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Con marchio Igp certificata qualità Cavolfiore della Piana del Sele

Con marchio Igp certificata qualità Cavolfiore della Piana del SeleMilano, 12 set. (askanews) – Il Cavolfiore della Piana del Sele ha ottenuto l’Indicazione Geografica Protetta (IGP): un prestigioso riconoscimento conferito dall’Unione Europea, che certifica e garantisce la qualità e l’origine geografica di questo prodotto. Questo traguardo, che sottolinea la Piana del Sele (nel salernitano) come territorio di eccellenze, è stato raggiunto grazie al ruolo fondamentale svolto dall’Organizzazione di Produttori “Solco Maggiore”, che ha guidato l’iter di riconoscimento, culminato nella pubblicazione del Regolamento di Esecuzione 2024/1881 del 02/07/2024, riportato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 09/07/2024.


Il termine Indicazione Geografica Protetta, meglio noto con l’acronimo IGP, è infatti un marchio d’origine attribuito dall’Unione europea ai prodotti agricoli e alimentari con una determinata qualità, reputazione o ulteriore caratteristica dipendente dall’origine geografica. Ciò significa che almeno una tra le fasi di produzione, trasformazione e/o elaborazione deve avvenire all’interno di un’area geografica determinata. Nel caso del cavolfiore della Piana del Sele il marchio IGP garantisce quindi l’autenticità, la riconoscibilità e la qualità di un prodotto coltivato e raccolto in un territorio d’eccellenza che conferisce a questo prodotto qualità nutritive e organolettiche uniche. Per celebrare questo importante riconoscimento, si è tenuto a Milano l’evento intitolato “Il Cavolfiore della Piana del Sele. Il valore di un importante riconoscimento europeo, il suo disciplinare produttivo, la nutraceutica del prodotto ed il gusto”. L’evento ha offerto un’occasione preziosa per esplorare a fondo il valore culturale e gastronomico del Cavolfiore della Piana del Sele IGP, prodotto d’eccellenza, oltre che tra i simboli della tradizione agricola campana. Sono stati trattati diversi aspetti che rendono unico questo prodotto: dal disciplinare produttivo, che ne garantisce la qualità e l’origine, alle sue straordinarie proprietà nutraceutiche, fino al suo gusto inconfondibile. Riconosciuto per le sue eccellenti proprietà nutrizionali, il Cavolfiore della Piana del Sele è un vero superfood, capace di arricchire ogni piatto con il suo sapore autentico e il forte legame con la terra da cui proviene.


“Dopo un lungo e appassionante percorso, che ci ha offerto continui spunti di apprendimento, possiamo finalmente celebrare questo successo”, afferma Antonio Vocca, responsabile generale della OP “Solco Maggiore”. “Durante la stesura del progetto, abbiamo infatti potuto apprezzare profondamente il valore culturale che alcune produzioni agricole apportano al territorio. In particolare, la relazione socioeconomica e l’indagine storica, elementi chiave del documento unico, ci hanno spinto a riflettere sulla qualità intrinseca e sulla reputazione del prodotto, strettamente legate a fattori ambientali e culturali”. Il riconoscimento IGP è molto più di una certificazione di origine: rappresenta infatti un riconoscimento al contesto straordinario in cui viene coltivato il Cavolfiore della Piana del Sele. Durante l’evento, un confronto multidisciplinare ha coinvolto produttori, ricercatori, chef ed esperti del settore alimentare, non solo per discutere la qualità del prodotto, ma anche per mettere in luce la sua rilevanza culturale e socioeconomica.


Durante il dibattito, Gianluca Caruso, Docente di Orticoltura e Floricoltura presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, ha sottolineato: “Il riconoscimento IGP del Cavolfiore della Piana del Sele rappresenta un traguardo significativo per l’intero settore agroalimentare della regione. Questo successo non solo attesta l’eccellenza qualitativa del prodotto, ma evidenzia anche il valore della ricerca scientifica e del miglioramento varietale che sono stati fondamentali per raggiungere tale risultato”. A tal proposito, Paola Russo, Professore Ordinario di Chimica Industriale e Tecnologia presso il Dip. di Ingegneria Chimica Materiali Ambiente dell’Università di Roma La Sapienza ha sottolineato: “Il Cavolfiore della Piana del Sele IGP è un esempio eccellente di come la qualità del prodotto possa essere preservata e valorizzata attraverso tecnologie di conservazione e trasformazione innovative. La sinergia tra tradizione e innovazione permette di esaltare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del prodotto, contribuendo alla sua riconoscibilità e apprezzamento a livello nazionale e internazionale”.


Infine, lo chef Davide Oldani, noto per la sua cucina che fonde tradizione e innovazione, ha dichiarato: “Il Cavolfiore della Piana del Sele IGP è un ingrediente che racchiude in sé tutta la ricchezza del territorio. La sua versatilità in cucina, unita alle sue proprietà nutrizionali, lo rende protagonista di piatti che sanno raccontare una storia, quella della terra da cui proviene. Utilizzare un prodotto con un’identità così forte e riconosciuta è un privilegio per ogni chef che desidera esprimere al meglio il legame tra cultura gastronomica e territorio”. “Per il Cavolfiore della Piana del Sele il riconoscimento IGP è un traguardo che segna anche l’inizio di una nuova fase – ha concluso Antonio Vocca -. Questo simbolo di qualità e tradizione, riconosciuto e valorizzato non solo per le sue qualità organolettiche, ma anche per il suo profondo legame con il territorio, è pronto a conquistare nuovi mercati e palati anche a livello internazionale, affermandosi come un ambasciatore dell’eccellenza agricola italiana”.

A Caivano screening oculistici e occhiali gratuiti per famiglie in difficoltà

A Caivano screening oculistici e occhiali gratuiti per famiglie in difficoltàRoma, 11 set. (askanews) – GreenVision offrirà screening oculistici gratuiti ai minori di Caivano (NA). L’iniziativa, coordinata dalla Struttura Commissariale di Governo, guidata da Fabio Ciciliano, si terrà venerdì 13 e sabato 14 settembre 2024, presso i locali della Chiesa S. Paolo Apostolo di Don Maurizio Patriciello, dove sarà posizionato l’UMR (Unità Mobile Refrattiva) di GreenVision, un mezzo completamente attrezzato per gli screening oculistici.


Il progetto vuole sensibilizzare e far comprendere alle famiglie e ai più piccoli l’importanza della cultura della prevenzione sin dall’infanzia. GreenVision collaborerà attivamente con il Prof. Dott. Rocco Plateroti, dell’Università Sapienza di Roma, che, coadiuvato dal suo staff, effettuerà le visite ai più piccoli al fine di individuare precocemente eventuali problemi visivi, garantendo così un intervento tempestivo e appropriato.


Inoltre, GreenVision assicurerà occhiali da vista gratuiti a bambini e ragazzi in difficoltà. A occuparsi dell’organizzazione degli screening è il gruppo giovanile territoriale “I Care 3” e l’associazione di volontariato “I Giovani Della Speranza”. Le visite sono rivolte a bambini e ragazzi di età compresa tra i 4 e i 14 anni e si terranno presso la parrocchia San Paolo Apostolo Caivano, situata in Viale Delle Magnolie n. 8, nei seguenti orari: sabato 14 settembre dalle 14:00 alle 18:00 e domenica 15 settembre dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.

Maltempo, geologi del Cng chiedono piano pluriennale di interventi

Maltempo, geologi del Cng chiedono piano pluriennale di interventiMilano, 29 ago. (askanews) – Un “piano pluriennale di interventi strutturali ed adeguate misure preventive di protezione civile”. È quanto chiede il presidente della Fondazione Centro studi del Consiglio Nazionale dei Geologi, Lorenzo Benedetto, che nella giornata di ieri ha effettuato un sopralluogo nei luoghi interessati dall’alluvione, alla frazione Talanico del Comune di San Felice a Cancello. Il nubifragio verificatosi nella zona, nel pomeriggio del 27 agosto, ha fatto registrare precipitazioni molto intense pari a 70 millimetri in circa 2 ore, che hanno interessato il settore di versante meridionale di Monte Piano del Termine, situato a ridosso dell’abitato di Talanico, determinando fenomeni intensi di erosione diffusa e concentrata in rivoli e solchi.


Nel corso del sopralluogo il presidente Benedetto ha constatato, inoltre, che a causa della presenza di alcune strade alveo si è determinata una concentrazione del flusso d’acqua frammista al materiale eroso, proveniente dal ruscellamento del suddetto versante, nella parte sommitale dell’abitato, all’altezza di via Foresta. Successivamente il flusso ipercontrato è defluito dapprima lungo via San Pietro e successivamente in via Talanico, dove ha travolto l’Ape con a bordo le due persone disperse. Dunque le intense precipitazioni e l’intervento antropico di trasformazione degli alvei in strade pavimentate in calcestruzzo, sono state le cause determinanti del disastro. Il Comune di San Felice a Cancello, che nel recente passato (alluvione di Sarno 1998) era già stato interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico, è uno tra i Comuni a maggior rischio, sia idraulico che da frana. Gli indicatori di rischio dell’ultimo rapporto Ispra, indicano dati molto al disopra della media nazionale, con un 43% del territorio comunale classificato a rischio molto elevato da frana ed il 10% a rischio idraulico. Inoltre circa il 40% della popolazione rientra in aree a rischio molto elevato. L’elevata complessità e diffusione delle problematiche legate al dissesto idro-geologico, anche in relazione all’aggravamento dovuto agli ormai acclarati cambiamenti climatici in atto, impone l’adozione di una strategia di adattamento, di mitigazione e di gestione del rischio, che deve prevedere, un approccio integrato tra la realizzazione di interventi strutturali (opere) ed il porre in essere azioni e interventi non strutturali, prevedendo maggiori risorse tecniche ed economiche.

Ischia rinnova il suo porto nel 170esimo compleanno

Ischia rinnova il suo porto nel 170esimo compleannoRoma, 14 ago. (askanews) – Il comune di Ischia celebra il suo 170mo compleanno con un progetto di restyling e messa in sicurezza della riva destra del porto, includendo una nuova passeggiata panoramica fino alla spiaggia di San Pietro. La Divisione Building di Piloda Group lavora per migliorare l’area turistica mentre trova una soluzione agli allagamenti dovuti all’alta marea. Il porto borbonico di Ischia, che quest’anno celebra il suo 170° anniversario, è al centro di una trasformazione storica che ne ridefinirà il volto e l’utilizzo per i prossimi decenni. Un ambizioso progetto di riqualificazione è in corso, con l’obiettivo di migliorare l’infrastruttura portuale e aumentare l’attrattiva turistica dell’isola, offrendo nuove opportunità sia per i residenti che per i visitatori. prevede la costruzione di una passeggiata che collegherà la Riva Destra del porto con la spiaggia di San Pietro, attraverso la scogliera di punta San Pietro. Questo percorso panoramico, che diventerà il punto di partenza di un anello che comprende via Francesco Buonocore, via Roma e via Porto, promette di diventare una delle principali attrazioni dell’isola.


“Questa riqualificazione rappresenta un intervento fondamentale per la nostra comunità” ha dichiarato il sindaco di Ischia, Vincenzo Ferrandino. “Stiamo ridando nuova vita a un’area centrale della nostra città, migliorandone la fruibilità e l’attrattiva, non solo per i turisti, ma anche per i residenti. Questo intervento risolve il problema dell’acqua alta sulla riva destra”. Il progetto del Comune di Ischia, firmato dall’architetto Consiglia Baldino e dall’ingegnere Francesco Fermo, sarà realizzato dalla Divisione Building di Piloda Group, sotto la guida dei fratelli Di Palo, in collaborazione con l’architetto Carla Mattera. “Edilizia civile, Restauro conservativo, Edilizia Marittima, Cantieristica Navale e Yachting sono il cuore del nostro gruppo,” ha sottolineato Donato Di Palo, co-fondatore di Piloda Group. “Siamo orgogliosi di contribuire a un’opera che non solo migliorerà l’infrastruttura portuale, ma che avrà anche un impatto positivo sull’economia locale e sul turismo”. Il completamento dei lavori è previsto per il 2025, un traguardo che segnerà un nuovo capitolo nella storia del porto di Ischia, confermandolo come un punto di riferimento non solo per i suoi 170 anni di storia, ma anche per la sua visione rivolta al futuro.


A livello nazionale, Piloda Group è attualmente coinvolto in importanti progetti come la costruzione del campus del Politecnico di Milano su progetto di Renzo Piano, la riqualificazione del porto di Manfredonia e la costruzione di nuovi alloggi a Scampia. Sull’Isola di Ischia, il gruppo ha realizzato interventi a Sant’Angelo, Forio, Casamicciola, e a Procida ha ridato nuovo splendore alle chiese dell’isola e al palazzo merlato del porto, combinando la forza dell’edilizia alla delicatezza del restauro.

Enti ecclesiastici, formazione e fisco alla 33a edizione del Campus Agidae

Enti ecclesiastici, formazione e fisco alla 33a edizione del Campus AgidaeRoma, 30 lug. (askanews) – Eccellenti livelli formativi raggiunti dalle centinaia di rappresentanti degli Enti ecclesiastici di tutta Italia, riuniti a Pompei. Interdisciplinarietà, approfondimenti dedicati a materie dal forte impatto gestionale, sociale, sanitario, assistenziale, educativo, assicurativo, psicologico (con un’attenzione allo spettro autistico), culturale, ambientale, previdenziale, giuridico, con l’esame puntuale del modello organizzativo 231, che coinvolgono la responsabilità amministrativa e penale degli Enti ecclesiastici, alla specifica e impattante fiscalità locale, specie del settore immobiliare. Senza dimenticare l’innovazione tecnologica, con un focus anche sull’Intelligenza Artificiale. Il tutto in un quadro di rafforzamento dello spirito di coesione per plasmare, secondo parametri evoluti, manager, dirigenti, tecnici ed economi (religiosi e civili) del mondo cattolico, abituato da sempre a confrontarsi con tematiche di spessore, coniugando fede e valori con sapienti capacità di gestione della complessità sociale e umana.


Questi, in sintesi, i risultati pienamente raggiunti dalla 33^ edizione del Campus di Formazione Agidae 2024, i cui lavori, durati una settimana, si sono conclusi, dopo le lezioni frontali, con alcune sedute comuni, che sono culminate in apposite tavole rotonde, moderate dal dott. Paolo Petrecca, Direttore di Rainews24, sui temi della riforma della Scuola (Scuola Paritaria e Scuola Statale all’interno dell’unico sistema nazionale), sulla nuova contrattazione Agidae (Scuola, Università e settore socio-sanitario assistenziale), con il determinante intervento delle sigle sindacali. Particolarmente interessante si è palesata l’intervista all’On. Maurizio Leo, Viceministro dell’Economia e delle Finanze, condotta dal dott. Tommaso Cerno, Direttore de “Il Tempo”, nel corso della quale sono state fornite ampie delucidazioni su alcuni recentissimi aspetti della riforma fiscale, per rendere concreto ed effettivo il concetto di fisco-amico, fin qui lasciato ad astratti comportamenti dell’Amministrazione fiscale.


Tra le iniziative adottate dall’Esecutivo, si annovera il concordato preventivo biennale, che fornirà risorse per abbattere il carico fiscale anche del ceto medio, oltre a ridurre il contenzioso e a normalizzare il rapporto con il contribuente. Con l’occasione, è stato confermato che, grazie all’extra-gettito, nel 2024, non ci sarà una manovra-bis, pur dovendo considerare che, dal 2025, si dovranno considerare gli effetti del Patto di Stabilità UE, che, tuttavia, non dovrebbe condizionare le misure di sostegno del reddito, tra cui il cuneo fiscale. Tematica rilevante, posta con forza dal Presidente di Agidae – Padre Ciccimarra, è quella del regime IMU per gli Enti ecclesiastici, anche alla luce dell’altalenante giurisprudenza della Corte di Cassazione, che, tuttavia, è fortemente condizionato dalla normativa UE in un quadro regolamentare complesso, che vede affacciarsi, all’orizzonte, anche l’Iva. In ogni caso, sono stati adottati provvedimenti, tra cui quello del comodato gratuito, che tendono al risultato sperato dall’Agidae. Infine, questa mattina, dopo alcuni eventi sociali, che hanno certamente contribuito a rafforzare la motivazione dei presenti ed il senso di appartenenza ad un mondo di etica e spiritualità, sono stati consegnati gli attestati di frequenza, con l’augurio di mettere subito a frutto l’eccellente know-how fornito dai qualificatissimi docenti intervenuti.

Depurazione, commissario Fatuzzo: finalmente in gara impianto Napoli Est

Depurazione, commissario Fatuzzo: finalmente in gara impianto Napoli EstRoma, 26 lug. (askanews) – Con pubblicazione del 24 luglio 2024 Il Commissario unico alla depurazione, Fabio Fatuzzo, ha indetto la gara per i lavori di adeguamento dell’impianto di “Napoli Est” con scadenza per la presentazione delle offerte fissata per il 19 settembre prossimo. L’intervento, dal valore di oltre 150 milioni di euro, è fondamentale per consentire il recupero della qualità delle acque di balneazione nell’intero golfo di Napoli ed è stato lungamente atteso dalla città e dai comuni costieri limitrofi.


L’impianto, costruito a partire dal 1984 ed entrato in esercizio nel 1998, ha uno schema di processo semplificato ed ancora oggi presenta un funzionamento insufficiente al rispetto dei limiti normativi che ne ha comportato l’iscrizione tra quelli in procedura di infrazione n. 2004/2034 per il mancato recepimento della direttiva comunitaria 91/271/CE concernente il trattamento delle acque reflue urbane. Nell’impianto di Napoli Est sono recapitati i reflui che arrivano da un’area piuttosto estesa, da una parte della città Napoli e dai comuni di Afragola, Casalnuovo di Napoli, Casoria, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Pollena Trocchia, Portici, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant’Anastasia, Somma Vesuviana e Volla. Il ritardo nella realizzazione degli interventi di adeguamento, finanziati con delibera CIPE 60/2012, ha fatto si che la Presidenza del Consiglio dei Ministri già nel 2015 abbia previsto la nomina di un Commissario Straordinario per “la progettazione, l’affidamento e la realizzazione dei lavori relativi all’adeguamento funzionale dell’impianto di depurazione di Napoli Est”. Successivamente la competenza di adeguamento dell’impianto è stata trasferita al Commissario Straordinario Unico nazionale per realizzazione degli interventi di collettamento, fognature e depurazione delle acque reflue urbane (Sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea C-565/10 e C-85/13), ruolo ricoperto oggi dal professor Fabio Fatuzzo (da agosto 2023) che è riuscito a completare le complesse procedure che hanno consentito la pubblicazione della gara.


“Finalmente siamo arrivati a portare in gara l’impianto di Napoli Est – dice soddisfatto il commissario Fatuzzo – La progettazione dell’intervento ha superato le rigorose procedure di autorizzazione, relative agli aspetti ambientali, durante le quali il progetto originario è stato integrato con un importante ed oneroso intervento migliorativo a carattere paesaggistico”. L’intervento appaltato ha previsto la riqualificazione delle unità esistenti ed il potenziamento con l’integrazione dei processi biologici per una portata trattata media nera di oltre 7,2 metri cubi/secondo ed una potenzialità di trattamento fino a 862.865 abitanti equivalenti in coerenza con gli atti di pianificazione regionali.


Gli obiettivi principali della progettazione hanno riguardato: · il pieno rispetto dei rigorosi limiti di emissione previsti dalla normativa comunitaria; · la minimizzazione dell’impatto paesaggistico e degli impatti ambientali; · la minimizzazione delle portate di fango da smaltire; · il contenimento dei costi di gestione e la conduzione utilizzando sistemi automatici e di telecontrollo.


La soluzione scelta raggiunge i seguenti obiettivi: · garantisce un alto rendimento del parametro costi di investimento/benefici; · garantisce costi di gestione siano contenuti; · garantisce la giusta flessibilità idraulica e di processo delle fasi di trattamento; · consente il completo recupero del biogas a fini energetici con integrazione di diverse tecniche di recupero; · garantisce la massima affidabilità degli apparati impiantistici, riducendo e semplificando gli interventi di manutenzione; · garantisce la massima sicurezza al personale addetto alla conduzione e manutenzione.

A Napoli progetto di terapia ricreativa, mille i giovani coinvolti

A Napoli progetto di terapia ricreativa, mille i giovani coinvoltiMilano, 23 lug. (askanews) – Oltre 1.000 bambini e ragazzi in condizione di fragilità, insieme alle loro famiglie, hanno beneficiato nell’ultimo anno delle attività improntate sullo svago e sul divertimento al centro del progetto “Dynamo City Camp a Napoli: l’impatto continuativo della Terapia Ricreativa a favore dei più fragili” che punta a sostenere chi vive in condizioni di malattia o in situazioni sociali di difficoltà.


L’iniziativa è promossa da Fondazione Dynamo Camp e Fondazione Cdp che hanno raccontato il percorso intrapreso, anche grazie all’ospitalità del Comune di Napoli. La città ha garantito spazi gratuiti per la realizzazione delle attività messi a disposizione presso la Casa della Socialità, dove si è tenuto l’evento di presentazione dei risultati della partnership. La collaborazione tra Fondazione Dynamo Camp e Fondazione CDP, avviata nel 2023, ha l’obiettivo di istituire il primo Dynamo City Camp della città di Napoli, uno spazio fisico permanente, gratuito e qualificato, per sostenere ragazze e ragazzi con gravi patologie o in situazioni di esclusione sociale, anche attraverso la formazione e assunzione di personale locale. Attualmente, il progetto prevede un City Camp temporaneo, attivo per 7 settimane fino al 2 agosto. Nel primo anno, hanno partecipato all’iniziativa associazioni del territorio tra cui La Casa di Matteo, Il Borgo Sociale, La Tenda, Il Chiostro, A Ruota Libera, L’Albero delle Storie, Il Giardino dei Mille Colori e l’Associazione Genitori Insieme. Queste attività hanno coinvolto anche i reparti pediatrici dei principali ospedali della città. La Fondazione Dynamo Camp da oltre 17 anni opera sul territorio italiano attraverso la metodologia della terapia ricreativa lavorando su progetti per l’inclusività minorile, rivolta in particolare a bambini con patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo e condizioni di disabilità. Obiettivi che sposano il mandato di Fondazione Cdp, presieduta da Giovanni Gorno Tempini, che dal 2020 sostiene la crescita delle future generazioni.


“Il Comune di Napoli è da sempre impegnato, in particolar modo negli ultimi anni, nel creare opportunità per i giovani – ha affermato l’assessora alle Politiche giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli, Chiara Marciani -. A maggior ragione se si tratta di giovani con delle fragilità i nostri sforzi si moltiplicano e la ricerca di nuove prospettive ci ha permesso di incontrare le realtà Fondazione Dynamo Camp e Fondazione Cdp stabilendo una sinergia con loro e una condivisione di obiettivi. Riteniamo che questo progetto si tradurrà in nuove e importanti opportunità per i giovani napoletani”. “Grazie a Fondazione Cdp per il sostegno nello sviluppo dei programmi di Dynamo Camp sul territorio a beneficio di bambini fragili e delle loro famiglie. Insieme abbiamo l’obiettivo di realizzare il primo Dynamo City Camp permanente nella città di Napoli, un luogo accessibile e inclusivo, che sia di supporto in modo gratuito alle famiglie dei più fragili – è il ringraziamento di Maria Serena Porcari, ceo di Fondazione Dynamo Camp Ets -. Quest’anno abbiamo posto le basi costruendo una rete sul territorio, lavorando con associazioni radicate e coinvolgendo e formando Staff individuato localmente. Abbiamo trovato una grande accoglienza. Grazie anche al Comune e all’assessora Marciani per averci ospitato alla Casa della Socialità, credendo nel nostro progetto”.


“Fondazione Cdp sin dalla sua nascita ha preso l’impegno di stare al fianco delle nuove generazioni – ha osservato la direttrice generale di Fondazione Cdp, Francesca Sofia – . Siamo orgogliosi che attraverso la collaborazione con Fondazione Dynamo in un solo anno di attività siamo riusciti a fornire assistenza a oltre 1.000 minori e giovani adulti del territorio campano, dove sono in molti a necessitare di questo tipo di servizi. Un’iniziativa che ha permesso di portare il metodo della Terapia Ricreativa a Napoli, città chiave per la nostra Fondazione, dove abbiamo attualmente 12 progetti in corso”.

Salute, Ospedale Cardarelli: donazione del sangue non va in vacanza

Salute, Ospedale Cardarelli: donazione del sangue non va in vacanzaRoma, 20 lug. (askanews) – Ogni anno, con l’arrivo del caldo, si registra un calo delle donazioni di sangue, a fronte di una richiesta che rimane costante, se non addirittura maggiore. Con la stagione calda, infatti, aumentano i traumi sia per incidenti stradali che per le tante attività all’aperto.


Ogni mese l’Ospedale Cardarelli di Napoli ha necessità per tutte le sue attività di circa 1.500 litri di sangue per effettuare interventi chirurgici, garantire terapie salvavita, gestire le emergenze. Per promuovere la donazione del sangue nel periodo estivo, il Cardarelli ha sviluppato una campagna sui social media finalizzata a sensibilizzare chi sta partendo per le vacanze a donare il sangue. Ad ogni donatore di sangue, infatti, vengono eseguiti gratuitamente gli esami del sangue più importanti e i test che possono rivelare alcune malattie infettive.


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”Storie del passato, voci del presente”, un inno al femminile

”Storie del passato, voci del presente”, un inno al femminileRoma, 16 lug. (askanews) – “Storie del passato, voci del presente” – edito da Graus – è una storia fatta di storie. Voci di donne dal passato che influenzano le autrici di questa raccolta, le loro vite, le loro scelte. E così, come in uno specchio, ognuna di loro si riflette in una donna della storia: un’esperienza, una debolezza, una virtù, un talento… Forse è questo il miglior modo di conoscere noi stesse? Ciò che è stato ci guida nel presente, le donne straordinarie di ieri ci permettono di realizzare i nostri sogni, nonostante le difficoltà, nonostante sia ancora troppo difficile essere donne in un mondo in cui sono spesso ricordati solo gli atti eroici di uomini della storia. Questa raccolta è un’ennesima rivelazione di forza e coraggio, un inno al femminile, una riflessione e un insegnamento. La presentazione è in programma giovedì 18 luglio alle ore 18, presso l’Istituto di Cultura Meridionale in via Chiatamone, 63 (“Palazzo Arlotta”). Un testo per celebrare ogni donna che si ritrova a combattere contro una società che tenta di marginalizzarla, contro persone che tendono a sottovalutarla. Dieci racconti che si impongono contro gli stereotipi che da sempre hanno accompagnato la figura del sesso femminile. Parole che sostengono e spronano, che inondano il lettore di coraggio e di audacia. Il messaggio delle autrici è chiaro, e il titolo ne è rivelatore, suggerendoci di fare tesoro nel nostro presente di queste storie passate perché, sfortunatamente, non potrebbero essere più attuali di così. Alla presentazione, moderata dal giornalista e scrittore Lino Zaccaria, ci saranno le autrici Assunta Ferrante, Maddalena Ferraro, Magda Mancuso, Gaetana Morgese, Michela Mortella, Milena Setola, Stefania Starace, Antonietta Sorrentino, Laura Varriale ed Manuela Morra. Introduce l’avvocato Gennaro Famiglietti, presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale, segretario generale Corpo Diplomatico Consolare Napoli-Campania. Conclusioni di Pietro Graus, editore.

Habita79, il ristorante guidato da Chef Lepre di alta cucina

Habita79, il ristorante guidato da Chef Lepre di alta cucinaRoma, 10 lug. (askanews) – Con l’arrivo dell’estate e con l’aumento delle temperature riapre Raw, il ristorante di alta cucina di Habita79. Il locale rappresenta il servizio di fine dining per tutti i clienti che desiderino provare portate eleganti in una location all’aperto, intima e mozzafiato. Intima perché sono presenti solamente 8 tavoli per un totale di 16 coperti e mozzafiato perché, posto su una terrazza panoramica, Raw gode di un’impareggiabile vista su Pompei e sul territorio campano, su cui si profila la sinuosa figura del Vesuvio.


La proposta gastronomica: Le redini della cucina sono affidate allo Chef Roberto Lepre che, dopo aver affinato la propria tecnica e le proprie conoscenze in Italia e all’estero, ha trovato nel ristorante di haute cuisine firmato Habita79 il luogo perfetto in cui trasportate la propria filosofia culinaria. Questa è infatti rappresentata attraverso i percorsi gastronomici forniti all’interno di RAW e identificati dal concetto di “Ritorno all’essenziale”. La proposta del ristorante è rappresentata infatti da due viaggi culinari: “Materia” ed “Essenza”, che, unendosi, danno vita alla terza proposta firmata RAW, ossia “Fusione”, un menu che presenta portate dei precedenti percorsi. Il credo culinario di Roberto Lepre si sintetizza così nella formula “Rielaboro l’essenziale. L’autenticità e la genuinità della materia prima nelle mie creazioni”.


Il tutto avviene in un’idea di cucina semplice alla vista, che maschera l’uso di tecniche elaborate e di una cura minuziosa del dettaglio, così da esaltare la materia prima e la sua essenza. E il panorama circostante diventa la cornice ideale per analizzare nel profondo le radici ontologiche dell’arte culinaria, per viaggi gastronomici tanto pensati nelle presentazioni, quanto passionali all’assaggio, per un’idea pura e genuina di fine dining. La proposta culinaria di RAW non si limita esclusivamente ai percorsi degustativi già menzionati, ma si estende ad una proposta di portate che il cliente può liberamente scegliere. Si tratta di piatti che recuperano in un’accezione elegante e raffinata i sapori e gli aromi della cucina campana e mediterranea. Sono così presenti prime portate come gli “Spaghettini ai ricci di mare, melanzana e sfusato amalfitano” o il “Risotto vialone nano, gamberi rossi, ostriche, peperoncini di fiume e ciliegie”. Seguono i “Tubetti coniglio e peperoni” e tra i secondi piatti di pesce la “Ricciola, zucchine, latte di mandorle e capperi” o la “Ventresca di tonno alla zingara”, preparata con una salsa di provola, una maionese al pomodoro e accompagnata da pane croccante.


Non mancano le proposte vegetariane, tra cui spicca in particolare “Pan e Puparol”, una millefoglie salata in cui si combinano colori e sapori del peperone, giallo, verde e rosso, tra gli strati del tipico Pane cafone. A conclusione sono presenti i dessert, che vanno dal “Sei agrumi”, un dolce capace di valorizzare i frutti tipici del Mezzogiorno, a proposte più internazionale, come “Ispirato ad una sacher”. L’abbinamento wine & cocktail: Per quanto riguarda l’accompagnamento dei vini, si fa affidamento all’esperienza di Michele Gionti, che ha pensato per ogni pietanza dei menu degustazione una bottiglia di abbinamento. Il pairing food-wine è studiato nei minimi dettagli, poiché l’idea è affiancare il calice adatto sulla base dei sapori predominanti all’interno del piatto.


Una scelta che lascia spazio a proposte più azzardate, come la decisione di unire pesce e vino rosso, in una maniera totalmente rispettevole della materia prima e dell’uva. Tra le principali etichette presente presso RAW si menzionano il “Fiano di Avellino Joaquin” o lo “Chardonnay Cantine Vie di Romance 45”, mentre tra i rossi si ricorda il “Castello di Ama Chianti Riserva San Lorenzo”. L’abbinamento non si limita solo al mondo enoico, ma si apre anche all’arte della mixology. Difatti, è presente presso RAW come benvenuto e come accompagnamento ai dessert il drink signature di “The Roof”, cocktail bar di Habita79, a base di whiskey infuso a cannella e vaniglia. Classe 1983, Roberto Lepre nasce a Castellammare di Stabia, dove si appassiona da subito al mondo della cucina, diplomandosi presso l’istituto alberghiero situato nella sua città natale. Dopo la fine de percorso di studi, seguono numerose esperienze in Italia e all’estero, prima a Londra presso il prestigioso “The Dorchester” e poi in Francia. Si aggiungono poi uno stage presso Agostino Iacobucci e Antonino Cannavacciuolo. Un’ulteriore esperienza molto formativa è rappresentata dai 9 mesi trascorsi lavorando con Gennaro Esposito, presso un ristorante a 2 Stelle Michelin, facendo squadra con altri chef di alto livello, come Rocco De Sanctis e Salvatore La Ragione. Dal 2021 Roberto Lepre è Executive Chef presso RAW, il ristorante di haute cuisine di Habita79, il luogo in cui ha potuto presentare la propria idea di cucina, elegante e raffinata in virtù delle esperienze di spessore vissute nel corso della sua carriera.