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Autore: Redazione StudioNews

eBay: rivendere i regali scelta sempre più diffusa e condivisa

eBay: rivendere i regali scelta sempre più diffusa e condivisaMilano, 18 dic. (askanews) – Il regifting, ovvero la pratica di rivendere i regali ricevuti, è una consuetudine sempre più diffusa negli ultimi anni, soprattutto a Natale. Tra chi ha ricevuto un regalo non gradito nelle scorse festività, il 37% ha deciso di tenerlo e il 23% di regalarlo a qualcun altro. Aumenta però notevolmente la percentuale di chi ha deciso di rivenderlo (15%) rispetto a solo 5 anni fa (7% nel 2019), per un guadagno potenziale di circa 50 euro. E’ anche vero che un certo “bon ton” impone di non rivendere i regali ricevuti anche se non graditi (per il 34%), sebbene questo aspetto abbia subito una forte diminuzione rispetto al 2019, quando ben il 42% dichiarava che “non fosse carino” rivendere i regali ricevuti a Natale. Resta stabile, invece, chi non lo fa per la paura di essere scoperto (16%). Questa è una prima fotografia che emerge dalla ricerca commissionata a Ipsos da eBay, marketplace globale che connette le persone, acquirenti e venditori, e costruisce comunità per creare opportunità economiche per tutti, in più di 190 mercati di tutto il mondo.


“Il regifting – ha commentato Barbara Bailini, Head of Categories eBay Italia – è un fenomeno che riscontriamo su eBay da molti anni. È diventata una pratica sempre più accettata e diffusa, soprattutto tra le generazioni più giovani perché incoraggia la circolarità e l’economia responsabile. La ricerca rivela un cambio di abitudini importante rispetto a cinque anni fa: gli italiani attribuiscono maggiore importanza al gesto di rivendere e acquistare oggetti e sono felici di sapere che, grazie al regifting, è possibile portare beneficio anche ad altre persone”. Dalla ricerca emerge che il 42% ha ricevuto almeno un dono non gradito il Natale scorso, ma ha deciso di tenerlo (37%) o di regalarlo a qualcun altro 23%. Il 19% afferma persino di mettere i regali indesiderati da parte, dimenticandosi di averli. Tra chi, invece, ha deciso di rivenderli (15%), più della metà (51%) ha messo da parte il guadagno ottenuto come risparmio o ha sostituito l’oggetto con qualcosa di più affine ai propri gusti (34%) o ha deciso di usare i soldi per sostenere le spese del periodo natalizio (27%), complice anche l’inflazione e il caro vita che incide per il 71% sulla scelta di spendere meno per l’acquisto dei regali di Natale. Su eBay.it le categorie di prodotti più venduti durante le festività natalizie del 2023 sono state: orologi, smartphone, console, videogiochi, carte da gioco, libri, modellismo e fumetti.


In un mercato in cui il C2C continua a crescere nel 2024 a doppia cifra, vendere un regalo non gradito è considerata una pratica sempre più diffusa e condivisa per più della metà degli italiani (56%). In particolare, 1 italiano su 3 dichiara di averlo fatto almeno una volta (14%) o addirittura più di una (20%). Un’abitudine comune per entrambi i sessi, con età compresa tra i 25 ai 34 anni (23%), 35-44 anni (22%) e i giovani dai 18 ai 25 anni (18%), con un livello di istruzione elevato e occupati. L’occasione principale in cui si afferma di aver ricevuto un regalo indesiderato è quella del compleanno (58%), seguita dal Natale (48%). Ma cosa spinge gli italiani a rivendere i doni ricevuti? Principalmente il fatto che i regali ricevuti non corrispondono ai propri gusti (37%), perché si possiede un articolo simile (29%) o non piace proprio e non si vuole tenerlo (28%). Vestiti, scarpe, accessori (41%), articoli per la casa (32%), libri, fumetti (20%), e gioielli, orologi (20%) sono le categorie di oggetti più rivenduti e, in chiave prospettica, quelli che sarebbero rivenduti anche da chi non l’ha mai fatto.


Oggi gli italiani sono più propensi al regifting anche per una maggiore accettazione sociale di questa pratica – in particolare con riferimento ai regali di Natale, nel 2019 il 42% degli intervistati non rivendeva per una questione di “bon ton”, oggi questa percentuale scende al 34%. In generale, rende felici sapere che il regalo di Natale è stato venduto per fare beneficenza (per il 49%). Genera decisamente meno felicità scoprire che la rivendita è stata effettuata per comprare un regalo per altre persone, con un 36% che ne risulterebbe arrabbiato. Il regifting è considerata un’attività pratica dal 37% degli italiani, perché garantisce che gli oggetti passino in altre mani invece di rimanere inutilizzati, mentre il 36% ritiene sia un gesto sostenibile, un modo per ridurre i rifiuti e una forma di riciclo. Tuttavia, il 34% pensa ancora che sia irrispettoso nei confronti di chi ha fatto il dono.


Marketplace e piattaforme online sono i canali preferiti per la rivendita dei regali non graditi per il 66% degli italiani, mentre il 65% è aperto all’acquisto di doni di seconda mano se l’oggetto è in buone condizioni (per il 31%), se si tratta di qualcosa di difficile da trovare (per il 18%) o perché lo ritiene una pratica sostenibile (17%).

Calcio, Vinicius premiato The Best of Fifa

Calcio, Vinicius premiato The Best of FifaRoma, 17 dic. (askanews) – Serata di premi a Doha (dove domani alle 18 italiane si gioca la finale di Coppa Intercontinentale tra i messicani del Pachuca e il Real Madrid), dove la Fifa ha assegnato i suoi riconoscimenti ai migliori del 2024. The Best of Fifa ha visto trionfare Vinicius tra i giocatori, piccola rivincita su Rodri, che poche settimane fa si è portato a casa il Pallone d’oro ai danni del brasiliano del Real, scatenando la reazione di Florentino Perez.


Oltre a Vinicius, un altro grande del Madrid ha trionfato: Carlo Ancelotti è stato infatti votato miglior allenatore dell’anno. L’argentino Emiliano Martinez dell’Aston Villa si è invece portato a casa il premio come miglior portiere, categoria nella quale c’era l’unico “italiano” in lizza, il milanista Mike Maignan. Votata anche la Top 11, la formazione ideale, così composta: Emiliano Martinez (Aston Villa); Daniel Carvajal (Real Madrid), Antonio Rudiger (Real Madrid), Ruben Dias (Manchester City); William Saliba (Arsenal), Jude Bellingham (Real Madrid), Rodri (Manchester City), Toni Kroos (Real Madrid/ritirato); Lamine Yamal (Barcellona), Erling Haaland (Manchester City), Vinicius (Real Madrid). Ad Alejandro Garnacho è andato invece il premio Puskas per il gol dell’anno in Everton-Manchester United 0-3 di Premier League del 26 novembre 2023.

Da Mattarella appello a prendersi cura della democrazia, serve armonia

Da Mattarella appello a prendersi cura della democrazia, serve armoniaRoma, 17 dic. (askanews) – L’appello rivolto alle più alte cariche istituzionali, ai rappresentanti del mondo politico e sociale per la fine di questo 2024 da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è a “ad amare e prendersi cura della democrazia” evitando “conflitti e radicalizzazioni” ma ricercando invece quella “armonia” che tiene in vita la nostra Repubblica.


Ad ascoltare il discorso alle alte cariche nel salone dei Corazzieri al Quirinale ci sono i presidenti del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e della Corte Costituzionale, Augusto Barbera e anche tanti altri esponenti del governo, della maggioranza e dell’opposizione, tra gli altri Elly Schlein e Giuseppe Conte. Il quadro disegnato dal capo dello Stato alla fine di questo anno è desolante: “in questo periodo siamo attraversati da sentimenti contraddittori: da una parte il bisogno di condividere la speranza per un futuro di serenità e di pace, cui si affiancano le prospettive che le scoperte della scienza offrono all’umanità. Dall’altra la profonda preoccupazione di un tempo caratterizzato da guerre e violenze che rendono incerto l’orizzonte del mondo intero”. E di fronte a scenari così complessi bisogna anche ammettere che “oggi prevale il conflitto. La politica e la diplomazia appaiono sovente accantonate dalla scelta delle armi, operata da chi ha dato avvio alla guerra. Le istituzioni sovranazionali ne risultano indebolite”. La preoccupazione di Mattarella è rivolta soprattutto ai giovani che si confrontano con un mondo così travagliato: “Occorre una approfondita riflessione sui danni che questa deriva emotiva può produrre nel lungo periodo sulle donne e sugli uomini di domani, sui loro sentimenti”.


“Abituandosi a convivere con l’odio si rischia di diffonderlo, di renderlo inestinguibile” avverte il capo dello Stato secondo il quale da qui parte quell’aumento della violenza intorno a noi, nelle nostre società”. Ma per il presidente della Repubblica questo non è un destino segnato anzi, il suo invito è a “reagire, riaffermare con forza e convinzione le ragioni della pace, della civiltà, della convivenza, di un mondo libero, solidale, interdipendente. Obiettivi per i quali il Governo è impegnato nella ricerca del dialogo e della collaborazione, con attenzione particolare nei confronti dei Paesi del Sud del mondo”, come si registra con la recente apertura all’accordo Mercosur. “Non possiamo tornare indietro, non possiamo rassegnarci al disordine e al conflitto permanente” è il suo monito. Nel suo ragionamento sullo stato di salute delle democrazie occidentali il capo dello Stato annota una “progressiva polarizzazione” che tocca tanti aspetti della vita sociale e che non riguarda solo la politica. Insomma, manca il dialogo e si afferma la radicalizzazione delle posizioni mentre, avverte Mattarella “il pluralismo delle idee è l’anima la democrazia” a fronte di “conflitti alimentati e amplificati da un uso distorto e irresponsabile dei social media che, talvolta, divengono strumenti perversi di divisione, di condizionamento acritico, di deliberato travisamento della realtà, contraddicendo il loro autentico ruolo”. A proposito del ruolo dei social media Mattarella torna sui rischi legati alla concentrazione di ricchezza e potere nelle mani di pochi Over the top della tecnologia: “Grandi società che dettano le loro condizioni ai mercati e – al di sopra dei confini e della autorità degli Stati e delle Organizzazioni internazionali – tendono a sottrarsi a qualsiasi regolamentazione, a cominciare dagli obblighi fiscali”.


Questi nuovi soggetti mettono in discussione l’esistenza stessa e la funzione dello Stato che nella storia era quello che governava anche la forza militare con una “una progressiva privatizzazione del potere pubblico da parte di potenze finanziarie private, capaci di sfidare le prerogative statuali”. Ma la libertà, la sicurezza e il bene comune possono essere assicurati soltanto “dalla tenuta e dal consolidamento delle istituzioni democratiche, unico argine agli usurpatori di sovranità”, avverte. Per preservare la democrazia Mattarella invita a tornare alla comunità e ai rapporti umani tra le persone, alla partecipazione “unica, impegnativa e concreta alternativa alle lacerazioni delle nostre società, allo svuotamento di senso, alla disaffezione, alle mille solitudini che abitano le nostre città”. “Leggo con queste lenti il crescente e preoccupante fenomeno dell’astensionismo, registrato nelle tornate elettorali da diversi anni a questa parte – osserva -. Una democrazia senza popolo sarebbe una democrazia di fantasmi. Una democrazia debole”. Ecco perchè è necessario “recuperare il rapporto tra persone e istituzioni”.


E proprio al termine di alcune giornate di dibattito politico particolarmente acceso Mattarella invita al dialogo: “Sovente parliamo della stabilità come di un fattore determinante del patrimonio di credibilità e di buona reputazione di un Paese. Ma ci sono, prima ancora, fattori che non dobbiamo sottovalutare: valori comuni e condivisi, cultura, sentimenti popolari che ci fanno riconoscere come un unico popolo, legato da un comune destino”. E per preservare l’unità di un paese la ricetta del capo dello Stato è ancora una volta la Costituzione, il “riferimento sicuro i suoi valori fondativi: la libertà, l’uguaglianza, la giustizia, la solidarietà. I diritti inalienabili di ogni persona. Vuol dire anche riconoscere che vi sono interessi nazionali che richiedono la massima convergenza. Ad esempio il rispetto dei trattati e delle alleanze internazionali, la difesa e la sicurezza dei nostri concittadini e delle infrastrutture strategiche, la salvaguardia dell’ambiente e la messa in sicurezza dei nostri territori. Non possiamo dividerci su questi obiettivi, che sono inevitabilmente di lungo periodo e vanno dunque perseguiti con un impegno che va oltre le maggioranze e le opposizioni di turno”. Infine, e non è la prima volta che Mattarella ne parla, il richiamo a rispettare i propri ruoli istituzionali, sapendo che hanno dei limiti: “senza invasioni di campo, senza sovrapposizioni, senza contrapposizioni” ricordando che “il servizio che si svolge è a garanzia della dignità di ognuno, a prescindere dall’appartenenza politica” perchè “la Repubblica vive di questo ordine. Ha bisogno della fiducia delle persone che devono poter vedere, nei comportamenti e negli atti di chi ha responsabilità, armonia tra le istituzioni”. L’augurio quindi a tutti coloro che oggi sono venuti al Colle per il tradizionale scambio di auguri è “poter essere all’altezza delle nostre responsabilità”.

Stellantis: 2 mld investimenti in 2025. Urso: Cambiata aria

Stellantis: 2 mld investimenti in 2025. Urso: Cambiata ariaMilano, 17 dic. (askanews) – Con l’uscita di Tavares, è cambiato il “clima” nei rapporti con Stellantis che al Tavolo al Mimit ha presentato il Piano Italia con 2 miliardi di investimenti per i siti nel 2025 senza far leva su soldi pubblici, 6 miliardi di acquisti per l’indotto e un piano prodotti fino al 2032 che dovrebbe tutelare l’occupazione e l’attività degli stabilimenti. “Il tempo è venuto per noi di Stellantis di fare squadra con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali del comparto sottovalutate da alcuni in Europa. Lo farò direttamente, concretamente. Odio le promesse non mantenute e non voglio essere smentito dai fatti. Quindi ci metto la faccia”, ha detto il responsabile Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato.


Fra le novità l’arrivo della piattaforma Stla Small a Pomigliano che servirà per due nuovi modelli compatti, oltre alla nuova Pandina nel 2030 e varianti termiche dei modelli elettrici prodotti a Melfi (Jeep, Lancia e DS) e forse anche per le Alfa Romeo Giulia e la Stelvio che saranno prodotte a Cassino sulla piattaforma Stla Large. Mancano invece indicazioni più certe sul futuro di Maserati e della Gigafactory di Termoli. 2Il 2025 sarà un anno duro, ma tutti gli stabilimenti rimarranno attivi”, ha detto Imparato che ipotizza una produzione sui livelli del 2024, mentre nel 2026 le stime dei sindacati sono di ritorno sui livelli del 2023 intorno alle 750mila unità.


Da parte sua il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, presente alla riunione con il ministro dell’Economia Giorgetti e del Lavoro Calderone, ha messo sul piatto 1,6 miliardi di euro per il biennio 2025-2027 per il sostegno del comparto e della filiera. “Ho percepito che dopo le dimissioni di Tavares era cambiata l’aria e il piano di oggi lo conferma. Ora possiamo mettere sulla giusta strada l’auto italiana ed europea. E’ il momento delle decisioni e della responsabilità”, ha spiegato Urso che ha detto di aspettare il presidente Stellantis John Elkann in Parlamento per illustrare il piano e ha annunciato una nuova convocazione del tavolo automotive a fine gennaio. Soddisfatti per il nuovo clima e per il piano di ripartenza anche i sindacati che hanno però criticato la mancanza di indicazioni più concrete su Maserati, attorno a cui sarà costruito il polo dell’alta gamma con il coinvolgimento dell’ecosistema della Motor Valley, e sulla Gigafactory di Termoli. Il segretario della Fim, Ferdinando Uliano ha sottolineato anche l’importanza di rinnovare gli ammortizzatori sociali per il comparto, la maggior parte in scadenza il prossimo anno con 25mila posti di lavoro a rischio.

Presentato il logo “Liguria Regione Europea dello Sport 2025″

Presentato il logo “Liguria Regione Europea dello Sport 2025″Genova, 17 dic. (askanews) – È stato presentato nel Palasport di Genova, durante la decima edizione dei Gazzetta Sports Awards, il logo ufficiale di “Liguria Regione Europea dello Sport 2025”, il prestigioso riconoscimento assegnato a Regione Liguria da Aces Europe.


Il logo rappresenta la Liguria in tre modi: descrittivo, con il pittogramma che ricorda nella sua forma l’inconfondibile profilo della regione, cromatico, adottando colori come l’azzurro dell’acqua e del cielo, il verde dei parchi e i toni caldi tipici dei tramonti incantati sul mare, e figurativo, attraverso il movimento ad onda, chiaro riferimento al mar Ligure ma anche alle colline che in quello stesso mare si specchiano. Anche lo sport è rappresentato dal senso di movimento dell’onda, dalle strisce che rappresentano la velocità e dai cerchi pieni che richiamano la palla da gioco. Inoltre i colori, nella loro vivacità, aiutano a rafforzare l’idea dinamica della pratica attiva dello sport. “Lo sport per la Liguria – sottolinea il presidente della Regione Liguria Marco Bucci – è una risorsa straordinaria, volano economico ed elemento di promozione del territorio. Per queste ragioni, oltre che per l’immenso valore storico, culturale, morale e di valorizzazione di un sano e corretto stile di vita, abbiamo sempre e con determinazione puntato sullo sport e sulle manifestazioni sportive, e vogliamo continuare a farlo anche in futuro. Il logo di ‘Liguria Regione Europea dello Sport 2025’ riassume la Liguria e il suo paesaggio unico, e ci accompagnerà in tutte le manifestazioni in programma nella nostra regione nel 2025: siamo certi che, come è già stato per il 2024 a Genova, anche gli eventi del prossimo anno saranno un grande successo, sapranno coinvolgere residenti e turisti e avvicinare sempre più persone allo sport e ai suoi valori”.


“Questo logo – aggiunge l’assessore regionale allo Sport Simona Ferro – descrive al contempo le bellezze paesaggistiche e la profonda vocazione sportiva del nostro territorio. Un duplice riferimento che è perfettamente in linea con gli obiettivi della nostra candidatura, poi diventata nomina, a Regione Europea dello Sport. Da una parte, infatti, vogliamo sfruttare le meraviglie della costa e dell’entroterra ligure per aumentare i flussi legati al turismo sportivo, e dall’altra abbiamo intenzione di promuovere i benefici e i valori dello sport tre i cittadini liguri, mettendoli nelle migliori condizioni per fare attività fisica grazie a bandi, iniziative aperte a bambini e anziani, manifestazioni inclusive e riqualificazioni dell’impiantistica”. Il logo ufficiale di Liguria Regione Europea dello Sport 2025 sarà presente in tutte le iniziative e gli eventi sportivi patrocinati da Regione Liguria nel corso dell’anno. Comparirà anche in tutte le aree sportive che saranno realizzate e inaugurate entro aprile dai Comuni beneficiari dei contributi pubblici previsti dal bando regionale per l’allestimento di aree attrezzate all’aperto.

Mattarella: rispettare ruolo senza invasioni campo e contrapposizioni

Mattarella: rispettare ruolo senza invasioni campo e contrapposizioniRoma, 17 dic. (askanews) – Il “senso del dovere” richiede “a tutti coloro che operano in ogni istituzione, di rispettare i limiti del proprio ruolo. Senza invasioni di campo, senza sovrapposizioni, senza contrapposizioni”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei tradizionali auguri di fine anno alle alte cariche istituzionali.


“Va sempre rammentato – ha sottolineato – un punto fondamentale: il rispetto delle istituzioni nei confronti di chi ne ricopre il ruolo. Così come coloro che rivestono responsabilità istituzionali, a cominciare dal Presidente della Repubblica, sono tenuti a esercitarle sapendo che le istituzioni sono di tutti. Che il servizio che si svolge è a garanzia della dignità di ognuno, a prescindere dall’appartenenza politica. Abbiamo, a tutti i livelli, esempi efficaci, quotidiani, di come questo sia non solo possibile, ma praticato. L’ho visto, ad esempio, di recente, nella passione dei tanti sindaci che ho incontrato all’assemblea dell’Anci. Le diverse appartenenze politiche, le legittime e preziose differenze delle identità culturali – che sono l’essenza della dialettica democratica – non impediscono di ricercare e trovare convergenze e unità su alcuni grandi temi. Nell’interesse dei cittadini. Questa attitudine, questa miniera di valori e di sentimenti è più diffusa di quel che si pensa e ho avuto modo, anche nel corso di quest’anno, di constatarlo personalmente in numerose occasioni. Anima tante nostre comunità. Anima tante espressioni della società civile, del mondo associativo delle professioni, dell’economia, del mondo del lavoro: canali di partecipazione e costruzione del bene comune, con cui è prezioso il dialogo. Lo possiamo chiamare, senza eccessi retorici, spirito di servizio. Passione civile. Senso del dovere. Quello manifestato, ad esempio, malgrado l’esposizione a forti rischi, dai nostri militari in Unifil in Libano. Così come tanti altri, cui penso con riconoscenza, nei Corpi dello Stato e nella società civile”. “La Repubblica vive di questo ordine. Ha bisogno della fiducia delle persone che devono poter vedere, nei comportamenti e negli atti di chi ha responsabilità, armonia tra le istituzioni. Anche per poter rimuovere il disorientamento e il senso di incertezza per il futuro che affiora sovente e che riguarda numerosi aspetti della vita, dal lavoro, alle cure per la salute, alle prospettive per i giovani, alla situazione internazionale. Sentimenti che verrebbero ampliati da un clima di costante ricerca di contrapposizioni”.

Vino, celebrati a Siena i 75 anni dell’Accademia della vite e del vino

Vino, celebrati a Siena i 75 anni dell’Accademia della vite e del vinoMilano, 17 dic. (askanews) – “Tutti noi abbiamo piena consapevolezza delle numerose, nuove e complesse sfide che il comparto deve affrontare. Dobbiamo essere capaci di rispondere, non assumendo posizioni ‘totemiche’ alle richieste ed esigenze dei vari operatori della filiera, del mercato e dei consumatori senza correre il rischio di perdere il significato e il valore storico e culturale del vino”. Lo ha detto il presidente dell’Accademia italiana della vite e del vino (Aivv), Rosario Di Lorenzo, nel corso delle celebrazioni dei 75 anni dell’Accademia italiana della vite e del vino (Aivv) organizzate il 13 dicembre al Santa Maria della Scala a Siena, città dove è nata il 30 luglio del 1949.


Al centro del dibattito il fermento per i nuovi stili di consumo, per le sfide climatiche, per la necessità di fare squadra e investire nel turismo: “un fermento che deve essere controllato e dove la ricerca si gioca un ruolo fondamentale”. L’occasione della tornata senese dell’Accademia, oltre a tracciare il momento attuale dell’enologia e della viticoltura e del loro futuro, ha avuto anche l’intento “di riavvicinare l’ente alla città di Siena, di iniziare un dialogo e riallacciare rapporti costruttivi con le istituzioni cittadine e la Fondazione Enoteca Italiana che oggi rinasce in quella che è stata la sua prima sede storica”. All’evento è stato presentato in anteprima il volume “Accademia italiana della vite e del vino: 75 anni di storia”, curato da Di Lorenzo e da vari Accademici, tra cui Angelo Costacurta, Vincenzo Gerbi, Davide Gaeta e Giusi Mainardi.

Da GreenSCENT nasce ECCEL, la patente per la sostenibilità ambientale

Da GreenSCENT nasce ECCEL, la patente per la sostenibilità ambientaleRoma, 17 dic. (askanews) – Una patente europea per le competenze ambientali. ECCEL (European Certification for Climate and Environmental Literacy), la patente europea per il clima e l’ambiente è uno dei risultati di GreenSCENT, il primo progetto finanziato dalla Commissione europea nell’ambito della call Green deal del programma di ricerca ed innovazione Horizon 2020. GreenSCENT, trasversale rispetto agli obiettivi del Green deal, dopo 36 mesi di lavoro è giunto al termine.


“GreenSCENT ha creato un’infrastruttura, una sorta di patente europea per le competenze ambientali”, ha detto il prof. Vanni Resta, ambasciatore del Patto per clima europeo e GreenSCENT Project Coordinator e docente presso Uninettuno del corso di Green economy e organizational behaviour, nel corso della conferenza conclusiva del progetto presso la Sala delle Bandiere della sede di Roma del Parlamento europeo in via IV Novembre. “Un po’ come la patente informatica, lanciata a fine anni ’90 alla quale ci siamo ispirati. Abbiamo creato un quadro di competenze, un competence framework, attività a cui ha collaborato anche la Commissione Europea col Joint Research Center. Di qui siamo arrivati a una serie di skill card, ovverosia la base scientifica della certificazione”, ha spiegato il prof. Vesta. “Dal 2025 si vuole dare a questa patente un valore istituzionale sia in Italia che negli altri Paesi dell’Unione Europea; il target non sarà solo di professionisti già laureati ma anche giovani con qualsiasi grado di istruzione in modo che le nuove generazioni possano vedere riconosciute le competenze acquisite”, conclude il prof. Vanni Resta.


Oltre alla certificazione sono molti altri i risultati di GreenSCENT dalle app per il monitoraggio dell’ambiente, agli strumenti educativi che combinano narrazione visiva e coinvolgimento diretto dell’audience per esplorare temi di sostenibilità, dal kit per analizzare l’impatto delle microplastiche ai due contest ‘Open innovation challenge’ e ‘from farm to fork’. E poi promuovere l’engagement dei più giovani attraverso assemblee nei diversi paesi europei improntate ai temi della sostenibilità. Il consorzio di progetto è composto da 16 partner tra università, centri di ricerca, grandi imprese tecnologiche, scuole e PMI in 10 paesi (9 europei e 1 extra europeo) tra cui, oltre l’Italia: la Francia, l’Austria, la Danimarca, la Spagna, la Germania, la Finlandia, la Romania e la Grecia e come paese extra Europeo la Serbia.

Sanremo, Conti annuncia 31 big in gara ma è uno scherzo

Sanremo, Conti annuncia 31 big in gara ma è uno scherzoMilano, 17 dic. (askanews) – Molto rumore per nulla, uno scherzo inutile e davvero fine a se stesso, di Carlo Conti. “Domani saranno 31 i big che presenterò a Sarà Sanremo. Anzi, saranno in due perché è una coppia” ha detto il direttore artistico del Festival durante la conferenza stampa di presentazione di Sarà Sanremo, in onda mercoledì 18 dicembre in prima serata su Rai1.   Più volte incalzato dai numerosi giornalisti presenti ha confermato l’inserimento di un nuovo concorrente alla Kermesse canora, anche se ha citato la sua toscanitá e Amici miei (nella sua mente sufficiente a fare intendere che fosse una burla). Poi sono iniziate a girare le voci di smentita, anche se dalla Rai non c’è stato un annuncio ufficiale.

Mattarella: preoccupa astensionismo, recuperare la fiducia

Mattarella: preoccupa astensionismo, recuperare la fiduciaRoma, 17 dic. (askanews) – Il “crescente e preoccupante fenomeno dell’astensionismo, registrato nelle tornate elettorali da diversi anni a questa parte”, è sottolineato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nei tradizionali auguri di fine anno alle alte cariche istituzionali.


“Una democrazia senza popolo – ha sottolineato – sarebbe una democrazia di fantasmi Una democrazia debole. E’ necessario operare per recuperare fiducia, adoperandosi prima di tutto, per ricostruire il rapporto tra persone e istituzioni. Perché le istituzioni vivono della partecipazione e dell’impegno personale”.