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Autore: Redazione StudioNews

Honda investe 10 mld euro in Canada per auto elettriche e batterie

Honda investe 10 mld euro in Canada per auto elettriche e batterieRoma, 26 apr. (askanews) – La casa automobilistica giapponese Honda Motor ha annunciato oggi in un comunicato un investimento da 15 miliardi di dollari canadesi, oltre 10 miliardi di euro, in Canada per la costruzione di una “catena di valore” nel settore dell’auto elettrica. Si tratta per il paese nordamericano del più grande investimento automobilistico in arrivo nella sua storia.


Honda punta a costruire un grande impianto di costruzione a assemblaggio di batterie e auto elettriche per alimentare il mercato nordamericano, considerato in grande ascesa, in un momento in cui la richiesta di auto elettriche è prevista in forte crescita nei prossimi anni. L’annuncio ufficiale – in parte già anticipato nei giorni scorsi – è stato dato dall’amministratore delegato della casa automobilistica, Toshihiro Mibe, con il primo ministro canadese Justin Trudeau. “Stiamo facendo progressi nelle nostre iniziative globali verso la realizzazione dell’obiettivo di neutralità carbonica entro il 2050. In Nord America, in seguito all’iniziativa volta a stabilire la capacità del nostro sistema di produzione di veicoli elettrici negli Usa, avvieremo ora discussioni formali per la creazione di una catena del valore completa dei veicoli elettrici, con il sostegno dei governi del Canada e dell’Ontario. Rafforzeremo il nostro sistema e le nostre capacità di fornitura di veicoli elettrici con un occhio verso un futuro aumento della domanda di veicoli elettrici in Nord America”, ha commentato il CEO Mibe.


L’impianto di produzione delle auto elettriche e quello delle batterie potrebbe essere localizzato ad Alliston, in Ontario. Sono previste le costituzioni di joint venture con la POSCO Future (per precursori e materiali dei catodi attivi) e con Asahi Kasei (per i separatori delle batterie). Verranno dati in seguito ulteriori annunci per queste JV. La Honda prevede che la produzione di auto elettriche inizi nel 2028. Una volta pianamente operativo, l’impianto avrà una produzione di 240mila vetture all’anno, mentre l’impianto per le batterie una capacità di 36GWh annui. La casa giapponese prevede di dare lavoro nei due impianti esistenti in Ontario a 4.200 dipendenti in totale con l’aggiunta di un migliaio di posti di lavoro in più nei nuovi impianti dell’Ontario, oltre a ulteriore occupazione nell’indotto. Nei prossimi sei mesi dovrebbero essere finalizzati gli accordi con i partner nelle joint venture.


Nel tentativo di realizzare la neutralità delle emissioni di carbonio per tutti i suoi prodotti e le sue attività aziendali entro il 2050, Honda si è posta l’obiettivo di far sì che i veicoli a nuova energia rappresentino il 100% delle sue vendite entro il 2040. Come primo passo verso il raggiungimento di questo obiettivo di elettrificazione in Nord America, Honda ha posizionato i suoi stabilimenti di produzione automobilistica esistenti nello stato dellOhio negli Stati uniti come hub di produzione per veicoli elettrici, inclusa la riorganizzazione degli impianti esistenti, un investimento di 700 milioni di dollari e la costruzione di un impianto di batterie per veicoli elettrici in joint venture con LG Energy Solution, con un investimento previsto di 4,4 miliardi di dollari.


L’hub per veicoli elettrici dell’Ohio fungerà da base per la futura produzione di veicoli elettrici e di batterie per veicoli elettrici, condividendo conoscenze e competenze con altri stabilimenti Honda nel Nord America, compresi i nuovi stabilimenti di assemblaggio di veicoli elettrici e batterie in Ontario. Come secondo passo in questa iniziativa, Honda si impegnerà a stabilire una catena del valore completa dei veicoli elettrici che includa tutti gli aspetti della produzione di veicoli elettrici in Canada, dall’approvvigionamento di materie prime principalmente per le batterie, alla produzione di veicoli elettrici finiti. Inoltre, con un occhio all’uso secondario e al riciclaggio delle batterie, Honda realizzerà una creazione di valore a basse emissioni di carbonio durante lintero ciclo di vita della batteria. Il Canada, seguendo l’esempio degli Stati uniti, sta perseguendo un’aggressiva politica di crediti d’imposta, a cui Honda intende accedere. Il governo Trudeau la scorsa settimana ha introdotto un nuovo credito d’imposta per le imprese pari al 10% della costruzione di nuove strutture insegmenti chiave della catena di fornitura dei veicoli elettrici. Per Honda si parla di 2,5 miliardi di CAD (1,7 miliardi di euro).

Anglo American respinge offerta di aggregazione di Bhp

Anglo American respinge offerta di aggregazione di BhpRoma, 26 apr. (askanews) – Il gigante minerario Anglo American ha respinto la proposta di aggregazione avanzata dalla rivale Bhp, affermando che “sottovaluta in maniera rilevante” la società e le sue prospettive. In una nota, il presidente del gruppo, Stuart Chambers parla di “proposta opportunistica” e “fortemente non attraente”, e che verrebbe a creare “una notevole incertezza su i rischi di attuazione, quasi interamente a carico di Anglo American e dei suoi azionisti”.


Ieri il gruppo aveva confermato con un comunicato, a seguito di indiscrezioni di stampa, di aver ricevuto un’offerta non sollecitata e non vincolante da parte del gruppo Bhp Limited. Prevede una operazione interamente basata su scambio di azionari e lo scorporo di tutte le attività di Anglo American sul platino. Sulla base di questo parere di sottovalutazione e di condizioni non incentivanti, il Consiglio di amministrazione “ha deciso all’unanimità di respingere la proposta”. A Londra le azioni del gruppo Anglo American segnano un meno 1% a 2.534 sterline; sulla piazza australiana Bhp ha perso il 3,43% a 57,21 dollari.

Giappone: dopo decisione BoJ, yen ancora più giù

Giappone: dopo decisione BoJ, yen ancora più giùRoma, 26 apr. (askanews) – Lo yen è sceso bruscamente a 156 per un dollaro oggi, dopo che la Banca del Giappone nella riunione mensile del Consiglio monetario ha mantenuto la sua politica monetaria.


La valuta nipponica è ai suoi minimi da 34 anni a questa parte, in uno smottamento che non sembra avere fine dopo la precedente riunione del policy board della banca centrale della quarta economia mondiale. Nonostante fosse previsto che il Consiglio monetario della BoJ avrebbe confermato i tassi overnight in una banda d’oscillazione tra lo 0 e lo 0,1%, i mercati hanno reagito alla decisione della banca di mantenere la barra diritta, in un momento in cui il governo del premier Fumio Kishida non esclude propri interventi a sostegno della valuta. Questo tasso era stato deciso nella precedente riunione del 19 marzo.


La BoJ ha anche spiegato che continuerà ad acquistare i bond governativi giapponesi (JGB) in accordo alle decisioni assunte nella riunione di politica monetaria di marzo. L’istituto centrale possedeva il 54% dei JGB alla fine del 2023, contribuendo ad abbassare i tassi a lungo termine ma rendendo il mercato obbligazionario illiquido. La BOJ ha accresciuto negli ultimi due gli acquisti, cercando d’impedire l’aumnto dei rendimenti dei decennali, nonostante la pressione inflazionistica.


Le proiezioni sull’inflazione sono state aumentate, al 2,8% dal 2,4% per l’anno fiscale 2024 e all’1,9% dall’1,8% per l’anno fiscale 2025. Per l’anno fiscale 2026, la banca centrale prevede l’1,9% dell’inflazione dei consumatori, suggerendo che la BOJ si sta avvicinando al suo obiettivo politico di mantenere l’inflazione al 2% o superiore “in modo sostenibile e stabile”. Gli anni fiscali giapponesi iniziano ad aprile. Si tratta di un dato considerato auspicabile sia dall’esecutivo sia dalla banca centrale, che puntano a un’uscita dalla mentalità deflazionistica che ha caratterizzato l’economia nipponica negli ultimi tre decenni grazie a una viva dinamica prezzi-salari.


I mercati si aspettano che i tassi statunitensi rimangano più alti più a lungo a seguito di una serie di forti dati sull’inflazione. Anche se il prodotto interno lordo degli Stati Uniti nel primo trimestre potrebbe essersi raffreddato più del previsto, secondo i dati pubblicati giovedì si è mantenuto comunque a un ritmo sostenuto. L’indicatore dell’inflazione preferito dalla Federal Reserve, l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali, sarà pubblicato oggi, con gli economisti che si aspettano che i prezzi siano aumentati a marzo. Con il deprezzamento dello yen, i mercati anche con le orecchie tese a quanto farà il governo. Ancora ieri il ministro delle Finanze Shunichi Suzuki ha detto che “sta osservando i movimenti del mercato con un forte senso di urgenza”, suggerendo che una mossa potrebbe essere imminente. La settimana scorsa i capi delle finanze di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno espresso preoccupazione per il deprezzamento dello yen e del won, lasciando intendere che i due paesi asiatici sono pronti ad intervenire.

Bce, Panetta: la politica monetaria non sia ostacolo a crescita

Bce, Panetta: la politica monetaria non sia ostacolo a crescitaRoma, 25 apr. (askanews) – “Nelle sue proiezioni più recenti, il Fondo monetario internazionale prevede che gli Stati Uniti cresceranno più del triplo rispetto all’area euro nel 2024 (2,7% rispetto allo 0,8%). La politica monetaria non è certamente l’unica e nemmeno la principale causa di questa divergenza, ma è importante che non diventi un ostacolo inutile che impedisce all’area dell’euro di realizzare il suo pieno potenziale”. Lo ha detto il governatore della banca d’Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento “Monetary policy in a shifting landscape”, in occasione dell’Inaugural Conference of the Research Network on ‘Challenges for Monetary Policy Transmission in a Changing World’ (ChaMP).


“Con l’inflazione che si avvicina progressivamente al nostro obiettivo, sorge la domanda su quale dovrebbe essere la prossima mossa della Bce – ha aggiunto -. L’emergere di rischi al ribasso sulle prospettive implica che la Bce dovrebbe considerare la possibilità che la politica monetaria possa divenire, andando avanti, ‘troppo restrittiva’. La politica monetaria è ovviamente troppo restrittiva se finisce per provocare una crisi profonda di recessione, ma è anche troppo restrittiva se spinge l’inflazione al di sotto del target e provoca un stagnazione economica prolungata. Siamo ragionevolmente lontani dal primo scenario, ma noi non possiamo (ancora) escludere la seconda”.

Europarlamento approva norme per una industria zero emissioni nette

Europarlamento approva norme per una industria zero emissioni netteRoma, 25 apr. (askanews) – Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva oggi a Strasburgo, con 361 voti favorevoli, 121 contrari e 45 astensioni, il regolamento Ue per il sostegno all’industria “a zero emissioni nette”, che mira a rafforzare in alcuni settori chiave la produzione nell’Unione delle tecnologie necessarie per la decarbonizzazione, evitando le delocalizzazioni e la dipendenza eccessiva da paesi extraeuropei.


Il regolamento (noto con la sigla Nzia, dall’inglese “Net-Zero Industry Act”) semplificherà le procedure di autorizzazione nei settori chiave individuati, fissando scadenze massime per l’autorizzazione dei progetti in funzione delle loro caratteristiche. E’ prevista anche la creazione di poli industriali che aggregheranno diverse aziende a zero emissioni nette (“net-zero acceleration valley”), in cui sarà delegata agli Stati membri parte della raccolta di informazioni per le valutazioni ambientali, che saranno più rapide. Saranno applicati, infine, nuovi criteri di “sostenibilità e resilienza” agli appalti pubblici e alle aste per le fonti energetiche rinnovabili. Oggetto del sostegno pubblico previsto dal regolamento saranno tutte le tecnologie relative alle fonti rinnovabili, la decarbonizzazione industriale, la rete elettrica, le tecnologie di stoccaggio e accumulo dell’energia, gli elettrolizzatori per l’idrogeno verde, le biotecnologie, nonché il nucleare e gli impianti di sequestro e stoccaggio della CO2. Questi due ultimi punti sono stati fortemente criticati dai Verdi e dalle Ong ambientaliste. E infatti proprio i Verdi hanno votato contro il regolamento, o si sono astenuti. Contrari, per le stesse ragioni, anche gli eurodeputati del M5s presenti al voto.


Un altro problema sta nel fatto che il regolamento non prevede finanziamenti Ue dedicati a supportare queste tecnologie, a parte la possibilità di “ripescare” fondi dai proventi nazionali del Sistema europeo di scambio dei permessi di emissione (Ets) e dalla piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (“Step”). Ma lo “Step”, a sua volta, dispone di poche risorse, dopo che la proposta iniziale di creare un “Fondo di sovranità europeo”, annunciata dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel settembre del 2022, era stata bloccata dall’opposizione degli Stati membri “frugali”. Il Regolamento Nzia, che era già stato oggetto di un accordo in “trilogo” con il Consiglio Ue il 7 febbraio scorso, fissa per l’Unione l’obiettivo, da raggiungere entro il 2030, di produrre il 40% del suo fabbisogno annuo di tecnologie a zero emissioni nette, e di raggiungere il 15% del valore del mercato globale per queste tecnologie. Questi obiettivi, tuttavia, sono indicativi e non obbligatori. Si cercherà di raggiungerli sulla base dei piani nazionali per l’energia e il clima (Pnec), presentati da ciascuno Stato membro.


Il regolamento prevede nuovi criteri “di sostenibilità e resilienza”, oltre ai normali criteri di prezzo, a cui dovranno attenersi gli Stati membri nel finanziare i piani nazionali di sostegno per incentivare famiglie e consumatori a installare tecnologie come i pannelli solari e le pompe di calore, e nell’organizzare le procedure di appalto pubblico e le aste per la diffusione di fonti di energia rinnovabili. Questi criteri diversi dal prezzo mirano a favorire la produzione nell’Unione rispetto a quella importata, premiano l’innovazione, la tutela dell’ambiente, l’integrazione nella rete elettrica, la “resilienza” delle catene del valore (intesa come bassa dipendenza da un solo paese extra Ue, inferiore al 50% dell’approvvigionamento).


Il regolamento dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio Ue prima di entrare in vigore.

25 aprile, Vannacci: l’antifascismo serve solo a dividere società

25 aprile, Vannacci: l’antifascismo serve solo a dividere societàMilano, 25 apr. (askanews) – “Non vi è alcuna norma o legge che richieda” di dichiararsi antifascista “e poi il fascismo è finito 80 anni fa. È come dire se uno si sente antinapoleonico oggi, avrebbe senso? No, sarebbe totalmente avulso dalla realtà. Il fascismo è terminato in Italia da 80 anni e parlare oggi di antifascismo serve solo a dividere la società italiana su un periodo, quello fascista, finito ormai da quasi un secolo”. Lo dice il generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle elezioni Europee, interpellato da Affaritaliani.it.


Quanto alle polemiche sul giorno scelto per annunciare la candidatura, Vannacci replica: “Non credo proprio che non sia il giorno giusto per annunciare la propria candidatura. Candidarsi è la massima espressione della democrazia”.

Piazza Affari chiude in ribasso su incertezza tassi e Pil Usa

Piazza Affari chiude in ribasso su incertezza tassi e Pil UsaRoma, 25 apr. (askanews) – Piazza Affari archivia la seduta in ribasso, sotto pressione per le incertezze sui tassi d’interesse, lasciato invariati dalla Bce e sul Pil Usa risultato nel terzo trimestre al di sotto delle attese degli analisti. L’Ftse Mib ha ceduto l0 0,97%, a 33.939 punti. Lo spread Bt-Bund si attesta a 135 punti base.


Sul listino, cali per Iveco (-3,14%) e Moncler (-3,05%), mentre avanzano Bper (+1,92%) e Stm (+0,98%). Bene anche gli energetici, con i rialzi di Hera (+0,83%) ed Erg (+0,82%).

Sanità,Fdi: pdl Schlein dice cose annunciate da Schillaci, rincorsa patetica

Sanità,Fdi: pdl Schlein dice cose annunciate da Schillaci, rincorsa pateticaRoma, 25 apr. (askanews) – “La proposta di legge a prima firma Schlein, fatta calendarizzare in Commissione Affari Sociali della Camera non è altro che l’ennesima dimostrazione di una patetica rincorsa, da parte del Pd, delle scelte assunte dal Governo già al momento dell’approvazione della legge di bilancio”.


Lo dichiara il responsabile Sanità di Fdi Matteo Rosso che, insieme alla capogruppo della commissione Affari Sociali, Imma Vietri ricordano che “da tempo il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato che nei prossimi mesi verrà adottato un provvedimento per il superamento del tetto di spesa per l’assunzione di personale medico e sanitario nel Servizio Sanitario Nazionale per risolvere il problema delle liste d’attesa e dare risposte concrete alla domanda di salute dei cittadini”. “Verrà quindi abolito dal Governo Meloni – assicurano- quel blocco delle assunzioni in vigore da un decennio che nessun governo e nessun ministro di centrosinistra ha mai pensato di togliere. È evidente perciò che la proposta di legge Schlein arriva fuori tempo massimo e non è altro che un goffo tentativo di alzare una bandierina per mascherare l’inettitudine di tanti esecutivi egemonizzati dal Pd, veri responsabili dell’attuale crisi della sanità in Italia”.

25 Aprile, gli organizzatori del corteo a Milano: siamo oltre 100mila. Scurati legge il monologo tra gli applausi

25 Aprile, gli organizzatori del corteo a Milano: siamo oltre 100mila. Scurati legge il monologo tra gli applausiMilano, 25 apr. (askanews) – “Oltre centomila” persone secondo gli organizzatori in piazza oggi a Milano per partecipare al corteo della Liberazione e celebrare il 25 aprile. Mentre piazza Duomo è gremita, con una sola zona cuscinetto larga una ventina di metri per separare il palco dal presidio pro-Palestina in corso dalle 13, la coda del corteo non è ancora partita da via Palestro, dove la marcia si è originata.


E c’è stata anche un’ovazione per Antonio Scurati in piazza Duomo al termine della sua lettura dal palco del monologo preparato per la trasmissione di Rai3 di Serena Bortone ma mai andato in onda. Una sola l’aggiunta da parte dello scrittore al testo ben noto: la sottolineatura che “anche questo 25 aprile non hanno pronunciato la parola antifascismo…”. “Io temo che finché la parola antifascismo non sarà pronunciata da chi ci governa lo spettro del fascismo continuerà ad infestare la casa della democrazia italiana”, ha detto lo scrittore. Sceso dal palco, a favor di fotografi un caldo abbraccio fra lo scrittore e la segretaria del Pd Elly Schlein.

Europee, Salvini: Vannacci candidato Lega in tutte le circoscrizioni. Il generale: sarò un candidato indipendente

Europee, Salvini: Vannacci candidato Lega in tutte le circoscrizioni. Il generale: sarò un candidato indipendenteMilano, 25 apr. (askanews) – “Sono contento che il generale Vannacci abbia deciso di portare avanti le sue battaglie insieme alla Lega. Sono contento che in tutti i collegi elettorali, nelle liste della Lega gli italiani potranno trovare il nome di Vannacci”. Lo ha ufficialmente confermato Matteo Salvini, alla presentazione del suo libro.


“Matteo Salvini ha annunciato oggi che correrò alle Europee con la Lega, io confermo la mia stima nei confronti del ministro e confermo la nuova sfida insieme al Carroccio”, ha poi commentato ad Affaritaliani.it il generale Roberto Vannacci dopo l’annuncio di Salvini. “Sarò un candidato indipendente che si federa con la Lega, combatterò per i miei valori, i miei principi che ho già illustrato insieme al partito che li condivide in buona parte”, continua Vannacci. “La mia idea di tradizione, famiglia, cultura, identità e società verrà così promossa a livello europeo”.