Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Aerei, Cina cerca di vendere il C919 nel Sudest asiatico

Aerei, Cina cerca di vendere il C919 nel Sudest asiaticoRoma, 27 feb. (askanews) – La Commercial Aircraft Corporation of China (Comac), compagnia produttrice del primo aereo passeggeri a fusoliera stretta totalmente prodotto in Cina, ha dichiarato oggi che prevede di effettuare voli di prova del C919 nel Sudest asiatico nelle prossime due settimane. Lo riferisce oggi il South China Morning Post.


La Comac, che ha sede a Shanghai, ha dichiarato sul suo canale WeChat che effettuerà “voli dimostrativi” dei C919 – considerato un potenziale concorrente dell’A320 Airbus e del 737 Max di Boeing – in Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia e Vietnam. Comac mostrerà anche il più piccolo jet regionale narrowbody ARJ21 insieme al C919 per testarne l’affidabilità lungo le rotte e negli aeroporti del sud-est asiatico, aggiunge la dichiarazione.


Le manifestazioni dovrebbero “gettare le basi per il successivo sviluppo del mercato nel sud-est asiatico”, si legge nella dichiarazione. Il C919 e l’ARJ21 sono atterrati in Vietnam lunedì, secondo quanto riportato dai media vietnamiti, dopo la loro apparizione al Singapore Airshow la scorsa settimana.


Gli aerei di Comac sono progettati per voli regionali di poche ore, comuni nella regione del sud-est asiatico. Ma Comac non ha ancora dato notizia di alcun ordine al di fuori della Cina continentale. La sua prima apparizione al Singapore Airshow di questo mese ha messo per la prima volta il jet sotto i riflettori internazionali.


Secondo gli analisti del sud-est asiatico, le compagnie aeree della Cambogia, fedele alleato politico della Cina, daranno probabilmente una possibilità al C919, mentre le compagnie aeree a basso costo della Malaysia potrebbero prendere in considerazione i propri ordini. Nessuno dei cinque paesi del sud-est asiatico ha finora certificato il C919. Il C919 è progettato per trasportare da 140 a 210 passeggeri, mentre l’ARJ21 ne può trasportare da 78 a 97. Comac prevede che la domanda di aeromobili nella regione Asia-Pacifico crescerà da 3.314 a 9.701 nei prossimi 20 anni.

L’intelligence svedese Sapo: “L’atteggiamento della Russia è sempre più aggressivo”

L’intelligence svedese Sapo: “L’atteggiamento della Russia è sempre più aggressivo”Stoccolma, 27 feb. (askanews) – (di Cristina Giuliano e Serena Sartini) “La Russia è la più grande minaccia alla sicurezza della Svezia, ed è anche l’unica che rappresenta una minaccia militare per la Svezia”. Così in una dichiarazione interpellato da askanews il servizio di intelligence svedese Sapo, che ha risposto ad alcune domande. Senza escludere alcuna minaccia, persino quella che viene dagli scambi culturali e universitari.


In questi giorni di grandi cambiamenti per Stoccolma, l’importante agenzia di intelligence aveva presentato una relazione sulle principali minacce per il Paese scandinavo, che ha avuto una certa risonanza anche in Italia. E l’agenzia sta tenendo traccia di come l’intelligence di Putin, potrebbe rispondere all’adesione. “Il suo atteggiamento sempre più aggressivo nei confronti soprattutto dei paesi vicini ha destabilizzato la situazione nelle vicinanze della Svezia” dicono da Stoccolma, sottolinendo come Mosca crei “cortine fumogene e negazioni, oltre a creare piattaforme che tentano di influenzare il processo decisionale svedese”. Per Sapo “Russia, Cina e Iran sono tutti impegnati in attività pericolose per la sicurezza contro la Svezia su larga scala. Ciò include tutto, dall’acquisizione di tecnologia, attacchi informatici, piani di attacco contro individui, raccolta di informazioni sui dissidenti e – di nuovo – tentativi di influenzare il processo decisionale svedese. Tutti si sforzano, e in una certa misura cooperano, per apportare cambiamenti nell’ordine di sicurezza, e agiscono in modo sempre più offensivo per raggiungere i loro obiettivi”. Da Stoccolma si precisa inoltre che Mosca “aumenta le sue capacità militari grazie alla cooperazione con altri stati autoritari, come Cina e Iran, e ciò rappresenta una minaccia per i paesi confinanti con la Russia”. Insomma l’adesione alla NATO non significa in alcun modo che gli svedesi possano sedersi. “Sappiamo che i movimenti antistatali rischiano di diventare terreno fertile per infiltrazioni, attività sovversive e tentativi di influenza. Il servizio di sicurezza svedese è consapevole che ciò accade anche in Svezia. Questo tipo di movimento può essere sfruttato da potenze straniere, come la Russia, come strumento per destabilizzare la società e tentare di influenzare il processo decisionale politico.


Askanews ha chiesto a Sapo anche se gli scambi culturali con la Russia per la Svezia sono ancora in corso o se possono costituire una pericolosa opportunità per influenzare i membri della fascia più giovane degli studenti europei. “Gli scambi con regimi autoritari – viene risposto – possono rappresentare una minaccia, sia che si tratti di università, di aziende o di altri tipi di scambi. Potenze straniere come Russia, Cina e Iran, ad esempio, acquistano tecnologia dalla Svezia e raccolgono informazioni in diversi modi. Ciò rappresenta una minaccia per la Svezia”. Noto è che da quando il livello di minaccia terroristica è stato innalzato in agosto (al livello 4 su una scala di 5), secondo Sapo il paese si è trovato ad affrontare diverse minacce concrete di attentati, aumentando la pressione sulla società svedese. Ma cosa cambia per la Sapo con l’ingresso della Svezia nella NATO? “Il servizio di sicurezza svedese – rispondono – sa che la Russia è interessata alla NATO e alle attività legate alla NATO. È troppo presto per dire in che modo l’adesione della Svezia alla NATO influenzerà le attività della Russia contro di noi, ma è qualcosa che monitoriamo da vicino. E non è direttamente collegato all’aumento del livello di minaccia terroristica”.

Nato, servizi Svezia: “atteggiamento Russia sempre più aggressivo”

Nato, servizi Svezia: “atteggiamento Russia sempre più aggressivo”Stoccolma, 27 feb. (askanews) – (di Cristina Giuliano e Serena Sartini) “La Russia è la più grande minaccia alla sicurezza della Svezia, ed è anche l’unica che rappresenta una minaccia militare per la Svezia”. Così in una dichiarazione interpellato da askanews il servizio di intelligence svedese Sapo, che ha risposto ad alcune domande. Senza escludere alcuna minaccia, persino quella che viene dagli scambi culturali e universitari.


In questi giorni di grandi cambiamenti per Stoccolma, l’importante agenzia di intelligence aveva presentato una relazione sulle principali minacce per il Paese scandinavo, che ha avuto una certa risonanza anche in Italia. E l’agenzia sta tenendo traccia di come l’intelligence di Putin, potrebbe rispondere all’adesione. “Il suo atteggiamento sempre più aggressivo nei confronti soprattutto dei paesi vicini ha destabilizzato la situazione nelle vicinanze della Svezia” dicono da Stoccolma, sottolinendo come Mosca crei “cortine fumogene e negazioni, oltre a creare piattaforme che tentano di influenzare il processo decisionale svedese”. Per Sapo “Russia, Cina e Iran sono tutti impegnati in attività pericolose per la sicurezza contro la Svezia su larga scala. Ciò include tutto, dall’acquisizione di tecnologia, attacchi informatici, piani di attacco contro individui, raccolta di informazioni sui dissidenti e – di nuovo – tentativi di influenzare il processo decisionale svedese. Tutti si sforzano, e in una certa misura cooperano, per apportare cambiamenti nell’ordine di sicurezza, e agiscono in modo sempre più offensivo per raggiungere i loro obiettivi”.


Da Stoccolma si precisa inoltre che Mosca “aumenta le sue capacità militari grazie alla cooperazione con altri stati autoritari, come Cina e Iran, e ciò rappresenta una minaccia per i paesi confinanti con la Russia”. Insomma l’adesione alla NATO non significa in alcun modo che gli svedesi possano sedersi. “Sappiamo che i movimenti antistatali rischiano di diventare terreno fertile per infiltrazioni, attività sovversive e tentativi di influenza. Il servizio di sicurezza svedese è consapevole che ciò accade anche in Svezia. Questo tipo di movimento può essere sfruttato da potenze straniere, come la Russia, come strumento per destabilizzare la società e tentare di influenzare il processo decisionale politico. Askanews ha chiesto a Sapo anche se gli scambi culturali con la Russia per la Svezia sono ancora in corso o se possono costituire una pericolosa opportunità per influenzare i membri della fascia più giovane degli studenti europei. “Gli scambi con regimi autoritari – viene risposto – possono rappresentare una minaccia, sia che si tratti di università, di aziende o di altri tipi di scambi. Potenze straniere come Russia, Cina e Iran, ad esempio, acquistano tecnologia dalla Svezia e raccolgono informazioni in diversi modi. Ciò rappresenta una minaccia per la Svezia”.


Noto è che da quando il livello di minaccia terroristica è stato innalzato in agosto (al livello 4 su una scala di 5), secondo Sapo il paese si è trovato ad affrontare diverse minacce concrete di attentati, aumentando la pressione sulla società svedese. Ma cosa cambia per la Sapo con l’ingresso della Svezia nella NATO? “Il servizio di sicurezza svedese – rispondono – sa che la Russia è interessata alla NATO e alle attività legate alla NATO. È troppo presto per dire in che modo l’adesione della Svezia alla NATO influenzerà le attività della Russia contro di noi, ma è qualcosa che monitoriamo da vicino. E non è direttamente collegato all’aumento del livello di minaccia terroristica”.

Btp Valore: stamani richieste già oltre 573 milioni

Btp Valore: stamani richieste già oltre 573 milioniRoma, 27 feb. (askanews) – Dopo il record di lunedì è partita la seconda giornata di collocamento della terza emissione dei Btp Valore, il titolo di Stato dedicato ai piccoli risparmiatori. I contratti hanno già superato i 573 milioni di euro.


Il collocamento termina venerdì primo marzo (salvo chiusura anticipata). Previsti tassi cedolari (trimestrali) minimi garantiti pari al 3,25% per i primi tre anni e al 4% per i successivi tre anni. Alla scadenza dei sei anni è previsto un premio finale extra pari allo 0,7% del capitale investito.

Ex Ilva, Urso: rilancio e avvio procedure per nuovi investitori

Ex Ilva, Urso: rilancio e avvio procedure per nuovi investitoriRoma, 27 feb. (askanews) – Il Governo vuole “rilanciare subito la produzione” dell’ex Ilva di Taranto per poi “realizzare delle procedure pubbliche per consentire ad altri investitori di poter scommettere su questo impianto”. Così il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, incontrando nel sito siderurgico una rappresentanza di lavoratori. “Nel contempo – ha aggiunto – abbiamo chiesto all’Europa di cambiare la politica siderurgica e industriale”.


Urso ha sottolineato che in Europa va cambiata la politica siderurgica “perchè altrimenti saremo schiacciati da chi produce fuori dall’Europa, ma senza rispettare le condizioni ambientali e sociali che noi, giustamente, vogliamo rispettare. Ma non possiamo vivere e produrre con concorrenza sleale con chi fuori dall’Europa sta realizzando impianti siderurgici, anche a carbone, per invadere il mercato europeo. Questo non sarà più consentito, non lo sarà sicuramente fino a quando il Governo italiano porrà queste condizioni in Europa”.

Cina, ampliata ulteriormente normativa sul segreto di stato

Cina, ampliata ulteriormente normativa sul segreto di statoRoma, 27 feb. (askanews) – La Cina ha adottato oggi una modifica alla legge sul segreto di stato, che amplia ulteriormente la potestà del governo nell’imporre il silenzio su temi considerati sensibili. Secondo quanto scrive oggi l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, il massimo organo legislativo cinese, ha approvato una legge riveduta sulla custodia dei segreti di Stato che è stata immediatamente ratificata dal presidente Xi Jinping.


Secondo il presidente del Congresso nazionale del popolo Zhao Leji, la legge rivista mira a fare un “buon lavoro” nella salvaguardia delle informazioni sensibili, migliorando le clausole esistenti approvate in una precedente revisione nel 2010. Tra le novità anche l’introduzione di una fattispecie denominata “segreto di lavoro”, cioè questioni che non rientrano tecnicamente nella nozione di seghreto di stato ma che possono incidere, in caso di fuga di notizie, sulla sicurezza nazionale. Questo tipo di segreto può essere imposto dai funzionari con una certa flessibilità di utilizzo.


E’ prevedibile che la nuova estensione del segreto produca ulteriore incertezze per gli investitori stranieri che operano in Cina, i quali già devono sostenere un notevole onere per rimanere conformi alle normative. Non a caso, gli investimenti diretti esteri in afflusso in Cina sono al minimo da un trentennio a questa parte. Negli ultimi anni la Cina ha imposto una serie di leggi relative alla sicurezza nazionale mentre Xi ha rafforzato la sua presa sul potere.

Ex Ilva, Urso: Taranto è sfida lavoro e industria italiana

Ex Ilva, Urso: Taranto è sfida lavoro e industria italianaRoma, 27 feb. (askanews) – Gli impianti siderurgici di Taranto rappresentano la “cartina di tornasole della politica industriale di questo Paese” e, per questa ragione, il Governo ha incontrato molte volte, anche a Palazzo Chigi, i rappresentanti delle parti sociali e delle istituzioni locali. Così il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, incontrando una rappresentanza dei lavoratori dell’ex Ilva di Taranto negli impianti del sito siderurgico.


“Se riusciamo insieme quest’anno a invertire la rotta, a rilanciare e mettere in sicurezza il sito più importante d’Italia, per cui chiedo e darò la piena e massima collaborazione, e poi assegnarlo a chi dimostra di essere un player industriale che scommetta sul sito per rilanciarlo – ha detto – sono convinto che vinceremo questa sfida. E se vinciamo la sfida di Taranto vuol dire che ci riusciremo in Italia. Questa non è solo la sfida di Taranto, in palio c’è la sfida del lavoro italiano”.

Cina, investitori stranieri acquistano obbligazioni interne

Cina, investitori stranieri acquistano obbligazioni interneRoma, 27 feb. (askanews) – Gli investitori stranieri hanno aumentato la loro presenza nel mercato obbligazionario interno cinese a gennaio per il quinto mese consecutivo, cercando di trarre profitto dalle pressioni deflazionistiche nella più grande economia asiatica. Lo riferisce oggi il Nikkei Asia.


Secondo i dati ufficiali, gli acquisti netti di titoli di stato denominati in yuan da parte di investitori stranieri hanno raggiunto i 203 miliardi di yuan (26 miliardi di euro) a gennaio. Si è trattato del quarto afflusso mensile più alto dall’apertura di Bond Connect nel luglio 2017, che consente agli investitori offshore di acquistare obbligazioni cinesi onshore. Il terzo più grande afflusso è avvenuto a novembre. Utilizzando i derivati per coprire i rischi valutari, gli investitori stranieri sperano di trarre vantaggio dalle pressioni deflazionistiche e dal conseguente calo dei tassi di interesse in Cina, secondo una nota pubblicata il 26 gennaio da due economisti dell’OCBC, Tommy Xie e Cindy Keung. I prezzi delle obbligazioni aumentano quando i rendimenti scendono.


Il crescente interesse straniero arriva nonostante la decisione dell’agenzia di rating Moody’s Investors Service di abbassare a “negativo” l’outlook sui titoli di Stato cinesi a dicembre. I rendimenti dei titoli di Stato cinesi a breve termine sono aumentati in seguito all’aumento delle emissioni obbligazionarie da parte del governo centrale nei mesi di luglio e agosto, nel tentativo di stimolare l’economia. Alla fine del 2023 si sono verificati forti afflussi esteri, che hanno contribuito a spingere al ribasso i rendimenti.


Secondo i dati del 26 febbraio di China Central Depository & Clearing, i rendimenti erano circa del 2,38% per i titoli di stato cinesi a 10 anni e dell’1,767% per quelli a un anno.

Conte: dalla Sardegna la sveglia al governo, Meloni pensi alla sua arroganza

Conte: dalla Sardegna la sveglia al governo, Meloni pensi alla sua arroganzaRoma, 27 feb. (askanews) – “Con questo passaggio diamo la sveglia al governo a Roma, la presidente Meloni ha molto da interrogarsi perché l’arroganza con cui ha gestito la politica nazionale ma anche questa partita locale non paga”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte commentando ad Agorà su Rai 3 la vittoria di Alessandra Todde in Sardegna.


“Meloni paga una campagna elettorale piena di promesse false e di giravolte, è meglio un progetto con obiettivi chiari e ben comunicati agli elettori, con i cartelli elettorali si può vincere ma non governare” ha concluso. 

Schlein: in Sardegna ha perso Truzzu, hanno perso Meloni e Salvini

Schlein: in Sardegna ha perso Truzzu, hanno perso Meloni e SalviniRoma, 27 feb. (askanews) – “Cambia il vento! Alessandra Todde sarà la prima presidente della Sardegna. E’ il riscatto di una comunità orgogliosa che ha sperimentato per cinque anni sulla propria destra l’inadeguatezza della destra”. E’ quanto scrive sui social la segretaria del Pd Elly Schlein. “Erano sicuri di vincere, sono venuti qui a Cagliari in pompa magna, con premier e vice premier, e la Sardegna ha risposto. Ha perso Truzzu, ha perso Giorgia Meloni che l’ha imposto con una forzatura e ha perso pure Salvini”, sottolinea Schlein.