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Dal 19 al 22 maggio tornano le Giornate altoatesine del Pinot Nero

Dal 19 al 22 maggio tornano le Giornate altoatesine del Pinot Nero




Dal 19 al 22 maggio tornano le Giornate altoatesine del Pinot Nero




















Milano, 11 apr. (askanews) – Sarà un’edizione rinnovata quella che andrà in scena dal 19 al 22 maggio in occasione delle Giornate altoatesine del Pinot Nero, organizzate a Egna e Montagna in Alto Adige. Durante le quattro giornate sarà messa a confronto la produzione italiana, con oltre 100 produttori provenienti da 11 aree vinicole: Trentino, Alto Adige, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Abruzzo, Umbria e Marche. Quest’anno i protagonisti saranno in particolare i Pinot nero dell’annata 2020.

“Al fine di rendere questo appuntamento una vera finestra rappresentativa della produzione nazionale di questo vitigno – ha annunciato la presidente del comitato organizzatore, Ines Giovanetti – e di valorizzare quanto più possibile le diverse tradizioni e stili di produzione del Pinot Nero in Italia, saranno premiati non solo i primi tre vini con il maggior punteggio ma verranno anche decretati i singoli vincitori regionali”. La 25esima edizione si inaugurerà venerdì 19 maggio presso il Castello di Enna a Montagna, con la cerimonia di premiazione del Concorso nazionale del Pinot Nero che, per la prima volta, sancirà i primi tre migliori Pinot Nero dell’annata 2020, oltre che i primi Pinot Nero delle rispettive regioni partecipanti, a partire dalla selezione che si terrà a metà aprile e realizzata per la prima volta, oltre che da enologi e giornalisti, anche da sommelier provenienti da tutta Italia.

L’elaborazione dei giudizi sarà curata dal Centro di sperimentazione Laimburg con la supervisione di Ulrich Pedri, direttore della sezione enotecnica. “Come l’anno scorso il concorso si svolgerà come degustazione individuale” ha spiegato il vicepresidente del Comitato organizzatore, Marc Pfitscher, aggiungendo che “ciò sottolinea l’importanza del singolo giudizio e aumenta la qualità della competizione”.

Enoteca Regionale Emilia Romagna: a Vinitaly grande successo

Enoteca Regionale Emilia Romagna: a Vinitaly grande successo




Enoteca Regionale Emilia Romagna: a Vinitaly grande successo




















Milano, 11 apr. (askanews) – Nei quattro giorni della fiera, i 2.300 mq del Padiglione 1 dell’Emilia-Romagna hanno ospitato più di venti appuntamenti con le oltre cento aziende e produttori presenti a rappresentare le 19 DOC, due DOCG e nove IGT emiliano-romagnole e il patrimonio agroalimentare DOP e IGP della regione. Nel ristorante dedicato agli operatori, gli allievi dell’alberghiero IIS Bartolomeo Scappi di Castel San Pietro Terme hanno servito oltre 900 pasti, preparati con circa 300 kg di prodotti DOP e IGP forniti dai principali Consorzi del food. Sono alcuni dati diffusi dall’Enoteca Regionale Emilia Romagna che ha tracciato un bilancio molto positivo della partecipazione alla 55esima edizione di Vinitaly che si è concluso nei giorni scorsi a Veronafiere.

L’enoteca regionale ha curato l’intero Padiglione con i Consorzi, le aziende e i vini emiliano-romagnoli, dove si è registrata un’ottima affluenza di pubblico “a testimonianza della grande attrattiva dell’Emilia-Romagna e del valore del continuo lavoro di valorizzazione dell’enoturismo regionale”. Anche quest’anno, ad accompagnare il vino, c’erano le poliedriche eccellenze del territorio, come la “Motor Valley” con una Ferrari F40 messa a disposizione dai Musei Ferrari di Maranello e Modena, ad accogliere per la prima volta i visitatori del padiglione e le immagini dei più importanti monumenti regionali a decorare il soffitto. Il tutto governato dal trait d’union della sostenibilità, Enoteca Regionale partecipa infatti al progetto europeo “Sustem”, che ha come obiettivi “la promozione del territorio e dei suoi prodotti in un’ottica di assoluta attenzione alla salvaguardia dell’ambiente attraverso produzione e consumo sostenibile”.

Tra gli appuntamenti, la presentazione dell’edizione 2023 di “Tramonto DiVino”, il roadshow del gusto dell’Emilia-Romagna in partenza il 28 luglio a Milano Marittima. Una manifestazione che da 18 anni “sposa vini e cibi a qualità certificata, cultura enogastronomica e turismo, scegliendo le più prestigiose location della Riviera e delle città d’arte della regione”. Le tappe 2023, svelate durante la presentazione, sono Milano Marittima, Cesenatico, Scandiano, Bologna e Ferrara. “L’Italia rappresenta il primo Paese al mondo per produzione di vino e l’Emilia-Romagna, tra tutte, è la terza regione per volumi e la seconda in termini di valore” ha ricordato il presidente di Enoteca Regionale Davide Frascari, parlando di “una regione caratterizzata da un’ampia biodiversità e da un patrimonio vitivinicolo che ci proponiamo di valorizzare”.

Zanette: a Vinitaly grandi soddisfazioni per il Prosecco Doc

Zanette: a Vinitaly grandi soddisfazioni per il Prosecco Doc




Zanette: a Vinitaly grandi soddisfazioni per il Prosecco Doc




















Milano, 11 apr. (askanews) – “Questo Vinitaly 2023 ci ha regalato grandi soddisfazioni, nei nostri spazi raddoppiati tra il ‘Prosecco Doc pavilion’ in area H e il ‘Prosecco Doc theatre’ in Padiglione 4, abbiamo visto crescere l’interesse degli operatori del settore ma anche dei media e dei ‘curiosi’ che hanno affollato i nostri eventi”. Così il presidente del Consorzio tutela Prosecco Doc ha tracciato un bilancio della presenza alla 55esima edizione di Vinitaly che si è chiusa nei giorni scorso a Veronafiere. “L’aumento del 20% dei buyer internazionali e la riformulazione della politica degli ingressi – ha sottolineato Zanette – hanno segnato un bel miglioramento nella qualità del lavoro di noi espositori a Vinitaly”.

Numerosi gli appuntamenti e i talk organizzati dalla Denominazione da 638 milioni di bottiglie, nel corso dei quali gli ospiti si sono succeduti portando testimonianza di obiettivi raggiunti, collaborazioni, iniziative e progetti avviati su temi cari al Consorzio: la promozione delle eccellenze Made in Italy, la tutela del patrimonio paesaggistico, l’attenzione al sociale, il supporto allo sport, il sostegno all’arte e alla cultura. Il ricco programma organizzato dal Consorzio alla Fiera di Verona è stato costellato dalle degustazioni guidate rivolte a sommelier, enologi, giornalisti e importanti delegazioni di buyer internazionali provenienti da Norvegia, Svezia, Estonia, Lituania, Cina, Stati Uniti, Colombia e Venezuela. Apprezzati anche i numerosi “show cooking” condotti da rinomati chef che hanno visto come protagonista Prosecco DOC in pairing con altre eccellenze agroalimentari italiane, e del “Prosecco DOC Sparkling Drink Bar” con una carta di long drink a base di Prosecco DOC e distillati o liquori italiani.

Fiorini: per Consorzio Garda Doc un Vinitaly oltre le aspettative

Fiorini: per Consorzio Garda Doc un Vinitaly oltre le aspettative




Fiorini: per Consorzio Garda Doc un Vinitaly oltre le aspettative




















Milano, 7 apr. (askanews) – “Questa edizione di Vinitaly ha rappresentato per noi un punto zero, essendo la prima volta che ci presentavamo con un nostro spazio espositivo. Una scelta che si è rilevata strategica come ci confermano i feedback positivi restituititi da giornalisti, professionisti e wine lovers che si sono avvicendati allo stand. Siamo fieri dell’affluenza ricevuta e consapevoli di aver messo a punto un obiettivo importante che si inserisce nel nostro impegno primario di voler creare un’immagine riconoscibile dei vini del Garda. Un impegno che vive in simbiosi con il nostro territorio e con tutte le esperienze che questo ha da offrire, che diventano imprescindibilmente l’anima delle nostre attività”. Così il presidente del Consorzio Garda Doc, Paolo Fiorini, ha tracciato un bilancio della partecipazione alla 55esima edizione di Vinitaly che si è appena conclusa a Veronafiere.

Pensato come una limonaia ad evocare il tipico paesaggio gardesano, i suoi colori e profumi, lo stand del Consorzio Garda Doc ha fatto da sfondo a un ricco programma in cui si sono alternate masterclass, seminari e degustazioni per far conoscere a professionisti ed appassionati tutti vini della denominazione, dai varietali alle bollicine. La fiera è stata inoltre l’occasione per presentare alla stampa i due appuntamenti che incarnano al meglio il cuore delle attività del Consorzio: Garda Wine Story e Garda Doc a Bordo. Due eventi che avranno luogo il prossimo giugno e che hanno l’obiettivo di scolpire nell’immaginario di esperti e wine lovers la denominazione in ottica esperienziale, sposando, cioè, in un unico racconto i vini della Doc e le numerose esperienze che la ricchezza culturale, paesaggistica e gastronomica del territorio è in grado di offrire. Così, se Garda Wine Story sarà dedicata alla stampa italiana ed internazionale, Garda Doc a Bordo sarà aperto a tutti gli appassionati e prevedrà degustazioni in abbinamento ai piatti della tradizione, a bordo della Motonave Zanardelli in navigazione sul Lago di Garda. Lo stand a Vinitaly ha anche espresso la filosofia del Consorzio, che ambisce ad essere una casa aperta a tutti e pronta a rappresentare tutte le diverse voci del territorio. Lo confermano le figure istituzionali che si sono presentate e l’evento che ha coinvolto i sindaci dell’area del Garda, a rimarcare come la Doc sia effettivamente percepita come areale trasversale che unisce e racconta le diverse anime.

“Sappiamo che l’interesse ricevuto a Vinitaly è solo un tassello all’interno di un quadro più ampio, ma conferma, ancora una volta, la bontà del nostro approccio e ci spinge a procedere su questo tracciato” ha aggiunto Fiorini, concludendo “il prossimo appuntamento è a giugno con Wine Story e Garda Doc a Bordo”.

Decreto Siccità, Federvini: bene, finalmente qualcosa si muove

Decreto Siccità, Federvini: bene, finalmente qualcosa si muove




Decreto Siccità, Federvini: bene, finalmente qualcosa si muove




















Milano, 7 apr. (askanews) – “Finalmente qualcosa si muove, vengono adottate misure capaci di rendere più efficace l’azione del governo e delle Regioni dando la priorità alla realizzazione degli interventi più urgenti e di rapida attuazione. Anche le semplificazioni per la costruzione di invasi per trattenere le acque piovane, le attività di riutilizzo delle acque reflue depurate e per la realizzazione di impianti di desalinizzazione, sono salutate dal nostro mondo come utili se non addirittura indispensabili”. Così la presidente di Federvini, Micaela Pallini, ha accolto l’iniziativa del governo di varare il Decreto siccità, misura che prevede, tra l’altro, la nascita della Cabina di regia incardinata presso la presidenza del Consiglio e presieduta dal ministro delle Infrastrutture.

“La nomina di un Commissario straordinario, dotato di poteri sostitutivi, consentirà inoltre – ha aggiunto – interventi qualora si verificassero ritardi nella realizzazione: i nostri vigneti non possono attendere i tempi lunghi, e a volte addirittura i tempi morti, della burocrazia” “Abbiamo raccolto da tanti associati le grida di aiuto perché, anche in regioni tradizionalmente senza problemi, per mesi non ha piovuto e non sono stati previsti strumenti compensativi” ha proseguito Pallini, ricordando che “in molte zone quindi c’è rischio serio di compromettere il raccolto”. “Dopo un 2022 caratterizzato da scarse precipitazioni e un inverno povero di neve, il 2023 si annuncia complicato anche per il settore vitivinicolo, che da solo vale 13 miliardi di fatturato, di cui 8 miliardi da export” ha evidenziato la presidente di Federvini, concludendo “abbiamo rappresentato la gravità della situazione ai molti esponenti del governo in occasione del Vinitaly e ricevuto rassicurazioni di un pronto intervento, di cui ieri abbiamo avuto il primo positivo riscontro”.

Coldiretti: nelle aree più colpite da siccità operano 300mila aziende

Coldiretti: nelle aree più colpite da siccità operano 300mila aziende




Coldiretti: nelle aree più colpite da siccità operano 300mila aziende




















Milano, 6 apr. (askanews) – “E’ importante intervenire per fronteggiare i’ grave problema della siccità che sta interessando l’intero Paese con circa 300mila aziende agricole che si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza, con la situazione più drammatica nel bacino della Pianura Padana dove nasce quasi un terzo dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento”. Coldiretti commenta così il decreto legge all’esame dell’ultimo Consiglio dei ministri, che contiene misure in tema di gestione della risorsa idrica.

“Gli agricoltori italiani sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma l’acqua è essenziale per mantenere sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ricordando che “con l’Italia che perde ogni anno l’89% dell’acqua piovana è necessario intervenire sulla manutenzione e realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’industria e all’agricoltura”.

Nel 2023 in Italia 10 mln di enoturisti, 1,7 mln solo in Lombardia

Nel 2023 in Italia 10 mln di enoturisti, 1,7 mln solo in Lombardia




Nel 2023 in Italia 10 mln di enoturisti, 1,7 mln solo in Lombardia



















Milano, 6 apr. (askanews) – Un’indagine di CNA Turismo e Commercio prevede che saranno circa 1,7 milioni i turisti che nel 2023 si dedicheranno al turismo enologico in Lombardia sugli oltre 10 milioni (ci cui tre stranieri) che lo faranno in tutta Italia. Si tratta di turisti che visiteranno le circa tremila aziende vitivinicole lombarde e che pernotteranno almeno una notte fuori casa in strutture alberghiere e, spesso, extra-alberghiere, generando ricavi per circa 88 milioni di euro.

Quest’anno gli enoturisti che raggiungeranno lo Stivale, lo faranno principalmente da Francia, Germania, Regno Unito, Austria, e fuori dal Vecchio Continente, da Stati Uniti e Giappone. “L’enoturismo nella nostra regione rappresenta uno dei patrimoni culturali e gastronomici più preziosi, capace di attrarre sempre più visitatori provenienti da tutto il mondo” ha dichiarato la Presidente di CNA Lombardia Turismo e Commercio, Eleonora Rigotti, spiegando che “la grande qualità dei vini prodotti, la bellezza dei paesaggi e la passione dei produttori rendono questa esperienza unica e indimenticabile”. “Si tratta di un patrimonio collettivo che dovrà portare i territori ad una maggiore collaborazione e ad un cambio di mentalità da parte dei produttori nei riguardi dei propri colleghi, che dovranno essere visti come partner e non più come competitor” ha proseguito Rigotti, concludendo che “l’enogastronomia rappresenta un autentico driver economico per incentivare la destagionalizzazione del turismo, in grado di diversificare i territori promuovendo la scoperta di borghi meno noti ma altrettanto caratteristici, dove i turisti enologici, con elevata capacità di spesa, contribuiscono a generare ricchezza e sviluppo economico per il territorio”.

Questa tendenza di crescita del “food & wine” in Lombardia, che secondo i recenti dati di Polis Lombardia, (l’Istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia) può contare su quasi 30mila strutture ricettive con circa 470mila posti letto, può essere attribuita alla grande varietà di vini prodotti nella regione con 1.4 milioni di ettolitri su di una superficie di 30mila ettari coltivati e all’elevata qualità del prodotto testimoniata dalle 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt. A tutto ciò si aggiunge l’exploit nel corso del 2022 delle esportazioni che sono cresciute del 7,8% rispetto al 2021, raggiungendo poco meno di 320 milioni di euro.

Edoardo Freddi Int. e Vinopunto3 danno vita al progetto “Vini al cubo”

Edoardo Freddi Int. e Vinopunto3 danno vita al progetto “Vini al cubo”




Edoardo Freddi Int. e Vinopunto3 danno vita al progetto “Vini al cubo”




















Milano, 6 apr. (askanews) – “Creare la prima rete commerciale nel settore vitivinicolo che possa agevolare le aziende nella penetrazione sui mercati e rafforzarne il coordinamento dei canali di vendita, sia nel segmento horeca che nel commercio al dettaglio”. Questo l’obiettivo di “Vini al Cubo”, un progetto nato dalla sinergia tra Edoardo Freddi International, prima realtà italiana di export management nel settore vinicolo, e Vinopunto3, società di consulenza che opera con attività di marketing e coordinamento commerciale nel mondo del vino.

Coordinatore della divisione commerciale è Patrizio Gorini, fondatore di Vinopunto3, con un back office che fa capo ad entrambe le società, “incaricate di supportare e sostenere lo sviluppo del business e le necessità del pre e post-vendita”. Vini al Cubo “infatti prende vita come partner per le aziende vinicole che scelgono di esternalizzare la gestione dei flussi commerciali, in modo da garantire ai diversi stakeholders un controllo organico e trasparente in termini di ordini, vendite, fatturazione e incassi, continuando nel contempo ad amministrare internamente il proprio network di agenti e clienti. Il nuovo progetto “comprende un portfolio di produttori molto prestigiosi, tra cui Azienda Agricola Pratello, Cantina Caldaro, San Patrignano, Castello di Cigognola, Tenute SalvaTerra, Marchesi di Barolo, Piero Mancini, Lea Winery, Tenuta Travaglino, Villa Saletta e Vivera, ed altre in divenire”.

“Condividere esperienze e creare network consente di creare una sinergia vincente per superare le difficoltà e aiutarsi reciprocamente” ha dichiarato Gorini, mentre Freddi ha evidenziato che “creare un network di esperienze e competenze condivise penso possa rivelarsi una scelta vincente per aiutare e sostenere i progetti imprenditoriali di piccoli e grandi produttori vinicoli italiani di qualità”.

Calice Prosecco su prima moneta serie Cultura gastronomica della Zecca

Calice Prosecco su prima moneta serie Cultura gastronomica della Zecca





Calice Prosecco su prima moneta serie Cultura gastronomica della Zecca




















Milano, 6 apr. (askanews) – Un calice di Prosecco abbinato alla Granseola appare sulla prima moneta del Veneto della serie “Cultura enogastronomica italiana” realizzata dal Poligrafico e dalla Zecca dello Stato. La moneta, che appartiene alla collezione numismatica 2023, è stata presentata alla 55esima edizione di Vinitaly che si è chiusa ieri a Veronafiere.

“Sono orgoglioso che sia stata scelto la nostra Denominazione per il nuovo conio dedicato al Veneto” ha commentato il presidente della Doc Prosecco, Stefano Zanette, spiegando che “si tratta di un riconoscimento al nostro sistema produttivo che, con l’impegno di oltre 10.300 viticoltori, 1.170 vinificatori e 364 case spumantistiche, ha costruito anno dopo anno un’eccellenza del Made in Italy apprezzata in tutto il mondo”. “Ora spetta a noi fare sì che questo risultato si preservi nel tempo – ha concluso – questo è il vero significato della ‘sostenibilità’”. La moneta è stata realizzata in cupronichel dall’artista incisore Marta Bonifacio e prodotta nelle officine della Zecca, e possiede un valore nominale di 5 euro. Ne sono disponibili 15mila pezzi in versione Fior di Conio.

È una moneta con elementi colorati che sul dritto presenta in primo piano un calice di Prosecco e un piatto con la Granseola, mentre sullo sfondo riporta una gondola, il Ponte di Rialto e una composizione di onde stilizzate. Sul rovescio, in alto, su uno sfondo decorato con stelle a otto punte, è stato evidenziato il Leone alato di Bassano del Grappa tratto dalla Cappella degli Scrovegni di Padova, secolare simbolo della regione Veneto, mentre in basso, a destra, un prospetto di Villa Almerico Capra detta la Rotonda di Palladio, ritratta come si presentava nel progetto originario.

Vino, Allegrini chiude 2022 a 30 mln (+20%) e costruisce nuova Cantina

Vino, Allegrini chiude 2022 a 30 mln (+20%) e costruisce nuova Cantina




Vino, Allegrini chiude 2022 a 30 mln (+20%) e costruisce nuova Cantina




















Milano, 6 apr. (askanews) – “L’anno scorso il nostro fatturato è stato abbondantemente sopra i 30 milioni di euro, con un +20% rispetto al 2021, nonostante, ad esempio, la scelta per motivi etici di non esportare più nulla sul mercato russo”. Alla 55esima edizione di Vinitaly appena conclusa a Veronafiere, la Cavaliere del lavoro Marilisa Allegrini, a capo dell’azienda vitivinicola di famiglia ha fatto il punto sullo stato di una delle più importanti e quotate Cantine italiane. “L’anno scorso abbiamo fatturato di più a fronte di volumi che si sono abbassati solo leggermente, non solo per effetto dell’inflazione ma perché i consumatori si stanno orientando sempre di più verso vini di qualità” ha precisato, sottolineando che “in questi anni abbiamo assistito ad una crescente e importante domanda dei nostri vini più prestigiosi che hanno una produzione più limitata e quindi un costo maggiore”. Tra questi ci sono la punta di diamante, “Fieramonte Amarone della Valpolicella Classico Riserva” (il cui millesimo 2015 ha ottenuto l’anno scorso 100 punti da Decanter), che dall’anno scorso è su “La Place de Bordeaux” insieme con l’altro vino iconico dell’azienda, il celebratissimo Igt “La Poja”. “Le vendite del nostro Amarone vanno molto bene – ha detto con una punta di orgoglio l’imprenditrice – l’intera produzione viene assegnata all’inizio di ogni anno e non abbiamo invenduto”.

Un’altra novità riguarda un’importante crescita sul mercato interno. “Fino a sei-sette anni fa il mercato italiano rappresentava poco più del 5% delle nostre vendite, mentre adesso raggiunge circa il 30%, e questo senza registrare cali nell’export” ha spiegato la presidente, evidenziando “che il mix di prodotti, Valpolicella, Bolgheri (Poggio al Tesoro), Montalcino (Poggio San Polo) e le tre aziende di nicchia della Borgogna che importiamo da qualche anno, ci ha aiutato molto a capillarizzare la nostra distribuzione nell’alto di gamma in Italia”. A conferma di un buona redditività, in questi ultimi anni Allegrini ha fatto diversi investimenti, gli ultimi dei quali hanno riguardato l’acquisto di una campagna nella zona di Verona Est, mentre nel 2018 era toccato ad una proprietà di 40 ettari nella zona del Lugana, oggi completamenti vitati. Ma non basta, perché gli investimenti coinvolgono anche l’attività di accoglienza, già sperimentata con successo a “Villa Della Torre”, gioiello del Rinascimento a Fumane (Verona). Nel 2023 prenderà infatti il via la costruzione della nuova cantina: “Sorgerà vicina all’edificio storico – ha spiegato – sull’ex campo sportivo che circonda la proprietà, ci vorranno due-tre anni ma da lì la filosofia aziendale sarà ancor più focalizzata sull’ospitalità”. A Vinitaly, insieme con Marilisa rimasta l’ultima rappresentante della sesta generazione Allegrini dopo la scomparsa l’anno scorso a 65 anni del fratello enologo Franco (fautore del Centro di appassimento “Terre di Fumane”), era presente al completo anche la settimana generazione: Silvia, figlia di Walter; Francesco, Giovanni e Matteo, figli di Franco; e Carlotta e Caterina figlie di Marilisa. “Sono inseriti in azienda e pian piano, come avevamo fatto a suo tempo io e i miei fratelli, entreranno nei vari ambiti aziendali, ognuno secondo le proprie attitudini e passioni” ha spiegato la presidente, ricordando che “chi entra deve condividere la filosofia e gli obiettivi”. “E’ la storia – ha chiosato – bisogna guardare al passato per anticipare il futuro, e questo è uno degli aspetti più sfidanti per tantissime aziende italiane”. Al passaggio generazionale, ancor più delicato in un’azienda famigliare di queste dimensioni e articolazioni, si aggiunge l’ingresso in azienda di una serie di professionalità, sia tecniche che manageriali.

Infine, in merito all’eventuale interesse di altre realtà ad entrare nella governance di Allegrini, la signora dell’Amarone ha spiegato che “tutte le aziende della Valpolicella che fanno qualità e hanno un prezzo medio-alto delle bottiglie sono molto appetite, ma per noi i valori della famiglia sono più importanti: quindi l’interesse c’è ma non da parte nostra”.