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Autore: Redazione StudioNews

Satispay lancia raccolta donazioni pro Oxfam per Siria e Turchia

Satispay lancia raccolta donazioni pro Oxfam per Siria e TurchiaMilano, 15 feb. (askanews) – Satispay ha invitato la sua community di oltre 3,4 milioni di utenti a donare e sostenere le attività di Oxfam, organizzazione umanitaria mondiale impegnata a fornire beni di prima necessità e aiuti umanitari ai sopravvissuti del terribile sisma che ha colpito le popolazioni della Turchia e della Siria.
Attraverso il servizio “Donazioni”, sempre più potente strumento di sostegno per il Terzo Settore, gli utenti Satispay possono inviare anche micro donazioni, fondamentali per sostenere i team di Oxfam. In queste ore, le squadre dell’organizzazione sono al lavoro insieme a 80 cooperative femminili nelle 10 province turche maggiormente colpite, per coordinare gli sforzi umanitari e definire gli interventi da realizzare nel breve e nel lungo periodo. Ad oggi, il terremoto ha provocato decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di feriti e sfollati, con numeri in continuo aumento e persone ancora intrappolate sotto le macerie. Si tratta del più grave sisma che abbia colpito la Turchia dal 1938 e la situazione è resa ancora più drammatica dal freddo intenso e, in Siria, dall’estrema fragilità generata dal conflitto che da anni imperversa nel Paese.
“Dopo lo straordinario sostegno che la nostra community ha dimostrato in risposta ad alcuni degli eventi più tragici degli ultimi anni, dalla pandemia al conflitto in Ucraina – ha commentato Alberto Dalmasso, co-founder e CEO di Satispay – abbiamo ritenuto importante impegnarci anche in questa occasione, per appoggiare la sensibilità dei nostri utenti, dando loro modo di farsi parte attiva negli aiuti alle popolazioni colpite da questo sisma di incomparabile portata. Abbiamo scelto di lavorare al fianco di Oxfam, un’organizzazione impegnata nell’aiutare concretamente le comunità in difficoltà, donando loro speranza e futuro. Il contatore della raccolta è partito e sta già crescendo rapidamente. Ci auguriamo che anche questa volta, insieme, potremo raggiungere cifre significative”.

Terna lancia il “Premio Driving Energy 2023” su tema dell’Equilibrio

Terna lancia il “Premio Driving Energy 2023” su tema dell’EquilibrioRoma, 15 feb. (askanews) – Dopo il successo della prima edizione, Terna ha presentato oggi a Roma, nello Spazio Risonanze dell’Auditorium Parco della Musica, il “Premio Driving Energy 2023 – Fotografia Contemporanea”, il concorso gratuito aperto a tutti i fotografi in Italia, che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo culturale del Paese e i nuovi talenti del settore.
Grande la partecipazione dello scorso anno: 1.370 partecipanti da 104 province italiane, dai 18 agli 85 anni. Il tema di quest’anno è “Elogio dell’equilibrio”, concetto da sempre fondamentale nella fotografia, come nell’arte in generale, nella vita di tutti giorni e un concetto cardine per Terna, che quotidianamente, attraverso l’attività del dispacciamento, deve garantire l’equilibrio tra energia prodotta e consumata, assicurando il perfetto funzionamento del sistema elettrico per il Paese, anche nell’ottica della futura transizione energetica. “È una iniziativa che coniuga due punti di grande forza del nostro Paese – ha dichiarato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna – l’aspetto culturale, punto di forza della nostra cultura, in questo caso la fotografia, e la trasmissione elettrica; noi italiani e la nostra azienda siamo ai primi posti nel mondo con una infrastruttura all’avanguardia che in un momento come quello che stiamo vivendo ci ha consentito finora brillantemente di mantenere in sicurezza il Paese e ai cittadini di continuare a beneficiare della sicurezza elettrica senza cambiamenti”. “È un tema importante – ha aggiunto – perché con la transizione energetica senza equilibrio non si va da nessuna parte”.
“Quando si costruisce una infrastruttura bisogna avere visione futura, lasciamo che l’arte ispiri Terna a un futuro migliore” ha commmentato Valentina Bosetti, presidente di Terna. “La grande partecipazione di giovani talenti alla scorsa edizione del premio ci ha spinto a dedicare ancora maggiore attenzione ai tanti appassionati, non professionisti, che attraverso la rappresentazione visiva hanno l’opportunità di comunicare, con creatività e coraggio, la loro personale ricerca di equilibrio, in continua evoluzione rispetto agli obiettivi che, soprattutto i giovani, si prefiggono per realizzare il proprio futuro”, ha affermato.
Infatti quest’anno, come ha spiegato Marco Delogu, presidente di Azienda Speciale Palaexpo e curatore del premio per il secondo anno, oltre “alla nuova Menzione Accademia, tra i riconoscimenti c’è un Premio Amatori, dedicato a chi non fa il fotografo di professione”. “Sono fiducioso nel premio 2023 – ha aggiunto Delogu – è una scommessa fare un premio di fotografia ma vuol dire rilanciare il sistema fotografia nel sistema culturale italiano”.
Le iscrizioni sono aperte fino al 30 giugno e come per la prima edizione i lavori finalisti e i vincitori saranno in mostra, gratuitamente a Palazzo delle Esposizioni. Saranno inoltre pubblicati nella quarta edizione del volume fotografico Driving Energy, declinato come catalogo ufficiale del premio.
A giudicare le opere, una giuria composta dalla presidente Lorenza Bravetta, consulente nel campo della fotografia, Massimiliano Paolucci, direttore Relazioni Esterne, Affari Istituzionali e Sostenibilità di Terna, Maria Alicata, docente e curatrice, Diane Dufour, editrice e curatrice, Andrea Purgatori, giornalista e autore televisivo, e Francesco Zanot, curatore, saggista e docente. Anche in questa edizione del premio, i giurati sono coadiuvati, oltre che dal curatore, anche dal Comitato di presidenza, composto da Valentina Bosetti e Stefano Donnarumma, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Terna.
Infine, tra le novità c’è il Comitato d’onore, che assegnerà uno dei cinque premi ed è composto dai vincitori del Premio Driving Energy 2022: Paolo Ventura (Premio Senior con l’opera dal titolo I Ginestra), Gaia Renis (Premio Giovani con il lavoro fotografico Stereocaulon vesuvianum), Mohamed Keita (Menzione Speciale all’opera ‘Camminare e camminare…’ ispirata al tema Normalità contemporanea), Eva Frapiccini (Menzione Speciale al lavoro fotografico La porta di luce alias hommage to D.M. ispirata al tema Circolarità. Corsi e ricorsi), e Andrea Botto (Menzione Speciale all’opera Onda d’urto’, attribuita dalle persone di Terna).

Oggi a Roma presentato il nuovo libro-inchiesta di Luciano Tirinnanzi

Oggi a Roma presentato il nuovo libro-inchiesta di Luciano TirinnanziRoma, 15 feb. (askanews) – Verrà presentato a Roma oggi, mercoledì 15 febbraio, il nuovo libro-inchiesta che pone l’attenzione sul tema dei diritti civili agli occhi della Chiesa Cattolica: “LASCIATE CHE I GAY (non) VENGANO A ME” (Paesi Edizioni), a firma del giornalista ed editore Luciano Tirinnanzi. Tra gli ospiti che interverranno allo Spazio5 di Via Crescenzio n. 99, mercoledì 15 febbraio alle ore 18:30, oltre all’autore Luciano Tirinnanzi ci saranno: Francesco Lepore, ex sacerdote in servizio al Vaticano e oggi giornalista de Linkiesta al centro del dibattito con la sua storia che viene anche raccontata nel libro di Tirinnanzi, Imma Battaglia, attivista LGBTQ+, Rachele Giuliano, Presidente Arcigay Roma, e Andrea Rubera, Portavoce dell’Associazione “Cammini di Speranza”, che rappresenta e le Comunità LGBT Cattoliche in Italia.
Un’indagine giornalistica unica nel suo genere, equilibrata e distaccata, ma che ha il pregio di squarciare il velo di omertà e ipocrisia sul tema dell’omosessualità nella Chiesa. E introduce l’ipotesi di una breccia nella dottrina cattolica da parte di Papa Francesco, le cui riforme sono però sempre più osteggiate da una fronda di «conservatori» che vorrebbero vederlo rinunciare al Soglio di Pietro, specie dopo la scomparsa di Joseph Ratzinger e i crescenti dissidi interni alla Curia Romana.
Il libro del giornalista di Panorama, al suo quinto lavoro da saggista, approfondisce la spinosa questione anche alla luce della fine del «regno dei due papi», del caso editoriale del libro di Padre Georg Gaenswein, della riapertura da parte del Vaticano del caso Emanuela Orlandi, della nota del Vaticano sul ddl Zan (la legge contro l’istigazione all’omofobia affossata dal Parlamento) e del sinodo tedesco, che chiede la benedizione dei matrimoni omosessuali e la possibilità per i gay di prendere i voti.
Tirinnanzi riflette intorno al ruolo spesso anche contraddittorio del Pontefice – tra apertura all’accoglienza e l’esigenza di non modificare la dottrina – e perché oggi non si capisca più quale sia la reale posizione del Papa e della Santa Sede. Le molte testimonianze riassunte nel testo, ne fanno un’inchiesta attuale e davvero esaustiva sull’argomento.
Il volume è edito da Paesi Edizioni, casa editrice specializzata in scenari internazionali, e fa parte della collana Montesquieu, espressamente dedicata all’attualità.

Federlegno: in 2022 filiera +12,7% a valore, saldo commerciale -10%

Federlegno: in 2022 filiera +12,7% a valore, saldo commerciale -10%

Usa traina export (+13,3%). Feltrin: senza misure su energia a rischio

Milano, 15 feb. (askanews) – La filiera legno-arredo nel 2022 ha raggiunto un valore della produzione di circa 57 miliardi di euro in aumento del 12,7% rispetto al 2021, un aumento che, al netto dell’effetto-prezzi, resta moderatamente positivo anche a volume. E’ quanto emerge dai dati preconsuntivi 2022 elaborati dal Centro studi di FederlegnoArredo su base Istat e diffusi in occasione della presentazione della 61esima edizione del Salone del Mobile. La nota ricorda che solo nel 2019, ultimo anno prima della pandemia, il valore era poco sopra i 43 miliardi di euro.
La crescita del 12,7% sul 2021 è la sintesi di un +11,1% del macrosistema arredamento (il fatturato alla produzione sfiora i 29 miliardi di euro), un +14,3% del macrosistema legno (fatturato alla produzione di oltre 23 miliardi di euro) e di un +15% del commercio legno che supera così i 4 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il mercato italiano (valore 35,6 miliardi di euro) la crescita della filiera ha raggiunto il +12,3%, grazie in particolare al contributo positivo del macrosistema legno, trainato soprattutto dai comparti delle finiture per edilizia (porte, finestre, pavimenti in legno) che hanno beneficiato dei diversi bonus edilizi.
Per le esportazioni, che costituiscono il 37% del volume di fatturato totale della filiera legno-arredo, si stima una crescita del +13,3%, trainata in particolare dagli Stati Uniti (terza destinazione dietro la Francia e a pochissima distanza dalla Germania) anche se soprattutto nell’ultimo trimestre dell’anno si evidenzia un rallentamento. La Cina, caratterizzata negli scorsi anni da un particolare dinamismo con variazioni percentuali di crescita molto più marcate degli altri Paesi, resta nel 2022 la settima destinazione per il nostro export ma, a causa delle chiusure decise dal Governo cinese per contrastare la pandemia, è tra i primi 10 mercati della filiera, quella con la crescita più bassa (+4,8%). Crescita in valore anche per l’import (+31,5%), in particolare dall’Austria per quanto riguarda l’approvvigionamento di materia prima legnosa.
Per il macro sistema arredamento, andamento positivo per il fatturato alla produzione che sfiora i 29 miliardi di euro (+11,1%), mentre l’export che vale 15,3 miliardi di euro e rappresenta il 53% del fatturato totale, registra un +12,6% rispetto a un mercato interno (13,6 miliardi di euro) a +9,4%. I principali mercati presentano tutti un segno positivo, ad eccezione della Russia che perde quote uscendo dalle prime dieci destinazioni sostituita dagli Emirati Arabi Uniti.
Il sistema illuminazione, dopo la pesante flessione del 2020, determinata in particolare dalla forte dipendenza del settore dai mercati esteri, nel 2021 era tornato ai livelli pre-pandemici e nel 2022 ha un fatturato alla produzione pari a 2,5 miliardi di euro in aumento del +7,2% sul 2021. Positivo anche l’export a+8,5% (valore 1,9 miliardi) che pesa per il 76% del totale: tra le principali destinazioni Francia, Germania e Stati Uniti, e sono questi ultimi a registrare i tassi di crescita più interessanti. Più contenuta la variazione sul mercato interno (+3%).
“Accanto alla soddisfazione per una chiusura d’anno a doppia cifra, adesso è d’obbligo volgere lo sguardo al 2023, tenendo presenti i segnali di rallentamento registrati dal secondo trimestre ’22, quando il perdurare di una situazione di instabilità economica e politica ha inciso sui costi energetici sostenuti dalle aziende, sulla loro disponibilità di materie prime ma anche sulla capacità di spesa dei consumatori. La forte domanda di materie prime iniziata nel ’21 e la guerra ancora in corso – spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – hanno innescato la carenza di alcuni materiali con conseguente innalzamento dei costi, acuitosi nel 2022. Basti pensare che per le imprese del legno l’aumento dei prezzi nel periodo gennaio-novembre ’22 ha toccato in media il +14,9% sul 2021 e il +24% sul 2019. Mentre per le imprese del mobile l’aumento nello stesso periodo è stato del +10,3% sul 2021 e del +14,6% sul 2019”. “Se poi confrontiamo l’indice della produzione industriale del legno e dell’arredo con quello dei fatturati (gennaio-novembre ’22 su ’21) – prosegue Feltrin – si evince come a fronte di una produzione del sistema legno a +3,4% si ha un fatturato a +22,1%, mentre per l’arredo si va dal +1,9% della produzione al +12,1% di fatturato. Ben 20 punti di gap per il legno e circa 10 per l’arredo”.
Altro campanello d’allarme, avverte Feltrin, “è il dato del saldo commerciale della filiera che seppur a 7,2 miliardi di euro arretra del 10% rispetto al 2021. Tradotto: abbiamo importato più legno e a costi più elevati. Se non saranno adottate quanto prima le misure necessarie a contrastare la corsa dei costi energetici e delle materie prime e attuata una politica forestale che renda il nostro Paese autonomo nell’approvvigionamento di legname anche una filiera sana come la nostra rischia di non tenere più il passo e perdere competitività non solo in Europa ma anche su mercati emergenti”.

Nada, al via il tour teatrale 2023 “La paura va via da sé…”

Nada, al via il tour teatrale 2023 “La paura va via da sé…”Roma, 15 feb. (askanews) – Partirà da Pesaro il prossimo 3 marzo il tour teatrale 2023 di Nada, con nuove date in Italia e all’estero per presentare l’ultimo album “La paura va via da sé se i pensieri brillano” uscito lo scorso 7 ottobre per La Tempesta – Santeria/Audioglobe e pubblicato a tre anni dal precedente disco di inediti “È un momento difficile tesoro”.
Ad accompagnare sul palco la cantautrice, tra i classici del suo sterminato repertorio e i brani più recenti, ci saranno Andrea Mucciarelli alla chitarra, Francesco Chimenti al basso, Franco Pratesi alle tastiere e Luca Cherubini Celli alla batteria. Le altre date confermate sono: 4 marzo Teatro Comunale, Cesenatico (FC); 9 marzo Teatro degli illuminati a Città di Castello (PG); 10 marzo Teatro Miela a Trieste; 11 marzo – Auditorium Vivaldi per “Le Notti del Bandito” a Cassola, Bassano Del Grappa (VI) e 13 aprile Teatro Manini a Narni (TR). In occasione dei concerti ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo (24 marzo) e al Sodra Teatren di Stoccoloma (16 aprile) Nada si esibirà accompagnata soltanto dalla chitarra di Andrea Mucciarelli in un set acustico
Il nuovo album è composto da 10 brani, profondi ed essenziali, interamente scritti e composti da Nada e che descrivono la continua evoluzione stilistica di quest’artista senza compromessi e senza tempo.
Nada affronta i sentimenti che infuocano la sua anima, con un lavoro di introspezione continuo, ma è anche sferzante nella sua indignazione per un mondo sempre più indifferente e disumano. Gioia, inquietudine, amore, paura; lo Ying e Yang che alberga in tutti noi, messo a nudo e offerto in un rito laico di condivisione. È riconoscibile, autentica, con testi immediati e senza abbellimenti, che vanno al cuore, all’essenziale.
È rock nell’anima, nell’attitudine, nel suo essere controcorrente, da sempre e per sempre. E lo è nel suono, che anche in questo nuovo capitolo della sua discografia Nada ha affidato alle mani e ai cursori di John Parish, che nell’album non solo produce ma suona quasi tutti gli strumenti.
Il produttore inglese, già noto per le sue collaborazioni con PJ Harvey, Eels, Giant Sand, Tracy Chapman, è perfettamente in sintonia con l’artista e così come per i precedenti “È un momento difficile tesoro” (2019) e “Tutto l’amore che mi manca” (2004), riuscendo a trasporre le visioni musicali di Nada in arrangiamenti perfetti nel calzare i suoi testi ipnotici.
Dal disco sono stati estratti tre singoli e video: “In mezzo al Mare”, uscito a maggio 2022, “Chi non ha”, rilasciato il successivo 30 settembre e “L’oscurità” pubblicato il 25 gennaio 2023.

Sisma Turchia, partiti dalle Marche aiuti per popolazioni

Sisma Turchia, partiti dalle Marche aiuti per popolazioniRoma, 15 feb. (askanews) – La Regione Marche ha risposto positivamente alla richiesta di aiuto pervenuta dal Dipartimento nazionale di protezione civile per fornire attrezzature e materiali per l’emergenza sisma che ha coinvolto la Turchia e la Siria. Questa mattina il dipartimento di Protezione civile regionale ha predisposto un carico diretto a Palmanova (UD) dove partiranno nuovi aiuti dell’Italia coordinati dal Dipartimento nazionale. “Siamo vicini alla popolazione turca e siriana colpita duramente dal sisma che ha sprigionato una forza inaudita causando gravi perdite di vite umane – ha affermato l’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi – La Regione Marche si è resa subito disponibile a dare ogni sopporto utile all’emergenza”. Il materiale messo a disposizione dalla Regione riguarda un gruppo elettrogeno da 200kwa, oltre a materiale logistico come 1800 giacconi antipioggia, 1500 giacche k-way, 390 coperte di lana, 50 sacchi a pelo. È stato trasportato su due mezzi messi a disposizione da Anpas Marche e dal Gruppo Protezione civile di Filottrano. Inoltre, in un secondo invio verrà spedito un potabilizzatore per acqua con capacità produttiva di lt 1500/ora. Per il materiale sanitario, il dipartimento Sanità, insieme alle Aziende sanitarie territoriali, sta procedendo a una ricognizione generale per mettere a disposizione medicinali a lunga scadenza, dispositivi sanitari e elettromedicali che saranno spediti in un secondo momento.

Sisma Turchia, da Cuneo partito team sanitario Regione Piemonte

Sisma Turchia, da Cuneo partito team sanitario Regione PiemonteRoma, 15 feb. (askanews) – Sono partiti questa mattina dall’aeroporto di Cuneo Levaldigi i due aerei della Guardia di Finanza con a bordo il team sanitario della Maxiemergenza della Regione Piemonte alla volta della Turchia, dove l’organico sarà impiegato nell’ospedale da campo Emergency medical team type 2 (Emt2) messo a disposizione dalla stessa Regione per il soccorso dei terremotati turchi.
L’ospedale è arrivato ieri al porto di Alessandretta, trasportato dalla nave militare San Marco, insieme ad oltre 40 volontari della Protezione civile del Piemonte, che ne stanno curando l’allestimento nell’area di un impianto sportivo vicino all’ospedale di Antiochia distrutto dal terremoto. A salutare la partenza dei sanitari piemontesi della Maxiemergenza, sono intervenuti il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi.
“Aiutare chi ha bisogno non è solo un dovere istituzionale – ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio -, ma un dovere etico e morale, scritto nel cuore di ognuno di noi. A un anno dai voli che da Torino partivano per andare a prendere i bambini e i ragazzi malati di cancro dell’Ucraina per curarli in Piemonte al Regina Margherita, oggi il nostro ospedale da campo per le emergenze internazionali parte per prestare soccorso alle popolazioni terremotate della Turchia. Diciamo grazie ai nostri sanitari e ai nostri volontari della Protezione civile che rappresentano l’orgoglio piemontese e italiano nel mondo”.
Al gruppo riunito sulla pista di decollo, è giunto anche il messaggio di ringraziamento che il capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio ha affidato alla lettura dello stesso presidente Cirio.
“Ringrazio il personale sanitario piemontese – ha osservato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, che ancora una volta si è dimostrato pronto a rispondere con generosità e grande spirito di servizio all’ennesima chiamata della Protezione civile nazionale sul fronte delle catastrofi che maggiormente richiedono soccorsi sanitari tempestivi ed efficaci. Mettiamo a disposizione della Comunità internazionale le migliori professionalità sanitarie della nostra Regione, l’ospedale da campo Emergency Medical Team Type 2 (Emt2) del Piemonte è unico in Italia e tra le dodici strutture di questo genere al mondo”.

Sardegna: destinazione sempre più richiesta, aumentano le rotte

Sardegna: destinazione sempre più richiesta, aumentano le rotteRoma, 15 feb. (askanews) – “La Sardegna è reduce da due settimane di intensa promozione turistica (Fiera Baltur a Riga, Sanremo in occasione del Festival e Bit a Milano), concluse con un bilancio estremamente positivo. L’aumento di due rotte, operate da Ryanair dall’aeroporto di Cagliari, conferma che la promozione produce risultati e che la ‘Destinazione Sardegna’ è sempre più gradita e richiesta. Nel 2023, grazie anche alla consolidata collaborazione coi vettori, possiamo puntare a superare il già prestigioso risultato del 2022 con oltre 4.500 arrivi nei tre aeroporti isolani, garantendo anche il diritto alla mobilità dei sardi”. Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, questa mattina all’aeroporto di Cagliari, durante la presentazione dei due nuovi voli della Compagnia irlandese in partenza da Cagliari: Genova e Goteborg (Svezia), che portano a 39 le destinazioni dal Capoluogo.
“L’attività promozionale della Regione non conosce pause perché c’è la necessità di far conoscere nel mondo le proposte e le bellezze della Sardegna – ha aggiunto l’assessore Chessa – Dobbiamo credere nelle nostre potenzialità per concretizzare il sogno di un’isola che vive di turismo tutto l’anno. Anche l’intenso calendario di eventi di promozione turistica, soprattutto sportivi e culturali, rappresenta una componente fondamentale di questo progetto di sviluppo”.

Tajani: Zen non sappiamo che fine ha fatto, continuano ricerche

Tajani: Zen non sappiamo che fine ha fatto, continuano ricercheRoma, 15 feb. (askanews) – “Abbiamo mandato una squadra specializzata” per la ricerca di Angelo Zen, italiano disperso nella città di Kahramanmaras, “attraverso la nostra unità di crisi per cercare di individuare” il connazionale “che ancora manca all’appello. Non è stato trovato fra le vittime, non sappiamo ancora che fine abbia fatto. Continuiamo le ricerche”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell’evento di presentazione del progetto sul Turismo delle radici.
Dmo

Ucraina e Cina, la Conferenza di Monaco a “un punto di svolta”

Ucraina e Cina, la Conferenza di Monaco a “un punto di svolta”Roma, 15 feb. (askanews) – “Zeitenwende”, punto di svolta. Così, a Berlino, definiscono il cambio di paradigma storico della politica di difesa tedesca nella direzione di una militarizzazione più assertiva. Una scelta obbligata, dopo l’aggressione russa all’Ucraina. E’ iniziata il 24 febbraio scorso e la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco (Msc) si era chiusa da pochi giorni. A un anno dall’invasione, il conflitto è ancora in corso, più cruento e sanguinoso che mai. “Non ci sono segnali che Putin voglia la pace”, ha detto appena ieri il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. E intatte sono rimaste la necessità di una riscrittura delle regole, della riforma delle istituzioni, di un ripensamento dell’intero strumento di difesa europeo, del sistema di alleanze internazionali, alla luce di minacce nuove o precedentemente non rilevate. Non si tratta solo della Russia di Putin. A preoccupare è anche la Cina e la sua recente, e al momento solo presunta, offensiva di intelligence in svariati Paesi del mondo. Telecamere, droni e palloni spia di fabbricazione cinese hanno costretto le autorità di molti Stati – Usa, Regno Unito, Australia e Canada, su tutti – a ‘drizzare le antenne’ per evitare il furto di informazioni sensibili.
Di questo, e di molto altro ancora, si discuterà dunque da venerdì prossimo durante i tre giorni di lavoro dell’edizione 2023 della Conferenza di Monaco, costretta a rifocalizzarsi sulle sue origini – l’ordine di sicurezza in Europa – dopo le digressioni degli anni scorsi su questioni globali come il clima, la biodiversità, il digitale, la salute e il cibo. Tutti temi che resteranno sul tavolo, di certo, ma nel quadro di una valutazione su un calo della sicurezza globale che ha inevitabili ripercussioni sulla prosperità economica, il cambiamento climatico, gli interessi nazionali contrastanti e, in generale, la sensazione che nell’attuale ordine mondiale le “regole” non si applicano sempre allo stesso modo per tutti. “Se non affrontiamo il risentimento che i paesi dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia nutrono nei confronti dell’ordine internazionale, che non sempre ha servito i loro interessi, faticheremo a vincere i recinti come alleati nella difesa di regole e principi fondamentali”, ha commentato il presidente della Msc, Christoph Heusgen.
Con queste premesse, è facile capire perché quasi tutti i Paesi invitati parteciperanno con delegazioni di alto livello. Gli Stati Uniti invieranno una folta rappresentanza, guidata dalla vicepresidente Kamala Harris. A fare gli onori di casa ci sarà il cancelliere tedesco Olaf Scholz. E’ prevista la presenza del presidente francese Emmanuel Macron, mentre per l’Italia ci saranno la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ma a Monaco arriveranno centinaia di altri capi di stato e di governo, ministri e dignitari stranieri. E poi vertici militari, responsabili della sicurezza, spie e funzionari dell’intelligence. La minaccia per l’Europa legata alla guerra in Ucraina è un motivo per raddoppiare il dialogo, ha evidenziato Heusgen. E in questo contesto si inserirà anche la discussione sull’adesione alla Nato di Finlandia e Svezia. “La guerra russa è solo l’attacco più sfacciato all’ordine basato sulle regole”, ha scritto nel Rapporto sulla sicurezza di Monaco, pubblicato alla vigilia della Conferenza. “Attori revisionisti stanno cercando di minare lo status quo e cambiare l’ordine internazionale in molti modi diversi”.
A Monaco, dunque, dove è atteso anche il responsabile della diplomazia del Partito comunista cinese Wang Yi, ci si interrogherà su cosa ha gettato le basi per l’invasione della Russia, sul perché molti stati al di fuori delle sfere più ricche ed eurocentriche esitano a sostenere l’Ucraina, e su quali lezioni si applicano alle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina nella regione indo-pacifica. Per quanto riguarda l’Ucraina, i paesi neutrali o di tendenza russa ospitano la maggior parte della popolazione mondiale. Dallo Yemen alla Siria, dall’Etiopia e al Mali, fino all’India, al Pakistan e alla stessa Cina, la guerra in Ucraina può apparire solo come un altro conflitto brutale, ma distante dai loro interessi, dai loro confini. I paesi di quelle regioni si chiedono perché dovrebbero schierarsi apertamente al fianco dell’Occidente in una guerra che non considerano “propria”, quando lo stesso Occidente ha fatto ben poco per risolvere i loro stessi problemi. “L’immediata risposta dell’Occidente alla guerra in Ucraina non ha certamente aiutato”, rileva il Rapporto sulla sicurezza di Monaco. “Piuttosto che assistere i paesi nell’affrontare l’impennata dei prezzi del cibo e dell’energia, li ha richiamati per non aver mostrato sufficiente solidarietà a Kiev”.
Ecco allora riemergere – e tornerà a galla anche a Monaco – l’esigenza di un “riequilibrio delle relazioni economiche”, tema che necessita di ben altra sostanza rispetto a semplici iniziative o incontri diplomatici atti a mostrare una presenza fine a se stessa. Vale per la guerra in Ucraina, vale per la Cina e il desiderio statunitense di contenere il suo ruolo smepre più assertivo nel Pacifico. A margine della conferenza potrebbe esserci un incontro, al momento non confermato ufficialmente, tra Wang Yi e il segretario di Stato Antony Blinken. Il momento è di grande tensione. La vicenda dei presunti palloni spia rischia di provocare un’escalation. Così come la decisione di alcuni Paesi – in particolare il Regno Unito – di rimuovere dagli uffici governativi tutte le telecamere di sorveglianza di fabbricazione cinese. Il timore è che Pechino possa acquisire informazioni sensibili che dovrebbero rimanere riservate.
Il rischio, segnala Politico, è reale anche a Monaco. Mentre l’élite mondiale della sicurezza sarà impegnata nei colloqui, i telefoni cellulari di tutti potrebbero essere agganciati alle apparecchiature di telecomunicazione cinesi che circondano la sede dei lavori, l’Hotel Bayerischer Hof. Alcune delle antenne che è possibile scorgere ammirando lo skyline della città, entro 300 metri dal luogo che ospita la conferenza, sono dotate di hardware fornito dal colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei, che continua a negare di rappresentare un rischio per la sicurezza europea. L’Hotel Bayerischer Hof ha inoltrato agli organizzatori dell’evento alcune domande sull’infrastruttura mobile montata sul tetto. “Per principio, non commentiamo i dettagli esatti dell’infrastruttura utilizzata per la conferenza principale di Monaco”, è stata la risposta. “Siamo in stretto contatto con tutte le autorità competenti al fine di proteggere di conseguenza la sede della conferenza, i partecipanti e lo spazio digitale”. Da parte sua, l’Ufficio federale per la sicurezza delle informazioni (BSI) ha tenuto a precisare che la Conferenza sulla sicurezza di Monaco è “al di fuori della responsabilità del BSI”. Un’incertezza di fondo, precisano alcuni esperti europei e americani, che conferma quanto sia necessario porre l’accento sul rafforzamento della cooperazione attraverso la definizione congiunta di norme in materia di tecnologia e sicurezza informatica, in particolare tra l’Unione europea e gli Stati Uniti. (di Corrado Accaputo)