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Etichette Irlanda, Federvini pronta a inviare esposto a Commissione Ue

Etichette Irlanda, Federvini pronta a inviare esposto a Commissione UeMilano, 16 mag. (askanews) – Federvini si appresta ad inviare un esposto formale alla Commissione europea in merito alla incompatibilità con il diritto comunitario della normativa sull’etichettatura di vini e spiriti proposta dall’Irlanda.

Lo ha reso noto la stessa Federazione, spiegando che il reclamo, in linea con le valutazioni presentate dalle associazioni europee del comparto (Comité Vins e spiritsEurope), “esprime l’evidente incompatibilità delle norme irlandesi con l’attuale disciplina unionale in materia di presentazione e di corretta informazione al consumatore”. Le misure irlandesi “rappresentano per di più un impedimento sproporzionato ed ingiustificato alla libera circolazione delle merci all’interno del territorio comunitario, in aperto contrasto alle disposizioni degli articoli 34 e 36 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”. L’esposto di Federvini segue di una settimana la scadenza dei termini per l’inoltro di commenti sulla normativa irlandese in sede di OMC (Organizzazione Mondiale per il Commercio), che ha visto Paesi quali Australia, Canada, Cuba, Messico, Nuova Zelanda, Regno Unito, Repubblica Dominicana e Stati Uniti presentare proprie osservazioni che saranno approfondite in occasione del tavolo sul “Technical barriers to trade” (Tbt) in programma a giugno. Inoltre, gli aspetti critici di incompatibilità con la legislazione europea erano stati già evidenziati da numerosi Stati membri dell’Unione (Italia, Francia, Germania, Spagna, Danimarca, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Portogallo, Romania, Slovacchia, Grecia, Polonia e Lettonia) nel corso della procedura di notifica “Tris” svoltasi nell’ultimo quadrimestre dello scorso anno. Una mobilitazione internazionale “forte anche dell’intervento del governo italiano, in particolare in virtù dell’azione diplomatica condotta dal ministero degli Affari esteri e dal ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare”.

“Non distinguendo de facto tra abuso e consumo responsabile di alcol, la normativa irlandese rischia di non informare correttamente i consumatori e di danneggiare il nostro settore produttivo su scala europea, aggravando ulteriormente gli oneri a carico delle imprese produttrici che dovrebbero adottare una etichettatura ad hoc per il mercato irlandese” ha commentato la presidente di Federvini, Micaela Pallini, aggiungendo che “nel considerare prioritario l’obiettivo di contrastare il fenomeno di abuso di alcol riteniamo altresì cruciale promuovere in primis una corretta educazione al bere moderato”. “L’esposto formale che invieremo alla Commissione europea rappresenta ad oggi una scelta obbligata, di fronte all’inazione delle autorità comunitarie che pure avevano recentemente espresso perplessità sulla ammissibilità della proposta dell’Irlanda” ha proseguito Pallini, sottolineando che “auspichiamo che finalmente si prenda coscienza dei limiti dell’iniziativa e si prosegua invece in direzione della definizione di un quadro normativo coerente e armonico a livello europeo”.

Vino, Le Tenute del Leone Alato acquisisce Cantina toscana Duemani

Vino, Le Tenute del Leone Alato acquisisce Cantina toscana DuemaniMilano, 16 mag. (askanews) – Il gruppo veneto Le Tenute del Leone Alato (di proprietà di Genagricola) ha portato a termine l’acquisizione del 100% di Duemani, Cantina della Maremma Pisana con 13 ettari e una capacità produttiva di 60mila bottiglie l’anno, fondata nel 2.000 da Elena Celli e dall’enologo Luca D’Attoma.

“L’acquisizione di Duemani è pienamente in accordo con la strategia del nostro polo vitivinicolo: aumentare il valore delle vendite attraverso un percorso di qualità che parte dalla localizzazione degli ettari vitati di proprietà” ha dichiarato l’ad di Leone Alato, Igor Boccardo, aggiungendo che il gruppo “deve poter contare su aziende agricole fortemente differenti tra loro, identitarie e radicate nelle regioni italiane a più alta vocazione vitivinicola, come Piemonte, Veneto, Friuli e da oggi anche la Toscana”. “Il racconto, il posizionamento e la promozione delle aziende del portfolio sono guidati da scelte che mettono al centro il rispetto e la valorizzazione del territorio e delle persone che lo vivono, garantendone la massima espressione attraverso scelte sostenibili nella conduzione agronomica e non solo” ha proseguito Boccardo, evidenziando che “Duemani è un importante nuovo tassello nella strategia di ampliamento delle tenute di proprietà: aggiunge all’attuale portfolio un’azienda agricola di elevato valore reputazionale, tanto a livello nazionale quanto internazionale”. “L’operazione è stata resa possibile dai traguardi di vendita che stiamo raggiungendo – ha concluso il manager – e la strategia per Duemani è pienamente condivisa con Elena Celli e Luca d’Attoma, e sarà nel solco della continuità”.

“Per Duemani questo cambiamento rappresenta una grande opportunità di crescita per il raggiungimento di ulteriori successi, tali da confermare il valore di un territorio e dell’azienda” ha affermato D’Attoma, che resterà enologo consulente, sottolineando che “questo incarico mi motiva per supportare Duemani relazionandomi con un gruppo di lavoro di grande competenza e professionalità con cui potrò condividere il percorso futuro”. “Duemani nasce dalla volontà mia e di Luca nel credere in un territorio incontaminato come quello di Riparbella – ha ricordato Celli – dove abbiamo scelto di coltivare in agricoltura biodinamica e questo ci ha permesso di mantenere e rispettare l’ecosistema che ci ha accolti”. Duemani ha circa 7,5 ettari ad Ortacavoli (Riparbella), impiantati nel 2001, e circa 4,5 a Bagnoli (Castellina Marittima). Qui Cabernet Franc, Merlot, Syrah e Grenache vengono coltivati esclusivamente con metodo biodinamico certificato Demeter. I vini sono distribuiti per il 66% all’estero e per la restante parte in Italia.

Oltre 7.300 visitatori a “MIxology Experience” a Milano

Oltre 7.300 visitatori a “MIxology Experience” a MilanoMilano, 15 mag. (askanews) – Oltre 7.300 visitatori e più di 160 aziende. Questo il bilancio della seconda edizione di MIxology Experience, il più importante evento italiano dedicato al mondo della mixology e alla “bar industry”, che si è tenuto al Superstudio Maxi di Milano.

“Abbiamo consolidato l’interesse intorno al nostro evento da parte di un pubblico altamente qualificato” ha dichiarato l’organizzatore della manifestazione, Luca Pirola, aggiungendo che “siamo particolarmente soddisfatti per aver saputo mettere insieme piccoli, medi e grandi brand, creando per tutti l’ideale opportunità di matching e business”. “Una fonte di ulteriore soddisfazione è aver ospitato gli internazionali ‘Barback Games’ di Fernet-Branca – ha concluso – aver organizzato con Aibes la prima edizione di “theNextBartender”, la più importante sfida di miscelazione tra le scuole alberghiere per i giovani bartender, e aver garantito alle aziende la nostra piattaforma di “Business Match”, dove hanno potuto condividere e gestire i propri ed i nuovi rapporti commerciali”. Alla manifestazione ha debuttato anche il primo “Speed Round Contest” che ha decretato il bartender più veloce d’Italia del 2023: il napoletano Ciro Adriano de Georgio, che lavora ad Amsterdam. La prossima edizione di MIxology Experience si terrà dal 17 al 19 marzo 2024.

Icqrf: 56,6 mln hl vino in giacenza (+5,3% su 2022), il 54,9% al Nord

Icqrf: 56,6 mln hl vino in giacenza (+5,3% su 2022), il 54,9% al NordMilano, 15 mag. (askanews) – Al 30 aprile scorso, negli stabilimenti enologici italiani erano presenti 56,6 milioni di ettolitri di vino, 5,6 di mosti e 71mila ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (Vnaif). E’ quanto emerge dal report “Cantina Italia” redatto dall’Ispettorato centrale repressione frodi (Icqrf) del Masaf, pubblicato sul sito del ministero, in cui si evidenzia rispetto alla stessa data dello scorso anno, un valore delle giacenze superiore per i vini (+5,3%), inferiori per i mosti (-8,0%) e per i vini in fermentazione (-56,3%). Rispetto al 31 marzo di quest’anno invece, il dato delle giacenze è inferiore per tutte le tipologie di prodotto: vini (-5,6%), mosti (-9,7%) e Vnaif (-32,9%).

Il report precisa inoltre che il 54,9% del vino è detenuto nelle aziende del Nord, prevalentemente in Veneto (il 23,9% del totale nazionale), grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (10,1%) e Verona (8,2%). Le giacenze al Sud rappresentano il 21,3% delle giacenze complessive, il 14,8% al Centro e il 9% sulle isole. Dopo il Veneto (13.521.057 hl), ci sono la Puglia (7.027.047 hl), l’Emilia Romagna (6.172.509 hl), la Toscana (5.635.544 hl) e il Piemonte (4.431.822 hl). Dopo le provincie di Treviso e Verona, le maggiori per giacenza sono quelle di Chieti, Cuneo e Trapani. Il 52,2% del vino detenuto è a Dop (con una leggera prevalenza per i vini rossi, 50%), il 27% a Igp (sempre con prevalenza del rosso, 59,9%), l’1,3% sono i vini varietali (con in etichetta il vitigno e l’annata ma non il territorio di produzione) e il 19,6% è rappresentato da altri vini. “Nonostante le 526 Indicazioni Geografiche registrate, le giacenze sono molto concentrate – si legge ancora sul sito del Masaf – infatti, le prime 20 denominazioni contribuiscono al 58,9% del totale delle giacenze di vini a IG”.

Sempre alla data del 30 aprile di quest’anno, la maggior parte dei 5,6 milioni di ettolitri di mosti italiani è detenuto nelle regioni del Nord (49,7%) e del Sud (39,6%). Due regioni detengono il 60,3% dei mosti: la Puglia (37,3) e l’Emilia-Romagna (23,0%). Discorso simile per i vini nuovi ancora in fermentazione (70.601 ettolitri), che risultano in giacenza per il 66,9% al Nord, per il 15,6% al Centro, per il 12,1% al Sud e per il rimanente 5,4% nelle Isole.

L’ape fa bene anche al vino: il progetto di Castello di Meleto

L’ape fa bene anche al vino: il progetto di Castello di MeletoMilano, 15 mag. (askanews) – In occasione della Giornata internazionale delle api che si celebra il 20 maggio, l’azienda vitivinicola Castello di Meleto di Gaiole in Chianti (Siena) rilancia il suo progetto “Nel nome dell’ape”, che offre la possibilità di adottare un’arnia così da ripopolare la zona e contribuire a migliorare l’ecosistema. Nel suo “Parco delle Api”, ricavato tra vigneti e boschi, ci sono infatti arnie che ospitano circa 3,2 milioni di questi preziosissimi insetti. Chi farà l’adozione riceverà due chili di miele l’anno prodotto dalla propria arnia, per cinque anni.

Con i suoi oltre mille ettari, Castello di Meleto è la più grande azienda biologica del Chianti Classico e fa parte del locale BioDistretto, un gruppo di lavoro che promuove le interazioni positive tra apicoltura e viticoltura per la salvaguardia della biodiversità. Ai vini del territorio ottenuti da vigne sparse su 160 ettari divisi in cinque unità poderali (Meleto, San Piero, Casi, Poggiarso e Moci), la Cantina ha affiancato la produzione di olio extravergine di oliva e l’allevamento di Cinta Senese, oltre naturalmente al miele millefiori, propoli e miele selvatico, quest’ultimo realizzato da api che hanno perso la loro famiglia e che sono state salvate dai boschi e reintegrate nelle arnie del Parco.

Gustoso ma salutare: lo spuntino “social” degli italiani

Gustoso ma salutare: lo spuntino “social” degli italianiMilano, 15 mag. (askanews) – Lo spuntino spezza-fame è un’abitudine alimentare che i nutrizionisti consigliano di fare per evitare cali di energia tra un pasto e l’altro e arrivare troppo affamati ai pasti principali. A patto, però, che lo spuntino sia equilibrato da un punto di vista nutrizionale. E a guardare quello che dichiarano sui social, gli italiani sembrano aver fatto proprio questo consiglio.

La ricerca condotta da Blogmeter per Prugne della California, ci dice innanzitutto che nel 2022 lo spuntino è stato un momento molto condiviso in rete, con 46 milioni di interazioni, alimentato non solo da chi “posta” i propri spuntini, ma anche da chi li prepara suggerendo ricette e nuove preparazioni. Se poi si entra più nei contenuti si osserva che gusto e profilo salutare sono i due elementi per scegliere cosa mangiare.   Nello specifico, oltre il 70% delle conversazioni social identifica come snack qualcosa di dolce e che soddisfi il palato, con una predilezione per il sapore al cioccolato (29%). Per quanto riguarda l’aspetto salutare, più di una conversazione su tre parla dello spuntino come di un momento healthy nel corso della giornata, il cui consumo spesso è associato allo sport nel pre e post allenamento, e in cui la frutta assume un ruolo rilevante (31%).   Lo spuntino si può consumare ovunque e non richiede necessariamente un momento di pausa o stacco: è fortemente connesso al consumo in casa (29%), seguito a ruota da quello fuori casa (27,3%), ma è anche legato all’attività sportiva (22%). La praticità è un sicuramente una caratteristica importante, soprattutto quando il consumo non è domestico. Coloro che scelgono di fare una gita fuori porta prediligono qualcosa di facile da portare con sé e da consumare comodamente, ad esempio, durante un trekking, in montagna o al mare e lo stesso vale per chi si concede un break durante l’attività sportiva.   La frutta secca, come le prugne della California, in questo senso può essere una proposta che associa al gusto i benefici per la salute visto che “hanno un basso indice glicemico, grazie sia alla presenza di fibre sia soprattutto alla composizione dei loro glucidi, che apportano un’energia facilmente disponibile e di graduale assimilazione – spiega Annamaria Acquaviva, dietista e nutrizionista per il California prune board in Italia -particolarmente ideale per workout ed esercizi fisici che prevedono uno sforzo prolungato ma anche per mantenere la concentrazione e la lucidità al lavoro o durante le ore di studio”.

Assaggiare il vino prima di comprarlo: Coravin lancia “Vinitas”

Assaggiare il vino prima di comprarlo: Coravin lancia “Vinitas”Milano, 15 mag. (askanews) – Un dispositivo progettato per preparare piccole bottiglie con campioni di vino da inviare ai propri clienti e permettere così di assaggiarlo prima di acquistarlo. E’ “Vinitas” di Coravin, l’azienda statunitense che dieci anni fa ha brevettato il sistema di mescita per versare il vino senza rimuovere il tappo dalla bottiglia.

In una nota, Coravin ha spiegato che “Vinitas” permette di trasferire il vino in bottiglie monodose, al momento disponibili in formato da 50 e 100 ml. Progettato dunque per le aziende vitivinicole e per i rivenditori, “Vinitas” punta però “ad attrarre anche i consumatori più giovani con l’obiettivo di stimolare l’interesse per il mondo del vino in modo consapevole e responsabile, educando a un consumo equilibrato secondo la logica di ‘provare prima di acquistare’”. “Fino ad ora sul mercato non esisteva un prodotto automatizzato che creasse formati monodose e mantenesse inalterata per mesi la qualità del vino” ha dichiarato l’inventore e fondatore di Coravin, Greg Lambrecht, spiegando che con questo device, “introduciamo sul mercato la possibilità di assaggiare qualsiasi bottiglia in qualsiasi momento, assicurando sempre un’esperienza di altissimo livello”.

Precisando che “Vinitas” è stato già testato da cantine, rivenditori e accademie del vino di tutto il mondo, il Ceo di Coravin, Chris Ladd, ha spiegato che il nuovo prodotto è nato “durante i primi giorni della pandemia per permettere alle Cantine di inviare campioni ai propri clienti e di proseguire le vendite in un periodo difficile come quello”.

Vino, al via la “London Wine Fair”: 415 gli espositori presenti

Vino, al via la “London Wine Fair”: 415 gli espositori presentiMilano, 15 mag. (askanews) – Ha preso il via questa mattina, fino al 17 maggio, all’Olympia Exhibition Centre di Londra la “London Wine Fair”, storica fiera dedicata principalmente al mondo del vino e delle bevande spiritose, promossa con l’ambizioso sottotitolo “The most intelligent wine event in the world” (“l’evento sul vino più intelligente al mondo”, ndr).

All’edizione di quest’anno, dove per la prima volta è presente lo spazio “Distil & Brew” riservato a birre, liquori e sidro, sono presenti 415 espositori e annunciati oltre 10mila professionisti da una trentina di Paesi da tutto il mondo (Italia compresa), con un fitto programma di masterclass e degustazioni, ma anche di dibattiti e incontri di approfondimento che vanno da una riflessione sulle “private labels” alle strategie da mettere in campo per la sostenibilità ambientale, fino alla tracciabilità digitale e alla salvaguardia dell’identità del terroir. La fiera è divisa in diverse aree tematiche come, ad esempio, “Drinks Britannia”, vetrina delle migliori bevande locali con le etichette inglesi e gallesi premiate, Whisky, Vodka, Gin, Rum, birre e sidro artigianale; “Education zone” dove si offrono lezioni che vanno dai difetti del vino alla formazione al bar; “Esoterica” che riunisce una selezione dei migliori importatori di vino del Regno Unito; “Discovery Zone” che presenta le start-up e le ultime tecnologie applicate al vino; “Wines Unearthed” dove si incontrano i produttori che intendono importare i loro vini per la prima volta in Uk.

Manifestazione nata oltre 40 anni, all’edizione 2022 della “London Wine Fair” avevano partecipato poco meno di novemila persone, e oltre quattromila lo avevano fatto attraverso la piattaforma digitale della fiera lanciata nel 2021.

Consorzio Vino Nobile di Montepulciano: Goracci è Cantiniere dell’anno

Consorzio Vino Nobile di Montepulciano: Goracci è Cantiniere dell’annoMilano, 15 mag. (askanews) – E’ Andrea Goracci il vincitore della diciannovesima edizione della 19esima edizione del “Premio Cantiniere dell’anno” promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano (Siena). Nato nel 1992 a Montepulciano, Andrea Goracci, lavora dal 2017 nell’azienda vinicola senese Fattoria Svetoni come assistente enologo e cantiniere.

“Questo premio è particolarmente sentito dalle nostre cantine e sono contento che negli ultimi anni sia andato a giovanissimi professionisti del settore – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – dato che conferma l’importanza di questa professione che negli anni è cresciuta di livello grazie anche alla preparazione dei professionisti che muove i principali istituti agrari d’Italia a istituire addirittura un sesto anno per perfezionare il ruolo di enotecnico e cantiniere, figura professionale tra le più ricercate nel nostro territorio”. Sono oltre 250 i viticoltori a Montepulciano e oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. In una nota il Consorzio ha spiegato che “oltre il 45% delle Cantine è condotto da un giovane (l’età media dei titolari di azienda è di 45 anni), e il 60% degli impiegati a tempo indeterminato nel vino è sotto i 40 anni”. Tra i ruoli maggiormente occupati dai giovani in cantina ci sono quelli di enotecnico, cantiniere ed enologo.

Miami, Houston, Los Angeles: per Consorzio Vino Chianti 3 tappe in Usa

Miami, Houston, Los Angeles: per Consorzio Vino Chianti 3 tappe in UsaMilano, 15 mag. (askanews) – Il Consorzio Vino Chianti non si ferma e torna negli Stati Uniti con un programma di tre eventi in altrettante città: il 15 maggio sarà a Miami, il 17 a Houston e il 18 a Los Angeles. Tre tappe fondamentali del “Chianti Lovers U.S. Tour 2023”, un viaggio all’interno del mercato statunitense, che è oggi il maggior estimatore del vino toscano nel mondo.

Saranno due i grandi focus sul vino Chianti per questa edizione: a Miami e Houston si presenteranno i vini Chianti Riserva 2019 in degustazione orizzontale, mentre a Los Angeles i riflettori si accenderanno su un format inedito di Masterclass Chianti Vs formaggi italiani d’origine. Il programma prevederà tre workshop giornalieri intensivi, costruiti attorno a seminari istituzionali sulla Denominazione, con sessioni di incontri tra aziende toscane partecipanti e operatori locali. “Continuiamo a rafforzare i legami internazionali, portando il brand del vino Chianti nel mondo, vogliamo avvicinare le nostre eccellenze locali ai numerosi appassionati e intenditori presenti anche oltreoceano dove la cultura e la sensibilità per il vino negli anni sono cresciute ed è quindi importante essere sempre più presenti” ha spiegato il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, aggiungendo “portiamo una qualità alta e diffusa per un pubblico di professionisti che è tra i più esigenti e conoscitori del mondo”.

In una nota, il Consorzio ha spiegato che per quanto riguarda i Chianti Riserva, saranno presentate e degustate batterie di sette vini (uno per ciascuna delle zone di produzioni della Denominazione), offrendo così lo spaccato più espressivo del potenziale di affinamento del vitigno Sangiovese, “che nel 2019 ha beneficiato di un’ottima annata”. A Los Angeles sarà invece proposto un ventaglio di sette vini in tutte le sue declinazioni (vini di Annata, Governo, Superiore e Riserva), in abbinamento ai formaggi italiani di origine: si parte dal Pecorino Toscano e dalla Robiola di Roccaverano Dop, prosegue con un verace Fiore Sardo e con un Gorgonzola Piccante Dop, ancora passando ad un Castelmagno Dop ed un magistrale Beppino Occelli al Barolo, per finire con un Parmigiano Reggiano 48 mesi. I relatori delle degustazioni guidate saranno: Lyn Farmer WSET Educator per Miami, Jeremy Parzen e il presidente dell’Associazione sommelier nordamericana, Diego Meraviglia, coordinati da Luca Alves, wine ambassador del Consorzio.