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Autore: Redazione StudioNews

IIC Monaco di Baviera: concerto di Emanuela Mosa e Mayaka Nakagawa

IIC Monaco di Baviera: concerto di Emanuela Mosa e Mayaka NakagawaRoma, 16 mar. (askanews) – L’Istituto italiano di cultura di Monaco di Baviera annuncia il concerto di Emanuela Mosa (violoncello) e Mayaka Nakagawa (pianoforte).
L’evento si inserisce nell’ambito del progetto „Giovani Talenti Musicali Italiani nel Mondo”.
In collaborazione con il Comitato Nazionale Italiano Musica (CIDIM) e l’Accademia Internazionale di Imola “Incontri con il Maestro”.
Emanuela Mosa, nata a Caltanissetta nel 1998, ha conseguito nel 2017, presso l’ISSM “Vincenzo Bellini” della sua città natale, il Diploma Accademico di I livello in pianoforte con la votazione di 110 e lode sotto la guida del Prof. Giuseppe Fagone, e nel 2019 il Diploma Accademico di II livello in violoncello con 110 e lode e menzione d’onore sotto la guida del Prof. Vadim Pavlov.
Ha seguito svariate Masterclasses con musicisti internzionalmente rinomati, tra cui, per il pianoforte, i Maestri Pietro De Maria, Benedetto Lupo, Roberto Cappello, Giuseppe Andaloro, Vincenzo Balzani, Andrea Lucchesini; per il violoncello i Maestri Luca Signorini, Massimo Macrì, Luigi Piovano, Enrico Bronzi, Martin Löhr, Giampaolo Toso, Antonio Meneses, Alain Meunier, David Geringas; per la musica da camera i Maestri Bruno Canino, Alberto Miodini, Alessandro Milani, Lukas Hagen, Andrea Lucchesini. Nel 2018 vince la borsa di studio per violoncello del progetto “Professione Orchestra” istituito dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
E’ docente di violoncello presso Il Conservatorio “V. Bellini” di Caltanissetta a far data dall’ A.A.2020/21. Si è esibita in qualità di solista in molte città italiane tra cui Catania, Napoli, Caserta, Brescia, Cremona, ottenendo unanimi riconoscimenti della critica e del pubblico.
Mayaka Nakagawapianista, nata nel 1993 in Giappone, si è laureata a pieni voti presso l’Università di Musica di Tokyo tramite una borsa di studio speciale per studenti dotati, e ha poi concluso il Master in pianoforte in qualità di studente invitato speciale.
Riceve nel 2014 una borsa di studio dalla Fondazione Yamaha per la Promozione Musicale, e nel 2017 dalla Fondazione Sadao Yamada istituita dalla Daido Corporation. Attualmente si sta perfezionando con il M.o Leonid Margarius all’Accademia Internazionale di Musica di Imola.
Ottiene presto numerosi premi nazionali ed internazionali: nel 2019 1° premio e Orchestra premio alla XIII Concorso Internazionale Campillos; nel 2013 finalista e Premio Speciale Giuria categoria Studenti e nel 2014 seconda classificata e Premio Speciale “Ohji Hall” alla Competizione PTNA (Piano Teachers’ National Association of Japan); terza classificata alla Competizione di Pianoforte dell’Università di Musica di Tokyo; Primo Premio al Concorso Fazioli online.
Ha già al suo attivo numerosi concerti in Giappone (Tokyo, Nagoya, Nagano, Osaka, Kawasaki, Kobe). Nel 2015 viene invitata come solista in Polonia all’International Piano Festival di Naleczów, e nello stesso anno partecipa ad un concerto a Varsavia; l’anno seguente, ancora come solista, a Cracovia.
Programma: Johannes Brahms (Amburgo, 7 maggio 1833 – Vienna, 3 aprile 1897)
Sonata per violoncello e pianoforte n.1 op 38 in mi minore
Allegro non troppo Allegretto quasi Menuetto – Trio Allegro
Dmítrij DmítrievicŠostakóvic(San Pietroburgo, 25 settembre 1906 – Mosca, 9 agosto 1975)
Sonata in re minore per violoncello e pianoforte op.40
Allegro non troppo Allegro Largo Allegro

Idrogeno verde, l’innovativo macchinario made in Italy di H2Energy

Idrogeno verde, l’innovativo macchinario made in Italy di H2EnergyRoma, 16 mar. (askanews) – Siamo a Pizzighettone, in provincia di Cremona, negli stabilimenti di H2Energy, azienda italiana che produce macchinari industriali innovativi per la generazione di Idrogeno Green, quello che la UE ha recentemente messo al centro del suo Repower Eu perché considerato il più amico dell’ambiente, il più pulito, prodotto da energie rinnovabili e privo di emissioni di anidride carbonica. Nata durante la pandemia dall’idea di 3 soci lombardi (Claudio Mascialino, Riccardo Ducoli e Saro Capozzoli), l’azienda che vuole tutelare l’eccellenza di una filiera dell’idrogeno tutta italiana, si caratterizza anche per la presenza al suo interno di un Laboratorio di Ricerca&Sviluppo molto innovativo per la ricerca sull’idrogeno verde.
Proprio da questo laboratorio che lavora con macchinari altamente performanti è uscito il primo stack innovativo di H2Energy (cuore pulsante della macchina che produce idrogeno) basato su una nuova tecnologia a membrana solida alcalina – che sarà presentato tra pochi giorni alla vetrina nazionale della transizione energetica di Key Energy, a Rimini.
Da oggi, questo laboratorio dotato di staff e macchinari che solo poche realtà accademiche italiane possono vantare, apre anche alle aziende esterne, per velocizzare e testare la produzione di Idrogeno green per tutti. Al suo interno, oltre ad uno staff di chimici, ingegneri dei materiali e fisici, sono presenti macchinari con tecnologie innovative ad alta precisione di misurazione, come quelli del Fraunhofer Institute, il celebre ente di ricerca tedesco leader mondiale per la ricerca applicata. Obiettivo? Sperimentare e tutelare l’eccellenza di una filiera tutta italiana senza dover comprare pezzi di impiantistica all’estero, e arrivare quindi a produrre il miglior idrogeno green e italiano dall’inizio alla fine del processo, per usi industriali e civili e pensando ai primi impianti di carburante a idrogeno per arrivare anche alle applicazioni di consumo domestico.
L’azienda, che ha appena gestito un aumento di capitale da milioni di euro (con investitori che sono anche partner industriali) per seguire l’obiettivo della decarbonizzazione e realizzare elettrolizzatori industriali innovativi capaci di generare idrogeno per grandi consumi, si è presentata lo scorso anno alla fiera mondiale della tecnologia di Hannover con un elettrolizzatore a membrana a scambio protonico (PEM)di taglia 1MW, capace di produrre una quantità pari a circa 18 kg di Idrogeno verde all’ora con tecnologia innovativa.
Tra i suoi obiettivi di oggi, H2E, vuole diventare uno dei poli di eccellenza del Made in Italy nel mercato della transizione energetica avviando la costruzione di una gigafactory di elettrolizzatori realizzati con tecnologia avveniristica e innovativa. Ad oggi già sul mercato, lavora con partner industriali nel settore alimentare e logistico ed è in grado di fornire impianti ad idrogeno chiavi in mano per diverse applicazioni industriali e civili.
Come spiega Claudio Mascialino, Ceo di H2E, anche ingegnere meccanico e ricercatore in ingegneria chimica e di processo presso l’università di Guilford in UK “il motore di obiettivi tanto ambiziosi è aver investito molto, e in anticipo, su Ricerca e Sviluppo. Infatti, abbiamo lanciato e avviato la realizzazione del nostro centro di ricerca interno in concomitanza con la nascita dell’azienda lo scorso anno, perchè il nostro obiettivo era entrare presto nel mercato – così abbiamo coinvolto e riportato in Italia alcuni cervelli tecnici ed esperti del settore che lavoravano in aziende competitor estere o in enti di ricerca e abbiamo investito oltre che nelle migliori competenze, anche nei migliori macchinari per progettare e testare materiali e componenti al fine di realizzare elettrolizzatori innovativi per la produzione di Idrogeno verde in maniera da raggiungere il miglior rapporto qualità/prezzo che permetta la diffusione di questo oro verde nelle diverse e innumerevoli applicazioni. Oggi questa unità interna, il Lab di Ricerca e Sviluppo vuole diventare una eccellenza di riferimento anche per il mercato. Perchè chi vuole può sperimentare i suoi materiali e le tecnologie per la produzione di idrogeno qui da noi usufruendo del nostro team di esperti e dei nostri macchinari innovativi ad alta precisione che pochissimi possono permettersi perchè molto costosi”.
“Nel nostro Lab – spiega Massimiliano Boccia, Responsabile Lab Ricerca e Sviluppo H2E- abbiamo effettivamente attrezzature e macchinari che solitamente sono relegati solo ad ambienti accademici, e in Italia non ce ne sono altri, possiamo programmarli e customizzarli su esigenze specifiche per valutare tutti i parametri associati ai materiali coinvolti nella costruzione degli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno green. E cosa ancora più importante, abbiamo le figure di competenza elettrochimica per interpretare e valutare i risultati. Cosa possiamo testare? Tutti i materiali utili al processo di produzione di una cella elettrolitica e quindi, membrane, strati porosi e catalizzatori. Questo significa che presto e già oggi siamo in grado di arrivare a produrre un idrogeno green e in quantità elevate per arrivare a coprire i consumi di applicazioni più diverse fino al consumo domestico. Fino ad oggi abbiamo lavorato sullo screening dei materiali analizzando diverse membrane alcaline presenti sul mercato. In sintesi, abbiamo riprodotto in scala da laboratorio le condizioni che si verificano negli elettrolizzatori commerciali anche spingendole all’estremo per vedere come si comportano i materiali. Siamo in grado di fare qualsiasi test sulle membrane, sapere quanto è conduttiva, quanta acqua assorbe, quanto resiste, possiamo caratterizzarle secondo parametri meccanici, elettrochimici e soprattutto valutarne la durata delle proprietà nel tempo. Questo lavoro ci ha portato a sviluppare nuovi materiali, innovativi e competitivi rispetto a quelli che sono presenti sul mercato. E questo potremo farlo anche per i catalizzatori. Adesso siamo pronti per testare la sintesi dei materiali da utilizzare nella tecnologia innovativa di nostra proprietà, in fase di brevettazione, che applicheremo entro un anno”.
La politica di ricerca di H2E viaggia su due binari. Da una parte, si sperimentano nuovi materiali e performance per riprodurre le condizioni migliori per la produzione del suo idrogeno green e degli elettrolizzatori innovativi che lo producono. Dall’altra parte, c’è un’apertura all’esterno, per testare materiali e fare screening anche per altre aziende. Avendo questi macchinari e queste competenze la mission finale è potenziare il mercato, e aiutare terzi a migliorare i risultati, per arrivare nel più breve tempo possibile a più idrogeno green, italiano, e per tutte le possibili applicazioni.

Italiani estero, Massimiliano Scerra responsabile nazionale MAIE RD

Italiani estero, Massimiliano Scerra responsabile nazionale MAIE RDRoma, 16 mar. (askanews) – Massimiliano Scerra è il nuovo Responsabile Nazionale del MAIE in Repubblica Dominicana.
Nominato da Giuseppe Cacace, coordinatore MAIE Centro America, d’accordo con Vincenzo Odoguardi, vicepresidente MAIE, Scerra sarà anche il responsabile della commissione MAIE Salute e Benessere per l’area del Centro America e dei Caraibi.
“Sono contento che mi abbiano dato l’opportunità di entrare a far parte della grande famiglia del Movimento Associativo Italiani all’Estero. Quello che mi ha motivato, senza dubbio, è stato il fatto che il MAIE sia l’unica forza politica italiana dedicata a difendere i diritti degli italiani nel mondo, nata da italiani all’estero per gli italiani all’estero”, dichiara Scerra, che è anche Presidente della Commissione Salute, Medicina e Previdenza Sociale del Com.It.Es. di Santo Domingo.
“Sono cresciuto nel volontariato di base e da sempre mi sforzo di dedicare del tempo alla comunità italiana della Repubblica Dominicana, pensando soprattutto ai connazionali più fragili e bisognosi. Quelli che mi conoscono sanno che, indipendentemente dal mantello che indosso, rimango sempre la stessa persona impegnata in risultati plausibili”, sottolinea il neo responsabile MAIE RD. A lui, per esempio, si deve l’iniziativa del Com.It.Es. legata alle assicurazioni sanitarie e alla banca del sangue per gli italiani della RD.
“Sono già al lavoro – conclude – per dare ulteriore forza al MAIE RD e per far crescere il network del Movimento in questa parte del mondo. Ringrazio Giuseppe Cacace per la nomina, così come il vicepresidente Odoguardi per la fiducia”.
Molto soddisfatto Odoguardi: “La nomina di Massimiliano Scerra a responsabile nazionale MAIE RD rappresenta una svolta importante in Repubblica Dominicana”, osserva il vicepresidente MAIE, già candidato al Senato alle ultime Politiche. “Sono convinto che con lui alla guida del Movimento porteremo avanti importanti iniziative a favore dei connazionali, in terra dominicana ma anche negli altri Paesi dell’America Centrale. A Scerra vanno i miei migliori auguri di buon lavoro, nell’interesse della comunità italiana della RD, anche a nome del presidente del MAIE, Ricardo Merlo”.

Vertice Kishida-Yoon: nuova era nelle relazioni Tokyo-Seoul

Vertice Kishida-Yoon: nuova era nelle relazioni Tokyo-SeoulRoma, 16 mar. (askanews) – Le dichiarazioni di apertura al vertice Giappone-Sudcorea, che si è aperto oggi a Tokyo, sono state improntate a sottolineare la svolta in corso nelle relazioni tra i due paesi asiatici vicini. Il premier nipponico Fumio Kishida ha parlato di un “nuovo capitolo” diplomatico tra Seoul e Tokyo.
“Sono molto lieto di avere l’opportunità di aprire insieme un nuovo capitolo delle relazioni Giappone-Repubblica di Corea in questo giorno in cui è arrivata la primavera”, ha salutato Kishida sedutosi al tavolo dei colloqui con il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol. “Nella sessione plenaria – ha aggiunto – vorrei scambiare opinioni sul rafforzamento della comunicazione tra i governi in una vasta gamma di campi, tra cui politica, economia e cultura”.
Inoltre, riguardo al lancio di un missile balistico intercontinentale, con cui la Corea del Nord ha “salutato” stamani il vertice, ha affermato: “È un chiaro atto di provocazione che non può essere trascurato. Vorrei discutere (col presidente Yoon) di come promuovere ulteriormente la cooperazione tra Giappone e Corea del Sud e tra Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti in un contesto strategico difficile”.
Anche il leader sudcoreano ha parlato di un “nuovo inizio” nei rapporti tra Sudcorea e Giappone. “L’incontro con il primo ministro Kishida ha un significato speciale perché segnala ai popoli di entrambi i paesi che le relazioni tra la Corea del Sud e il Giappone, che si sono trovati in una situazione difficile a causa di varie questioni in sospeso, avranno un nuovo inizio”, ha detto Yoon. “Il Giappone, che condivide i valori universali dei diritti umani e dello stato di diritto, è un partner con cui intendiamo cooperare sulla sicurezza, sull’economia e sulle diverse agende globali. La necessità di collaborazione tra i due paesi in un momento in cui i valori della democrazia liberale affrontano serie sfide, è ancora più alto”, ha continuato il capo dello stato sudcoreano, portando a esempio il lancio odierno di un missile balistico intercontinentale da parte di Pyongyang: “Le minacce nucleari e missilistiche sempre più sofisticate della Corea del Nord rappresentano una sfida per la pace e per la stabilità non solo dell’Asia orientale ma anche della comunità internazionale tutta. I nostri due paesi devono lavorare a stretto contatto per affrontare con saggezza le minacce illegali e le sfide della comunità internazionale.”
Infine, Yoon ha concluso: “Credo che nell’incontro di oggi potremo avere una fruttuosa discussione sulla trasformazione del rapporto tra Corea del Sud e Giappone, finora stagnante, in un rapporto di cooperazione, convivenza e sviluppo. Continueremo a comunicare e a lavorare insieme per aprire una nuova era per le relazioni Corea del Sud-Giappone”.

Musica, i Maneskin annunciano il Rush! World Tour

Musica, i Maneskin annunciano il Rush! World TourRoma, 16 mar. (askanews) – I Maneskin annunciano il RUSH! World Tour, la tournée mondiale – prodotta e organizzata da Vivo Concerti – che li vedrà per la prima volta esibirsi nei palazzetti di Giappone, Canada e Stati Uniti, toccando i templi della musica internazionale come il Madison Square Garden a New York. La band tornerà poi in Sud America, questa volta nelle più grandi arene e stadi, e debutterà inoltre in Australia.
Victoria, Damiano, Thomas e Ethan stanno attualmente attraversando l’Europa con il LOUD KIDS TOUR, la loro prima tournée nei palazzetti con oltre 30 show sold out. In Italia quest’estate saranno protagonisti di cinque attesissime date evento negli stadi previste per il 16 luglio allo Stadio Nereo Rocco di Trieste, 20 luglio (SOLD OUT) e 21 luglio allo Stadio Olimpico di Roma, il 24 luglio (SOLD OUT) e 25 luglio allo Stadio San Siro di Milano. I live nei palazzetti e negli stadi del 2023 contano già più di 570 mila biglietti venduti.
Il 2022 ha visto la band esibirsi in oltre 25 Paesi – fra Europa, UK, Messico, Giappone, Sud America – ed ha segnato il loro primo tour in Nord America, tutto sold out, di 25 show e 100 mila biglietti venduti. Indimenticabili il concerto tutto esaurito al Circo Massimo di Roma del 7 luglio 2022 e le partecipazioni ai maggiori festival come Coachella, Rock in Rio, Lollapalooza (Chicago, Parigi e in Svezia), Rock Im Park and Rock Am Ring, Rock Werchter, Summer Sonic in Giappone e molti altri. A perfetta chiusura del cerchio dei festival per quest’anno saranno le esibizioni nei leggendari Primavera Sound in Spagna (il 3 giugno a Barcellona e il 10 giugno a Madrid) e Glastonbury Festival in UK (21- 25 giugno a Pilton, Somerset).
Lo strepitoso annuncio del tour mondiale arriva dopo la recente pubblicazione del nuovo album “RUSH!”, uscito il 20 gennaio scorso e balzato al n.1 in classifica in 15 paesi e in top in 5 in 20 Paesi. Il disco, prodotto da Max Martin e Fabrizio Ferraguzzo, ha raggiunto oltre 700 milioni di stream.
La discografia dei Måneskin conta attualmente 328 certificazioni a livello mondiale, con 18 dischi di diamante, 259 dischi di platino e 51 dischi d’oro. La band ha ottenuto la nomination ai Grammy Awards nella categoria “Best New Artist”, e tra i prestigiosi riconoscimenti ricevuti nel 2022 ci sono Favorite Rock Song agli American Music Awards con “Beggin’” e Best Alternative Video agli MTV Video Music Awards per il videoclip di “I WANNA BE YOUR SLAVE” (la prima volta in assoluto per un artista italiano), brano che si è aggiudicato anche il riconoscimento di Top Rock Song ai Billboard Music Awards. I Måneskin sono inoltre stati premiati come Best New Alternative Artist agli iHeart Music Awards 2022, dove per la prossima edizione hanno ricevuto ben due nomination: Best Group Of The Year e Alternative Artist Of The Year.

Il presidente del Comites di Berlino scrive ai connazionali

Il presidente del Comites di Berlino scrive ai connazionaliRoma, 16 mar. (askanews) – Il presidente del Com.It.es di Berlino Federico Quadrelli, ha scritto una lettera a tutti gli italiani che appartengono alla zona per presentarsi e informare i connazionali delle attività svolte e da svolgere per la comunità di italiani che vivono all’estero.
Di seguito il testo della missiva.
“Care/i, con questo messaggio mi rivolgo a voi come nuovo Presidente del Com.It.Es della circoscrizione consolare di Berlino per presentarmi e per informarvi delle recenti attività. Attraverso la newsletter, videomessaggi ed occasioni di confronto digitali o in presenza, voglio mettermi a vostra disposizione nel modo più trasparente possibile. Questa comunicazione sarà quindi la prima di tante altre”.
“Il nostro Com.It.Es non rappresenta solo la comunità di Berlino, bensì anche quelle che vivono in Brandeburgo, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia. Un territorio vasto dove italiane ed italiani vivono distanti tra di loro e spesso con poche occasioni di incontro. Per questo motivo sono orgoglioso di comunicare che per la prima volta nella storia del nostro Com.It.Es sono stati realizzati incontri istituzionali proprio con quelle comunità”, spiega Quadrelli.
“Il mese di febbraio è stato dedicato a questo e qua vi racconto come è andata. Ho iniziato facendo visita al Console Onorario di Lipsia, il Dott. Dietger Niederwieser e poi alla Co-Presidente del locale Migrantenbeirat, la Dott.ssa Francesca Russo. Lipsia è una città in espansione, molto dinamica e giovane. Le necessità che la comunità italiana ha sono diverse – spesso ma non sempre -, da quelle di chi vive a Berlino. La questione dei servizi consolari è emersa come rilevante e su questo abbiamo già avuto modo di fare un importante passo avanti di cui sono orgoglioso. In occasione della seconda assemblea ordinaria del Com.It.Es ho invitato la dott.ssa Francesca Russo ad intervenire alla presenza della rappresentanza consolare ed ho proposto che il consolato sviluppi una relazione anche con il Migrantenbeirat che oggi è co-presieduto da un’italiana per rafforzare la presenza sul territorio e avere un ulteriore interlocutore”.
“Di natura diversa sono invece le richieste emerse dall’incontro avuto a Magdeburgo, nella Sassonia-Anhalt, con la Dott.ssa Elena Orsini, fondatrice del Centro Italiano di Cultura Sachsen-Anhalt (CIMA e.V.) e attuale presidente del gruppo. – racconta ancora il presidente – L’assenza di istituzioni italiane radicate e anche di centri universitari che trattino il tema della cultura e della lingua italiana comporta un distacco rispetto ai temi culturali ed artistici. CIMA e.V. ha quindi un compito importante da assolvere e noi non ci tireremo indietro”.
“La specifica caratteristica della migrazione italiana a Magdeburgo e dintorni ha poi messo in evidenza due questioni urgenti su cui occorre intervenire: (1) la questione delle informazioni in lingua italiana da fornire circa il diritto del lavoro e sull’accesso ai servizi sociali e sanitari da un lato, e (2) il tema dell’apprendimento della lingua italiana per le seconde e terze generazioni dall’altro. Su questi temi abbiamo trovato una convergenza di interessi con altri gruppi stranieri in città. Ho incontrato il Dott. Krzysztof Blau, Presidente dell’Auslandsgesellschaft Sachsen-Anhalt e.V. e già Migrationsbeauftragte della città di Magdeburgo, per iniziare a riflettere su quali iniziative portare avanti insieme come istituzioni operanti nello stesso ambito sui diritti sociali, civili e politici delle nostre comunità”.
“Questi incontri si sono poi conclusi a Dresda, dove ho incontrato il Console onorario Sig. Andreas Aumüller che mi ha illustrato un’altra prospettiva. La comunità italiana lì è molto piccola e caratterizzata da un background essenzialmente accademico. Le necessità sono quindi diverse e orientate più all’offerta culturale e sociale, ma certo non manca il bisogno di avere accesso ad informazioni pratiche relative al rilascio di documenti, anche se numericamente è emerso come tema marginale. A Dresda esiste un Italien-Zentrum come a Berlino, anche se adesso ci sono cambiamenti in corso. Qui il bisogno sembra essere più quello del rapporto stretto con la capitale e le istituzioni italiane, ambasciata, consolato ed istituto italiano di cultura (IIC)”, aggiunge ancora Quadrelli nella sua lettera.
“Quello che questi incontri hanno rappresentato è molto importante: abbiamo messo le basi per la creazione di una rete di cooperazione ampia, tra attori italiani e tedeschi, per rendere il Com.It.Es un vero punto di riferimento per le varie comunità presenti sul nostro territorio e per le differenti necessità che esse portano con sé”.
“Ho registrato un grande entusiasmo e una voglia di lavorare insieme che mi lascia ben sperare. Adesso sarà una nostra responsabilità rafforzare queste relazioni e sviluppare progetti importanti ed utili per le comunità. L’obiettivo ultimo deve essere quello di avvicinare e coinvolgere le persone. Essere veri attori per l’integrazione sociale, culturale, economica e politica delle nostre concittadine e dei nostri concittadini”.
“Tutto questo va di pari passo con l’altra necessità: migliorare l’offerta anche per Berlino, dove certo la comunità è più numerosa, ma non meno diversificata. Questo primo messaggio vuole essere un invito a tutte e tutti voi per prendere contatto con il Com.It.Es e dare finalmente forma a questa comunità che altrove ho definito ‘inconsapevole’”, conclude.

Inflazione, Istat ritocca stime: a febbraio in calo al 9,1%

Inflazione, Istat ritocca stime: a febbraio in calo al 9,1%Roma, 16 mar. (askanews) – Nel mese di febbraio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registri un aumento dello 0,2% su base mensile e del 9,1% su base annua, da +10% nel mese precedente; la stima preliminare era +9,2%. Lo ha reso noto l’Istat.
La flessione – ha spiegato l’Istat – è frutto dell’attenuazione delle tensioni sui prezzi dei Beni Energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata.
Tuttavia, si mantengono le spinte al rialzo dei prezzi nel comparto dei Beni alimentari, lavorati e non, dei Tabacchi e dei Servizi, quasi tutti in accelerazione tendenziale. Come conseguenza di tali andamenti, si accentua la crescita su base annua della componente di fondo (+6,3%) e quella del cosiddetto “carrello della spesa”, che risale a +12,7%, dopo il rallentamento osservato a gennaio.
L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,4% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.
Mlp

Ambasciata e IIC Praga: per Giornata donna un focus sullo spazio

Ambasciata e IIC Praga: per Giornata donna un focus sullo spazioRoma, 16 mar. (askanews) – Nel quadro delle celebrazioni per la Giornata internazionale della donna, l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Praga hanno organizzato lo scorso 14 marzo, un focus sul settore spaziale.
I lavori si sono svolti nella Cappella barocca dell’Istituto con un saluto dell’Ambasciatore d’Italia in Repubblica Ceca, Mauro Marsili, cui ha fatto seguito una tavola rotonda con personalità italiane e internazionali del settore spaziale incentrata sul ruolo e i contributi delle scienziate, delle ricercatrici e delle professioniste nel campo dello spazio, sulle nuove opportunità per i giovani e su alcuni esempi di antesignane che sono entrate nella storia delle attività spaziali.
Con il coordinamento dell’addetta spaziale dell’Ambasciata d’Italia a Praga, Maria Cristina Falvella, sono intervenuti la scienziata dell’Istituto Nazionale di Astrofisica Patrizia Caraveo, la presidente dell’associazione Women in Aerospace Europe e Responsabile dell’ufficio del direttore esecutivo dell’agenzia EUSPA – European Union Agency for the Space Programme Christina Giannopapa, la ricercatrice presso CEITEC – Central European Institute of Technology di Brno Azin Shahsavar, e la dottoranda Katarína Rovenska’.
Al termine della tavola rotonda, che si è tenuta in inglese, sono saliti sul palco alcuni studenti del liceo ceco-italiano Ustavni’ di Praga per presentare i loro elaborati dedicati al tema della giornata.
I lavori sono proseguiti con la proiezione in italiano con sottotitoli in inglese del film “Il diritto di contare” (“Hidden Figures”) di Theodore Melfi, la storia di tre matematiche che hanno dato un contributo fondamentale ai primi viaggi della NASA nello spazio.
La serata si è conclusa con un ricevimento di networking negli spazi dell’Istituto, di cui quest’anno ricorrono i cento anni dall’apertura al pubblico.

Il Covid frena migrazione sanitaria: 3,3 mld da Sud a Nord nel 2020

Il Covid frena migrazione sanitaria: 3,3 mld da Sud a Nord nel 2020Milano, 16 mar. (askanews) – Nel 2020, la mobilità sanitaria interregionale in Italia ha raggiunto un valore di 3,33 miliardi di euro, con saldi estremamente variabili tra le Regioni del Nord e quelle del Sud. Il saldo è un dato che risulta dalla differenza tra mobilità attiva, ovvero l’attrazione di pazienti da altre Regioni, e quella passiva, cioè la “migrazione sanitaria” dalla Regione di residenza. Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto – le Regioni capofila dell’autonomia differenziata – raccolgono il 94,1% del saldo attivo, mentre l’83,4% del saldo passivo si concentra in Campania, Lazio, Sicilia, Puglia, Abruzzo e Basilicata.
“La mobilità sanitaria – spiega Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – è un fenomeno dalle enormi implicazioni sanitarie, sociali etiche ed economiche, che riflette le grandi diseguaglianze nell’offerta di servizi sanitari tra le varie Regioni e, soprattutto, tra il Nord e il Sud del Paese. Infatti, le Regioni con maggiore capacità attrattiva si trovano ai primi posti nei punteggi LEA, mentre gli ultimi posti sono occupati da quelle con mobilità passiva più elevata”.
I dati sulla mobilità sanitaria riguardano 7 tipologie di prestazioni: ricoveri ordinari e day hospital (differenziati per pubblico e privato), medicina generale, specialistica ambulatoriale (differenziata per pubblico e privato), farmaceutica, cure termali, somministrazione diretta di farmaci, trasporti con ambulanza ed elisoccorso. “La Fondazione GIMBE ha elaborato un report sulla mobilità sanitaria – precisa Cartabellotta – utilizzando sia i dati economici aggregati per analizzare mobilità attiva, passiva e saldi, sia i flussi trasmessi dalle Regioni al Ministero della Salute con il cosiddetto Modello M, che permettono di analizzare la differente capacità di attrazione del pubblico e del privato di ogni Regione, oltre alla tipologia di prestazioni erogate in mobilità”.
Nel 2020 il valore della mobilità sanitaria ammonta a 3.330,47 milioni: si tratta di una cifra inferiore a quella degli anni precedenti, spiega il Presidente, “in parte in ragione dell’emergenza pandemica COVID-19 che ha ridotto gli spostamenti delle persone e l’offerta di prestazioni ospedaliere e ambulatoriali, in parte per l’esclusione nel 2020 del valore della mobilità della Regione Calabria, che ammonta a circa 250 milioni”. Infatti, in base ai dati del Modello M, la Calabria ha 224,4 milioni di debiti e 27,2 milioni di crediti, somme che saranno compensate a partire dal 2026: di conseguenza, la Regione è stata esclusa dalle analisi su mobilità attiva, mobilità passiva, saldi e saldi pro-capite.
Sul fronte della mobilità attiva, sono 6 le Regioni con maggiori capacità di attrazione che vantano crediti superiori a 150 milioni: Lombardia (20,2%), Emilia-Romagna (16,5%) e Veneto (12,7%) raccolgono complessivamente quasi la metà della mobilità attiva. Un ulteriore 20,7% viene attratto da Lazio (8,4%), Piemonte (6,9%) e Toscana (5,4%). Il rimanente 29,9% della mobilità attiva si distribuisce nelle altre Regioni e Province autonome. I dati documentano la forte capacità attrattiva delle grandi Regioni del Nord a cui corrisponde quella estremamente limitata delle Regioni del Centro-Sud, con la sola eccezione del Lazio.
Quanto, invece, alla mobilità passiva, sono 3 le Regioni con maggiore indice di fuga che generano debiti per oltre 300 milioni: in testa Lazio (13,8%), Lombardia (10,9%) e Campania (10,2%), che insieme compongono oltre un terzo della mobilità passiva. Il restante 65,1% si distribuisce nelle rimanenti 17 Regioni e Province autonome. “I dati della mobilità passiva – commenta Cartabellotta – documentano differenze più sfumate tra Nord e Sud. In particolare, se quasi tutte le Regioni del Sud hanno elevati indici di fuga, questi sono rilevanti anche in tutte le grandi Regioni del Nord con elevata mobilità attiva, per la cosiddetta mobilità di prossimità, ovvero lo spostamento tra Regioni vicine con elevata qualità dei servizi sanitari, secondo specifiche preferenze dei cittadini”. Nel dettaglio: Lombardia (-362,9 milioni), Veneto (-220,1 milioni), Piemonte (-210,8 milioni) ed Emilia-Romagna (-201,7 milioni)
Le Regioni con saldo positivo superiore a 100 milioni sono tutte del Nord, mentre quelle con saldo negativo maggiore di 100 milioni tutte del Centro-Sud.

Mobilità sanitaria, più della metà dei ricoveri in strutture private

Mobilità sanitaria, più della metà dei ricoveri in strutture privateMilano, 16 mar. (askanews) – Più della metà del valore della mobilità sanitaria per ricoveri e prestazioni specialistiche è erogata da strutture private, per un valore di 1.422,2 milioni (il 52,6% del totale), rispetto ai 1.278,9 milioni (47,4%) delle strutture pubbliche. Secondo quanto emerge dal Report della Fondazione GIMBE sulla dedicato alla migrazione sanitaria negli anni dell’emergenza Covid, per i ricoveri ordinari e in day hospital le strutture private hanno incassato 1.173,1 milioni, mentre quelle pubbliche 1.019,8 milioni. Per quanto riguarda le prestazioni di specialistica ambulatoriale in mobilità, il valore erogato dal privato è di 249,1 milioni, mentre quello pubblico è di 259,1 milioni.
“Il volume dell’erogazione di ricoveri e prestazioni specialistiche da parte di strutture private – spiega Cartabellotta – varia notevolmente tra le Regioni ed è un indicatore della presenza e della capacità attrattiva delle strutture private accreditate”. Infatti, accanto a Regioni dove la sanità privata eroga oltre il 60% del valore totale della mobilità attiva – Molise (87,2%), Puglia (71,5%), Lombardia (69,2%) e Lazio (62,6%) – ci sono Regioni dove le strutture private erogano meno del 20% del valore totale della mobilità: Umbria (15,2%), Sardegna (14,5%), Valle d’Aosta (11,5%), Liguria (9,9%), Basilicata (8,1%) e nella Provincia autonoma di Bolzano (3,4%) (figura 8).
“Le nostre analisi – conclude Cartabellotta – dimostrano che i flussi economici della mobilità sanitaria scorrono prevalentemente da Sud a Nord, in particolare verso le Regioni che hanno già sottoscritto i pre-accordi con il Governo per la richiesta di maggiori autonomie. E che oltre la metà delle prestazioni di ricovero e specialistica ambulatoriale finisce nelle casse delle strutture private, ulteriore segnale d’indebolimento della sanità pubblica. In ogni caso, è impossibile stimare l’impatto economico complessivo della mobilità sanitaria che include sia i costi sostenuti da pazienti e familiari per gli spostamenti, sia i costi indiretti (assenze dal lavoro di familiari, permessi retribuiti), sia quelli intangibili che conseguono alla non esigibilità di un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione”.