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Ciak, si brinda: l’Asti Spumante Docg sbarca sul grande schermo

Ciak, si brinda: l’Asti Spumante Docg sbarca sul grande schermoMilano, 23 ago. (askanews) – Ciak, si brinda. Azione di “product placement” del Consorzio Asti Docg che porta al cinema la denominazione spumantistica più antica d’Italia, con i suoi calici che compaiono nel film “Conversazioni con altre donne”, adattamento italiano dell’omonima pellicola romantica statunitense.

Il film, diretto da Filippo Conz e interpretato da Valentina Lodovini e Francesco Scianna, uscirà nelle sale cinematografiche il 31 agosto, ma verrà proiettato in anteprima venerdì 25 agosto all’Arena Ducale di Genova e martedì 29 agosto all’Arena Citylife di Milano, e per l’occasione il Consorzio offrirà agli spettatori un calice di benvenuto di Asti Spumante.

”In vino veritas”: il 18 settembre convegno Onav-Ordine Medici Milano

”In vino veritas”: il 18 settembre convegno Onav-Ordine Medici MilanoMilano, 23 ago. (askanews) – “In vino veritas”: è questo il titolo di un convegno promosso dall’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino (Onav) e dall’Ordine dei medici di Milano, con l’obiettivo di “mettere aspetti tecnici, percezione sensoriale e comunicazione del vino in relazione a corpo, salute ed equilibrio”. L’incontro si terrà il 18 settembre a Palazzo Sommaruga a Milano e punta a fornire al pubblico “un quadro completo per poter costruire la propria opinione”.

“Il vino e la salute sono temi di dibattito da anni e l’intento di questo convegno è di fare chiarezza correlandoli sulla base di evidenze verificabili” ha dichiarato il presidente dell’Onav, Vito Intini, spiegando che “un panel scientifico, in rappresentanza di diverse specializzazioni, parlerà del potere della conoscenza dei rischi e dei benefici del vino”. “Siamo lieti, come Ordine dei Medici di Milano, di poter portare il nostro contributo scientifico ad un argomento ultimamente tanto dibattuto dalle cronache” ha affermato il Primario di Pediatria, Alberto Martelli, ricordando che “il vino e il consumo di etanolo in genere hanno recentemente catalizzato l’attenzione degli operatori sanitari in merito alla vicenda degli ‘alert’ in Irlanda per le etichette delle bevande alcoliche, vino compreso, sul modello di quelli che campeggiano sui pacchetti di sigarette”. “Questo provvedimento richiede un approfondimento scientifico sui reali effetti del consumo di etanolo anche in merito alle quantità consumate e alle caratteristiche dei pazienti che ne fanno un uso anomalo” ha proseguito il medico, evidenziando che “saranno trattati e discussi quattro aspetti nodali: le strategie di comunicazione per l’adolescente e gli effetti dell’etanolo sul sistema cardiocircolatorio, fegato e sangue”.

“In un attuale panorama di incertezze e dubbi – ha concluso Martelli – il nostro compito, come dice il titolo ‘In vino veritas’, sarà quello di approfondire e puntualizzare, alla luce della più recente letteratura scientifica, i reali aspetti, favorevoli o meno, dell’effetto dell’etanolo sulla nostra salute”.

Vendemmia in Alta Langa: uve sane ma lieve flessione quantitativa

Vendemmia in Alta Langa: uve sane ma lieve flessione quantitativaMilano, 23 ago. (askanews) – Ha preso il via il 17 agosto con la raccolta dei primi grappoli di Pinot Nero la vendemmia in Alta Langa, tra i vigneti delle province di Asti, Cuneo e Alessandria, ed è ora nel suo pieno svolgimento interessando anche le uve Chardonnay. Come da tradizione, le uve dell’Alta Langa sono le prime a essere vendemmiate in Piemonte, e la raccolta proseguirà fino ai primi giorni di settembre, a seconda delle differenti esposizioni e altitudini.

Se l’inizio del mese di agosto è stato caratterizzato da un’importante escursione termica tra il giorno e la notte che ha favorito lo sviluppo perfetto del grappolo, il caldo particolarmente intenso di questi giorni sta accelerando rapidamente la maturazione delle uve Pinot nero e Chardonnay alle diverse altitudini. Anche nei vigneti più in quota, dove nelle scorse settimane l’invaiatura non era completata, si sta assistendo adesso a una veloce maturazione. Secondo il Consorzio Alta Langa Docg, le uve risultano sane e con un’ottima pigmentazione, ma si registra una lieve flessione quantitativa, dovuta alla diminuzione delle precipitazioni estive e ad alcuni episodi di maltempo, in particolare la consistente grandinata che nel pomeriggio del 6 luglio scorso ha interessato i vigneti delle zone tra Neviglie, Benevello, Borgomale e Lequio Berria. “Le uve Pinot nero e Chardonnay che stiamo raccogliendo in questi giorni diventeranno eccellenti calici di Alta Langa solo all’inizio del 2027: è anche per questo che ci sentiamo così unici” ha sottolineato la presidente del Consorzio, Mariacristina Castelletta, ricordando che “la nostra è una Denominazione speciale e in crescita: aumenta la base dei soci e, grazie all’apertura del bando, il nostro vigneto si amplierà in modo importante nei prossimi anni”.

Talosa vince il concorso del Consorzio Vino Nobile di Montepulciano

Talosa vince il concorso del Consorzio Vino Nobile di MontepulcianoMilano, 22 ago. (askanews) – Con l’”Acquacotta”, un’antica minestra di verdure con formaggio e uovo della tradizione contadina toscana, la Contrada di Talosa si è aggiudicata per la quinta volta il premio enogastronomico “A Tavola con il Nobile”, il concorso promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano in collaborazione con il Magistrato delle Contrade della città che si è concluso con la premiazione delle migliori ricette preparate dalle otto contrade del “Bravìo delle Botti” che si correrà il 27 agosto.

Il tema della ventunesima edizione sul quale si sono confrontate le cucine delle contrade è stato quello dei “Piatti al cucchiaio”. “Un premio che è sempre più di rilievo e che anche quest’anno ha dato vita ad una sfida sentita da tutte le otto cucine delle contrade” ha commentato il vicepresidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Luca Tiberini, aggiungendo che “in particolare ancora una volta è il vino a essere il perno attorno al quale ruotano iniziative che, come questa, sono volte alla promozione di quello che ormai da anni definiamo ‘sistema Montepulciano’”.

Il Consorzio Vino Toscana ottiene riconoscimento ufficiale dal Masaf

Il Consorzio Vino Toscana ottiene riconoscimento ufficiale dal MasafMilano, 22 ago. (askanews) – Il Consorzio Vino Toscana ha ottenuto il riconoscimento ufficiale dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf). Lo ha reso noto lo stesso Consorzio, ricordando che per essere riconosciuto dal Masaf, un Consorzio deve rappresentare almeno il 35% dei produttori e il 51% della produzione della Denominazione o IG da tutelare, e il Consorzio Vino Toscana supera rappresenta oltre il 39,5% dei produttori (1.594 soci) e più del 58% della produzione (circa 95,5 milioni di bottiglie di vini Toscana Igt: 77% di rossi, 18% di bianchi, 5% di rosati).

“Sono molto soddisfatto del raggiungimento di questo obiettivo che arriva a coronamento di un intenso periodo di lavoro durato quattro anni, un lavoro complicato perché partivamo quasi da zero e perché abbiamo lavorato due dei quattro anni in pandemia” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Cesare Cecchi, aggiungendo che “ritengo che questo traguardo, raggiunto anche grazie all’impegno profuso dalla Regione Toscana che ringraziamo, sia un punto di partenza, per poter finalmente sviluppare i programmi di gestione, tutela, vigilanza e valorizzazione che i vini Toscana Igt meritano. Un Consorzio – ha concluso Cecchi – che rappresenti tanti produttori di tutta la Regione e che sia inclusivo e rappresentativo delle aziende che credono nel brand ‘Toscana’”. “Fino dal momento della mia nomina ho seguito assieme ai miei collaboratori, il lavoro che il Consorzio Vino Toscana stava facendo, ho affiancato e supportato il loro impegno e ritengo molto importante il raggiungimento di questo risultato che riguarda ben quattromila produttori di vino che rivendicano Toscana Igt contribuendo non solo alla valorizzazione della nostra agricoltura, a preservare il valore delle nostre campagne ed essere presidio per il territorio ma anche alla valorizzazione del brand ‘Toscana’ a 360 gradi” ha affermato la vicepresidente della Regione Toscana e assessora all’Agricoltura, Stefania Saccardi, sottolineando che “è molto importante avere un punto di riferimento con cui condividere obiettivi e strategie per lo sviluppo di un comparto così importante quale quello vitivinicolo”.

Con l’ottenimento del riconoscimento, il Consorzio Vino Toscana, quale unico organismo riconosciuto e di riferimento per tutta la produzione dell’indicazione geografica Toscana Igt potrà adesso implementare di molto la propria azione a cominciare dalla tutela: grazie a questo sarà infatti possibile confrontarsi direttamente con le autorità dei Paesi di tutto il mondo, per un’efficace azione contro le imitazioni e le contraffazioni. Il Consorzio potrà inoltre attuare le politiche di gestione della Igt Toscana insieme con le autorità regionali e nazionali italiane e sarà più facile anche sviluppare le attività di vigilanza sulla produzione e la commercializzazione dei prodotti. Non meno importante sarà infine la realizzazione di iniziative di valorizzazione, per far conoscere sempre di più e meglio i vini Toscana IGT in Italia e nel mondo. Il valore della produzione del Vino Toscana IGT ammonta a oltre 495 milioni di euro, con una ripartizione del 31% sul mercato italiano e ben il 69% indirizzato all’export. Sensibile è stata infatti la crescita delle esportazioni negli ultimi dieci anni, che hanno fatto segnare un +126%. I principali mercati esteri per questa Denominazione sono l’Europa con il 46%, gli Stati Uniti con il 33% e l’Asia con il 6%, mentre il restante 15% è distribuito su tutte le altre aree geografiche. La superficie media annua di vigneto coltivato Toscana IGT è di 13.500 ettari e la rivendicazione media annua degli ultimi cinque anni è stata di circa 640mila ettolitri. La quota percentuale del vino Toscana IGT sulla totale produzione di vino in Toscana è del 27% e il numero dei produttori è di 4.000 di cui 1.400 imbottigliatori.

Previsioni vendemmiali, nel Nord Est attesa crescita tra 5 e 15%

Previsioni vendemmiali, nel Nord Est attesa crescita tra 5 e 15%Milano, 18 ago. (askanews) – Dalla vendemmia di quest’anno nelle provincie autonome di Trento e Bolzano ci si attende una maggior produzione di circa il 10-15%, da un lato per le condizioni meteorologiche più favorevoli rispetto al 2022 e dall’altro per l’entrata in produzione di nuovi vigneti. Quest’ultimo aspetto ha invece inciso poco o per nulla sulla raccolta prevista nel Friuli-Venezia Giulia, dove la produzione è attesa in crescita del 5-10%, esclusivamente per l’andamento climatico, laddove non si sono avuti fenomeni grandigeni o problematiche fitosanitarie come la peronospora. E’ quanto emerso dalla 49esima edizione delle previsioni vendemmiali per il Nord Est di Regione del Veneto e Veneto Agricoltura che è stata presentata questa mattina on-line agli operatori vitivinicoli.

Commentando quella che da più parti, non solo in Italia, è stata definita un’annata difficile per i viticoltori data l’instabilità climatica e la maggior presenza di malattie fungine, il direttore di Veneto Agricoltura, Nicola Dell’Acqua ha spiegato che “sempre di più dovremo affrontare tematiche relative ad eventi meteorologici estremi: si ripresenteranno annate siccitose come la 2022, o particolarmente piovose come quest’anno, ma la viticoltura italiana sta dimostrando di essere in grado di affrontare queste situazioni che sono oramai la norma”.

Previsioni vendemmiali: in Veneto attesi 15,9 mln quintali di uva (+5%)

Previsioni vendemmiali: in Veneto attesi 15,9 mln quintali di uva (+5%)Milano, 18 ago. (askanews) – La produzione complessiva di uva raccolta in Veneto dovrebbe salire a circa 15,9 milioni di quintali (+5-6%), con un aumento delle rese produttive per la maggior parte delle varietà in tutte le province. E’ quanto emerso nel corso della 49esima edizione delle previsioni vendemmiali di Regione Veneto e Veneto Agricoltura che è stata presentata questa mattina on-line agli operatori vitivinicoli.

Secondo l’analisi, la crescita è dovuta all’entrata in produzione di nuove superfici vitate, e “ad una maggiore fertilità delle gemme e un maggiore ingrossamento degli acini per le buone disponibilità idriche”. Un aumento atteso nonostante i danni causati dalle fitopatie e dal maltempo. “Nelle aziende che applicano la difesa integrata, i danni causati dalla peronospora sono stati nell’ordine del 5/10% di perdita quantitativa, mentre nelle aziende che applicano il metodo di coltivazione biologica tali perdite sono state superiori, per lo più comprese tra il -10/20%” ha spiegato Patrick Marcuzzo del Crea Veneto di Conegliano (Treviso), aggiungendo che “superiore al 2022 anche l’incidenza di altre fitopatie come il Mal dell’esca e la Botrite, mentre la Flavescenza ha avuto un incremento meno significativo. La grandine – ha concluso – ha colpito duramente diversi areali produttivi, con perdite della produzione che hanno raggiunto anche il -20%”. Nella provincia di Belluno la produzione viene prevista sostanzialmente in linea con quella dello scorso anno (+2-3%), salvo nelle zone colpite da grandinate. A Padova e Rovigo invece le attese sono più ottimistiche con una produzione per le principali varietà del +10% rispetto al 2022. Fanno eccezione, nella provincia di Rovigo, il Merlot, la cui resa dovrebbe essere invariata, e il Pinot grigio, per cui si prevede una minor produzione (-10%) a causa degli estirpi dovuti agli attacchi di Flavescenza dorata. Nella provincia di Treviso ci si attende un incremento della produzione di Glera (+10%) e invece una riduzione dei quantitativi dei vitigni a bacca rossa (-3/5%), più elevati per le varietà non Doc/Docg, non tanto per questioni fenologiche e climatiche (fatte salve le zone colpite da eventi grandigeni) ma per scelte imprenditoriali di prediligere l’impianto di vitigni a bacca bianca.

A Venezia, “ottima fertilità, numero di grappoli e ingrossamento degli acini fanno prevedere un aumento produttivo soprattutto per Glera e Chardonnay”, mentre più stabile dovrebbe essere la produzione delle varietà a bacca nera, sempre fatto salvo gli areali danneggiati dalla grandine. Gli stessi effetti positivi, a cui si aggiunge l’entrata in produzione di nuove superfici vitate, si prevede sosterranno la produzione in maniera più significativa anche nelle province di Vicenza e Verona. A Vicenza è atteso un aumento dei quantitativi raccolti di circa il +15% per tutte le varietà, mentre a Verona l’incremento di produzione dovrebbe attestarsi a circa il +10% per i principali vitigni coltivati e al +5/7% per le varietà minori, sia bianche che nere. In Veneto la vendemmia dovrebbe partire con 5-10 giorni di ritardo rispetto alle date consuete. I primi grappoli a cadere nei cesti saranno quelli delle varietà precoci (Pinot e Chardonnay per basi spumante) il cui inizio ufficiale è in programma tra il 28 agosto e i primi giorni di settembre, ma in alcune aree del Vicentino e del Padovano la raccolta potrebbe iniziare già dalla prossima settimana. Seguirà la vendemmia di tutte le altre varietà: la Glera (Prosecco) dovrebbe partire dal 15 settembre, Merlot dal 18, Corvina dal 20, Garganega dal 25, solo per citare alcuni tra i principali vitigni veneti.

Il granchio blu pescato in Emilia-Romagna va in Usa dove sarà venduto

Il granchio blu pescato in Emilia-Romagna va in Usa dove sarà vendutoMilano, 17 ago. (askanews) – Al via la commercializzazione negli Usa del granchio blu pescato in Emilia-Romagna. E’ infatti partito ed è attualmente in viaggio verso le coste della Florida, destinazione Miami, il primo container carico di 15,75 tonnellate di crostacei semilavorati.

Lo ha comunicato la Regione Emilia Romagna, spiegando che i granchi blu pescati dalle imprese ittiche della Sacca di Goro, del territorio di Comacchio e nel Delta del Po, “potranno essere venduti nel Paese di cui è originaria, e molto richiesta dai consumatori, questa specie alloctona che tanti danni sta creando agli allevamenti di vongole e novellame, minando il delicato equilibrio ambientale dell’area del Delta”. Regista dell’operazione è la società di Rimini Mariscadoras, una start up tutta al femminile nata nel 2021 e ideatrice del progetto “Blueat – La pescheria sostenibile”, per promuovere l’utilizzo alimentare e gastronomico delle specie aliene marine invasive, a partire appunto dal granchio blu, tra le più dannose attualmente presenti nel Mediterraneo, a causa della sua voracità e assenza di predatori naturali. Da qui l’accordo di collaborazione dell’azienda riminese con un’azienda di trasformazione di Mestre per la lavorazione e la trasformazione dei granchi in polpa e sughi, che stanno approdando sul mercato domestico ed estero. “Questa prima spedizione di quasi 16 tonnellate di granchio blu, è la dimostrazione concreta che ci sono le condizioni per provare a creare una filiera in grado di fornire prodotto semilavorato di qualità e una redditività anche alle nostre imprese ittiche” ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Alessio Mammi, aggiungendo che “è un obiettivo cui come Regione siamo fortemente impegnati: trasformare quella che attualmente è un’emergenza in una possibile opportunità”. “Per fare questo stiamo lavorando in più direzioni, in stretta collaborazione con il mondo della pesca e dell’acquacoltura: un primo passo è stata l’autorizzazione alla cattura, al prelievo e alla commercializzazione, ma questo non basta” ha proseguito Mammi, precisando che “non tutto il prodotto ha le caratteristiche per essere venduto, mentre i danni che questa specie sta provocando a un intero settore pongono in primo piano il tema degli indennizzi, oltre a quello dello smaltimento del prodotto non adatto alla vendita”.

Temi questi che saranno al centro dell’incontro in programma lunedì 21 agosto a Goro e a Comacchio, dove l’assessore Mammi e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano, incontreranno le associazioni della pesca e dell’acquacoltura per fare il punto sulle diverse questioni aperte e già oggetto di un documento, condiviso con Veneto e Friuli Venezia Giulia e inviato al Governo. Nella sua nota, la Regione sottolinea che il carapace del granchio blu è particolarmente ricco di calcio e magnesio e per questo, oltre che in campo alimentare, potrebbe avere interessanti applicazioni come integratore di minerali per l’alimentazione animale: un filone di ricerca su cui sta lavorando l’Università di Bologna, con il coordinamento del professore Alessio Bonaldo. Oltre a studiare come i cambiamenti climatici abbiano influenzato l’aumento della popolazione del granchio blu nell’Adriatico e nel Mediterraneo, il gruppo di ricerca è anche impegnato nell’analisi dei possibili impieghi in campo nutraceutico, grazie all’estrazione di una molecola, la chitina, un polisaccaride che ha funzioni di protezione strutturale.

Vino, Ziliani (Guido Berlucchi): annata si prospetta molto positiva

Vino, Ziliani (Guido Berlucchi): annata si prospetta molto positivaMilano, 17 ago. (askanews) – Ha preso il via da pochi giorni la vendemmia alla Guido Berlucchi, la storica Cantina franciacortina che, tra l’altro, ha da poco avviato il processo di acquisizione di Vigne Olcru di Santa Maria La Versa, nell’Oltrepò Pavese.

I primi grappoli ad essere raccolti sono quelli di Pinot Nero del celebre “Brolo”, il vigneto-giardino adiacente a Palazzo Lana Berlucchi a Borgonato (Brescia), che daranno origine alla “Riserva Palazzo Lana Extreme” che si potrà assaggiare tra 12 anni. Da tutti i vigneti le uve, raccolte rigorosamente a mano, raggiungono la Cantina di vinificazione, dove i grappoli giungono integri a moderne presse, ideate proprio per garantire una spremitura soffice, così da ottenere mosti fragranti. “Siamo ben speranzosi che questa annata ci potrebbe riservare dei buoni risultati: ne avremo conferma tra qualche giorno, a fermentazioni avviate” ha spiegato il Ceo e direttore enologo dell’azienda, Arturo Ziliani, ricordando che “ormai da diversi anni, a causa dei cambiamenti climatici, la sfida in vigna è costante: richiede continua ricerca, nuovi mezzi e grande impegno da parte del team del reparto agricolo”. “La nostra esperienza viene messa a disposizione anche di tutti i viticoltori partner, con il ‘Protocollo Berlucchi di viticoltura sostenibile’, frutto di oltre 20 anni di ricerca, e che insieme ad altri progetti come ad esempio ‘Biopass’, ‘Life Vitisom’ e ‘F.A.Re.Su.BIO’, è volto a contrastare la perdita di biodiversità del terreno e migliorare la qualità dei nostri prodotti” ha aggiunto Ziliani, sottolineando che “non avremmo però qualità in bottiglia senza il rispetto per l’ambiente di cui tuteliamo l’ecosistema con la viticoltura Bio certificata su tutti i nostri vigneti dal 2016”.

Confagricoltura Campania: costituita AssoIG, l’associazione delle IG

Confagricoltura Campania: costituita AssoIG, l’associazione delle IGMilano, 17 ago. (askanews) – Si chiama AssoIG ed è l’Associazione delle indicazioni geografiche: è stata costituita, su sollecitazione di Confagricoltura Campania, dai presidenti dei quattro Consorzi firmatari dell’atto: Tommaso Romano per il Consorzio di tutela del Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino Dop; Margherita Ceparano per il Consorzio di tutela e valorizzazione dell’olio extravergine di oliva Dop Terre Aurunche; Mario Miano per il Consorzio di tutela del Marrone di Roccadaspide Igp, e Stefano Mengoli per il Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp.

“Da un po’ di tempo, in accordo con gli altri organismi firmatari, lavoravamo all’ipotesi dell’Associazione, che riteniamo fortemente strategica, in grado di avere un approccio più incisivo verso le opportunità economiche che gli scenari regionali, nazionali e comunitari possono offrire a questi organismi” ha spiegato il neo presidente di AssoIG, Tommaso Romano, aggiungendo che “subito dopo l’estate fisseremo un primo incontro per tracciare le linee operative dell’Associazione e ovviamente ci apriremo a tutti i consorzi che vorranno percorrere un pezzo di strada insieme per far crescere le aziende ed i prodotti che ogni Consorzio rappresenta”. “Questo processo di aggregazione è una strada obbligata per lo sviluppo dell’agroalimentare italiano” ha affermato il presidente di Confagricoltura Campania, Fabrizio Marzano, evidenziando che “l’Associazione ha, tra le sue precise finalità, l’obiettivo di rispondere ad esigenze di mercato chiare essendo la Dop Economy un sistema economico in continua evoluzione ed in cui l’Italia recita anche un ruolo da protagonista. Ancor di più – ha concluso Marzano – i Consorzi possono essere degli elementi trainanti per la Campania, visto il discreto numero di Dop, Igp e Stg riconosciute”.