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Autore: Redazione StudioNews

Auto, cresono ricavi e redditività dealer nonostante calo vendite

Auto, cresono ricavi e redditività dealer nonostante calo venditeMilano, 22 feb. (askanews) – Nel 2022 l’auto elettrica perde mercato e scende a quota 3,7%, l’ibrida invece vola del 34%, perdono terreno le vetture benzina e diesel. Per sette italiani su dieci quello attuale non è un buon momento per spendere, ma chi è propenso agli acquisti ha l’automobile nuova in cima alle preferenze. E’ quanto emerso dalla 13esima edizione dell’Automotive Dealer Report 2023 di Italia Bilanci, presentata a Torino alla presenza di oltre 100 concessionarie auto che fatturano oltre 10 miliardi di euro e impiegano 10mila persone.
“Nel 2022 le auto immatricolate sono ammontate a 1 milione 316mila, circa la metà dei volumi registrati nel 2007, in linea con il minimo toccato nel 2013 di 1 milione 304mila immatricolazioni”, ha spiegato Fausto Antinucci, amministratore delegato di Italia Bilanci, illustrando l’andamento del mercato auto dal 2007 al 2022. “A cambiare maggiormente è la componente della vendita ai privati: se nel 2007 il retail rappresentava il 72% del mercato e nel 2013 il 64%, nel 2022 scende al 59% ed è il punto più basso degli ultimi 16 anni”.
A fronte del calo dei volumi, il fatturato medio e la redditività dei dealer sono invece aumentati. “Nel 2021 il fatturato medio ha superato i 38 milioni di euro: è il livello di ricavi più alto dal 2005 a oggi – ha sottolineato Antinucci – un valore che ha superato di circa un milione di euro il fatturato del 2019, anno in cui le immatricolazioni però erano quasi due milioni. Quindi nonostante la diminuzione delle vendite, il fatturato è cresciuto in media del 3% e la redditività è arrivata all’1,8%”.
“Tra i fattori determinanti – ha spiegato l’Ad di Italia Bilanci – ci sono le nuove strategie commerciali che hanno garantito margini unitari più elevati, l’aumento del prezzo medio del nuovo e dell’usato e la riduzione del numero degli operatori nella distribuzione auto, che si attestano a 1.182 nel 2022 (-2,4% rispetto al 2021)”. Nel 2007 erano 2.785, in 16 anni si sono ridotti di oltre la metà.

Nestlé: in Italia raggiunto 97% di riciclabilità dei packaging

Nestlé: in Italia raggiunto 97% di riciclabilità dei packagingMilano, 22 feb. (askanews) – Nestlé in Europa ha raggiunto l’85% di riciclabilità per i packaging in plastica e ha ridotto del 14% l’utilizzo di plastica vergine per i propri imballaggi. Nel nostro Paese, invece, il 97% dei packaging prodotti dalla multinazionale svizzera è già riciclabile. Nel dettaglio, in Italia l’azienda ha raggiunto il 100% di riciclabilità per il cartone ondulato e il vetro, il 98% per i suoi packaging in carta, il 96% per la plastica rigida, il 92% per l’alluminio, il 77% per la plastica flessibile. In parallelo stanno aumentando le iniziative di economia circolare e di sistemi per il riciclo.
Un tema chiave, parlando di riciclabilità, è l’infrastruttura che consente questo passaggio. “Se è vero che la riciclabilità degli imballaggi inizia dal loro design, è innegabile che sia altrettanto importante l’infrastruttura a disposizione del Paese – spiega Marta Schiraldi, Safety, health, environment e sustainability head di Nestlé Italia – che consente l’effettivo riciclo del packaging post-consumo e, senza la quale, non è possibile sfruttare al meglio le, seppur elevate, caratteristiche di riciclabilità degli imballaggi. Per questo motivo, stiamo investendo importanti risorse e siglando partnership con istituzioni, enti e altre aziende per la creazione di infrastrutture di riciclo in Italia”.
Sul fronte delle capsule esauste di caffè, Nestlé sta lavorando per incrementarne la raccolta e per supportare il processo di riciclo delle stesse. Per questo è fondamentale la collaborazione di filiera: nel 2021, a tal proposito, è stata lanciata l’”Alleanza per il riciclo delle capsule in alluminio” da Nespresso e Illycaffè a cui da questo mese si è aggiunto Starbucks by Nespresso. Dalla creazione dell’Alleanza (2021) sono state recuperate più di 3.000 tonnellate di capsule di caffè. In questa prospettiva si inserisce anche l’iniziativa di economia circolare “Da chicco a chicco” di Nespresso, attraverso la quale, l’alluminio delle capsule viene riciclato in fonderia per la produzione di nuovi oggetti (ad esempio penne, biciclette e molto altro), mentre il caffè diventa compost per una risaia in Italia. Il riso poi viene riacquistato da Nespresso e donato al Banco Alimentare della Lombardia, del Lazio e del Piemonte.
Parallelamente, Nestlé sta collaborando con realtà esterne per la creazione di un’infrastruttura di raccolta, smistamento e riciclo anche per le capsule di caffè in plastica. In aggiunta, ci sono i progetti di ecodesign attivati in Italia dai brand Nestlé per accelerare la roadmap di sostenibilità del packaging. Nel 2021 Levissima ha lanciato nel nostro Paese la prima bottiglia prodotta con il 100% di R-PET per la referenza da 1L e da 75cl naturali. Spostandosi dal business delle acque a quello del caffè, sono state recentemente immesse sul mercato le nuove capsule Starbucks by Nespresso, realizzate con l’80% di alluminio riciclato e composte da un foglio di alluminio più sottile, che ha consentito di ridurre del 9,2% la presenza di alluminio nel packaging rispetto alla composizione precedente. Ci sono poi coperchi e misurini in plastica dei prodotti dell’alimentazione per l’infanzia realizzati per almeno il 66% dalla canna da zucchero mentre da due anni a questa parte gli imballaggi di alcune in carta riciclabile per le sue principali referenze in tutto il mondo (oltre il 90% della gamma).

Fondi, Assogestioni: raccolta 2022 a 14,8 miliardi, brillano gli azionari

Fondi, Assogestioni: raccolta 2022 a 14,8 miliardi, brillano gli azionari

IV trimestre in forte ripresa. A fine dicembre patrimonio a 2.212 mld

Milano, 22 feb. (askanews) – Nel 2022 il mercato italiano del risparmio gestito ha messo a segno 14,8 miliardi di euro di raccolta netta, di cui 7,4 miliardi nel quarto trimestre. E’ quanto emerge dai dati definitivi della mappa trimestrale Assogestioni. A fine anno il patrimonio totale ammontava a 2.212 miliardi.
“Allargando lo sguardo al 2022 notiamo quella che può essere definita una buona tenuta della raccolta netta”, sottolinea Alessandro Rota, direttore Ufficio Studi, Assogestioni. “A fronte dei pesanti cali di mercato, concentrati soprattutto nella prima metà dell’anno, la raccolta netta ha sì virato in negativo nel secondo trimestre, ma tenendosi su valori vicini alla parità. Inoltre, grazie al risultato del primo trimestre, il saldo dell’anno è in positivo per quasi 15 miliardi, di cui 8,5 miliardi afferenti ai fondi aperti. Questo risultato dei fondi è di particolare valore se paragonato ad altri periodi di crisi, come il biennio 2007-2008 quando registrammo un’emorragia di quasi 200 miliardi o il 2011, quando la crisi del debito sovrano portò a oltre 30 miliardi di deflussi”.
Entrando nel dettaglio della categoria retail, negli ultimi tre mesi dell’anno i fondi aperti hanno registrato 1,48 miliardi di deflussi. In particolare, ha persistito il segno meno di obbligazionari (-1,6 mld) e flessibili (-2,8 mld), che hanno chiuso l’anno rispettivamente a -17,4 miliardi e -6,1 miliardi. In negativo anche i prodotti bilanciati a -1,8 miliardi, sebbene il saldo annuale ammonti a +3,8 miliardi. A compensare parzialmente i dati è stato invece il fronte azionario che, nel periodo ottobre-dicembre, ha continuato ad attirare nuove sottoscrizioni per +4,7 miliardi, per un bilancio annuale in positivo per oltre 22 miliardi. A spiccare su tutti sono stati i fondi azionari internazionali, con +3,12 miliardi di raccolta nel trimestre e +14,87 miliardi nei dodici mesi. A questo proposito, Rota sottolinea: “Nonostante i pesanti cali delle quotazioni, la raccolta dei fondi azionari si è tenuta costantemente in territorio positivo, segno che una buona parte degli investitori italiani è entrata nel comparto più rischioso approfittando dei valori a forte sconto sui mercati”.

Milano, Human Technopole: Marino Zerial nuovo direttore

Milano, Human Technopole: Marino Zerial nuovo direttoreMilano, 22 feb. (askanews) – Il Consiglio di Sorveglianza della Fondazione ha nominato Marino Zerial direttore di Human Technopole. Sino ad oggi direttore dell’Istituto Max Planck di Biologia Cellulare e Genetica Molecolare di Dresda in Germania, ente di ricerca che ha contribuito a fondare oltre 25 anni fa, Marino Zerial è inoltre professore onorario presso la Facoltà di Medicina della Technische Universität Dresden. Il suo percorso professionale, iniziato con una Laurea in Biologia presso l’Università di Trieste (1982), si è svolto interamente all’estero con esperienze di post-dottorato presso l’Institut Jacques Monod di Parigi e lo European Molecular Biology Laboratory di Heidelberg dove ha avviato il proprio gruppo di ricerca nel 1989.
Nel corso della sua carriera si è occupato dello studio delle malattie del fegato e nello specifico ha dato un contributo fondamentale per la comprensione dei meccanismi molecolari del traffico intracellulare, in particolare dei processi che permettono alle cellule di internalizzare molecole, quali sostanze nutritive e di segnalazione, conosciute col nome di endocitosi. L’attività di ricerca del professor Zerial è stata riconosciuta da numerosi premi di ricerca internazionali, tra cui il FEBS Anniversary Prize (1994), il Chiara D’Onofrio Prize (1999), il Gottfried Wilhelm Leibniz Prize (2006) e il Fritz Lipmann Honorary Lecture, premio della Società tedesca di biochimica e biologia molecolare (2019). È stato eletto Membro EMBO nel 1996 e Membro dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti nel 2019. Inoltre, nel 2021 è stato eletto membro onorario internazionale dell’American Academy of Arts and Sciences.
Italiano di nascita e tedesco di adozione, Marino Zerial è il secondo direttore di Human Technopole, succedendo al professor Iain Mattaj che dal gennaio 2019 ad oggi ha guidato la prima fase di sviluppo dell’istituto.
“Ringrazio, a nome di tutta Human Technopole, il professor Iain Mattaj per il prezioso lavoro svolto durante i primi anni di costruzione e sviluppo della Fondazione – ha detto il presidente del Consiglio di sorveglianza Gianmario Verona- Eccellenza scientifica, internazionalizzazione e imprenditorialità sono stati i tratti distintivi del suo mandato, durante il quale Human Technopole ha completato la costruzione dei primi laboratori, avviato l’attività di ricerca e raggiunto un organico di oltre 350 tra ricercatori e personale amministrativo e di supporto proveniente da 30 paesi diversi. Oggi siamo felici di dare il benvenuto al professor Marino Zerial, uno scienziato di fama mondiale che rientra in Italia dopo una prestigiosa carriera spesa in influenti istituti di ricerca internazionali. Grazie alla sua esperienza professionale, il professor Zerial avrà il compito di affrontare le prossime sfide e portare Human Technopole dalla fase di startup a quella di scale-up. Tra le sfide imminenti vi sarà anche quella di lanciare operativamente il cruciale progetto delle Piattaforme Nazionali sulla ricerca biomedicale per cui la sua invidiabile esperienza in materia risulterà fondamentale”.
Il professor Marino Zerial è stato votato all’unanimità dal Consiglio di Sorveglianza della Fondazione in seguito alla procedura competitiva gestita da un Comitato di Ricerca composto da esperti internazionali. Come previsto dallo Statuto della Fondazione HT, il direttore è scelto tra scienziati di reputazione internazionale con prestigioso curriculum accademico e con comprovata capacità dirigenziale di infrastrutture scientifiche multidisciplinari di larga scala.
“Sono onorato e felice per la nomina a direttore della Fondazione Human Technopole e desidero ringraziare il presidente Gianmario Verona e i membri del Comitato di Ricerca e del Consiglio di Sorveglianza per la fiducia e l’entusiasmo che mi hanno trasmesso – ha detto Zerial – Con la sua duplice missione di eccellenza nella ricerca scientifica e di supporto ai laboratori nazionali tramite le sue piattaforme tecnologiche, lo Human Technopole ha un potenziale unico come catalizzatore della scienza biomedica italiana. A tal fine, sarà importante promuovere la ricerca interdisciplinare attraverso collaborazioni con gruppi italiani esperti in biochimica, biofisica, scienze computazionali, ma anche biologia teorica (biologia matematica) e ingegneria. Dedicherò il mio impegno e la mia esperienza per guidare lo staff della Fondazione Human Technopole nella realizzazione della sua ambiziosa missione. Sono grato alla Max Planck Society per avermi sostenuto nell’accettare questa nuova sfida”. (nella foto: Marino Zerial, nuovo direttore di Human Technopole)

Ucraina, Meloni: no concessioni ad aggressore, pace solo con sì Kiev

Ucraina, Meloni: no concessioni ad aggressore, pace solo con sì KievMilano, 22 feb. (askanews) – Favorire il dialogo ma sulla base delle “rivendicazioni ucraine”, perchè eventuali concessioni alla Russia avrebbero l’effetto di “avvicinare la guerra”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista al Tg4, ribadendo che alla pace si può arrivare solo con l’accordo dell’Ucraina.
“Io credo sia giusto favorire qualsiasi ipotesi di dialogo – ha spiegato la premier, di ritorno dalla visita a Kiev – ma che non lo si possa fare se non si tengono in considerazione le rivendicazioni ucraine perché anche questo serve a rivendicare il diritto internazionale. Se alla fine chi aggredisce l’ha vinta e ottiene quello che vuole, il giorno dopo non abbiamo allontanato la guerra, abbiamo solo reso più facile una nuova invasione e la guerra si avvicina, non si allontana”.
Per Meloni “il punto è capirsi su cosa sia pace: io penso che non possa esistere una pace o qualsiasi tipo di accordo sul quale non sia coinvolto e d’accordo l’aggredito. Zelensky ha presentato un piano di pace in dieci punti, e siamo impegnati, come Italia come G7 e tutte le organizzazioni internazionali di cui facciamo parte, ad aprire consultazioni e adesioni”. Nel frattempo si continuerà a sostenere la difesa ucraina: “Noi siamo al sesto pacchetto di armamenti e di sostegno nel quale ci sono molte cose utili che ci erano state chieste dagli ucraini, ma ci siamo concentrati soprattutto sul tema della difesa antiaerea, nel tentativo anche di difendere le strutture strategiche, così come ci siamo concentrati sugli strumenti per lo sminamento, altra cosa che alla fine rischia di impattare soprattutto sulle persone inermi, sugli innocenti. Sulle munizioni abbiamo fatto già qualcosa. Chiaramente, quello che possiamo fare faremo ma va fatto in accordo con la comunità internazionale perché in questo quadro ci siamo un po’ divisi i compiti, non si va in ordine sparso, si cerca di organizzarsi in maniera tale che ciascuno possa fare il meglio di quello che può fare”, ha aggiunto.
L’ultima domanda è su cosa direbbe a Putin: “Che tutto questo non ha senso. Quando vedi i peluche dei bambini vicini ai fiori – ha concluso Meloni – non ha senso, non ha senso”.

Human Technopole: Marino Zerial nominato nuovo direttore

Human Technopole: Marino Zerial nominato nuovo direttoreRoma, 22 feb. (askanews) – Il Consiglio di Sorveglianza della Fondazione ha nominato Marino Zerial quale nuovo Direttore di Human Technopole. Il professor Zerial – informa l’Istituto – è stato votato all’unanimità dal Consiglio di Sorveglianza della Fondazione in seguito alla procedura competitiva gestita da un Comitato di Ricerca composto da esperti internazionali. Come previsto dallo Statuto della Fondazione HT, il Direttore è scelto tra scienziati di reputazione internazionale con prestigioso curriculum accademico e con comprovata capacità dirigenziale di infrastrutture scientifiche multidisciplinari di larga scala.
Sino ad oggi Direttore dell’Istituto Max Planck di Biologia Cellulare e Genetica Molecolare di Dresda in Germania, ente di ricerca che ha contribuito a fondare oltre 25 anni fa, Marino Zerial è inoltre professore onorario presso la Facoltà di Medicina della Technische Universität Dresden. Il suo percorso professionale, iniziato con una Laurea in Biologia presso l’Università di Trieste (1982), si è svolto interamente all’estero con esperienze di post-dottorato presso l’Institut Jacques Monod di Parigi e lo European Molecular Biology Laboratory di Heidelberg dove ha avviato il proprio gruppo di ricerca nel 1989.
Nel corso della sua brillante carriera si è occupato dello studio delle malattie del fegato e nello specifico ha dato un contributo fondamentale per la comprensione dei meccanismi molecolari del traffico intracellulare, in particolare dei processi che permettono alle cellule di internalizzare molecole, quali sostanze nutritive e di segnalazione, conosciute col nome di endocitosi. L’attività di ricerca del professor Zerial è stata riconosciuta da numerosi premi di ricerca internazionali, tra cui il FEBS Anniversary Prize (1994), il Chiara D’Onofrio Prize (1999), il Gottfried Wilhelm Leibniz Prize (2006) e il Fritz Lipmann Honorary Lecture, premio della Società tedesca di biochimica e biologia molecolare (2019). È stato eletto Membro EMBO nel 1996 e Membro dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti nel 2019. Inoltre, nel 2021 è stato eletto membro onorario internazionale dell’American Academy of Arts and Sciences.
Italiano di nascita e tedesco di adozione, Marino Zerial è il secondo Direttore di Human Technopole, succedendo al professor Iain Mattaj che dal gennaio 2019 ad oggi ha guidato la prima fase di sviluppo dell’istituto. “Ringrazio, a nome di tutta Human Technopole, il professor Iain Mattaj per il prezioso lavoro svolto durante i primi anni di costruzione e sviluppo della Fondazione. Eccellenza scientifica, internazionalizzazione e imprenditorialità sono stati i tratti distintivi del suo mandato, durante il quale Human Technopole ha completato la costruzione dei primi laboratori, avviato l’attività di ricerca e raggiunto un organico di oltre 350 tra ricercatori e personale amministrativo e di supporto proveniente da 30 paesi diversi. Oggi siamo felici di dare il benvenuto al professor Marino Zerial, uno scienziato di fama mondiale che rientra in Italia dopo una prestigiosa carriera spesa in influenti istituti di ricerca internazionali. Grazie alla sua esperienza professionale, il professor Zerial avrà il compito di affrontare le prossime sfide e portare Human Technopole dalla fase di startup a quella di scale-up. Tra le sfide imminenti vi sarà anche quella di lanciare operativamente il cruciale progetto delle Piattaforme Nazionali sulla ricerca biomedicale per cui la sua invidiabile esperienza in materia risulterà fondamentale”, ha dichiarato il Presidente Gianmario Verona.
“Sono onorato e felice per la nomina a Direttore della Fondazione Human Technopole e desidero ringraziare il Presidente Gianmario Verona e i membri del Comitato di Ricerca e del Consiglio di Sorveglianza per la fiducia e l’entusiasmo che mi hanno trasmesso. Con la sua duplice missione di eccellenza nella ricerca scientifica e di supporto ai laboratori nazionali tramite le sue piattaforme tecnologiche, lo Human Technopole ha un potenziale unico come catalizzatore della scienza biomedica italiana. A tal fine, sarà importante promuovere la ricerca interdisciplinare attraverso collaborazioni con gruppi italiani esperti in biochimica, biofisica, scienze computazionali, ma anche biologia teorica (biologia matematica) e ingegneria. Dedicherò il mio impegno e la mia esperienza per guidare lo staff della Fondazione Human Technopole nella realizzazione della sua ambiziosa missione. Sono grato alla Max Planck Society per avermi sostenuto nell’accettare questa nuova sfida” ha commentato il professor Marino Zerial.

Enogastronomia, a Pasqua Fiasconaro punta sulle Specialità

Enogastronomia, a Pasqua Fiasconaro punta sulle Specialità

Da Colomba Fragolina e Ciliegia a Rosa e Fico d’India, senza dimenticare Marron Noir

Roma, 22 feb. (askanews) – Fiasconaro, eccellenza dolciaria di Castelbuono (PA), nel cuore del Parco delle Madonie, celebra la Pasqua puntando sulla Linea delle sue più apprezzate Specialità. Autentici gioielli di alta pasticceria, che raccontano ed esaltano le caratteristiche dei migliori frutti del territorio. Un viaggio sensoriale alla scoperta dei migliori sapori della tradizione siciliana, che inizia dalla Colomba Fragolina e Ciliegia, azzeccata combinazione fra le ciliegie di Liccia, località nel Parco delle Madonie, e la fresca essenza della menta, impreziosita dalle note fruttate delle fragoline semi-candite e dalla copertura di confettura di ciliegie di Castelbuono e cioccolato rosa.
E poi ci sono le fragranze mediterranee della Colomba Rosa e Fico d’India, simbolo di speranza e di rinascita: una creazione dolciaria a lievitazione naturale che sposa l’essenza dei petali di rosa mediterranea alle gocce di cioccolato rosa, in un dolce dalla doppia copertura con confettura di fico d’india, cioccolato bianco e perle di cioccolato rosa. Un vero e proprio tributo alla Sicilia, terra aspra e riarsa dal sole, ma sempre generosa e capace di regalare fragranze mediterranee e frutti antichi dal sapore unico.
Ultima, ma non per importanza, la Colomba Marron Noir, che suggella il gemellaggio tra Sicilia e Piemonte. Una creazione dolciaria a lievitazione naturale, arricchita al suo interno da preziosi marroni canditi e cioccolato gianduia. A renderla davvero unica è la doppia glassatura: un abbraccio di cioccolato fondente che avvolge una delicata crema di marroni.
Sapori, profumi e alchimie della Sicilia sono la suggestiva cornice della storia e della tradizione dell’azienda dolciaria Fiasconaro, nata nel 1953 a Castelbuono, nel cuore del parco delle Madonie, in provincia di Palermo. Oggi l’azienda, giunta alla terza generazione di Pasticcieri è un’eccellenza del made in Italy, con un fatturato 2022 di oltre 34 milioni di euro, un organico di 180 lavoratori – fra stagionali e dipendenti, ed una presenza in 60 Paesi con una crescita del 20% su tutti i principali mercati: Italia, Canada, Francia, Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda e con un orizzonte strategico rivolto al mercato asiatico. Fiasconaro è totalmente made in Sicily e anche il suo indotto segue la territorialità. Il panettone e la colomba Fiasconaro rappresentano il core-business dell’azienda, ma è in continua crescita anche l’incidenza della linea di prodotti continuativi: torroncini, cubaite, creme da spalmare, mieli, marmellate, confetture e spumanti aromatici. I suoi dolci sono stati serviti sulle tavole di tre Papi, del Presidente della Repubblica cinese, dagli astronauti dello Shuttle, nelle corti regali di tutta Europa.

Ariston, Handelsblatt su espansione in Germania, potenziale crescita

Ariston, Handelsblatt su espansione in Germania, potenziale crescitaRoma, 22 feb. (askanews) – L’espansione del gruppo Ariston in Germania, con la recente acquisizione del produttore di pompe di calore Wolf, prende spunto dal forte potenziale di crescita di quel mercato e va considerata un’operazione all’insegna dello sviluppo. E’ quanto emerge da un’intervista che l’imprenditore Pasolo Merloni ha concesso al quotidiano economico tedesco Handelsblatt.
“Quando Paolo Merloni guarda al mercato tedesco del riscaldamentom – si legge nell’articolo – vede soprattutto una cosa: il potenziale di vendita. ‘Il settore del riscaldamento ha una base molto datata’, afferma Merloni. Gli impianti di riscaldamento installati qui sono molto più obsoleti che in Italia, Francia o Paesi Bassi, per esempio”. Per il capo del Gruppo Ariston, uno dei maggiori produttori mondiali di sistemi di climatizzazione, riscaldamento e acqua calda, la Germania è quindi un mercato in crescita.
Recentemente, gli italiani hanno concluso il più grande deal nella storia dell’azienda: la società Centrotec Climate Systems (CCS), di cui fanno parte marchi come il produttore di pompe di calore Wolf o il produttore di ventilatori per ambienti Brink, è ora parte dell’impero aziendale di Merloni. Anche il produttore di climatizzatori Pro Klima e il produttore di ventilatori Nedair fanno parte del portafoglio del gruppo. Merloni non vede molte sinergie a livello di costo, al massimo negli acquisti. L’accordo “non è un’operazione di taglio, ma un’operazione di sviluppo”, spiega il 54enne nel suo ufficio di Milano.
Merloni – spiega ancora Handelsblatt – ha “trasferito” circa 635 milioni di euro a Mainburg, in Bassa Baviera, oltre a più di 41 milioni di azioni della società, quotata a Milano dal 2021. Volume dell’operazione: circa un miliardo di euro.
Merloni non la definisce un’acquisizione, ma una partnership. Anche perché il maggiore azionista di Centrotec, Guido Krass, ha deciso consapevolmente di favorire gli italiani e in futuro avrà una partecipazione dell’undici per cento in Ariston – dopo Merloni sarà quindi il secondo maggiore azionista.
Inoltre, il tedesco entrerà a far parte del consiglio di amministrazione e del comitato strategico. “Un bellissimo messaggio di fiducia”, dice il presidente di Ariston, Merloni. Con l’acquisizione, il suo gruppo leader nel comfort termico è cresciuto fino a superare i tre miliardi di euro di fatturato e oltre 10.000 dipendenti”.
“Non è la prima acquisizione per l’azienda, fondata nel 1930 come produttore di bilance sulla costa adriatica italiana. Dal 2014 – spiega ancora Handelsblatt – Merloni ha acquisito circa 18 aziende: negli Stati Uniti, in Israele, in Australia. Ma l’operazione (con Centrotec) rende improvvisamente la Germania il mercato più importante per Ariston: in termini di fatturato – e di numero di dipendenti”.
“Ci aspettiamo che questo mercato cresca ancora di più”, è convinto Merloni. Soprattutto Wolf e Brink, i marchi di CCS più importanti, dovrebbero ora crescere. In Europa, Merloni osserva un forte cambiamento verso sistemi di riscaldamento più rispettosi del clima.
Secondo l’Associazione Federale dell’Industria Tedesca del Riscaldamento, l’anno scorso sono state vendute 980.000 soluzioni di riscaldamento, un numero superiore a quello registrato negli ultimi 27 anni. Tuttavia, le soluzioni a gas hanno ancora una quota di mercato del 61%.
L’Europa rappresenta attualmente circa il 67% delle vendite del gruppo Ariston. Dopo l’integrazione con i tedeschi, questa quota salirà almeno al 70%. Africa, Medio Oriente, Asia e Australia rappresentano insieme circa il 20%. Il continente nordamericano rappresenta circa il 10%. Ariston ha 31 stabilimenti in tutto il mondo, compreso uno stabilimento in Russia con poche centinaia di dipendenti dal 2005. Lì, l’attività si è ridotta notevolmente con lo scoppio della guerra in Ucraina. Lo stabilimento ora produce quasi esclusivamente per il mercato interno russo. Ma gli italiani non vogliono tirarsi indietro del tutto. “Mettiamo i nostri dipendenti al primo posto”, afferma Merloni. Gli stipendi continueranno a essere pagati e sarà dato sostegno anche ai dipendenti e alle loro famiglie in Ucraina, dove Merloni dice che diverse decine di persone lavorano per Ariston.
La guerra e la pandemia hanno messo alla prova Merloni. Ci sono stati anche problemi nella catena di approvvigionamento, ad esempio con i semiconduttori o l’acciaio. “Ma nel complesso sono soddisfatto di come l’azienda, insieme ai nostri fornitori, sia riuscita ad affrontare questo periodo complesso”, dice Merloni. Dopotutto, le fabbriche non sono mai rimaste ferme.
In alcune aree, tuttavia, Ariston non ha potuto evitare aumenti di prezzo. “In parte abbiamo compensato l’aumento dei prezzi con l’efficienza e la produttività, ma in parte abbiamo dovuto riequilibrare i listini”. Nel 2021, il fatturato è stato di poco inferiore ai due miliardi di euro, con un aumento del 19% rispetto all’anno precedente. Prima il margine di profitto al netto delle imposte era poco meno del 14%. E lo shopping di Merloni continua. Anche se al momento non ci sono candidati concreti, Merloni sta valutando “una serie di possibili idee”. Ariston è sempre alla ricerca di nuove tecnologie o nicchie di mercato. “Se si presentano opportunità in linea con la nostra strategia, le perseguiremo”, afferma il presidente di Ariston”.
D’altronde, riportya ancora Handelsblatt “l’intero settore sta attraversando un processo di consolidamento. Nel 2018, il gigante giapponese della climatizzazione Daikin ha rilevato il produttore austriaco di refrigerazione AHT e la scorsa estate i giapponesi (fatturato: circa 23 miliardi di euro) hanno acquistato anche il produttore italiano di pompe Duplomatic. La divisione termotecnica di Bosch è diventata uno dei maggiori produttori europei di riscaldamento rilevando Buderus. All’inizio dell’anno, Viessmann, dell’Asia settentrionale, ha rilevato la maggioranza delle azioni del fornitore di ghiaccio Iscoal.
Ariston sta investendo attualmente anche nell’idrogeno. L’azienda offre già caldaie ad alta efficienza certificate per il funzionamento con miscele di gas naturale e idrogeno; è già consentito un contenuto di idrogeno fino al 30%. Parallelamente, si stanno conducendo test con il 100% di idrogeno come mezzo di riscaldamento; secondo Merloni, l’idrogeno è concepibile anche nelle pompe di calore ad attivazione termica.
Merloni, che ha studiato economia aziendale, ha iniziato la sua carriera presso la società di consulenza gestionale McKinsey. Nel 1995 è entrato come dipendente nell’azienda, che allora era ancora gestita dal padre Francesco. Dopo aver ricoperto diverse posizioni manageriali, nel 2004 è diventato CEO del gruppo. Nel 2011 ha ceduto l’attività operativa a un manager e da allora è presidente esecutivo. Nonostante le dimensioni globali, il gruppo è ancora un’azienda familiare: una delle due sorelle di Merloni siede nel consiglio di amministrazione. Il padre Francesco, a 97 anni, è ancora un membro onorario del consiglio di amministrazione. “L’azienda è la sua passione, la sua ragione di vita”, dice il figlio Paolo. Appena può, l’ingegnere vuole andare a Wolf, in Germania, per vedere il nuovo stabilimento”.

L’energia del tardo Picasso in mostra alla Fondation Beyeler

L’energia del tardo Picasso in mostra alla Fondation BeyelerMilano, 22 feb. (askanews) – Le celebrazioni internazionali per il cinquantesimo anniversario della morte di Pablo Picasso arrivano anche alla Fondation Beyeler di Basilea che dal 19 febbraio al 1 maggio presenta in una mostra di piccolo formato una selezione condensata di dieci dipinti tardi del’artista spagnolo, appartenenti alla Collezione Beyeler, alla Anthax Collection Marx e ad altre raccolte private.
Nel decennio finale della sua vita l’ormai ultraottantenne Picasso proseguì la sua opera in modo straordinariamente produttivo: nell’ultimo periodo di attività spesso eseguiva diversi dipinti in un solo giorno, sprigionando una tale potenza inventiva che sembrava volesse lottare contro l’avanzare dell’età e il conseguente declino delle capacità creative e fisiche. Tra le numerose opere realizzate negli anni 1960 e nei primi anni 1970 spicca anche un nutrito gruppo di lavori in cui Picasso si confronta intensamente con il tema dell’artista e il suo modello. In questi lavori fortemente espressivi da un lato indaga l’immagine dell’artista (di sé) e dall’altro l’atto creativo e il processo di sviluppo artistico.
La mostra a cura di Raphaël Bouvier intende approfondire, attraverso singoli dipinti emblematici dell’imponente opera tarda di Picasso, le ricognizioni dell’artista nei territori del processo creativo, delle relazioni di sguardo tra pittore e modella, della rappresentazione dell’artista uomo e anche della messa in scena pittorica del modello femminile, sottoponendole a una verifica della loro attualità.
Sono oltre 30 le opere di Picasso in possesso della Fondation Beyeler, che custodisce una delle collezioni picassiane più cospicue che esistano. Picasso è anche l’artista moderno più rappresentato nella Collezione Beyeler. Le opere coprono un arco di tempo che dalla svolta cubista del 1907 giunge agli anni 1960. Circa 15 altri capolavori di Picasso della Collezione Beyeler e della Anthax Collection Marx sono esposti nelle sale adiacenti alla mostra che ospitano la collezione permanente, offrendo così un ampio panorama della produzione picassiana.

Ponte Messina, Salvini: decreto in Cdm entro marzo

Ponte Messina, Salvini: decreto in Cdm entro marzoRoma, 22 feb. (askanews) – “Ho fatto una riunione ieri, ma facciamo un’altra riunione domani. L’obiettivo è di portare un intervento in Consiglio dei ministri già nel mese di marzo quindi a breve”. Già la prossima settimana? “Se riusciamo, vista la delicatezza del tema, penso di sì. Comunque entro il mese di marzo”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine dell’International Railway Summit.
Per il commissario un nome ancora “non c’è ma stiamo lavorando perché serviranno donne e uomini motivati, preparati ed entusiasti perché – ha spiegato – deve essere un’opera che fa parlare della bravura italiana in tutto il mondo. Stiamo mettendo in piedi il piano economico ci sono contenziosi da superare non è semplice ma a me le cose semplici non piacciono e quindi conto che entro marzo il Consiglio dei ministri darà il via al futuro”.
Mlp