Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Meloni: non sono nemica dell’Ue ma non può regolamentare ogni materia

Meloni: non sono nemica dell’Ue ma non può regolamentare ogni materiaRoma, 18 dic. (askanews) – “Non cambio idea sull’Europa proprio perché voglio un’Europa più forte. Ma l’Europa deve occuparsi di meno cose e farlo meglio: occuparsi di materie sulle quali gli stati non possono competere da soli ma non c’è bisogno di uniformare e regolamentare tutto per l’intero continente”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni replicando in aula al Senato al dibattito sulle sue comunicazioni in vista del consiglio europeo di domani.


“L’unico principio mai applicato – ha aggiunto – è il principio di sussidiarietà. Questa resta la mia idea di Ue, non vuol dire che io sia nemica dell’Europa, non penso che un sistema federale sia nemico dell’Europa ma è legittimo avere tesi diverse. Come tutto ciò che riguarda i dibattiti che vi appassionano – ha detto rivolgendosi al Pd – chiunque abbia un’idea diversa dalla vostra diventa un impresentabile. Non dovremmo mascherarci dietro all’impresentabilità ma affrontare le cose”. “Il problema dell’Europa – ha sottolineato Meloni – è stato che a un certo punto non è stata più chiarissima la sua missione, l’Europa ha pensato di poter sostituire l’assenza di chiarezza con una maggiore regolamentazione. È un problema che c’è, non lo dico solo io”. Negli Usa dicono “l`America innova, la Cina replica, l`Europa regolamenta”. 

Un concerto di Ughi e Canino nella Chiesa di San Silvestro a L’Aquila

Un concerto di Ughi e Canino nella Chiesa di San Silvestro a L’AquilaMilano, 18 dic. (askanews) – Si è svolto con grande successo il primo appuntamento della rassegna “Verso il Giubileo” nella suggestiva cornice della chiesa di San Silvestro a L’Aquila. Il violino di Uto Ughi e il pianoforte di Bruno Canino hanno incantato un pubblico appassionato, dando il via a un evento di straordinaria importanza per la comunità abruzzese. Questo concerto, il primo di otto, è stato promosso dall’Assessorato regionale alla Cultura in collaborazione con il TSA – Teatro Stabile d’Abruzzo, l’Ente musicale Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, il Conservatorio “Braga” di Teramo e l’Istituzione Sinfonica Abruzzese.


L’evento ha saputo unire la sacralità della chiesa di San Silvestro con la musica senza tempo dei Maestri Ughi e Canino, creando un’atmosfera magica e coinvolgente. L’assessore alla Cultura, Roberto Santangelo, ha dichiarato: “Il 24 dicembre Papa Francesco aprirà la Porta Santa dando inizio al Giubileo. L’Abruzzo, terra del primo Giubileo della storia, si avvicina a quest’evento attraverso un percorso di fede, valorizzando i luoghi di culto con la musica e l’arte. Questo primo concerto ha registrato un sold out strepitoso, e abbiamo in programma altri sette appuntamenti che animeranno i quattro Capoluoghi di provincia, trasformando la regione in un grande e magico palcoscenico”. Fabrizio Pezzopane, direttore della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, ha sottolineato il legame speciale tra il Maestro Ughi e la città: “Il suo primo concerto qui risale a 60 anni fa e da allora questo legame è rimasto vivo e attivo. È un grande onore poterlo avere con noi all’inizio di questo cammino verso il Giubileo e il nostro ottantesimo anniversario”.


I prossimi appuntamenti saranno venerdì 20 dicembre: “Dialoghi di Pace” al Ridotto del Teatro comunale dell’Aquila alle 21, con Michele Placido, Giorgio Pasotti e Davide Cavuti Ensemble. Sempre il 20 dicembre: Concerto di Natale a cura del Conservatorio “G. Braga” nella Chiesa di San Domenico a Teramo alle 21; e sabato 21 dicembre: Concerto di Roberto Cacciapaglia nella Cattedrale di San Giustino di Chieti alle 18.

Governo, Meloni: non penso cose che dice Milei replicabili in Italia

Governo, Meloni: non penso cose che dice Milei replicabili in ItaliaRoma, 18 dic. (askanews) – “Meloni sta con Milei. Cosa vuol dire? Penso Milei sia una molto interessante novità nel panorama politico argentino, è la persona giusta per quel contesto, ma non penso sia replicabile qui in Italia ciò che dice”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni replicando in aula al Senato al dibattito sulle sue comunicazioni in vista del consiglio europeo di domani.


Rivolgendosi in particolare al leader Iv Matteo Renzi: “Io ho un altro punto di vista. Renzi era amico di Obama e si metteva il cappotto come lui, io sono amica di Milei ma non mi faccio crescere le basette. Penso si debba dialogare e prendere ciò che si condivide”.

Meloni: Musk? Buoni rapporti con tanti, non prendo ordini da nessuno

Meloni: Musk? Buoni rapporti con tanti, non prendo ordini da nessunoMilano, 18 dic. (askanews) – Non so che film abbiate visto… Credo che ci dobbiamo capire su una differenza fondamentale tra me, noi e quello che abbiamo visto nel corso degli anni. Per tanti anni. Abbiamo visto leader italiani che pensavano che quando avevano un buon rapporto, un’amicizia, con un leader straniero, dovevano seguire pedissequamente quello che facevano gli altri Io non lo penso, posso essere amica di Elon Musk e essere nello stesso momento il premier che per prima regola l’attività dei privati nello spazio. Ho buoni rapporti con un sacco di gente ma non prendo ordini da nessuno. Sono una persona libera che si confronta con tutti, con persone che la pensano come me o no, ma non prendo ordini da nessuno. Non vi seguirò mai in questo racconto per cui con chiunque si parli sembra che si stia eseguendo degli ordini. Non lo faccio e non lo farò mai anche se per qualcuno è difficile da comprendere”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, replicando in Senato alle critiche di Mario Monti sul rapporto con Elon Musk.


“Su Musk dico anche che io da anni dico che è un problema se ci sono concentrazioni che hanno fatturati maggiori di diversi stati nazionali, che agiscono senza regole. E mi avete detto che ero sovranista. Io la penso così nche ora, ma cosa è successo ora? È successo che Musk è la prima di queste persone che non ha idee mainstream. Il problema si è posto alll’indomani del sostegno di Musk a Trump, ma nessuno ha detto una parola fino a che Musk sosteneva il Partito Democratico. Io non ragiono così. Io non consento ingerenze a nesusno, guardo sempre e solo l’interesse nazionale, però sono felice che anche voi siete diventate sovranisti, la considero una grandissima impresa di Elon Musk, più di essere arrivato sulla luna. Ero abituato a un mondo in cui chiedevate lingerenza di chiunque contro i vostri avversari politici”, ha concluso Meloni.

Marateale vola agli Oscar, conquistata la shortlist 2025

Marateale vola agli Oscar, conquistata la shortlist 2025Roma, 18 dic. (askanews) – Il Marateale – Premio Internazionale Basilicata, da anni protagonista della scena cinematografica italiana, raggiunge un nuovo straordinario traguardo internazionale. Grazie alla vittoria nella sezione ‘Marateale in Short’, il cortometraggio ‘In the Shadow of the Cypress’, diretto da Shirin Sohani e Hossein Molayemi ha intrapreso un percorso che lo ha portato a qualificarsi agli Oscar 2025 e conseguentemente ad entrare nella shortlist, segnando un momento storico per il festival.


La sezione ‘Marateale in Short’, istituita per promuovere i migliori cortometraggi e i loro talentuosi creatori, ha visto trionfare il corto animato iraniano, scelto per la sua potenza narrativa e per l’eccellenza tecnica. Questo riconoscimento ha rappresentato il primo passo per la qualificazione agli Oscar, realizzata grazie alla collaborazione con Voce Spettacolo. Riconosciuto come uno degli eventi cinematografici italiani più prestigiosi, il Marateale non è solo una celebrazione del grande schermo, ma anche un’opportunità concreta per i registi di conquistare la scena internazionale. Il prestigioso traguardo di In the Shadow of the Cypress è la dimostrazione della capacità del festival di scoprire e promuovere opere di grande valore, creando connessioni con le vette dell’industria cinematografica hollywoodiana.


“Il Marateale si conferma un festival di eccellenza capace di offrire opportunità uniche ai filmmaker” dichiarano Antonella Caramia e Nicola Timpone, aggiungendo: “Il corto vincitore ha potuto raggiungere la shortlist mostrando al mondo che anche dal Marateale può partire un percorso vincente verso Hollywood.” Maratea, la perla del Tirreno, si conferma quindi non solo lo scenario mozzafiato che ospita la kermesse lucana, ma anche il simbolo di un evento che negli anni ha saputo crescere fino a diventare un riferimento per il cinema internazionale di qualità.


La sezione Marateale in Short rappresenta un’occasione imperdibile per i giovani talenti e si dimostra una piattaforma unica nel panorama italiano, capace di proiettare le opere selezionate verso i più importanti riconoscimenti internazionali. Con questo straordinario risultato, il Marateale conferma il suo ruolo di ambasciatore del talento cinematografico, rafforzando la sua missione di trasformare il Sud Italia in un centro vitale per l’industria cinematografica.

Credem prima in Europa per solidità, secondo l’analisi della Bce

Credem prima in Europa per solidità, secondo l’analisi della BceRoma, 18 dic. (askanews) – Il Credito Emiliano rivendica di risultare l’istituto più solido a livello europeo ed il migliore in Italia sulla base dei requisiti patrimoniali monitorati dalla Banca centrale europea nell’utima procedura vigilanza (Srep o Supervisory Review and Evaluation Process). “Questo risultato rappresenta per tutti noi un motivo di grande soddisfazione che conferma la bontà delle scelte lungimiranti che abbiamo fatto nel corso del tempo e ci spinge a continuare ad investire su una crescita equilibrata e di lungo termine che possa generare valore per tutti i portatori di interesse con cui il Gruppo interagisce – dichiara con un comunicato Angelo Campani, direttore generale di Credem -. Sono orgoglioso di fare parte di un Gruppo Bancario italiano ai vertici in tema di solidità a livello europeo”.


Il requisito preso in considerazione è il Pillar 2 Requirement (P2r) che per il Gruppo Credem è pari all’1%, “parametro al primo posto in Italia ed in Europa , in base ai dati pubblicati ieri della Bce riguardo al panel di istituti vigilati direttamente da Francoforte che ne hanno dato diffusione”. L’analisi annuale svolta dalla Bce, si legge, ha così confermato la solidità del modello di business e dei presidi di gestione dei rischi di Credito Emiliano. Conseguentemente, il requisito patrimoniale complessivo, che indica il livello minimo di capitale da rispettare a fronte delle attività svolte dal Gruppo ed a tutela dei risparmiatori, dal 1° gennaio 2025, ammonta a 7,60% (8,01% considerando anche il Syrb, il nuovo buffer introdotto da Banca d’Italia) per quanto riguarda il Cet1 ratio. I requisiti per il Tier 1 ratio e per il Tier Total sono invece rispettivamente fissati a 9,70% e 11,95%, questi ultimi già comprensivi del suddetto Syrb.


A fine settembre 2024 tutti i coefficienti patrimoniali del Gruppo sono ampiamente superiori ai requisiti. In particolare, prosegue Credem, il Cet1 Ratio a livello di Credemholding (perimetro di vigilanza) è pari a 15,8% con un buffer rispetto al requisito SREP tra i più ampi del sistema e pari a 779 punti base. Il Gruppo Credem a fine settembre 2024 ha registrato un total business, tra prestiti e raccolta complessiva, pari a 137 miliardi di euro.

Su guide enologiche italiane 345 punteggi massimi per vini Alto Adige

Su guide enologiche italiane 345 punteggi massimi per vini Alto AdigeMilano, 18 dic. (askanews) – Sulle principali guide enologiche italiane pubblicate quest’anno sono stati 345 i punteggi massimi raggiunti complessivamente da 209 vini di 78 produttori dell’Alto Adige. In particolare, sono nove i vini che hanno ottenuto cinque o più punteggi massimi, guidati dai sei tributati al “Pinot Bianco Rarity Alto Adige Terlano Doc 2011” della Cantina Terlano che si piazza ai vertici della classifica. Con cinque punteggi massimo ciascuno, ci sono otto vini: il “Lagrein Riserva Taber Alto Adige Doc 2022” della Cantina Bozen; il “Pinot Nero Riserva Trattmann Alto Adige Doc 2021” della Cantina Girlan; il “LR Riserva Alto Adige Doc 2020” e il “Sauvignon Riserva Gran Lafoa Alto Adige Doc della Cantina Colterenzio; l’Appius Alto Adige Doc 2019” della Cantina Produttori San Michele Appiano; il “Muller-Thurgau Vigna Feldmarschall von Fenner Alto Adige Doc 2021” della Tenuta Tiefenbrunner-Schlosskellerei Turmhof; il “Gewurztraminer Nussbaumer Alto Adige Doc 2022” e il “Gewurztraminer vendemmia tardiva Terminum Alto Adige Doc 2022” della Cantina Tramin.


Di questi 345 punteggi massimi ottenuti complessivamente, 183 sono stati attribuiti ai vini bianchi che rappresentano il 53% dei vini premiati. I rossi hanno ottenuto 129 punteggi massimi, i vini dolci 13 e gli spumanti 20. Lo ha reso noto il Consorzio Vini Alto Adige, spiegando che se i bianchi raggiungono i punteggi massimi, nella classifica delle varietà sono i rossi a prevalere. Il Pinot Nero, ad esempio, produce 28 delle 209 etichette premiate, seguito da 22 vini Schiava. “Se a questi aggiungiamo le 16 etichette di Lagrein, le nostre varietà autoctone di Schiava e Lagrein vengono premiate con quasi un vino di eccellenza ogni cinque” spiega il presidente del Consorzio Vini Alto Adige, Andreas Kofler. Prima del Lagrein, tuttavia, ci sono tre varietà di bianco: il Sauvignon (20 vini premiati), il Gewurztraminer e lo Chardonnay (16 vini premiati ciascuno). Per quanto riguarda i premi speciali ai vini e ai produttori che si sono contraddistinti nell’ultimo anno, per l’Alto Adige spicca il “Sauvignon Riserva Gran Lafóa Alto Adige Doc 2021” della Cantina Colterenzio, incoronato dal Gambero Rosso il vino bianco italiano dell’anno. Nella categoria “Vini rari” è stato, inoltre, premiato il “Santa Maddalena Classico Vigna Rondell R Alto Adige Doc 2022” di Franz Gojer-Glögglhof. Il premio “Tastevin” della Guida Vitae è stato conferito quest’anno al “Pinot Nero Riserva Trattmann Alto Adige Doc 2021” della Cantina Girlan, che già poteva fregiarsi del titolo di “Gemma”. Lo stesso titolo è stato conferito anche ad altri tre vini altoatesini: allo “Chardonnay Riserva Kreuzweg Family Reserve Alto Adige Doc 2020” di Castelfeder; al “Lagrein Riserva Vigna Klosteranger Alto Adige Doc 2020” della Tenuta-Cantina convento Muri-Gries; al “Pinot Bianco Rarity Alto Adige Terlano Doc 2011” della Cantina Terlano.


Anche la guida “I Vini di Veronelli” ha individuato il migliore vino bianco in Alto Adige, il “Terlano Primo Grande Cuvée Alto Adige Doc 2021” della Cantina Terlano. L’Azienda Agricola Stroblhof e il suo Pinot Nero Riserva Sepp Hanni Alto Adige Doc 2019, si sono meritati per lo stesso motivo un posto tra i “10 Vini Sole”. Per Doctor Wine, il vino dolce dell’anno è il “Moscato Rosa Alto Adige Doc 2022” di Franz Haas. La stessa guida ha conferito un’onorificenza alla carriera a Hans Terzer, storico kellermeister della Cantina Produttori San Michele Appiano, mentre ha premiato i giovani vignaioli del Santa Maddalena nella categoria “Next Generation”. Infine, il premio “Rainer Zierock” della guida The Wine Hunter è andato ad Andreas Dichristin di Tropfltalhof. Se si tiene in considerazione il numero di punteggi massimi, quest’anno la Cantina Terlano occupa il primo posto con 19, seguita dalle Cantine Girlan, Colterenzio, Produttori San Michele Appiano e Tramin con 16 ciascuna. L’azienda vinicola Elena Walch ottiene 14 punteggi massimi, 13 la Tenuta Tiefenbrunner|Schlosskellerei Turmhof. La classifica cambia se, invece del numero di punteggi massimi, si tiene in considerazione il numero di vini premiati. Al primo posto, infatti, troviamo la Cantina Colterenzio con 8 etichette, seguita dalle cantine Girlan, Produttori San Michele Appiano, Terlano e dalla Tenuta Waldgries Christian Plattner con 7, mentre le cantine Valle Isarco, Franz Haas, Manincor, Nals Margreid, Tenuta Tiefenbrunner-Schlosskellerei Turmhof ed Elena Walch si assicurano il terzo posto con 6 etichette premiate.


Foto: Sudtirol – Wein Mint Mediahouse

Sogin, completato rientro centrale Garigliano residui fusione metalli

Sogin, completato rientro centrale Garigliano residui fusione metalliRoma, 18 dic. (askanews) – Nella centrale del Garigliano, che si trova nel Comune di Sessa Aurunca (Caserta), si è concluso oggi il secondo e ultimo trasporto con il quale sono rientrati dall’impianto della Cyclife Sweden AB, in Svezia, 155 manufatti contenenti circa 30 tonnellate di residui derivanti dal trattamento di 420 tonnellate di materiali metallici debolmente contaminati prodotti dai lavori di dismissione in corso nell’impianto. Lo rende noto un comunicato.


Tali manufatti, sistemati in container certificati e conformi agli standard ISO, sono rientrati su mezzi stradali, sotto il controllo dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione e delle diverse Autorità competenti. Tra il settembre 2020 e il novembre 2021 Sogin, insieme alla controllata Nucleco, avevano coordinato sette trasporti verso la Svezia ciascuno dei quali aveva permesso di spedire circa 60 tonnellate di questi metalli.


Nel giugno 2022 i metalli sono stati trattati in un’unica campagna di fusione che ha permesso di ridurre il loro volume di oltre il 90% rispetto a quello iniziale. I 155 manufatti sono stati stoccati in sicurezza nei depositi temporanei del sito pronti per essere conferiti al Deposito Nazionale, una volta disponibile. Questa attività è in linea con l’impegno di Sogin di perseguire una strategia di economia circolare che mira, attraverso l’adozione di tecnologie e processi innovativi, a minimizzare la produzione di rifiuti radioattivi e quindi ad evitare la costruzione di nuove strutture di stoccaggio.

Iata: Crisi capacità scali minaccia libertà di movimento

Iata: Crisi capacità scali minaccia libertà di movimentoRoma, 18 dic. (askanews) – La Iata, l’Associazione internazionale del trasporto aereo, ha avvertito che la crisi di capacità aeroportuale sta minacciando la libertà delle persone di viaggiare e limitando le economie. Con poche prospettive che le infrastrutture aeroportuali possano tenere il passo con la crescente domanda, la Iata ha pubblicato un Libro bianco che include proposte su come le normative sugli slot debbano incentivare gli aeroporti a generare maggiore capacità dalle infrastrutture esistenti.


Il numero di aeroporti che non sono in grado di soddisfare pienamente la domanda di connettività aerea e che necessitano di un coordinamento degli slot utilizzando le linee guida IATA sugli slot aeroportuali mondiali è già cresciuto fino a quasi 400 in tutto il mondo. Se prevalessero le tendenze attuali, questo numero potrebbe crescere del 25% nel prossimo decennio. Un esempio delle gravi conseguenze di questo problema crescente è evidente in Europa, dove l’Airports Council International (ACI) Europe prevede che le infrastrutture aeroportuali non saranno in grado di soddisfare fino al 12% della domanda nel 2050. Con sviluppi aeroportuali su larga scala, in particolare nuove piste, che difficilmente sarà costruito a causa di vincoli politici, ciò minerà ulteriormente la competitività dell’Europa che, come ha concluso il rapporto Draghi, è già significativamente sottoperformante. È quindi fondamentale che gli aeroporti adottino le migliori pratiche per fornire quanta più capacità possibile dalle infrastrutture esistenti.


“L’unica cura per la capacità insufficiente è la costruzione. Ma finché iniziative su larga scala, come la costruzione di nuove piste o terminali, rimangono politicamente fuori portata in molte parti del mondo, dobbiamo spremere fino all’ultima unità di capacità dalle infrastrutture di cui disponiamo. Alcuni aeroporti stabiliscono parametri di riferimento rigorosi per massimizzare la capacità, ma troppi non riescono a seguire le indicazioni contenute nelle linee guida sugli slot aeroportuali mondiali”, ha affermato Nick Careen, vicepresidente senior per le operazioni, la sicurezza e la protezione della Iata. Il Libro bianco Iata sugli slot aeroportuali recentemente pubblicato richiede obblighi più forti da parte degli aeroporti per massimizzare la capacità.


“Secondo la normativa sugli slot, le compagnie aeree sono obbligate a utilizzare gli slot loro concessi in modo efficiente o incorreranno in sanzioni per la cancellazione dei voli o per non aver operato secondo il programma. Ma gli aeroporti non devono affrontare sanzioni se non forniscono la capacità promessa. Hanno poca pressione per soddisfare i parametri di riferimento globali in materia di efficienza. Inoltre, spesso la trasparenza delle dichiarazioni di capacità effettuate è insufficiente. Ciò richiede un importante riequilibrio in modo che gli aeroporti e le compagnie aeree siano ugualmente obbligati a massimizzare il potenziale valore sociale ed economico della capacità aeroportuale”, ha affermato Careen. Nello specifico, la Iata richiede modifiche alle normative sugli slot che imporranno agli aeroporti di rispondere se non stanno facendo abbastanza per creare più capacità, tra cui: Richiedere agli aeroporti di rivedere regolarmente le loro dichiarazioni di capacità e attuare un processo significativo di consultazione sulla capacità, per garantire una maggiore trasparenza e rivelare dove i potenziali aumenti di capacità vengono trascurati.


• Obblighi di migliorare e aumentare la capacità ove possibile, confrontandoli con le migliori pratiche globali. • Conseguenze se la capacità dichiarata non viene consegnata come promesso. “Le attuali normative sugli slot aeroportuali hanno contribuito a creare una rete globale di trasporto aereo che offre connettività sempre maggiore, scelta per i consumatori e tariffe più economiche. Affinché il sistema degli slot continui ad aumentare questi benefici, sono necessari obblighi di prestazione da parte degli aeroporti. È necessaria una regolamentazione più severa per colmare l’enorme divario tra gli aeroporti migliori e quelli mediocri in termini di capacità. Ciò offrirà un servizio migliore ai passeggeri con una maggiore accessibilità al trasporto aereo e porterà maggiori benefici al mondo”, ha affermato Careen.

Celiachia, a Natale meglio scegliere il menù gluten-free

Celiachia, a Natale meglio scegliere il menù gluten-freeRoma, 18 dic. (askanews) – Il brodo dei tortellini non è magro, l’insalata russa non sgrassa, l’ossobuco non è tutto osso, panettoni e torroni si mangiano solo a Natale – è vero – ma tanto poi ogni festività ha il suo dolce. Inutile fare buoni propositi, il Natale light non esiste, chi soffre di celiachia però deve prestare un’attenzione in più, perché – nella confusione dei pranzi e delle cene con i parenti – aumentano i rischi di mangiare del cibo in cui è finito accidentalmente del glutine. “Purtroppo, basta una distrazione – osserva Michele Mendola, fondatore della community online CeliachiaFacile e autore dell’omonimo best-seller. – È sufficiente usare lo stesso mestolo per girare sia il cibo normale che senza glutine, e chi soffre di celiachia rischia di rovinarsi tutte le Feste”.


Il primo consiglio, allora, è proprio quello di preparare cibi senza glutine per tutti gli invitati. “In questo modo si elimina completamente il rischio delle contaminazioni accidentali – prosegue Mendola. – Senza contare che è anche una questione di praticità: i pranzi e le cene delle feste già prevedono svariati piatti, e non sarà necessario pensare e gestire anche un menù separato per chi è intollerante”. Così facendo, in ogni casi, non si rinuncia al sapore: “I cibi senza glutine assicurano ormai degli standard di qualità elevatissimi, e sia in termini di sapore che di consistenza hanno le stesse proprietà dei cibi normali. Inoltre, sempre più aziende hanno lanciato sul mercato le versioni gluten-free delle specialità locali, e quindi non si rinuncia ai sapori tipici della tradizione. Anche chi adora cucinare, poi, potrà facilmente trovare farine senza glutine per preparare la ricetta che preferisce”. Per quanto riguarda la preparazione dei cibi: “La soluzione ideale è di usare pentole e stoviglie dedicate per il piatti gluten-free – aggiunge il creatore di CeliachiaFacile. – Questo perché alcuni cibi, come la pasta ad esempio, possono lasciare dei piccoli residui che non vengono via con un normale lavaggio. Altrimenti, è fondamentale essere molto scrupolosi quando si lavano pentole e utensili, e quantomeno usare stoviglie separate per chi soffre di celiachia. Se si utilizza il forno per cucinare, è buona regola sistemare i cibi senza glutine nella parte alta, sempre per evitare contaminazioni accidentali”. Mendola ricorda poi che una serie di cereali – come il riso, il grano saraceno e il mais – sono naturalmente privi di glutine e possono essere utilizzati senza preoccupazioni. Alcuni alimenti (carne, uova, pesce, frutta, legumi, verdura) chiaramente non contengono mai glutine e non presentano controindicazioni di sorta. Attenzione ai formaggi, “Nella maggior parte dei casi non contengono glutine, ad eccezione di quelli spalmabili per i quali conviene quindi leggere l’etichetta – spiega Mendola. – E lo stesso consiglio vale anche per i salumi, le caramelle e i torroni: anche se di norma non contengono farine o derivati, vi sono delle eccezioni, e quindi è bene accertarsene prima”. Per quanto riguarda gli alcolici, via libera a vino e spumante; semaforo giallo per i distillati come grappa, rum, whisky, vodka e gin: “la maggior parte non danno problemi, ma alcuni potrebbero contenere aromi o additivi vietati. Nel caso però devono essere riportati in etichetta” conclude il fondatore di CeliachiaFacile.