Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

A Napoli convegno sulla dieta mediterranea

A Napoli convegno sulla dieta mediterraneaRoma, 17 dic. (askanews) – Con la Fondazione Its Academy Bact torna protagonista la Dieta Mediterranea, che quest’anno ha festeggiato i 14 anni di riconoscimento come patrimonio culturale da parte dell’UNESCO. Mercoledì 18 Dicembre 2024, presso la Casa del Mutilato di Napoli (via Armando Diaz, n. 58), arriva il consueto appuntamento annuale con il Convivio Mediterraneo, la Rassegna della cultura e della gastronomia dedicata alla Dieta Mediterranea, con learning event, musica e pietanze gastronomiche La 17° edizione è dedicata al tema della Dieta Mediterranea come benessere e fonte di lavoro nell’era della sostenibilità e del digitale. Porte aperte per il Convegno che vedrà due prestigiosissimi panel con autorevoli esperti, per alimentare insieme alla collettività un dibattito socio-culturale e antropologico sui nuovi scenari tecnologici e sostenibili per la Dieta Mediterranea. Gli ingressi liberi saranno limitati alla capienza della sala.


Il primo incontro sull’impatto della Dieta Mediterranea su salute e ambiente. Appuntamento ore 16 con il primo panel di discussione sul topic “Dieta Mediterranea: patrimonio alimentare sostenibile. L’impatto su salute e ambiente”. L’incontro sarà moderato dall’ITS BACT con Lucio Parascandolo, vedrà i saluti di casa di Aniello Di Vuolo (Presidente ITS Academy BACT). Alle ore 18 il secondo panel discuterà del topic “Le professioni del futuro nel settore agroalimentare ed enogastronomico”. Esperti, professionisti e rappresentanti delle istituzioni politiche tracceranno la direzione che il settore turistico ed enogastronomico e il comparto agroalimentare stanno prendendo oggi in Italia e in Campania. L’incontro sarà moderato dall’ITS BACT con Aniello Savarese,

Caivano, banda truffava anziani in tutta Italia

Caivano, banda truffava anziani in tutta ItaliaRoma, 3 dic. (askanews) – A Caivano è stata sgominata una banda di truffatori che si fingevano carabinieri per ingannare gli anziani.


La trasmissione Ore 14 di Milo Infante, in onda su Rai 2, pubblica un’intercettazione. “Allora qui ci sta vostra figlia Manuela molto agitata, un attimo solo fatemi parlare. Vostro nipote ha fatto un errore molto grave, sta mettendo in difficoltà questa povera signora, è un’attività importante. Vostra figlia sta qui in caserma in stato di fermo, io sto provando a chiamare al figlio e non mi risponde. Allora il figlio sta mettendo in seria difficoltà alla mamma che ha fatto un guaio, grande come un grattacielo”. In sottofondo si sentono le sirene e il pianto di una donna inscenato dai truffatori. Le truffe sarebbero state commesse in tutta Italia, è l’accusa alla base di una misura cautelare per 15 persone eseguite dai carabinieri di Caivano.

Caivano, don Patriciello: qualcosa sta avvenendo, ma io in croce

Caivano, don Patriciello: qualcosa sta avvenendo, ma io in croceMilano, 3 dic. (askanews) – Al quartiere Parco Verde di Caivano (Napoli), dopo l’intervento del Governo “qualcosa sta avvenendo, a qualcuno piace, a qualcuno non piace, qualcuno stiracchia di qua e di là, un sacco di bugie che si dicono”, ma c’è ancora un “problema umanitario” e nell’ambito della gestione degli sgomberi, decisi dalla magistratura, di 36 famiglie abusive con problemi con la giustizia, sono stato “messo in croce” per la falsità di avere “chiuso la chiesa” ai bisognosi. Lo ha detto don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, nel suo intervento presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali.


“Siamo in un campo penale, non amministrativo, ma è bastata questa cosa qua per farmi mettere in croce, state parlando con una persona che sta veramente in croce” ha detto il sacerdote ricordando che “sono arrivati 1.200 poliziotti e carabinieri, hanno presidiato le chiesa, io ho dovuto sottostare anche non agli ordini ma ai consigli delle forze dell’ordine che mi dicevano ‘padre facia attenzione, tenga il cancello chiuso’, questo mi ha procurato la nomea di avere chiuso la chiesa alla gente che moriva di freddo. Niente di vero, tante di quelle famiglie non avevano bisogno, certamente tra queste 36 famiglie ci sarà pure qualcuno che ha sbagliato nel passato e ora stava faticosamente riprendendosi, ci sono bambini, ed è una tregedia” ha aggiunto. Don Patriciello ha ricordato che intorno a queste 36 famiglie subito si sono mossi “come gli avvoltoi la destra e la sinistra”, ma “un problema umanitario non è mai di parte” e questa tragedia non va stiracchiata”. Quanto ai membri delle altre 214 famiglie che vivono irregolarmente nelle case del Comune ma non saranno sgomberate, ha ricordato, “saranno finalmente sanati”, poi sono stati stanziati fondi per migliorare gli ambienti e “da un anno a questa parte la più grande piazza di spaccio d’Europa non funziona, potete immaginare coloro che di questo pane vivevano quanto mi vogliono bene” ha concluso il sacerdote.

Castellammare, professoressa aggredita voleva lasciare scuola

Castellammare, professoressa aggredita voleva lasciare scuolaRoma, 19 nov. (askanews) – “Buongiorno signora, io oggi vado da Teresa (la vice preside), le comunico che questo è l’ultimo anno che io faccio in questa scuola. Io non voglio più lavorare così, anzi non lo so nemmeno se arrivo a conclusione di questo anno”. Lo dice in un audio il giorno prima dell’aggressione, la professoressa che giovedì scorso è stata assalita da circa trenta mamme all’interno della scuola media ‘Catello Salvati’ a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli. L’audio che, dimostrerebbe contatti avuti con la vice preside, è stato diffuso in esclusiva da Ore 14, la trasmissione di Milo Infante in onda su Rai 2.


“Ho parlato già con il professore di matematica – continua la donna- e secondo me le mamme si sono messe tutte insieme per fare questa cosa. Io non voglio più lavorare così, ho lavorato in tante scuole e non mi sono mai trovata così. Non esiste per aver dato un pochino di amicizia a questi ragazzi. Questi non stanno bene con la testa né i ragazzi né i genitori. Non è possibile, io mi trovo nei guai per essere stata un po’ amica. Non si può essere amici dei ragazzi. Io ho già passato i guai della vita mia, ma non ho mai avuto questi problemi e sono stata in tantissime scuole. Io devo venire a Castellammare per passare i guai nella mia vita? Io ora ho paura di andare a scuola. Io adesso chiamo i carabinieri e li faccio mettere fuori dalla scuola. Ma è mai possibile per una femmina? Io sono disposta a parlare con la mamma, perché posso pure capire la reazione di una mamma che si può infastidire nel vedere tanti messaggi, che una bambina ha tante confidenze, che magari fa una bambina a una persona che non è la mamma”. “Ma io ci voglio pure parlare con la signora, però con calma e dentro la scuola. Io mi sono confrontata con la cugina di mio padre che è una preside e non è reato avere i bambini su Instagram, su un social. Quindi la mamma di questo non mi può fare proprio niente. Mi può solo dare le mazzate. Anzi posso io denunciare lei quindi si stesse calma. L’ha pure detto, dice, denunciatemi pure perché questa è una minaccia. Quindi lo faccio, non ho proprio nessun problema. Sto con un poliziotto, non ho problemi. Quello che hanno fatto sono calunnie e le calunnie sono denunciabili. Però io così non ci lavoro più, mi dispiace proprio assai. Perché non è lavorare questo, significa stare dentro all’inferno. Io l’ho già comunicato a casa, oggi lo dico a Teresa”, conclude l’insegnante.

Aversa, chiesa San Lorenzo inaugura monumento organo a canne

Aversa, chiesa San Lorenzo inaugura monumento organo a canneRoma, 17 nov. (askanews) – La Diocesi di Aversa – una Chiesa particolare che si è sempre distinta per la grande ansia culturale nella sua plurisecolare tradizione musicale – possiede un inestimabile patrimonio di organi a canne, strumenti musicali storici e moderni. Nella festività di S. Cecilia, patrona della musica, venerdì 22 novembre prossimo, la comunità di S. Lorenzo Fuori le Mura di Aversa presenta il risultato del restauro del grande Organo monumentale della Basilica, memoria storica e liturgica nell’antica Abbazia benedettina normanna, fondata intorno al 1050.


La basilica laurenziana dopo le soppressioni del 1807 è andata in declino, poi chiusa per un secolo, riaperta al culto pubblico il 21 marzo 1995 del vescovo Lorenzo Chiarinelli con i grandi restauri della Soprintendenza, mentre altri restauri sono stati fatti grazie anche ai fondi dell’otto per mille della Chiesa Cattolica italiana. Per il Parroco della Basilica di S. Lorenzo, mons. Ernesto Rascato, responsabile anche dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi di Aversa, ideatore e curatore del restauro del grande Organo laurenziano, attento promotore della valorizzazione dell’ingente patrimonio artistico della città normanna e della regione: “Molte opere sono state compiute in un trentennio; dopo la riapertura al culto, l’abbazia di San Lorenzo è diventato polo liturgico e culturale, arricchita dal melodioso concerto delle campane, benedette nel 2015, non poteva mancare un grande Organo sinfonico adeguato al Tempio benedettino e all’altezza della plurisecolare tradizione musicale aversana. L’organo maggiore si aggiunge al piccolo organo Tronci del 1875, unico tesoro di scuola pistoiese in Campania, installato a s. Lorenzo nel Giubileo del 2000”.


Una iniziativa coraggiosa, in un tempo difficile dove solo le grandi idee con opere di bellezza offrono stimoli per la comunità, una grande opportunità per un rilancio religioso, culturale e sociale . Il grande organo a canne, fortemente voluto dal parroco Don Ernesto Rascato, sostenuto dai fedeli e incoraggiato dall’Associazione “Amici dell’Abbazia S. Lorenzo” fu realizzato inizialmente dalla ditta Balbiani Vegezzi-Bossi nel 1931 per la Chiesa di Saint James in Firenze, fu gravemente danneggiato nell’alluvione del 1966, ripristinato e modificato dalla ditta F.lli Costamagna intorno agli anni ’70, successivamente lo strumento manutenziato dalla ditta La Frescobalda, poi abbandonato e silente per vari anni. Nel 2013 lo strumento musicale viene acquistato dalla Parrocchia di San Lorenzo Fuori Le Mura in Aversa (CE), e successivamente avviato il progetto di restauro alla Fabbrica Artigiana Organi Michelotto Francesco di Michelotto Daniele, di Albignasego (Padova), sapientemente realizzato ad opera d’arte, ora viene restituito alla sua bellezza sonora ed artistica.


(segue)

Caso Nowak, telecamere ripresero voce della donna e di un uomo

Caso Nowak, telecamere ripresero voce della donna e di un uomoRoma, 14 nov. (askanews) – Una testimonianza raccolta dalla trasmissione Ore 14 di Milo Infante in onda su Rai 2, rivela che alle 16 del giorno della scomparsa di Silvia Nowak si sente la voce della donna dire in tedesco “portami una coperta” e la voce di un uomo che le risponde. Ciò è stato scoperto dalle telecamere che sono di fronte alla villetta che alle ore 16 hanno ripreso la donna uscire per l’ultima volta. Silvia Nowak è la donna tedesca di 53 anni il cui corpo venne trovato semi-carbonizzato il 18 ottobre scorso a Ogliastro Marina, nel Cilento.

Chiesa, Abbazia del Goleto ai benedettini di Montevergine

Chiesa, Abbazia del Goleto ai benedettini di MontevergineRoma, 13 nov. (askanews) – Dom Riccardo Luca Guariglia, Abate di Montevergine, e mons. Pasquale Cascio, Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, inaugurano ufficialmente oggi l’affidamento del complesso abbaziale di San Guglielmo al Goleto con annessa Rettoria di San Luca, Santuario diocesano, alla comunità benedettina di Montevergine. San Guglielmo, nato nel 1085 a Vercelli in una nobile famiglia, fondò il cenobio maschile di Montevergine, quindi, nel 1133, fondò la cittadella monastica del Santissimo Salvatore al Goleto. Nel 1807 dopo una serie di vicissitudini, i Padri benedettini di Montevergine lasciarono l’antica Abbazia del Goleto, luogo sempre abitato dalla spiritualità benedettina femminile e maschile.


“Dal 1990 al luglio 2021 i Piccoli Fratelli della Comunità Jesus Caritas, ispirata a Charles De Foucauld, si sono presi cura dell’animazione spirituale del complesso goletano, che è diventato sempre più punto di riferimento per tutti coloro che sono assetati di assoluto. – ha affermato l’abate di Montevergine e Assisi, dom Riccardo Luca Guariglia – Oggi, il complesso abbaziale del Goleto, ritorna ai Benedettini celebrando l’importanza che questo luogo ha per la nostra comunità dato che proprio qui il 25 giugno 1142 morì San Guglielmo, il cui corpo è custodito presso il nostro Santuario di Montevergine”. «Una comunità di benedettini sarà presente in maniera stabile presso il complesso abbaziale del Goleto. È un evento di spiritualità, di cultura e di promozione sociale che avrà una sua ricaduta sulla realtà ecclesiale, diocesana e sociale”, ha, da parte sua, spiegato mons. Pasquale Cascio, Arcivescovo di Sant’angelo dei Lombardi- Conza-Nusco-Bisaccia.

A Napoli “Women for Women against Violence – Camomilla Award”

A Napoli “Women for Women against Violence – Camomilla Award”Roma, 9 nov. (askanews) – Una serata dedicata alle donne rinate dopo una violenza o un tumore al seno. A offrire il palcoscenico all’evento, l’Auditorium del centro Rai di Napoli che ha ospitato la registrazione tv della IX edizione di ‘Women for Women against Violence – Camomilla Award’, una kermesse che ha dato voce alle vittime dei due killer tristemente noti ai giorni nostri. Arianna Ciampoli e Beppe Convertini, con la regia di Antonio Centomani, hanno fatto da padroni di casa accogliendo sul palco personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, del giornalismo e protagonisti che hanno sconfitto la malattia e allontanato carnefici dalla propria vita.


Women for Women, ideato, prodotto e organizzato da Donatella Gimigliano, presidente dell’Associazione Consorzio Umanitas, nonché autrice con Fabrizio Silvestri e Cristina Monaco, è stato patrocinato dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei Deputati, dal ministero della Cultura, dal CUG del MIC, da Unicef, Croce Rossa Italiana e LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori). Un evento pensato anche per ricordare che il tumore al seno, nel nostro Paese, è la principale causa di mortalità oncologica (12mila all’anno) per il genere femminile e che sono 4mila i nuovi casi di carcinoma della mammella stimati ogni anno. Sono, inoltre, oltre 100 le donne che annualmente vengono uccise da uomini che, quasi sempre, sostengono di amarle. Secondo un report dell’Istat, la Campania, dopo Lombardia e Lazio, è terza nella classifica italiana del maggior numero di denunce ai centri antiviolenza, ossia ogni giorno tre donne chiedono aiuto. La Campania, inoltre, è tra le regioni che paga il più alto tributo di sangue con 72 orfani di femminicidio e otto donne uccise solo nel 2023.


Ad aprire la serata, che ha visto la collaborazione della giornalista Cinzia Profita, il fenomeno emergente della scena musicale napoletana, la giovane cantante STE con il brano “T’aggiu vuluto bene”, accompagnata dai dancers di fama internazionale Antonio Fini & Abby Silva Gavezzoli. Le luci dei riflettori si sono accese poi per ascoltare tre monologhi: il racconto dell’ex malata oncologica Rosanna Banfi dal titolo “Io ballo per la vita”, la testimonianza di Nicolò Maja, giovane orfano di femminicidio che si è chiesto: “Come posso perdonarti papà?”, dedicato all’autore della strage della sua famiglia di cui lui è l’unico sopravvissuto, e Nadia Accetti con “Dal tunnel della violenza all’amore per la vita” nel quale ha spiegato come ha trasformato il dolore di una violenza e i conseguenti e gravi disturbi alimentari, in forza e voglia di aiutare gli altri. Nicolò Maja ha anche festeggiato il suo nuovo lavoro in Leonardo e ha premiato con il Camomilla Award il manager Antonio Liotti, chief people & organization officer della stessa azienda aeronautica. La kermesse ha ospitato anche due donne già presenti nelle precedenti edizioni: Valentina Pitzalis, data alle fiamme dal suo ex marito e rimasta gravemente sfigurata, attivamente impegnata nella sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e la stilista Antonietta Tuccillo, che sta combattendo un tumore ovarico di alto grado. Entrambe hanno ricevuto in dono un viaggio da Leonardo Massa, vice president Southern Europe della Divisione Crociere del Gruppo MSC. Tuccillo ha anche presentato la sua nuova creatura dedicata all’award della kermesse, l’abito “Camomilla”, indossato dalla modella e influencer Ilaria Capponi alla quale è andato il riconoscimento “Women for Women Social” per il suo attivismo contro il body shaming. Sorpresa anche per Carla Caiazzo, vittima di violenza e presidente dell’Associazione “Io rido ancora” che ha ricevuto un gioiello da un’anonima donatrice.


Hanno ricevuto il “Camomilla Award”, scultura realizzata dal maestro orafo Michele Affidato che si ispira alle virtù terapeutiche del fiore di camomilla che aiuta le piante malate a guarire, Carmela Pace, presidente Unicef; Rosario Valastro, presidente Croce Rossa Italiana; lo Chef Gennaro Esposito; Simona Sala, direttrice Rai Radio2, il giornalista Giuseppe Brindisi, al timone del programma Mediaset “Zona Bianca”; la conduttrice tv Emanuela Folliero; l’attivista, scrittrice e conduttrice tv Vladimir Luxuria; la fotografa Tiziana Luxardo, firma di “Women for Women against Violence – la Mostra”; la kosovara Adelina Trshana studentessa della World House di Rondine – Cittadella della Pace, che accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di conflitti armati o post-conflitti e il regista Giuseppe Nuzzo per il corto “La scelta” premiato dalla stessa protagonista della storia, Cristina Donadio. Special guests i Gemelli di Guidonia che hanno entusiasmato il pubblico con performance tratte dal loro spettacolo “Intelligenza musicale” fatto di musica, parodie e monologhi, la violinista elettrica dall’archetto luminoso Elsa Martignoni, i maestri flautisti Giuseppe Mario Finocchiaro e Camilla Refice, le pianiste Scilla Lenzi e Cristina Donnini. Sul palco anche Francesco Schittulli, presidente Lega Italiana Lotta contro i Tumori, Carolina Marconi con le Dancers for Oncology di Carolyn Smith, Maria Rita Grieco, vicedirettrice Tg1, Emanuela Ferrante, assessore allo Sport e Pari opportunità del Comune di Napoli, Patrizio Rispo con una nutrita rappresentanza di attori del cast di Un Posto al Sole e Alessandra Positano, marketing Manager Carpisa.


Gli ospiti della serata hanno partecipato al Gran Gala a Villa Domi che ha organizzato un dinner dedicato alle eccellenze della Campania in collaborazione con Coldiretti e Campagna Amica curato da una brigata di chef capitanata da Bruno Brunori. La messa in onda della serata è prevista a gennaio 2025 in seconda serata su Rai Due.

Difesa, cambio al Comando del 21°genio

Difesa, cambio al Comando del 21°genioRoma, 25 ott. (askanews) – Si è tenuto ieri, nella caserma “Amico” di Caserta, l’avvicendamento al comando del 21° reggimento genio guastatori, tra il Colonnello Andrea Cubeddu, cedente, ed il parigrado Romano Ventura, subentrante.


La cerimonia del tradizionale “passaggio di consegne”, accompagnata dalle note della fanfara dell’8° reggimento bersaglieri, si è svolta alla presenza del Generale di Brigata Mario Ciorra, Comandante della Brigata bersaglieri “Garibaldi”, delle autorità militari, civili e religiose, dai gonfaloni e dalle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Nel suo discorso, il Comandante uscente, oltre a ringraziare il personale civile e militare per il quotidiano e sempre costante impegno profuso, ha rivolto un commosso pensiero ai Caduti in servizio e alle loro famiglie, intervenute per l’occasione e ha ripercorso le attività salienti del suo periodo di comando, sottolineando l’importanza del “soldato” quale centro di gravità nella trasformazione dei moderni scenari operativi, per i quali si rende fondamentale l’addestramento continuo e mirato in contesti realistici e complessi ma senza dimenticare i valori fondamentali che devono guidare le azioni e definire gli obiettivi, mantenendo il giusto equilibrio tra tecnologia, addestramento e valori tradizionali per affrontare le sfide contemporanee.


Il Colonnello Cubeddu lascia la guida dell’unità dopo due anni, durante i quali gli uomini e le donne del 21° reggimento sono stati impegnati in numerose attività addestrative, operative all’estero (Kosovo e Lettonia) e in territorio nazionale (Operazione “Strade Sicure”), in numerosi interventi di bonifica di residuati bellici, e in attività concorsuali in favore del Comune di Caivano per la bonifica massiva delle aree esterne finalizzata alla riqualificazione del Centro Sportivo ex “Delphinia” e del Teatro “Caivano Arte”.

Un visore a 360° per esplorare la Tomba del Tuffatore in gigapixel

Un visore a 360° per esplorare la Tomba del Tuffatore in gigapixelRoma, 15 ott. (askanews) – È una modalità di accessibilità completamente inedita e innovativa quella proposta da Haltadefinizione, su concessione dei Parchi Archeologici di Paestum e Velia, per la valorizzazione della celebre Tomba del Tuffatore. L’iniziativa, frutto delle più avanzate tecnologie che combinano gigapixel, 3D e realtà mista, – informa una nota – permette di offrire nuove modalità di fruizione per la valorizzazione del patrimonio archeologico e di immergersi nel capolavoro del V secolo a.C., un unicum della pittura funeraria greca.


L’esplorazione virtuale della Tomba del Tuffatore con tecnologie di realtà aumentata come Apple Vision Pro, presentata in anteprima lo scorso giugno al We Make Future di Bologna, sarà nuovamente disponibile l’1 e il 2 novembre presso lo stand del Ministero della Cultura durante la XXVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum. Oltre all’esplorazione virtuale in realtà mista, è ora disponibile online sul sito di Haltadefinizione il visore a 360° della Tomba del Tuffatore in gigapixel. Le lastre della Tomba sono state oggetto di due diverse tipologie di acquisizione: la superficie pittorica è stata documentata tramite decine di immagini in altissima definizione e in 3D. La successiva combinazione di queste due campagne di digitalizzazione ha reso possibile la creazione di una ricostruzione virtuale completa della Tomba.


“La Tomba del Tuffatore è senza dubbio uno dei monumenti più iconici del Parco archeologico di Paestum” dichiara il Direttore Tiziana D’Angelo. “Le sue pitture sono note in tutto il mondo; eppure il progetto realizzato da Haltadefinizione, con la creazione di un digital twin della tomba, riesce a mostrarle da una prospettiva inedita. Grazie all’uso di tecnologie innovative, immagini e contesto sono ricreati virtualmente in modo realistico ed estremamente accurato, offrendo ai visitatori un’esperienza di fruizione coinvolgente e completamente accessibile e agli studiosi nuove opportunità di analisi e ricerca”. Dalla scoperta alla fine degli anni ’60, la Tomba del Tuffatore è esposta scomposta nel Museo Archeologico Nazionale di Paestum, è questa infatti l’unica modalita? per mostrare al pubblico le celebri pitture. La digitalizzazione – conclude la nota – ha permesso per la prima volta una ricostruzione virtuale puntuale, offrendo una visione realistica e immediata di quella che doveva essere la composizione iconografica originale della Tomba del Tuffatore.


(Credit: © Haltadefinizione Image Bank | Su concessione di Museo Archeologico Nazionale di Paestum)