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Autore: Redazione StudioNews

The Prism lancia Urban Project: meditazione per tutti nelle vie Milano

The Prism lancia Urban Project: meditazione per tutti nelle vie MilanoRoma, 18 nov. (askanews) – The Prism, progetto artistico creato da Stefano Simontacchi e curato da Marco Senaldi, regala alla città di Milano un’inedita esperienza immersiva a cielo aperto con “Urban Project”. Due settimane dedicate alla meditazione in cui le opere di The Prism saranno proiettate in dimensioni monumentali nei centri nevralgici di Milano.


Dopo il lancio dell’iniziativa nella centralissima Piazza San Fedele, in cui la proiezione si è tenuta per tutto il weekend, le opere di The Prism sono ora in Porta Lodovica, Corso Como, San Babila, Buenos Aires, Via de Amicis fino al 1º dicembre, offrendoci la loro più autentica dimensione spirituale attraverso THE PRISM WAY. THE PRISM WAY è un percorso strutturato in 7 passi che guida le persone verso una maggiore consapevolezza del proprio scopo nella vita. Scansionando un QR code visualizzato sui ledwall insieme alle opere, le persone potranno accedere alle 7 meditazioni guidate dalla voce dell’artista, ciascuna delle quali attinge alla specifica energia di un’opera di arte sciamanica realizzata da The Prism.


“THE PRISM WAY – spiega Stefano Simontacchi – rappresenta il manifesto di The Prism ed è qui reso come un viaggio di trasformazione profonda rappresentato da 7 passaggi cui corrispondono 7 portali energetici. Ogni portale è un invito a guardare oltre l’apparenza e a fermarsi per ascoltare quella voce interiore troppo spesso dimenticata. Il percorso inizia con la scoperta del proprio scopo e la definizione di una visione chiara, passando poi alla manifestazione delle intenzioni con amore e alla presa di decisioni consapevoli., per poi agire con determinazione e disporsi alla vita con gratitudine. Ripetere questo ciclo di meditazioni porta ad essere più presenti e consapevoli, in una crescita armoniosa e continua”. La realizzazione di questo straordinario progetto è stata possibile grazie ad un mecenate, Vincenzo Acone, che ha sostenuto il progetto con la propria azienda, la più affidabile Concessionaria italiana nell’ambito delle sponsorizzazioni pubblicitarie di interventi di ristrutturazione e restauro di edifici e monumenti. Acone Associati ha messo a disposizione non solo il ledwall in Piazza San Fedele per l’intero weekend dal 15 al 17 novembre, ma fino al 1° dicembre anche altri grandiosi impianti pubblicitari, disseminati nei punti strategici di Milano, con quasi 100 mila passaggi che supereranno il milione e mezzo di contatti.


Spiega Marco Senaldi, curatore di The Prism: “L’arte contemporanea ha sempre cercato di evadere dagli spazi tradizionali, che fossero musei, gallerie o luoghi domestici, sebbene siano relativamente pochi i casi in cui si è avvalsa degli spazi pubblicitari urbani. Se da un lato l’operazione URBAN PROJECT si inserisce in questo filone, dall’altro lo oltrepassa completamente per quanto concerne gli scopi e gli intenti. URBAN PROJECT, a differenza di tutti gli altri progetti di arte pubblica, non si fonda solamente su uno schema estetico, ma recupera una pratica sciamanica secondo la quale le forme, i colori, i suoni, le parole, sono vibrazioni in grado di generare una risonanza energetica che può essere individuale, ma anche collettiva. È proprio questo l’intento di THE PRISM: tornare a concepire l’arte come un dono da mettere al servizio dell’uomo, con il fine di una autentica guarigione dell’anima, per ricominciare a vivere, respirare ed esistere nella piena consapevolezza del Sé”. Nella frenesia del quotidiano, dove ogni minuto sembra sfuggire tra impegni e responsabilità, ritagliarsi il tempo per coltivare le profondità dell’anima diventa un atto rivoluzionario. In questo contesto, l’arte spirituale rivendica il ruolo di guida e ci insegna che la trasformazione del proprio mondo interiore è il più potente atto di creazione che possiamo intraprendere. Per aiutarci in questo percorso, Il progetto artistico e di ricerca ideato da Stefano Simontacchi e curato da Marco Senaldi porta i propri iconici portali emozionali fuori da The Prism Core Center, lo spazio permanente inaugurato a marzo 2024 in Piazza Napoli 22 a Milano, per incontrare le persone dove esse sono ogni giorno, e rende accessibile davvero a tutti un’esperienza introspettiva che riconosce e riafferma il valore dell’individuo all’interno della collettività urbana.


Nel corso di questo evento dedicato alla meditazione, The Prism Core Center ospiterà workshop e seminari dedicati alla crescita personale e spirituale, in collaborazione con i più interessanti esponenti del benessere olistico.

Smart irrigation migliora efficienza, qualità e conti agricoltura

Smart irrigation migliora efficienza, qualità e conti agricolturaRoma, 18 nov. (askanews) – Quanto costa investire per migliorare l’uso efficiente dell’acqua attraverso sistemi di smart irrigation? “Difficile dare una cifra esatta, perché dipende dagli strumenti tecnologici che si scelgono, ma il costo potrebbe aggirarsi intorno ai 1.000-1.500 euro all’ettaro per il monitoraggio dell’umidità del terreno, informazione di grande rilevanza per pianificare l’impiego irriguo”. Lo ha detto Salvatore Gentile del Consorzio di Bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo (Cer), nel corso del webinar “Smart Irrigation, tecnologie e strategie per il risparmio idrico” organizzato da Fieragricola e dalla rivista Terra è Vita del gruppo New Business Media – Edagricole di Bologna, in vista della quarta edizione di Fieragricola Tech, expo-conference in programma il 29 e 30 gennaio 2025 e rivolta a imprenditori agricoli, operatori del settore primario, dottori agronomi, agrotecnici, periti agrari, decisori aziendali, energy manager e studenti.


Al centro dell’evento di gennaio, le aree tematiche che sono sinonimo di innovazione e che saranno i driver per un’agricoltura sempre più sostenibile sul piano economico, ambientale e sociale: robotica, meccanizzazione e automazione, smart irrigation, energie rinnovabili e bio-solution. Fondamentale, ha proseguito Gentile, è il passaggio “da una gestione dell’irrigazione basata su stime e abitudini a un approccio più scientifico e preciso, monitorando costantemente l’umidità del suolo, le condizioni atmosferiche e le esigenze specifiche di ogni coltura, per definire con esattezza quando e quanto irrigare”.


Fra gli strumenti a supporto dell’agricoltore è possibile adottare sensori per misurare l’umidità del suolo e fornire dati precisi sulle necessità idriche delle piante; immagini satellitari per monitorare lo stato delle colture e individuare eventuali stress idrici; modelli matematici in grado di simulare il bilancio idrico del suolo e che consentono di prevedere le esigenze irrigue. Oltre al sistema Irriframe, messo a disposizione gratuitamente dal Cer, per indicare agli agricoltori il momento ideale per irrigare nei campi. Satelliti e droni possono, inoltre, fornire ulteriori informazioni per una smart irrigation, Accanto alla smart irrigation, la ricerca deve proseguire il proprio percorso, attraverso lo sviluppo di varietà vegetali più resistenti alla siccità, migliorando le tecniche di irrigazione di precisione e utilizzando la fertirrigazione e i biostimolanti per aiutare le piante a far fronte allo stress idrico. In vista della quarta edizione di Fieragricola Tech (29 e 30 gennaio 2025), Veronafiere ha programmato altri due webinar. Il prossimo 11 dicembre, l’Informatore Agrario parlerà di droni e robot, fra costi, applicazioni in campo, normative che ne limitano la diffusione, con la presentazione dei dati dell’unico osservatorio nazionale su robotica e automazione in agricoltura, a cura dell’Università di Padova e Informatore Agrario. Il prossimo 14 gennaio, Image Line affronterà i temi della digitalizzazione in agricoltura e della gestione dei dati per migliorare l’efficienza dell’azienda agricola e accedere ai finanziamenti.

Lollobrigida: trattato Ue-Mercosur non condivisibile così com’è

Lollobrigida: trattato Ue-Mercosur non condivisibile così com’èRoma, 18 nov. (askanews) – “Così come è impostato il trattato UE-Mercosur non è condivisibile. Pur auspicando un mercato più aperto e regolato da trattati, è evidente che le attuali economie, organizzazione del lavoro e rispetto delle norme di carattere ambientale siano estremamente differenti tra i due contesti”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.


“Le crisi geopolitiche hanno già drammaticamente indebolito ulteriormente il nostro settore primario – argomenta il ministro – che difficilmente potrebbe reggere un impatto di importazioni a costi di produzione e quindi prezzi decisamente più bassi. Va verificato a monte l’adeguamento nei Paesi aderenti al Mercosur agli stessi oneri che imponiamo ai nostri agricoltori in termini di rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente”, ha concluso Lollobrigida.

In Spagna 3 mln aiuti per digitalizzare settore agroalimentare

In Spagna 3 mln aiuti per digitalizzare settore agroalimentareRoma, 18 nov. (askanews) – Il ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione spagnolo ha concesso un aiuto di tre milioni di euro alla consulenza per la digitalizzazione del settore agroalimentare e forestale, si tratta di risorse cofinanziate dall’Unione Europea e inquadrate nel Piano Strategico della PAC. Gran parte degli aiuti sono destinati a facilitare l’implementazione da parte degli utenti del Quaderno digitale sullo sfruttamento agricolo e fanno parte di una delle misure del Piano 43.


Gli aiuti verranno concessi attraverso il Fondo Agrario di Garanzia spagnolo (FEGA) e finanzieranno sette proposte per la creazione e la fornitura di servizi di consulenza per la transizione digitale nel settore agroalimentare e forestale. I sussidi rientrano nel quadro del Piano strategico della politica agricola comune 2023-2027 e sono cofinanziati per il 43% dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e per il 57% dal ministero. Questo programma di aiuti è considerato una parte essenziale delle politiche per rafforzare il sistema di conoscenza e innovazione agricola (AKIS) ed è un’azione che fa parte di una delle 43 misure impegnate dal governo per migliorare la situazione degli agricoltori e degli allevatori. Le sette proposte beneficiarie sono state presentate da Cooperative Agroalimentari della Spagna, Unione dei Piccoli Agricoltori e Allevatori (UPA), Associazione Agraria dei Giovani Agricoltori (ASAJA), Federazione Spagnola del Vino (FEV), Associazione di Servizi agli Allevatori e agli Agricoltori Riojanos (ASEGAR), Fundación Cajamar e la Federazione Spagnola del Vino (FEV), che ha due diversi progetti sovvenzionati.

Tajani a Bruxelles ribadisce “no” all’uso delle armi italiane fuori dall’Ucraina

Tajani a Bruxelles ribadisce “no” all’uso delle armi italiane fuori dall’UcrainaBruxelles, 18 nov. (askanews) – “Non cambia la linea italiana dell’utilizzo delle nostre armi all’interno del territorio ucraino”, e quindi non per colpire obiettivi militari in territorio russo. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, rispondendo ai giornalisti al suo arrivo al Consiglio Esteri dell’Ue, oggi a Bruxelles. Tajani ha anche ribadito la posizione italiana a favore di una conferenza di pace che includa anche i russi e la Cina, sperando che i cinesi possano svolgere un ruolo positivo.


“La nostra posizione è molto chiara: noi siamo dalla parte dell’Ucraina e continueremo a sostenerla; questo non vuol dire che non si debba lavorare per la pace, lo abbiamo sempre detto. Siamo favorevoli – ha detto Tajani – a una conferenza di pace come quella che c’è stata in Svizzera, però con la presenza dei russi, dei cinesi, degli indiani, dei brasiliani. Io mi auguro che la Cina possa svolgere un ruolo positivo per far comprendere alla Russia che non bisogna continuare con questa guerra insensata. Certo, la presenza di militari nordcoreani non è un bel segnale. Ecco perché bisogna impedire che ci sia una escalation”. “Per quanto ci riguarda – ha affermato il ministro – noi continueremo a seguire la linea che abbiamo sempre seguito, quella dell’utilizzo delle nostre armi all’interno del territorio ucraino. Non cambia la nostra linea, andiamo avanti in questa direzione”.


Riguardo alla recente telefonata del cancelliere tedesco Olaf Scholz al presidente russo Vladimir Putin, Tajani ha osservato: “Tutti quanti dobbiamo lavorare per la pace, ma la telefonata non mi pare che abbia ottenuto grandi effetti; però credo che sia anche giusto che si faccia una scelta unitaria e coesa da parte di tutti i paesi della Nato, da parte di tutti gli interlocutori”. “Serve una conferenza di pace. Anche Zelensky”, il presidente ucraino, “dice che si arriverà entro il 2025 alla pace. Tutti quanti ce lo auguriamo. Deve essere una pace giusta, che non significa la sconfitta dell’Ucraina”.


“Ogni paese che segue con attenzione le vicende della guerra in Ucraina – ha continuato Tajani – lavora per la pace. Noi stiamo lavorando per la pace. Bisogna lasciare sempre uno spazio aperto alla diplomazia. Questo non significa rinunciare a sostenere l’Ucraina, un paese candidato a far parte dell’Unione europea e della Nato. Quindi l’amicizia con questo paese è fuori discussione. Però – ha concluso il ministro – bisogna trovare una soluzione, perché centinaia di migliaia di morti sono per l’umanità un fardello gravissimo”.

In 2023-24 prodotte 77.000 tonn. olive tavola, ma consumo 149.000

In 2023-24 prodotte 77.000 tonn. olive tavola, ma consumo 149.000Roma, 18 nov. (askanews) – Nella campagna 2023-24, l’Italia ha prodotto circa 77mila tonnellate di olive da tavola, ma se ne sono consumate 149mila, vale a dire il doppio. Bene anche l’export, che si è attestato sulle 36mila tonnellate. Si tratta di una nicchia produttiva che fa il 2% dell’intera produzione mondiale, ma che ha grandi potenzialità. Se ne è discusso in un convegno che ha coinvolto rappresentanti della filiera e della politica, Assom, la prima associazione italiana dei produttori di olive da mensa, nata nel 2016 e dal 2023 socio aggregato di Assitol, l’associazione italiana dell’industria olearia, aderente a Federalimentare e Confindustria. L’associazione coinvolge 2100 produttori, le aziende aderenti, in media, trasformano ogni anno circa 65mila tonnellate di olive da tavola.


Obiettivo del convegno “Verso una federazione europea per rafforzare il settore” è dare voce e forza al comparto delle olive da tavola, in Italia e in Europa, offrendo così nuove opportunità anche alla filiera olivicolo-olearia. Per crescere, insomma, è necessario modernizzare il sistema produttivo e lavorare sia sulla quantità che sulla qualità dei prodotti. Ecco perché Assom propone la creazione di una federazione di settore, capace di contare a Roma come a Bruxelles. “Il nostro è un ambito ristretto, una nicchia produttiva già molto vitale – ha spiegato Angelo Moreschini, presidente di Assom – E’ sbagliato considerarci figli di un dio minore, siamo parte integrante della filiera olivicolo-olearia e possiamo fare molto per darle nuovo slancio”.


Nella campagna 2023-24, in base alle rilevazioni del Consiglio oleicolo internazionale, l’Unione europea ha prodotto 829mila tonnellate di olive, mentre nel mondo si sono superati i 3 milioni di tonnellate di olive da tavola. Una tendenza positiva, che i produttori italiani stanno già intercettando, puntando sempre di più sui mercati extra-UE. “Le olive da mensa piacciono sempre di più – ha confermato Moreschini – ora anche all’estero i consumi sono in crescita. Il fenomeno non riguarda soltanto i Paesi tradizionalmente produttori di olive e va ben oltre l’Europa”. Stati Uniti, Arabia Saudita, Brasile e Canada, infatti, sono i maggiori acquirenti di un prodotto legato all’Italian style e alla Dieta mediterranea. Se le potenzialità di crescita sono significative, lo sono altrettanto le criticità che colpiscono il comparto, comuni al mondo oleario italiano. Il sistema olivicolo italiano è sottodimensionato e frammentato e fatica a rispondere alle richieste di un mercato in espansione. Inoltre crisi climatica e rincari energetici hanno pesantemente influito sulla produzione.

Confagri Toscana: in aziende agricole sempre meno infortuni

Confagri Toscana: in aziende agricole sempre meno infortuniRoma, 18 nov. (askanews) – “Per rafforzare la sicurezza sul lavoro in agricoltura le parole chiave sono: innovazione, incentivi e semplificazione”. A dirlo è Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana, dopo gli Stati Generali della Sicurezza sul lavoro in agricoltura, con il ministro Lollobrigida, le istituzioni e le parti sociali sul tema degli infortuni sul lavoro, che si sono tenuti la scorsa settimana a Roma.


“Le aziende agricole registrano una minor incidenza di infortuni nel corso degli ultimi anni – spiega Cavicchioli – Certamente i macchinari obsoleti non agevolano la prevenzione degli incidenti e d’aiuto sono tutte quelle opportunità per nuovi investimenti. Sul piano normativo, occorre semplificare il sistema di regole, privilegiando la sicurezza sostanziale rispetto a quella formale, e adeguando la normativa alle peculiari caratteristiche del lavoro agricolo. Bisogna, inoltre, migliorare il sistema dei controlli, selezionando con maggiore attenzione le imprese da ispezionare”. “Dal confronto con gli altri Paesi europei, in realtà, emerge che il dato degli infortuni in Italia è in linea con gli indici medi dell’Unione e di molto inferiore rispetto a un importante Paese agricolo come la Francia. A questi risultati stanno contribuendo diversi fattori, quali lo sviluppo di forme di agricoltura sostenibile, la presenza di operatori sempre più professionali, oltre al contributo dato da tutta la filiera nel mettere a disposizione mezzi tecnici in grado di seguire l’evoluzione dell’agricoltura”, ha concluso.


Secondo i dati nazionali dell’Inail nell’ultimo quinquennio (2018-2022), gli incidenti occorsi ai dipendenti agricoli sono sensibilmente diminuiti, a parità di occupati. Nel 2022 si è registrato un decremento del 21,5% rispetto al 2018. Una tendenza positiva che prosegue anche nel 2023. Si evidenzia una contrazione anche degli incidenti mortali denunciati che, mediamente, sempre nel periodo di riferimento, sono risultati in leggero calo: il dato massimo, pari a 171 infortuni, è stato rilevato nel 2019 e quello minimo, 137 infortuni, nel 2022.

Claudio Baglioni costretto a rinviare il tour per l’epicondilite

Claudio Baglioni costretto a rinviare il tour per l’epicondiliteMilano, 18 nov. (askanews) – Appuntamento riviato al 2025. La partenza del tour nei grandi teatri lirici italiani di Claudio Baglioni – Piano di volo Solotris – che avrebbe dovuto debuttare giovedì 21 novembre al Teatro Lyrick di Assisi, è posticipata al 15 gennaio 2025 a causa di una epicondilite al gomito destro e di una artralgia da tendinopatia carpo-metacarpale bilaterale che hanno colpito Baglioni.


Questo tipo di patologia non permette lo svolgimento di un concerto one man show voce e altri strumenti e la prognosi prescritta è di 60 giorni di riposo assoluto. Piano di volo Solotris partirà il 15 gennaio 2025 da Roma, prima di tre nuove date previste al Teatro dell’Opera. Gli altri due appuntamenti a Roma saranno il 12 maggio e il 27 ottobre 2025.


I biglietti per le tre nuove date al Teatro dell’Opera saranno disponibili da domani, martedì 19 novembre, alle ore 16.00 su TicketOne.it e nei punti vendita e nelle prevendite abituali (per info www.friendsandpartners.it). A breve saranno comunicate le informazioni per i concerti inizialmente programmati fino al’11 gennaio 2025 e le date di recupero, per le quali rimarranno validi i biglietti acquistati. Queste le parole che il popolare cantautore ha condiviso via social con i fan per raccontare quanto accaduto.


“È andata così. Subito dopo aver terminato gli eventi di aTUTTOCUORE all’Arena di Verona, mi sono messo all’opera per prepararmi ai concerti solistici di Piano di volo. Questo è il nome del progetto scelto per la parte conclusiva – la terza, sottotitolata SoloTris – delle mie rappresentazioni a solo. E, come ogni volta, con la speranza e l’ambizione di fare meglio e di più delle volte precedenti. Questa, poi, essendo l’ultima tournée nei grandi teatri lirici, l’avrei voluta e dovuta far diventare la più importante e perfezionata delle esecuzioni e interpretazioni, impiegando tutte le capacità in mio possesso. Per raggiungere il risultato auspicato, mi sono così esercitato, suonando e cantando, per molte ore al giorno, cercando soluzioni nuove e ottimali d’arrangiamento e prospettive di giusta realizzazione per ogni strumento. Qui qualcosa non è andato come doveva e dai e dai, ho caricato eccessivamente braccia e mani, sforzando troppo tendini, legamenti e articolazioni. Perciò mi sono procurato dolori e infiammazioni che ho curato con procedure fisioterapiche mentre, però, nell’imminenza del debutto del tour, continuavo a provare i brani (50 tra i titoli decisi e quelli di riserva) del repertorio che avrei presentato sul palco. La condizione di polso, avambraccio, braccio destro è, in questo modo, peggiorata fino a interessare anche la spalla e pure il povero morale. Una performance a solo, la più impegnativa e difficile tra tutti i tipi di esibizione, chiede al protagonista di arrivarci nella forma più buona, anche perché è unico artista in scena e non può appoggiarsi ad altri comprimari e farsi aiutare laddove sia in difficoltà. Oltre a questo presupposto, tentare, comunque, di superare precauzioni e fastidi può portare a danni più gravi e, potenzialmente, cronici, finendo con il pregiudicare l’intera vicenda artistica. Di conseguenza, per sanare completamente questo malanno funzionale, sono costretto (con rammarico, dispiacere, rincrescimento, amarezza e tutte le scuse per il disagio che causerà questo tempo di ritardo) a posticipare, con la più corretta cautela, l’inizio del giro. Solo le prime date del calendario saranno spostate. Il resto rimarrà inalterato e il mio Piano di volo inaugurerà la partenza il 15 gennaio 2025, dal Teatro dell’Opera di Roma, sul cui scenario cominciò quest’avventura musicale che compirà tre anni in quei giorni. Un’altra trasvolata per un viaggio che va avanti e noi insieme a lui”.

Auricchio (Afidop): formaggi Dop preoccupati da esito elezioni Usa

Auricchio (Afidop): formaggi Dop preoccupati da esito elezioni UsaRoma, 18 nov. (askanews) – “Rispetto all’export, guardiamo con preoccupazione al recente esito delle elezioni USA, che inevitabilmente accende un nuovo campanello d’allarme per il nostro settore”. Lo ha detto Antonio Auricchio, presidente di Afidop, l’associazione formaggi italiani DOP e IGP, che oggi ha fornito uno spaccato sulla situazione dell’export italiano in occasione della “Settimana della Cucina Italiana nel mondo”.


“Ricordiamo che gli USA sono il nostro primo mercato extra UE. Un Paese strategico – ha spiegato Auricchio – in particolare per Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano, che da soli, rappresentano l’80% dell’export italiano negli Stati Uniti. Nel 2020 in seguito ai dazi imposti da Trump l’export dei formaggi italiani negli USA aveva perso oltre 6mila tonnellate, pari a 65 milioni di euro. Confidiamo che non vengano vanificati i passi avanti compiuti”.

Nel 2023 esportate nel mondo 254.000 tonn. formaggi italiani Dop

Nel 2023 esportate nel mondo 254.000 tonn. formaggi italiani DopRoma, 18 nov. (askanews) – Sono quasi 600mila i ristoranti nel mondo che si autodefiniscono italiani, ma secondo Fipe oltre 2.200 lo sono davvero, e numerosi mettono in carta i formaggi Dop del Belpaese, che sono la prima voce del fatturato cibo Dop del nostro Paese e rappresentano circa il 60% dell’export mondiale dei prodotti caseari italiani, con 254 mila tonnellate esportate nel 2023, per un valore stimato che sfiora i 3 miliardi di euro (+11%).


Lo spaccato è fornito da Afidop, Associazione Formaggi Italiani Dop e Igp ed è stato reso noto in occasione della “Settimana della Cucina Italiana nel mondo”, l’annuale rassegna del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in programma dal 16 al 22 novembre, a cui l’Associazione partecipa negli USA, con un corner formaggi Afidop che vedrà protagonisti, il Grana Padano Dop, il Parmigiano Reggiano Dop, il Piave Dop ed il Provolone Valpadana Dop, in occasione di due incontri che si terranno il 18 e 19 novembre presso l’ambasciata italiana a Washington. “I formaggi Dop e Igp sono parte integrante dell’eredità culturale della cucina italiana, portabandiera della qualità e del Made in Italy nel mondo – ha detto Antonio Auricchio, presidente di Afidop – pertanto è indispensabile promuovere, soprattutto all’estero, strumenti per proteggerli e valorizzarli, come le nostre Linee Guida, che abbiamo in programma di esportare oltreconfine. Un altro strumento che intendiamo rilanciare, per offrire un racconto argomentato delle nostre eccellenze, è il carrello dei formaggi: un percorso all’insegna del gusto nella storia e nelle tradizioni dei nostri territori, tra stagionature e metodi di produzione unici”.


I formaggi a Dop costituiscono un ingrediente essenziale dei piatti italiani più amati e iconici al mondo, in Canada e USA come in Oriente: ad esempio, la Cacio e pepe con Pecorino Romano Dop. Quest’ultima, in particolare, è diventata così di moda nei ristoranti italiani a Tokyo e in Giappone da aver fatto schizzare le vendite dei prodotti caseari: dopo aver messo a segno un +33% nel 2022, l’export verso il Giappone nel 2023 è cresciuto del 14,9% per un valore di circa 15,7 miliardi di yen, pari a 96 milioni di euro, come riporta Ice. La passione dell’estero per l’eccellenza italiana è testimoniata anche dalle vittorie ai concorsi internazionali: 12 i formaggi italiani ad aver conquistato la medaglia d’oro agli International Cheese Awards 2024, con alcune delle produzioni Dop più famose dello Stivale: dal Parmigiano Reggiano al Taleggio, dalla Mozzarella di Bufala Campana al Gorgonzola.


Tra i formaggi Dop più esportati il Grana Padano (il 52% delle sue vendite va all’estero e sono 1,5 milioni le forme esportate nei primi 7 mesi del 2024 con un +10,18%), Parmigiano Reggiano (34.924 tonnellate esportate nei primi 6 mesi 2024, +17,5%), Mozzarella di Bufala Campana (l’export vale il 38,3% delle vendite totali), Gorgonzola (oltre 1 milione le forme esportate nel primo semestre 2024, +4%), e Pecorino Romano (il 70% della sua produzione è destinata ai mercati internazionali). Secondo la piattaforma di social intelligence Blogmeter, a livello globale i primi quattro formaggi certificati più citati nelle ricerche online sono la Mozzarella di Bufala Campana Dop (56.700 ricerche), il Gorgonzola Dop (23.200), il Parmigiano Reggiano Dop (18.300) e il Grana Padano Dop (9.200).