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Autore: Redazione StudioNews

Clima, Consiglio Ue adotta il pacchetto centrale del Green Deal

Clima, Consiglio Ue adotta il pacchetto centrale del Green DealBruxelles, 25 apr. (askanews) – Il Consiglio Ue ha adottato oggi definitivamente le cinque proposte legislative decisive del pacchetto “Fit for 55” contro il cambiamento climatico che erano state approvate a larga maggioranza dalla plenaria del Parlamento europeo il 18 aprile scorso a Strasburgo.

Si tratta di misure fondamentali per ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra al 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990: la riforma e l’estensione del sistema europeo di scambio dei permessi di emissione (Ets), con l’inclusione piena del trasporto aereo e, per la prima volta, anche di una parte di quello marittimo; l’istituzione di un nuovo sistema “Ets 2” separato per i combustibili usati nel trasporto su strada e nel riscaldamento degli edifici; l’introduzione graduale del “meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere” (Cbam), ovvero di “dazi climatici” che si applicheranno a una serie di importazioni provenienti da paesi in cui non ci sono sistemi simili all’Ets; e il nuovo “Fondo sociale per il clima” contro la “povertà energetica”. Le emissioni dei settori economici coperti dall’Ets dovranno essere ridotte più del 62% rispetto ai livelli del 2005, entro il 2030. Le attuali quote gratuite concesse ad alcune industrie europee esportatrici verranno gradualmente eliminate fra il 2026 e il 2034, contemporaneamente all’introduzione, anch’essa graduale, dei dazi climatici del meccanismo Cbam.

Il nuovo sistema “Ets 2” per il trasporto su strada e gli edifici introdurrà le quote di emissioni anche in questi settori dal 2027 (o dal 2028 se i prezzi dell’energia saranno eccezionalmente elevati). Verrà inserito nel sistema Ets anche il settore marittimo, a cominciare dalle navi più grandi, e saranno rivedute le attuali modalità di partecipazione del trasporto aereo al sistema, eliminando gradualmente entro il 2026 le quote gratuite e promuovendo l’uso di combustibili alternativi. Un altro settore a cui verrà esteso l’Ets, a partire dal 2028, è quello degli inceneritori di rifiuti.

L’istituzione del nuovo meccanismo sui dazi climatici (definito a volte impropriamente “carbon tax alle frontiere”) mira a creare un “mercato del carbonio” mondiale, incentivando i paesi extraeuropei ad adottare misure equivalenti all’Ets (oggi nel mondo sono già attivi o stanno entrando in funzione sistemi simili in una ventina di giurisdizioni, tra cui Svizzera, Regno Unito, Messico, diversi Stati Usa, il Quebec in Canada, la Nuova Zelanda e la Cina). Allo stesso tempo, il nuovo meccanismo è volto a garantire che non vi sia una delocalizzazione della produzione delle imprese dell’Ue in paesi terzi con politiche climatiche meno ambiziose. I dazi climatici verranno introdotti gradualmente dal 2026 al 2034 e si applicheranno alle importazioni di ferro, acciaio, cemento, alluminio, fertilizzanti, elettricità, idrogeno ed “emissioni indirette” (quelle imputabili all’elettricità di fonte fossile utilizzata nei processi produttivi). Gli importatori dovranno acquistare certificati sulle emissioni di carbonio corrispondenti al prezzo che avrebbero pagato per la produzione, applicando l’Ets, all’interno dell’Ue.

Il “Fondo sociale per il clima” (Scf) funzionerà a partire dal 2026, a beneficio delle famiglie vulnerabili, delle micro imprese e degli utenti dei trasporti che potrebbero essere particolarmente colpiti dalle conseguenze dell’introduzione dell’Ets 2 (si prevede un aumento del prezzo della benzina di circa 10 centesimi di euro e del gasolio di 12 centesimi al litro). Il Fondo sarà finanziato dall’Ue con i ricavi della messa all’asta delle quote dell’Ets 2 fino a un importo di 65 miliardi di Euro, con un ulteriore 25% coperto da risorse nazionali (pari a un totale stimato di 86,7 miliardi di euro). Gli Stati membri decideranno i criteri per l’assegnazione e la gestione dei finanziamenti sul proprio territorio.

La Commissione europea ha accolto oggi con grande favore l’adozione definitiva dei nuovi regolamenti, che considera “essenziali per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050”, e che possono ora entrare in vigore.

“L’Ue – afferma la Commissione in una nota – dimostra ancora una volta la sua ferma volontà di trasformare la nostra economia e la nostra società per un futuro equo, verde e prospero. Con questa nuova legislazione sul clima, l’Unione europea continuerà a ridurre le proprie emissioni e a sostenere le imprese e i cittadini nella transizione”.

“D’ora in poi – sottolinea l’Esecutivo comunitario -, gli Stati membri dovranno destinare tutte le entrate derivanti dallo scambio di quote di emissione a progetti climatici ed energetici, e ad affrontare gli aspetti sociali della transizione”. In particolare, “il nuovo Fondo sociale per il clima fornirà un sostegno finanziario dedicato agli Stati membri per aiutare i cittadini vulnerabili e le microimprese a investire in misure di efficienza energetica, e per garantire che nessuno sia lasciato indietro in questa transizione”.

“L’intero pacchetto ‘Fit for 55’ dedicato all’attuazione del Green Deal europeo – rileva ancora la Commissione – è in fase di completamento, dopo l’adozione formale il mese scorso degli standard sulle emissioni di CO2 per le auto, le norme sugli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni nei settori non coperti dall’Ets”.

Tra le proposte ancora non adottate del pacchetto “Fit for 55”, ricorda ancora l’Esecutivo Ue, “sono stati già raggiunti accordi provvisori tra i co-legislatori riguardo alla direttiva riveduta sull’efficienza energetica e alla direttiva sulle energie rinnovabili, sull’infrastruttura per i combustibili alternativi e sulla proposta ‘FuelEU Maritime’ per i carburanti sostenibili per il trasporto marittimo”, mentre sono ancora in corso negoziati interistituzionali sulla proposta “REFuelEU” per l’aviazione.

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Polisportiva Montespaccato: Google rimuove nostro post 25 aprile

Polisportiva Montespaccato: Google rimuove nostro post 25 aprileMilano, 25 apr. (askanews) – “Siamo stupiti e indignati”. Così la Polisportiva Dilettantistica Montespaccato Calcio, che rende nota l’avvenuta cancellazione del comunicato con cui celebrava la Festa del 25 aprile e che si riporta integralmente di seguito. “Oggi giorno in cui in tutta Italia si festeggia la riconquista della Libertà, l’intelligenza artificiale sopprime e vieta alla Polisportiva che ha restituito al quartiere l’orgoglio di vivere e partecipare alla vita della propria comunità di condividere sul proprio profilo Google una bella iniziativa di memoria ed impegno”.

“Ci auguriamo – prosegue il comunicato – che ci si renda immediatamente conto di ciò e si ponga rimedio a quanto accaduto”. Questo il testo del post rimosso: Una targa ne ricorda il nome e poco più. Ovidio Volpi “ucciso da piombo nazista mentre usciva dal ricovero comunista coadiuvato dal popolo della borgata”.

E’ uno dei tanti caduti per la Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo che oggi la Polisportiva Dilettantistica Montespaccato ha voluto onorare con una breve e semplice cerimonia svoltasi a Piazza Cornelia, nel cuore della ex borgata. Una delegazione di atleti guidata dal capitano Riccardo Tassi ha deposto un mazzo di fiori sulla lapide che ricorda i caduti di tutte le guerre.

“Oggi siamo qui – ha dichiarato Tassi a nome della Polisportiva – per onorare i caduti del Quartiere nella lotta per la libertà e non dimenticare l’importanza del 25 aprile, una data che ha riportato la democrazia nel nostro Paese e grazie alla quale è nata anche la Repubblica”. “Legalità è Libertà” questa la frase scelta dal Montespaccato Calcio per festeggiare il 25 aprile e ricordare che anche la campagna di azionariato popolare è un modo per ribadire l’imprescindibilità della partecipazione quale strumento di democrazia a tutti i livelli.

Angi: giorno fondamentale, unità per il rilancio dell’Italia

Angi: giorno fondamentale, unità per il rilancio dell’ItaliaMilano, 25 apr. (askanews) – “L’anniversario della liberazione d’Italia commemora la liberazione dal nazifascismo, la fine dell’occupazione e la definitiva caduta del regime fascista. E’ un giorno fondamentale per la storia d’Italia, come simbolo della Resistenza. Questa giornata ci deve ricordare, in questo preciso momento storico per il nostro Paese, l’importanza dall’unità per un rilancio economico e sociale a sostegno dei cittadini e delle imprese e in cui le istituzioni e il governo possano rappresentare al meglio i valori della nostra Costituzione” – questa la nota in questo 25 aprile 2023 dell’Angi – Associazione Nazionale Giovani Innovatori punto di riferimento dell’innovazione in Italia e presieduta dal Presidente Gabriele Ferrieri

Le cose importanti che ha detto Mattarella per il 25 Aprile

Le cose importanti che ha detto Mattarella per il 25 AprileCuneo, 25 apr. (askanews) – ”Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione’. È con questa citazione di Piero Calamandrei, da un discorso agli studenti della Società Umanitaria nel 1955 a Milano, che il presidente della Repubblica ha scelto di aprire il suo discorso per la celebrazione della Festa della Liberazione al teatro Toselli di Cuneo. Se dunque è dai partigiani che è nata la Costituzione, ‘è qui allora, a Cuneo’ che si deve andare in pellegrinaggio: ‘Nella terra delle 34 Medaglie d’oro al valor militare e dei 174 insigniti di Medaglia d’argento, delle 228 medaglie di bronzo per la Resistenza. La terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste’, elenca il Capo dello Stato. ‘È qui che la Repubblica celebra oggi le sue radici, celebra la Festa della Liberazione. Su queste montagne, in queste valli, ricche di virtù di patriottismo sin dal Risorgimento. In questa terra che espresse, con Luigi Einaudi, il primo Presidente dell’Italia rinnovata nella Repubblica’.

‘La Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale”, ha proseguito Mattarella, sottolineando che ‘dopo l’8 settembre il tema fu quello della riconquista della Patria e della conferma dei valori della sua gente, dopo le ingannevoli parole d’ordine del fascismo: il mito del capo; un patriottismo contrapposto al patriottismo degli altri in spregio ai valori universali, che animavano, invece, il Risorgimento dei moti europei dell’800; il mito della violenza e della guerra; il mito dell’Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d’Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri’. La Resistenza fu dunque ‘un moto di popolo che coinvolse la vecchia generazione degli antifascisti. Convocò i soldati mandati a combattere al fronte e che si rifiutarono di porsi sotto il comando della potenza occupante tedesca, pagando a caro prezzo, con l’internamento in Germania e oltre 50.000 morti nei lager, questa scelta. Chiamò a raccolta i giovani della generazione del viaggio attraverso il fascismo, che ne scoprivano la natura e maturavano la scelta di opporvisi. La generazione, ‘sbagliata’ perché tradita. Giovani ai quali Concetto Marchesi, rettore dell’Università padovana si rivolse per esortarli, dopo essere stati appunto ‘traditi’, a ‘rifare la storia dell’Italia e costituire il popolo italiano’. Fu un moto che mobilitò gli operai delle fabbriche. Coinvolse i contadini e i montanari che, per la loro solidarietà con i partigiani combattenti, subirono le più dure rappresaglie (nel Cuneese quasi 5.000 i patrioti e oltre 4.000 i benemeriti della Resistenza riconosciuti)’. ‘Quali colpe potevano essere ascritte alle popolazioni civili? Di voler difendere le proprie vite, i propri beni? Di essere solidali con i perseguitati? Quali le colpe dei soldati? Rifiutarsi di aggiungersi ai soldati nazisti per fare violenza alla propria gente?’, si chiede Mattarella prima di elencare tutti i paesi decorati della Provincia.

La Repubblica è ‘fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista’ e ‘dalla Resistenza’ arriva ‘la spinta a compiere scelte definitive’ per la libertà e la democrazia. Così ancora Mattarella al teatro Toselli di Cuneo. ‘Dura fu la lotta per garantire la sopravvivenza dell’Italia nella catastrofe cui l’aveva condotta il fascismo. Ci aiutarono soldati di altri Paesi, divenuti amici e solidi alleati: tanti di essi sono sepolti in Italia. Ad essa si aggiunse una consapevolezza: la crisi suprema del Paese esigeva un momento risolutivo, per una nuova idea di comunità, dopo il fallimento della precedente. Si trattava di trasfondere nello Stato l’anima autentica della Nazione. Di dare vita a una nuova Italia. Impegno e promessa realizzate in questi 75 anni di Costituzione repubblicana. Una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista’. Perché le Costituzioni, ha spiegato Mattarella, ‘nascono in momenti straordinari della vita di una comunità, sulla base dei valori che questi momenti esprimono e che ne ispirano i principi. Le ‘Repubbliche’ partigiane, le zone libere, nelle loro determinazioni, furono anticipatrici, nel loro operare, della nostra Costituzione. È dalla Resistenza che viene la spinta a compiere scelte definitive per la stabilità delle libertà del popolo italiano e del sistema democratico, rigettando le ambiguità che avevano permesso lo stravolgimento dello Statuto albertino operato con il fascismo’.

‘Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo”, ha anche sottolineato il presidente della Repubblica che, ricordando il processo di integrazione europea, ha invitato a chiedersi ‘dove e come saremmo se fascismo e nazismo fossero prevalsi allora!’. Mattarella ha ricordato i passaggi che dopo il 25 luglio 1943 hanno portato alla Repubblica e poi alla Costituzione che ‘sarebbe stata la risposta alla crisi di civiltà prodotta dal nazifascismo, stabilendo il principio della prevalenza sullo Stato della persona e delle comunità, guardando alle autonomie locali e sociali dell’Italia come a un patrimonio prezioso da preservare e sviluppare. Una risposta fondata sulla sconfitta dei totalitarismi europei di impronta fascista e nazista per riaffermare il principio della sovranità e dignità di ogni essere umano – autonoma identità – sulla pretesa di collettivizzazione in una massa forzata al servizio di uno Stato, in cui l’uomo appare soltanto un ingranaggio. Il frutto del 25 aprile è la nostra Costituzione. Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo. È nata una democrazia forte e matura nelle sue istituzioni e nella sua società civile, che ha permesso agli italiani di raggiungere risultati inimmaginabili’. E dunque ‘chiediamoci dove e come saremmo se fascismo e nazismo fossero prevalsi allora!’.

‘Accanto agli ebrei cuneesi – ha aggiunto il presidente Mattarella – che non riuscirono a sfuggire alla cattura, la più parte di loro era di nazionalità polacca, francese, ungherese e tedesca. Si trattava di ebrei che, dopo l’8 settembre, avevano cercato rifugio dalla Francia in Italia ma dovettero fare i conti con la Repubblica di Salò. Profughi alla ricerca della salvezza, della vita per sé e le proprie famiglie, in fuga dalla persecuzione, dalla guerra, consegnati alla morte per il servilismo della collaborazione assicurata ai nazisti’. ‘Desidero sottolineare che onorano la Resistenza, e l’Italia che da essa è nata, quanti compiono il loro dovere favorendo la coesione sociale su cui si regge la nostra comunità nazionale. Onorano la Resistenza – ha sottolineato il Capo dello Stato – i medici e gli operatori sanitari che ogni giorno non si risparmiano per difendere la salute di tutti. Onorano la Resistenza le donne e gli uomini che con il loro lavoro e il loro spirito di iniziativa rendono competitiva e solida l’economia italiana. Onorano la Resistenza quanti non si sottraggono a concorrere alle spese pubbliche secondo la propria capacità contributiva. Il popolo del volontariato che spende parte del proprio tempo per aiutare chi ne ha bisogno. I tanti giovani che, nel rispetto degli altri, si impegnano per la difesa dell’ambiente. Tutti coloro che adempiono, con coscienza, al proprio dovere pensando al futuro delle nuove generazioni’.

”Morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza’. È ancora con una citazione di Piero Calamandrei che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto di chiudere il suo discorso al teatro Toselli di Cuneo per le celebrazioni della Festa della Liberazione. Stavolta è la risposta che Calamandrei mandò ad Albert Kesserling, comandante delle forze di occupazioni naziste in Italia, che è scolpita in una lapide sul municipio di Cuneo.

‘Come recita la lapide apposta al Municipio di questa città, nell’ottavo anniversario della uccisione di Galimberti, se mai avversari della libertà dovessero riaffacciarsi su queste strade troverebbero patrioti. Come vi è scritto: ‘Morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza’. Viva la Festa della Liberazione! Viva l’Italia!’.

25 aprile, Mattarella cita Calamandrei: ora e sempre Resistenza

25 aprile, Mattarella cita Calamandrei: ora e sempre ResistenzaCuneo, 25 apr. (askanews) – “‘Morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza’”. È ancora con una citazione di Piero Calamandrei che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto di chiudere il suo discorso al teatro Toselli di Cuneo per le celebrazioni della Festa della Liberazione. Stavolta è la risposta che Calamandrei mandò ad Albert Kesserling, comandante delle forze di occupazioni naziste in Italia, che è scolpita in una lapide sul municipio di Cuneo.

“Come recita la lapide apposta al Municipio di questa città, nell’ottavo anniversario della uccisione di Galimberti, se mai avversari della libertà dovessero riaffacciarsi su queste strade troverebbero patrioti. Come vi è scritto: ‘Morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza’. Viva la Festa della Liberazione! Viva l’Italia!”.

Fondi raccolti a PAC, San Vittore avvia percorso riqualificazione

Fondi raccolti a PAC, San Vittore avvia percorso riqualificazioneMilano, 25 apr. (askanews) – La somma di 30.174,30 euro, raccolta durante l’ottava edizione della mostra fotografica RI-SCATTI realizzata con il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, verrà interamente erogata a favore di “CARE – Un progetto per il recupero e la riattivazione del settore C.A.R. (Celle Alto Rischio)” all’interno della Casa Circondariale “Francesco di Cataldo” (Carcere di San Vittore).

L’associazione Ri-Scatti ODV, da anni impegnata nel riscatto di soggetti socialmente fragili attraverso la fotografia, e Forme Tentative ETS, l’associazione senza scopo di lucro che in collaborazione con il Politecnico di Milano sperimenta progetti di trasformazione dello spazio in contesti di margine, hanno siglato un accordo per la realizzazione dell’intervento, con l’obiettivo di riqualificare il reparto C.A.R. al fine di migliorare le condizioni dei detenuti a rischio di suicidio, fornendo un adeguato supporto clinico a fini preventivi. Il progetto è inserito all’interno di un più ampio processo di ricerca sui luoghi di detenzione del gruppo “Laboratorio Carcere”, appartenente al Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, operativo con un proprio ufficio Off-Campus all’interno del carcere di San Vittore da ottobre 2022. Il progetto CARE prevede nello specifico il recupero del settore C.A.R. (Celle Alto Rischio) e l’individuazione di uno spazio da destinare al presidio ‘sanitario-psichiatrico’. Inoltre, verranno studiate le attrezzature e le finiture di una camera dedicata alla tipologia specifica di utente e l’adeguamento, se necessario, della postazione di monitoraggio, in coerenza con le necessità degli operatori di polizia penitenziaria.

Il progetto CARE verrà elaborato in due fasi: la prima prevede lo studio preliminare dell’intervento e la produzione di un report atto a delineare le opere realizzabili e le future strategie di implementazione dell’intervento; la seconda prevede quindi l’assegnazione e realizzazione dei lavori, da completarsi entro un anno. I fondi destinati all’intervento provengono interamente dalla raccolta effettuata durante l’ottava edizione del progetto RI-SCATTI, grazie alla generosità dei circa 15.000 visitatori della mostra “RI-SCATTI. PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE – Il carcere fotografato dai detenuti e dalla polizia penitenziaria”. Tenutasi dal 9 ottobre a 6 novembre 2022, l’esposizione fotografica è stata ideata e organizzata da Ri-scatti ODV e dal PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e promossa dal Comune di Milano con il sostegno di Tod’s e il partenariato del Politecnico di Milano. Le circa 800 foto esposte sono il risultato di corsi di fotografia durati undici mesi, realizzati da Ri-scatti e dal PAC all’interno dei quattro istituti di detenzione milanesi con il coinvolgimento di 100 partecipanti, 60 dei quali erano detenuti e 40 agenti di polizia. Durante i laboratori sono state realizzate oltre 50.000 fotografie, fra le quali sono quindi state selezionate le 800 esposte.

“Il progetto CARE è importante per riqualificare l’ambiente del carcere, rendendo più sostenibili le condizioni di vita delle persone detenute e contribuendo alla loro riabilitazione”, ha dichiarato Stefano Corso, presidente di Ri-Scatti ODV. “Siamo soddisfatti di aver siglato questa partnership con Forme Tentative ETS e di poter investire utilmente i fondi raccolti attraverso la nostra attività di volontariato, in questo caso dedicata al sostegno di iniziative volte al miglioramento della vita in carcere”.

25 aprile, Mattarella: Costituzione figlia di lotta antifascista

25 aprile, Mattarella: Costituzione figlia di lotta antifascistaCuneo, 25 apr. (askanews) – La Repubblica è “fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista” e “dalla Resistenza” arriva “la spinta a compiere scelte definitive” per la libertà e la democrazia. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso al teatro Toselli di Cuneo per le celebrazioni della Festa della Liberazione.

Il Capo dello Stato ha rimarcato: “Dura fu la lotta per garantire la sopravvivenza dell’Italia nella catastrofe cui l’aveva condotta il fascismo. Ci aiutarono soldati di altri Paesi, divenuti amici e solidi alleati: tanti di essi sono sepolti in Italia. Ad essa si aggiunse una consapevolezza: la crisi suprema del Paese esigeva un momento risolutivo, per una nuova idea di comunità, dopo il fallimento della precedente. Si trattava di trasfondere nello Stato l’anima autentica della Nazione. Di dare vita a una nuova Italia. Impegno e promessa realizzate in questi 75 anni di Costituzione repubblicana. Una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista”. Perchè le Costituzioni, ha spiegato Mattarella, “nascono in momenti straordinari della vita di una comunità, sulla base dei valori che questi momenti esprimono e che ne ispirano i principi. Le ‘Repubbliche’ partigiane, le zone libere, nelle loro determinazioni, furono anticipatrici, nel loro operare, della nostra Costituzione. È dalla Resistenza che viene la spinta a compiere scelte definitive per la stabilità delle libertà del popolo italiano e del sistema democratico, rigettando le ambiguità che avevano permesso lo stravolgimento dello Statuto albertino operato con il fascismo”.

25 aprile, Mattarella: Resistenza fu rivolta morale di patrioti

25 aprile, Mattarella: Resistenza fu rivolta morale di patriotiCuneo, 25 apr. (askanews) – “La Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso al teatro Toselli di Cuneo per le celebrazioni della Festa della Liberazione, sottolineando che “dopo l’8 settembre il tema fu quello della riconquista della Patria e della conferma dei valori della sua gente, dopo le ingannevoli parole d’ordine del fascismo: il mito del capo; un patriottismo contrapposto al patriottismo degli altri in spregio ai valori universali, che animavano, invece, il Risorgimento dei moti europei dell’800; il mito della violenza e della guerra; il mito dell’Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d’Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri”.

La Resistenza fu dunque “un moto di popolo che coinvolse la vecchia generazione degli antifascisti. Convocò i soldati mandati a combattere al fronte e che si rifiutarono di porsi sotto il comando della potenza occupante tedesca, pagando a caro prezzo, con l’internamento in Germania e oltre 50.000 morti nei lager, questa scelta. Chiamò a raccolta i giovani della generazione del viaggio attraverso il fascismo, che ne scoprivano la natura e maturavano la scelta di opporvisi. La generazione, ‘sbagliata’ perché tradita. Giovani ai quali Concetto Marchesi, rettore dell’Università padovana si rivolse per esortarli, dopo essere stati appunto ‘traditi’, a ‘rifare la storia dell’Italia e costituire il popolo italiano’. Fu un moto che mobilitò gli operai delle fabbriche. Coinvolse i contadini e i montanari che, per la loro solidarietà con i partigiani combattenti, subirono le più dure rappresaglie (nel Cuneese quasi 5.000 i patrioti e oltre 4.000 i benemeriti della Resistenza riconosciuti)”. “Quali colpe potevano essere ascritte alle popolazioni civili? Di voler difendere le proprie vite, i propri beni? Di essere solidali con i perseguitati? Quali le colpe dei soldati? Rifiutarsi di aggiungersi ai soldati nazisti per fare violenza alla propria gente?”, si chiede Mattarella prima di elencare tutti i paesi decorati della Provincia.

25 aprile, “Meloni non riesce a dichiararsi antifascista”

25 aprile, “Meloni non riesce a dichiararsi antifascista”Roma, 25 apr. (askanews) – “Festeggiare il 25 aprile ci deve sempre ricordare che democrazia e libertà nel nostro Paese sono state ottenute con coraggio e forza, anche a costo della morte, da chi si unì per combattere contro nazisti e fascisti che quella democrazia e quella libertà non volevano riconoscere. Per questo oggi in Italia è la festa della Liberazione dal fascismo, non solo la festa della libertà. La radice della nostra storia repubblicana è antifascista. Per questo spiace che Giorgia Meloni, pur in uno sforzo che le riconosciamo ma che mantiene una evidente reticenza, non riesca a dichiararsi antifascista. Non si tratta di non aver nostalgie del fascismo ma di riconoscersi nei valori della nostra Costituzione. Chi parla di festa della libertà e non di festa della Liberazione dimostra di non voler comprendere. Noi continueremo, oggi e sempre, a difendere i valori dell’antifascismo e della democrazia contenuti nella nostra Carta. Buona festa della Liberazione!”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia che sta partecipando al corteo di Roma.

 

25 aprile, Mattarella: dai partigiani nacque Costituzione

25 aprile, Mattarella: dai partigiani nacque CostituzioneCuneo, 25 apr. (askanews) – “‘Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione’”. È con questa citazione di Piero Calamandrei, da un discorso agli studenti della Società Umanitaria nel 1955 a Milano, che il presidente della Repubblica ha scelto di aprire il suo discorso per la celebrazione della Festa della Liberazione al teatro Toselli di Cuneo.

Se dunque è dai partigiani che è nata la Costituzione, “è qui allora, a Cuneo” che si deve andare in pellegrinaggio: “Nella terra delle 34 Medaglie d’oro al valor militare e dei 174 insigniti di Medaglia d’argento, delle 228 medaglie di bronzo per la Resistenza. La terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste”, elenca il Capo dello Stato. “È qui che la Repubblica celebra oggi le sue radici, celebra la Festa della Liberazione. Su queste montagne, in queste valli, ricche di virtù di patriottismo sin dal Risorgimento. In questa terra che espresse, con Luigi Einaudi, il primo Presidente dell’Italia rinnovata nella Repubblica”.