Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Alluvione Marche, Acquaroli: accreditati da Mef primi 96,7 mln

Alluvione Marche, Acquaroli: accreditati da Mef primi 96,7 mlnRoma, 28 feb. (askanews) – “Sono stati accreditati dal Mef i primi 96,7 milioni destinati a Comuni, famiglie e imprese duramente toccati dalla calamità devastante dello scorso settembre. Si tratta della prima parte dei 400 milioni stanziati dal Governo, che consentiranno la ripartenza di queste comunità colpite. Voglio di nuovo ringraziare il Governo Meloni, e tutte le forze politiche che lo sostengono, per aver compreso la gravità della situazione e per metterci così nelle condizioni di poter dare anche una prima risposta strutturale ad una problematica annosa, relativa alla messa in sicurezza di questo territorio particolarmente fragile”. A dare la buona notizia è il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, commissario per l’emergenza alluvione. Il Mef ha accreditato infatti sulla contabilità speciale del Commissario la somma di 96,7 milioni di euro, dopo che il Dipartimento di Protezione civile ha approvato gli ulteriori stralci dei piani degli interventi urgenti trasmessi dal Vice Commissario. Si tratta di una anticipazione importante dei primi 200 milioni di euro stanziati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nel 2022, a fronte del totale dei 400 milioni programmati per l’alluvione nel triennio 2022-2024. Si tratta di un importante risultato a fronte di uno stanziamento mai accaduto in passato per una calamità distruttiva come quella che ha colpito le Marche, una risposta immediata e concreta al territorio devastato.
“Un primo risultato – ha aggiunto il vicecommissario Stefano Babini – che ci spinge a fare di più e meglio, che dimostra che ci sono anche altri modi di affrontare le emergenze. I sostegni economici alle famiglie ed alle imprese possono contribuire, anche se al momento sono limitati, per far ripartire una parte dell’economia dei comuni delle aree interne, dove sono presenti tra l’altro molte piccole attività commerciali ed imprenditoriali”.
I fondi accreditati serviranno per: 1) ristorare per intero i Comuni per le spese sostenute per l’emergenza (opere ed interventi di somma urgenza, erogazione dei CAS, ecc.); 2) erogare ai privati e alle imprese le prime misure di sostegno economico (5.000 euro e 20.000 euro): questa anticipazione, che da sola vale circa 24.000.000 di €., prevista dall’Ordinanza 922/2022 non esaurisce la partita dei ristori; 3) avviare le opere più urgenti per ripristinare i tratti danneggiati delle reti acquedottistiche e fognarie dei Comuni del Pesarese in modo da prevenire criticità igienico sanitarie in vista della stagione estiva e dell’incremento dei residenti; 4) realizzare alcune opere infrastrutturali importanti quali ponti e tratti stradali danneggiati avviandone la progettazione. La struttura del Vice Commissario ha predisposto i decreti di liquidazione, e l’erogazione delle somme sarà avviata nel giro di pochi giorni.

Alleanza fiere Parma-Milano: Cibus diventa annuale, Tuttofood a ottobre

Alleanza fiere Parma-Milano: Cibus diventa annuale, Tuttofood a ottobre

Verso ok soci pubblici, governace blindata. A Milano 18,5% ente di Parma

Milano, 28 feb. (askanews) – Il percorso per sancire l’alleanza tra Fiera Milano e Fiere di Parma sembra essere ormai tracciato. Il sei marzo il Consiglio comunale di Parma dovrebbe approvare senza difficoltà la governance della società. Il sette toccherà all’assemblea dell’ente fieristico parmigiano (controllata da Crédit Agricole Italia, col 34,42%, da Comune e Provincia di Parma, ciascuno con il 19,58%, Camera di commercio locale, col 12%, Unione parmense degli industriali con l’8,44% e la Regione Emilia-Romagna con il 5,08%) che una volta dato il via libera passerà la palla al cda di Fiera Milano, che dovrebbe essere convocato a seguire.
A illustrare le prossime tappe, gli obiettivi e i numeri del progetto dei due enti fieristici, a lungo in competizione sul fronte delle fiere agroalimentari con le biennali Cibus e Tuttofood, l’amministratore delegato di Fiere di Parma, Antonio Cellie, in una audizione in commissione regionale. “Cibus ha dovuto competere dal 2013 in poi con Tuttofood nonostante la capacità nostra di tenere il punto grazie alla posizione di Parma equidistante dai principali distretti alimentari del Paese – ha detto il manager – per noi era diventato fondamentale far passare sotto nostra ala manifestazione di maggio che si tiene negli anni dispari”. Cibus infatti cade negli anni pari e la concorrente milanese negli anni dispari ma con la nascita di Cibus Connect, la fiera in formato ridotto di Parma organizzata negli anni dispari, la competizione si era acuita.
Di qui la ragionevole necessità di lavorare a “un’operazione di sistema” come l’ha definita Cellie che permettesse di creare una fiera competitiva a livello internazionale con i giganti come Sial (in Francia) e Anuga (a Colonia). Milano in cambio del conferimento di Tuttofood a Fiere di Parma ha chiesto “una partecipazione di minoranza qualificata – ha spiegato l’ad – che si attesta a un valore vicino al 18,5% perchè Tuttofood vale il 18,5% rispetto al totale Fiere di Parma”. Nel dettaglio l’operazione prevede un aumento di capitale riservato all’ente milanese che esprimerà un consigliere nel cda delle Fiere di Parma.
L’operazione, se andasse in porto, consentirebbe di “toglierci un concorrente quale è Tuttofood e fare sotto la regia italiana una grande fiera globale che non avremmo potuto fare a Parma” per ragioni di spazio ha spiegato ancora Cellie, assicurando che “Cibus è a Parma e resta a Parma e potrebbe diventare annuale: una volta liberato lo slot di maggio degli anni dispari potrebbe diventare annuale magari non ogni anno in grande formato con solo espositori nazionali con qualche ospite internazionale”. La fiera di Milano invece resterebbe una “biennale in anni pari a ottobre e non più a maggio con espositori internazionali”.
Passando ai numeri il progetto illustrato prevede di portare per Fiere di Parma “200mila visitatori in più all’anno, 10 milioni di ricavi annui in più per Fiere di Parma e 40 milioni di indotto annuo extra per il territorio”. Per l’ente fieristico, inoltre, nello scenario più prudente già nel 2023 l’operazione porterebbe i ricavi da 36 milioni a 50 milioni con un balzo oltre 56 milioni nel 2026, che “nel biennio sono pari a oltre 100 milioni avendo eliminato uno scenario competitivo”. L’Ebitda, invece, “anche nello scenario peggiore raddoppierebbe rispetto a quello dell’ultimo biennio con ovvi vantaggi industriali per gli azionisti”.
Altro nodo al centro del “faticoso percorso” che porterà all’alleanza è stata la governance. Nello statuto che verrà approvato, sono state poste “Tre condizioni – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Emilia Romagna, Vincenzo Colla – nessuno può spostare la sede di Parma, nessuno può modificare lo statuto in assemblea straordinaria se non ha l’85% delle azioni, una blindatura notevole perchè per avere l’85% si devono mettere d’accordo in tanti sia pubblico e privati e poi vogliamo investimenti rispetto ai flussi di cassa così che la fiera di Parma possa continuare a crescere”. In questa operazione poi “è stato anche definito un patto di sindacato. Per la prima volta gli azionisti pubblici dentro le partecipate, enti locali ma anche la Camera di commercio non possono vendere le proprie quote sul mercato e poi siamo vincolati al rispetto dello Statuto a partire dall’articolo 14 che sancisce il vincolo 85% e assemblea straordinaria”.

Naufragio migranti, opposizioni: ora informativa Piantedosi-Salvini

Naufragio migranti, opposizioni: ora informativa Piantedosi-SalviniRoma, 28 feb. (askanews) – Le “opposizioni unite” hanno chiesto una informativa urgente nell’aula del Senato ai ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e delle Infrastrutture Matteo Salvini sul tema del naufragio dei migranti nello Ionio. E’ quanto hanno annunciato ai cronisti al termine della conferenza dei capigruppo i presidenti dei senatori del Pd, Simona Malpezzi, del M5S, Barbara Foridia, di Az-Iv Raffella Paita e del misto-AVS Peppe De Cristofaro.
Piantedosi, hanno spiegato, “per le affermazioni sui migranti”, Salvini per “ricostruire l’accaduto” e chiarire la discussa tempistica dei soccorsi, secondo alcune fonti tardiva rispetto alle segnalazioni giunte dall’agenzia europea Frontex.

Sardegna, attivo in tutta l’isola il numero d’emergenza 112

Sardegna, attivo in tutta l’isola il numero d’emergenza 112Roma, 28 feb. (askanews) – Da oggi tutti i cittadini sardi e i turisti hanno come unico riferimento, per qualsiasi emergenza, il Numero Unico Europeo 112. Questa mattina l’ultima attivazione nei Distretti telefonici 070, 0781. La Centrale Unica di Risposta di Sassari ha iniziato a filtrare le chiamate di soccorso e di emergenza provenienti dal Sud Sardegna.
“Con la completa copertura del Numero Unico Europeo su tutta l’Isola abbiamo raggiunto un traguardo importante, rispettando le tappe e il cronoprogramma che avevamo fissato. Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie al lavoro in sinergia con l’Areus e tutte le istituzioni coinvolte. Parliamo di un servizio moderno, in grado di geolocalizzare l’utente e con un supporto multilingua, che non riguarda solo la sanità, ma la gestione dell’emergenza a tutto campo”, dichiara l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria.
Il passaggio al Numero Unico Europeo 112, iniziato lo scorso 29 novembre da Olbia, è proseguito il 31 gennaio con l’attivazione del servizio a Sassari e Macomer e il 14 febbraio nei distretti di Nuoro, Oristano e Ogliastra.
Positivi i riscontri del nuovo sistema registrati finora sulla rete di emergenza urgenza, soprattutto nella localizzazione e nell’azione di filtro. Lo confermano ancora una volta i dati registrati sino a ieri: delle 28 mila chiamate ricevute dalla CUR di Sassari in questi primi 3 mesi 14mila, ovvero il 51 per cento, sono risultate appropriate (con un notevole sgravio sulle centrali di secondo livello). L’Operatore Tecnico di Sala Operativa codifica la richiesta di soccorso o di emergenza e immediatamente attiva le centrali di secondo livello del 118, forze dell’ordine, carabinieri, vigili del fuoco e Capitaneria, trasferendo in pochi secondi dettagli e posizione precisa del chiamante.
Sono già tanti i sardi che hanno scaricato l’App ‘Where are U’ collegata alla CUR NUE 112. L’applicazione è pensata soprattutto per gli anziani e per le persone con disabilità. Con l’applicazione la richiesta d’aiuto può essere facilmente inoltrata tramite chat o telefonata muta, rendendo più precisa la localizzazione del chiamante.
I numeri 118, 115, 113 e 1530 restano comunque operativi: la chiamata viene comunque confluita verso la Centrale Unica di Risposta del NUE 112 di Sassari.

A Ischia delegazione trentina per rilevazione danni maltempo

A Ischia delegazione trentina per rilevazione danni maltempoRoma, 28 feb. (askanews) – È operativa da inizio settimana ad Ischia la delegazione tecnica della Provincia autonoma di Trento, che partecipa all’articolata operazione di rilevazione dei danni causati lo scorso novembre dal maltempo. Ai primi quattro operatori, presto se ne aggiungeranno altri che completeranno il team di 15 dipendenti provinciali che si avvicenderanno per un periodo di tre settimane. Questo intervento si inserisce nell’ambito della gestione dell’emergenza che ha colpito l’isola: il commissario straordinario Giovanni Legnini ha chiesto il supporto del Dipartimento nazionale di Protezione civile, affinché i tecnici delle diverse Regioni e Province autonome possano dare una mano nella compilazione delle nuove schede tecniche AeDEI, per la rilevazione dei danni su edifici e strutture a seguito di eventi idraulici e idrogeologici. Anche in questo caso, le realtà italiane sono state coordinate da Piazza Dante, nell’ambito del lavoro congiunto con il Dipartimento nazionale di Protezione civile.

Pmi e startup innovative, stanziati 60 milioni di euro per Equity Puglia

Pmi e startup innovative, stanziati 60 milioni di euro per Equity Puglia

Delli Noci e Piemontese: “Così spingiamo sviluppo Pmi innovative e attiriamo investimenti”

Roma, 28 feb. (askanews) – Sessanta milioni di euro per il nuovo avviso “Equity Puglia”, un intervento di ingegneria finanziaria finalizzato a dare alle piccole e medie imprese e alle startup innovative la possibilità di aumentare il livello di capitalizzazione e dunque la propria solidità patrimoniale, attraverso la partecipazione nel capitale aziendale di investitori specializzati. L’opportunità di accedere a questo tipo di operazioni non rappresenta solo un vantaggio economico o finanziario per le imprese ma ha anche un’importante valenza strategica grazie all’esperienza che i nuovi investitori potranno portare in dote a sostegno di ogni compagine imprenditoriale.
Il nuovo fondo sarà gestito dalla finanziaria regionale Puglia Sviluppo e cofinanzierà i fondi di investimento. A definire la nuova dotazione la giunta regionale nella seduta di oggi. Il provvedimento in sostanza aggiunge 41,7 milioni di euro alla somma inizialmente prevista pari a 18,3 milioni di euro. Risorse, queste ultime, che anticipano il nuovo ciclo di programmazione dei fondi strutturali 2021-2027.
“Questo strumento che introduciamo per la prima volta in Puglia – spiega l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci – è una spinta potente per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e delle startup innovative. Darà loro l’opportunità di accrescere la propria competitività attraverso l’accesso al mercato del capitale di rischio in collaborazione con intermediari finanziari, che avranno la responsabilità di identificare e selezionare le iniziative da sostenere. Il fondo Equity, insieme ai Minibond, rappresenta un altro strumento complementare al tradizionale canale bancario. Non soltanto produrrà ricadute concrete sull’ecosistema delle imprese e delle startup innovative ma sarà anche un’importante leva per l’attrazione di investimenti in Puglia”.
Per aumentare la dotazione del nuovo strumento, è stata necessaria una variazione al bilancio di previsione 2023 e pluriennale 2023-2025. “Abbiamo la necessità di far fronte alle conseguenze determinate dalla crisi economica, sociale ed occupazionale generata dalla pandemia e allo stesso tempo a prevenire i nuovi contraccolpi sul sistema produttivo determinati dalla guerra nel cuore dell’Europa”, sottolinea il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Bilancio Raffaele Piemontese. “Per potenziare questa misura innovativa e dare maggiore impulso alle iniziative che si realizzeranno nei singoli territori, era necessaria la variazione di bilancio e soprattutto l’attivazione dei fondi della nuova programmazione Fesr 2021-2027, fondamentali per assicurare un’attuazione coerente ed efficace del nuovo strumento”.
Il prossimo step per l’attivazione della misura sarà la selezione degli intermediari finanziari gestori di fondi di investimento.

Da Eataly prosegue rilancio made in Italy: marzo mese di salumi e formaggi

Da Eataly prosegue rilancio made in Italy: marzo mese di salumi e formaggiMilano, 28 feb. (askanews) – Da Eataly marzo è il mese dei salumi e dei formaggi. Dopo il mese dedicato al pane, che ha portato a una vendita di 18mila chili di pagnotte a settimana, dal 6 marzo al 2 aprile salumi e formaggi saranno i protagonisti delle iniziative che permetteranno di raccontare profondità di assortimento, unicità e competenze degli specialisti e selezionatori che da oltre 16 anni lavorano dietro ai banchi del brand. Salumi e formaggi, d’altronde, rappresentano come pochi altri prodotti agroalimentari la straordinaria varietà della cultura enogastronomica italiana che ha origini da storia e tradizioni antiche e che ci è riconosciuta in tutto il mondo. In una classifica stilata a febbraio dal portale enogastronomico internazionale TasteAtlas, tra i primi 10 formaggi “da assaggiare almeno una volta nella vita”, otto sono italiani, e sono anche italiani alcuni celebri salumi posizionati entro la top cinque dei “40 alimenti da provare entro il 2023”.
“Salumi e formaggi sono tra i prodotti italiani più apprezzati nei nostri negozi in Italia e nel mondo, e fulcro del made in Italy – spiega Andrea Cipolloni, group Ceo di Eataly – Ogni giorno i nostri specialisti offrono ai clienti l’opportunità di vivere esperienze emozionanti che non possono essere date per scontate: il taglio dei crudi al coltello, la produzione quotidiana della mozzarella o la scelta di selezioni speciali provenienti da bravi artigiani. Siamo alla seconda tappa di un percorso che abbiamo iniziato raccontando la magia del nostro pane, e che porteremo avanti nel corso dell’anno per descrivere gli aspetti che rendono l’offerta di Eataly unica.”
L’assortimento di Eataly conta oltre 900 prodotti tra salumi e formaggi: dalle grandi denominazioni ai localismi creati da produttori artigianali e disponibili solo in alcuni negozi e per un ristretto arco di tempo, come, ad esempio, alcuni formaggi d’alpeggio. Tra i formaggi ci sono oltre 160 Dop, 14 Presidi Slow Food, varietà di formaggi a latte vaccino, pecorino, caprino, misto, bufalino o erborinati, passando dai freschissimi a quelli stagionati oltre i 120 mesi. Tra i salumi, oltre 50 Dop, 25 Igp, quattro Presidi Slow Food e una ricca selezione di oltre 20 prosciutti crudi in diverse stagionature: dalla Valle d’Aosta alla Toscana, dal Friuli-Venezia Giulia all’Emilia-Romagna fino alle regioni del Sud. L’assortimento comprende anche alcune specialità europee.
E a proposito di assortimento, sono circa 30 i nuovi prodotti che entrano a farne parte. Tra questi il Parmigiano Reggiano Vacche Rosse biologico, il Provolone del Monaco e la Fontina Dop Estrema d’Alpeggio, prodotta oltre i 2.000 metri sul livello del mare. Inoltre, porterà il taglio al coltello del prosciutto crudo in tutti i punti vendita con possibilità di scegliere sempre tra tre differenti tipologie di crudi di pregio. Novità anche per l’avvio del progetto pilota “I salami la gran selezione” che parte da Eataly Lingotto: 23 salami, tra interi e tranci, selezionati per dare visibilità al salame, facendone conoscere tipologie, stagionature e tradizioni. Sul fronte della didattica, invece, per tutto il mese i punti vendita ospitano degustazioni guidate direttamente dai produttori, mentre lezioni in aula e cene a tema arricchiscono i palinsesti di tutti i negozi.

Sardegna, Solinas: solidarietà ai lavoratori in lotta di Portovesme

Sardegna, Solinas: solidarietà ai lavoratori in lotta di PortovesmeRoma, 28 feb. (askanews) – “Vicino ai lavoratori in lotta, condividendone tutte le ragioni e le preoccupazioni”. Il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, esprime piena solidarietà ai lavoratori di Portovesme in lotta per salvaguardare l’occupazione, e conferma l’impegno della Regione per la soluzione della vertenza.
“Soluzione che la Regione ha agevolato con tutti gli strumenti a sua disposizione, e per la quale sono state poste solide e chiare basi nelle varie interlocuzioni svoltesi con il Governo nazionale e i gestori di energia. Positiva in questo senso la convocazione a Roma dell’incontro tra le parti, decisa dal Ministro Urso”, ricorda Solinas.
“Sono state create le condizioni favorevoli perché nell’ambito di accordi commerciali tra privati Portovesme srl possa trattare con i soggetti erogatori dell’energia elettrica per stabilire un accordo che consenta di accedere a prezzi molto più competitivi, tali da garantire la prosecuzione delle attività nella fase di transizione che porterà l’azienda ad una riconversione delle produzioni. Era prioritario, prosegue, agevolare un confronto tra i soggetti in campo, con l’obiettivo di affrontare in modo stabile ed efficace il problema del costo dell’energia, per salvaguardare il lavoro e programmare il rilancio del polo industriale del Sulcis, che consideriamo di assoluta importanza”, aggiunge.
“Ora l’azienda deve fare la sua parte. Abbiamo preso atto del progetto di riqualificazione della produzione con un ambizioso programma di riconversione degli impianti, e confermato il nostro impegno ad accompagnare l’azienda e i suoi lavoratori nella fase di transizione, come stabilito fin dal mese di ottobre. La Regione ha un interesse diretto a mantenere nel Sulcis Iglesiente la filiera della metallurgia non ferrosa, conferma il Presidente, ed è disponibile a realizzare qualsiasi intervento di propria competenza per il mantenimento del sito. Forme di protesta estreme quali quelle in atto, dice ancora il Presidente Solinas, non devono lasciare insensibili. Nessun lavoratore sarà lasciato solo, la Regione metterà in campo tutti gli strumenti necessari per supportare le maestranze nella fase di riconversione industriale”, conclude.

Capo Polizia Giannini a Trento vede Fugatti

Capo Polizia Giannini a Trento vede FugattiRoma, 28 feb. (askanews) – Il capo della polizia Lamberto Giannini ha incontrato stamani il presidente della Provincia autonoma di Trento, accanto alle altre autorità civili e militari del territorio, nel corso di un incontro promosso dal questore Maurizio Improta. L’appuntamento – di natura informale – è stato l’occasione per fare il punto sulle più importanti sfide che interessano il Trentino. Sfide che, come è stato evidenziato, vanno affrontate con la massima sinergia tra istituzioni e forze dell’ordine. Tra queste, il contrasto al traffico di stupefacenti e l’attenzione alle insidie del web.
Il presidente Fugatti ha evidenziato come la Piazza Dante intenda continuare a garantire la massima collaborazione: “L’incessante lavoro della Polizia di Stato e di tutte le forze dell’ordine è fondamentale per rendere il Trentino un territorio sempre più sicuro. Ringrazio il capo della polizia per questa importante occasione di confronto e rivolgo un ringraziamento a tutti gli operatori che con grande impegno raggiungono risultati che incidono positivamente sulla vita delle persone”.

Chiude Slow Wine Fair 2023: oltre 10mila visitatori, metà sono operatori

Chiude Slow Wine Fair 2023: oltre 10mila visitatori, metà sono operatoriBologna, 28 feb. (askanews) – Oltre 10mila ingressi, la metà dei quali operatori del settore. E’ questo il bilancio della seconda edizione di Slow Wine Fair, la tre giorni dedicata al “vino buono, pulito e giusto” che si chiude oggi a BolognaFiere. Ben 750 le cantine che hanno partecipato, il 50% in più rispetto allo scorso anno, tanto che è raddoppiata anche la superficie espositiva: 20mila metri quadrati in due padiglioni. Il successo è dovuto anche alla indiscutibile qualità e all’omogeneità dei vini proposti, selezionati secondo i requisiti definiti da Slow Food attraverso la guida Slow Wine e alla commissione di assaggio italiana e internazionale che ha degustato le etichette non segnalate nella guida.
Più di un centinaio i produttori internazionali che hanno partecipato con una qualificata presenza, in particolare, da Francia, Cina e Macedonia del Nord. Quattromila le etichette del banco d’assaggio tra le quali il pubblico di appassionati e di osti, distributori, ristoratori, enotecari, sommelier e buyer ha potuto scegliere in questi tre giorni. Tra le novità, le aree espositive dedicate alla Fiera dell’Amaro d’Italia, promosso da Amaroteca e Associazione Nazionale Amaro d’Italia (Anadi), e alla selezione di produttori di soluzioni tecnologiche innovative, impianti, attrezzature e servizi connessi alla filiera del vino. Significativa tra il pubblico specializzato, la presenza dall’estero, tra cui spiccava quella di alcune centinaia di buyer selezionati anche grazie alla collaborazione di Italian Trade Agency (Ice) e del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), in particolare da Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina e Germania, che permetteranno alle cantine presenti di accedere a nuovi mercati esteri. Da segnalare infine il successo delle nove, interessanti, masterclass.
“I numeri e le impressioni raccolte a caldo in questi giorni confermano che sono state comprese le potenzialità della Slow Wine Coalition, che per rivoluzionare il mondo del vino parte dall’unione delle tre forze principali della filiera: i produttori, con i quali siamo in continuo confronto da anni per far crescere una viticoltura sensibile alla salute e all’ambiente; chi il vino lo commercializza e svolge un ruolo fondamentale per la promozione del territorio e di un consumo consapevole; infine, i consumatori, con i quali è importante costruire momenti di sensibilizzazione ed educazione” ha dichiarato il coordinatore della Slow Wine Coalition, Giancarlo Gariglio, ricordando che “al centro di tutto c’è la ricerca di un’autentica sostenibilità che qui non è sbandierata, ma si riempie di contenuti e soprattutto di azioni, che nel lavoro quotidiano di queste realtà sono un prerequisito, un punto di partenza e non di arrivo”.
“Il successo della seconda edizione di Slow Wine Fair, insieme a Marca, Sana e al Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti che debutterà a novembre, conferma BolognaFiere come il principale polo fieristico per le esposizioni internazionali b2b del settore agroalimentare e come luogo elettivo in cui gli operatori non solo fanno business, ma tracciano le tendenze del mercato” . ha affermato, il dg di BolognaFiere, Antonio Bruzzone, sottolineando che “alla luce dei risultati ottenuti dalla Slow Wine Fair sia in termini qualitativi che quantitativi, siamo contenti di aver sposato da subito la felice intuizione di Slow Food, dando spazio e voce a un mondo vitivinicolo che guarda al futuro con coscienza e impegno”.
La terza edizione si terrà sempre alla Fiera di Bologna dal 25 al 27 febbraio 2024.