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Eurochocolate compie 30 anni, torna a Perugia dal 15 al 24 novembre

Eurochocolate compie 30 anni, torna a Perugia dal 15 al 24 novembreMilano, 8 nov. (askanews) – Eurochocolate, rassegna internazionale dedicata al cioccolato e al cacao in programma ogni anno a Perugia, tornerà quest’anno per la sua trentesima edizione dal 15 al 24 novembre e avrà come slogan “Sulla bocca di tutti”. Tra i principali attrattori dell’evento, l’elegante palco allestito in piazza IV Novembre si prepara a ospitare originali divani a forma di bocca e la gustosissima gamma di bocche al cioccolato firmata Costruttori di Dolcezze, frutto anche della collaborazione con la Maître Chocolatier Alice Cianuri. Qui i chocolover potranno scattarsi immancabili selfie circondati dalle principali bellezze architettoniche della piazza: la Fontana Maggiore, il Duomo e il Palazzo dei Priori.


Il programma , che anche quest’anno gode del patrocinio di Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Perugia, Sviluppumbria e Camera di Commercio dell’Umbria, è stato presentato questa mattina all’Autoscontro “Studio 54” del Luna Park di Perugia. Per l’occasione erano presenti, insieme al Presidente di Eurochocolate Eugenio Guarducci, l’Assessore regionale allo Sviluppo economico Michele Fioroni, la Sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi con l’Assessore allo Sviluppo economico del Comune di Perugia Andrea Stafisso e l’Executive Manager di Eurochocolate Flavia Ruffinelli, insieme a Julien Simonis, Programme Manager di Cacao of Excellence e Andrea Mecozzi, Cacao Sourcer e Senior Consultant di Chocofair. L’edizione del trentennale conferma tutti i principali punti di forza dell’evento – dal Chocolate Show al Choco Lab passando per un esilarante intrattenimento a tema – e si prospetta quest’anno particolarmente festosa grazie alla partecipazione di abilissimi Choco Buskers, pronti a invadere le principali vie e piazze del centro storico. Dalla Choco Street Band alla Choco Parade, fino alle musiche firmate Note di Strada e ancora, in compagnia di Circo Tic, ammaliati da performance di danza aerea e intrattenuti da giocolieri, marionette e truccabimbi, i partecipanti di tutte le età saranno avvolti da un ritmo irresistibile.


Inoltre, chi compirà gli anni tra il 15 e il 24 Novembre compresi è stato invitato a spegnere le candeline sul centralissimo palco di Eurochocolate, per scattare un’esclusiva foto ricordo e ricevere un goloso omaggio. L’opportunità, riservata ai primi 200 iscritti, si è chiusa per raggiunto sold out dopo pochi giorni dalla comunicazione. E ancora, il palco “Sulla bocca di tutti” si prepara ad accogliere il popolarissimo Pastry chef Damiano Carrara che, Domenica 17 Novembre alle ore 15, presenterà il suo ultimo libro “Naturalmente”: un ricettario di pasticceria moderna che raccoglie gli ingredienti e i procedimenti per preparare dolci, fritti e lievitati senza rinunciare al piacere, ai sapori e alle consistenze, con un’attenzione particolare al tema del gluten free. Nel calendario delle degustazioni in programma ha un ruolo centrale il Choco Lab, collettore di appuntamenti esperienziali, guidati da maestri cioccolatieri ed esperti, che attenderanno il pubblico presso il Centro camerale Galeazzo Alessi in via Mazzini. Gli appuntamenti sono prenotabili online sul sito ufficiale www.eurochocolate.com/perugia2024/choco-lab e hanno un costo di 5 euro a persona. In particolare, tutti i giorni Roberto Caraceni, Vice Presidente della Compagnia del Cioccolato e chocotaster, condurrà i partecipanti alla scoperta dei segreti del cioccolato attraverso una coinvolgente e golosa analisi organolettica. Sarà invece firmata Foreverland e Dulciar la degustazione “Dalla carruba, il futuro del Cioccolato” in programma sabato 23 Novembre alle ore 13.

Vino, nuova bollicina per Tenuta Mazzolino: debutta il Blanc de Noirs

Vino, nuova bollicina per Tenuta Mazzolino: debutta il Blanc de NoirsMilano, 8 nov. (askanews) – Nella Tenuta Mazzolino di Corvino San Quirico (Pavia) nasce un nuova bollicina Oltrepò Pavese Docg: un atteso Blanc De Noir 100% Pinot Nero figlio delle uve della vigna ventennale “Valle dei Prati”, a circa 200 metri di altitudine e con lo sguardo rivolto a Nord-Est. Il primo millesimo appena uscito è il 2020: frutto del cosiddetto “coeur” della pressatura, riposa per 36 mesi sui lieviti (il 10% in botti di legno), ha un dosaggio di 3,5 grammi-litro ed è stato sboccato nel febbraio scorso.


“È un progetto che ha radici lontane e che abbiamo deciso di concretizzare solo quando ci siamo sentiti davvero pronti e soddisfatti del risultato ottenuto. A sostenerci in questo percorso di eccellenza è stato Dominique Le Boeuf, enologo di Reims” spiega Francesca Seralvo, terza generazione alla guida della tenuta dal 2015, aggiungendo che “la collaborazione con Le Boeuf ha trasformato il nostro modo di intendere il Metodo Classico e il Blanc de Noirs ne è una perfetta interpretazione”. Le bottiglie della nuova referenza sono circa 3.500 che si aggiungono alle 10mila che Mazzolino già dedica al Metodo Classico.

Vino, al via piattaforma di e-learning dedicata al Chianti Classico

Vino, al via piattaforma di e-learning dedicata al Chianti ClassicoMilano, 7 nov. (askanews) – E’ da oggi disponibile un nuovo strumento per tutti coloro che desiderano espandere le proprie conoscenze sul vino, sull’olio e sul territorio del Gallo Nero: il Chianti Classico Mooc (Massive online open course). La prima piattaforma di e-learning dei Consorzi Vino e Olio Chianti Classico è stata realizzata con l’ausilio di fondi europei, nell’ambito del progetto triennale Magical experience of european taste (Meet).


Il corso online, in inglese con sottotitoli disponibili in italiano, francese e tedesco, è rivolto a sommelier, operatori del settore, media e a tutti gli appassionati che vogliono migliorare le proprie competenze professionali o comunque approfondire la propria conoscenza dell’universo Chianti Classico, nelle sue molteplici sfaccettature. E’ possibile accedere ai corsi online in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo, basta essere dotati di connessione Internet: i contenuti del corso sono così disponibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, per adattarsi alle esigenze di ogni tipo di utente. Il materiale didattico è suddiviso in cinque moduli composti da video brevi e coinvolgenti, che garantiscono un’esperienza di apprendimento piacevole ed efficace. Le video-lezioni sono state affidate a profili di primo piano nel mondo della comunicazione del settore enogastronomico, come Michaela Morris, Micheal Godel, Alessandro Masnaghetti, Jeff Porter, Gabriele Gorelli e Leonardo Romanelli. L’accesso alla piattaforma mooc.chianticlassico.com è completamente gratuito: una volta completato il corso, rispondendo alle domande di un breve test finale, l’utente riceverà un certificato ufficiale da parte dei Consorzi Vino e Olio Chianti Classico, che attesterà le nuove competenze acquisite.


“Sui mercati, noi viticoltori vediamo tutti i giorni una sete crescente di conoscenza: il contesto unico che nasce dall’unione di fattori umani e naturali irripetibili determina infatti le caratteristiche dei nostri vini e dei nostri oli” ha affermato il presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, Giovanni Manetti, aggiungendo che “per questo i nostri sforzi si concentrano da anni sulla formazione, in primis degli operatori del trade, ma anche degli appassionati. Questa piattaforma – ha proseguito – può essere utilizzata da tutti, come una sorta di manuale, un compendio sintetico sulle Denominazioni vino e olio Chianti Classico: è uno strumento essenziale di comunicazione comune e condivisa, un biglietto da visita per l’intero territorio”.

L’8 novembre a Merano anteprima della guida “Vinibuoni d’Italia 2025″

L’8 novembre a Merano anteprima della guida “Vinibuoni d’Italia 2025″Milano, 7 nov. (askanews) – Venerdì 8 novembre al Merano Wine Festival è in programma la presentazione in anteprima di “Vinibuoni d’Italia 2025”, l’annuale guida dedicata ai vini da vitigni autoctoni italiani edita dal Touring Club Italiano. Il lancio del nuovo volume aassegnerà il riconoscimento “Top 300” ai migliori vini da vitigni autoctoni e spumanti Metodo Classico. La 33esima edizione del Festival sarà inoltre l’occasione per consegnare alcuni riconoscimenti speciali, fra cui “Enoteca Italia Wine Stars”, il premio nato dalla collaborazione tra Vinòforum e Vinibuoni d’Italia, storico partner della manifestazione romana.


“Quella del Circo Massimo è stata un’edizione davvero speciale, così come è speciale il rapporto che ci lega a Vinibuoni d’Italia, certamente tra i punti di riferimento più autorevoli nell’ambito della critica di settore, che anche quest’anno ha presentato una straordinaria parata di etichette provenienti da Nord a Sud dello Stivale” afferma Emiliano De Venuti, organizzatore di Vinòforum e ideatore della manifestazione assieme a Maurizio De Venuti, aggiungendo che “insieme abbiamo quindi selezionato quelle che hanno conquistato esperti e appassionati e che a Merano verranno insignite del premio Enoteca Italia Wine Stars”. “Vinòforum è un evento a cui siamo molto legati” dichiara Chiara Busso, responsabile eventi di Vinibuoni d’Italia, ricordando che “sin dalla nostra prima partecipazione ‘Enoteca Italia’ ha riscontrato grande interesse da parte del numeroso pubblico di operatori e appassionati, che hanno colto pienamente lo spirito che anima il tour del nostro banco di degustazione: la voglia di scoprire il grandissimo patrimonio di vitigni autoctoni che ogni anno promuoviamo, con la possibilità di assaggiare anche vini meno conosciuti e vere e proprie rarità da piccole produzioni, alcuni dei quali sono i protagonisti del premio che abbiamo ideato proprio in collaborazione con Vinòforum”.

Vino, Consorzio Colli Bolognesi: al via fusione con il Consorzio E-R

Vino, Consorzio Colli Bolognesi: al via fusione con il Consorzio E-RMilano, 7 nov. (askanews) – L’assemblea dei soci ha deliberato ad ampissima maggioranza, il 96%, la fusione del Consorzio Vini Colli Bolognesi, l’organismo dedicato alla tutela e valorizzazione delle due Denominazioni Docg Colli Bolognesi Pignoletto e Doc Colli Bolognesi, con il Consorzio Emilia-Romagna, ente preposto alla tutela della Doc Emilia-Romagna.


Il Consorzio ha spiegato che la decisione, “presa per ottimizzare gli impegni promozionali e le risorse a disposizione, nasce dal fatto che da ormai dieci anni le due realtà consortili si presentavano sempre insieme in occasione dei più importanti appuntamenti di settore, con l’obiettivo condiviso di valorizzare il Pignoletto: un vino che sino ad oggi aveva nel Consorzio Emilia-Romagna la propria Doc e nel Consorzio Vini Colli Bolognesi la sua Docg”. La fusione tra i due consorzi permetterà ugualmente ai produttori dei Colli Bolognesi di prendere in autonomia ogni decisione che riguarderà le Denominazioni Doc Colli Bolognesi e Docg Colli Bolognesi Pignoletto, in ambito di tutela, informazione al consumatore, promozione e valorizzazione. Una scelta, quindi, che sottolinea “la necessità di preservare l’identità e la specificità delle produzioni che nascono nella zona collinare di Bologna nel rapporto continuo con Enti ed Istituzioni”.


“Si tratta di una decisione ponderata a cui siamo giunti dopo un’attenta e lunga riflessione derivante da un percorso condiviso naturalmente e senza forzature negli anni” ha dichiarato Giacomo Savorini, Direttore del Consorzio Vini Colli Bolognesi, spiegando che “il Consorzio Emilia-Romagna è, ad oggi, dedicato alla tutela e promozione della nuova Doc Emilia-Romagna nella quale l’unica tipologia è il Pignoletto. In questo contesto – ha proseguito – l’unione con i produttori dei Colli Bolognesi, rappresentanti dell’artigianalità e della qualità della collina, nonché tutelari della Doc Colli Bolognesi e della Docg Colli Bolognesi Pignoletto, non potrà che rappresentare un arricchimento, con la premessa che resterà inalterato l’impegno a conservare l’identità dei vini del territorio e a tutelare la viticoltura collinare del bolognese. Questo passo – ha concluso Savorini – rappresenta un esempio, forse unico in Italia, dove, in un momento di crisi del settore vitivinicolo nazionale e internazionale, piccole aziende artigianali e grandi aziende cooperative e private si uniscono per raggiungere obiettivi comuni di valorizzazione e promozione”.

Vino, domani si apre la 33esima edizione di Merano WineFestival

Vino, domani si apre la 33esima edizione di Merano WineFestivalMilano, 7 nov. (askanews) – Si apre domani, venerdì 8 novembre, la 33esima edizione di Merano WineFestival, la cinque giorni che propone decine di appuntamenti dedicati al vino e all’enogastronomia con un totale di oltre mille espositori e più di tremila vini in degustazione. Alle 17.30 il Pavillon des Fleurs di Merano ospiterà la cerimonia di premiazione dei “The WineHunter Award Platinum”, il riconoscimento più alto della guida The WineHunter che viene assegnato alle eccellenze in campo enogastronomico che abbiano superato i 95 punti nelle quattro categorie Wine, Food, Spirits e Beer. La cerimonia sarà presentata da Maurizio Di Maggio e Cristina Mercuri. Nell’ambito della premiazione, il patron di Merano WineFestival, Helmuth Kocher e Andrea Radic conferiranno cinque riconoscimenti speciali al “Genio, all’Innovazione”, alla “Conquista”, alla “Famiglia” e al “Territorio” ad altrettante aziende enogastronomiche d’eccellenza.


Durante la successiva cena di gala al Kurhaus, si terrà la premiazione delle “WineHunter Stars” a sette personalità di spicco nel mondo del vino, “capaci di illuminarlo con la loro passione, dedizione e straordinario impegno”: Gianna Nannini riceverà la “WineHunter Star” come Wine Producer, Oscar Farinetti sarà premiato come “Communicator Star”, Viviana Varese, vulcanica chef e imprenditrice della ristorazione, riceverà il premio “Food Star”. Come “Winemaker Star” sarà premiato Riccardo Cotarella, mentre Anna Scafuri, caposervizio del Tg1 Economia, riceverà il riconoscimento come “Wine & Food Journalist”, Stefano Vitalecome miglior “Wine Artist” e infine Valentina Bertini, corporate wine manager di Langosteria, il premio come miglior “Wine Manager”. Da sabato 9 a lunedì 11 nella cittadina altoatesina saranno presenti 330 aziende vitivinicole italiane e 110 internazionali, mentre martedì 12 il Festival si concluderà con le bollicine di “Catwalk Champagne & More”, con 120 eccellenze del metodo classico, tra maison francesi e italiane. Tante le novità in cartellone, a partire da “Bio&dynamica & more” con 160 produttori italiani di vini biologici, biodinamici, SQNPI, Equalitas, Piwi, anfora e underwater; l’apertura della “GourmetArena” nella cornice liberty del Kurhaus con 130 aziende tra food, spirits e beer e il “Mercato della Terra” di Slow Food in piazza della Rena. Altra novità sono le quattro masterclass “Intrecci di Vite”, organizzate in collaborazione con Liber Experience, nell’affascinante scenario del Castello Principesco. Sabato 9 novembre alle 10.30 Oscar Farinetti sarà il moderatore di un incontro fra Maurizio Zanella e Vittorio Moretti, per Cà del Bosco e Bellavista, due delle aziende più rappresentative della Franciacorta in Italia e nel mondo. A seguire, alle 16, il confronto tra due interpretazioni del Sangiovese, vitigno protagonista della grande enologia nazionale, con il Brunello di Montalcino di Donatella Cinelli Colombini e il Chianti Classico del Barone Francesco Ricasoli.


Domenica 10 novembre, nella masterclass delle 10.30 moderata da Marco Sciarrini, saranno protagoniste due icone dei grandi bianchi italiani come Silvio Jermann e Hans Terzer. Alle 16, Simona Geri modererà l’appuntamento con Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi e dell’Union internationale des enologues, e Renzo Cotarella, ad di Marchesi Antinori. Tema centrale della 33esima edizione del Merano WineFestival è l’interrogativo “Quo Vadis?” e nell’ambito del summit “Respiro e Grido della Terra”, venerdì 8 e sabato 9 novembre si terranno sei incontri in collaborazione con la International Viticulture and Enology Society nei quali saranno presentati approfondimenti scientifici sulle strategie di adattamento della viticoltura al clima che cambia, sui vini da varietà di uve resistenti, sulle innovazioni in tema di viticoltura e agricoltura sostenibile. A conclusione del summit, un Manifesto sintetizzerà i contributi emersi durante gli incontri, tracciando alcune direttrici per l’evoluzione del comparto enogastronomico.


Anche quest’anno il Festival sosterrà il Gruppo Missionario Merano e i suoi progetti di cooperazione allo sviluppo nel continente africano, destinando il ricavato delle masterclass al progetto “Un pozzo per la vita”. Inoltre, il Gruppo Missionario Merano sarà presente al festival con l’iniziativa di beneficenza resa possibile dalla collaborazione di alcuni espositori che hanno donato dei vini pregiati: i fondi raccolti finanzieranno la costruzione di un pozzo per l’acqua potabile nel villaggio di Guenkpota, nel Sud del Benin.

Vino, Villa Sandi al fianco della collezione Peggy Guggenheim di Venezia

Vino, Villa Sandi al fianco della collezione Peggy Guggenheim di VeneziaMilano, 7 nov. (askanews) – Villa Sandi rafforza il proprio impegno in ambito culturale e il legame con Venezia annunciando l’importante unione con la Collezione Peggy Guggenheim, tra le più prestigiose istituzioni d’arte moderna a livello internazionale. L’azienda vitivinicola, leader nella produzione di vini e di Prosecco Docg e Doc in Veneto e in Friuli Venezia Giulia, aderisce al progetto Guggenheim Intrapresae ed entra a far parte di un gruppo di realtà aziendali di fama internazionale che sostiene programmazione e iniziative della Collezione Peggy Guggenheim.


La collaborazione è occasione per celebrare i primi quarant’anni dall’apertura al pubblico di Villa Sandi, storico edificio di scuola palladiana situato tra le verdi colline della Marca Trevigiana che dà il nome all’azienda. Dopo un accurato restauro durato diversi anni, è stata tra le prime realtà italiane ad accogliere visitatori esterni, promuovendo così l’arte e la bellezza come parte della propria identità. E con il 2024 la Cantina si appresta a tagliare lo storico traguardo di 500mila visite, confermando il proprio ruolo di ambasciatrice di cultura, arte e sapori. Il legame con la Collezione Peggy Guggenheim nasce dalla volontà dell’azienda “di sostenere la cultura con un gesto concreto, promuovendo il dialogo tra arte e impresa, e valorizzando il patrimonio artistico di Venezia a beneficio delle nuove generazioni e dei visitatori di tutto il mondo”. “Il vino, come l’arte, è veicolo d’eccellenza capace di condividere un patrimonio di emozioni: per questo, abbracciare un progetto così prestigioso come Guggenheim Intrapresae non solo ci riempie di orgoglio, ma conferma il nostro profondo legame con Venezia e il suo ricco patrimonio culturale” ha dichiarato Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi, spiegando che “attraverso questa collaborazione, ci impegniamo a valorizzare e preservare tesori artistici, diventando custodi di un’eredità che va oltre il nostro tempo. Siamo legati alla storia delle nostre terre e siamo stati fra le prime Cantine ad aprire le porte ai visitatori, accompagnandoli alla scoperta e alla conoscenza del mondo del vino e non solo” – ha aggiunto, sottolineando che “per questo oggi guardiamo con ancora più slancio a nuovi orizzonti per continuare a consentire alla cultura e alle sue meraviglie di ispirare e arricchire il mondo”.


“In un contesto globale sempre più sensibile al valore culturale e alla responsabilità sociale, il mecenatismo è per Villa Sandi una scelta strategica volta a rafforzare la propria identità e costruire un legame profondo con i propri consumatori” spiega il Gruppo vitivinicolo, aggiungendo che “attraverso questo progetto, contribuisce a valorizzare uno dei musei più iconici del mondo e sostiene la diffusione del sapere artistico per le generazioni presenti e future. Inoltre, dà ai propri dipendenti l’opportunità di accedere gratuitamente al museo e a iniziative dedicate, come visite guidate, laboratori per bambini e giornate di approfondimento”. Villa Sandi è un edificio di scuola palladiana risalente al 1622 ai piedi delle colline trevigiane. Sotto della villa, si estendono per circa un chilometro e mezzo secolari e suggestive cantine sotterranee ideali per la maturazione e l’invecchiamento dei vini. L’ingresso è indicato da un elegante viale, accompagnato da statue del celebre scultore veneto Orazio Marinali, le cui opere decorano anche il timpano e il giardino retrostante. Un imponente pronao, sostenuto da quattro colonne ioniche, orna il corpo principale dell’edificio, ai cui lati si estendono due barchesse porticate e una piccola chiesa. Nel delicato accostamento di colori pastello, di stucchi e bassorilievi delle stanze dove hanno soggiornato, tra gli altri, Napoleone Bonaparte e Antonio Canova, splendono originali lampadari di Murano. Villa Sandi è nella “Top 100” della World’s Best Vineyards.

Consorzio Vini Romagna: ci sono i presupposti per una buona annata

Consorzio Vini Romagna: ci sono i presupposti per una buona annataMilano, 7 nov. (askanews) – “Nonostante le difficoltà, la vendemmia 2024 in Romagna è stata ottima per tutte le uve bianche, ancor più per le uve bianche precoci, e molto buona anche per il Sangiovese. La vinificazione è alle fasi finali e ci sono tutti i presupposti per una buona annata”. A parlare è il presidente del Consorzio Vini di Romagna, Roberto Monti, tirando le somme dopo una raccolta iniziata il 6 agosto e conclusa il 16 ottobre al termine di un anno climaticamente complicato, che ha preso il via in un inverno 2023 particolarmente caldo.


“Dal punto di vista sanitario, le avversità sono state tenute bene sotto controllo. Le prime vendemmie dei vitigni precoci, come Pinot Grigio e Chardonnay, hanno avuto inizio nei primi giorni di agosto, con uve in ottime condizioni sanitarie. Si è proseguito poi con le altre varietà precoci Pinot Bianco, Sauvignon Blanc e poi Albana, e nelle aree collinari più calde è partita presto anche la vendemmia del Sangiovese, così come per il Trebbiano destinato a base spumante, la cui raccolta in pianura è iniziata gli ultimi giorni di agosto” racconta il presidente, spiegando che “tutto sommato questo anticipo di maturazione è risultato positivo, poiché quando sono arrivate le piogge di metà settembre, già oltre il 60% della produzione era stata raccolta. Le difficoltà determinate dalle intense precipitazioni – chiosa – hanno poi allungato la vendemmia, ma per gran parte del prodotto si è riusciti a portare a termine le operazioni entro il mese di settembre, salvaguardando così anche l’aspetto qualitativo”. “Gli eventi alluvionali di quest’anno si sono verificati durante la vendemmia e hanno determinato qualche disagio ma senza compromettere la quantità e la qualità della produzione, fatta eccezione per pochi vigneti” chiarisce Monti, rimarcando che “come già si era visto nel 2023, i danni maggiori hanno interessato paesi e città alluvionate, mentre i danni diretti ai vigneti sono stati abbastanza contenuti».


“La Romagna del vino negli ultimi anni ha dimostrato la sua vitalità e ambizione attraverso la creazione di nuove sottozone, la sperimentazione di tecniche di affinamento e stili alternativi, la reintroduzione di vitigni autoctoni e le iniziative avviate in questi ultimi anni stanno procedendo e iniziano a dare buoni riscontri” commenta Monti, sottolineando che “è chiara la necessità di proseguire su questa strada e al contempo portare attenzione alle nuove tendenze dei consumatori: oggi i consumi si vanno spostando verso i vini bianchi e fanno bene i nostri produttori a lavorare sull’Albana per sfruttarne la versatilità nel dare vini eccellenti, seppur molto diversi in funzione degli stili di produzione, capaci di soddisfare in versione secco dalla sezione aperitivo all’accompagnamento a tutto pasto”. “Analogamente, si sta procedendo bene sulla Rebola e anche sul Famoso, e altrettanto può dirsi per il Trebbiano e anche per gli spumanti bianchi e rosè contraddistinti dal marchio collettivo Novebolle” prosegue il presidente, aggiungendo che “per quanto riguarda il Sangiovese, la produzione sta evolvendo verso vini con maggiore frutto, più leggeri, meno impegnativi: il gradimento per l’intensità del frutto sta accrescendo anche l’interesse e i consumi dei Sangiovese in appassimento. Continua a crescere la schiera di produttori che si cimentano in Sangiovese che esaltino i caratteri dei territori puntuali – evidenzia – anche in ragione della possibilità di diffondere la conoscenza di tali progetti enologici attraverso la rivendica in etichetta della Sottozona, cui fa da volano il marchio collettivo consortile Rocche di Romagna. In sostanza, tutta la produzione è in evoluzione per regalare nuove perle al consumatore, e l’annata 2024 non sarà da meno”.

Chiude la vendemmia siciliana 2024: calo medio del 20% ma uve sane

Chiude la vendemmia siciliana 2024: calo medio del 20% ma uve saneMilano, 7 nov. (askanews) – Uve sane e di qualità nonostante la siccità abbia messo a dura prova la vendemmia siciliana appena conclusa con un calo medio di circa il 20%. Iniziata a metà luglio negli areali della Sicilia occidentale, con oltre quindici giorni di anticipo, la vendemmia si è chiusa in questi giorni nei territori dell’Etna. “Il bilancio conclusivo che possiamo fare dalla vendemmia 2024 rispecchia quanto già potevamo presagire: abbiamo avuto un calo nella produzione che si attesta intorno al 20%, dovuto sicuramente alle scarse piogge durante tutto l’inverno che non hanno permesso di rimpinguare le riserve idriche del terreno e di affrontare nelle migliori condizioni un’estate lunga e calda” dichiara Antonio Rallo, presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia, spiegando che la situazione, a fine vendemmia, è eterogenea nel territorio siciliano. A Nordest la quantità di uva raccolta è nella media, mentre ad Ovest le perdite sono state maggiori. Se la quantità lascia i produttori insoddisfatti – aggiunge Rallo – la qualità delle uve raggiunge picchi storici di eccellenza, in particolare per alcune varietà simbolo della Sicilia quali Nero d’Avola, Grillo e Frappato”.


“Il calo stimato è del 10-15% rispetto all’annata 2022 ma le uve sono perfettamente sane e di qualità. Perricone, Grillo, Catarratto e Syrah hanno mostrato in questa annata grande resistenza e qualità” commenta Mario Di Lorenzo, presidente del Consorzio Doc Monreale, che conta dieci associati, un Disciplinare rinnovato e territori con un’altezza che varia dai 300 ai 600 metri sul livello del mare. “Il Marsala di questa vendemmia sarà unico e di qualità eccellente perché i vini base di Grillo, Catarratto e Insolia, hanno raggiunto, grazie ad una perfetta maturazione, una gradazione ottimale di quasi due gradi in più, arrivando fino a 12 gradi” racconta Benedetto Renda, presidente del Consorzio per la tutela del vino Marsala Doc, Denominazione che chiude questa vendemmia con una perdita che si assesta in media al 30%. Bilancio positivo anche per il Cerasuolo di Vittoria Docg, il cui Consorzio stima rese inferiori a quelle degli ultimi anni ma grande qualità. “Il nostro areale ha nel Frappato e Nero d’Avola un grande punto di forza: sono due varietà tipicamente meridionali e particolarmente adatte ad areali contraddistinti da scarsa piovosità” dice il presidente Guglielmo Manenti, sottolineando che “grazie al lavoro di selezione del viticoltore, hanno incrementato la capacità di resilienza nel superamento di annate siccitose, aiutato anche dalle importanti escursioni termiche tra la notte e il giorno, di cui gode l’areale, insieme a condizioni di ventilazione ristoratrici”.


Nei territori del versante Nord-Est, a Messina, l’unica provincia che vanta tre Doc (Faro, Malvasia delle Lipari, Mamertino) tra la terraferma e le isole Eolie, la presidente del Consorzio Faro Doc, Enza La Fauci, afferma che “ci aspettiamo dei rossi freschi con una buona complessità e struttura”, spiegando che “tra i vitigni che hanno reagito meglio alla siccità: il Nocera, perché robusto, ma anche il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio”. “Il calo è in media del 20-30%” aggiunge la presidente della Doc Mamertino, Flora Mondello, che parla di “una qualità senza dubbio indiscutibile, con rossi eleganti e bianchi profumati”. Il Consorzio Malvasia delle Lipari registra anch’esso un calo produttivo tra il 20 e il 30%. “Una vendemmia di qualità – commenta il presidente Mauro Pollastri – con bianchi dal profilo organolettico che punta su aromaticità, intensità, persistenza e dal lungo invecchiamento”. “A Pantelleria, nella maggior parte dei vigneti, la vendemmia dello Zibibbo è iniziata e si è conclusa in anticipo di circa una settimana e sono state raccolte uve sane e ben mature, caratterizzate da una qualità più che buona con punte di eccellenza nonostante il calo stimato sia del 40%” afferma Benedetto Renda, presidente del Consorzio Pantelleria Doc che vanta 406 ettari vitati e 322 viticoltori. A chiudere la lunga vendemmia siciliana, i produttori del vulcano. In attesa dei dati ufficiali del Sian, il Consorzio Etna Doc conferma la previsione di un +60% rispetto al 2023, quando si registrò un -42%. “Dopo un periodo di siccità, la maggior parte della produzione etnea in area Doc ha goduto di leggere ma continue piogge da fine luglio e ciò ha permesso alle piante di riequilibrare il proprio stato idrico” spiega il presidente del Consorzio Etna Doc, Francesco Cambria, rimarcando che “per molti produttori la 2024 sarà un’annata decisamente interessante”.

Borgo Conventi arricchisce linea Cru con il “Pinot Nero Collio Doc 2021″

Borgo Conventi arricchisce linea Cru con il “Pinot Nero Collio Doc 2021″Milano, 7 nov. (askanews) – La storica Tenuta Borgo Conventi di Farra d’Isonzo (Gorizia) presenta il suo primo Pinot Nero, “Euda” che si affianca al “Braida Nuova” e a “Luna di Ponca Collio Bianco Doc” arricchendo la linea Crù. Si tratta di un Collio Doc dell’annata 2021 progettato e realizzato assieme al celebre enologo Riccardo Cotarella che da oltre vent’anni collabora con la famiglia Moretti Polegato (Villa Sandi) che ha acquisito la Cantina friulana nel 2019 dalla famiglia Folonari.


Coltivare un vitigno difficile come il Pinot Nero in questa splendida mezzaluna in provincia di Gorizia celebre soprattutto per i suoi grandi bianchi, è una scommessa coraggiosa praticata da un pugno di viticoltori più o meno in 13 ettari complessivi sui circa 1.500 del Collio. “Euda” è ottenuto da uve selezionate in un vigneto di appena un ettaro a Dolegna, nell’area più a Nord della Doc Collio, al confine con la Slovenia, dove il suolo è caratterizzato dalla disgregazione di marne e arenarie stratificate ed è tendenzialmente argilloso. Dopo una macerazione prefermentativa a freddo sulle bucce, inzia la fermentazione in acciaio che poi si conclude in barriques di rovere francese, quindi affina circa un anno sempre nelle piccole botti e poi in bottiglia. Vino di fascia alta prodotto complessivamente in 1.800 bottiglie, è destinato esclusivamente ad un circuito selezionato di ristoranti ed enoteche. “Siamo orgogliosi di presentare la nuova etichetta: un vino pregiato, dalla forte personalità, che prosegue la tradizione di eccellenza della Cantina” ha dichiarato Giancarlo Moretti Polegato, sottolineando che “il nostro obiettivo è quello di continuare a produrre vini eccezionali, con rispetto e amorevole cura per ogni dettaglio, trasferendo in ogni bottiglia i sapori, i colori e i profumi straordinari di questa terra”.


Euda è il diminutivo di Eudaimonia, “la felicità intesa in senso filosofico come fine ultimo dell’esistenza, una condizione dell’anima attribuita ad Amedeo Modigliani, cui è ispirata l’etichetta che raffigura un volto senza età, realizzato con una microincisione su lamina grigia con un effetto tattile progettata dal designer Massimiliano Gosparini per Tonutti Tecniche Grafiche, che ha vinto il premio “Best Excellence in Embellishment” al Vinitaly Design Award 2024.