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Autore: Redazione StudioNews

Europee, Tajani: risultato straordinario,Fi in spazio tra Meloni e Schlein

Europee, Tajani: risultato straordinario,Fi in spazio tra Meloni e SchleinRoma, 10 giu. (askanews) – “Le impressioni che avevamo ieri sera sono state confermate dai dati reali. Ci eravamo fissati un obiettivo e abbiamo costruito in questi mesi un risultato straordinario a cui nessuno degli osservatori esterni credeva”. Lo ha detto il leader di Forza Italia Antonio Tajani in conferenza stampa.


“Arrivare alle cifre che abbiamo raggiunto – ha detto ancora – non è stato facile ma eravamo convinti che quel risultato era alla nostra portata. E’ la prima tappa di una strategia che vuole farci essere protagonisti di quello spazio politico che va da Meloni a Schlein. Lo abbiamo occupato e vogliamo continuare ad allargare il nostro consenso, l’obiettivo è il 20% alle politiche”.

Europee, da Santoro a Renzi: gli esclusi eccellenti e il caso Reguzzoni

Europee, da Santoro a Renzi: gli esclusi eccellenti e il caso ReguzzoniRoma, 10 giu. (askanews) – Non solo Matteo Renzi, Emma Bonino e Carlo Calenda esclusi dal Parlamento europeo perchè le loro liste non hanno raggiunto la soglia del 4%: la lista di chi non ce la fa a conquistare un seggio in Ue è lunga e ricca.


Non sembra aver pagato l’endorsement di Umberto Bossi verso Marco Reguzzoni, ex capogruppo della Lega Nord alla Camera, che correva alle Europee nelle file di Forza Italia e ottiene 7.293 preferenze nel Nord Ovest (mancano una ventina di sezioni da scrutinare). Ancora peggio, nella stessa circoscrizione, un altro ex leghista Roberto Cota, ex parlamentare e governatore del Piemonte: 3.851 preferenze. Potrebbe non approdare in Ue neanche Marco Tarquio, ex direttore di Avvenire e promotore di posizioni pacifiste, che ha ottenuto nella circoscrizione Centro con il Pd circa 28mila preferenze, arrivando settimo in lista. Ma mancano ancora oltre 2500 sezioni da scrutinare. Futuro incerto anche per Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana e l’europarlamentare uscente Beatrice Covassi.


L’ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi arriva decimo nella lista di Fratelli d’Italia al Sud con quasi 23mila preferenze. E’ rimasta sotto la soglia di sbarramento del 4% anche la lista ideata da Michele Santoro “Pace, terra, dignità” che aveva candidato tra l’altro la scrittrice Ginevra Bompiani e l’attore Paolo Rossi. Santoro, candidato in tutte le circoscrizioni, ha ottenuto oltre 160mila preferenze.

Coldiretti: uva a rischio in Sicilia, semina mais tarda al Nord

Coldiretti: uva a rischio in Sicilia, semina mais tarda al NordRoma, 10 giu. (askanews) – L’Italia resta divisa in due tra maltempo e caldo in un inizio 2024 che è stato il più “bollente” di sempre, con una temperatura di 1,57 gradi superiore alla media storica. E’ la fotografia scattata dalla Coldiretti: nubifragi e allerte arancione e gialla al Nord e temperature record al Sud dove continua l’allarme siccità.


Secondo i nuovi dati di Isac Cnr i primi cinque mesi dell’anno si collocano in testa alla classifica dei più caldi, con oltre un grado e mezzo in più rispetto alla media dal 1800 ad oggi. L’anomalia è stata più pronunciata al Centro, con un aumento di temperatura di 1,76 gradi, mentre al Sud si registrano +1,67° e al Nord +1,43°. Un trend che candida il 2024 nella top ten degli anni più roventi negli ultimi due secoli che si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2023, il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020, secondo le elaborazioni Coldiretti. La nuova ondata di maltempo al Nord, con allerte in 7 regioni a partire dalla Lombardia, rischia di complicare una situazione già resa difficile dalle abbondanti precipitazioni delle scorse settimane. I terreni allagati rendono, infatti, impossibili le semine ma rallentano anche il processo di maturazione delle piante già messe a dimora con ritardi che nel Bresciano sono stimati in circa due mesi per il mais. Problemi anche per lo sfalcio del fieno necessario per l’alimentazione degli animali. Una stima completa dei danni sarà possibile dopo che i campi si saranno asciugati.


Problema opposto per la Sicilia, messa in ginocchio dalla siccità. Se le misure di sostegno ottenute dalla mobilitazione della Coldiretti daranno respiro alle aziende e agli allevamenti, rimasti senza cibo né acqua per gli animali, la perdurante mancanza di pioggia e le carenze infrastrutturali della rete idrica minaccia ora la produzione ortofrutticola a partire dall’uva da tavola dopo i danni già causati alla produzione delle arance.

Cnpr forum: Italia over 65, pericoli per imprese e famiglie

Cnpr forum: Italia over 65, pericoli per imprese e famiglieMilano, 10 giu. (askanews) – “Nei prossimi 30 anni avremo un’ulteriore riduzione del numero di abitanti nel nostro Paese e in futuro dovremmo accogliere circa 250mila stranieri l’anno per far funzionare i servizi essenziali. La denatalità non colpisce solo l’Italia ma l’intera Europa che conterà circa 40 milioni di residenti in meno. Di fronte alla vastità di questo fenomeno a rischiare sono proprio i servizi e l’assistenza ai più deboli, agli anziani, alle famiglie con disabili, ai malati cronici. In un contesto del genere, sempre più egoistico e miope, è davvero difficile tornare a livelli di natalità accettabili con il paradosso che ci ostiniamo a rifiutarci di dialogare con Paesi come l’India a le nazioni africane che, al contrario, mantengono livelli sempre superiori di natalità”. Lo ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra in Commissione Finanze a Montecitorio, nel corso del Cnpr forum: “L’Italia over 65: impatti economici e sociali delle tendenze demografiche sul benessere delle famiglie e delle imprese” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.


“Ci sono enormi responsabilità nella visione dell’attuale governo che pensa che gli italiani non vogliano fare figli – ha proseguito Borrelli – Stanno lavorando per desertificare il Sud, riducono le risorse per i ceti più poveri, si investe più sulle guerre che nel welfare. Questo governo non investe in qualità della vita e spende male i fondi europei. Bisogna tornare a investire nel Mezzogiorno, costruire asili nido e favorire l’integrazione”. Sul fronte della maggioranza di governo nel corsodei lavori è intervenuta Patrizia Marrocco (FI), vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia: “Il futuro di un Paese si misura dalla capacità di dare risposte alle giovani generazioni – ha detto – Per questo l’esecutivo ha messo in campo iniziative concrete, rispetto alle poche risorse che si hanno a disposizione, proprio per dare un incentivo alla natalità. C’è stato un investimento pari a 2,5 miliardi e benefici per le famiglie per oltre 16 miliardi solo per il 2024. Sicuramente questo è un tema che deve essere portato in Europa come grande priorità. Vero anche che le misure vanno accompagnate da uno scardinamento culturale; non si può continuare a pensare che la nascita di un figlio possa ostacolare o addirittura bloccare il futuro della madre. Bisogna fermare la denatalità con risorse strutturali e ci auguriamo che molto presto riusciremo a fare questo grande investimento che riguarda il futuro del nostro Paese. La donna non deve essere costretta a scegliere tra lavoro e famiglia le donne sono in grado di coniugare la vita lavorativa con le esigenze familiari. Negli ultimi anni non sono state messe in campo politiche concrete per aiutare le giovani coppie ad avere figli è mettendo a rischio il futuro collettivo”.


Timori per la tenuta del sistema sanitario sono stati espressi da Elisa Pirro, senatrice del M5s in Commissione Bilancio a Palazzo Madama: “Il nostro sistema sanitario, nonostante i problemi che ha, finora ha garantito cure adeguate agli italiani e anche per questo tante persone raggiungono età più avanzate -ha argomentato Pirro – Siamo uno dei Paesi con l’aspettativa di vita più alta al mondo. Dobbiamo guardare a un complessivo miglioramento dello stato di salute dei nostri anziani per garantire loro un invecchiamento migliore. Questo può essere fatto puntando prima di tutto sulla prevenzione di alcune patologie. Penso ad esempio al diabete di tipo 2 che necessita di stili di vita adeguati. Dobbiamo guardare alla silver economy fatta di attività culturali e turistiche strutturate per la terza età; al cohousing con esperienze di socialità collettiva e ad alcune strategie per mantenerli più attivi dal punto di vista neurologico. A questo si devono accompagnare miglioramenti al nostro servizio sanitario nazionale per garantire il potenziamento delle attività territoriali e il supporto ai malati cronici. Bisogna poi intervenire in favore della famiglia con politiche di welfare e tutela dei diritti, a partire da quelli al lavoro e a salari dignitosi, per fermare la denatalità”. Secondo Calogero Pisano (Noi Moderati), segretario della Commissione Politiche dell’Unione Europea alla Camera dei Deputati: “negli ultimi decenni in Italia non si sono mai fatte politiche a favore della famiglia e in modo particolare per contrastare la denatalità”. “Per molti giovani è davvero difficile poter contare su un lavoro stabile e ben retribuito – ha sostenuto Pisano – In tanti scelgono di andare all’estero. E’ necessario investire sul lavoro, sulla casa, sulla famiglia per favorire le giovani coppie a progettare il futuro. Il governo Meloni ha messo in campo delle politiche importanti in favore della famiglia e anche dell’occupazione femminile. Inaccettabile che una donna in Italia sia obbligata a scegliere se lavorare o mettere su famiglia. Oltre agli incentivi sono stati aumentati i congedi parentali per entrambi i genitori ed è aumentato anche il numero degli asili nido con estensione dell’orario. L’Italia sta invecchiando e non ci dobbiamo affidare all’immigrazione per ringiovanire il Paese. Quello dell’immigrazione è un fenomeno che esiste e va governato. Gli immigrati regolari che lavorano e mettono su famiglia è giusto che abbiano gli stessi diritti di una famiglia italiana, ma bisogna mettere delle regole precise anche a loro tutela”.


Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Pasqua Borracci, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bari: “Secondo i dati Eurostat l’Italia è il Paese più vecchio dell’Unione europea; circa un italiano su quattro ha più di 65 anni – ha ricordato Borracci – Questo trend avrà pesanti conseguenze sul sistema di welfare del nostro Paese, in primis su sanità e care-giving, oltre che nell’ambito occupazionale. Servono strategie vincenti per affrontare la transizione demografica. Occorrono misure in favore della stabilità occupazionale che aiutino le famiglie a poter progettare un futuro sereno a garanzia di una genitorialità consapevole. Bisogna aiutare le donne a non essere costrette a dover scegliere tra carriera e famiglia con politiche adeguate in termini di assistenza e con la parità salariale e dei diritti. Invertire il trend di denatalità è possibile senza essere costretti a far leva solo sull’immigrazione dai Paesi in difficoltà economica/climatica o da quelli dove sono in corso sanguinosi conflitti bellici o guerre civili”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “L’inverno demografico italiano è abbastanza pesante – ha detto Longoni – L’Italia ha perso più di 2 milioni di abitanti negli ultimi dieci anni ed è avviata a perderne ancora. Non è solo la denatalità a provocare la riduzione della popolazione e l’invecchiamento medio ma la perdita dei giovani. I dati che abbiamo a disposizione ci dicono che quasi 1 milione di giovani sono espatriati per ragioni di lavoro e non rientrano. Quindi favorire le condizioni perché non ci sia invecchiamento della popolazione significa anche rivolgere lo sguardo al mondo del lavoro per i più giovani che vanno via perché all’estero si guadagna meglio e si sta in condizioni più agevoli”.

Liguria, Toti chiede la revoca degli arresti domiciliari

Liguria, Toti chiede la revoca degli arresti domiciliariGenova, 10 giu. (askanews) – “Questa mattina ho presentato agli uffici del gip presso il Tribunale di Genova una istanza per la revoca degli arresti domiciliari del presidente della giunta regionale Giovanni Toti. L’istanza è stata firmata, oltre che dal sottoscritto, anche dallo stesso Toti, che ne fa propri tutti i contenuti”. Lo annuncia in una nota, all’indomani delle elezioni europee, l’avvocato Stefano Savi, difensore del governatore della Liguria, attualmente sospeso, Giovanni Toti, che si trova agli arresti domiciliari dallo scorso 7 maggio con l’accusa di corruzione e falso.


“Senza entrare nel merito della vicenda e delle ragioni della misura cautelare – aggiunge l’avvocato – riteniamo che, in ogni caso, oggi vi siano le condizioni per la revoca della misura, o, in subordine, per una sua attenuazione. Quanto al rischio di reiterazione del reato, la celebrazione della tornata elettorale supera una delle motivazioni addotte per la misura cautelare. Peraltro, la lista Toti non ha partecipato né alle elezioni europee né alle concomitanti amministrative”. “Le prossime consultazioni elettorali in Liguria – sottolinea Savi – si terranno infatti tra circa un anno e mezzo e riguarderanno proprio il rinnovo del Consiglio regionale. Ove si prendesse a riferimento tale futuro impegno politico, appare evidente che la sospensione dalla funzione di presidente legata alla misura cautelare andrebbe a connotarsi come una vera e propria decadenza, non prevista dalla legge proprio per tutelare la volontà popolare espressa con libere elezioni”.


“Per quanto attiene al rischio di reiterazione del reato – spiega il difensore – tenuto conto del lunghissimo periodo delle indagini, quattro anni, i fatti contestati non potrebbero che risultare episodici rispetto al numero di campagne elettorali affrontate e all’attività di raccolta fondi per finalità politiche. Ciò solo dimostra l’inesistenza dell’asserito ‘sistema’”. “La sistematica e meticolosa registrazione di ogni movimento di denaro – prosegue la nota – da parte dei movimenti facenti capo a Giovanni Toti, senza alcun artificio volto a celarne tempistica e provenienza, dimostra, ove necessario, la volontà di seguire pedissequamente il percorso normativo stabilito dalla legge per le elargizioni liberali. Nell’interrogatorio reso davanti ai pubblici ministeri, il presidente Toti, lungi dal negare la realtà fattuale evidenziata dalle indagini, anzi, confermandola, ha esposto la sua ricostruzione dei fatti, sostenendo la sua buona fede”.


“Pertanto – afferma Savi – appare oggi evidente che, certa la volontà passata e presente di non compiere illeciti, la stessa presenza dell’indagine, con le contestazioni mosse dai Pm, sia tale da inibire ogni reiterazione di azioni simili a quelle contestate, in attesa del giudizio. Le indagini svolte in questi quattro anni, le recenti audizioni di indagati e persone informate sui fatti e le ulteriori attività effettuate, portano a ritenere l’insussistenza della necessità di ogni ulteriore protrazione della misura finalizzata a tutelare la prova”. “Alla luce di ciò – conclude il difensore del governatore ligure – si ritengono non più sussistenti le esigenze cautelari indicate dal Gip. Se il ritorno in carica del presidente di Regione, come previsto dalla legge, venisse considerato ex se come elemento determinante per la previsione di nuovi reati e per l’inquinamento probatorio, ciò si tradurrebbe in una sospensione dall’incarico, trasformandolo di fatto in decadenza già nella fase delle indagini, cosa non prevista dalla legge. Occorre tener conto del giusto equilibrio costituzionale tra tutela del processo, tutela della volontà popolare e necessità amministrative della regione”.

Vino, partnership tra Franciacorta e Guida Michelin per il mercato Usa

Vino, partnership tra Franciacorta e Guida Michelin per il mercato UsaMilano, 10 giu. (askanews) – Franciacorta diventa “Sparkling wine partner” esclusivo delle cerimonie di premiazione della Guida Michelin negli Stati Uniti e sponsor dei “Sommelier of the year awards” per i prossimi tre anni. Lo ha annunciato lo stesso Consorzio, ricordando che dal 2021 Franciacorta è “Destination partner” della Guida Michelin in Italia.


Questa nuova collaborazione verrà ufficialmente inaugurata in California in occasione della presentazione della Guida con la rivelazione delle nuove stelle californiane. Nel corso dell’evento, gli chef premiati e gli ospiti avranno la possibilità di degustare le diverse tipologie di Franciacorta, e durante la cerimonia, Michelin assegnerà anche il premio al miglior sommelier locale dell’anno, sponsorizzato appunto dal Consorzio. La collaborazione proseguirà per tutto il 2024 e nei due anni successivi durante le cerimonie della Guida che toccheranno varie destinazioni negli Stati Uniti. “Questa alleanza si fonde sull’interesse comune per l’enogastronomia, oltre che su un approccio sostenibile nei confronti dell’ambiente” ha affermato il presidente del Consorzio, Silvano Brescianini, dicendosi orgoglioso di “traghettare oltreoceano la nostra collaborazione con la Guida Michelin Usa, perché riteniamo che Franciacorta abbia ancora tanto da esprimere e comunicare in questo mercato, soprattutto nel settore dell’alta gastronomia e della cucina di qualità. Siamo convinti che – ha concluso Brescianini – che chef e sommelier rivestano ogni giorno un ruolo chiave come ambasciatori dell’eccellenza gastronomica ed enologica e questo è un modo per esprimere la nostra gratitudine”.


“Sono felice che la nostra collaborazione con Franciacorta possa estendersi al mercato statunitense, brindando insieme agli straordinari successi degli chef e del settore della ristorazione in tutte le nostre destinazioni” ha dichiarato il direttore internazionale della Guida, Gwendal Poullennec, sottolineando che “i nostri valori comuni e l’impegno a promuovere il settore enogastronomico dimostrano che questa collaborazione rappresenta il connubio perfetto da portare sulla scena gastronomica statunitense in continua crescita”.

Lega dietro Fi ma Salvini tira dritto: scelta nazionale è futuro

Lega dietro Fi ma Salvini tira dritto: scelta nazionale è futuroMilano, 10 giu. (askanews) – L’obiettivo di superare il dato delle Politiche è raggiunto, e il “suo” candidato Roberto Vannacci è il più votato “anche in Lombardia e Veneto”. Matteo Salvini è convinto di aver vinto lo scontro – neanche tanto sotterraneo – sul futuro della Lega. E prepara i prossimi passaggi per sancirlo ulteriormente: sul futuro di Umberto Bossi che vota contro il partito “sentirò i militanti” perchè “ha mancato di rispetto a una comunità” e “a me non piacciono i fuggiaschi e coloro che tradiscono”, mentre in autunno si terrà il congresso nazionale per “confermare che la scelta della Lega nazionale è quella del futuro”, come dicono anche “i risultati del Sud”.


Passata la grande paura delle prime ore di scrutinio, Salvini si ripresenta in sala stampa di prima mattina, e il sollievo è evidente. Nega di aver mai considerato l’ipotesi di un passo indeitro (“Andrò avanti finchè ho la passione di farlo”) e poi si sforza di presentare il quadro più roseo possibile. Gli aspetti negativi del voto li minimizza tutti: il sorpasso di Forza Italia (“Complimenti, ma cresciamo tutti”); l’emorragia di voti in termini assoluti, meno 400mila rispetto alle Politiche (“Contano le percentuali, l’astensionismo riguarda tutti”); il crollo rispetto alle Europee 2019, con un terzo degli europarlamentari eletti (“Conta il contesto, oggi si può cambiare l’Europa, cinque anni fa no”). Il refrain riguarda la differenza rispetto ai primi exit poll: “Ci davano per morti, ci svegliamo sopra il 9%”; e il clima europeo che per Salvini è positivo: “I portavoce con l’elmetto, Macron e Scholz, sono stati puniti in Francia e Germania. E oggi la pace è più forte: le urne dicono che i cittadini vogliono una soluzione ai conflitti, non la terza guerra mondiale”. Nessun accenno al fatto che la “maggioranza Ursula” alla fine è sempre l’unica possibile. Profilo basso anche con gli alleati di governo, senza attacchi particolari a Forza Italia: “Il governo è l’unico in Europa che si rafforza. A Bruxelles io lavoro per il cambiamento in Europa, se qualcuno preferisce i Socialiti e Macron è libero di farlo”.


Il fronte su cui Salvini insiste è quello interno, con la sortita di Bossi a favore dell’ex leghista Marco Reguzzoni che diventa ora il pretesto per chiudere i conti con la fronda interna e con chi Ma anche con chi la scelta della Lega nazionale non l’ha mai digerita, e ancora meno quella di affidarsi a Roberto Vannacci per risollevare le sorti del partito, con la definitiva trasformazione del Carroccio in un partito della destra estrema. Ovvero Giancarlo Giorgetti e Luca Zaia, che hanno fatto sapere a più riprese di non votare per Vannacci preferendo i candidati del territorio. “Sia Zaia che Giorgetti hanno votato Lega, con le preferenze che hanno voluto. Il problema è di chi non vota Lega, non di chi fa le sue scelte sulle preferenze”, minimizza Salvini. Che poi però i suoi messaggi li manda chiaramente: “Il mezzo milione di voti per Vannacci arrivano in buona parte da Lombardia e Veneto e sono in buona parte elettori dalla Lega”. E per Zaia, prossimo alla scadenza del mandato in Veneto e impossibilitato a ricandidarsi, Salvini non chiede un posto al governo: “Per me non cambia nulla nella squadra del governo, poi c’è una presidente del Consiglio che farà le sue valutazioni. Zaia nel governo? Per me non è all’ordine del giorno: ha ancora parecchi mesi di mandato di fronte a sè, l’Autonomia da attuare, ci sono le Olimpiadi di Milano-Cortina da portare avanti. Per me non cambia nulla”. Del resto, per Salvini il 13% del Veneto non è poi così tanto in più rispetto al 9,1% della Calabria che rivendica in sala stampa. Nessun timore che la coabitazione con Vanancci possa risultare alla lunga faticosa: “Gli elettori leghisti hanno approvato l’idea di fare un pezzo di strada insieme, non so se prenderà le tessera ma non gliel’ho mai chiesto”.

Europee, A.Fontana: centrodestra più forte, avanti con autonomia

Europee, A.Fontana: centrodestra più forte, avanti con autonomiaMilano, 10 giu. (askanews) – “Il risultato a livello nazionale premia tutti i partiti del centrodestra. La Lega cresce e ora guarda dritta e decisa all’affermazione dell’autonomia” differenziata. Lo ha scritto sui social il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando l’esito delle elezioni europee. “È questa la grande occasione che permetterà alla Lombardia di essere sempre più motore trainante dell’intero Paese e punto di riferimento per tutta Europa. Questa la mia missione e il mio impegno. Per una Lombardia ancora più forte e libera di correre” ha aggiunto Fontana.

Turismo sostenibile: il Giro d’Italia della Csr arriva a Genova

Turismo sostenibile: il Giro d’Italia della Csr arriva a GenovaMilano, 10 giu. (askanews) – Il turismo sostenibile come leva per la rigenerazione e lo sviluppo di territori e comunità: se ne discute a Genova – Palazzo Ducale, a partire dalle 10.15 – nell’ambito della decima e ultima tappa de il Giro d’Italia della CSR, l’evento itinerante de Il Salone della CSR e dell’Innovazione sociale che esplora e da voce alle migliori esperienze di responsabilità sociale d’impresa realizzate nelle diverse regioni d’Italia. Titolo della tappa: “Cultura, turismo e territorio: le sfide della sostenibilità”. “Investire risorse in attività culturali e ambientali porta vantaggi a tutti gli attori sociali e mette in moto le energie delle comunità locali – commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone -. Le imprese possono contribuire a migliorare l’attrattività del paese anche sul piano turistico: un impegno che rafforza la loro reputazione, sviluppa il marketing relazionale, permette di diffondere i propri valori e ottenere maggiori consensi”.


Organizzata in collaborazione con”EticLab” e con “Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura”, la tappa genovese del Giro d’Italia della CSR, si svolgerà sia dal vivo sia in streaming sul canale YouTube del Salone. Il Già dal 2022 Regione Liguria partecipa attivamente alla redazione del Tourism Transition Pathway, il percorso di transizione sostenuto dall’Unione Europea che punta a sviluppare piani d’azione per il clima, migliorare la fruizione dell’entroterra e innalzare la qualità dei flussi turistici per combattere l’overtourism. Un impegno che sta già dando i suoi frutti, come confermerà in apertura dei lavori Renato Rovida, presidente di Eticlab. “Sono felice che Eticlab abbia contribuito anche quest’anno a realizzare la tappa genovese del Giro d’Italia del Salone della CSR e dell’innovazione sociale – commenta Renato Rovida – La crescita dei flussi turistici che abbiamo riscontrato negli ultimi anni ci pone di fronte a molte opportunità, ma anche a qualche contraddizione: se da un lato non possiamo che essere felici che la vocazione turistica di Genova si consolidi di anno in anno, dall’altro occorre riflettere su come possano essere gestiti i flussi affinché abitanti e turisti possano convivere in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e delle persone”. Anche la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale possono contribuire a promuovere la crescita della comunità locale, e allo sviluppo sociale ed economico del territorio ligure. A spiegare come, saranno Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, e Mario Calderini, professore ordinario della School of Management del Politecnico di Milano, nel corso dell’intervento di scenario che aprirà la tappa. “Le istituzioni culturali agiscono come catalizzatori di responsabilità e innovazione sociale – commenta Ilaria Bonacossa – intercettando le pratiche più innovative e di impatto che possono contribuire alla creazione di una cittadinanza consapevole e attiva. Quest’anno per la prima volta il team della Fondazione sta lavorando al Bilancio Integrato a dimostrazione di quanto queste tematiche siano importanti e urgenti alla luce delle trasformazioni che ci circondano. È un onore per la Fondazione poter segnare l’ultima tappa di questo importante tour che ha visto personalità ed esperienze convergere alla creazione di una visione futura”. La Liguria, anche per la sua conformazione geografica, è da sempre una regione ad alto rischio di sovraffollamento turistico. Le conseguenze dell’overtourism sul territorio sono ormai note: dal peggioramento della qualità della vita dei residenti al depopolamento, dall’erosione ambientale del territorio all’aumento dell’inquinamento. La tappa di Genova del Giro d’Italia della CSR vuole porre l’accento su queste problematiche e sulle possibili soluzioni: a parlarne saranno Agostino Petrillo, docente di Sociologia dell’ambiente e del Territorio del Politecnico di Milano; Lara Penco, docente di Economia e gestione delle imprese dell’Università di Genova e Roberta Milano, Travel & Tourism marketing strategist.


Le esperienze dal territorio, tutte nel segno dell’innovazione e della creatività, verranno raccontate al pubblico nella tavola rotonda conclusiva, a cui parteciperanno Paolo Bassetti, responsabile del primo Eco B&B ligure certificato CasaClima, Ca’ del Buio a Finale Ligure; Enrico Pedemonte, responsabile del B&B La sosta della Tartaruga di Genova, improntato sul turismo accessibile e responsabile; Caterina Natale, presidente dell’agenzia viaggi Turismo Sostenibile 5 Terre dedicata a promuovere il turismo sostenibile nella zona delle Cinque Terre e nei suoi dintorni e Marco Montoli, presidente della Cooperativa sociale Il Ce.sto, che promuove progetti educativi, creativi e culturali nel centro storico di Genova. La tappa genovese chiude il Giro d’Italia della CSR che, cominciato a febbrario, ha toccato Roma, Torino, Gorizia, Teramo, Verona, Messina, Bologna, Bari e Cagliari: un percorso ideale fatto di confronti su esperienze verso l’appuntamento nazionale de il Salone della CSR e dell’innovazione sociale non va in vacanza: in attesa dell’edizione nazionale in programma il 9, 10 e 11 ottobre a Milano con il titolo “Sfidare le contraddizioni”, continuano gli appuntamenti con il Salone Extra, che prevede iniziative programmate durante tutto l’anno a disposizione di chi vuole restare aggiornato sull’evoluzione delle strategie e delle pratiche sostenibili. Il programma aggiornato è consultabile qui.

Francia, al via le manovre per fermare Le Pen alle legislative

Francia, al via le manovre per fermare Le Pen alle legislativeRoma, 10 giu. (askanews) – Tre settimane per tentare di arginare l’avanzata travolgente dell’estrema destra di Rassemblement National: il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso di giocarsi il tutto per tutto e all’indomani della vittoria di Rn in Francia sono iniziate le grandi manovre, sulla cui riuscita i principali quotidiani – Le Monde in testa – già avanzano dubbi. I dati dalle urne per le europee minacciano una svolta senza appello: il partito di Marine Le Pen guidato da Jordan Bardella ha ottenuto il 31,47% dei voti, più del doppio dei macronisti con la capolista Valerie Hayer (14,56%), il Partito Socialista (PS) con Raphaal Glucksmann si è fermato al 13,8%. Ma il capo dello Stato sembra scommettere che sia stato innanzitutto un voto di protesta, che può essere re-indirizzato.


Oggi Olivier Faure leader del Partito Socialista e Fabien Roussel dei Comunisti Francesi (PCF) invitano la sinistra a formare “un fronte popolare” contro l’estrema destra per le elezioni legislative anticipate che si terranno il 30 giugno e il 7 luglio. Già ieri sera François Ruffin di France Insoumise (LFI) ha affermato che “uniti, possiamo vincere”. Il leader di LFI ha esortato a lanciare un messaggio da sinistra “urgente, forte, chiaro” ma già fioccano i distinguo: “Non mi allineerò a ciò che dice oggi Jean-Luc Mélenchon”, ha avvertito il primo segretario del Partito socialista. “Ho fiducia nella capacità del popolo francese di fare la scelta più giusta per sé e per le generazioni future. La mia unica ambizione è essere utile al nostro Paese che amo tanto”, ha detto Macron per spiegare la sua scommessa sul voto anticipato, che secondo le indiscrezioni di stampa è stata presa e annunciata dal presidente durante una riunione molto ristretta e maltrado i dubbi di alcuni stretti collaboratori. Una “piccola cellula” stava lavorando all’Eliseo sulla possibilità di scioglimento del parlamento in caso di risultati come quelli poi usciti dalle urne, “una decina di persone che hanno mantenuto il segreto fino alla fine”, scrive Le Monde.


Il ministro degli Esteri Stephane Sejourné, leader del partito Rinascita del campo macronista – e che non sarebbe stato coinvolto nel piano elezioni anticipate – ha esortato a una “mobilitazione di tutte le forze repubblicane” contro l’estrema destra. “Il problema è anche che le spiegazioni iniziali che filtrano dall’Eliseo per giustificare questo scioglimento, un misto di bluff e auto-persuasione, sono così simili alle recenti trovate comunicative – dibattiti o discorsi che mettono in ombra il capo della lista Rinascimento, l’uso della guerra in Ucraina o la storia degli sbarchi alleati – che si sono rivelate tutte controproducenti”, commenta un editoriale di Le Monde. Il rischio è che in meno di un mese la Francia si ritrovi con un primo ministro di estrema destra. Sulla prospettiva di elezioni anticipate getta un’ombra un sondaggio condotto lo scorso dicembre, quindi da prendere comunque con cautela, ma che oggi viene rilanciato alla luce del verdetto delle europee. Il rilevamento commissionato dai Repubblicani (Lr, centro-destra) all’istituto Ipsos prometteva a Le Pen 243 e 305 seggi dell’Assemblea nazionale, e quindi la maggioranza relativa o addirittura assoluta (fissata a 289 seggi).