Auto, Gentiloni: su stop termiche ci sarà verifica di fattibilità
Auto, Gentiloni: su stop termiche ci sarà verifica di fattibilità
C’è clausola di revisione. Ma importante dare orizzonte a imprese
Roma, 16 feb. (askanews) – La proposta di accelerazione sul taglio delle emissioni e lo stop alle auto con propulsori termini del Parlamento europeo “prevede una clausola di revisione a un certo punto, per verificare se i livelli di sviluppo delle reti siano tali da confermare l’obiettivo 2035”. Lo ha rilevato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, durante una conferenza stampa assieme ai vertici di Cdp, rispondendo ad una domanda sul tema, dopo il coro di preoccupazioni e proteste che innanzitutto dal settore dell’auto e delle componentistica, molto rilevante in Italia, ha seguito il recente voto del Parlamento europeo.
In particolare nel mirino delle critiche vi è il termine per l’abbandono della produzione di motori a benzina e diesel, con i nuovi veicoli che dovrebbero unicamente essere elettrici o a idrogeno. Secondo diverse associazioni gli obiettivi fissati non sono realizzabili nei tempi previsti, specialmente per le eventuali reti di distribuzione di idrogeno.
Questo obiettivo è stato in realtà deciso “due anni fa – ha detto Gentiloni – è un obiettivo che sarà verificato nella sua fattibilità. Ma è molto importante per le imprese dare un orizzonte. Non possiamo improvvisare, dobbiamo dare alle imprese la certezza di un orizzonte: penso che sia molto importante – ha detto -. Poi, ovviamente, ho pieno rispetto delle opinioni dei diversi governi, e questo farà parte della dialettica nel Consiglio europeo”.
Quanto agli aiuti all’industria “certamente ci sono, c’è un volume enorme di investimenti, ciascuno dei programmi dedica una parte molto consistente al sostegno ai veicoli elettrici – ha detto Gentiloni – alla mobilità sostenibile. Solo uno dei programmi ha 250 miliardi di euro dedicati alla transizione verde una parte consistente di questi è per la mobilità”.
“L’esistenza di sostegni ovviamente non cancella la difficoltà della sfida, perchè sappiamo benissimo che comporta grandi trasformazioni, soprattutto nella componentistica e sappiamo quanto sia importante per l’Italia. E’ una sfida che il paese e che l’Ue devono prendere nelle mani. Ci saranno delle difficoltà ma ci saranno anche delle opportunità straordinarie di lavoro – secondo il commissario Ue -. Vogliamo essere trascinati da questa vicenda o vogliamo esserne protagonisti? Penso che faccia benissimo l’Ue a voler essere protagonista”.
In particolare nel mirino delle critiche vi è il termine per l’abbandono della produzione di motori a benzina e diesel, con i nuovi veicoli che dovrebbero unicamente essere elettrici o a idrogeno. Secondo diverse associazioni gli obiettivi fissati non sono realizzabili nei tempi previsti, specialmente per le eventuali reti di distribuzione di idrogeno.
Questo obiettivo è stato in realtà deciso “due anni fa – ha detto Gentiloni – è un obiettivo che sarà verificato nella sua fattibilità. Ma è molto importante per le imprese dare un orizzonte. Non possiamo improvvisare, dobbiamo dare alle imprese la certezza di un orizzonte: penso che sia molto importante – ha detto -. Poi, ovviamente, ho pieno rispetto delle opinioni dei diversi governi, e questo farà parte della dialettica nel Consiglio europeo”.
Quanto agli aiuti all’industria “certamente ci sono, c’è un volume enorme di investimenti, ciascuno dei programmi dedica una parte molto consistente al sostegno ai veicoli elettrici – ha detto Gentiloni – alla mobilità sostenibile. Solo uno dei programmi ha 250 miliardi di euro dedicati alla transizione verde una parte consistente di questi è per la mobilità”.
“L’esistenza di sostegni ovviamente non cancella la difficoltà della sfida, perchè sappiamo benissimo che comporta grandi trasformazioni, soprattutto nella componentistica e sappiamo quanto sia importante per l’Italia. E’ una sfida che il paese e che l’Ue devono prendere nelle mani. Ci saranno delle difficoltà ma ci saranno anche delle opportunità straordinarie di lavoro – secondo il commissario Ue -. Vogliamo essere trascinati da questa vicenda o vogliamo esserne protagonisti? Penso che faccia benissimo l’Ue a voler essere protagonista”.