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FareAmbiente: periodo d’oro per Made in Italy, non per dieta mediterranea

FareAmbiente: periodo d’oro per Made in Italy, non per dieta mediterraneaRoma, 1 mar. (askanews) – “La dieta mediterranea è uno stile di vita, riconosciuta come modello salutare, ma solo il 5% degli adulti in Italia segue questo regime alimentare. Alla ribalta però del mercato globalizzato, i prodotti centrali della dieta mediterranea stanno vivendo un periodo d’oro, veri e propri capisaldi della sana nutrizione e pertanto protagonisti della rinnovata ascesa del Made In Italy. I dati sono molto incoraggianti, grazie all’incremento di vendite e alla rinnovata fiducia nell’etichetta di qualità e di origine controllata. Tra i 27 Paesi dell’unione Europea, l’Italia primeggia per il più alto valore aggiunto agricolo e la bilancia commerciale per il cibo tricolore fa segnare nell’ultimo anno un surplus di ben 42,4 miliardi di euro”. A raccontare i numeri del report sulla dieta mediterranea, realizzato da FareAmbiente in collaborazione con il Gal Cilento, è Vincenzo Pepe, presidente nazionale di FareAmbiente, a margine dell’evento “Hub re.food 360, rural food revolution”.


“In particolare – si legge nel report l’incremento di volume riguarda: le coltivazioni (+1,5%), il comparto zootecnico (+0,6%), le attività secondarie (+5,2%), frutta (+5,4%), ortaggi freschi (+3,8%), vino (+3,5%); in flessione cereali (-7,1%), olio d’oliva (-5%) e foraggi (-2,5%). Insomma, le esportazioni italiane agroalimentari hanno chiuso l’anno a quota 67.679 miliardi, con il vino come prodotto più esportato, davanti all’ortofrutta trasformata, i formaggi, la pasta gli altri derivati dai cereali, frutta e verdura fresche, salumi e olio d’oliva”. All’evento di presentazione del report sono intervenuti Gabriele De Marco, Presidente Gal Cilento, Luca Cerretani, Coordinatore Gal Cilento, Mauro Vergari, direttore Centro Studi ADICONSUM, Esperto in viticoltura, Giovanni Carnovale, Ordine Medici di Roma, l’On. Giuseppe Vatinno , Fisico. A moderare Marco Zonetti, giornalista “Il Tempo”.


“Il successo di prodotti come olio extravergine di oliva, vino, e altri prodotti – spiega Pepe – è di certo connesso al gusto e alla pregiata qualità del marchio italiano, ma anche e non da ultimo, alla popolarità della dieta mediterranea che negli ultimi tempi si sta affermando sotto molteplici punti di vista. Nonostante la molteplice pubblicità di altri programmi nutrizionali, in tavola si preferisce portare il prodotto naturale e di origine controllata, quasi segnando una grande rivincita rispetto al cd junkfood”. “Ma – sottolinea il report – se esiste il successo del cibo a km zero e cucinato in modo sano, va sottolineato che nonostante il riconoscimento internazionale del primato della dieta mediterranea, perdurano problematiche e patologie legate al non coretto stile di vita, all’alimentazione ipercalorica importata da oltreoceano, al consumo di cibi ad alto rischio di mortalità (le patatine fritte). L’obesità – raccontano i dati – rappresenta sia a livello mondiale che a livello nazionale, un allarmante patologia, se si confrontano i dati Istat si verifica chiaramente che in Italia, più di 25 milioni di persone sono affette da obesità. Questo significa che il 47,6% degli adulti è in sovrappeso (36,1%) o obeso (11,5%), mentre tra i bambini e i ragazzi dai 3 ai 17 anni, il 26,3%, circa 2,2 milioni, risulta avere problemi di peso. Al Sud si registra la percentuale più alta di italiani in sovrappeso, dove in tutte le regioni – a eccezione di Abruzzo e Sardegna – più del cinquanta per cento della popolazione ha problemi di peso. Tra il 2016 e il 2023 la proporzione di persone obese e sovrappeso è ulteriormente aumentata, del due per cento in Puglia, per esempio, dell’1,2 per cento in Sicilia, mentre l’incremento maggiore è stato nel Lazio, +4,5 per cento. L’obesità è anche nemica del portafogli degli italiani, parliamo di costi che indirettamente gravano su tutta la popolazione, non inferiori a 6 miliardi di euro l’anno. Il dato deriva da un semplice crossover tra i risultati di numerose indagini accademiche degli ultimi anni sui costi sanitari delle malattie legate all’obesità e l’odierna spesa sanitaria italiana. A livello mondiale, l’obesità è oggi responsabile di un costo complessivo pari a circa 2.000 miliardi di dollari, che corrisponde al 2,8% del prodotto interno lordo globale. La spesa sanitaria dei Paesi Occidentali è significativamente gravata dai costi dell’obesità e dalle sue complicazioni. Oltre ai costi sanitari diretti, devono essere valutati i costi dovuti alla ridotta produttività, comprese le giornate lavorative perse e l’impossibilità di svolgere determinate mansioni, nonché l’aumento degli infortuni sul lavoro e del prepensionamento. Il costo sociale è quindi immenso e in alcuni Paesi europei ammonta addirittura all’1% del PIL e al 6% della spesa di tipo sanitario. Rispetto a una persona normopeso, allo Stato costa circa 500 euro all’anno in più il ricovero e le cure necessarie per le persone obese”.


“Alla luce dei numeri indicati dal report sarebbe auspicabile – conclude Pepe – una maggiore consapevolezza nell’educazione alimentare, ritornando probabilmente alle origini e alla semplicità dei sapori nostrani. I nostri ragazzi devono abituarsi a consumare i prodotti della tradizione italiana e il meno possibile prodotti che provengono dalle grandi multinazionali, che sicuramente hanno molti grassi e che non solo danneggiano la salute delle persone, ma non incrementano l’economia del nostro Paese”.

Bimba uccisa da cane, testimone: sangue già rappreso

Bimba uccisa da cane, testimone: sangue già rappresoRoma, 26 feb. (askanews) – Il sangue ormai secco, le labbra nere. Una persona presente al pronto soccorso di Acerra la notte che è arrivata la piccola Giulia Loffredo, 9 mesi, uccisa dal pitbull di famiglia secondo quanto emerso finora dalle indagini, ha raccontato quello che ha visto in esclusiva alla trasmissione Ore 14 in onda su Rai 2 e condotta da Milo Infante.


“Ho toccato il sangue sulla tutina e non mi sono sporcato le mani, era secco – spiega l’uomo – la bambina aveva le labbra nere, i morsi si vedevano, erano evidenti”. “Il padre – continua – ha detto che per proteggere il cane si era messo in mezzo e le era caduta la bambina dalle braccia ed era stata morsa, ma se ti metti tra preda e cane qualche morso lo prendi”.


Intanto le indagini sul caso continuano, è stato sequestrato il cellulare al padre, Vincenzo Loffredo, e si cerca di fare luce sui tanti dubbi che ancora circondano la vicenda.

Lavoro, a Napoli evento su prospettive aziende Centro-Sud

Lavoro, a Napoli evento su prospettive aziende Centro-SudRoma, 19 feb. (askanews) – Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e le aziende devono affrontare sfide normative e organizzative sempre più complesse. Ad esempio, le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio e dal Collegato Lavoro hanno un impatto significativo sulle politiche di assunzione, sulla flessibilità contrattuale e sugli incentivi per le imprese. Comprendere queste novità e saperle applicare correttamente può fare la differenza tra una gestione efficace delle risorse umane e il rischio di non cogliere opportunità preziose. È questo il messaggio emerso oggi a Napoli nel corso dell’evento “Lavoro e Futuro”, promosso e organizzato da Humangest, Agenzia del Lavoro del Gruppo SGB, al quale hanno preso parte oltre 30 aziende del territorio.


L’appuntamento, dedicato agli addetti ai lavori nel settore HR, è stata un’occasione – concreta e produttiva – di confronto sulle recenti novità normative in materia di stabilizzazione del personale e sulle soluzioni strategiche per le aziende del Centro-Sud. In un contesto economico in cui l’incertezza normativa può rappresentare un ostacolo alla crescita, eventi come questo offrono strumenti concreti per trasformare le sfide in opportunità. Dopo l’apertura a cura di Nicolino D’Ascoli, Area Manager Humangest, c’è stato un approfondimento giuslavoristico con gli interventi di Marco Valentini, Group Legal Director SGB Humangest, e Andrea Bonanni Caione, Avvocato giuslavorista – Of Counsel Deloitte Legal Italy, che hanno analizzato le implicazioni pratiche delle nuove norme.


Il dibattito è poi proseguito con una tavola rotonda dedicata alla prospettiva delle aziende, con la partecipazione di Paolo Cecere, Responsabile Risorse Umane Airpol Italia e Assunta Malafronte, HR Manager Gidal SPA, che hanno condiviso esperienze concrete e best practice.

Terra dei fuochi, Zinzi (Lega): buon lavoro a commissario Vadalà

Terra dei fuochi, Zinzi (Lega): buon lavoro a commissario VadalàRoma, 19 feb. (askanews) – “Al generale Giuseppe Vadalà, nominato Commissario unico nazionale per la Terra dei Fuochi, i nostri auguri di buon lavoro. Era necessario prevedere una figura che si occupasse del futuro di un territorio che ha sofferto per troppi anni e su cui anche noi, in Parlamento, siamo intervenuti per non disperdere risorse importanti”. Così afferma in una nota il deputato della Lega e coordinatore del partito in Campania, Gianpiero Zinzi.


“Questa nomina è sicuramente un primo passo che va nella direzione giusta e ora ci aspettiamo dal commissario concretezza per recuperare quello che purtroppo non è stato fatto negli anni: pensiamo al ritardo accumulato in questi anni dalla Regione Campania per la rimozione delle ecoballe nonostante mezzo miliardo di euro messo a disposizione dal governo per superare l’emergenza – continua il parlamentare della Lega – Si è perso troppo tempo e adesso è arrivato il momento di programmare velocemente interventi che richiedono un sforzo importante. L’impegno per la Campania e per risanare la Terra dei Fuochi è in cima all’agenda politica.”

Festival degli ex Comuni aggregati alla Città di Napoli

Festival degli ex Comuni aggregati alla Città di NapoliRoma, 19 feb. (askanews) – Il rilancio delle realtà territoriali e delle comunità locali è oggi una priorità per colmare il ritardo accumulato dietro le illusioni della globalizzazione, spesso presentata come la soluzione a tutte le vicende umane. A cento anni dalla forzata cancellazione degli ex comuni aggregati alla città di Napoli, ci troviamo ad affrontare nuove sfide legate alla sicurezza, alla rigenerazione urbana, alla tutela delle tradizioni, alla valorizzazione dei luoghi della memoria, all’artigianato, all’integrazione sociale e allo sviluppo di un’economia di prossimità.


Questi saranno i temi chiave del secondo convegno “Centenario degli ex comuni aggregati alla città di Napoli 1926-2026”, nell’ambito del Festival degli ex comuni aggregati. L’evento si terrà il 21 febbraio 2025, alle ore 11, presso l’Auditorium di San Pietro a Patierno, in Piazza Giovanni Guarino, Napoli. Presiede l’on. Michele Schiano (Componente commissione periferie della Camera dei deputati), introducono l’On. Pietro Mastranzo, il dott. Paolo Mele. Moderano Mimmo Falco, Enzo Colimoro (Vicepresidente e Segretario Ordine dei Giornalisti della Campania). Troppi sprechi, omissioni e abusi sono stati perpetrati nel tempo da Comune, Regione e altre istituzioni pubbliche e private, lasciando le periferie sempre più ai margini dei processi urbanistici, culturali e produttivi. Le comunità locali sono state spesso considerate solo come una massa elettorale da sfruttare, senza una reale progettualità per il loro sviluppo. A cento anni dalla forzata aggregazione, il promotore del convegno, On. Pietro Mastranzo, denuncia una situazione allarmante: Emarginazione e degrado urbano, con la progressiva perdita di identità territoriale. Sottocultura e dispersione scolastica, che alimentano fenomeni di esclusione sociale. Conflitti sociali e recrudescenza del malaffare giovanile, spesso conseguenza della mancanza di opportunità reali. Deterioramento delle strutture e dei servizi sociali, con un aumento della percezione di insicurezza tra i cittadini. Questi fenomeni accentuano il bisogno di protezione sociale da parte di famiglie e persone perbene, spesso vittime dell’abbandono istituzionale. Tutto ciò avviene in nome di una crescita turistica poco trasparente e priva di una vera cultura del territorio, che finisce per favorire il malaffare, la solita borghesia affaristica e una classe politica più attenta ai propri interessi che al bene collettivo.


Ripartire dai territori per un futuro di dignità e partecipazione È tempo di ripartire dai territori, riportando la periferia al centro del dibattito e recuperando, attraverso la memoria storica, la dignità e la libertà di ogni cittadino elettore. La sfida è passare dall’IO al NOI, costruendo insieme il bene comune.


Relatori il Prof. Raffaele Sibilio – Docente di Sociologia Università Federico II Napoli -Rigenerazione urbana ex comuni aggregati, l’ Architetto Luigi De Falco, – Presidente Italia Nostra Campania, il Prof. Antonio Esposito – Casali ed ex comuni aggregati a Napoli, il dott. Roberto Schena – Comuni soppressi e periferie degradate. Saluti Istituzionali: Dott. Antonio Troiano (Presidente municipalità 7 comune di Napoli), On. Giuseppe Gargani (Pres. Naz. Associazione ex parlamentari), On. Giovanni Zarro (Vice pres. Nazionale associazione ex parlamentari), On. Gen. Francesco Bianco (Vice pres. Vicario AREC Campania), On. Erminia Mazzoni (Pres. Ass. Ex parlamentari Campania), Giovanni Galano (Garante dell’infanzia Regione Campania), Prof.ssa Maria Marotta (direttrice museo Masseria Luce),Don francesco Cirino (Parroco Santuario eucaristico San Pietro), Don Italo Mastrolonardo (Parroco Santa Maria della Purità).


Conclude: On. Alessandro Battilocchio (Pres. Commissione periferie – Camera dei deputati)

Presunti abusi Napoli, parente bimba: non voleva più andare a scuola

Presunti abusi Napoli, parente bimba: non voleva più andare a scuolaRoma, 17 feb. (askanews) – “La bambina non voleva più andare a scuola. Aveva paura. Piangeva, raccontava che questa persona la toccava e le dava i bacetti. Ha identificato il collaboratore scolastico, così il padre della bambina ha preso le foto dei docenti di questa scuola e la bambina quando lo ha visto, ha detto ‘è lui’. Così il mio parente ha creato un profilo su Instagram e ha contattato questa persona, dicendo che era una bambina di 12 anni e lui ha detto ‘mandami la foto’”. Lo ha dichiarato una parente dell’uomo che ha investito il bidello della scuola a Rione Sanità a Napoli per presenti abusi sulla figlia. La donna è stata raggiunta dai microfoni di Ore 14, la trasmissione di Milo Infante in onda su Rai 2.


“Il mio parente – continua – ha preso una foto da internet e l’ha mandata. Il collaboratore vedendo questa foto, ha iniziato a parlare. Diceva cose del genere ‘io sono vergine, non ti preoccupare cucciola, me lo vedo io’. Fino a che il collaboratore ha mandato una foto delle parti basse e gli ha dato l’appuntamento. Il padre della bambina è andato all’appuntamento, l’ha investito con il motorino, lui è caduto e l’ha picchiato con il casco. Poi è andato dai Carabinieri a costituirsi. Ora è a casa, ci sono delle indagini in corso”. “Lui la mattina doveva andare a fare la denuncia, poi l’ha contattato, ha avuto questa chat. Non lo so cosa gli è successo. È partito. Il giorno dopo si sono presentati tutti i genitori a scuola, perché erano del quartiere e le voci girano. La bambina non può ancora andare a scuola, bisogna aspettare. Oggi non si ha più fiducia di niente, neanche di portare i figli a scuola”, conclude la donna

Napoli, Zinzi (Lega): giù le mani dal Teatro San Carlo

Napoli, Zinzi (Lega): giù le mani dal Teatro San CarloRoma, 15 feb. (askanews) – “Giù le mani dal Teatro San Carlo di Napoli che non merita certo di finire in prima pagina per colpa di chi asseconda stupidi pregiudizi e maldicenze. Il Teatro lirico è l’immagine migliore che la cultura partenopea e italiana possa esportare a livello internazionale, con i suoi artisti che rappresentano una vera eccellenza e che sono pronto ad incontrare, quando vorranno, per dimostrare la mia riconoscenza per quello che fanno e il mio pieno sostegno dopo le vigliaccherie che sono costretti a subire in questi giorni”. Così afferma in una nota il deputato della Lega e coordinatore del partito in Campania, Gianpiero Zinzi. Il parlamentare poi aggiunge: “Basta infangare il nome del San Carlo e dei suoi coristi: è un tempio sacro di storia, cultura e musica e ne siamo orgogliosi”.

Bit, la Campania celebra le sue eccellenze gastronomiche

Bit, la Campania celebra le sue eccellenze gastronomicheMilano, 6 feb. (askanews) – Quando tradizione e innovazione si incontrano, nasce un viaggio che racconta storie antiche, contaminazioni millenarie e un futuro aperto e inclusivo. È questo il cuore della serata che, il prossimo 10 febbraio, si terrà a Milano con “Praesentia, Gusto di Campania Divina”. Promossa dalla Regione Campania, l’iniziativa celebra le eccellenze gastronomiche della Regione, rendendo omaggio a una cultura che, da sempre, racconta la propria identità, aprendosi al mondo. L’evento, inserito nel programma della Borsa Internazionale del Turismo (Bit), è dedicato alla “valorizzazione del turismo enogastronomico” e si terrà presso il Grand Hotel et de Milan (alle ore 19:30).


Ad accogliere operatori, buyers e giornalisti, ci saranno l’Assessore al Turismo e Semplificazione Amministrativa della Regione Campania, Felice Casucci; il Direttore Generale Politiche Culturali e Turismo della Regione Campania, Rosanna Romano; il Direttore dell’Agenzia Campania Turismo, Luigi Riccio. La loro presenza sottolinea l’importanza dell’evento nel panorama della promozione turistica regionale, ribadendo il ruolo chiave della Campania come destinazione enogastronomica d’eccellenza. A guidare la celebrazione culinaria saranno chef che incarnano l’essenza stessa della Campania. Gennarino Esposito, chef super stellato (due stelle Michelin, tre forchette Gambero Rosso), figura di rilievo internazionale, porta in tavola piatti che, pur innovando, non rinunciano mai alla propria storia. Accanto a lui, un giovane chef, che rappresenta la cucina popolare, quella che nasce dal cuore delle strade e delle tradizioni familiari. Insieme, i due chef presenteranno due piatti inediti, ognuno frutto di un incontro tra tradizione e innovazione, ma soprattutto ispirati dal Mediterraneo. Un mare che non è solo un confine geografico, ma una storia millenaria di scambi, contaminazioni e solidarietà. I piatti racconteranno il Mediterraneo come un ponte tra culture, un crocevia che, attraverso la cucina, celebra la ricchezza della diversità, la condivisione e l’integrazione. Il loro lavoro sarà una riflessione sulla capacità del cibo di abbracciare passato e futuro, di custodire la memoria senza rinunciare alla sperimentazione.


La serata, che culminerà con un trionfo della pasticceria campana, rappresenterà anche il lato più dolce di questa esperienza culinaria. Le celebri sfogliatelle, le pastiere, i torroni e le altre delizie tipiche della regione saranno il segno di una generosità che non è solo nel sapore, ma nella stessa idea di ospitalità che il popolo campano da sempre porta con sé. La dolcezza, che è la cifra distintiva della pasticceria, diventa così un messaggio di accoglienza, di calore e di apertura al mondo. In ogni piatto, in ogni dolce, la Campania si fa portatrice di un messaggio che trascende la semplice dimensione gastronomica: quello della solidarietà, della bellezza del condividere, dell’importanza di restare fedeli alle proprie radici mentre si è pronti ad accogliere il nuovo. La cucina campana, nella sua straordinaria varietà, si fa testimonianza di un territorio che, pur radicato nel passato, è aperto al futuro, pronto a rinnovarsi e a parlare al mondo attraverso il cibo.

Pompei, visitatori crescono indipendentemente da nuove scoperte

Pompei, visitatori crescono indipendentemente da nuove scoperteNapoli, 4 feb. (askanews) – “Il futuro di Pompei è fuori Pompei”. Si potrebbe sintetizzare così la consapevolezza e la scelta di indirizzo che il Parco sta assumendo sempre più nelle sue scelte strategiche di azione e di attività di scavo indirizzate verso il territorio esterno alle mura della città antica di Pompei. In supporto a quest’orientamento arrivano i risultati di una recente ricerca interdisciplinare condotta dall’università di Salerno in collaborazione con il Parco archeologico di Pompei e pubblicata sull’ultimo numero della rivista Valori e Valutazioni circa la correlazione tra nuove campagne di scavo e aumento dei flussi turistici. Gli autori non hanno trovato alcuna relazione statisticamente rilevante tra i due fattori, sebbene nel 2024 il sito di Pompei abbia superato, per la prima volta nella storia, i 4 milioni di ingressi. La decisione di visitare il sito Unesco dipenderebbe da altri fattori, molti dei quali hanno a che fare con trend globali, con l’economia e le crisi internazionali. Anche grandi interventi di restauro e importanti riaperture di domus e quartieri della città antica non avrebbero prodotto un effetto misurabile sul numero degli accessi. Secondo lo stesso studio, nuovi scavi possono, invece, indurre una crescita sostanziale in siti poco sviluppati, come quelli nel territorio dell’antica Pompei, come ad esempio lo scavo di Civita Giuliana dove si sta portando alla luce una grande villa con un quartiere servile di dimensioni senza paragoni nei paraggi. Lo scavo viene condotto in collaborazione con la procura della Repubblica di Torre Annunziata che, nel 2017, aveva fermato gli scavatori clandestini che saccheggiavano la villa da anni. Il ministero della Cultura, su richiesta della direzione del Parco, ha stanziato già i fondi per continuare gli scavi in questo sito e per avviare un progetto di restauro, accessibilità e apertura al pubblico. (segue)

Codice della strada, al via il Cenacolo Giuridico dell’ACI Napoli

Codice della strada, al via il Cenacolo Giuridico dell’ACI NapoliRoma, 1 feb. (askanews) – La riforma del Codice della strada è stato il tema affrontato nella prima riunione del Cenacolo Giuridico dell’Automobile Club Napoli inaugurato dal Presidente del sodalizio partenopeo, Antonio Coppola, e dal Procuratore della Repubblica Raffaele Cantone, con la partecipazione del Sindaco Gaetano Manfredi, del Prefetto Michele Di Bari, e le relazioni del Sostituto Procuratore Generale Valter Brunetti e del Comandante della Polizia Stradale della Campania e della Basilicata Maria Pia Rossi.


“Con questo incontro – ha detto in apertura il Presidente Coppola – debutta il Cenacolo Giuridico dell’Automobile Club Napoli nel solco di una lunga e feconda collaborazione con la magistratura napoletana iniziata 40 anni fa con la Commissione Giuridica, presieduta da Alfonso Vigorita prima e da Aldo Vessia poi, e proseguita successivamente con il Seminario Giuridico e la Consulta Giuridica presieduti, rispettivamente, da Luigi Riello e Giovandomenico Lepore. In tutti questi anni, abbiamo condotto approfondimenti normativi e avanzato proposte su importanti aspetti della mobilità come i piani urbani del traffico, la sosta abusiva, la RC Auto, l’omicidio stradale, l’esterovestizione dei veicoli e tanti altri. Lavori questi che erano stati condotti a “porte chiuse”. Oggi con il Cenacolo Giuridico, invece, iniziamo un nuovo corso aperto al confronto ed al coinvolgimento con la società civile e con i suoi migliori e più importanti esponenti” Sul tema dell’incontro – la riforma del Codice della Strada – è stato piuttosto critico il Procuratore Cantone “la sicurezza stradale è un tema assolutamente rilevante, ma c’è una tendenza ideologica che lo sottende. La recente riforma è intervenuta su molti aspetti, alcuni positivi ed altri contraddittori, come le novità introdotte in materia di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Sarebbe stato preferibile aspettare per riscrivere integralmente un nuovo codice, piuttosto che fare l’ennesimo patchwork difficilmente comprensibile”