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Distillerie Berta lancia tre Brandy invecchiati 38, 45 e 51 anni

Distillerie Berta lancia tre Brandy invecchiati 38, 45 e 51 anniMilano, 12 mag. (askanews) – Distillerie Berta celebra settantacinque anni di storia e tre generazioni nel Monferrato con una nuova limited edition chiamata “Legàmi” dedicata allo scorrere del tempo: tre preziosi Brandy invecchiati rispettivamente 38, 45 e 51 anni, in bottiglie impreziosite da eleganti legature di vetro in rilievo e in vendita in cassette di legno.


Fondata nel 1947 a Mombaruzzo (Asti), questa storica azienda a conduzione familiare piemontese produce oggi oltre trenta diverse qualità di grappa e sette tipi di liquori che esporta in tutto il mondo. L’investimento sul fronte dell’accoglienza ha dato vita negli anni al relais Villa Castelletto, alla dimora di charme Villa Prato, alla ristrutturazione del Castello di Monteu Roero, al recupero del Castelletto dell’Annunziata, del Borgo Roccanivo, dell’appena acquisito Convento di S. Giovanni e ad una pasticceria che produce il tipico amaretto di Mombaruzzo. Distillerie Berta impiega 40 dipendenti e nel 2023 ha fatturato più di 14 milioni di euro con un export del 50% in 75 Paesi.

Il 19 maggio si tiene la quarta edizione di “Donne in rosa Mantova”

Il 19 maggio si tiene la quarta edizione di “Donne in rosa Mantova”Milano, 12 mag. (askanews) – La quarta edizione di “Donne in rosa Mantova” si terrà quest’anno il 19 maggio (dalle 10.30 alle 19) a Volta Mantovana, paese d’origine di Rossella Boldrini, assaggiatrice del gruppo Onav scomparsa prematuramente l’anno scorso e alla quale è dedicato questo evento sui vini rosati, il cui ricavato sarà donato alla Fondazione Airc per la ricerca sul cancro.


A fare da cornice alla manifestazione saranno i magnifici cortile delle antiche scuderie e il salone delle feste di Palazzo Gonzaga. L’evento non consisterà solo in una degustazione perché l’obiettivo principale degli organizzatori, l’Associazione Strada dei vini e sapori mantovani e Onav Mantova, è quello di sensibilizzare il pubblico sui temi della salute e del benessere. “Apprezzare un buon vino significa anche approcciarsi ad esso in modo moderato e consapevole – spiegano i promotori – in memoria di Rossella e nella speranza di diffondere l’importanza di questa tematica”. I banchi d’assaggio saranno divisi per aree tematiche e la degustazione “permetterà di fare un viaggio dal Sud al Nord dello Stivale, fino alla Provenza” guidato dalle assaggiatrici Onav. Al termine degli assaggi seguirà una masterclass dedicata ai vini di Provenza e infine un’esibizione speciale dell’Orchestra Colli Morenici.


In apertura di giornata sono previsti gli interventi di Paola Ghisi (Onav Mantova), Teresa Bordin, (vicepresidente nazionale Onav), e della produttrice e Donna del Vino, Giovanna Prandini. Alla manifestazione parteciperà, tra le altre, Pia Donata Berlucchi, presidente di Fratelli Berlucchi, past president dell’Associazione Donne del vino e vicepresidente dell’Onav. Alla manifestazione parteciperà, tra le altre, Pia Donata Berlucchi, presidente di Fratelli Berlucchi, past president dell’Associazione nazionale delle Donne del vino ed vicepresidente nazionale dell’Onav. Foto di Matteo Scaglioni

Vino, Masi a Singapore per TFWA, la fiera dedicata al duty-free

Vino, Masi a Singapore per TFWA, la fiera dedicata al duty-freeMilano, 12 mag. (askanews) – Masi Agricola è al Marina Bay Sands di Singapore dove partecipa al “TFWA Asia Pacific Exhibition & Conference” (12-16 maggio), il salone internazionale dedicato al duty-free e travel retail.


Tra le prime aziende del vino ad entrare nel settore duty free, la Cantina della Valpolicella porta alla fiera un focus sul restyling dei suoi vini dedicati a questo specifico canale, “Nectar Campofiorin” e “Nectar Costasera”. Il “Campofiorin”, anche nella versione “Nectar”, con l’annata 2020 si rinnova nella veste e nello stile: all’etichetta è stato aggiunto “uno sfondo che supporta e valorizza l’ovale con la storica cornucopia, in cui si staglia il logo di colore rosso con un leggero outline dorato”. Masi presenta inoltre in anteprima l’annata 2019 del “Nectar Costasera” (“con lievi aggiornamenti nel packaging che ne rinnovano l’immagine, pur rimanendo sempre fedele a sé stesso”), e il nuovo “Rosa dei Masi”, il rosé prodotto con uve Merlot provenienti da vigneti dell’alta Valpolicella, oggi in bottiglia trasparente con un’etichetta di piccole dimensioni, “arricchita da una profusione di petali di rosa disegnati a china con tratto leggero”. Lo stand dell’azienda veronese è attiguo a quelli di Cono Sur, González Byass, Symington e Famille Perrin di Châteauneuf du Pape, membri associati della “Travel Retail Fine Wine Alliance”.

Vino, il 15 maggio a Marsala “Le uve raccontano” di Colomba Bianca

Vino, il 15 maggio a Marsala “Le uve raccontano” di Colomba BiancaMilano, 11 mag. (askanews) – Il 15 maggio all’Istituto Tecnico Agrario di Marsala (Trapani) verrà presentata la 12esima edizione de “Le uve raccontano”, la pubblicazione sul raccolto attraverso cui Cantine Colomba Bianca osserva e interpreta criticità e margini di miglioramento dei vini del futuro.


“Le uve raccontano” è parte di un progetto in continua evoluzione che coinvolge l’intera filiera vitivinicola, agricoltori, tecnici e manager che lavorano nei mercati italiani e internazionali, e concentra il suo sguardo sull’intero panorama di produzione di una delle maggiori Cantine di vino biologico in Europa, con 2.480 soci viticoltori che operano su una superficie di seimila ettari, e sei aziende dove produrre e imbottigliare. I focus sono dedicati all’andamento climatico, sviluppo vegeto-riproduttivo, situazione fitopatologica, dati quantitativi e parametri qualitativi delle uve. “Le diverse edizioni – ha spiegato il presidente Dino Taschetta – sviluppano un’osservazione storica sempre più attenta e orientano gli sviluppi futuri, lo studio sulle vigne contribuisce alla costruzione di una memoria delle diverse annate, è un viaggio nel vissuto degli areali vitati che si estendono dalla zona costiera, all’altopiano, fino alla collina”. “L’analisi della più recente annata delimita i terreni più vocati alla produzione di vini rossi, bianchi e spumanti” ha aggiunto il vicepresidente Filippo Paladino – precisando che “favorisce il controllo durante la maturazione dell’uva di dati analitici per programmare i periodi di vendemmia e ottenere gli obiettivi enologici prefissati dall’azienda, e ottimizza la realizzazione di una difesa fitosanitaria biologica, sostenibile e rispettosa dell’ambiente, utilissimi soprattutto per chi produce a residuo zero”.


La pubblicazione, in italiano e inglese, è a cura di Antonio Pulizzi, Filippo Paladino, Luigi Pasotti ed è realizzata in collaborazione con l’assessorato dell’Agricoltura della Regione Sicilia e il Sias. La presentazione, moderata da Rossana Titone, vedrà gli interventi oltre che di Paladino, anche di Luigi Pasotti (Unità Operativa SIAS Sicilia Orientale Catania), Vito Restivo (Area 3 SIAS Palermo), Luigi Neri (Unità Operativa SIAS Sicilia Caltanissetta), Antonino Sammartano, (Area 3 SIAS Palermo), Antonino Angileri (Area 3 SIAS Palermo), Mattia Filippi(consulente Uvasapiens) e dell’enologo Antonio Pulizzi. I lavori proseguiranno con Massimo Grillo (sindaco di Marsala), Stefano Pellegrino (Assemblea regionale siciliana), Dario Cartabellotta (Dipartimento Agricoltura), Antonio Rallo (Consorzio Doc Sicilia), Onofrio Corona (coordinatore Corso di Laurea Viticoltura ed Enologia UniPA), Domenico Pocorobba (preside Istituto Tecnico Agrario) e con il presidente Taschetta.

”L’educazione alimentare diventi insegnamento obbligatorio a scuola”

”L’educazione alimentare diventi insegnamento obbligatorio a scuola”Milano, 10 mag. (askanews) – Slow Food Italia e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Unisg), insieme con le Comunità Laudato sì, lanciano l’”Appello per l’educazione alimentare: conoscere per scegliere”, per chiedere al governo italiano di inserire l’educazione alimentare come insegnamento obbligatorio nelle scuole di ogni ordine e grado. L’obiettivo di questa mobilitazione, che vede tra i primi promotori anche l’Università degli studi di Torino, l’Università del Piemonte Orientale e il Politecnico di Torino, è coinvolgere il maggior numero possibile di persone affinché questo appello sia sentito a tutti i livelli della società italiana.


“Oggi, il settore alimentare è alle prese con un gran proliferare di disinformazione, greenwashing e livelli enormi di spreco. Tutto questo con una società civile che non ha gli strumenti adeguati per comprendere come e con cosa è meglio nutrirsi, quali implicazioni, politiche, sociali,economiche e ambientali, ci sono dietro la produzione e distribuzione del cibo” spiega l’Unisg, sottolineando che “per questo è fondamentale mettere i cittadini nelle condizioni di operare scelte di acquisto e alimentazione consapevoli, basate sulla condivisione di informazioni corrette, fin da piccoli, con strumenti e linguaggi appropriati”. “Il cibo non è più nutrimento e cura ma ammala i nostri corpi per via di abitudini scorrette che privilegiano la quantità alla qualità; ammala il nostro spirito, perché provoca gravi ingiustizie sociali; ammala il pianeta, perché è tra i primi responsabili della crisi climatica, pagandone poi un prezzo altissimo. Per cambiare direzione, occorre partire dall’educazione alimentare dei giovani e delle future generazioni” commenta Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, parlando di “una campagna ambiziosa volta anche a sensibilizzare ciascuno di noi che solo attraverso la giusta consapevolezza, per mezzo delle scelte quotidiane, sarà possibile cambiare in meglio il futuro che verrà”. “Il cibo diventa noi: questo semplice fatto determina quanto sia vitale istruire, fin da piccoli, un corretto e gioioso dialogo col cibo e una consapevole conoscenza del sistema alimentare” aggiunge Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, spiegando che “è urgente che fin dalle scuole primarie le bambine ed i bambini ricevano strumenti per fare scelte consapevoli, libere e giuste per loro stessi e per il Pianeta: perché un futuro migliore lo si disegna anche a partire dal cibo”.


Questo il testo dell’Appello per l’educazione alimentare (che si può sottoscrivere sull’omonimo sito): “Le scelte alimentari che compiamo più volte al giorno possono diventare un’importante leva di cambiamento. Affinché ciò avvenga, urge un importante investimento in educazione alimentare, che fornisca ai giovani gli strumenti per diventare protagonisti del proprio futuro. L’educazione alimentare permette di riscoprire il piacere del cibo, di comprenderne il valore, di conoscere il modo in cui viene prodotto, trasformato e distribuito, di capirne le dinamiche sociali, culturali, economiche e ambientali. Attraverso l’educazione alimentare e i comportamenti alimentari virtuosi di tutti noi, la tavola può diventare un luogo di consapevolezza e piacere, e l’ambito in cui la conversione ecologica prende corpo in maniera più rapida, efficace, concreta e quotidiana. Al contempo, il cibo è lo strumento ideale per sperimentare e promuovere un’educazione articolata, complessa e creativa, che dia valore all’interdipendenza, all’ambiente e ai beni comuni. Chiedo dunque al governo italiano di inserire l’educazione alimentare come insegnamento obbligatorio nelle scuole di ogni ordine e grado e, come individuo, mi impegno a coinvolgere molte altre persone e realtà, perché solo con l’unione si può davvero fare la differenza. Per supportare concretamente la causa e nella convinzione che non basti più avanzare istanze, ma sia necessario anche assumersi delle responsabilità, nel quotidiano mi impegno a scegliere consapevolmente ciò che mangio adottando una dieta sana per il corpo e sostenibile per il pianeta”.

Coldiretti e Filiera Italia: no al riconoscimento Igp Basmati

Coldiretti e Filiera Italia: no al riconoscimento Igp BasmatiMilano, 10 mag. (askanews) – Coldiretti e Filiera Italia, in rappresentanza della filiera risicola italiana, hanno inviato una lettera al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, per esprimere “profonda contrarietà” al riconoscimento dell’IGP Basmati proposto dal Pakistan.


La richiesta, che segue quella presentata precedentemente dall’India nel 2020 e ora in fase di stallo, solleva diverse criticità di natura tecnica. Coldiretti e Filiera Italia evidenziano come l’adozione di tale riconoscimento potrebbe generare l’esenzione dai dazi del riso lavorato basmati Igp importato, con conseguenti ripercussioni sul mercato italiano e gravi conseguenze per la filiera risicola nazionale. Questa scelta potrebbe portare, secondo Coldiretti e Filiera Italia, ad un crollo della valorizzazione del riso di tipo Indica europeo e all’abbandono della coltivazione del lungo B, con un aumento della produzione di riso Japonica (Tondo, Medio e Lungo A) e conseguente crollo delle quotazioni anche per questo gruppo varietale.


Inoltre, “non sarebbe garantito il principio di reciprocità in termini di sostenibilità sociale ed ambientale nel processo di produzione del riso in Pakistan”. “Come rilevano i dati di Unicef, infatti, sono complessivamente 77 milioni i minori, di età compresa tra i 7 e i 14 anni, che lavorano nell’Asia meridionale dei quali l’88% in Pakistan, il 40% in India e il 10% nello Sri Lanka” evidenziano Coldiretti e Filiera Italia, aggiungendo inoltre che “dal punto di vista ambientale, in Pakistan, così come India, sono utilizzati fitofarmaci da anni vietati in Ue come, ad esempio, il triciclazolo”. “La filiera risicola italiana – concludono – non può accettare i rischi che deriverebbero da tale riconoscimento: chiediamo al ministro Lollobrigida, nell’interesse della filiera risicola nazionale di presentare richiesta di opposizione alla domanda di riconoscimento e di promuovere tale opposizione anche tra gli altri Stati dell’UE”.

Vino, alla Lumsa nasce Centro studi sul turismo del vino e dell’olio

Vino, alla Lumsa nasce Centro studi sul turismo del vino e dell’olioMilano, 10 mag. (askanews) – Nasce il Centro studi sul turismo del vino e dell’olio, che sarà operativo a breve all’interno dell’Università Lumsa di Roma. L’annuncio è stato dato il 9 maggio nel corso del seminario “Evoluzione dell’offerta turistica e necessità formative” tenutosi nell’ateneo privato. All’incontro hanno preso parte la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, il prorettore Gennaro Lasevoli, docenti Anna Isabella Squarzina (Mediazione linguistica)e Giovanni Ferri (Economia), il condirettore Master Food & wine management e docente in Tourism management, Dario Stefàno, insieme con il presidente Assoenologi, Riccardo Cotarella e la produttrice Donatella Cinelli Colombini.


Nel corso del dibattito è emerso che la necessità di un Centro studi e di una struttura con l’obiettivo di formare giovani capaci di trasformare l’evoluzione del turismo del vino e dell’olio in sviluppo sostenibile, nasce dalla brusca accelerata in investimenti e business delle “wine destination” negli ultimi dieci anni. L’enoturismo, letteralmente esploso in Italia negli ultimi cinque anni, genera oggi tra il 6 e il 14% del giro d’affari delle Cantine ma in termini di marginalità vale circa il doppio. In questo trend positivo il freno più importante è la mancanza di manodopera formata e capace di dare slancio a imprese e territori. Si pensi anche al fatto che circa il 44% delle Cantine e quindi delle città del vino sono fuori dai flussi turistici: per decentrare i percorsi di viaggio verso questi territori servirebbe personale formato in uffici turistici, assessorati e Strade del vino, che purtroppo però non c’è. Esiste dunque una domanda precisa e una sfida formativa che la Lumsa vuole cogliere dando vita a questo Centro studi.

Vino, Armani: nuovo bando Ocm passo avanti importante per promozione

Vino, Armani: nuovo bando Ocm passo avanti importante per promozioneMilano, 10 mag. (askanews) – “Si tratta di una misura strategica per mettere a punto per tempo le attività di promozione e di valorizzazione. Ringrazio il lavoro svolto dagli uffici del Masaf perché le modifiche apportate al bando rappresentano un passo avanti nel nostro percorso di valorizzazione e di maggiore conoscenza della Doc Delle Venezie nei mercati internazionali”. Lo ha affermato Albino Armani, presidente il Consorzio di tutela Doc Delle Venezie, dopo la pubblicazione del bando Ocm di Promozione nei Paesi terzi per la campagna 2024/2025. L’ente consortile ha accolto con favore il nuovo sistema delineato dall’avviso, che consente di anticipare la programmazione delle attività e di semplificare alcune procedure, come l’eliminazione del soggetto terzo qualificato e del limite dei cinque Paesi per progetto, nonché la riduzione da 60 a 30 giorni dei tempi di riscontro, delle varianti progettuali e l’identificazione di criteri qualitativi utili per la valutazione dei progetti di promozione.


“La promozione ci consente di consolidare la presenza e creare valore nei mercati esteri, di sostenere e raccontare la nostra identità territoriale e culturale” ha commentato il direttore del Consorzio, Stefano Sequino, ricordando che “proprio in questi giorni saremo in Giappone, Vietnam e, in occasione del ‘Pinot Grigio Day’, negli Stati Uniti, appuntamenti che ci permettono di trasferire ai consumatori così come ai professionisti del settore, i valori e lo stile del Pinot Grigio Doc Delle Venezie. Si tratta – ha concluso – di attività che, nell’ambito della misura OCM Promozione, occorre rafforzare per mantenere adeguati livelli di competitività del vino italiano nel mondo”. Il Consorzio ha quindi sottolineato che “sarà importante nel prossimo futuro proseguire con il lavoro di revisione del decreto ministeriale di attuazione della misura di promozione, in particolare per poter superare la complessa gestione dei tre preventivi”.

Vino, Bolaffi: il 22 e 23 maggio monumentale asta di vini pregiati

Vino, Bolaffi: il 22 e 23 maggio monumentale asta di vini pregiatiMilano, 10 mag. (askanews) – Oltre 1.150 lotti compongono il catalogo dell’asta di vini pregiati e distillati organizzata da Aste Bolaffi mercoledì 22 e giovedì 23 maggio in modalità “internet live” sul sito dell’azienda. La prima giornata sarà dedicata ai vini italiani, mentre la seconda alle etichette francesi e ai distillati, tutti provenienti da selezionate cantine private italiane e internazionali.


Si parte col Piemonte e i suoi produttori storici come Bruno Giacosa, Giuseppe Rinaldi, Giacomo Conterno, Accomasso, Burlotto, Roagna e molti altri. Tra i “top lot” c’è una doppia magnum di Barolo Monfortino Riserva 2013 Giacomo Conterno (lotto 98, base d’asta 2.800 euro); tra le rarità varie annate di Barolo Bartolo Mascarello, tra cui anche bottiglie del 1996 e del 1998 con le famose etichette “Censura” e “No Barrique no Berlusconi” disegnate dal produttore (lotti 211, 212 e 215). Nella selezione di lotti di Gaja si distingue una doppia magnum da 3,78 litri di Barbaresco del 1975 (lotto 102). Passando alla Toscana, la scelta è molto ampia con le etichette più celebri, tra cui Sassicaia, Solaia e Tignanello, in numerose annate e formati e con cassette originali. Non manca il Brunello dei produttori più importanti, con numerosi lotti di Riserva Biondi Santi e Case Basse Soldera. Tra i Supertuscan vari Masseto dal 1994 al 2015 e anche una mini verticale di quattro bottiglie (lotto 457, base 2.200 euro). Alla selezione si aggiungono diversi lotti di Le Pergole Torte di vari formati, dal 1987 al 2020, e una cassetta da collezione di Ornellaia, composta da 12 bottiglie dal 2001 al 2004, della quale esistono solo 600 esemplari in tutto il mondo (lotto 536, base 2.500 euro).


Come di consueto, quasi tutte le altre regioni italiane sono rappresentate, come il Trentino con Riserva del Fondatore Fratelli Lunelli, il Veneto con gli Amarone Dal Forno e Quintarelli, la Lombardia con tre bottiglie di prototipo dell’Annamaria Clementi di Franciacorta Cà del Bosco del 1985 e l’Abruzzo con il Montepulciano e il Trebbiano di Valentini. Il capitolo Francia si apre con la regione di Bordeaux e i suoi prestigiosi Premier Grand Cru Classé: Chateau Cheval Blanc, Chateau Margaux, Chateau Haut-Brion, Chateau Latour, Chateau Mouton Rothschild. Si segnalano in particolare una doppia magnum 1988 di Chateau d’Yquem 1998 (lotto 716, base 1.400 euro), una magnum di Lafite Rothschild 2002 (lotto 748, base 800 euro) e una bottiglia di Petrus 2018, con punteggio 100/100 Robert Parker (lotto 799, base 2.400 euro).


Nella selezione di Borgogna si trovano i “top lot” dell’intero catalogo: due magnum di Vosne-Romanée Cros Parantoux 1996 Henri Jayer (lotto 941, base 36mila euro), numerosi lotti di Romanée-Conti Domaine de la Romanée-Conti, come una bottiglia del 2005 con punteggio 100/100 Robert Parker (lotto 853, base 15mila euro), una magnum di Romanée Grand Cru Monopole 2006, Domaine du Comte Liger-Belair (lotto 875, base 6 mila euro). Immancabili gli champagne più blasonati, Cristal, Bollinger, Salon, Selosse, Krug e Dom Perignon, tra cui P3 1975 e 1976 nei loro cofanetti originali (lotti 998 e 999, basi 3.500 euro ciascuno). Della regione del Rodano, il Domaine Jean Louis Chave è presente con tre lotti di Ermitage Cuvée Cathelin del 1990 e del 1995 (lotti 1045-1047, basi da 3.000 a 3.500 euro).


Aste Bolaffi segnala infine la presenza di un centinaio di lotti, “frutto di un’accuratissima selezione”, di distillati, per i quali “ove possibile, è stato inoltre richiesto il certificato di autenticità dell’imbottigliatore a corredo della bottiglia”. Tra i vari lotti spiccano molti Macallan, tra cui una bottiglia di Sherry Oak Blue Label 30 YO (lotto 1102, base 4.500 euro), il Bowmore 20 Years Old (lotto 1110, base 2.000 euro) e il Clynelish 23 Years Old (lotto 1116, base 7 mila euro). Impreziosiscono la proposta anche dei Laphroaig, Caol Ila, Port Ellen e molti altri.

Vino, enoturismo al centro della Fiera dei vini di Piacenza 2024

Vino, enoturismo al centro della Fiera dei vini di Piacenza 2024Milano, 10 mag. (askanews) – Piacenza Expo ha annunciato che la Fiera dei Vini 2024, in programma nel capoluogo emiliano da sabato 16 a lunedì 18 novembre, diventerà la prima manifestazione fieristica a carattere nazionale dedicata all’enoturismo. L’evento ha infatti ottenuto il patrocinio del Movimento turismo del vino (Mtv), il cui presidente, Nicola D’Auria, ha sottolineato come la Fiera dei Vini sia “un’occasione qualificata e qualificante per sviluppare la formazione e il business legati alla cultura dell’accoglienza enoturistica, promuovendo un approccio al mondo del vino sempre più caratterizzato dalla ricerca di suggestioni ed esperienze sensoriali”.


La manifestazione di Piacenza “proporrà un nuovo modo di intendere una mostra mercato, dove l’incontro con i produttori diventerà momento per scoprirne prodotti e storie ma anche possibilità di esplorare le zone vinicole del Belpaese, con peculiarità e tradizioni”. Nel percorso all’interno dei padiglioni i visitatori potranno trovare informazioni e proposte per organizzare al meglio le visite, non solo nelle Cantine ma anche nel territorio circostante. “La nostra mostra mercato sarà un unicum nel panorama italiano, perché mette al centro l’importanza strategica di promuovere l’accoglienza in azienda e sviluppare attività adeguate” ha affermato il Coordinatore Generale di Piacenza Expo, Sergio Copelli, aggiungendo che “con un format collaudato e lo sviluppo della manifestazione su tre giorni (con il lunedì pensato per il mondo HoReCa, masterclass e momenti di approfondimento), ci proponiamo di diventare il punto di riferimento nell’ambito enoturistico per l’intero settore, ma soprattutto per le Cantine che scelgono di prendere parte alla Fiera, rinnovando la fiducia nei nostri confronti, così come per gli operatori che si relazionano quotidianamente con turisti e winelovers in cerca di innovative esperienze di visita”.


“Per garantire la migliore fruizione della rassegna e offrire un’esperienza di qualità ideale per visitatori e produttori, le iscrizioni verranno chiuse al raggiungimento dei 300 espositori” ha precisato Copelli, sottolineando che “abbiamo già assegnato i 2/3 dei posti disponibili: è il segnale che siamo sulla strada giusta, e che questa manifestazione desta grande interesse anche grazie al buon punto di partenza dell’edizione 2023”. Foto di Sara Fenu