rimasti moderati nonostante gli elevare l’elevato debito pubblico. “A dispetto di questi segni rassicuranti, persistono sfide rilevanti: i margini di bilancio sono diminuiti, mentre le pressioni sulla spesa potrebbero aumentare ancora. L’invecchiamento della popolazione e la crescita della produttività pesano sulle prospettive di medio termine”. E intanto l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche, delle dispute commerciali commerciali e delle politiche industriali che distorcono il mercato “possono complicare ulteriormente le prospettive economiche e le politiche da seguire per una regione altamente aperta”.


Lo afferma il fondo monetario internazionale nella sua relazione conclusiva al termine delle ispezioni annuali condotte nell’eurozona. Secondo l’istituzione di Washington queste sfide richiedono “politiche di stabilizzazione macroeconomica ben calibrate” e riforme strutturali per rafforzare l’architettura dell’Unione Europea e del mercato unico. Queste politiche possono al tempo stesso rinvigorire la crescita, migliorare la resilienza e intervenire per far fronte agli shock di una economia globale più frammentata.


Il Fmi vede rischi tendenzialmente di indebolimento per le prospettive di crescita mentre li reputa complessivamente bilanciati per l’inflazione.

Esce In quella casa in fiamme ci sono dei bambini di Rokas

Esce In quella casa in fiamme ci sono dei bambini di RokasMilano, 20 giu. (askanews) – Dopo il duplice assaggio con l’EP di tre tracce “Ci sono dei bambini” e il singolo Cattiva, per Rokas l’attesa è terminata: fuori stanotte (21 giugno) il nuovo album In quella casa in fiamme ci sono dei bambini, il terzo progetto discografico del cantautore cross-genere disponibile su tutte le piattaforme digitali per Digitale 2000.


Prodotto dal duo Granato e con la direzione creativa di Rokas, In quella casa in fiamme ci sono dei bambini è un album dal titolo audace ed evocativo, che Rokas ha cominciato ad immaginare partendo da alcune reference cinematografiche -su tutte Profondo Rosso. Il risultato: un racconto in 13 tracce pop che con schiettezza esplora l’indifferenza, la paura, gli affetti e i difetti di ognuno di noi davanti al pericolo. Ruotando attorno all’immagine di una casa in fiamme -simbolo di emergenze e decisioni critiche che la vita mette davanti- Rokas racconta, tra sonorità e tocchi synth in stile anni ’80, quei momenti in cui il desiderio di agire si scontra con l’inerzia emotiva, a ricordare che non basta guardare da un’altra parte / per non pensarci più. Diviso in due metà distinte, ma interconnesse, In quella casa in fiamme ci sono dei bambini si sviluppa come un ciclo narrativo di pericolo e soccorso che si eleva a potente metafora dell’esperienza umana, dipingendo un quadro vivido delle complessità e contraddizioni che spesso ci si trova a vivere.


Una casa sta bruciando, un passante chiama i soccorsi, una centralinista cerca di tenere la situazione sotto controllo: è con questa scena che “Gioia Violenta” apre l’album, seguita da 6 tracce dal ritmo sostenuto e bpm incalzanti che riflettono situazioni di tensione e pericolo. Dall’energia adrenalitica della prima metà del disco, che pulsa al ritmo di “Se Cado giù” e della catchy “Che voglia”, “Fine Violenta” fa da apripista a tracce dal tono più cupo e introspettivo, segnando un cambio di passo verso la riflessione e la disillusione: un bad trip raccontato in “Non so”, un amore unilaterale in “Scemo” e l’ansia e il senso di smarrimento affrontati in “Paura di non farcela”. Ad impreziosire l’album due collaborazioni nate da un’affinità umana oltre che artistica. È in “Compromessi” che l’universo di Rokas si fonde con la musica di Ghemon dando vita a un brano delicatissimo che testimonia la lotta universale tra idealismo e realtà: “Compromessi” è quello che succede quando, nonostante le buone intenzioni, ci si ritrova a piegarsi a una realtà che non ci corrisponde, anche a costo di mettere da parte noi stessi pur di assecondare gli altri. Il secondo feat dell’album è affidato alla giovane cantautrice Matilde in “Facile”, un duetto tra due innamorati che esplora l’intensità emotiva di un amore complicato: mi batte il cuore / di nuovo tu / ti sento forte / mi porti ad un tocco da quello che non avevo più. A chiudere l’album “Brutto sogno”, che esplora la natura premonitrice dei sogni, spesso presagio di brutti segni e capaci di rivelare le paure più nascoste (Odio se dici che succede innamorarsi di qualcun altro).


Nell’attesa di ascoltare il nuovo album, la sua “Giorni Stupidi” con EDONiCO (feat. Granato & Baci Ovunque), brano campionato da Marracash nell’album “NOI, LORO, GLI ALTRI”, continua a viaggiare velocissima, con oltre 2.5 MLN di stream su Spotify, trend di Tik Tok, e recentemente rientrato a 4 anni dalla pubblicazione ai vertici della classifica “Viral 50” su Spotify. Il 28 giugno Rokas porterà la sua nuova musica e tutto il suo mondo sul palco del Valley Festival, tra le colline marchigiane a Tolentino, arricchendo la line-up del day one.

Ricerca, satelliti per monitorare l’accumulo di plastiche in mare

Ricerca, satelliti per monitorare l’accumulo di plastiche in mareRoma, 20 giu. (askanews) – I satelliti attualmente in orbita possono essere usati per monitorare lo stato dell’inquinamento da plastiche del mare. È quanto ha messo in luce una ricerca internazionale a cui ha partecipato l’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Lerici (Cnr-Ismar). Utilizzando una serie di 300.000 immagini satellitari scattate ogni tre giorni per sei anni, con una risoluzione spaziale di 10 metri, sono state individuate migliaia di strisce di rifiuti, alcune lunghe più di un chilometro e alcune fino a 20 km. Questi dati hanno permesso di creare la mappa più completa fino ad oggi dell’inquinamento dei rifiuti marini galleggianti nel Mediterraneo.


Per essere rilevabili dai satelliti esistenti, la plastica e altri detriti galleggianti devono aggregarsi in zone dense lunghe almeno una decina di metri. Queste formazioni galleggianti, note come windrows, chiazze, strisce o andane, assumono spesso la forma di filamenti, risultanti dalla convergenza delle correnti sulla superficie del mare. La presenza di una striscia di rifiuti – informa Cnr-Ismar – indica un elevato livello di inquinamento in un luogo e in un momento specifici. Attraverso la ricerca si è visto che l’abbondanza di queste chiazze è sufficiente per tracciare mappe dell’inquinamento e rivelare le tendenze nel tempo. Le immagini sono state riprese dai satelliti Sentinel-2 del programma Copernicus dell’Unione Europea, i cui sensori, però non sono progettati per il rilevamento dei rifiuti, e hanno quindi una capacità piuttosto limitata per il rilevamento della plastica. “Cercare aggregati di rifiuti di diversi metri sulla superficie del mare è come cercare aghi in un pagliaio”, spiega Stefano Aliani, direttore di ricerca ed oceanografo di Cnr-Ismar. “Nonostante i satelliti non specializzati, siamo riusciti a identificare le aree più inquinate e i loro principali cambiamenti nel corso di settimane o anni. Ad esempio, abbiamo osservato che molti rifiuti entrano in mare quando ci sono i temporali”, continua Aliani.


L’analisi delle immagini satellitari, effettuata con supercomputer e algoritmi avanzati, ha permesso di comprendere che questi accumuli nelle andane costiere sono principalmente dovuti alle emissioni di rifiuti terrestri nei giorni immediatamente precedenti. Conoscere questo aspetto rende, pertanto, tali formazioni particolarmente utili per la sorveglianza e la gestione dell’inquinamento da plastica, dimostrando l’applicabilità dello studio a casi reali. “Questo strumento è pronto per essere utilizzato in diversi contesti: siamo convinti che ci insegnerà molto sul fenomeno dei rifiuti, compresa l’identificazione delle fonti e dei percorsi verso l’oceano”, afferma Giuseppe Suaria, ricercatore del Cnr-Ismar di Lerici. “Inoltre, la nostra capacità di rilevamento migliorerebbe enormemente se mettessimo in orbita una tecnologia di osservazione dedicata alla plastica. L’implementazione di un sensore ad alta risoluzione specificamente dedicato al rilevamento e all’identificazione di oggetti galleggianti di un metro di dimensione potrebbe essere utile anche in altre questioni rilevanti come il monitoraggio degli sversamenti di petrolio, perdite di carico dalle navi o attività di ricerca e salvataggio in mare”.


Il lavoro è stato finanziato dal Discovery Element dell’Agenzia spaziale europea (Esa) ed il consorzio è composto da società spaziali multinazionali e istituti di ricerca di sei Paesi. (Credit: Giuseppe Suaria)

Prodi (Cgie): focus sugli italiani all’estero, dobbiamo contare

Prodi (Cgie): focus sugli italiani all’estero, dobbiamo contareRoma, 20 giu. (askanews) – Maria Chiara Prodi, eletta segretaria generale del Consiglio generale degli italiani all’estero all’inizio della settimana, lancia le sfide del suo mandato, “dell’inizio di un nuovo capitolo”, in cui gli italiani all’estero, “il 10% della popolazione nazionale”, “devono contare ed essere nel corpo della nostra Repubblica” presenti e attivi. Un riflettore acceso sugli italiani all’estero come punto di partenza, con le necessità e le esigenze delle comunità dei connazionali, tra cui i problemi legati alla legge sulla cittadinanza e alle trafile burocratiche per i documenti, ben chiare e di assoluta priorità, ha spiegato la neosegretaria generale ad askanews.


“E’ l’inizio di un nuovo capitolo di questa consiliatura, del mio mandato come segretaria generale. Abbiamo cominciato i nostri lavori con un minuto di silenzio per ricordare Michele Schiavone, ed è stato un momento commovente che ci ha dato la marcia in più nel ricordo della sua generosità a trovare strade nuove, di unità e di ambizione per tutto il Consiglio”, ha sottolineato parlando di “un segnale di partenza per tutti i nostri connazionali all’estero” che “possono raggiungere le nostre rappresenze con fiducia, perché siamo là per unire le forze a fare sentire la nostra voce tutti insieme”. La segretaria generale del Cgie ha voluto quindi ringraziare i “quasi 2.000 volontari nei nostri Comites nel mondo perché fanno un lavoro straordinario, la capilarità di questo sistema, per come è stato pensato, ci può permettere di fare grandi cose se riusciamo a lavorare di squadra”.


Prodi sta guidando in questi giorni l’Assemblea Plenaria in cui si è discusso di cultura, di regolamenti, di lingua italiana, di rappresentanza ma anche di esigenze e di priorità per le comunità di italiani all’estero. “Ho voluto la bici e adesso pedalo ma passiamo dal meccanico – ha commentato facendo una battuta sulla necessità di alcuni aggiustamenti per migliorare l’operatività del Cgie – . Abbiamo lavorato al regolamemto per riuscire ad essere efficaci da subito e in particolare da quando non avremo più questa grande, immensa fortuna e necessità di vederci in presenza, perché lo spirito di squadra si può costruire lavorando con tanti webinar ma quando ci si si vede è tutta un’altra cosa”. “E poi vogliamo intervenire da subito su alcuni temi che sono centrali: dalla legge sulla cittadinanza alle questioni dei servizi consolari, su cui abbiamo avuto una riunione animata – ha sottolineato la segretaria generale Prodi – Siamo qui per portare le istanze dei nostri connazionali all’estero in un ottica collaborativa, perché c’è un tema di alleanze e di necessità, di sentirsi tutti dalla stessa parte. Se i nostri connazionali sono in sofferenza perché non hanno i loro documenti (e ricordiamo che all’estero non è come in Italia che serve per viaggiare, all’estero serve un documento di identità per vivere) si tratta di una necssità estrema, e a queste necessità bisogna dare una risposta” “anche nella serenità degli operatori e dei funzionari, dei nostri consoli, del corpo diplomatico consolare, si tratta di mettersi attorno a un tavolo e di studiare le strategie per riuscire a rendere più efficiente il sistema per non andare a discapito dei connazionali”.


Altro tema centrale è quello delle questioni di attualità e del ruolo degli italiani nel mondo nei momenti cruciali del voto: “In questi giorni si parla di premierato, una legge su cui gli italiani all’estero a un certo punto, come accade in Italia, si troveranno un riflettore puntato addosso. In quel momento si scoprirà che esistono – ha commentato ironicamente Prodi – Ma questo riflettore cercheremo di farlo avere sempre puntato sulla nostra presenza all’estero, perché siamo il 10% della popolazione nazionale e quindi dobbiamo contare ed essere nel corpo della nostra Repubblica tutti insieme”. Il Cgie, quindi, intende portare la sua visione e il suo contributo sugli argomenti “che ci riguardano, su cui abbiamo molto da dire e siamo aperti a creare nuovi contatti, perché in questi anni di vita del Cgie si sono moltiplicati gli attori di tutte le origini, associative, confederative e istituzionali, che creano politiche per gli italiani all’estero e noi, come Cgie, siamo per legge degli interlcoutori e questo ruolo lo vogliamo assumere pienamente”.


(di Daniela Mogavero)

Apre a Torino il novantesimo ristorante KFC in Italia

Apre a Torino il novantesimo ristorante KFC in ItaliaTorino, 20 giu. (askanews) – Apre il 20 giugno nell’Urban District “To Dream”, a pochi minuti dal centro di Torino, il novantesimo ristorante italiano targato KFC. Il brand leader del pollo fritto nel mondo, presente in Piemonte con altri tre ristoranti, porta cosi’ la sua insegna nello spazio torinese dal design ispirato al territorio, che ospita i migliori marchi nazionali e internazionali del fashion, lifestyle e food&beverage.


Il nuovo ristorante KFC “To Dream”, si aggiunge a quelli di Torino Lingotto, Settimo Torinese e Asti, consolida la presenza del marchio nella regione e rafforza il ruolo del franchisee Original Bucket, a cui fanno capo altri 28 ristoranti KFC nel Nord Italia, tra cui quello di Asti nel centro commerciale Nuovo Borgo, creando al tempo stesso 20 nuovi posti di lavoro sul territorio. Il nuovo ristorante KFC nell’Urban District “To Dream” e’ dotato di una sala da 200 metri quadri e dispone di 100 posti a sedere.

Accademia Bizantina festeggia i suoi 40 anni e si proietta verso l’800

Accademia Bizantina festeggia i suoi 40 anni e si proietta verso l’800Roma, 20 giu. (askanews) – Sabato 22 giugno nella loro storica casa nel borgo romagnolo di Bagnacavallo, Accademia Bizantina ed Ottavio Dantone festeggeranno in concerto i loro primi quarant’anni di matrimonio musicale che li ha portati ad essere riconosciute eccellenze internazionali del repertorio antico e Barocco. Per la Festa Europea della Musica 2024 dunque un momento live incastonato nella registrazione del nuovo album, in attesa della nuova residenza quinquennale ad Innsbruck con la direzione musicale di Dantone, ma soprattutto un’occasione per raccontare la loro nuova, inattesa avventura nel grande Ottocento con l’uscita dell’album dedicato alla Sinfonia Italiana di Mendelssohn e alla Renana di Schumann.


Nell’antico Castrum bizantino di Bagnacavallo, le cui bellezze ancora poco frequentate spaziano dall’anno Mille fino al Settecento, si svolgerà la grande festa per i primi quarant’anni dell’ensemble che, con il suo direttore musicale Ottavio Dantone, ha segnato la rinascita internazionale del repertorio antico e barocco. Il concerto serale per il quale è previsto l’arrivo di media da tutt’Europa, si terrà sabato 22 giugno e comprenderà il Concerto grosso Op. 6 n. 4 di Corelli, il Concerto grosso Op. 3 n. 6 di Geminiani e poi il Larghetto cantabile per Cembalo, Viola e Archi di Johann Christoph Friedrich Bach, mentre del padre Johann Sebastian Bach sarà eseguito il Concerto triplo per Flauto, Violino, Cembalo e archi in la minore BWV 1044. Un appuntamento che cade proprio nei giorni di intenso lavoro per la registrazione del progetto discografico previsto per il ’25 nell’ottocentesco Teatro Goldoni. E proprio al grande Ottocento è dedicato l’album in uscita il 7/6 per celebrare l’evoluzione artistica di Accademia Bizantina, frutto di una inesausta ricerca di nuovi repertori nei quali il lungo lavoro svolto in ambito Barocco possa portare la novità e freschezza di un approccio diverso rispetto a quello degli esecutori tradizionalmente concentrati in questo specifico ambito; una nuova visione per offrire al mondo musicale ed al pubblico un percorso dialettico di conoscenza rigorosamente incentrato su opere di transizione tra i gusti, le idee e lo stile dei due secoli chiave della modernità, il Settecento e l’Ottocento, colti in quell’area in cui l’uno sfuma nell’altro, velandosi.


Spiega Ottavio Dantone: “Questo progetto nasce dall’idea di esplorare il linguaggio del periodo romantico considerando da un lato i cambiamenti estetici e filosofici in atto nella prima metà dell’Ottocento e dall’altro quella tradizione di gesti e atteggiamenti espressivi del secolo passato che facevano ancora parte della nuova sensibilità artistica. In questo senso è plausibile affermare che le nozioni filologiche e la pratica della musica antica possono agevolare, nell’ambito di repertori più moderni, l’identificazione e la comprensione di intenzioni e stilemi figli della cultura e del pensiero del passato”. La riflessione alle spalle di questo passaggio fondamentale ad un repertorio già praticato da Dantone in veste di direttore con alcune delle migliori orchestre europee, ma mai su strumenti antichi e con il suo ensemble, è stata ovviamente lunga e profonda, e così racconta: “La scelta di queste due Sinfonie e dei rispettivi autori riflette una personale affinità, dovuta anche al fatto che sia Mendelssohn che Schumann erano fortemente attratti e influenzati dalla musica di Bach, cosa che si riflette in maniera evidente nei due lavori presenti in questa registrazione. Vediamo così coesistere nella Renana e nell’Italiana le espressioni più pure dello spirito romantico insieme a richiami, stili e temi di chiara ispirazione bachiana, oltre a un uso frequente e raffinato del contrappunto. Non sappiamo se per una magica e inconscia coincidenza o per una precisa volontà di omaggiare in maniera occulta e simbolica il grande maestro di Eisenach, nel secondo movimento della Sinfonia di Mendelssohn, in un passaggio melodico dei violini si succedono consecutivamente le note Sib-La-Do-Si, nell’alfabeto musicale tedesco B-A-C-H.”


Ottavio Dantone ed Accademia Bizantina sono da sempre alla ricerca di nuove sfide intellettuali da tradurre in musica con passione. E con una nuova idea sonora del più conosciuto ed ascoltato Ottocento, nell’ambito di un progetto di lungo respiro che Accademia Bizantina chiama “imprinting”, si apre il nuovo quarantennio dell’ensemble. “Imprinting – spiega ancora Dantone – è il nome del nostro nuovo progetto musicale che interroga i grandi capolavori di fine 700 e del primo 800. Un nuovo cammino per noi, finora noti soprattutto come interpreti di musica barocca. Un viaggio inedito nell’universo di Mendelssohn, Schumann, Beethoven e Schubert ma anche di Mozart e Haydn, per restituire alcune tra le loro opere più celebri a un orecchio rinnovato, liberato dalle stratificazioni delle interpretazioni che si sono succedute nel tempo.


“La partitura è l’impronta che i compositori hanno lasciato alla storia e che noi interpreti siamo chiamati a interrogare a ogni esecuzione. La nostra lettura, su strumenti originali, tiene conto sia dei cambiamenti estetici e filosofici che appartengono all’epoca di composizione di questi capolavori, sia della “tradizione di gesti e atteggiamenti espressivi” del periodo appena precedente, facenti quindi ancora parte della nuova sensibilità artistica. Questo gesto interpretativo è il nostro imprinting, un preciso approccio alla partitura e al fare musica che ci viene naturalmente dalla nostra esperienza sul repertorio barocco”. Durante l’estate Accademia Bizantina sarà impegnata anche con il Tamerlano di Vivaldi, il 13 luglio alla maestosa Cour des Hospices di Beaune, in Francia, per poi iniziare la sua nuova residenza quinquennale a Innsbruck, in Austria, con due date presso la Haus der Musik e il Tiroler Landestheater: il 6 agosto Il Trionfo della Fama di Conti e l’11 agosto il Cesare in Egitto di Giacomelli.

Gagliardi: Zes Unica, commercialisti pronti ad affiancare le imprese

Gagliardi: Zes Unica, commercialisti pronti ad affiancare le impreseMilano, 20 giu. (askanews) – “Il decreto attuativo del credito d’imposta per gli investimenti in area ZES è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Le imprese avranno un mese di tempo per poter presentare le domande. Questa è senza dubbio la novità più importante, ma non l’unica. Ci sono agevolazioni per il lavoro al Sud oltre a quelle legate alle semplificazioni, per favorire nuovi investimenti sempre nel Mezzogiorno. In questo contesto il ruolo del commercialista è cruciale nell’accompagnare le imprese per sfruttare le occasioni che si sono presentate”.


Queste le parole di Maria Cristina Gagliardi, consigliere dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti di Napoli in apertura del convegno “La ZES unica per il Mezzogiorno: le ultime novità”, che si è svolto a Palazzo Calabritto presso la sede dell’Odcec partenopeo, presieduto da Eraldo Turi. “Siamo nella fase in cui dovrebbero cominciare a vedersi gli effetti di quelle azioni poste in campo nei mesi precedenti – ha aggiunto Giosy Romano, presidente dell’ASI di Napoli – anche attraverso l’esame delle istruttorie tese al rilascio delle autorizzazioni uniche, che immagino siano in capo alla ZES unica in procinto di essere emanate. Siamo davanti a una visione legislativa differente da quella precedente, ovviamente tutto è in qualche modo legato all’emanazione del piano strategico nazionale, che dovrà individuare i settori da sviluppare nei vari territori”.


Margherita Interlandi, docente ordinaria di diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha sottolineato che “di fronte a una grande occasione per il Sud, come per tutti i grandi cambiamenti, c’è bisogno di tempo perché queste novità diventino completamente funzionali e funzionanti”. “Servirà – ha proseguito – una forte e importante collaborazione tra le istituzioni locali e la struttura di missione, che è fortemente impegnata in questi mesi a esaminare le prime istanze e a elaborare il piano strategico che sarà lo strumento determinante per costruire questa visione del Mezzogiorno soprattutto nell’ottica di attrarre i grandi investimenti”. Il punto di vista degli imprenditori è stato espresso da Vittorio Genna, vice presidente dell’Unione Industriali di Napoli: “Finalmente, registriamo lo sblocco degli investimenti per quanto riguarda i perimetri di attuazione di questa ZES – ha detto – ma siamo preoccupati dalle lungaggini della cabina di regia romana che, ricordiamo, ancora non è stata identificata. Questo potrebbe portare a dei rallentamenti. Ci aspettiamo un’ampia partecipazione delle imprese alle possibilità di finanziamento, un’accelerazione nei decreti attuativi del governo e una maggiore attenzione verso il sud”.


Per Stefano Ducceschi, presidente della Commissione ZES dell’Odcec di Napoli “il Mezzogiorno aveva necessità di una ZES, che adesso è unica”. “L’auspicio – ha argomentato – è che questa struttura sia sempre di più in grado di attrarre investimenti, soprattutto dagli investitori esteri, che guardano con attenzione a questo nuovo strumento. Con la consapevolezza che lo sviluppo dell’Europa e dell’Italia passano dal Sud”. All’incontro sono intervenuti anche Monica Palumbo (Comitato scientifico Commissione ZES: Rapporti con investitori esteri e interlocutori istituzionali) che si è soffermata sul credito d’imposta Zes evidenziando le modalità operative; Umberto Carrettiere (Agenzia delle Entrate direzione provinciale I di Napoli), che ha parlato dell’attività di controllo dell’AdE in tema di crediti d’imposta ZES; e Angela Labattaglia (vice presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli), che ha illustrato le novità in materia di lavoro per la Zes Unica.

Il critico d’arte Daniele Radini Tedeschi davanti a Caravaggio

Il critico d’arte Daniele Radini Tedeschi davanti a CaravaggioMilano, 20 giu. (askanews) – L’azione di Daniele Radini Tedeschi (critico d’arte e scrittore) si è svolta oggi, a Palazzo Barberini in Roma davanti l’opera di Caravaggio dal titolo “Giuditta e Oloferne” (dipinto a olio su tela realizzato circa nel 1602 dal sommo pittore italiano). L’intellettuale si è inginocchiato davanti ai visitatori che incuriositi ne ascoltavano le parole destinate a descrivere le emozioni di quel momento: “In questo quadro c’è una donna che rifiuta il ruolo di vittima, si chiama Giuditta e lei riesce a reagire ad un tiranno, il condottiero Oloferne. Da sola, trova la forza di decapitare l’oppressore suo e del suo popolo, dando così un futuro a se stessa e agli altri. Caravaggio va all’osso della vicenda, ci fa vivere il momento fatidico in cui inizia la libertà dalla violenza, la libertà dalla persecuzione. Nel quadro c’è tutto, inizio e fine, luce e ombra. E solo ora, dopo una vita intera, Oloferne si accorge, con lo sguardo scioccato, che la luce non è solo per gli uomini ma anche per le donne”. Daniele Radini Tedeschi è tra gli studiosi del Merisi avendo pubblicato ben due monografie di cui una nel 2011 “Caravaggio. Il corpus filologico completo indagato attraverso simboli e ideali” e poi quella del 2012 “Caravaggio o della Vulgata”.


“La contemplazione di un’opera può portare a una forte commozione, persino a inginocchiarsi vedendo in essa un’icona. In questo tempo piegato alla logica dell’utile e del profitto certi gesti vengono giudicati estremi o folli, semplicemente perché si è perso il senso profondo della vita. Guardare un’opera – come questa di Caravaggio – richiede una sorta di iniziazione, un’educazione dello spirito a ideali di grandezza, amore e eternità; significa non ridurla a prodotto, non subordinarla all’interesse. A tal proposito Carlo Levi diceva: “Se gli occhi guardano con amore, se amore guarda, essi vedono”, così dovrebbe essere percepito il nostro patrimonio culturale, considerandone la fragilità e al contempo la grande forza consolatoria del vivere. Allora l’arte può cambiare la vita di un paese, di una Nazione intera, anche laddove né politica, né religione riescano ma a patto che coinvolga direttamente il riguardante, la sua esperienza di abbandono e quindi la sua salvezza. Da ora in poi mi inginocchierò sempre davanti alle opere sperando che questo gesto sia a beneficio di tutti coloro che vedono in un luogo d’arte lo scenario di turismo, intrattenimento o vandalismo” (Daniele Radini Tedeschi)

Lombardia, Maione: con autonomia percorso bonifiche più veloce

Lombardia, Maione: con autonomia percorso bonifiche più veloceMilano, 20 giu. (askanews) – “L’approvazione della legge sull’autonomia può rappresentare una rivoluzione in materia di politiche ambientali, soprattutto per quanto riguarda i tempi di attuazione. Una catena decisionale più corta e legata al territorio, unita a maggiori risorse e competenze, per la Lombardia significa mettere in atto bonifiche più rapide e avere uno snellimento importante dell’iter burocratico. Siamo alla svolta”. Lo dichiara l’assessore regionale lombardo all’Ambiente e Clima Giorgio Maione in merito all’approvazione della legge sulla autonomia differenziata.


“La scelta del presidente Fontana di inserire l’ambiente tra le competenze principali su cui concentrare l’azione nelle trattative con il Governo – aggiunge Maione – testimonia la connessione diretta tra Regione Lombardia e territorio. Abbiamo la necessità di velocizzare gli interventi e solamente con la potestà amministrativa assegnata alla Regione si possono accorciare i tempi. Tra l’altro sarà una semplificazione normativa che coinvolgerà anche le imprese soprattutto in materia di innovazione e conversione alle tecnologie green”. “Anche sul tema della gestione dei rifiuti – conclude l’assessore – la Lombardia ha dimostrato di essere avanguardia a livello internazionale. Migliorare ulteriormente le performance, gestendo maggiori competenze, significa fare il bene di tutta Italia e configurare la nostra regione come modello di riferimento europeo”.

Pnrr, Lollobrigida: Parco Agrisolare, impegnate 1,5 mld risorse

Pnrr, Lollobrigida: Parco Agrisolare, impegnate 1,5 mld risorseRoma, 20 giu. (askanews) – Con il decreto pubblicato oggi, viene conseguito, con 6 mesi di anticipo rispetto all’originale formulazione del piano, l’obiettivo di individuare imprese beneficiarie per 1.5 miliardi di euro. Lo rende noto il Masaf in una nota, sottolineando che ad oggi sono già state ammesse a finanziamento oltre 15.000 imprese agricole e di trasformazione per realizzare impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati produttivi. Un risultato straordinario che ha consentito al Ministero di ottenere dalla Commissione europea ulteriori 850 milioni di euro portando la dotazione complessiva della misura a 2.35 miliardi di euro.


“Abbiamo ereditato una misura che non aveva suscitato grande interesse nel mondo produttivo come dimostrano gli scarsi risultati ottenuti con il primo bando del 2022”, spiega il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “Partendo dall’ascolto degli operatori e delle associazioni di settore, siamo stati capaci di apportare modifiche che si sono rivelate determinanti: l’incremento del contributo a fondo perduto concedibile, il raddoppio della potenza installabile, la fattispecie dell’autoconsumo condiviso, il superamento, in alcuni casi, del vincolo dell’autoconsumo”. “I risultati sono sotto gli occhi di tutti – riepiloga il ministro – 1,5 miliardi di euro risorse già impegnate, 15.000 imprese già finanziate, oltre 3.000 imprese che hanno già concluso l’investimento di cui la meta hanno ricevuto il saldo del contributo, altre 4.000 imprese che hanno avviato i lavori, triplicato l’obiettivo finale della misura in termini di potenza installata che passa a 1,38 GW e, soprattutto, 850 milioni di euro di risorse aggiuntive concesse dalla Commissione europea che ci consentiranno di finanziare ulteriori imprese entro dicembre e di pubblicare un nuovo bando per le regioni del Mezzogiorno per 250 milioni di euro”.


Lollobrigida ringrazia infine “GSE per la professionalità che sta garantendo al Ministero nella realizzazione della misura e, ovviamente, alle migliaia di imprese che con la loro partecipazione sono state e saranno fondamentali per il successo dell’iniziativa e per il progresso dell’intero comparto agricolo dimostrando come sia possibile incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili senza alcun consumo di suolo agricolo”.