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Autore: Redazione StudioNews

Giornata contro la violenza sulle donne, a Roma il corteo di Non una di meno: “Disarmiamo il patriarcato”

Giornata contro la violenza sulle donne, a Roma il corteo di Non una di meno: “Disarmiamo il patriarcato”Roma, 23 nov. (askanews) – A Roma sfila il corteo organizzato da Non una di meno “contro la violenza patriarcale”. La manifestazione è iniziata a Piazzale Ostiense per concludersi in Piazza Vittorio Emanuele II.


“Scendiamo in piazza al grido ‘Disarmiamo il patriarcato’ perché abbiamo altre priorità che la logica geopolitica cancella: lottiamo contro la violenza e la cultura dello strupro che ci opprimono, contro i confini interni e esterni, contro la militarizzazione dei territori e la devastazione ambientale ormai dispiegate e presenti nel nostro quotidiano. Disarmiamo il patriarcato, per fermare la guerra, nelle case, sui corpi, sui territori e sulle nostre vite”, ha spiegato il collettivo annunciando la mobilitazione: “Le parole del ministro Valditara confermano l’urgenza di scendere in piazza: il patriarcato esiste, non è ideologia e il razzismo istuzionale non è la risposta. L’assassino, il violento, l’abusante sono figli della nostra società e hanno quasi sempre le chiavi di casa! Che cosa ha fatto il governo? Ha negato l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, ha depotenziato i percorsi di fuoriuscita dalla violenza, ha attaccato il diritto all’aborto e ai percorsi di affermazione di genere, ha discriminato le famiglie omogenitoriali”.Un’altra manifestazione di Non una di meno è in programma sempre oggi a Palermo ed altre iniziative locali sono state lanciate per il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.


 

Cinema, al 42 TFF presentato “Il corpo”, giallo con Claudia Gerini

Cinema, al 42 TFF presentato “Il corpo”, giallo con Claudia GeriniTorino, 23 nov. (askanews) – Un giallo denso di mistero in cui ogni personaggio sembra aver qualcosa da nascondere e offre un motivo per far dubitare allo spettatore di essere il colpevole. Presentato in anteprima Fuori Concorso al 42esimo Torino Film Festival, “Il Corpo” di Vincenzo Alfieri, che arriverà nelle sale il 28 novembre. Tra ambientazioni cupe, inquadrature particolari, pioggia, rumori e luci spettrali, in una notte l’ispettore interpretato da Giuseppe Battiston deve risolvere il caso della sparizione dall’obitorio del corpo di una’affascinante imprenditrice trovata improvvisamente morta. Tanti potrebbero averla uccisa e avere delle ragioni per far sparire il cadavere, primo tra tutti il marito della donna (Andrea Di Luigi).


Il regista: “Ero sposato da poco quando ho iniziato a parlare del film con il produttore e mi interessava molto indagare le piccole fratture che possono crearsi in un matrimonio, in una chiave dark; a me piace parlare dell’ordinario in chiave straordinaria, attraverso il genere, in questo caso il giallo. Secondo me nella vita non c’è mai un solo binario, il giusto o sbagliato, il bello o il brutto, ci sono tante sfumature e questo film vuole essere un po’ così” ha aggiunto. Nel film Claudia Gerini è la donna di cui sparisce il corpo: “Questa donna eccentrica e a tratti malvagia, imprevedibile che fa cose strane perché è ricca e può comprare tutto e tutti – ha detto l’attrice – c’è tutto un rimando di ambiguità, di diverse nuances di emozioni”.


Anche l’ispettore Battiston si rivela ambiguo e fin dall’inizio sembra avere le idee molto chiare: “È particolare – ha affermato – perché come tutti i personaggi ha un lato oscuro che lo rende particolarmente interessante”. (Il video su www.askanews.it)

M5S, fedeli di Grillo contestano Conte in apertura di assemblea

M5S, fedeli di Grillo contestano Conte in apertura di assembleaRoma, 23 nov. (askanews) – Subito uno scontro all’apertura di Nova, la due giorni che conclude il processo costituente avviato in estate dal Movimento 5 stelle. Ha preso la parola Giuseppe Conte e un gruppo di fedeli alla linea sostenuta dal fondatore Beppe Grillo ha iniziato a contestarlo in coro. Nel “punto più basso della politica, nel momento di massimo inquinamento in cui sembra questione da addetti al lavori, in cui la politica è condizionata dall’influenza dei soliti gruppi economici che decidono il destino di tutti, nel momento in cui milioni di italiani non vanno a votare abbiamo pensato di dare l’esempio con il processo costituente”.


Quando sonno arrivate le prime urla di contestazione, il leader del Movimento ha commentato: “Abbiamo aperto anche a chi, in una comunità di 89mila iscritti, ha tentato fin dall’inizio di contestarlo. Ma noi siamo aperti anche al dissenso”, ha aggiunto Conte, coperto dagli applausi e dai cori dei suoi sostenitori, che hanno coperto le voci dei contestatori (alcuni dei quali indossavano magliette con i volti dei fondatori, Grillo e Gianroberto Casaleggio) che urlavano “dimissioni, dimissioni! Voi non siete il Movimento, siete come il Pd!”. “Mettersi contro un processo democratico è la contraddizione più forte che ci possa essere con un principio fondamentale del Movimento 5 stelle”, ha detto l’ex premier alludendo agli appelli all’astensione nelle votazioni on line riservate agli iscritti e che si concluderanno domani. Fra i contestatori l’ex parlamentare stellato Marco Bella, che recentemente aveva lanciato appunto un appello agli iscritti perché disertino il voto

Cinema, Ron Howard al 42 TFF: con Eden indago gli istinti più oscuri

Cinema, Ron Howard al 42 TFF: con Eden indago gli istinti più oscuriTorino, 23 nov. (askanews) – Ron Howard ha aperto il 42esimo Torino Film Festival con il suo nuovo film, “Eden”, presentato in anteprima internazionale. La prima al Teatro Regio, è stata preceduta dalla premiazione del regista sul palco che ha ricevuto la Stella della Mole. “È davvero un grande onore essere qui in questa città e ricevere questo premio, ma da regista vedere il mio film proiettato su questo grande schermo e davanti a questo grande pubblico mi rende anche terribilmente nervoso” ha detto.


“Eden”, con un cast stellare che comprende Jude Law, Ana De Armas, Vanessa Kirby, Daniel Bruhl, Sydney Sweeney è il film che Ron Howard voleva fare da 15 anni. Una storia misteriosa che avvolge l’isola di Floreana alle Galapagos. Qui un medico e filosofo tedesco e la sua compagna si trasferiscono nel ’29 dalla Germania, diventando un modello di sopravvivenza e vita migliore a contatto con la natura, tanto da ispirare un’altra coppia a seguire i loro passi, così come un’audace ed egocentrica baronessa disposta a tutto, con al seguito il suo harem. Ma la convivenza difficile e gli istinti umani hanno la meglio, portando al conflitto senza scrupoli e alla tragedia, trasformando profondamente ogni personaggio. “Quando ho scoperto questa storia ero in vacanza con la mia famiglia e abbiamo iniziato a chiederci cosa avremmo fatto al posto di ogni personaggio – ha raccontato il regista – se avremmo ceduto o meno agli istinti più oscuri e questo è ciò che mi ha attratto della storia”.


Un thriller sulla sopravvivenza che porta a interrogarsi sui lati più oscuri di ognuno, con una natura potente e protagonista. Ron Howard ha raccontato di aver capito dopo la pandemia che era il momento giusto per fare questo film proprio perché era sempre più diffusa tra le persone la voglia di interrogarsi sulla propria vita e rimettere tutto in discussione, chiedendosi in quale direzione si stava andando e se verso un futuro migliore. Inoltre, ha detto, “era per me una sfida capire e comprendere cosa accadesse a ognuno di questi personaggi ed entrare in empatia anche con quelli che commettono cose atroci”.


Il grande regista di capolavori “A Beautiful Mind”, “Apollo 13”, “Il Codice da Vinci” ha affermato che fare un film per lui “è un grande viaggio di scoperta”, anche interiore, e ogni volta cerca di capire quale sia la cosa giusta in quel preciso momento storico e che possa dare delle risposte al pubblico. Infine, parlando del boom dei film sulle piattaforme ha detto: “È un processo inarrestabile, ma i festival mi ricordano quanto sia bello e entusiasmante venire e vedere i film tutti insieme e condividerli”.

M5S, al via Nova, l’assemblea conclude il “processo costituente”

M5S, al via Nova, l’assemblea conclude il “processo costituente”Roma, 23 nov. (askanews) – Prende il via a Roma, al palazzo dei Congressi dell’Eur, la due giorni conclusiva del “processo costituente” lanciato la scorsa estate dal leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte. Oltre tremila persone attese fra oggi e domani, domenica 24, a Nova, questo il titolo scelto per la manifestazione. Una lunga coda all’esterno dell’edificio conferma anche visivamente le previsioni di partecipazione diffuse dagli organizzatori.


Giuseppe Conte apre a breve la giornata con il suo saluto introduttivo, e concluderà domani la kermesse dopo la certificazione dei risultato delle votazioni on line degli iscritti, in corso da giovedì scorso sui temi programmatici e su quelli oggetto da mesi dello scontro interno fra Conte e il fondatore Beppe Grillo: alleanze (“mai parlato di alleanza organica col Pd”, è la precisazione che rappresenta in queste ultime settimane la linea di Conte), scelta di campo “progressista”, ruolo dello stesso Grillo (che finora dispone di ampi poteri come garante “a vita”) e superamento del limite dei due mandati elettivi nelle istituzioni. Economisti, anche di fama internazionale, politologi, giornalisti fra gli ospiti che si alterneranno alla tribuna. Ma fra i leader di partito nel calendario ufficiale è prevista la sola Sahra Wagenknecht, leader del partito tedesco BSW, forza di sinistra piuttosto lontana dalle sensibilità tradizionalmente liberali e atlantiste del centrosinistra italiano. Lo stato d’animo di Conte lo ha confidato lui stesso ai cronisti che lo hanno fermato all’arrivo al palazzo dei Congressi: “Come potrebbe essere migliore di questo, con questa fase costituente in corso?”

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, 99 femminicidi nel 2024

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, 99 femminicidi nel 2024Roma, 23 nov. (askanews) – Sono 99 le donne uccise in Italia tra il 1° gennaio e il 18 novembre 2024, confermando le dimensioni strutturali di un fenomeno che conta circa una vittima femminile di omicidio ogni tre giorni. Pur in presenza di un calo del 10,8% rispetto alle 111 vittime censite nello stesso periodo del 2023, tale flessione risulta molto inferiore a quella rilevata per la componente maschile (-18,2%, da 198 a 162 vittime). Ciò significa che, in termini percentuali, torna a salire l’incidenza delle vittime femminili, passata dal 35,9% del 2023 al 37,9% nel 2024. E’ quanto emerge dall’XI Rapporto sul femminicidio in Italia, dell’Istituto di ricerca EURES, diffuso in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che analizza andamento e caratterristiche del femminicidio nell’ultimo quinquennio, approfondendone le dinamiche fino ai primi 11 mesi del 2024 (dati aggiornati al 18 novembre).


A livello territoriale gli omicidi con vittime femminili aumentano al Centro Italia (+27,3%, passando da 22 a 28), e in particolare nel Lazio (da 9 a 12) e nelle Marche (da 3 a 7), mentre registrano una riduzione sia nelle regioni del Nord (-16,3%, da 49 a 41) sia, soprattutto, in quelle del Sud (-25%, da 40 a 30). Considerando inoltre la dimensione demografica dei comuni in cui avvengono i femminicidi, a fronte del decremento complessivamente rilevato si osserva una crescita del fenomeno nei piccoli comuni (meno di 5.000 abitanti), dove le donne uccise passano da 11 a 17 (+54,5%) e in quelli della fascia 50-250 mila abitanti, dove passano da 26 a 37 (+42,3%).


Nonostante la forte concentrazione dell’attenzione non soltanto mediatica sugli omicidi legati a situazioni di gelosia patologica (i cosiddetti “omicidi del possesso”), sono le donne di 65+ anni il principale segmento vittimologico, con 37 vittime nei primi 11 mesi del 2024, pari al 37,4% delle vittime femminili totali, uccise nella maggior parte dei casi dal coniuge (spesso in presenza di situazioni di forte disagio o malattia della vittima o dell’autore) o, secondariamente, da figli in situazione di marginalità, dipendenza e problemi di tipo psichiatrico. La famiglia resta la dimensione quasi esclusiva di rischio per le donne, con ben 88 vittime nei primi 11 mesi del 2024 (pari all’88,9% del totale), con una netta centralità del rapporto di coppia (in essere o pregresso), che anche nel 2024 si conferma la relazione maggiormente coinvolta, con 58 vittime femminili (pari al 58,6% del totale ed al 65,9% dei femminicidi nel contesto familiare o affettivo). Anche per questo segmento il valore del 2024 risulta leggermente inferiore a quello dell’anno precedente (quando le vittime sono state 62), mentre si registra una forte crescita delle figlie uccise, passate da 5 a 9, generalmente all’interno di “stragi familiari” o in quanto vittime collaterali di una violenza estrema orientata a colpire la coniuge/ex coniuge/ex partner.


Significativo il dato relativo alle vittime straniere che, in controtendenza rispetto a quelle italiane, risulta in forte crescita, passando da 17 a 24, arrivando a rappresentare un quarto delle vittime totali (24,2%), con un incremento del 41,2% tra il 2023 e il 2024 (primi 11 mesi). Diminuisce invece del 21,1% il numero delle vittime italiane, passate da 95 a 75. Da segnalare, prosegue il rapporto Eurese, come l’aumento delle vittime straniere si accompagni ad una forte diminuzione degli autori di femminicidio di nazionalità non italiana, passati da 23 a 16, con un decremento del 30,4%, mentre rimane stabile il numero degli autori italiani (83 nei primi 11 mesi del 2023 e del 2024). Ciò significa che, mentre il 45,8% dei femminicidi con vittime straniere sono commessi da autori italiani, “soltanto” nel 4% dei casi (3 vittime in valori assoluti) le vittime di femminicidio italiane sono state accise da un autore straniero (una percentuale, questa, in forte calo rispetto al 13,5% censito nel 2023). Crescono i femminicidi della disperazione (35 vittime nei primi 11 mesi del 2024, pari al 41,4% dei femminicidi familiari, a fronte dei 30 casi dell’anno precedente), che rimandano a situazioni di patologie e dipendenze che le famiglie sempre più spesso si trovano ad affrontare senza adeguati strumenti di supporto, un disagio che appartiene alla vittima (nel 17,2% dei casi, inquadrabili come i cosiddetti “omicidi pietatis causam”) o all’autore (nel 24,1%). Segue l’area della conflittualità, ovvero litigi e dissapori estremamente violenti e prolungati nel tempo che motivano il 31% dei femminicidi familiari censiti nel 2024 (27 in valori assoluti, in aumento rispetto ai 23 censiti nel 2023), mentre scende in misura significativa l’incidenza delle vittime uccise per “gelosia patologica/possesso”, area che caratterizza esclusivamente i femminicidi di coppia, con 18 donne uccise (pari al 20,7% dei femminicidi familiari, a fronte delle 32 dell’anno precedente).


32 sono state le donne uccise nel 2024 con un’arma da taglio (pari al 32,7% dei casi), mentre quasi un terzo delle donne è stata uccisa con un’arma da fuoco (29 nell’ultimo anno, pari al 29,6%). Oltre una donna su 5 (il 20,4%, pari a 20 negli ultimi 11 mesi) è stata inoltre uccisa a mani nude, ovvero per percosse (4 vittime), per soffocamento (5 vittime) o per strangolamento (10 vittime); 5 sono state le donne uccise con “armi improprie”, mentre si contano 3 casi di annegamento (tutti figlicidi). Ad uccidere le donne sono nella quasi totalità dei casi autori uomini (93 sui 97 autori “noti”, pari al 95,9% nel 2024), contro 4 donne, pari al 4,1%. Sale inoltre il numero di autori under 25 (da 4 a 12, nella prevalenza dei casi autori di omicidi “di coppia”), anche se, coerentemente alla dinamica rilevata per le vittime, sono gli autori di oltre 64 anni a registrare l’incidenza più elevata (27 autori, pari al 27,8%), in molti casi autori di omicidi compassionevoli.

Coppa Davis, Italia-Australia: Berrettini perde il primo set

Coppa Davis, Italia-Australia: Berrettini perde il primo setRoma, 23 nov. (askanews) – Comincia male per MAtteo Berrettini il primo match della semifinale di Coppa Danis contro l’Australia. L’azzurro sciupa un set point sul 6-5 in proprio favore recupera un minibreak nel tie break con quattro punti di fila che lo portano sul parziale 5-3. L’australiano fa il possibile per tenersi in vita e ci riesce, salvando altri due set point e guadagnandosi lui la prima possibilità di vincere il parziale: Berrettini scarica il diritto sul nastro e Kokkinakis fa suo il primo set

Mandato d’arresto Netanyahu, Tajani: la linea è quella mia e di Meloni. Salvini: conto si trovi soluzione

Mandato d’arresto Netanyahu, Tajani: la linea è quella mia e di Meloni. Salvini: conto si trovi soluzioneRoma, 23 nov. (askanews) – Quella di Salvini “è una posizione legittima da segretario di partito, la linea è quella indicata dal presidente del consiglio e io, condividendola, la sto mettendo in atto”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea di Confindustria Veneto Est che si svolge a Padova, in merito alle dichiarazioni del collega vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, sul mandato d’arresto della Cpi a carico di Netanyahu.


“Quindi valuteremo leggendo le carte la sentenza della Corte internazionale di giustizia – ha proseguito il capo della Farnesina – che deve sempre, con il nostro sostegno, essere una Corte che svolge un ruolo giuridico. Bisogna fare attenzione a non confondere la giustizia con la politica e poi non possiamo mettere sullo stesso piano il capo dei terroristi di Hamas che ha organizzato la strage del 7 ottobre dello scorso anno con il presidente legittimamente eletto di un paese democratico. Poi si può essere contrari alla reazione troppo dura che noi abbiamo contestato”, ha concluso. Oggi Tajani, a Repubblica, tornando sulle dichiarazioni di Matteo Salvini per il mandato di arresto nei confronti di Netanyahu emesso dalla Corte penale europea, aveva sottolineato: “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. È una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri. Poi un leader di partito parla di quello che vuole. Ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”.


Da parte sua il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, arrivando all’assemblea nazionale di Confartigianato Trasporti, ha affrontato nuovamente la questione del mandato di arresto della Corte penale internazionale dell’Aja per il primo ministro israeliano, sottolineando: “Conto che si trovi una soluzione perché sicuramente non è Netanyahu il criminale di guerra”. “I terroristi islamici sono il problema per l’Italia e per il mondo – ha aggiunto -, quindi conto che il problema non si ponga mai”. Alla domanda se se ne parlerà del caso, Salvini ha risposto: “Certo che ne parleremo”.

Formula1, Leclerc: “Problemi con le gomme in temperatura”

Formula1, Leclerc: “Problemi con le gomme in temperatura”Roma, 23 nov. (askanews) – Glaciale Charles Leclerc al termine delle qualifiche a Las Vegas. Il monegasco partirà quarto in griglia.”Peccato, abbiamo un passo gara molto molto buono ma è stato un disastro mandare in temperatura le gomme, non ho mai trovato la strada, giusta; Carlos riusciva a trovare la finestra in breve tempo, e infatti in qualifica ha pagato”. Però per la gara il ferrarista sa che sarà molto diverso, visto che partirà quarto davanti a Max Verstappen e alle McLaren di Norris e Piastri: “Il Mondiale Costruttori? Dobbiamo stare davanti come negli ultimi weekend, qui non sarà facile per nessuno perché ci aspettiamo cali in gara anche se è difficile capire perché. A volte dovevo abbassare la mia velocità di 10 km/h ma arrivavo senza più anteriore alla Curva 1. Comunque, per il Mondiale partire secondo e quarto non è male”.

Veneto, Zaia: ricandidarmi? Magari deciderò un mese prima…

Veneto, Zaia: ricandidarmi? Magari deciderò un mese prima…Padova, 23 nov. (askanews) – “Giusto ci sia una discussione, io non mi ci metto in mezzo visto che non voglio rubare neanche un istante al lavoro che dedico ai veneti. Finirò il mio mandato lavorando per i veneti”. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha risposto a chi gli chiedeva se si ricandiderà alle prossime elezioni regionali, a margine dell’Assemblea generale di Confindustria Veneto Est a Padova.


“Magari un mese prima delle candidature – ha proseguito Zaia – deciderò cosa fare. Vediamo cosa accadrà, mancano 11 mesi e non sono poco in politica. Nel consiglio federale della Lega si è parlato del futuro, non c’è stato alcuno scontro”, ha concluso.