Annunciate le 21 Cantine vincitrici del concorso “L’Umbria del Vino”Milano, 21 feb. (askanews) – Le 21 aziende vincitrici del concorso enologico “L’Umbria del Vino” sono le perugine Tenute Baldo, Cantine Briziarelli, Cantina Dionigi, Tenute Lunelli, Vetunna-Cantine Bettona, Di Filippo, Cantina Baldassarri, Terre De La Custodia, Semonte, Pucciarella, Fratelli Pardi, La Veneranda, Le Cimate, Scacciadiavoli, Tenuta Alzatura, Tenuta Colfalco, e le ternane Le Crete, Santo Iolo, Bigi, Cantina Blasi e Chiesa del Carmine.
L’annuncio è stato dato alla Camera di Commercio dell’Umbria a Perugia dal presidente Giorgio Mencaroni e dal segretario generale Federico Sisti, dal presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella (in videocollegamento), che ha capitanano la Commissione di degustazione che ha assaggiato alla cieca 166 vini di 61 Cantine. La cerimonia ufficiale di premiazione dei vini vincitori si terrà il 29 febbraio. Per le bottiglie vincitrici è prevista la possibilità di utilizzare un bollino da applicare sulle confezioni.
Realizzata la “Carta dei Vigneti e delle Zone di Franciacorta”Milano, 21 feb. (askanews) – Il cartografo e critico enologico Alessandro Masnaghetti ha realizzato la “Carta dei Vigneti e delle Zone di Franciacorta”, frutto di un lavoro di tre anni su un territorio grande poco meno di quattromila ettari vitati. Lo storico collaboratore di Veronelli, ha diviso in 134 zone le colline che vanno da Brescia fino all’estremità più a Sud del Lago d’Iseo, “cercando di trovare il giusto equilibrio tra dettaglio, estensione delle zone, storia e tradizione”.
Il progetto è partito dallo studio del Catasto napoleonico stilato all’inizio dell’Ottocento, lo stesso alla base dell’introduzione ufficiale in Borgogna dei “lieux-dits”. “La valorizzazione di un vino può e deve passare anche attraverso la valorizzazione della terra – ha spiegato Masnaghetti, ribattezzato “Map Man” per il suo lavoro in diverse Denominazioni italiane – e la valorizzazione della terra non può prescindere dal riconoscimento e dalla regolamentazione di nomi e di luoghi, tanto più che la Franciacorta ha potuto dare a questo lavoro sul campo delle basi storiche incontestabili”. Nelle intenzioni del Consorzio Franciacorta la Carta dei vigneti vuole creare un linguaggio comune che descriva la Denominazione permettendone una lettura immediatamente fruibile, ma soprattutto sarà la base di partenza del lungo iter per giungere alla definizione delle Unità geografiche aggiuntive (Uga).
Vino, Consorzio Doc Sicilia racconta Denominazione in Uk, Usa e CanadaMilano, 21 feb. (askanews) – Regno Unito, Usa, Canada e Cina: sono questi i Paesi, oltre all’Italia e all’Europa, sui quali punterà l’attenzione nel 2024 il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia per promuovere la qualità dei suoi prodotti e innalzarne così il valore. Un intenso programma di relazioni ed educational con distributori, ristoratori e retailers volti ad aumentare la conoscenza e la visibilità del brand.
In particolare, il 10 giugno a Londra, si terrà un “walk around tasting” dedicato all’incontro tra aziende e buyers del mercato UK, in collaborazione con la testata trade “The Drinks Business”. A seguire, negli Stati Uniti, oltre alla partnership con Colangelo & Partners per seminari, tasting e incoming per gli operatori del settore, si ripeterà un “Grand walk around tasting” a New York (20 giugno), preceduto da altri eventi più piccoli a Boston (12 giugno), Chicago (13 giugno) e Miami (17 giugno). Le attività dedicate al trade saranno completate dalla partecipazione del Consorzio al “TexSom”, e dalla presenza di vini Sicilia Doc al “Wine & Spirits event” a New York il 15 febbraio, e alle tappe di Washington il 18 marzo e San Francisco il 27 marzo dello “Slow Wine Tour”. In Canada saranno coinvolti i principali Monopoli del Paese, ed è prevista una grande attività promozionale in Ontario dal 21 luglio al 17 agosto con Lcbo, nonché la partecipazione al “Festival des vins de Saguenay” in Quebec (11-13 luglio). “In Europa, dai giornalisti ai sommelier, dagli influencer agli operatori del settore, il Consorzio vuole raggiungere i propri target principali, oltre che con i canali digital anche con eventi sul territorio nazionale” ha affermato il presidente del Consorzio, Antonio Rallo, aggiungendo che “una delle occasioni più importanti per divulgare i prodotti consortili sarà Vinitaly, a cui presenzierà ancora una volta con uno stand totalmente dedicato, dove si alterneranno masterclass, seminari e degustazioni per il pubblico qualificato della fiera, mettendo in degustazione i vini dei produttori che aderiranno all’iniziativa”.
Proprio per quanto riguarda il salone internazionale del vino e dei distillati che si terrà a Verona dal 14 al 17 aprile, oltre ai focus sull’enoturismo siciliano realizzati in collaborazione con “Le Soste di Ulisse”, il Consorzio presenterà i risultati e organizzerà delle degustazioni di alcuni vini sperimentali nell’ambito del progetto per la “Valorizzazione della biodiversità viticola siciliana” (BiViSi). Sarà poi illustrato il progetto “Vista Lucido”, che ha l’obiettivo “di creare un modello di approccio innovativo e sostenibile di valorizzazione delle produzioni autoctone, con particolare riguardo alla cultivar Lucido con la conseguente valorizzazione dei vini, anche attraverso l’introduzione di nuove tipologie di prodotto, e migliorando la loro riconoscibilità sui mercati”.
Vino, Miro: Ungheria, Polonia e Kazakistan mercati ormai maturiMilano, 21 feb. (askanews) – “Noto una certa distanza tra i dati teorici sui mercati e la realtà, in particolare nel distinguere le potenzialità dei mercati: per esempio Ungheria, Polonia e Kazakistan, di cui anni fa tra i primi abbiamo intuito le potenzialità, non si possono più classificare come mercati emergenti come si legge nei report, ma si accingono a diventare maturi. Mentre realmente emergenti sono Malaysia, Thailandia e Messico. I mercati maturi rimangono importanti, al netto della congiuntura economica abbastanza pesante che li investe, mentre per la Cina si conferma lo scetticismo che ho manifestato prima della flessione iniziata nel 2019 a causa della pandemia”. Lo ha detto Joanna Miro, fondatrice e titolare di “Italian Taste Summit” (ITS), la cui ottava edizione è andata in scena nei giorni scorsi alla Villa Reale di Monza.
“Sono soddisfatta perché molti produttori ritornano e questo è un segno inequivocabile della loro soddisfazione per i risultati che ottengono, e perché aderiscono nuove aziende e agenzie: abbiamo avuto i più grandi importatori di Estonia, Ungheria, Kazakistan e Albania” ha commentato Miro, spiegando che “per i buyer lavoriamo su un database di ottomila contatti, che operano nell’horeca, orientati su un prezzo all’esportazione dai 4,5 euro in su”. La quarantina di aziende vitivinicole presenti alla manifestazione hanno incontrato buyer provenienti da Usa, Germania, Russia, Giappone, Hong Kong, Danimarca, Polonia, Messico, Svizzera e molti altri Paesi, secondo un calendario di appuntamenti prefissato e con la distintiva formula one-to-one meeting. Joanna Miro ha infine annunciato una collaborazione tra Wine Global Aspect-WGA, di cui è Ceo, con l’Accademia italiana della vite e del vino (Aivv) e lo Iulm di Milano: “un progetto di alta formazione per supportare i produttori e rendere più profittevole la loro attività”.
La prossima edizione di “Italian Taste Summit” si svolgerà a inizio febbraio 2025 sul Lago di Garda.
Vino, Consorzio Lugana Doc: al via tour promozionale in Germania e GBMilano, 21 feb. (askanews) – Il 60% della produzione di vino Lugana Doc viene venduta in oltre 65 Paesi nel mondo e il Consorzio ha quindi deciso di insistere anche nel 2024 nella sua strategia di promozione in alcuni Paesi d’elezione come la Germania (primo mercato di destinazione) e la Gran Bretagna.
Si parte il 23 febbraio con un “trade tasting lunch” al ristorante Bancone Borough Yards di Londra, rivolto ai maggiori operatori del vino della metropoli, con l’obiettivo di “incrementare la presenza sulle carte vini da un lato e dare visibilità ai produttori non ancora distribuiti, introducendoli a piccoli o medi importatori”. Si passa poi in Germania dove, in collaborazione con la rivista Vinum, sono previsti eventi il 26 febbraio a Monaco, il 3 e 4 marzo a Karlsruhe per la nuova fiera B2B “Eurovino” dedicata all’area DACH e Nord Europa, e dal 12 al 14 marzo a Dusseldorf per “Prowein”. Tutte le masterclass saranno condotte da Claudia Stern che si soffermerà in particolar modo sul Metodo Classico, sulla Riserva e sull’anteprima dell’annata 2023.
Riprenderà poi l’impegno nel mercato britannico con una nuova edizione di “Lugana On Tour UK” in collaborazione con la F&B managers association of London, studiato per avvicinare operatori B2B, Horeca e stampa al mondo di questo vino bianco prodotto nelle province di Brescia e Verona. Si parte il 19 marzo a Londra, per poi seguire a Manchester il 18 giugno e infine il 17 settembre a Birmingham. “Soprattutto per quanto riguarda i vini bianchi qesto periodo dell’anno è per noi strategico, è il momento per i buyer di effettuare gli acquisti in vista del periodo estivo” ha spiegato il direttore del Consorzio, Edoardo Peduto, aggiungendo che “per noi è quindi fondamentale intensificare lo sforzo promozionale nei primi mesi dell’anno, per dare molteplici opportunità ai nostri produttori di visibilità, con eventi di grande qualità e un pubblico di operatori del settore attentamente selezionato”.
Inaugurato anno accademico Università Scienze gastronomiche PollenzoMilano, 20 feb. (askanews) – Si è svolta oggi la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023-24 dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), il ventesimo dalla sua fondazione nel 2004. “Pollenzo deve essere il centro del futuro, quindi un laboratorio in attività costante e per fare questo occorre uno spirito critico che operi sulla nozione stessa di gastronomia. Possiamo e dobbiamo rovesciare la definizione stessa di gastronomia ‘conoscenza ragionata’ dei nutrimenti, in una società in cui la ragionevolezza e l’irragionevolezza delle conoscenze è gestita dall’alto, dai supermercati, dalla promozione pubblicitaria e dall’Intelligenza Artificiale” ha affermato nel corso della sua Lectio Magistralis, Alberto Capatti, primo rettore e tra i padri fondatori dell’ateneo, sottolineando che “dobbiamo conferire alla gastronomia un ruolo che non è quello di conoscenza ragionata o ragionevole ma di critica del sistema alimentare, quale esso sia, partendo dal presente e ritornando ad esso. Dobbiamo quindi riformulare tutto il nostro sistema alimentare con una visione critica che ne cancella i valori attualmente pubblicizzati” ha continuato, chiosando che “questo implica che l’insegnamento stesso della gastronomia parta da una autocritica che mette in evidenza uno spreco culturale di termini e di immagini”.
“Un altro passo sarà recuperare la politica, che è un approccio storico alla nutrizione e non va dimenticata. La politica è clima, sostenibilità, economia, regola la vita del contadino e la nostra stessa visione della natura e in quanto tale va studiata e promossa in tempi quanto mai difficili da interpretare” ha proseguito Capatti, aggiungendo che “un passo fondamentale sarà il confronto fra i 17 approcci diversi alle scienze gastronomiche, al fine di fare un bilancio complessivo del loro successo, aprendo l’esame ad altri Paesi, al fine di ipotizzare nuovi assetti disciplinari ed un nuovo esito della formazione. È auspicabile non solo un incontro, un congresso, ma la creazione di una agenzia italiana dell’insegnamento gastronomico – ha concluso – in grado appunto di creare il patrimonio didattico, al di là delle varianti universitarie”. La cerimonia è stata chiusa dall’intervento del presidente dell’Ateneo, Carlo Petrini, che ha evidenziato l’importanza del tema della “formazione politica nel nostro ateneo” sollevata da Capatti, “in un momento in cui queste tematiche diventano così determinanti al punto che le manifestazioni di questi ultimi giorni, quelle con i trattori, riescono a scardinare l’impianto della politica alimentare europea. Ci troviamo infatti oggi con una politica ambientale sconquassata da queste proteste” ha continuato Petrini, sottolineando che “si tratta della tempesta perfetta perché siamo riusciti a mettere i contadini contro gli ambientalisti, mentre invece dovrebbe esserci dialogo e comprensione reciproca: quindi oggi più che mai dobbiamo prendere atto che le idee e le istanze fondative di questa università hanno trovato il giusto contesto”.
Il presidente dell’Ateneo piemontese ha poi precisato che “nell’anno del ventennale siamo chiamati a realizzare due obiettivi: inserire l’educazione alimentare nelle scuole di ogni ordine e grado, e sviluppare rapporti di interconnessione sulle culture alimentari del mondo”. ” A Pollenzo devono nascere gastronomi che abbiano un’idea diversa della gastronomia, non incentrata sul proprio ombelico” ha tenuto a dire, concludendo “le culture gastronomiche sono frutto del meticciato: nel meticciato c’è la forza dell’accoglienza e del capire gli altri e questo muta anche il linguaggio gastronomico. È questa l’effervescenza che si sperimenta a Pollenzo, che deve diventare la casa di tutta la biodiversità enogastronomica del mondo”.
Vino, Gerbi (Onav): puntata Report generalizza su temi molto diversiMilano, 20 feb. (askanews) – “Dobbiamo ringraziare ‘Report’ perché le due puntate dedicate al vino offriranno materiale di studio per i corsi di Enologia e Viticoltura, distinguendo il vero dal falso dal punto di vista scientifico”. A dirlo è il presidente del Comitato scientifico dell’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino (Onav), Vincenzo Gerbi, ordinario dell’Università di Torino, che accusa la trasmissione di Rai Tre di “generalizzare su temi molto diversi fra loro, creando confusione invece che informazione”, e chiede che “le tematiche scientifiche vengano affrontate con maggiore senso di responsabilità”.
Dopo aver parlato dei prodotti concessi nella produzione del vino, nella puntata del 18 febbraio ‘Report’ ha posto sotto la lente i lieviti selezionati come presunto fattore di omologazione. “I lieviti usati in enologia non sono frutto di strani artifici e sono isolati sempre dalle uve o dal vino, come tutti gli altri” ha proseguito Gerbi, aggiungendo che “il vantaggio è la capacità di ottimizzare il processo della fermentazione: i lieviti varietali sono selezionati perché dotati di enzimi che idrolizzano i glucosidi aromatici già presenti nell’uva, quindi ne esaltano i caratteri olfattivi”. “I lieviti selezionati generici, isolati sempre da uva o vino, sono invece capaci di ottimizzare la produzione di esteri di fermentazione” ha continuato il professore, evidenziando che “non esistono rischio per la salute, anzi, un buon mosto di avviamento o un lievito selezionato consentono di non impiegare i solfiti, oggi oggetto di grande dibattito”. “Inoltre, non è detto, in assoluto, che le fermentazioni spontanee siano migliori, soprattutto per il risultato enologico” ha evidenziato Gerbi, ricordando che “i risultati di Pasteur su questo tema, infatti, lo portarono allo studio della microbiologia e alle scoperte della medicina moderna: se avesse potuto disporne, egli avrebbe probabilmente consigliato l’uso di mosti di avviamento selezionati, come del resto fanno da sempre i mastri birrai”. La trasmissione andata in onda domenica scorsa, ha infatti “omesso che nella birra, nel pane, nei formaggi, tutti prodotti in cui intervengono fermentazioni, il ricorso a microrganismi selezionati è costante perché, diversamente, potrebbero mettere a rischio la salute. Nel vino, acido e alcolico, quindi inospitale per i batteri patogeni, l’unico effetto collaterale di fermentazioni imperfette è l’alterazione di profumi e sapori” ha spiegato, concludendo che “ciò non significa osteggiare i vini naturali, ma selezionarli e premiarli solo se sono buoni”.
Vino, Franciacorta rinnova l’identità visiva del suo marchioMilano, 20 feb. (askanews) – Dopo più di dieci anni contraddistinti dalla “F merlata” racchiusa nel calice, il Consorzio Franciacorta rinnova l’identità visiva del marchio con l’obiettivo di accrescerne l’iconicità. “Siamo felici di presentare la nostra nuova brand image, che rappresenta il nostro impegno continuo verso l’eccellenza, l’innovazione nel settore vinicolo e la nostra volontà di evolvere con il tempo ed i nostri cardini: eleganza e prestigio, ma anche rigore, precisione e determinazione” ha spiegato il presidente, Silvano Brescianini, aggiungendo che l’ambizione del progetto “è quella di portare l’essenza Franciacorta da Consorzio a brand vero e proprio”.
L’elemento “F merlata” assume maggiore solidità e una forma più armonica, “così da aumentarne l’awareness e la riconoscibilità”, e si aggiungono una nuova palette colore (con l’oro del vino e il marrone del terroir) e una nuova tipografia chiamata “Franciacorta Display”, realizzata ad-hoc per il marchio, che diviene uno degli elementi centrali della nuova identità. Il nuovo carattere sarà inoltre utilizzato in maiuscolo nei rinnovati logotipi di Franciacorta e Strada del Franciacorta, “non solo per ottenere delle proporzioni più armoniche e bilanciate nei loghi stessi, ma anche per trasmettere l’orgoglio e il prestigio che i due marchi impersonano”. Il progetto è stato firmato dall’agenzia di branding e design Auge e il nuovo posizionamento si concretizza in due elementi chiave: la nuova visual identity e la brand essence “Excellence in the making”, che enfatizza la propensione di Franciacorta all’innovazione e all’evoluzione, sottolineandone il valore del proprio metodo produttivo.
“Lo sviluppo di questa nuova visual identity di Franciacorta gioca un duplice obiettivo” racconta il Consorzio, specificando che “il primo è quello di dare al marchio la possibilità di comunicare in maniera efficace, consistente, riconoscibile e contemporanea su tutti i touchpoint, da quelli tradizionali fino ad arrivare ai new media e ai canali digitali, sempre più centrali nella comunicazione del vino; il secondo di trasmettere l’impegno e la passione dei viticoltori verso la sostenibilità ed il rispetto della terra”.
Vino, Frescobaldi (Uiv): consumo in Europa intrinsecamente moderatoMilano, 20 feb. (askanews) – “Secondo l’Oms il vino rappresenta oggi solo l’11,7% dell’alcol complessivamente consumato nel mondo, il 44,8% è imputabile agli spirits e il 34,3% alla birra”. Lo ha detto il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, intervenuto oggi a Bruxelles al convegno “Consumo moderato di vino e dieta mediterranea”, organizzato da ICE Agenzia in collaborazione con Uiv.
“In Ue il consumo è in calo dal 2008 e ha registrato una contrazione complessiva del 24% tra il 2010 e il 2020” ha proseguito Frescobaldi, aggiungendo che “si tratta di un modello di consumo intrinsecamente moderato, in particolar modo in Italia, che si riflette in una partecipazione attiva di tutto il comparto alla promozione del bere responsabile. Il vino italiano – ha continuato Frescobaldi – è e vuole essere riconosciuto come un ambasciatore del patrimonio dell’Unione Europea, un asset in termini di biodiversità, tutela del paesaggio, tradizione, storia, artigianato, lifestyle e, certamente non da ultimo, economici”. Considerando sia la filiera diretta che correlata, ha ricordato il presidente richiamando l’analisi presentata a Vinitaly 2023 dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia, il vino made in Italy dà infatti occupazione a quasi 900 mila persone in circa 530 mila aziende, per un fatturato complessivo che nel 2022 ha superato i 30 miliardi di euro. Un indotto a “regia manifatturiera” e ad altissima propensione per l’export che rappresenta una leva fondamentale per la sopravvivenza di alcuni territori.
“Vogliamo lavorare assieme alle istituzioni europee non solo per migliorare l’educazione al consumo moderato di vino – ha concluso il presidente di Uiv – ma anche per trasferire a livello legislativo l’attenzione alla trasparenza e alla tutela dei nostri prodotti che da sempre caratterizzano il nostro comparto: ci troveranno preparati e pronti a sostenere l’evoluzione e il cambiamento, purché fondati sui presupposti di qualità e sostenibilità che valorizzano il nostro lavoro e i nostri territori”. Il convegno, a cui sono intervenuti anche il presidente del Ceev, Mauricio Gonzalez Gordon, Stefano Verrecchia, Rappresentante Permanente aggiunto dell’Italia all’Unione Europea, e gli europarlamentari Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, ha visto i contributi scientifici dei professori Ursula Fradera, Ramon Estruch e Attilio Giacosa, membro del comitato scientifico dell’Istituto ricerca su vino, alimentazione e salute (Irvas).
Vino, “L’altra Toscana” chiude in bellezza la settimana delle anteprimeFirenze, 19 feb. (askanews) – Per il terzo anno la manifestazione “L’Altra Toscana” ha chiuso con grande successo a Firenze la settimana delle “Anteprime di Toscana”. I 18 Consorzi in rappresentanza di altrettante Denominazioni hanno portato in degustazione a Palazzo Affari le loro nuove annate attraverso oltre 350 etichette che raccontano sfaccettature diverse e meno conosciute di questa straordinaria regione del vino.
Un evento che ha richiamato, oltre agli operatori del settore, un gran numero di giornalisti specializzati italiani e stranieri che ha degustato i nuovi millesimi con grande curiosità e attenzione, premiando lo sforzo organizzativo ed economico di tante, piccole, realtà consortili che attraverso il lavoro di squadra hanno messo in luce una qualità in costante crescita. Sui banchi erano presenti i vini delle Dop e Igp Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e Toscana. “L’Associazione L’Altra Toscana, ad oggi, rappresenta ben il 40% dell’imbottigliato regionale” ha ricordato giustamente Francesco Mazzei alla guida dell’associazione e presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, sottolineando che “siamo entusiasti di vedere tanto interesse da parte della stampa e degli operatori del settore, nei confronti di un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto, consci di poter arricchire, con le innumerevoli varietà e diversità che ci caratterizzano e con punte di qualità sempre più alte, la proposta enologica regionale”. Speriamo – ha concluso Mazzei – che questa ultima giornata, che chiude una settimana intensa in cui la grande Toscana enologica è stata protagonista, consenta ai nostri interlocutori, dalla stampa ai numerosi sommelier, ristoratori ed enotecari che sono venuti a trovarci, di portare a casa nuovi spunti e suggestioni da mettere nei calici”.
Nel corso della manifestazione è stato consegnato a Danielle Callegari il “Premio Torrini”, il riconoscimento in memoria della giornalista Beatrice Torrini scomparsa nel 2020 a 42 anni, giunto alla seconda edizione.