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Autore: Redazione StudioNews

Vino, il Consorzio Garda Doc vola a Prowein con masterclass e focus

Vino, il Consorzio Garda Doc vola a Prowein con masterclass e focusMilano, 7 mar. (askanews) – I vini Garda Doc tornano alla fiera Prowein in programma dal 10 al 12 marzo a Dusseldorf, non solo negli stand dei produttori e con un desk istituzionale del Consorzio, ma anche insieme con l’associazione dei 13 Consorzi vitivinicoli lombardi (Ascovilo), in abbinamento al Grana Padano.


Sono diversi, infatti, gli appuntamenti organizzati durante la tre giorni dal magazine tedesco Vinum per scoprire il connubio tra alcuni dei migliori prodotti europei. L’abbinamento dei vini Garda Doc con le diverse stagionature di Grana Padano Dop condurranno esperti, appassionati e operatori del settore in un viaggio attraverso le specialità del territorio racchiuso tra le province di Brescia, Mantova e Verona, condotto dalla sommelier Claudia Stern. La Germania riveste un ruolo strategico per il Consorzio Garda Doc, rappresentando il primo mercato di riferimento per quanto riguarda l’export dei vini della Denominazione e uno dei mercati che premiano maggiormente il lago di Garda come meta turistica estiva. “Prowein rappresenta senza dubbio un appuntamento importante di divulgazione, data l’importanza di un’informazione puntuale e approfondita” ha spiegato il presidente del Consorzio, Paolo Fiorini, aggiungendo che “nel corso della fiera, i vini varietali del Lago di Garda, con tutte le loro sfumature, potranno raccontarsi ai numerosi professionisti del vino provenienti da tutto il mondo, che saranno di sicuro invogliati a visitare il nostro territorio unico”.

Ue, Tajani: von der Leyen ha cambiato discorso, ora ci convince

Ue, Tajani: von der Leyen ha cambiato discorso, ora ci convinceBucarest, 7 mar. (askanews) – Ursula von der Leyen ha commesso degli “errori” durante il suo primo mandato, ma ora che è avviata, grazie alla candidatura votata dal Partito popolare europeo, a un probabile secondo mandato come presidente della Commissione, ha fatto un discorso “convincente” in cui ha abbracciato pienamente le posizioni del Ppe, soprattutto sul Green Deal. E ci saranno i commissari espressi dai Popolari, comunque, a “vigilare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine del congresso del Ppe oggi pomeriggio a Bucarest.


“Il Ppe – ha detto Tajani – ha indicato a larghissima maggioranza Ursula von der Leyen”; ora “questo è il percorso tracciato”, che “va in direzione della sua conferma”, ma “poi vedremo” se sarà così, quando la prossima presidenza della Commissione sarà proposta dal Consiglio europeo, e poi sottoposta al voto del Parlamento europeo. “Mi ha convinto anche – ha osservato il leader di Forza Italia – il discorso di Von der Leyen: non c’è più traccia degli errori commessi dalla Commissione con la presenza di Frans Timmermans”, l’ex vicepresidente esecutivo responsabile del Green Deal, “e di una parte di quel fondamentalismo ambientalista che è stato dannoso, e dannoso per la nostra economia. Pensiamo – ha indicato – al blocco della produzione di auto non elettrica nel 2035 che in Italia causerà la perdita di 75.000 posti di lavoro. Quello è stato un errore della Commissione. Anche sul regolamento sugli imballaggi ci sono stati errori; fortunatamente la Commissione poi, alla fine, ha deciso di fare marcia indietro per quanto riguarda la normativa sulla riduzione dei pesticidi”. “Mi convince – ha sottolineato Tajani – il discorso di von der Leyen; senza delle posizioni chiare non avremmo potuto sostenerla. L’abbiamo sostenuta perché ha dato delle indicazioni, sposando il manifesto del Ppe in materia di politiche agricole, di politica industriale, ambientale che vanno nella nostra direzione”.


“Quindi – ha aggiunto – mi auguro che non sia circondata da commissari che fanno l’esatto contrario di ciò che lei ha detto. Ma sono convinto – ha concluso Tajani – che ciò non accadrà, grazie a una vigilanza attenta sia dei commissari del Ppe, sia del gruppo del Ppe al Parlamento Europeo”.

Von der Leyen: ecco il programma economico per il mio secondo mandato

Von der Leyen: ecco il programma economico per il mio secondo mandatoBucarest, 7 mar. (askanews) – Innanzitutto la rivendicazione dei successi, difficili e insperati di questi ultimi cinque anni, che ha dimostrato la capacità di resistenza, la resilienza dell’Europa di fronte alle crisi inaspettate scoppiate a ripetizione; poi l’orgoglio di aver progettato il Green Deal contro il cambiamento climatico come “piano economico, sociale e industriale”, per orientare gli investimenti e l’innovazione in tempi di transizione, ma reinterpretandolo in modo “pragmatico e non ideologico”, ristabilendo chiaramente che la competitività europea è una priorità importante quanto quella climatica. Poi il messaggio rassicurante per le aziende, soprattutto le Pmi, a cui si garantisce meno burocrazia e più libertà d’intraprendere, e per il ceto medio, per le famiglie, per il futuro dei loro figli, garantito dal mercato unico e dall’economia sociale di mercato, dall’Europa che protegge; e infine, naturalmente, la promessa agli agricoltori, di ascoltarli e sostenerli sempre.


E’ questa, in estrema sintesi, la sostanza del messaggio elettorale, per la parte relativa all’economia, che Ursula von der Leyen ha mandato con il discorso per ottenere la ratifica della sua candidatura, da parte del Congresso di Bucarest del Partito popolare europeo, a succedere a sé stessa come presidente della Commissione europea. Un messaggio attentamente calibrato, per essere in fase con le priorità del Ppe, espresse nel Manifesto elettorale approvato a ieri a Bucarest, e al tempo stesso capace compatibile con la natura istituzionale, non di partito, del ruolo della Commissione. Von der Leyen ha esordito facendo chiaramente appello alla “gente normale”, all’uomo della strada: “Siamo il Ppe, il partito del popolo, e realizziamo ciò che interessa alla popolazione: prosperità, sicurezza, democrazia. Questo è ciò che interessa alla gente in questi tempi difficili. Ed è per questo che il Ppe si batterà in queste elezioni, grazie al nostro manifesto comune”.


“So che molte persone – ha detto – sono preoccupate per il futuro. Anch’io sono preoccupata. Sui tavoli delle cucine di tutta Europa le mamme e i papà si chiedono: ‘riuscirò a dare ai miei figli delle giuste opportunità per la loro vita? Riuscirò a prendermi cura dei miei genitori anziani?’ Conosco queste preoccupazioni, ma allo stesso tempo – ha affermato von der Leyen – ho fiducia”. “Sono fiduciosa – ha continuato -, perché se qualcuno ci avesse detto che negli ultimi cinque anni ci saremmo trovati di fronte a una pandemia globale, a una guerra sul suolo europeo, e alla peggiore crisi energetica degli ultimi 40 anni, nessuno avrebbe creduto che ne saremmo usciti più forti”.


“E invece – ha sottolineato la presidente della Commissione – ce l’abbiamo fatta. Abbiamo dimostrato ripetutamente una notevole resilienza. Perché abbiamo il nostro porto sicuro nel mercato unico, e la nostra economia sociale di mercato è il nostro segno distintivo. Questo funziona per le persone, se vogliono un lavoro sicuro, o se vogliono avere una famiglia, se stanno risparmiando per comprare una casa o se affittano un appartamento, o se vogliono studiare in una città diversa. Il nostro messaggio è chiaro: in tempi di transizione, l’Europa vi copre le spalle”. “Ma in questi temi di transizione – ha osservato von der Leyen – dobbiamo rafforzare la nostra competitività. Siamo stati i primi – ha ricordato – a progettare il Green Deal europeo, come un patto economico, sociale e industriale. Questo ha dato un chiaro senso di direzione per gli investimenti e l’innovazione. Ad esempio per l’energia: abbiamo resistito al ricatto di Putin con i suoi sporchi carbone, petrolio e gas. Ci siamo sbarazzati di questa dipendenza e stiamo investendo massicciamente nelle energie pulite. Per la prima volta in Europa abbiamo prodotto più elettricità dal vento e dal sole che dal gas. Questo crea buoni posti di lavoro, qui da noi, fa scendere i prezzi dell’energia, riduce l’inquinamento e ci dà sicurezza energetica”.


Ma, ha puntualizzato la presidente della Commissione, interpretando qui pienamente il ruolo di candidata del Ppe, “diversamente dagli altri, noi siamo per soluzioni pragmatiche, non ideologiche. Perché noi del Ppe sappiamo che non esiste un’economia competitiva senza protezione del clima, e che non esiste protezione del clima senza un’economia competitiva. E quindi, dal vento all’acciaio pulito, dall’idrogeno alle batterie, faremo in modo che il futuro della produzione del nostro settore delle tecnologie pulite sia qui, in Europa”. “Dobbiamo – ha detto a questo punto von der Leyen – rendere la vita più facile alle imprese. Dobbiamo avere fiducia nelle nostre aziende per andare avanti a fare ciò che sanno fare bene. Questo significa meno burocrazia, meno rapporti amministrativi, e procedure più semplici e veloci. E significa prestare particolare attenzione alle Pmi, che rappresentano la spina dorsale della nostra economia sociale di mercato. Quest’attenzione è un segno distintivo del Ppe. Diamo alle aziende la libertà di innovare e di creare buoni posti di lavoro”. “E questo vale – ha aggiunto la presidente della Commissione – anche per gli agricoltori e per le zone rurali. Gli agricoltori mi parlano delle enormi sfide che devono affrontare: si alzano presto la mattina, lavorano duramente per produrre gli alimenti di qualità che mangiamo. Ma i costi stanno aumentando e i prezzi che gli pagano per il latte, la carne e il grano sono volatili, e spesso determinati da altri attori nella catena alimentare. Il mese scorso un giovane agricoltore mi ha detto che a volte sono costretti a vendere i propri prodotti al di sotto dei costi di produzione. Questo – ha sottolineato – è inaccettabile”. “La nostra sicurezza alimentare dipende dalla sicurezza dei mezzi di sussistenza dei nostri agricoltori. Perciò, questo sistema deve essere ripristinato su una base sostenibile. Il loro duro lavoro deve essere ripagato. Voglio essere chiara: il Ppe – ha concluso von der Leyen – sarà sempre al fianco dei nostri agricoltori”. (di Lorenzo Consoli)

Francesco Del Porto è il nuovo presidente di GS1 Italy

Francesco Del Porto è il nuovo presidente di GS1 ItalyMilano, 7 mar. (askanews) – Francesco Del Porto è da oggi il nuovo presidente di GS1 Italy, l’associazione che riunisce 40 mila imprese di beni di consumo nota per lo standard del codice a barre. Nel suo nuovo incarico, che coprirà il triennio 2024-2026, Del Porto sarà affiancato alla vice presidenza da Silvia Bagliani, managing director di Mondelez International in Italia, in rappresentanza dell’Industria, da Maura Latini, amministratrice delegata di Coop Italia, e da Maniele Tasca, direttore generale di Selex gruppo commerciale, per la distribuzione. Lo si legge in una nota dell’associazione.


Del Porto succede ad Alessandro d’Este, decaduto dalla carica dopo l’uscita da Ferrero commerciale Italia, di cui era presidente e amministratore delegato. Francesco Del Porto è president region Italy e global chief customer officer del gruppo Barilla, in cui opera da oltre 30 anni. A questi incarichi, dal settembre 2023, ha aggiunto anche la responsabilità dello sviluppo del business UK ed export. “Sono molto lieto di assumere questo ruolo – ha dichiarato Francesco Del Porto – perché ritengo che GS1 Italy, grazie agli strumenti e alle competenze tecniche che la contraddistinguono, sia una realtà di fondamentale importanza per il mondo del largo consumo e per la collaborazione tra industria e distribuzione sui temi della digitalizzazione, della sostenibilità e dell’efficientamento del sistema, con l’obiettivo di portare più valore alle Persone a cui sono rivolti i nostri prodotti/servizi”.


Cresciuto nel dipartimento di customer management di Barilla in Italia, Francesco Del Porto ha guidato le integrazioni delle organizzazioni commerciali delle aziende acquisite dal gruppo nel corso degli anni ed è stato a capo delle unità di customer business development e di shopper marketing di Italia e nelle aree Western Europe, Central Europe, Eastern Europe e Nordics.

In tv la serie animata “Il Piccolo Principe e i suoi amici”

In tv la serie animata “Il Piccolo Principe e i suoi amici”Roma, 7 mar. (askanews) – Sarà disponibile da venerdì 15 marzo in esclusiva su RaiPlay e dal 25 marzo su Rai Yoyo “Il Piccolo Principe e i suoi amici”, la serie televisiva animata tratta dal celebre romanzo di Antoine de Saint Exupéry e prodotta da Method Animation.


RayPlay e Rai Yoyo festeggiano gli 80 anni di un capolavoro della letteratura per ragazzi e non solo, “Il Piccolo Principe”, con una nuova serie in anteprima assoluta, rivolta a bambini e famiglie. Il Piccolo Principe sta per iniziare un favoloso viaggio tra le stelle con la sua ciurma, la Volpe e la Rosa, e con due nuovi amici, Carlotta ed Elia, due bambini del nostro mondo. Tutti insieme partono a bordo della più brillante e inaspettata delle astronavi, l’asteroide B612 trasformata in Asteroship! Scoprono così l’universo e i suoi abitanti, tra mille avventure. Ogni pianeta è occasione per fare nuove amicizie e incontrare nuove culture. Dal cortile della scuola ai confini della galassia, Elia e Carlotta impareranno a risolvere i problemi della loro vita quotidiana affrontando una situazione parallela nell’universo del Piccolo Principe. Come ricorda il romanzo, “le stelle sono illuminate, perché ognuno possa un giorno trovare la sua”.

Vino, Copagri: bene Masaf su indennizzi da peronospora

Vino, Copagri: bene Masaf su indennizzi da peronosporaRoma, 7 mar. (askanews) – “In attesa delle declaratorie attestanti l’eccezionalità delle infezioni di peronospora, che a quanto si apprende sono in corso di pubblicazione, ringraziamo il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste per la tempestività con cui si è attivato a seguito della grave emergenza che ha colpito il comparto vitivinicolo, il quale come noto rappresenta una delle punte di diamante dell’agroalimentare nazionale”. Lo sottolinea in una nota il presidente della Copagri Tommaso Battista a proposito dell’entrata in vigore del decreto Masaf con cui vengono concessi gli interventi compensativi previsti dal cosiddetto “DL asset” per le aree colpite da infezione da plasmopara viticola (peronospora).


“Grazie a questo fondamentale intervento, col quale viene messo in campo un primo stanziamento di 7 milioni di euro, le migliaia di imprese colpite, oltre all’indennizzo dei danni causati dall’infezione, potranno ottenere la riduzione dei contributi previdenziali e la proroga delle rate dei mutui”, evidenzia Battista, ricordando che “il settore vitivinicolo, alla fine del 2023, ha dovuto fare i conti con contrazioni produttive significative, con flessioni che su base annua hanno sfiorato il 20% nel centro e il 30% nel sud del Paese”. “Parliamo di una grave crisi fitopatica – rimarca Battista – che non ha risparmiato praticamente nessuna regione, dal Settentrione al Meridione del Paese, aree dove in molti casi le forti e continue piogge, oltre a contribuire a creare le condizioni favorevoli all’insorgere delle malattie della vite, hanno impedito l’ingresso in vigna per effettuare i trattamenti o vanificato gli effetti delle operazioni già effettuate”.


“E’ importante – conclude Battista – organizzare celermente un incontro tecnico per chiarire alcuni aspetti inerenti all’applicazione del decreto, a partire da questioni quali, ad esempio, le produzioni assicurate e i confini di compatibilità e cumulabilità dell’aiuto con altri aiuti concedibili”.

A Umbriafiera le razze bovine che rappresentano biodiversità

A Umbriafiera le razze bovine che rappresentano biodiversitàRoma, 7 mar. (askanews) – Ci sono anche le razze bovine meno note come la mucca Pisana, la Pontremolese e la Garfagnina, che rappresentano la biodiversità del patrimonio zootecnico italiano in mostra quest’anno ad AgriumbriaCarni, dove sarà in mostra il meglio della zootecnia nella 55esima edizione di Agriumbria, di scena a Bastia Umbra, dal 5 al 7 aprile. Saranno ospitate oltre 450 aziende in rappresentanza di oltre 2.800 marchi.


Riuniti i migliori capi e migliori allevamenti italiani nei diversi concorsi e rassegne. Al centro, anche grazie alla partnership tra la fiera e l’Associazione italiana allevatori (A.I.A.), i bovini da carne. Non mancheranno le razze da latte e quelle a doppia attitudine. Nel programma di Bastia Umbra le due mostre nazionali curate da ANABIC dedicate alla razza Chianina, con la 37a edizione, e alla Romagnola. Mentre le altre tre razze del circuito, Marchigiana, Podolica e Maremmana saranno presenti nell’ambito della tradizionale esposizione degli animali di Italialleva, cuore di Agriumbria. Restando ai concorsi tecnici, molto attesa dagli allevatori di tutta Italia la mostra nazionale di ANACLI, giunta alla diciannovesima edizione per la razza Limousine e alla undicesima edizione per la Charolaise. Spazio anche alla Frisona Italiana, regina delle bovine da latte, che insieme a Chianina e Limousine sarà anche al centro della giornata didattica con la gara di valutazione morfologica riservata agli studenti degli Istituti agrari e professionali d’Italia.


Nel quadro delle razze in vetrina, oltre alla Frisona italiana, nell’area Italialleva sarà presente la Pezzata Rossa Italiana, simbolo della duplice attitudine (latte e carne) e per la prima volta ad Agriumbria a rappresentare la ricca biodiversità, le razze bovine Mucca Pisana, Pontremolese e Garfagnina. Altro comparto importante per la zootecnia del Centro Italia e non solo è sicuramente quello ovicaprino e la filiera cunicola, ma saranno rappresentate anche le razze equine e asinine.


Quello di Bastia Umbra, con esposizioni, mercato, aste, gare di valutazione e analisi morfologiche, si conferma come uno dei momenti più importanti a livello nazionale per il settore zootecnico.

Ue, Von der Leyen: ecco il programma economico per il mio secondo mandato

Ue, Von der Leyen: ecco il programma economico per il mio secondo mandatoBucarest, 7 mar. (askanews) – Innanzitutto la rivendicazione dei successi, difficili e insperati di questi ultimi cinque anni, che ha dimostrato la capacità di resistenza, la resilienza dell’Europa di fronte alle crisi inaspettate scoppiate a ripetizione; poi l’orgoglio di aver progettato il Green Deal contro il cambiamento climatico come “piano economico, sociale e industriale”, per orientare gli investimenti e l’innovazione in tempi di transizione, ma reinterpretandolo in modo “pragmatico e non ideologico”, ristabilendo chiaramente che la competitività europea è una priorità importante quanto quella climatica. Poi il messaggio rassicurante per le aziende, soprattutto le Pmi, a cui si garantisce meno burocrazia e più libertà d’intraprendere, e per il ceto medio, per le famiglie, per il futuro dei loro figli, garantito dal mercato unico e dall’economia sociale di mercato, dall’Europa che protegge; e infine, naturalmente, la promessa agli agricoltori, di ascoltarli e sostenerli sempre.


E’ questa, in estrema sintesi, la sostanza del messaggio elettorale, per la parte relativa all’economia, che Ursula von der Leyen ha mandato con il discorso per ottenere la ratifica della sua candidatura, da parte del Congresso di Bucarest del Partito popolare europeo, a succedere a sé stessa come presidente della Commissione europea. Un messaggio attentamente calibrato, per essere in fase con le priorità del Ppe, espresse nel Manifesto elettorale approvato a ieri a Bucarest, e al tempo stesso capace compatibile con la natura istituzionale, non di partito, del ruolo della Commissione.Von der Leyen ha esordito facendo chiaramente appello alla “gente normale”, all’uomo della strada: “Siamo il Ppe, il partito del popolo, e realizziamo ciò che interessa alla popolazione: prosperità, sicurezza, democrazia. Questo è ciò che interessa alla gente in questi tempi difficili. Ed è per questo che il Ppe si batterà in queste elezioni, grazie al nostro manifesto comune”.


“So che molte persone – ha detto – sono preoccupate per il futuro. Anch’io sono preoccupata. Sui tavoli delle cucine di tutta Europa le mamme e i papà si chiedono: ‘riuscirò a dare ai miei figli delle giuste opportunità per la loro vita? Riuscirò a prendermi cura dei miei genitori anziani?’ Conosco queste preoccupazioni, ma allo stesso tempo – ha affermato von der Leyen – ho fiducia”.“Sono fiduciosa – ha continuato -, perché se qualcuno ci avesse detto che negli ultimi cinque anni ci saremmo trovati di fronte a una pandemia globale, a una guerra sul suolo europeo, e alla peggiore crisi energetica degli ultimi 40 anni, nessuno avrebbe creduto che ne saremmo usciti più forti”.


“E invece – ha sottolineato la presidente della Commissione – ce l’abbiamo fatta. Abbiamo dimostrato ripetutamente una notevole resilienza. Perché abbiamo il nostro porto sicuro nel mercato unico, e la nostra economia sociale di mercato è il nostro segno distintivo. Questo funziona per le persone, se vogliono un lavoro sicuro, o se vogliono avere una famiglia, se stanno risparmiando per comprare una casa o se affittano un appartamento, o se vogliono studiare in una città diversa. Il nostro messaggio è chiaro: in tempi di transizione, l’Europa vi copre le spalle”.“Ma in questi temi di transizione – ha osservato von der Leyen – dobbiamo rafforzare la nostra competitività. Siamo stati i primi – ha ricordato – a progettare il Green Deal europeo, come un patto economico, sociale e industriale. Questo ha dato un chiaro senso di direzione per gli investimenti e l’innovazione. Ad esempio per l’energia: abbiamo resistito al ricatto di Putin con i suoi sporchi carbone, petrolio e gas. Ci siamo sbarazzati di questa dipendenza e stiamo investendo massicciamente nelle energie pulite. Per la prima volta in Europa abbiamo prodotto più elettricità dal vento e dal sole che dal gas. Questo crea buoni posti di lavoro, qui da noi, fa scendere i prezzi dell’energia, riduce l’inquinamento e ci dà sicurezza energetica”.


Ma, ha puntualizzato la presidente della Commissione, interpretando qui pienamente il ruolo di candidata del Ppe, “diversamente dagli altri, noi siamo per soluzioni pragmatiche, non ideologiche. Perché noi del Ppe sappiamo che non esiste un’economia competitiva senza protezione del clima, e che non esiste protezione del clima senza un’economia competitiva. E quindi, dal vento all’acciaio pulito, dall’idrogeno alle batterie, faremo in modo che il futuro della produzione del nostro settore delle tecnologie pulite sia qui, in Europa”.“Dobbiamo – ha detto a questo punto von der Leyen – rendere la vita più facile alle imprese. Dobbiamo avere fiducia nelle nostre aziende per andare avanti a fare ciò che sanno fare bene. Questo significa meno burocrazia, meno rapporti amministrativi, e procedure più semplici e veloci. E significa prestare particolare attenzione alle Pmi, che rappresentano la spina dorsale della nostra economia sociale di mercato. Quest’attenzione è un segno distintivo del Ppe. Diamo alle aziende la libertà di innovare e di creare buoni posti di lavoro”. Bucarest, 7 mar. (askanews) – “E questo vale – ha aggiunto la presidente della Commissione – anche per gli agricoltori e per le zone rurali. Gli agricoltori mi parlano delle enormi sfide che devono affrontare: si alzano presto la mattina, lavorano duramente per produrre gli alimenti di qualità che mangiamo. Ma i costi stanno aumentando e i prezzi che gli pagano per il latte, la carne e il grano sono volatili, e spesso determinati da altri attori nella catena alimentare. Il mese scorso un giovane agricoltore mi ha detto che a volte sono costretti a vendere i propri prodotti al di sotto dei costi di produzione. Questo – ha sottolineato – è inaccettabile”.“La nostra sicurezza alimentare dipende dalla sicurezza dei mezzi di sussistenza dei nostri agricoltori. Perciò, questo sistema deve essere ripristinato su una base sostenibile. Il loro duro lavoro deve essere ripagato. Voglio essere chiara: il Ppe – ha concluso von der Leyen – sarà sempre al fianco dei nostri agricoltori”.(di Lorenzo Consoli) 

RaiPlay, esce podcast “Archivi della follia. In cerca di Franco Basaglia”

RaiPlay, esce podcast “Archivi della follia. In cerca di Franco Basaglia”Roma, 7 mar. (askanews) – Da lunedì 11 marzo saranno disponibili su RaiPlay Sound 10 puntate del nuovo podcast “Archivi della follia. In cerca di Franco Basaglia”, scritto e realizzato da Vanessa Roghi, con la direzione artistica di Andrea Borgnino. Il podcast è, allo stesso tempo, un omaggio a Franco Basaglia, nei cento anni dalla sua nascita, e un omaggio al servizio pubblico radiotelevisivo che a partire dagli anni Sessanta ha accompagnato la riforma psichiatrica contribuendo a modificare il punto di vista degli italiani, e facilitando così l’approvazione della legge 180.


In 10 episodi “Archivi della follia. In cerca di Franco Basaglia” ripercorre le tappe fondamentali dell’esperienza professionale e umana del grande psichiatra, a partire dagli anni ’50 nel manicomio di Trieste, dove Basaglia comprende che la malattia è la malattia da manicomio agli anni ’60, quando arriva a Gorizia. Ogni appuntamento svela attraverso il contributo di storici, psichiatri, politici, ma anche celebri fotografi tutto l’orrore vissuto da chi, come donne o bambini, spesso è stato rinchiuso a causa di una diagnosi di follia o devianza errata. Il podcast traccia i passaggi cruciali che hanno portato ad un cambio di visione culturale sulla malattia mentale fino alla promulgazione della legge 180, che ha determinato la chiusura dei manicomi, sottolineando l’enorme eredità scientifica e morale di Franco Basaglia. Ad oggi la nostra società ha assorbito la maggioranza dei 100.000 internati, in un processo unico nel mondo occidentale. Non dimentichiamo mai: nessuno, oggi, occupa i posti che furono di Basaglia, e dei suoi collaboratori negli anni sessanta e settanta. Nessuno in Italia, oggi, fa il direttore di un ospedale psichiatrico.


“Archivi della follia. In cerca di Franco Basaglia” è un podcast Raiplay Sound scritto e realizzato da Vanessa Roghi, con la direzione artistica di Andrea Borgnino, musiche originali di Frederic Guerin. Mix e Sound Designer a cura di Alfredo Morana, editor Alexandra Genzini e Paola Manduca.

Zelensky: gli italiani capiscano, se non stai con Kiev stai con Putin

Zelensky: gli italiani capiscano, se non stai con Kiev stai con PutinRoma, 7 mar. (askanews) – “In Italia ci sono umori a favore e contro” l’Ucraina, “e questo lo capisco, accade i tutte le società non solo in Italia. Io penso che chi non appoggia l’Ucraina non capisce chi è Putin, perché oggi non sostenere l’Ucraina significa sostenere la Russia”: così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervistato da Bruno Vespa per Cinque Minuti e Porta a Porta.


“Solo il mondo civilizzato può vincere questa sfida, perché il mondo (di Putin) non rispetta i diritti e le libertà che condividiamo. Quella parte di società che non sta con l’Ucraina ma con Putin non lo capisce, perchè non lo prova sulla sua pelle”, ha osservato Zelensky rispondendo a una domanda su sue precedenti dichiarazioni riguardo i ‘filo-russi’ in Italia.