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”Vini Mito”: il podcast di Signorvino sui grandi rossi italiani

”Vini Mito”: il podcast di Signorvino sui grandi rossi italianiMilano, 20 ott. (askanews) – Signorvino, in collaborazione con Chora Media, lancia il podcast “Vini Mito”, una serie in tre puntate che esplora le origini e l’evoluzione di tre dei più celebri vini rossi italiani: Barolo, Amarone della Valpolicella e Supertuscan. Le voci di Jacopo Cossater e Graziano Nani, assieme ad esperti del settore e a produttori vinicoli, guideranno gli ascoltatori in un viaggio che attraversa secoli di tradizioni e innovazioni enologiche.


Il primo episodio, “Barolo: storia di un mito che nasce due volte” (17 ottobre), ripercorre le vicende di questo simbolo delle Langhe dalla nobiltà ottocentesca alla rivoluzione enologica degli anni ’70, con Elena Penna e Veronika Crecelius. Il secondo episodio, intitolato “Amarone della Valpolicella: alla scoperta di un mito giovane” (24 ottobre), si snoda attraverso le interviste con Fiorenza Quintarelli e Angelo Peretti. Terzo capitolo del podcast, “I Supertuscan: libertà, eleganza, identità” (31 ottobre), con la partecipazione di Priscilla Incisa della Rocchetta e Antonio Boco. “Ogni vino racconta una storia e noi vogliamo farci portavoce delle eccellenze italiane” ha dichiarato Federico Veronesi, proprietario di Signorvino insieme con la sua famiglia, spiegando che “questo podcast è un viaggio attraverso la passione e l’arte della vinificazione che rende l’Italia un punto di riferimento mondiale in questo campo. La nostra missione – ha concluso – è promuovere la conoscenza delle straordinarie eccellenze vinicole italiane, valorizzando sia i produttori di fama consolidata che le piccole realtà emergenti”.


“Vini Mito”, scritto da Nicole Schubert, è disponibile su Spotify e sulle altre principali piattaforme.

Vendemmia, Consorzio Garda Doc: produzione limitata ma grande qualità

Vendemmia, Consorzio Garda Doc: produzione limitata ma grande qualitàMilano, 20 ott. (askanews) – Produzione limitata ma di qualità superiore. Questo, in estrema sintesi, il bilancio della vendemmia 2024 nei territori tutelati dalla Denominazione Garda Doc. “Nonostante una resa inferiore agli anni precedenti a causa di condizioni climatiche sfavorevoli, le uve, specialmente Chardonnay e Pinot Grigio, evidenziano parametri qualitativi di alto livello, riflettendo le unicità del territorio del Lago di Garda” afferma in una nota il Consorzio, precisando che “le piogge primaverili hanno sostenuto la vegetazione nei periodi aridi, garantendo l’idratazione necessaria durante le ondate di caldo estivo, che hanno, a loro volta, favorito una maturazione ideale. Queste varietà, capaci di esprimere le qualità del terroir, si distinguono quest’anno per la loro acidità bilanciata e un ph ottimale, promettendo vini dall’eleganza e freschezza notevoli” prosegue l’ente consortile, sottolineando che “le viti, in buone condizioni sanitarie, dimostrano la resilienza del territorio gardesano anche in annate difficili”.


Il Garda Doc è parte della campagna europea “Eccellenze Dop: un savoir-faire tutto europeo”, che celebra anche altri prodotti di Denominazione protetta come il Salame di Varzi, il Prosciutto Crudo di Cuneo e il Formaggio Montasio.

Il 26 e 27 ottobre a “Colline in Bolle” i Metodo Classico lombardi

Il 26 e 27 ottobre a “Colline in Bolle” i Metodo Classico lombardiMilano, 20 ott. (askanews) – Sabato 26 e domenica 27 ottobre la rassegna dei Metodo Classico di Lombardia “Colline in Bolle” torna ad animare gli spazi di Villa Mirra a Cavriana (Mantova) grazie alla Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani e Onav.


Protagoniste dell’evento saranno le Denominazioni Oltrepò Pavese Docg, Garda Doc, Lugana Dop, Alpi Retiche Igt, Terre Lariane Igt, Terre del Colleoni Doc e Franciacorta Docg. Oltre l’area allestita con i banchi d’assaggio dei produttori, il pubblico potrà iscriversi a due “tasting experience” con l’abbinamento tra “Metodo Classico e Grana Padano dei Prati Stabili Selezione da Fieno” (sabato 26 ottobre alle 17 a cura di Daniela Guiducci e Latteria San Pietro), e “Metodo Classico e caviale” (domenica 27 ottobre alle 16, a cura di Daniela Guiducci e Cru Caviar). Sabato 26 alle 16 alla Sala Civica di Cavriana è invece previsto il convegno dedicato a “Metodo Classico e Grana Padano – due eccellenze lombarde”, con la partecipazione del Consorzio Grana Padano. “Siamo felici di avere l’opportunità di tornare a raccontare tutti i Metodo Classico provenienti dalle diverse province della Lombardia” ha dichiarato Federico Paterna, direttore de La Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani, sottolineando che “l’interesse dimostrato anche per le declinazioni meno note degli spumanti lombardi non può che renderci orgogliosi, e ci spinge a proseguire su questa strada”.

Vino, Consorzio Alta Langa top sponsor di “Buonissima 2024” a Torino

Vino, Consorzio Alta Langa top sponsor di “Buonissima 2024” a TorinoMilano, 20 ott. (askanews) – Il Consorzio Alta Langa è top sponsor della quarta edizione di “Buonissima”, l’importante manifestazione dedicata all’enogastronomia che si tiene a Torino dal 22 al 27 ottobre, con più di cento chef ospiti.


Le Alte Bollicine Piemontesi saranno presenti in diversi momenti del festival, a partire da “Degustando Opening Dinner”, evento inaugurale che si svolgerà mercoledì 23 ottobre, nel quale dieci grandi cuochi (per un totale di 13 stelle Michelin) prepareranno i loro piatti “signature” in versione street food cucinando a vista davanti al pubblico a Palazzo Madama. Nelle Sala di Guardie di Palazzo Madama sarà anche aperta, in anteprima, la mostra “Threads” di Malena e Virgilio Martinez: un0esposizione interdisciplinare dello Chef del Central di Lima, e della sorella Malena, co-direttrice del centro di investigazione sulla biodiversità peruviana Mater Iniciativa. L’Alta Langa Docg sarà inoltre proposto in abbinamento ad uno dei piatti dell’esclusiva cena inaugurale a quattro mani che si svolgerà al ristorante Del Cambio, curata da Matteo Baronetto ed Enrico Crippa, con la partecipazione di Ferran Adrià. Il 24 ottobre, alla OGR, nella tavola conviviale di Snodo, si berrà invece in accompagnamento ai piatti di Diego Guerrero del ristorante DSTAgE di Madrid per “Grand Opera: Piemonte, Spagna, Music Hall”, e in quattro delle cene di “Metti Torino a Cena”, dove i cuochi torinesi ospitano nei loro ristoranti chef nazionali e internazionali, questi Metodo Classico Docg sarà protagonista, in abbinamento ai piatti serviti per l’occasione.


Il 25 ottobre, all’Uci Lingotto, saranno offerte al pubblico assieme ad uno dei piatti cucinati da Carlo Cracco, Matteo Baronetto, Giuseppe Rambaldi e Paolo Griffa durante la proiezione del documentario dedicato a Bob Noto “The World’s Finest Palate” di Francesco Catarinolo. L’ALta Langa sarà poi presente il 26 ottobre alla cena “Nel Grande Nord: A Great Immersive Dinner” di Nicolai Norregaard (ristorante Kadeau di Copenaghen) nella sala immersiva delle Gallerie d’Italia di Piazza San Carlo, e il giorno seguente al “Pranzo della domenica” nel Castello di Rivoli. Otto cuochi “pop e top” si incontreranno per preparare un pranzo tradizionale piemontese per 150 persone: a cucinare saranno Fulvio Marino, Terrazza da Renza, Nicola Batavia, Fabio Ingallinera, Anna Ghisolfi, Andrea Chiuni e Alberto Marchetti.

Vino, a Milano doppia degustazione dei rossi dei Colli Euganei

Vino, a Milano doppia degustazione dei rossi dei Colli EuganeiMilano, 19 ott. (askanews) – I vini rossi dei Colli Euganei, figli delle uve bordolesi coltivate in questo lembo di terra veneta fin dalla prima metà dell’Ottocento, scelgono Milano per presentarsi agli operatori di settore nell’ambito di un workshop articolato su due date: il primo appuntamento, il 20 ottobre, è all’Hotel Meliá Milano (dalle 11 alle 20.30), in collaborazione con Fisar nell’ambito di “Fermento Milano”, il secondo nel pomeriggio del 25 novembre, è al The Westin Palace Hotel, in collaborazione con Ais Lombardia.


In entrambi i casi saranno allestiti dei banchi d’assaggio presso i quali i produttori euganei presenteranno i loro vini ai visitatori. Nella prima data, sarà il presidente del Consorzio di tutela dei Vini dei Colli Euganei, Gianluca Carraro, ad illustrare le caratteristiche del territorio d’origine. Nel secondo incontro il ruolo di “padrone di casa” sarà delegato ad Andrea Gori, mentre Sissi Baratella parlerà delle peculiarità uniche della zona nel corso di una diretta video direttamente da questi colli di origine vulcanica, permettendo una “full immersion” tra i vigneti e i boschi del Parco regionale dei Colli Euganei. “Per quanto riguarda l’Italia, è soprattutto a Milano che si concentra la conoscenza del nostro territorio come zona d’origine vocata alla produzione di vini rossi tratti da uve bordolesi” ha spiegato il presidente Carraro, aggiungendo che “presentare i nostri vini nel capoluogo lombardo rappresenta un’opportunità straordinaria per far conoscere ancora meglio l’eccellenza dei Colli Euganei”.


I rossi dei Colli Euganei sono prodotti con uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Carmenere, radicate nella zona da due secoli. Attualmente la produzione si aggira intorno a 1,3 milioni di bottiglie “ma presenta un consistente potenziale di sviluppo, grazie agli 890 ettari di uve rosse disponibili”.

Vino, il 20 ottobre c’è “Fermento Milano”: 80 Cantine e 400 etichette

Vino, il 20 ottobre c’è “Fermento Milano”: 80 Cantine e 400 etichetteMilano, 19 ott. (askanews) – Domenica 20 ottobre, dalle 11 alle 21 al Melià Hotel di via Masaccio, va in scena l’ottava edizione di “Fermento Milano”, l’evento con masterclass (in presenza e da remoto) e banchi di assaggio dedicato a tutti gli enoappassionati, con relatori e personal sommelier Fisar e docenti di Slow Wine e della Banca del Vino. Ottanta le Cantine partecipanti da tutta Italia e oltre confine, che presenteranno fino a sei diverse referenze ciascuna, per un totale di oltre 400 etichette in degustazione.


Le masterclass nella sala Torre Galfa prenderanno il via alle 12 con “Le espressioni della vernaccia nera con Terre di Serrapetrona” e a seguire “Brunello di Montalcino di Camigliano (verticale con Banca del vino, alle 14.30); “Barolo Ravera di Réva (verticale con Banca del vino alle 16.30); “Amarone della Valpolicella Case Vécie di Brigaldara” (verticale con Banca del vino alle 18.30). Nel salone “Torre Gae Aulenti”, l’inizio è previsto invece alle 11 con “Foradori, storicità e evoluzioni nel tempo” con Theo Zierock, che sarà seguita da “Il ritorno di Opera vitivinicola Valdicembra” con Mario Esposito (alle 13); “Chile wine trend” con Prochile e alcuni produttori (alle 15); “Bolgheri: le persone dietro il vino” (alle 17); e “Marsala Experience” con il Consorzio del Marsala (alle 19). Dalle 11 alle 20 sarà inoltre possibile provare i visori per la realtà virtuale per sperimentare un’inedita “esperienza in vigna”. I visitatori potranno infine ordinare il vino assaggiato e riceverlo a domicilio.

Vino, “Guida “Slow Wine 2025′: consegnati a Milano i premi speciali

Vino, “Guida “Slow Wine 2025′: consegnati a Milano i premi specialiMilano, 19 ott. (askanews) – Sono il 29enne Luca Amerio della cantina astigiana Tenuta il Nespolo di Moasca (“Giovane vignaiolo”), la Cantina casertana I Cacciagalli di Teano (“Viticoltura Sostenibile”), Mirella Civitelli e Giulio Salvioni della Cantina senese La Cerbaiola – Salvioni di Montalcino (“Premio alla Carriera”), la Cantina romana Campolavico di Genzano (“Novità dell’anno), la Cantina valdostana Les Granges di Nus (“Vitalità del Suolo”), la Cantina modenese Bergianti Vino-Terre Vive di Carpi (“Premio Slow Wine Coalition alla solidarietà”), la Cantina siciliana Planeta di Menfi (“Premio per l’accoglienza”) i vincitori dei Premi speciali della Guida “Slow Wine 2025”.


I riconoscimenti sono stati consegnati questa mattina nell’ambito della presentazione della 15esima edizione del volume al Superstudio Maxi di Milano, dove si è tenuto il convegno “Il mercato chiede vini di pronta beva ma il clima la pensa diversamente” e dove fino alle 20 è prevista la degustazione di oltre mille vini di circa 500 produttori di vino intervenuti nel capoluogo lombardo da tutta Italia. I collaboratori hanno voluto dedicare la guida a Paolo Camozzi, lo storico vice curatore scomparso improvvisamente a 39 anni lo scorso 3 aprile, una notizia che è stata accolta da un commosso applauso dell’intera sala. Da quest’anno il volume recensisce solo realtà che non praticano diserbo chimico in vigna, che nell’edizione che uscirà nelle librerie il 23 ottobre sono 2.000 (144 delle quali sono novità), per un totale di 25.700 vini.

Vino, via libera a zonazione dell’Alto Adige: riconosciute 86 Uga

Vino, via libera a zonazione dell’Alto Adige: riconosciute 86 UgaMilano, 19 ott. (askanews) – Via libera alla zonazione del vino dell’Alto Adige. Sono 86 le Unità geografiche aggiuntive (Uga) identificate in dettaglio e riconosciute dal ministero dell’Agricoltura e che potranno quindi in futuro essere indicate in etichetta al fianco della Denominazione “Alto Adige Doc”.


“Il compito di suddividere le varie zone e decidere quali fossero i vitigni più adatti alle varie parcelle è stato aeegnato a commissioni composte nelle varie località vinicole da agronomi, enologi, viticoltori, produttori ed esperti di storia della viticoltura” ha spiegato il presidente del Consorzio Vini Alto Adige e della Cantina Kurtatsch, Andreas Kofler, al termine dell’iter di approvazione avviato diversi anni fa dall’ente consortile Alla base del concetto di zonazione, e dunque per arrivare a definire le aree omogenee, c’è la consapevolezza che la qualità delle uve e del vino è condizionata innanzitutto dal terroir e dal microclima, oltre che dall’altitudine, dalla pendenza del terreno, dall’irraggiamento solare, dalle correnti ascensionali calde, dalla circolazione dell’aria e dalle precipitazioni. Oltre a questo “abbiamo attribuito enorme importanza anche al legame che queste zone hanno con la storia” ha evidenziato il vicepresidente del Consorzio e titolare della Tenuta J. Hofstatter di Termeno, Martin Foradori, precisando che “grazie al Catasto Teresiano della metà del XVIII secolo siamo stati in grado di risalire ai nomi storicamente attribuiti alle zone di coltivazione”.


Oltre alla zonazione geografica, sono stati definiti anche i vitigni più adatti alle singole parcelle. “È importante precisare che il viticoltore potrà comunque continuare a coltivare, anche nelle Uga definite, i vitigni ammessi in Alto Adige” ha puntalizzato Eduard Bernhart, direttore del Consorzio Vini Alto Adige, rimarcando che “tuttavia, a poter essere identificati come vini da Unità geografica aggiuntiva, saranno solo quelli prodotti da varietà selezionate dagli esperti: a seconda della UGA, possono anche esserci fino a cinque vitigni diversi ma ci sono Unità per le quali sono stati selezionati solo uno o due vitigni”. “Con una riduzione della quantità del 25% rispetto alla quantità ammessa per la Doc Alto Adige, ci assicuriamo anche che la qualità di questi speciali vini subisca un ulteriore incremento” ha proseguito Kofler, mentre Foradori ha tenuto a sottolineare che “il nostro obiettivo è portare nella bottiglia le speciali caratteristiche delle diverse zone: ‘terroir’ non deve essere solo un concetto per il marketing ma deve essere un elemento riconoscibile anche nel bicchiere”.


Un’ulteriore novità è rappresentata dal “pittogramma” specificamente realizzato dal Consorzio Vini Alto Adige: in etichetta, oltre all’indicazione della zona, il produttore dovrà riportare anche questo disegno, dando così in futuro ai consumatori la possibilità di distinguere più facilmente queste bottiglie. “Se come già avvenuto per i modelli adottati da altre famose zone vinicole – ha concluso Kofler – il nostro progetto riuscirà ad affermarsi, queste zone potranno diventare sinonimo di grandi vini, unici e inconfondibili”. Foto: Sudtirol Wein Benjamin Pfitscher

In Usa gli spumanti italiani superano quelli francesi anche in valore

In Usa gli spumanti italiani superano quelli francesi anche in valoreMilano, 19 ott. (askanews) – Negli Stati Uniti gli spumanti italiani superano quelli francesi non solo a volume ma, per la prima volta, anche a valore. Lo rileva, alla vigilia di “Vinitaly.Usa” (Chicago, 20-21 ottobre), l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly sui dati SipSource di agosto che sarà presentata in occasione della prima fiera oltreoceano interamente dedicata al vino made in Italy. Lo storico sorpasso, registrato attraverso il monitoraggio delle vendite effettive di vino riscontrate dai distributori statunitensi, segna lo switch nella leadership delle bollicine, con l’Italia che vede lievitare le proprie quote di mercato al 35% contro il 31% dei transalpini e il 28% degli sparkling americani.


L’Osservatorio parla di un traguardo raggiunto soprattutto grazie all’ascesa inarrestabile del Prosecco che, non a caso, è riuscito al contempo a raggiungere e superare per la prima volta lo Champagne (28% e 26% le rispettive quote di mercato). Il successo della Denominazione si riflette nell’andamento dell’intera tipologia sparkling tricolore che, a sua volta, ha superato i bianchi nel product mix dell’offerta enoica italiana e rappresenta oggi il 37% del venduto made in Italy negli Usa (il 35% a volume). Tra gennaio e agosto, le bollicine italiane sono infatti le uniche ad aver aumentato i volumi delle vendite (+1,5% contro una media complessiva delle vendite di sparkling in calo del 13%), trainate anche dal successo crescente dei cocktail. Anche nel testa a testa Prosecco-Champagne, quest’anno non c’è stata storia: +2,2% il trend nei primi 8 mesi 2024 per le bollicine più famose d’Italia, -15,3% per il simbolo luxury francese. Al centro espositivo Navy Pier di Chiacago, saranno oltre 230 le aziende partecipanti su 13mila mq espositivi, e più di 1.650 le etichette in degustazione tra vino e bollicine. “Facilitare il business è più che mai la parola d’ordine di questi tempi” ha commentato l’Ad di Veronafiere, Maurizio Danese, dicendosi “convinti che ‘Vinitaly.Usa’ possa diventare lo strumento fieristico di presidio su questo mercato e una leva fondamentale per incrementare l’incoming profilato degli operatori su Vinitaly Verona”.


Lo scorso anno gli spumanti italiani hanno toccato quota 936 milioni di bottiglie commercializzate in tutto il mondo. Negli ultimi 10 anni le esportazioni delle nostre bollicine nel mondo sono praticamente triplicate, con crescite in valore negli Usa del 351% per quasi 500 milioni di euro nel 2023.

”Milano Wine Week”, Gordini: abbiamo avuto una risposta straordinaria

”Milano Wine Week”, Gordini: abbiamo avuto una risposta straordinariaMilano, 16 ott. (askanews) – “Quest’anno abbiamo registrato una risposta straordinaria, soprattutto da parte dei giovani: dei 50mila partecipanti, oltre il 50% erano under 35. Siamo già al lavoro per i progetti del 2025, con l’obiettivo di intensificare il coinvolgimento di operatori e pubblico internazionale. Inoltre con questa edizione abbiamo assistito ad una crescente domanda di vini di alta qualità, confermando il trend di ‘premiumizzazione’ del consumo di vino, sia in Italia che a livello globale. La nostra sfida è continuare a valorizzare il prodotto, rendendolo un’esperienza sempre più di qualità e allo stesso tempo accessibile e attraente per le nuove generazioni”. Questo il commento del presidente Federico Gordini sulla settima edizione della “Milano Wine Week” che si è chiusa il 13 ottobre dopo nove giorni di programmazione con oltre 200 eventi diffusi in città.


La prossima edizione della “Milano Wine Week” è in agenda dal 4 al 12 ottobre 2025, e per “Wine List”, la guida realizzata da cento sommelier italiani, è in preparazione un palinsesto che prevede tappe in diverse città italiane e un primo tour internazionale nel 2026. Novità anche per il programma di accelerazione “Wine in Action”, che l’anno prossimo vedrà lo sviluppo delle attività delle tre startup vincitrici e la costruzione del progetto per una nuova “call for innovation”. Infine MWW annuncia che si pensa anche alla quinta edizione del “Premio Carta Vini 2025”.