Geologi: più fondi a Piano nazionale prevenzione rischio sismicoMilano, 9 lug. (askanews) – Sostenere e finanziare maggiormente il Piano nazionale per la prevenzione del rischio sismico con l’obiettivo di completare il completamento degli studi di Microzonazione sismica sull’intero territorio nazionale. E’ questa la via indicata dai circa 200 geologi riuniti in convegno al Polo Didattico del DST dell’Università degli Studi del Sannio, per una più efficace riduzione della vulnerabilità dell’edilizia più vetusta e del patrimonio storico-architettonico-monumentale, con interventi strutturali di miglioramento o adeguamento sismico.
Il convegno, sul tema “Microzonazione sismica e FAC: stato dell’arte e prospettive future”, è stato organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG), dalla Fondazione Centro Studi del CNG e dall’Ordine dei Geologi della Campania, in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio, ed ha visto confrontarsi i massimi esperti a livello nazionale, sulle complessità scientifiche riguardanti l’attività di microzonazione sismica (MS) e di individuazione delle Faglie Attive e Capaci (FAC) del territorio italiano e sul ruolo professionale dei geologi nelle attività di studi e analisi. L’Italia è un paese ad elevato rischio sismico perché presenta contemporaneamente una pericolosità alta dovuta all’elevata intensità e frequenza con cui si verificano i terremoti, una densità abitativa altissima, un patrimonio edilizio molto vulnerabile ed un patrimonio storico-artistico unico al mondo. Occorre pertanto sempre più puntare sulla prevenzione al fine sia di evitare le vittime che di riparare i danni dopo l’evento che solo negli ultimi 50 anni sono costati circa 150 miliardi di euro.
Nel corso del convegno è emerso come gli studi di Microzonazione sismica rappresentano senza dubbio un importante strumento di prevenzione del rischio in quanto attraverso l’analisi dei caratteri geologici, geomorfologici, geotecnici e geofisici del territorio permettono di definire le zone più a rischio e dunque sono fondamentali per attuare una corretta pianificazione e gestione del territorio stesso, in modo da evitare di costruire nelle zone più pericolose e di garantire maggiore sicurezza alle costruzioni.
Pompei, martedì 11 luglio cerimonia conclusiva Grande ProgettoNapoli, 5 lug. (askanews) – Martedì 11 luglio, alle ore 17, nel Foro del Parco archeologico di Pompei, avrà luogo la Cerimonia di conclusione del Grande Progetto Pompei. Interverranno il direttore generale per il supporto all’attuazione dei programmi, generale dei carabinieri Giovanni Capasso e il direttore generale del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. Ospiti d’onore i direttori generali avvicendatisi alla guida del Grande Progetto Pompei (i generali Giovanni Nistri, Luigi Curatoli, Mauro Cipolletta e Giovanni Di Blasio), e il direttore generale Musei, già direttore generale del Parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna. Chiuderà i lavori il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Durante l’incontro sarà ripercorso lo sviluppo del programma di recupero del sito archeologico, articolato in 76 interventi, e illustrati i risultati conseguiti per i quali è oggi indicato dall’Unione Europea come modello di gestione dei fondi comunitari e nazionali e concreto esempio di produttiva sinergia tra Commissione europea e Governo nazionale. Un modello caratterizzato dalla costituzione di una struttura dedicata, la cui governance è stata affidata in via continuativa all’Arma dei carabinieri. Al termine dei lavori di realizzazione del Grande Progetto risultano essere messi in sicurezza 2,7 km di fronti di scavo (che costeggiano i 22 ettari di area ancora non interessata dagli scavi) e rimosse 30mila tonnellate di materiale (lapilli, cenere e terreno), salvaguardati 50 km di colmi murari e 10mila mq di intonaci per complessivi 45 edifici oggetto di restauro, sviluppato un itinerario facilitato di oltre 4 km per persone con ridotta funzionalità motoria, rinvenuti numerosissimi reperti archeologici (circa 1167 e 168 colli di nuovi oggetti e frammenti di intonaci) e monitorate le attività condotte dai 781 operatori economici coinvolti nelle lavorazioni e nei servizi. Il Grande Progetto Pompei è stato un’opportunità unica non solo per migliorare le condizioni complessive del sito archeologico, ma anche per stimolare la ricerca, sviluppare nuove competenze e specifiche conoscenze, aggiornare tecniche e modalità di lavoro, basate oggi sull’interdisciplinarietà e sull’impiego di materiali innovativi nelle attività di restauro.
Capri(Na), Sangiuliano: riapertura via Krupp è regalo al mondoNapoli , 24 giu. (askanews) – “Via Krupp è un simbolo di Capri, è una vera e propria opera d’arte da custodire e promuovere. Oggi torna a vivere per offrire ai visitatori e ai cittadini dell’Isola Azzurra uno spettacolo naturalistico senza paragoni, una vista unica che deve essere riportata agli occhi di tutti in nome della bellezza. La sua riapertura è un regalo al mondo”. Lo ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, nel giorno della riapertura di Via Krupp, la strada che viene restituita al pubblico dopo 9 anni grazie ad un importante intervento di manutenzione del sentiero scolpito nella roccia che si snoda, tra pini e macchia mediterranea, per oltre un chilometro dai Giardini di Augusto fino a Marina Piccola.
A seguire il Ministro, insieme al Sindaco di Capri, Marino Lembo, e al Direttore generale Musei, Massimo Osanna, effettuerà un sopralluogo a Villa Jovis.
Dalla Carta di Napoli parte una nuova narrazione del SudRoma, 21 giu. (askanews) – Cambiare la narrazione del Sud e del suo ruolo nel Mediterraneo; programmare e pianificare nel medio e lungo periodo; non fermarsi alle idee ma elaborare proposte concrete e misurabili; guardare a una piattaforma energetica e logistica; porre al centro il tema della formazione del capitale umano come leva strategica sulla via della pace e dello sviluppo; mettere insieme capitale umano, immateriale e sociale; ridimensionare le differenze tra le diverse aree dell’Unione europea.
Sono alcuni dei punti salienti della Carta di Napoli, documento presentato oggi al Mic frutto dell’intenso lavoro di analisi ed elaborazione seguito alla prima edizione del Feuromed-Festival Euromediterraneo dell’Economia (che tornerà a Napoli con la seconda edizione ad aprile 2024) che con i suoi allegati tecnici e le sue proposte operative vuole capovolgere la narrazione tradizionale del Sud, non più periferia ma centro del nuovo asse strategico di sviluppo Sud-Nord del mondo. Alla presentazione sono intervenuti il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il direttore del Quotidiano del Sud e del Festival Feuromed Roberto Napoletano, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il presidente dell’Advisory Board di Feuromed Patrizio Bianchi.
“Cambiare la narrazione – ha detto il direttore di Feuromed Roberto Napoletano – vuol dire documentare la realtà, l’eccellenza delle Pmi in settori come l’aerospazio, la difesa, il valore delle startup, il primato dell’agricoltura. Non è tempo di dibattiti, ma di proposte concrete”. Proposte contenute in parte già nella Carta di Napoli a cui se ne aggiungeranno altre frutto della Summer School organizzata da Feuromed a Pollica (Salerno) dal 6 al 9 luglio con l’obiettivo di creare una vera e propria “community Feuromed” che parta dal cuore del Mediterraneo e si diffonda in Italia connettendo gli atenei e coinvolgendo giovani talenti.
Un laboratorio permanente che a luglio coinvolgerà giovani under 30 (studenti, ricercatori, manager delle imprese partner) impegnati ad approfondire gli spunti emersi dalla prima edizione del Festival, focalizzando l’attenzione su quattro tematiche: creare nuove diplomazie (culturale, scientifica, energetica); navigare la complessità della rete e delle reti; sostenere lo sviluppo delle industrie essenziali del mare e della terra; favorire la crescita di una nuova manifattura. “Per troppi anni – ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – si è pensato che il Sud fosse un problema per l’Europa e abbiamo sofferto di questa narrazione che però sta cambiando. Il Sud come luogo di dialogo tra Europa e Mediterraneo allargato è un momento significativo che può dare grandi chance all’Italia e all’Europa. Cambia il ruolo del Sud, cambia il ruolo di Napoli, luogo di combinazione e sintesi di grandi culture che ha determinato capacità di dialogo e integrazione”.
Sangiuliano: l’Italia ha bisogno del Sud che ha grande potenzialeRoma, 21 giu. (askanews) – “L’Italia è centrale nel Mediterraneo”, lo racconta la nostra storia. Bisogna “rimettere il Mediterraneo al centro. C’è stato un momento della nostra storia in cui il Mediterraneo è stato la culla e il cuore della civiltà globale, poi l’asse si è spostato, ma resta comunque la culla della nostra civiltà e della nostra memoria”. Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano intervenendo alla presentazione al Mic della Carta di Napoli e della seconda edizione di Feuromed-Festival Euromediterraneo dell’Economia.
“L’Italia – ha detto ancora Sangiuliano – non è l’Italia senza il Mezzogiorno”. “Il momento è favorevole, Napoli sta diventando una delle capitali del turismo globale, perché finalmente ci si è accorti del suo patrimonio”. “Siamo in un periodo socio-economico favorevole, l’Italia cresce più di Francia e Germania, – ha osservato il ministro – anche i dati sull’occupazione sono abbastanza confortanti e lo spread, che negli anni passati è stato spesso evocato dal giornalismo italiano quale metro di misura del governo, oggi nessuno lo scrive che è ai livelli più bassi degli ultimi anni. Perché c’è un governo che lavora che fa concretamente le cose, non le teorizza soltanto”.
“Il Sud ha un enorme potenziale. Il Nord ha già espresso bene il suo potenziale, è il Sud che ora deve esprimere il suo potenziale economico. L’Italia – ha concluso Sangiuliano – non potrà mai crescere come merita se il Mezzogiorno non assume un ruolo importante”.
Prende il via l’11 edizione di Salerno Letteratura con 160 ospitiRoma, 17 giu. (askanews) – Da oggi fino al 24 giugno si terrà l’undicesima edizione di Salerno Letteratura. Saranno oltre centosessanta gli ospiti, italiani e internazionali, che animeranno il centro storico di Salerno per confrontarsi con il pubblico e rendere omaggio alla figura di Domenico Starnone, a cui il festival è dedicato in occasione dei suoi ottant’anni. Il tema scelto per questa edizione prende infatti spunto dalla sua ultima pubblicazione L’umanità è un tirocinio (Einaudi), e a lui è stata affidata la prolusione.
Tra i tanti protagonisti di quest’anno ci sono anche Niccolò Ammaniti, Luc Dardenne, Chiara Gamberale, Ayelet Gundar-Goshen, Geoff Dyer, Emilio Isgrò, Anthony Pagden, Roberto Esposito, Matteo Paolillo, Sydney Sibilia, Javier Castillo, Amir Issaa, Patrizia Rinaldi, Gian Mario Villalta, Antonio Monda, Kasey Lansdale, Lucia Annunziata, Ernesto Assante, Luigi Contu, Aldo Schiavone, Maurizio de Giovanni, Diego De Silva, Bruno Gambarotta, Enrico Terrinoni. Dieci le sezioni del festival: Finzioni-Il mondo narrato; Classica; Sguardi sul mondo attuale – Economia/Verifica dei poteri; Salerno Filosofia; Summer School; Spazio ragazzi; Incanto – Musica/ Poesia; I Lusiadi; Dialoghi; Scuola di lettura.
Numerose le novità volute dai direttori artistici Gennaro Carillo e Paolo Di Paolo, dal direttore organizzativo Ines Mainieri e dalla curatrice del programma ragazzi Daria Limatola. Salerno Letteratura propone la sua scuola di lettura: cinque incontri a Palazzo Fruscione con insegnanti davvero speciali che guideranno il pubblico alla scoperta dei classici e non solo. Il corso è gratuito, è realizzato in collaborazione con FMTS Group e FMTS Formazione, ed è valido ai fini dell’aggiornamento professionale del personale della scuola. Per l’inaugurazione del festival si terrà l’evento Ciao Signora Dalloway! Un omaggio musicale e floreale a Virginia Woolf e al suo romanzo che prevede letture e una sfilata in costume ispirata agli anni Venti con gli studenti del Conservatorio Martucci. L’undicesima edizione si arricchisce di un nuovo format, Il Dibattito Sì! Tre incontri su temi di rilievo (“Dialogo sulla città a venire”, “La (brutta) fine degli intellettuali in Italia” in collaborazione con Trame festival e sotto l’egida della Rete dei festival del Sud, “Dante politico”) con esperti del settore chiamati a confrontarsi intorno a un tavolo. Da segnalare la sezione I Lusiadi, nata da un’idea di Giorgio De Marchis e Igiaba Scego, una finestra riservata ad autori e autrici del Novecento che hanno scritto in portoghese i propri capolavori o che hanno fatto della letteratura portoghese non un luogo da scoprire ma una casa a cui fare ritorno. Ci saranno quattro lezioni d’autore dedicate a Clarice Lispector, José Saramago, Caetano Veloso e Antonio Tabucchi. Inoltre, per discutere del Brasile e di tutte le sue contraddizioni sarà ospite Márcia Tiburi Vero, una delle intellettuali brasiliane più coraggiose e autorevoli del panorama contemporaneo. “Alle spalle il decimo compleanno, Salerno Letteratura riparte da 11. Il numero dei giocatori in campo in una partita di calcio. Nella simbologia, l’11 rimanda alla saggezza. Chissà. Di sicuro, la frase intorno alla quale si è costruito l’intero programma di questa nuova edizione – L’umanità è un tirocinio di esito incerto – evoca una prospettiva di vita come apprendistato, acquisizione costante e imprevedibile di esperienza. Abbiamo preso in prestito la citazione da un grande scrittore, Domenico Starnone, la cui opera sarà esplorata in modo creativo nel corso dell’edizione – spiegano gli organizzatori – Gli abbiamo affidato una prolusione “dialettica”: per ragionare sul senso della letteratura come condensato e specchio dell’incerto tirocinio esistenziale. Ci piace infine pensare al nostro stesso festival come un’occasione condivisa di “tirocinio culturale”: non c’è un attestato ma forse dovremmo immaginarlo come un riconoscimento autoironico per chiunque partecipi agli incontri, si metta in ascolto, e in qualche modo in una prospettiva di studio, libero, leggero. Siamo studenti e studentesse di una “Summer School” allargata: c’è quella destinata agli under 20 ma gli oltre 160 incontri concorrono a definire il programma di una scuola estiva per persone che non perdono l’entusiasmo e il desiderio di conoscere. Il programma generale è comunque disseminato di appuntamenti con grandi autori del passato, da rileggere con le lenti del presente: Alessandro Manzoni, nel 150° della morte; Italo Calvino, che avrebbe compiuto cento anni, e Carlo Emilio Gadda, scomparso mezzo secolo fa”.
Campania, al via campagna estiva di prevenzione incendi boschiviNapoli, 17 giu. (askanews) – Con un decreto firmato dal direttore generale della Protezione civile della Regione, Italo Giulivo, è entrato in vigore il periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi in Campania. Il provvedimento, che tiene conto delle valutazioni sul quadro climatico, permarrà fino al 20 settembre prossimo, salvo proroghe.
Al fine di salvaguardare il patrimonio boschivo, scattano 5 misure: divieto di accendere fuochi nei boschi e fino ad una distanza di 100 metri da essi, nonché nei pascoli; divieto di combustione di residui vegetali, agricoli e forestali; divieto di abbruciamento stoppe ed erbe infestanti; divieto di accendere fuochi d’artificio, lanciare razzi di qualsiasi tipo e/o mongolfiere di carta, meglio note come “lanterne volanti”, dotate di fiamme libere, nonché altri articoli pirotecnici ad una distanza non inferiore a 1 chilometro dalle superfici boscate e pascoli, salvo deroghe specifiche; divieto di compiere le seguenti attività nei boschi e nei pascoli: usare motori o fornelli che producano brace o faville; usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli; far brillare mine; fumare o compiere altra azione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio come, ad esempio, gettare fiammiferi o sigarette accese; sostare con autoveicoli su viabilità non asfaltata all’interno di aree boscate. Numerose sono le prescrizioni per le autorità competenti (precauzioni sono richieste, ad esempio, per le esercitazioni militari nonché per il transito dei treni in zone boscate) ma anche per i privati (come l’obbligo per i concessionari di impianti esterni di Gpl e gasolio, in serbatoi fissi, per uso domestico o commerciale, di mantenere sgombra e priva di vegetazione l’area circostante al serbatoio per un raggio non inferiore a 6 metri) nonché per i cittadini (i proprietari o detentori delle aree boscate sono tenuti a provvedere al decespugliamento laterale ai boschi: lungo il perimetro di aree boscate, va creata una fascia di rispetto, priva di vegetazione, tale da ritardare o impedire il propagarsi degli incendi). La Protezione civile della Regione Campania richiama “l’attenzione dei sindaci, sulla necessità di rafforzare le attività di ricognizione, sorveglianza, avvistamento e allarme per incendi boschivi sul proprio territorio, anche avvalendosi delle associazioni di volontariato di protezione civile, nonché di sensibilizzare i cittadini e le associazioni di categoria degli agricoltori e degli allevatori, promuovendo la cultura di protezione civile e le corrette norme di comportamento per la salvaguardia dell’ambiente”.
La Protezione civile ricorda, inoltre, l’obbligo per i Comuni dell’istituzione e aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco, nonché della redazione ed aggiornamento del piano di protezione civile che contempli anche il rischio incendi boschivi e di interfaccia. Con lo stesso decreto si invitano le Prefetture a fare obbligo ai sindaci dei Comuni interessati dal fenomeno degli incendi boschivi, o di quelli ove esistono patrimoni forestali di particolare pregio, tra l’altro, di: emanare specifiche ordinanze, preordinate alla prevenzione degli incendi lungo le strade, nelle campagne e nei boschi dei territori di rispettiva competenza; comunicare alla Protezione civile regionale le attività ad alto rischio esplosivo e/o di infiammabilità (fabbriche di fuochi pirotecnici, depositi di carburanti, depositi/fabbriche di prodotti chimici e plastici), ubicate nelle aree a rischio incendio boschivo.
Napoli, a Città della Scienza week end dedicato alla luceRoma, 17 giu. (askanews) – Il weekend di sabato 17 e domenica 18 giugno a Città della Scienza è tutto dedicato allo straordinario fenomeno della luce. La natura della luce ha entusiasmato alcune delle menti più fini della storia, a partire dalle origini dell’ottica nell’Antica Grecia di Euclide, per poi proseguire in un percorso ininterrotto attraverso le epoche.
Le attività per grandi e bambini consentiranno di scoprire di più sulle proprietà di questa fondamentale onda elettromagnetica come con il divertente laboratorio interattivo Illusioni ottiche, durante il quale, attraverso la costruzione di uno strumento dal sapore antico, il taumatropio, ci si potrà addentrare nel meraviglioso mondo dell’ottica. E ancora con il laboratorio Illuminiamo le stelle, usando l’astronomia come filo conduttore, si entrerà nel vivo dell’elettronica per realizzare un vero e proprio paper circuit, nel quale astri e costellazioni si accendono e brillano su uno sfondo appositamente progettato. Non mancheranno gli spettacoli al Planetario e le visite guidate al museo interattivo del corpo umano Corporea e alle Mostre in programma: Insetti & Co, 7 Passi nella sostenibilità, e “Spazio al Futuro”. Continua il grande successo delle aperture serali del Planetario di Città della Scienza: l’ “Appuntamento in Via Lattea”, che ha registrato il sold out anche lo scorso 15 giugno, vedrà l’ultima data dell’apprezzata rassegna il prossimo 4 luglio.
Scudetto Napoli, Manfredi: è stato grande momento di socialitàNapoli , 5 giu. (askanews) – “È stato veramente un grande momento di socialità e di messaggio positivo e ne siamo molto felici, non solo per lo scudetto ma anche per come la città si è comportata”. Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi a Rainews24 ha commentato la festa scudetto che si è svolta ieri a Napoli. “Migliaia di persone in strada che hanno festeggiato con grande civiltà e gioia. Persone arrivate da tante parti del mondo, tanti turisti” continua il primo cittadino, il quale ricorda che dopo la conquista matematica del Tricolore è trascorso un mese dove “i napoletani hanno avuto l’opportunità di festeggiare, però non abbiamo fatto solo quello, – evidenzia – abbiamo anche lavorato tanto. Infatti oggi è lunedì mattina e tutti sono a lavoro normalmente dopo aver trascorso una giornata di grande festa e una notte di baldoria. Nessun problema anche sotto il profilo dell’ordine pubblico: “È stato un successo, una grande vittoria di Napoli e dei napoletani della loro civiltà. Del lavoro che tutti insieme abbiamo fatto con le istituzioni e le forze dell’ordine. Io ringrazio tutti per l’impegno. È stato un momento davvero felice. Non c’è stato nessun incidente né a Napoli né nei tanti comuni dell’area metropolitana dove c’erano maxischermi e in strada più di un milione di persone è stata davvero una grande festa” conclude Manfredi.
A Capri una storia d’imprenditoria di successo tutta al femminileMilano, 3 giu. (askanews) – Un lusso non convenzionale, quasi informale, con una attenzione al cliente nei minimi dettagli ma sempre nel rispetto della tradizione. Sono questi gli ingredienti del successo dell’Hotel Villa Marina a Capri un esempio di imprenditoria tutta al femminile che fa la differenza. Incastonata nel verde sopra Marina Grande, a Villa Marina si respira l’atmosfera dell’epoca in cui quest’isola era il luogo di incontro di molti artisti, scrittori, poeti, star del cinema, capi di Stato e del fascinoso jet-set internazionale che si dava appuntamento in piazzetta per un aperitivo, tra abiti di preziosi tessuti ma dalle fogge disimpegnate e anticonvenzionali.
Ma non c’è solo lusso, c’è una storia di famiglia che merita di essere raccontata. La capostipite è Carmì, venuta alla luce nel 1924 e proprio a Villa Marina, il suo spirito, le sue storie e la sua anima continuano ad abitare nell’antica casa caprese che la sua erede ha trasformato in un hotel da mille e una notte. Carmì si laureò in lingue per il desiderio di comunicare con il mondo e aprire casa sua agli illustri personaggi che popolavano l’isola di Capri, portando ciascuno un tocco di unicità legata alle loro tradizioni. Educò i tre figli allo spirito di accoglienza e ospitalità di nuovi amici, rispettando le diverse culture, portatrici di tanta ricchezza. Villa Marina è una classica villa mediterranea costruita nel 1915, abitazione privata fino al 2008. Fino a quando Carmì e i suoi tre figli decidono di trasformarla in hotel: una scelta naturale considerata l’inclinazione all’accoglienza della famiglia, la bellezza del luogo, il pregio architettonico della struttura, il rigoglioso e curatissimo giardino mediterraneo di oltre 3000mq. Il tocco di eleganza e l’allure da salotti internazionali a questa ospitalità li fornì l’arrivo a Capri, durante la Seconda guerra mondiale, di un’ebrea tedesca in fuga dalle persecuzioni naziste: Margì, che poi sposò un caprese e si unì alla famiglia di Carmì.
Un “intreccio” di donne si sono susseguite nel corso del tempo a Villa Marina. “Carmì e Ami erano la forza osmotica dei nostri frequenti momenti di scambio. Personalmente associo il lusso ad una raffinata cultura di pochi, soprattutto quando ripenso alla nostra ‘Capri segreta’. Villa Marina trae ispirazione proprio da questo – racconta Francescaromana Guarino Ad di Villa Marina -. Abbiamo aggiunto nel tempo lo studio e la disciplina della buona gestione, la formazione del nostro prezioso staff, che condivide questo spirito e con il quale accoglie i nostri ospiti. Chi arriva a Villa Marina si trova proprio in una splendida villa con una ‘famiglia’ aperta ai suoi ospiti. Villa marina è una casa unconventional, perché mantiene una tradizione libera”. In un modo come quello dell’hotellerie di lusso che è prevalentemente dominato da uomini, Villa Marina è in controtendenza, al vertice sono tutte donne: Strategia, direzione e marketing. “E forse una straordinaria coincidenza che ha messo insieme più donne e quindi più entusiasmo, più accuratezza, più energia positiva, più voglia di essere semplicemente” conclude Francescaromana Guarino.
Queste donne determinate e lungimiranti continuano a chiamare Villa Marina “Una casa” che curano in ogni dettaglio, dalle camere dedicate a 21 personaggi che hanno vissuto Capri (Neruda, Gracie Fields, Prampolini, Depero, Malaparte e altri), ai giardini panoramici sul mare tra bouganville, gerani, rose, le belle di notte, le russelie, le palme, gli ulivi secolari e gli agapanti che sono il simbolo dell’amore, in un’esplosione di colori e profumi ora curata dal giardiniere Alfonso. Da non perdere pranzi e cene vista mare nel ristorante Ziqù dove dalla creatività dello Chef friulano, di adozione caprese, Manuele Cataruzza reinterpreta le specialità della tradizione locale in chiave contemporanea e lo Ziqù Bar, un luogo molto ambito per eventi di vario genere, feste e shooting fotografici.
Villa Marina, un “luogo di grande energia ma anche di sano relax”….La Spa, ad esempio, ha un nome che è un invito: “Stai”, e cioè resta, riposati, lasciati coccolare da mani sapienti in un’ambiente elegante arricchito da materiali naturali come la pietra e il marmo. Infine, gli arredi e le strutture di fine design, rinnovati ogni anno, sono di delicata creatività contemporanea e rientrano nei più elevati standard alberghieri senza però scivolare nell’impersonalità.
Accoglienza, cordialità e “aria di casa”: è questo il mix vincente di Villa Marina. Un resort a 5 stelle, dove rigenerarsi e lasciarsi coccolare dalle attenzioni del personale e dall’ospitalità dei proprietari.