Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Vino, da Tenuta Tascante sull’Etna nasce “Pianodario Signature”

Vino, da Tenuta Tascante sull’Etna nasce “Pianodario Signature”Milano, 14 apr. (askanews) – Un Nerello Mascalese in purezza in una produzione limitata destinata ad una piccola selezione di ristoranti. A partire dalla vendemmia 2021, il vino “Pianodario” della Tenuta Tascante (fusione di Tasca ed Etna), progetto etneo di Tasca d’Almerita evolve in “Pianodario Signature”. Ad oggi sedici ristoranti italiani e uno tedesco hanno scelto di far parte di questo progetto, che consente loro di selezionare la terrazza o la cella della contrada Pianodario da cui nasceranno le bottiglie destinate unicamente al proprio locale. Una personalizzazione assoluta, che valorizza l’identità pià specifica di un vitigno autoctono.


Contrada Pianodario, dove Tasca è l’unico produttore presente, è un’area di 7,91 ettari di cui 3,8 ettari a vigneto, caratterizzata da terrazzamenti con muri a secco e con una morfologia degradante da Sud verso Nord con una forte pendenza. Siamo sul versante Nord del vulcano, a 775 metri sul livello del mare, tra Montelaguardia e Randazzo: un altopiano composto da 99 terrazze e da una stratificazione geologica che abbraccia epoche diverse, dai 15mila ai 40mila anni fa. Il Nerello Mascalese, coltivato qui con sistema di allevamento a spalliera e potatura ad alberello a parete, matura lentamente grazie all’altitudine, all’esposizione e alla ventilazione. La vendemmia avviene a fine ottobre-inizio novembre. In cantina, la vinificazione in acciaio è seguita da un affinamento in botti di rovere di Slavonia da 25 hl per 12 mesi. “Questo progetto innovativo – ha affermato Alberto Tasca d’Almerita, ottava generazione alla guida di questa storica realtà del vino siciliano- è coerente con la nostra visione imprenditoriale: cerchiamo sempre approcci nuovi per valorizzare i territori che custodiamo, il nostro obiettivo è rinnovare la tradizione, rispettandola”. Questa filosofia è valsa nel 2025 a Tasca d’Almerita l’iscrizione nel Registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale del ministero delle Imprese e del Made in Italy.


Tasca d’Almerita ha iniziato a scrivere la sua storia sull’Etna nel 2007, con l’acquisizione dei primi vigneti in Contrada Sciaranuova e Pianodario. Negli anni, si sono aggiunte le contrade Rampante e Grasà, e oggi il progetto si sviluppa su una superficie complessiva di circa 36 ettari, di cui 20,5 di vigneti, che conta oltre 100 terrazzamenti, quasi 200 muretti a secco, boschi di castagni e uliveti secolari. Suoli di diversa origine e antichità, microclimi contrastanti, esposizioni e altitudini variabili danno vita a espressioni uniche di Nerello Mascalese e Carricante. La vinificazione avviene Contrada per Contrada nella cantina a Passopisciaro, nata all’interno di un antico palmento.

”Alsace Rocks!” prosegue il tour italiano dei vini d’Alsazia

”Alsace Rocks!” prosegue il tour italiano dei vini d’AlsaziaMilano, 13 apr. (askanews) – “Alsace Rocks!”, l’evento ideato e promosso dal Comitato interprofessionale dei vini d’Alsazia (Civa), che era stato inaugurato il 31 marzo all’enoteca Enoluogo di Milano, riprende il suo tour per far conoscere ai professionisti partecipanti l’autentico carattere dei vini e dei terroir alsaziani. Un appuntamento in collaborazione con la storica rivista dedicata al vino, “Civiltà del bere”: è infatti il direttore Alessandro Torcoli a condurre tutti gli appuntamenti i cui prossimi appuntamenti sono previsti il 19 maggio a Parma, il 17 novembre a Torino e il 18 novembre all’Iper Portello nel capoluogo lombardo.


“Alsace Rocks!” è un’iniziativa internazionale nata nel 2018. “Il nostro obiettivo è quello di approfondire diverse tematiche come trend di consumo, conoscenza e identità dell’intero territorio vitivinicolo alsaziano, grazie ad appuntamenti con i professionisti dei Paesi per noi più importanti all’export” ha spiegato la responsabile export Europa, Margaux Bruckert, aggiungendo che “quest’anno, abbiamo ricreato un tour che darà modo prima attraverso i vini e a seguire anche grazie alla presenza dei produttori, di rafforzare il legame commerciale tra la nostra regione e l’Italia”. L’Italia è una meta molto importante per la regione alsaziana: 11esimo Paese di importazione dei vini che si caratterizza per una crescita costante in valore di oltre il 10%, con un focus sul rafforzamento del Cremant d’Alsace che riporta l’Italia al quarto posto tra i Paesi target con +26,4% in valore.


Photo Credit Vins d’Alsace

”Il Mangiabottoni”: la nuova visione del vino di Camerani con Aias

”Il Mangiabottoni”: la nuova visione del vino di Camerani con AiasMilano, 13 apr. (askanews) – Si chiama “Il Mangiabottoni” il vino prodotto in circa 3.300 bottiglie grazie alla sinergia tra Marinella Camerani, fondatrice dell’azienda agricola Corte Sant’Alda, e la Cooperativa sociale L’Officina dell’Associazione italiana assistenza spastici (Aias), che da oltre vent’anni promuove l’inserimento lavorativo di persone con disabilità. Obiettivo: unire il sapere vitivinicolo al valore dell’inclusione generando un modello produttivo sostenibile anche dal punto di vista umano.


Fulcro del progetto è Podere Castagnè, 14 ettari nella Val di Mezzane (Verona), tra i 420 e i 550 metri slm., caratterizzati da suoli calcarei, pendenze importanti e un paesaggio boschivo di grande biodiversità, molti animali e la possibilità di soggiornare o passeggiarvi. Proprio qui è stato deciso di portare i ragazzi de L’Officina a confrontarsi con i lavori in vigna e poi in cantina, fianco a fianco con la squadra dell’Azienda Agricola Camerani. Qui ha preso forma “Il Mangiabottoni Valpolicella Doc 2024”, un vino che non è solo il risultato di un processo produttivo ma il simbolo di un percorso umano. Un rosso fresco, fermentato in cemento non vetrificato con lieviti indigeni, prodotto da uve Corvinone e Rondinella allevate a Guyot su impianti del 2011 e 2016. “Questa collaborazione rappresenta un reset per me, un modo per ridefinire dopo 40 anni da vignaiola il mio approccio al lavoro, alla comunità e al concetto stesso di valore” racconta Marinella Camerani, spiegando che “sono io che ho bisogno dei ragazzi de ‘Il Mangiabottoni’ per riposizionarmi su un piano in cui parole come amicizia, benessere, felicità, lavoro e salute abbiano un senso forse più elementare ma sicuramente più profondo”.


Il progetto prevede l’inclusione diretta dei ragazzi della cooperativa in tutte le fasi: gestione del verde, vendemmia manuale, vinificazione, imbottigliamento e confezionamento. “L’inclusione passa anche dal vino” spiega Emanuele Germiniasi, direttore della Cooperativa, sottolineando che “questo progetto è la prova concreta che ogni limite può diventare risorsa, ogni diversità una ricchezza. Questa attività, come tutte quelle de L’Officina dell’Aias, coinvolge persone con disabilità che mettono in gioco le proprie competenze – racconta – ma anche i propri comportamenti, a volte stereotipati o un po’ stravaganti, come quelli di Fabio, una persona con disabilità a cui abbiamo voluto molto bene, che staccava i bottoni dai vestiti per mangiarseli e al cui ricordo è dedicato questo vino”. Con il supporto economico dell’Azienda Agricola Camerani, l’ambizione è trasformare Podere Castagnè in un laboratorio occupazionale stabile, capace di formare risorse professionali nel settore vinicolo, con attenzione alle nuove fragilità. Una sfida per il futuro del vino italiano in cui qualità, sostenibilità e responsabilità sociale non sono solo parole chiave ma azioni quotidiane.

”Prosecco Low-Alcohol”: positivi primi risultati della sperimentazione

”Prosecco Low-Alcohol”: positivi primi risultati della sperimentazioneMilano, 13 apr. (askanews) – “I primi risultati ottenuti in sede di sperimentazione sono stati positivi, in linea con le aspettative. È importante sottolineare che non si tratta di un processo di dealcolazione ma di una diversa gestione delle fermentazioni, sia in fase di vinificazione che di spumantizzazione”. Lo ha detto Simone Vincenzi, professore presso l’Università degli Studi di Padova presentando a Vinitaly i primi risultati del progetto “Prosecco Low-Alcohol” avviato nel 2024 dal Consorzio di Tutela della Doc Prosecco in collaborazione con l’Università di Padova per indagare gli elementi caratterizzanti di una produzione spumantistica avente un titolo alcolometrico effettivo compreso tra gli 8 e i 9 gradi e un basso residuo zuccherino.


“Ad oggi nell’ambito del nostro Disciplinare, sono ammessi spumanti a basso tenore alcolico (circa 8,5% vol.) ma, obbligatoriamente, con un residuo zuccherino elevato (versione demi-sec). L’obiettivo della sperimentazione, quindi, è quello di valutare uno spumante, a base Glera, con un titolo alcolometrico di 8-9% vol. e un residuo zuccherino in linea con le preferenze del mercato, ovvero brut ed extra dry” ha ricordato il presidente del Consorzio, Giancarlo Guidolin, sottolineando che “con questa sperimentazione vogliamo valutare attentamente, prima in sede di Consiglio, poi di Assemblea, l’opportunità di poter rispondere alle richieste delle nuove generazioni e di un pubblico sempre più attento ai temi nutrizionali e del consumo di vino consapevole, senza però far venir meno l’identità e le peculiarità della nostra Denominazione”.

Il Festival dei vini e sapori di Lombardia il 4 maggio a Brescia

Il Festival dei vini e sapori di Lombardia il 4 maggio a BresciaMilano, 13 apr. (askanews) – Si terrà domenica 4 maggio, presso la Piazza del Mercato a Brescia, la terza edizione del “Festival dei vini e sapori di Lombardia”. Dopo Broni e Mantova, il 2025 vedrà protagonista la città che Giosuè Carducci definiva “la leonessa d’Italia”. Protagoniste saranno le 11 Strade dei Vini e dei Sapori della Lombardia, percorsi ideati per valorizzare territori, bellezze e giacimenti enogastronomici attraverso il turismo esperienziale.


In questi tre anni “Il Festival dei Vini e Sapori di Lombardia” ha dimostrato quanto unire le forze sia fondamentale per la promozione regionale. Come sottolineato dal Presidente della Federazione, Gianni Boselli, “quest’anno il Festival giunge alla sua terza edizione e rappresenta un’opportunità straordinaria per valorizzare le eccellenze enogastronomiche della Lombardia e, in particolare, le attività delle undici Strade che costituiscono la Federazione”. La scelta di Brescia è motivo di orgoglio per la città, come sottolineato da Flavio Bonardi, Presidente della Colli Longobardi Strada del Vino e dei Sapori e Vicepresidente della Federazione: “Sono molto contento che quest’anno il Festival si svolga a Brescia: durante l’evento, gli ospiti potranno partecipare a visite guidate, degustazioni e masterclass per scoprire i segreti della vinificazione e assaporare i vini lombardi, accompagnati dai nostri risotti e prodotti tipici”. Durante la giornata i visitatori potranno visitare gli stand per assaggiare le molte specialità locali, formaggi, salumi, prodotti dolciari ma anche risotti, confetture e soprattutto i vini delle migliori zone produttive lombarde. A partire dalle 11 (e fino alle 19) gli stand saranno aperti, mentre alle 11.30, in Sala Piamarta (via San Faustino 70), si terrà il convegno “Turismo, Territorio e Tradizione: il domani delle Strade del Vino e dei Sapori”. Alle 12.15 ci sarà il taglio del nastro con la partecipazione delle autorità e alle 15 avranno inizio le attività per bambini, curate dalla Pinacoteca Internazionale dell’età evolutiva, e la masterclass “Alla scoperta dei formaggi e salumi lombardi”. Alle 16:30, verrà celebrato il taglio della torta istituzionale dell’evento. La giornata proseguirà alle 17 con la masterclass “Il Metodo Classico in Lombardia”, e si concluderà alle 19.


Le undici “Strade” protagoniste saranno: Strada dei vini e dei sapori mantovani; Strada dei vini e dei sapori del Garda; Strada del vino Valcalepio e dei sapori della bergamasca; Strada del vino e dei sapori dell’Oltrepò pavese; Colli Longobardi Strada del vino e dei sapori; Strada del vino San Colombano e dei sapori lodigiani; Strada del gusto cremonese nella terra di Stradivari; Strada del Franciacorta; Strada del vino della Valtellina; Strada del Riso e dei Risotti Mantovani, e la Strada del Riso dei Tre Fiumi della Lomellina. Nei giorni successivi, mercoledì 7 e giovedì 8 maggio, proseguirà l’esperienza enogastronomica in collaborazione con l’Associazione ristoranti, trattorie e hosterie bresciane (Arthob), grazie all’adesione dei ristoranti che offriranno cene accompagnate dai migliori vini lombardi, a un prezzo concordato.

Vinitaly, Consorzio Vini Trentino chiude in positivo fiera in crescita

Vinitaly, Consorzio Vini Trentino chiude in positivo fiera in crescitaMilano, 13 apr. (askanews) – “Un’edizione senz’altro positiva, in cui si è notata la presenza di operatori qualificati provenienti dall’estero, frutto del lavoro svolto da Veronafiere da diversi anni in questa direzione e che ha portato quel giusto ottimismo negli operatori, nonostante aleggiassero per tutta la durata della fiera lo spettro dei dazi americani e le incertezze per il futuro dei mercati. Note positive sono a mio avviso arrivate anche dalla presenza di uno specifico progetto dedicato all’enoturismo (‘Vinitaly Tourism’) e dall’approfondimento relativo ai nuovi trend sui prodotti enologici no/low alcol. La partecipazione forte, strutturata e sinergica del Consorzio Vini del Trentino conferma un percorso solido, dove qualità, sinergie territoriali e attenzione ai trend internazionali si fondono in una proposta credibile e orientata al futuro”. A dirlo è stato Graziano Molon, Dg del Consorzio, parlando del Salone del vino di Verona, dove, all’interno del suo padiglione 3, il Trentino ha ospitato 44 aziende vitivinicole, cui si sono aggiunte altre 14 realtà presenti in fiera. Una proposta “che ha unito qualità, identità e visione futura”, grazie anche alla collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, Trentino Marketing, Strade del Vino e dei Sapori del Trentino, Strada dei Formaggi delle Dolomiti e Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole.


“La presenza istituzionale coordinata dal nostro Consorzio è un vero e proprio valore aggiunto del Trentino, in grado di dare un’immagine coerente e approcciare alla promozione in maniera concretamente condivisa assieme a tutti i partner del territorio” ha continuato il Dg dell’ente consortile, sottolineando che “fare squadra spesso resta uno slogan senza contenuti, mentre noi lo stiamo realizzando”. All’interno dello spazio istituzionale, buyer e stampa di settore hanno potuto vivere esperienze immersive tra degustazioni di vini autoctoni, Marzemino, Teroldego Rotaliano, Muller Thurgau, Nosiola e Vino Santo, abbinate a eccellenze gastronomiche locali: trota affumicata del Garda, Cuor di Fassa al Teroldego, Puzzone di Moena DOP, mele essiccate, mieli alpini e grissini artigianali. Lo stand ha ospitato anche l’Istituto Trentodoc, con degustazioni dedicate al Metodo Classico trentino, e l’Istituto Tutela Grappa del Trentino, con originali cocktail a base di grappa trentina curati da bartender esperti. Presente anche la Fondazione Edmund Mach, con attività di degustazione e divulgazione. “L’area istituzionale è stata animata da numerose presenze qualificate, sia di stampa che di operatori di settore” ha aggiunto Molon, spiegando che “in collaborazione con Veronafiere, sono stati organizzati incoming di buyer esteri che hanno potuto abbinare alla proposta enologica trentina anche la degustazione di prodotti tipici selezionati da Strade del Vino e dei Sapori del Trentino, Strada dei Formaggi delle Dolomiti e Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole. Il binomio vino-cibo – ha proseguito – consente di veicolare al meglio la destinazione e di ottimizzare la proposta enoturistica”.

Doc Maremma Toscana: a Vinitaly grandi riscontri da buyer e operatori

Doc Maremma Toscana: a Vinitaly grandi riscontri da buyer e operatoriMilano, 13 apr. (askanews) – “Torniamo da Verona soddisfatti, i consumatori sono in cerca di novità e questo gioca a nostro favore. Siamo consapevoli della difficoltà di gestione da parte delle nostre aziende, di un periodo storico veramente complicato a causa delle varie sfide globali, tra cui la questione dazi che ovviamente preoccupa non poco, ma si prova ad essere ottimisti e a guardare avanti. Anche nel primo trimestre 2025 siamo una delle poche Denominazioni toscane a registrare un dato positivo”. E’ quanto ha dichiarato il presidente del Consorzio Vini della Maremma Toscana, Francesco Mazzei. Dagli ultimi dati Avito la Doc, nel primo trimestre dell’anno, cresce infatti del 28%, dopo aver chiuso il 2024 con un +8%.


Grande interesse, con centinaia di assaggi fatti in fiera, per la top ten 2025 del “Vermentino Grand Prix” che era per la prima volta in degustazione. Molto bene anche le altre etichette di questa tipologia e i Vermentino Superiore che stanno sempre più crescendo tra le proposte delle aziende. Al banco consortile 80 vini di 46 diverse Cantine hanno messo in scena una vasta panoramica della Denominazione. Presenti inoltre, con una propria postazione, una collettiva di produttori di nove aziende. “E’ stato un buon Vinitaly, la Fiera si conferma palcoscenico strategico, l’attenzione da parte degli operatori nei confronti della nostra Denominazione è molto alta” ha raccontato il direttore dell’Ente consortile, Luca Pollini, precisando che “inoltre il momento dedicato all’abbinamento del nostro Vermentino Superiore con il tortello maremmano è stato ‘sold out’ ed è riuscito ad esaltare le caratteristiche di questi due straordinari prodotti del territorio maremmano”.


Se i bianchi, trainati dalle ottime performance del Vermentino, stanno vivendo un momento particolarmente felice, è anche vero che gli addetti ai lavori hanno espresso giudizi positivi anche per i rosati e per i rossi, cominciando con gli autoctoni Ciliegiolo, Alicante e Sangiovese, fino ai blend in stile Supertuscan e agli internazionali Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Merlot, Syrah e Petit Verdot, in purezza o in taglio bordolese.

Enogastronomia, in tavola gusto, salute e sostenibilità

Enogastronomia, in tavola gusto, salute e sostenibilitàRoma, 10 apr. (askanews) – Sempre più consumatori italiani dimostrano una crescente attenzione nei confronti della sostenibilità e della qualità delle materie prime anche nel contesto della ristorazione. Un’indagine condotta da Nomisma per l’Osservatorio Sana rivela che il 68% degli italiani considera fondamentale la presenza di prodotti biologici nei ristoranti. A confermare questa tendenza, anche un sondaggio promosso da TheFork nell’aprile 2023, secondo cui oltre la metà dei consumatori (56%) preferisce ristoranti che adottano pratiche sostenibili, tra cui l’impiego di prodotti biologici.


In questo contesto si inserisce l’iniziativa promossa dalla Centrale Ortofrutticola di Tarquinia, con il sostegno dell’Unione Europea, per valorizzare l’utilizzo dell’ortofrutta biologica certificata europea nella ristorazione italiana. Dal 1° aprile al 25 maggio 2025, alcuni ristoranti selezionati della Capitale ospiteranno eventi e degustazioni per far conoscere e apprezzare i sapori autentici e i valori del biologico, promuovendo un modello di consumo più consapevole e rispettoso dell’ambiente per un totale di 106 giornate. Tre i locali coinvolti nella prima fase del progetto: Porchetta e Bollicine – Via Vestricio Spurinna, 109 (Dal 1° aprile al 13 maggio); IV Fuochi presso Archi di Claudio ASD – Via Gamiana, 45 (Dal 2 aprile all’11 maggio); SpaccioVino – Largo Appio Claudio, 383 (Dal 9 aprile al 25 maggio). I locali sono stati selezionati non solo per la qualità della proposta gastronomica, ma anche per la loro predisposizione a farsi promotori attivi del progetto attraverso iniziative collaterali, attività di comunicazione e un forte coinvolgimento con il pubblico. Una partecipazione che va oltre la semplice adesione e che contribuisce ad amplificare il messaggio della campagna sul territorio.


Ogni ristorante proporrà piatti realizzati con ortofrutta biologica di alta qualità, selezionata per esaltare il gusto naturale degli ingredienti e garantire un’esperienza gastronomica all’insegna della sostenibilità. L’utilizzo di materie prime certificate rappresenta non solo una scelta salutare, ma anche un impegno concreto verso la tutela del territorio e delle risorse naturali. Il biologico come scelta quotidiana L’iniziativa punta a rafforzare il ruolo della ristorazione come ambasciatrice di una nuova cultura alimentare, che mette al centro la qualità, la tracciabilità e il rispetto per l’ambiente. Una proposta concreta per avvicinare il pubblico ai valori dell’agricoltura biologica europea e incoraggiare scelte più responsabili anche a tavola.


Consumatori, appassionati di cucina e professionisti del settore sono invitati a partecipare agli eventi, scoprendo dal vivo il gusto e la qualità dell’ortofrutta biologica certificata. Un’occasione per assaporare il meglio della produzione europea in piatti creativi, sostenibili e attenti al benessere.

Consorzio Brunello: presenta a Vinitaly carta geoviticola di Montalcino

Consorzio Brunello: presenta a Vinitaly carta geoviticola di MontalcinoVerona, 8 apr. (askanews) – Uno strumento ufficiale per raccontare in maniera oggettiva i caratteri identitari e unici del territorio. È stata presentata oggi a Vinitaly la nuova mappa geoviticola di Montalcino realizzata dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino in collaborazione con la società ilcinese leader nell’ambito dell’high tech farming Copernico e i Master of Wine Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi. Di proprietà intellettuale dell’ente consortile, la carta rappresenta uno dei sistemi più complessi di analisi e caratterizzazione di un territorio che tiene conto non solo della componente geologica del suolo, ma anche del clima, della media delle temperature, dell’andamento delle precipitazioni e dei venti fino all’esposizione e all’altimetria.


“La realizzazione della carta geoviticola nasce dall’esigenza di dotarsi di uno strumento che identifica e descrive in maniera chiara il nostro territorio attraverso un approccio corale e stratificato che mette in evidenza tutti gli aspetti morfologici del vigneto ilcinese” ha affermato il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci, spiegando che “a garantire l’affidabilità è il fatto che la mappa è stata sviluppata sulle esigenze specifiche di Montalcino da un gruppo di professionisti che vive, lavora e conosce profondamente il nostro borgo. Un approccio metodologico che anche è sostenuto dalle nostre aziende, che contribuiscono attivamente ad arricchire e aggiornare la rete di conoscenze e definire in modo sempre più dettagliato le peculiarità del territorio”. Per i MW Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi “con la sessione di oggi si presenta la prima tappa di quello che sarà un percorso edificante nella lettura e del racconto di un territorio unico come quello di Montalcino. La carta geoviticola, con le sue declinazioni le sue implementazioni, suggella la forte distintività del Brunello. La complementarietà con il progetto ‘Brunello Forma’, intreccia il racconto tra elementi statici e la dinamicità delle annate, esaltando la narrativa dei protagonisti: i produttori”.


“Conoscere per saper comprendere il complesso mosaico ambientale che caratterizza il nostro territorio, mosaico che determina l’unicità ambientale che definisce l’impronta del Brunello” hanno commentato per la società Copernico, il Ceo e founder Marco Antoni e il geologo Emilio Machetti, sottolineando che “questa è stata la leva che da oltre dieci anni ha spinto Copernico Srl a partecipare e guidare progetti di ricerca e innovazione nel settore vitivinicolo del digital farming, maturando esperienze e competenze che abbiamo messo al servizio del Consorzio del Brunello di Montalcino in una proficua sinergia con il mondo produttivo vitivinicolo e con chi, come Netsens, produce tecnologia intelligente per i monitoraggi ambientali”. La carta, grazie alla stratificazione di analisi e ai valori medi pesati, definisce uno standard di riferimento utile a ogni realtà produttiva che può collocarsi nel proprio specifico contesto, offrendo un dettaglio più accurato sul luogo di posizionamento territoriale dell’azienda stessa e della conseguente interpretazione enologica, così come di ottenere strumenti utili per comprendere il comportamento ponderato di ciascuna annata. Con il contributo delle imprese che forniscono i dati meteoclimatici e i saggi pedologici puntuali, la mappa si figura oggi come uno dei modelli più completi di analisi sensoriale a disposizione nel panorama enoico, pronta ad affermarsi come benchmark a livello internazionale.


Al termine della presentazione è seguita una degustazione di sei etichette di Brunello di Montalcino 2020 commentate secondo Brunello Forma, il nuovo metodo di valutazione delle annate presentato per la prima volta lo scorso novembre a Benvenuto Brunello. Il sistema ideato unisce i dati oggettivi legati agli andamenti climatici delle diverse annate, le conseguenze che le stagioni hanno sul comportamento vegeto-produttivo della varietà Sangiovese e le sensazioni soggettive di un campione rappresentativo di degustatori per percepire e valorizzare le peculiarità delle diverse annate.

Dazi, Uiv: whisky fuori da lista dei contro-dazi previsti dall’Ue

Dazi, Uiv: whisky fuori da lista dei contro-dazi previsti dall’UeMilano, 7 apr. (askanews) – Il whisky è fuori dalla lista dei contro-dazi previsti dall’Unione Europea. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, oggi a Vinitaly. “Desidero ringraziare anche a nome di Unione italiana vini il ministro per aver accolto e portato a termine con successo un’istanza di fondamentale importanza per il nostro settore”, ha sottolineato il presidente Frescobaldi.


Lo scorso 18 marzo Unione italiana vini aveva incontrato il ministro per segnalare i rischi e la pericolosità di avvitarsi in una spirale controproducente che vede gli alcolici europei – compreso il vino – esportare per 8 miliardi di euro a fronte di un import degli stessi prodotti per 1,3 miliardi. Le tariffe aggiuntive sugli spiriti americani erano state inizialmente annunciate dall’Unione Europea e congelate dopo la minaccia di ritorsione con dazi al 200% da parte dell’Amministrazione Trump.