Auto, Acea a Ue: serve chiarezza, risolvere impasse su emissioni
Auto, Acea a Ue: serve chiarezza, risolvere impasse su emissioniMilano, 9 mar. (askanews) – L’Associazione europea dei costruttori di auto (Acea) invita la Commissione europea e il Consiglio a giungere a una risoluzione sull’attuale impasse sulla legislazione dell’Ue sulle emissioni di CO2 di auto e furgoni, che doveva essere firmata all’inizio di marzo.
La trasformazione fondamentale per l’industria automobilistica europea “richiede sicurezza nella pianificazione”.
Inoltre secondo l’Acea l’apertura tecnologica è indispensabile per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. In quest’ottica Acea “prende atto” che l’accordo finale sulla CO2 – raggiunto lo scorso ottobre tra Commissione europea, Parlamento e Consiglio – include riferimenti al possibile ruolo futuro dei combustibili rinnovabili.
Acea invita inoltre i responsabili politici ad affrontare le emissioni della flotta esistente di veicoli su strada.
“L’elettrificazione di massa è una parte importante della soluzione verso cui tutti stiamo spingendo, ma non è una soluzione miracolosa. Il nemico è l’energia basata sui fossili, non una particolare tecnologia”, ha dichiarato il presidente di Acea, Luca de Meo.
“Rileviamo che l’Europa è l’unica area geografica destinata ad abbandonare la neutralità tecnologica come pilastro del suo quadro normativo”, ha aggiunto de Meo.
L’industria automobilistica europea è “pienamente impegnata ad affrontare il cambiamento climatico il più rapidamente possibile, collaborando con tutti i partner. Sta facendo del suo meglio per investire massicciamente nell’elettrificazione, costruire la catena del valore verticale, mantenere i posti di lavoro e aiutare l’UE a rimanere competitiva”.
Acea infine esorta i responsabili politici a mettere in atto le condizioni per una rapida diffusione di auto e furgoni a emissioni zero. Fra queste, l’accesso alle materie prime necessarie e una fitta rete di infrastrutture di ricarica. Nell’ambito della revisione del regolamento sulla CO2 prevista per il 2026, “dovrebbero esserci KPI chiari per monitorare i progressi in questi settori”.