Luiss Business School: nasce a Belluno Advisory board Nordest
Berton: pronti a nuovo passo. Abete inaugura cabina regia
Belluno, 3 mar. (askanews) – Si è insediato a Belluno l’Advisory Board della Luiss Business School per il Nordest, organismo che avrà il delicato compito di valorizzare e radicare l’hub veneto delle Dolomiti. “A tre anni dall’avvio della Luiss Business School a Belluno siamo pronti a compiere un nuovo passo per rendere questa iniziativa ancora più attrattiva e strategica”, afferma Lorraine Berton, Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, associazione che per prima ha creduto nella possibilità di portare nel capoluogo dolomitico una delle più prestigiose scuole di alta formazione in Italia e nel mondo. “Il successo dei primi corsi e l’aumento continuo delle iscrizioni ci dice che è stata la scelta giusta, che il nostro territorio può competere con tutti gli altri a patto che si punti sull’eccellenza delle proposte”, sottolinea Berton. Da qui la nascita dell’Advisory Board, presieduto dalla presidente Lorraine Berton, e composto da grandi nomi dell’imprenditoria e del management che supporteranno Luiss Business School nella sfida delle competenze e della crescita del capitale umano, focalizzandosi sulle necessità delle imprese del Nordest. La presentazione ufficiale della squadra è avvenuta oggi a Palazzo Bembo, sede dell’hub, con gli interventi di Luigi Abete e Raffale Oriani, rispettivamente Presidente e Dean della Luiss Business School. “Ci tengo ad esprimere il mio personale ringraziamento e quello della Luiss Business School ai membri dell’Advisory Board, ed in particolare alla Presidente Maria Lorraine Berton, per l’impegno che metteranno nel veicolare i valori e le attività della Scuola e dell’Hub di Belluno – ha dichiarato Abete -. Inaugurammo questa sede a gennaio 2020, pochi giorni prima che si abbattesse sull’Europa la pandemia. Oggi, ripartiamo, resilienti, nel percorso che vede la Luiss Business School radicarsi ulteriormente nel territorio, proponendosi come luogo di formazione di eccellenza per contribuire alla crescita del tessuto manageriale ed imprenditoriale ed allo sviluppo ed all’internazionalizzazione delle aziende del Nordest, per dotarle di competenze e know-how necessari a gestire, con flessibilità e velocità, le continue evoluzioni dell’attuale contesto macro-economico e socio-politico”.
Le pizze di “Salò” forse furono l’esca per uccidere PasoliniRoma, 3 mar. (askanews) – Questa mattina l’avvocato Stefano Maccioni – anche a nome del giornalista e regista de “La Macchinazione” (2016) David Grieco e di Giovanni Giovannetti, autore tra gli altri di “Frocio e basta” (2016) “Malastoria” (2020) – ha presentato alla Procura di Roma una nuova istanza per la riapertura delle indagini dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini, avvenuto il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia. “Ho appena depositato al procuratore della Repubblica la nuova istanza di riapertura delle indagini preliminari sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini, perché partiamo da un punto fermo che sono i tre Dna. Questa non è un’indagine che come nel 2009 partiva da zero. Noi grazie all’esame che avevamo richiesto nel 2009 e fatto nel 2010 dal Ris siamo arrivati a scoprire che Pino Pelosi non era solo quella notte all’idroscalo di Ostia, ci sono almeno tre tracce e fotografie di persone e questo è molto importante”, ha spiegato Maccioni, che già nel 2009 fece riaprire le indagini, ai giornalisti fuori dalla Cittadella giudiziaria di Roma. “La nuova istanza sono centinaia di pagine che abbiamo depositato perché avevamo sommerso la procura nel corso degli anni di memorie su memorie, di testimonianze acquisite, dalla Svezia all’Italia, abbiamo elementi portati a profusione. È chiaro che sono tante tessere di un puzzle che devono essere messe vicine l’una all’altra per ricomporre la figura”, ha aggiunto Maccioni, secondo il quale Pino Pelosi, allora 17 anni, è sempre stato un “grande depistatore”. Maccioni, che è anche autore di “Pasolini. Un caso mai chiuso” (2022) ha depositato inoltre circa 800 firme di una petizione lanciata su change.org per la riapertura del caso, a 47 anni dall’omicidio dello “scomodo” intellettuale di origini friulane, e mentre si sta per concludere un ricco anno di celebrazioni in tutta Italia per il centenario dalla nascita del poeta, avvenuta il 5 marzo 1922 a Bologna. A dare nuovo impulso a questa iniziativa quanto reso noto nel dicembre 2022 dalla Commissione antimafia, la quale ha riferito di aver sentito Maurizio Abbatino, ex boss della Magliana ora collaboratore di giustizia, in merito anche all’omicidio di Pasolini, e lo stesso avrebbe dichiarato di aver effettuato il furto delle pizze del film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” su commissione. Come raccontato anche nel film “La Macchinazione” di Grieco, Pasolini sarebbe stato “attirato” all’Idroscalo di Ostia per riottenere quelle pizze in cambio di denaro. “Sappiamo quindi che Pino Pelosi non casualmente andò con Pier Paolo Pasolini all’Idroscalo di Ostia non per consumare un rapporto sessuale, quanto per riottenere quelle pizze di Salò o le 120 giornate di Sodoma sottratte al regista e che il regista voleva riavere”, ha sottolineato il legale Maccioni. Dentro quelle pizze c’era infatti “il finale del film”, ha ricordato Grieco, che fu scritturato da Pasolini per “Teorema” (1968) e poi fu assistente alla regia in “Medea” (1969). “Non dimentichiamoci – ha ricordato Grieco ai microfoni di askanews – che Pasolini nonostante il centenario della nascita è ancora per la giustizia italiana un signore omosessuale che raccatta un ragazzino alla stazione Termini e lo porta all’Idroscalo di Ostia per avere un rapporto, ma il ragazzino ci ripensa, lo picchia, lo maciulla e se ne va con la sua macchina. Questa è la verità giudiziaria che noi abbiamo e questo è vergognoso”. “Quella notte all’Idroscalo erano in molti e molto probabilmente – ha spiegato Giovannetti ad askanews – si trattò di un commando misto fatto di ambienti della malavita di borgata e criminalità politica. Nel frattempo sono emersi diversi elementi nuovi, tra cui quanto rivelato da Maurizio Abbatino, fondatore della Banda della Magliana; prima in un libro ‘La verità del Freddo’, intervistato da Raffaella Fanelli, e poi di fronte alla commissione anti-mafia, ha ammesso di aver compiuto il furto delle pizze di “Salò”, ultimo film di Pasolini, pizze che poi verranno utilizzate come esca per attrarre Pasolini all’Idroscalo”. Secondo l’istanza presentata si sono aperti nuovi ulteriori importanti scenari investigativi e per questo si chiede alla Magistratura di disporre la riapertura delle indagini per arrivare alla verità e sapere chi, come e perché è stato ucciso Pier Paolo Pasolini. “Se riuscissimo a individuare, non tanto i sicari, anche se ce n’è uno che è ancora vivo, ma i mandanti, il caso Pasolini potrebbe essere un grimaldello per riaprire tutta la stagione della strategia della tensione in Italia, che è un pezzo di storia enorme che non abbiamo, che non possiamo tramandare ai nostri figli e che non abbiamo risolto soprattutto”, ha concluso Grieco.
Astorre, bandiere a mezz’asta a palazzo Madama. La Russa sente pmRoma, 3 mar. (askanews) – Le bandiere a palazzo Madama sono a mezz’asta per la morte del senatore del Pd Bruno Astorre. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, secondo quanto si apprende ha avuto la notizia all’arrivo in Israele dove si trova per una visita ufficiale. Ha sentito il magistrato incaricato dell’indagine e messo a disposizione la collaborazione delle strutture del Senato per qualsiasi esigenza legata agli accertamenti di rito. La Russa ha poi espresso le sue condoglianze alla capogruppo del Pd Simona Malpezzi. A palazzo Cenci, una delle strutture del Senato, dove è stato trovato il corpo senza vita del senatore Astorre, ci sono i massimi dirigenti di palazzo Madama e il capo di gabinetto del presidente.
Esce “Dubbi” primo singolo inedito di Federico DragognaMilano, 3 mar. (askanews) – Esce oggi, venerdì 3 marzo, sulle piattaforme digitali per Pioggia Rossa Dischi, “Dubbi” il primo contenuto inedito che anticipa l’uscita di “Dove nascere” il primo disco solista di Federico Dragogna, produttore e penna dei Ministri. Con queste parole Dragogna ha annunciato l’uscita del suo progetto sui social: “Ho condiviso vent’anni di canzoni con persone eccezionali, e insieme a loro ho visto i sogni più arditi diventare realtà: ora ho voglia e bisogno di lasciar volare un po’ delle anime che ho dentro e di prendermi pieno carico di quello che voglio dire. Tutto quello che è stato e quello che ancora sarà coi Ministri lo sento come un vento propizio che mi tiene su ancor prima di aver spiccato questo volo solitario, e oltre ai miei due soci ringrazio tutti quelli che mi hanno dato voce, spazio, tempo e fiducia in questi anni”. Con testo e musica di Federico Dragogna, “Dubbi” è un brano capace di riassumere il nuovo lavoro nella forma e nei contenuti anticipando l’uscita di un disco importante che contiene dodici brani inediti che sono visioni di un attimo, lavorate poi con una lentezza d’altri tempi, come polaroid lasciate per anni al buio in un cassetto a trovare i propri colori. “Il dubbio come primo passo di ogni conoscenza e di ogni psicosi, di ogni filosofia e di ogni complotto” racconta Federico Dragogna “ma anche un elemento sgradito alle dinamiche di pensiero e comunicazione di oggi, che sembrano non prevedere oscillazioni o tentennamenti tra i due grandi poli ai quali si puó scegliere di aderire. E così il dubbio diventa una voce intrusa – spesso radicale, manipolabile, fallibile, ma a volte anche salvifica – dentro al nostro flusso di coscienza, dentro alle nostre notti e alle nostre giornate. E può diventare difficile capire chi ascoltare, anche soltanto all’interno della propria testa.”. Dopo l’uscita del disco Federico Dragogna partirà con un tour, organizzato da Locusta Booking, a supporto del nuovo lavoro discografico.
Aperte le iscrizioni della 1ª edizione del Festival Musica BellaMilano, 3 mar. (askanews) – Il 24 e 25 giugno in Piazza Mazzini a Montechiarugolo (Parma) si terrà la 1ª edizione del Festival Musica Bella, l’evento musicale interamente dedicato al grande compositore e cantautore Gianni Bella, ideato da Chiara Bella, figlia di Gianni, e da Emanuela Cortesi, vocal coach e vocalist. Montechiarugolo, un affascinante borgo medievale della provincia di Parma facente parte dell’Associazione “Borghi più belli d’Italia”, dagli anni ’70 è stato scelto da Gianni Bella come residenza e luogo di creazione dei suoi capolavori. «Il Festival Musica Bella è nato perché ho sentito il desiderio di far conoscere anche ai più giovani la musica di mio padre – racconta Chiara Bella – Abbiamo deciso di creare questo evento nella terra che lo ha adottato tanti anni fa e nella quale ha scritto gran parte delle sue composizioni più importanti». Durante le due serate, presentate da Riccardo Benini, ci saranno importanti ospiti della scena musicale italiana e si esibiranno i partecipanti al contest del Festival Musica Bella, le cui iscrizioni sono aperte al seguente link https://bit.ly/FMB2023_iscrizione. «Ho accettato con grande gioia ed entusiasmo l’idea di Chiara Bella di istituire un Festival dedicato al grande talento del padre – dichiara Riccardo Benini, già direttore artistico e presentatore di prestigiosi festival – Ritengo che Gianni Bella meriti questo tributo perché è uno degli autori italiani più straordinari che ha attraversato diverse generazioni». Il contest del festival è rivolto a cantanti, cantautori, interpreti, band e musicisti residenti in tutto il territorio italiano che, per partecipare, dovranno inviare (entro il 30 aprile 2023) un brano inedito o cover e un brano tratto dal repertorio di Gianni Bella. La Commissione Artistica del Festival Musica Bella sceglierà, tra le candidature giunte, un massimo di 28 artisti che si esibiranno il 24 giugno in Piazza Mazzini a Montechiarugolo. Nel corso della serata finale del 25 giugno una giuria composta da addetti ai lavori, giornalisti, produttori musicali, discografici, autori e compositori di rilevanza nazionale, decreterà il vincitore tra i 10 finalisti che saliranno sul palco. Sarà Gianni Bella a consegnare al vincitore del Festival il premio, che consiste in un riconoscimento in denaro pari a 2.000; inoltre la Commissione Artistica, presieduta dall’autore e compositore, Giuseppe Fulcheri assegnerà la targa per il Miglior Testo inedito. L’evento è patrocinato e sostenuto dal Comune di Montechiarugolo, Nuova Gente e Circolo Culturale Montecristo.
San Siro, Sala: non posso costringere club a ristrutturare MeazzaMilano, 3 mar. (askanews) – “Quello che vorrei che fosse chiaro è che nessuno li manda via da San Siro, ci mancherebbe, ma non posso certo sostituirmi a loro nelle decisioni che riguardano il loro futuro”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a proposito dello stadio stadio Meazza e di Inter e Milan, nel suo podcast quotidiano Buongiorno Milano. “Credo che questa lunga e ancora non definita storia abbia una sola grande certezza: quella che le due squadre non vogliono restare a San Siro e nessuno può costringerle a ristrutturarlo, per me quindi è doveroso impegnarmi fino in fondo perché si trovi una soluzione alternativa nel Comune di Milano, poi se questo non accadrà io voglio essere tranquillo di aver fatto tutto il possibile perché ciò avvenisse, con buona pace di chi in questo momento a volte a sproposito ma soprattutto senza proporre una soluzione” ha aggiunto. “Sono finiti i tempi gloriosi dei Berlusconi e dei Moratti, anche se noi tifosi ne abbiamo un po’ di nostalgia. Inter e Milan hanno bilanci ancora purtroppo in perdita e non sono enti filantropici. Dobbiamo giungere a una soluzione che tuteli i loro interessi e al tempo stesso quelli della città” ha osservato il primo cittadino. “Quando Inter e Milan sono venuti da me per cominciare a parlare di stadio io ho subito proposto loro di avviare una grande ristrutturazione di San Siro essendo assolutamente disponibile a cedere loro la proprietà dello stadio, però devo dare atto alle squadre di avermi detto in maniera molto netta che era un’opzione che non potevano nemmeno considerare. Poi è innegabile che il percorso ha preso molto tempo da un lato per le procedure amministrative, le verifiche tecniche i pareri da acquisire, dall’altro le squadre avevo chiesto diritti volumetrici, ergo la possibilità di costruire hotel, uffici, centri commerciali, non compatibili con le regole del Comune” ha ricordato Sala.
UN Global Compact Network: donne sottorappresentate in area StemMilano, 3 mar. (askanews) – Le donne continuano a essere sovrarappresentate nei settori dell’istruzione, della salute e della cura rispetto agli uomini, mentre sono sottorappresentate nei settori ASTEM. Se si considerano i laureati di tutti i settori, la percentuale di donne laureate in Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ITC) è dell’1,7% rispetto all’8,2% degli uomini laureati. Inoltre le donne abbandonano l’industria tecnologica a un tasso del 45% superiore rispetto agli uomini. E’ quanto evidenzia UN Global Compact Network Italia ricordando che in occasione della Giornata internazionale della donna si terrà a Milano la tradizionale cerimonia del suono della campanella per dedicare l’apertura dei mercati finanziari al tema della parità di genere e del women empowerment sul luogo di lavoro, nei mercati e nella comunità. “Ring the Bell for Gender Equality”, organizzato da UN Global Compact Network Italia, Borsa Italiana e Women in ETFs, sarà trasmesso l’8 marzo in diretta streaming dalle 8.50 alle 10. UN Global Compact Network Italia – che rappresenta nel nostro paese il Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande iniziativa di sostenibilità di impresa al mondo – ricorda che il tema scelto dalle Nazioni Unite per la Giornata internazionale della donna di quest’anno è “Innovazione e tecnologia per la parità di genere: per un mondo digitale inclusivo”. “Oggi le competenze tecnico-scientifiche sono le più ricercate sul mercato del lavoro e questa richiesta è destinata ad aumentare nel prossimo futuro – ha dichiarato Marco Frey, Presidente, UN Global Compact Network Italia -. Tuttavia, sia in Italia che nel mondo, la percentuale di donne laureate in discipline STEM è di circa il 19%3, per quanto mediamente queste concludano il corso di laurea in misura maggiore rispetto agli uomini (50% contro 48%) e con una votazione leggermente superiore (107,3 contro 106,4). Esiste ancora, difatti, un radicato bias culturale per cui donna e scienza viene percepito come un binomio difficile, che spinge la popolazione femminile a prediligere di formarsi in campo umanistico. Questo fenomeno – prosegue Frey – contribuisce non solo ad allargare il divario economico di genere, privando le donne di numerose opportunità lavorative, ma allo stesso tempo fa pagare alle imprese il costo della perdita di potenziali talenti e leadership femminili, nuocendo quindi non sono all’equità ed inclusività dei mercati ma anche alla loro prosperità”. UN Global Compact Network Italia sarà rappresentato alla cerimonia da Stella Sigillò, Programme & Engagement Manager, che presenterà gli esiti del primo anno di attività del progetto “TGE – Target Gender Equality”, un percorso di 9 mesi per fornire alle aziende le competenze per fissare e raggiungere gli obiettivi per l’uguaglianza di genere, in un’ottica di accrescimento dell’impatto sull’SDG 5 – Gender Equality dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Al Target Gender Equality 2022 hanno preso parte circa 40 aziende, con una buona presenza delle PMI. Il 75% dei partecipanti ha sottoscritto durante il percorso i “Women’s Empowerment Principles”, sviluppati dall’UN Global Compact per guidare il superamento del gender gap, o si è impegnato a farlo entro un anno dalla conclusione. Ring the Bell for Gender Equality è un cerimoniale organizzato ogni anno da oltre 100 Borse in tutto il mondo per dedicare l’apertura dei mercati finanziari al tema della Gender Equality. Al livello globale, l’iniziativa è promossa da UN Global Compact, World Federation of Exchanges, International Finance Corporation, UN Women e Sustainable Stock Exchange Initiative.
Al Mercanteinfiera di Parma protagonista consulenza su gioielli e orologiRoma, 3 mar. (askanews) – Al Mercanteinfiera di Parma, la fiera internazionale dell’antiquariato e del collezionismo che si terrà fino a domenica 12 marzo nella città emiliana, è protagonista anche la valutazione di pietre preziose e orologi di pregio grazie ad Affide. Infatti, la società italiana appartenente al gruppo Dorotheum – una delle case d’asta leader a livello internazionale – è presente all’evento con uno stand (Padiglione 04 – Stand D 016) nel quale i visitatori possono incontrare alcuni degli stimatori di Affide, professionisti specializzati nel fornire un’analisi accurata su gioielli, argenti, orologi e gemme. Il Mercanteinfiera, che è considerato un appuntamento imperdibile per appassionati e investitori in cui scoprire e acquistare oggetti unici e di valore storico e artistico, quest’anno è un’occasione per conoscere il valore dei propri preziosi grazie ai gemmologi e agli esperti di orologi che Affide mette gratuitamente a disposizione. Un’opportunità in particolare per tutti quegli italiani consapevoli di possedere oggetti di valore ma di cui non sono in grado di stimarne il valore (sarebbero ben 8 su 10, secondo la ricerca “Gli Italiani, i gioielli e il credito su pegno”, condotta da Doxa per Affide). “Affide sta intensificando i suoi sforzi per offrire ai clienti servizi che abbiamo una qualità sempre maggiore e che consentano di assicurare il massimo valore possibile e la massima tranquillità nell’acquisto di beni importanti come gioielli e orologi. La nostra partecipazione al Mercanteinfiera con l’attività di stima gratuita è parte di questo impegno che è teso a valorizzare le competenze tecniche del nostro personale. Grazie alle tecnologie specialistiche dei nostri laboratori di Palermo e Roma, siamo infatti in grado di rilasciare certificazioni gemmologiche che confermano la qualità e l’autenticità dei preziosi”, commenta Andreas Wedenig, direttore generale di Affide. Proprio per l’occasione sono state trasportate dai laboratori della società al Mercanteinfiera attrezzature altamente specializzate in modo che gli stimatori possano soddisfare appieno le richieste in evento: Stereoscopio, Fibra ottica, Polariscopio con conoscopio e custodia, Rifrattometro con liquido rifrattometro e custodia, Lampada UV stimatori con occhiali protettivi, Polarizzatore, Calibro digitale, Lente 10X, Luce UV puntiforme.
Turchia, a 10 settimane da elezioni fronte opposizione si spezzaRoma, 3 mar. (askanews) – L’alleanza di sei partiti di opposizione turchi, formatasi in vista delle elezioni del 14 maggio, si è divisa già oggi sulla scelta di un candidato comune per affrontare il capo di stato uscente Recep Tayyip Erdogan alle urne. La fondatrice e presidente del partito IYI, il Buon Partito, Meral Aksener, ha rifiutato di sostenere la candidatura di Kemal Kilicdaroglu, il leader del Partito Popolare Repubblicano, il CHP, la principale formazione di questa piattaforma, scelto da cinque dei sei partiti. Il Buon Partito è la seconda formazione più importante dell’alleanza. In un discorso televisivo, Aksener ha ritenuto che la scelta di Kilicdaroglu, che dovrà essere ufficializzata lunedì, sia il risultato di “piccoli calcoli” contrari all’interesse generale della Turchia. “Da ieri la Tavola dei Sei (il soprannome dell’alleanza, ndr) ha perso la sua capacità di riflettere la volontà della nazione”, ha detto la leader. “Questa alleanza non è più una piattaforma di buon senso dove discutere di potenziali candidati: è diventata uno studio di notai che lavora sull’approvazione di un singolo candidato”, ha denunciato. Meral Aksener ha invitato i sindaci di Istanbul e Ankara, Ekrem Imamoglu e Mansur Yavas, entrambi membri e popolari politici del CHP, a candidarsi. “La nostra nazione vi ama, la nostra nazione vi vuole”, ha detto dopo un incontro con i dirigenti del suo partito. Pur sostenendo il “suo presidente” Kiliçdaroglu, Yavas si è detto pronto al suo “dovere” se l’alleanza glielo chiedesse. Imamoglu ha chiaramente espresso il suo sostegno alla candidatura del presidente del CHP. Il presidente Erdogan, al potere da vent’anni e candidato alla propria successione, ha annunciato che le elezioni presidenziali e legislative si svolgeranno il 14 maggio nonostante il terremoto del 6 febbraio. Nei giorni scorsi era emersa la possibilità che potessero slittare al 2024.
De Luca: chi voleva blocco navale ora governa, perché non lo fa?Napoli, 3 mar. (askanews) – “Qualcuno in Italia per anni ha detto che, per affrontare il problema dei migranti, bisognava fare il blocco navale. Che belle parole, che immagine di durezza, di autorità, che grande capacità di risolvere in maniera semplice i problemi. E adesso che chi voleva fare il blocco navale governa il Paese, che succede? Perché non lo fa?”. A dirlo è il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta Facebook del venerdì. Per il governatore, erano “cose vergognosamente demagogiche prima, e oggi credo che sia bene almeno per un attimo ricordare chi, con quella demagogia, ha cercato di strappare qualche voto ma non ha ritenuto di dover pensare seriamente a difendere i valori umani fondamentali”. “Quello dei migranti è un problema complesso, con milioni e milioni di essere umani che si sono spostati dalle loro terre d’origine. Il mondo occidentale, l’Europa dovrebbe affrontarlo con rigore. Un rigore e una solidarietà che non c’è ed è una vergogna per un’area del mondo, l’Europa, che ha la presunzione di incarnare i valori dell’umanesimo”, conclude.