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Odontoiatria sportiva, quale legame fra sport e denti?

Odontoiatria sportiva, quale legame fra sport e denti?




Odontoiatria sportiva, quale legame fra sport e denti? – askanews.it


Odontoiatria sportiva, quale legame fra sport e denti? – askanews.it




















Roma, 3 apr. (askanews) – Una dieta bilanciata, un sonno di qualità, la giusta idratazione e un adeguato periodo di recupero fra un allenamento e l’altro. Sono solo alcuni dei fattori alla base di un buon allenamento, ma oggi fra i “must have” dello sportivo, sia a livello amatoriale che agonistico, ci sono anche la salute orale e la cura dei denti, che sono alla base del meccanismo virtuoso direttamente collegato a postura, equilibrio e prestazione.

“Nel corso degli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza di come il gesto atletico possa essere influenzato dall’equilibrio del sistema stomatognatico che comprende denti, muscoli e articolazione temporo-mandibolare. Durante l’attività sportiva anche una minima variazione di equilibrio può influenzare l’intensità della forza e della capacità di coordinazione”, spiega Clotilde Austoni, Influencer del Sorriso e Odontoiatra specializzata in Chirurgia Odontostomatologica. In che modo i denti sono collegati alla pratica di discipline sportive amatoriali e agonistiche?

“Durante una gara tensione, stress e concentrazione scatenano il rilascio di ormoni come il cortisone, l’adrenalina e la noradrenalina. L’effetto dell’adrenalina è preparare il corpo a una situazione di allarme e l’atleta, quindi, è portato a serrare i denti, anche in allenamento. Stringere i denti, oltre a danneggiarli, causa tensioni dei muscoli masticatori e del collo che nel lungo periodo possono dare scompensi muscolari e posturali, esporre a un maggiore rischio di infortuni, disperdere energia, ridurre efficienza e rendimento”, prosegue l’Odontoiatra. I possibili rischi dello Sport per i denti (e viceversa)

Il primo rischio è sicuramente l’usura dentale. Gli atleti agonisti e amatoriali impegnati in uno sforzo fisico, sia esso durante l’allenamento o durante una gara, tendono infatti a serrare i denti, che nel tempo si consumano. Poi c’è chi pratica sport di contatto e deve proteggere i denti da eventuali colpi e danni. E ancora: i nuotatori che si allenano in piscine clorate sono soggetti, ad esempio, al rischio di erosione dentale: per questo sono indicati trattamenti remineralizzanti stabiliti insieme al proprio dentista. Dall’altro lato, la prestazione sportiva può a sua volta essere influenzata dal sistema stomatognatico: disturbi a carico dell’articolazione mandibolare, il bruxismo e le malocclusioni – ovvero rapporti anomali tra le arcate dentarie – possono causare scompensi posturali e tensioni muscolari, che nel lungo periodo possono tradursi in una riduzione della capacità atletica e in un maggiore rischio di infortuni. Negli sportivi, soprattutto di alto livello, basta infatti una minima variazione di equilibrio per limitare la forza e la capacità di coordinazione durante l’attività sportiva.

Danni funzionali ed estetici e per lo smalto La tendenza a serrare i denti durante l’attività sportiva può portare nel lungo periodo all’ usura dei denti. Mano a mano che lo smalto dentale si consuma, il sorriso risulta più spento, ingiallito perché traspare sempre più la dentina, ovvero lo strato sottostante lo smalto, che è giallo. L’usura dentale, però, non causa danni solo a livello estetico, ma se avanza in modo importante anche problemi di occlusione. L’importanza dei bite L’utilizzo di un bite personalizzato migliora le prestazioni degli atleti poiché questo dispositivo bilancia l’occlusione e annulla le forze generate dalla contrazione dei muscoli masticatori che consumano energia senza produrre lavoro utile. Il bite ha anche lo scopo di aumentare la capacità di concentrazione, proteggere i denti dall’usura e migliorare i rapporti posturali, riducendo quindi il rischio di infortuni. Denti-postura-prestazione sportiva: come si raggiunge l’equilibrio? Il primo passo è una visita specialistica dal dentista in cui escludere la presenza di una malocclusione, e se presente valutare l’opportunità di intervenire per trattarla con un percorso ortodontico che oggi si può realizzare con mascherine trasparenti. Se durante la visita si riscontrano tensioni muscolari e usura dentale è opportuno invece valutare la realizzazione di un bite dentale su misura, ovvero una placca in resina acrilica dura. Dieta mediterranea e sport per la salute delle gengive Dieta mediterranea e sport aiutano la cura delle gengive in chi soffre di infiammazione cronica. A parlarne per la prima volta è un recente studio italiano pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Periodontology che indaga la correlazione tra il binomio sedentarietà-nutrizione scorretta e severità della malattia parodontale: una scarsa aderenza alla dieta mediterranea e poca attività fisica aumenterebbero, di ben dieci volte il rischio di parodontite severa (Stadio III/IV). A rischio i benefici dello Sport con malattie gengivali Da un recente studio condotto dalla University of Sydney emerge che le malattie delle gengive come la parodontite potrebbero contribuire a neutralizzare gli effetti benefici dello sport sulla salute. La parodontite, infatti, è associata a bassi livelli di fitness cardiorespiratoria – ovvero di scarsa forma fisica – e l’attività fisica svolta da pazienti che ne sono affetti in forma grave non esercita i suoi effetti positivi e di difesa sui ‘telomeri’, le estremità dei cromosomi che sono state collegate alla vera età biologica di un individuo.

Distribuzione farmaceutica, Assoram entra in Confetra

Distribuzione farmaceutica, Assoram entra in Confetra


Distribuzione farmaceutica, Assoram entra in Confetra – askanews.it



Distribuzione farmaceutica, Assoram entra in Confetra – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – Assoram entra in Confetra. L’associazione degli operatori commerciali e logistici della distribuzione farmaceutica entra ufficialmente a far parte della compagine confederale di Confetra, la confederazione italiana dei trasporti e della logistica.

Assoram, costituita nel 1965, rappresenta oltre 100 aziende su tutto il territorio nazionale specializzate nella distribuzione dei prodotti farmaceutici, parafarmaceutici e dell’indotto correlato. L’associazione dà voce a un comparto dai cui magazzini transita la quasi totalità dei flussi di rifornimento di ospedali, farmacie, parafarmacie e grande distribuzione. Per il presidente di Confetra, Carlo De Ruvo, “l’ingresso di Assoram arricchirà la nostra squadra non solo dal punto di vista della rappresentanza, ma anche da quello qualitativo, portando in ambito confederale la voce di imprese fortemente specializzate il cui ruolo anche sociale è stato particolarmente apprezzato durante l’emergenza Covid e continua ad essere indispensabile nella quotidianità del Paese”.

Trasporti, FlixBus sbarca in Grecia dal 15 giugno

Trasporti, FlixBus sbarca in Grecia dal 15 giugno


Trasporti, FlixBus sbarca in Grecia dal 15 giugno – askanews.it



Trasporti, FlixBus sbarca in Grecia dal 15 giugno – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – Flix, l’operatore della mobilità che ha rivoluzionato il mondo dei viaggi trasportando circa 300 milioni di persone in 10 anni, continua a integrare nuovi Paesi nella sua rete globale. Il 15 giugno 2023, infatti, avverrà il debutto del servizio in autobus FlixBus in Grecia, con la prima linea internazionale che collegherà Sofia a Salonicco.

L’offerta innovativa e orientata alla sostenibilità di FlixBus esordirà così in una delle destinazioni estive più popolari d’Europa grazie alla collaborazione con l’azienda partner Detelina Drita, che opererà la linea ogni giorno, mentre FlixBus si occuperà, come sempre, della pianificazione, del marketing, delle vendite, del pricing e del controllo qualità grazie al suo know-how tecnologico. “Siamo felici di integrare la Grecia nella rete dei Paesi serviti da FlixBus, per offrire un’alternativa pratica e conveniente all’auto privata a chiunque vorrà esplorare una delle destinazioni più amate d’Europa. Così, continuiamo a perseguire la visione di una mobilità sempre più sostenibile, capillare e per tutte le tasche”, ha dichiarato André Schwämmlein, Amministratore Delegato di Flix.

La Grecia sarà collegata alla rete di autobus intercity più estesa al mondo Secondo gli ultimi dati Eurostat, la Grecia rappresenta la quarta destinazione europea più amata dal pubblico estero, dopo la Spagna, l’Italia e la Croazia.

Grazie al servizio di FlixBus, che combina elevati standard tecnologici, di qualità e di sicurezza con un’attenzione particolare alla sostenibilità e un sistema di pricing che garantisce tariffe alla portata di chiunque, Flix ha progressivamente innovato il settore della mobilità su gomma negli anni, riscuotendo ampi consensi in tutto il mondo. Attualmente Flix è presente in oltre 5.500 destinazioni in tutto il mondo. Nel solo 2022, più di 60 milioni di persone hanno utilizzato i servizi di FlixBus, FlixTrain, Greyhound in Nord America e Kamil Koç in Turchia, per un totale di circa 300 milioni di persone trasportate dalla società dalla sua fondazione, avvenuta 10 anni fa.

La SEO, la chiave del successo per i contenuti online

La SEO, la chiave del successo per i contenuti online


La SEO, la chiave del successo per i contenuti online – askanews.it



La SEO, la chiave del successo per i contenuti online – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – La scrittura per il web e la comunicazione cross mediale sono pratiche imprescindibili per chi è content creator perché si è sempre più immersi in un contesto in cui le persone sviluppano quello che i neuroscienziati chiamano instant gratification.

Per questo se si vuole essere letti sul web è fondamentale saper scrivere per il web, il che significa conoscere, imparare e seguire le regole della comunicazione digitale. Nel webinar organizzato da Poste Italiane “La SEO, la chiave del successo per i contenuti online” che si terrà in diretta streaming mercoledì 29 marzo alle ore 17, Enrico Celani – referente dell’Agenzia Media di Poste Italiane – racconterà che cos’è la SEO, e come si può determinare la visibilità dei contenuti web. Con una panoramica sul contesto italiano, si parlerà dei motori di ricerca e degli elementi di cui un creatore di contenuti per il web deve tener conto. L’evento è gratuito e aperto a tutti, sarà possibile partecipare dal link https://www.posteitaliane.it/it/educazione-digitale-evento-seo.html e presentare le domande via chat in diretta. L’iniziativa si inserisce nel più ampio programma dell’Azienda quale guida per i cittadini nello sviluppo di conoscenze e sempre maggiori competenze tra tecnologia e digitalizzazione. Le attività possono essere seguite su LinkedIn, Facebook e Twitter attraverso l’hashtag #educazionedigitale e nella sezione storie di Instagram.

Per maggiori informazioni: https://tgposte.poste.it/2023/03/28/seo-chiave-successo-contenuti-online/

Libri, Valentino Vargiu e Cristiano Santoni: tornare ad avere i capelli è possibile

Libri, Valentino Vargiu e Cristiano Santoni: tornare ad avere i capelli è possibile


Libri, Valentino Vargiu e Cristiano Santoni: tornare ad avere i capelli è possibile – askanews.it



Libri, Valentino Vargiu e Cristiano Santoni: tornare ad avere i capelli è possibile – askanews.it



















Roma, 29 mar. (askanews) – La perdita dei capelli è un evento che sconvolge e cambia, in negativo, la vita del soggetto interessato. Eppure, recuperare l’autostima distrutta derivante dalla perdita dei capelli e tornare a vivere una vita appagante e serena è possibile. Il segreto? Sta nel Sistema Refresh.

Per tutti coloro che desiderano infoltire la propria chioma ma non sanno come fare, esce oggi il libro di Valentino Vargiu e Cristiano Santoni “SISTEMA REFRESH. Come Recuperare La Tua Autostima Distrutta Dalla Perdita Dei Capelli E Tornare Ad Avere Una Vita Appagante E Serena Con Una Soluzione Non Chirurgica” (Bruno Editore). Al suo interno, l’autore condivide con i propri lettori il sistema non chirurgico capace di garantire risultati. “Il nostro libro parla dell’unica opportunità di riavere i propri capelli utilizzando un prodotto completamente estetico che non va ad intaccare minimamente la salute del cuoio capelluto. Un prodotto talmente imperfetto da farti apparire reale” afferma Valentino Vargiu, autore del libro. “Il nostro libro racconta anche di come approcciarsi agli altri, di come rivivere la propria immagine e di come cominciare una nuova vita con i propri capelli. Il tutto guarnito da aneddoti che raccontano pillole della nostra vita” aggiunge Cristiano Santoni, co-autore del libro.

Secondo gli autori, la perdita dei capelli è un evento che sconvolge e cambia, in negativo, la vita del soggetto interessato. Dinanzi al cambiamento della propria immagine, infatti, il dolore e la frustrazione prendono il sopravvento. Questo perché i capelli non hanno soltanto un valore estetico, ma anche psicologico e antropologico. Da qui l’idea di sviluppare un sistema capace di non intaccare minimamente la salute del cuoio capelluto. Lo stesso che Valentino Vargiu e Cristiano Santoni hanno denominato “Sistema Refresh”. “Questo libro da l’opportunità a tutti i lettori di comprendere che le cose cambiano solo ed unicamente quando esiste una reale motivazione capace di innescare un processo di cambiamento, anche di tipo estetico, come in questo caso” incalza Giacomo Bruno, editore del libro. “Ci sono persone che desiderano cambiare la propria immagine, ma la paura di essere giudicati è troppo forte. Dopo 25 anni di esperienza in questo settore, i due autori dimostrano che nulla è impossibile. Basta volerlo davvero”.

“Dopo esserci confrontati con diverse case editrici, ecco che la decisione finale è ricaduta sulla Bruno Editore” concludono Valentino Vargiu e Cristiano Santoni, autori del libro. “Il team di Giacomo Bruno ci ha accompagnato con professionalità nel corso di tutto l’iter editoriale dandoci modo di pubblicare questo libro che siamo certi sarà utile a tanti”. Il libro è disponibile su Amazon a questo indirizzo: https://amzn.to/3JJNmkF

Valentino Vargiu e Cristiano Santoni sono due formatori. Il primo è esperto in psicologia del Marketing e il secondo in amministrazione e gestione aziendale. Sono entrambi specializzati in tecniche per l’infoltimento dei capelli in maniera non chirurgica. Cristiano e Valentino sono inoltre i titolari del centro Private and Friends. “Tutto parte dalla testa” non è solo il loro slogan, ma anche la loro filosofia di vita. Sito web: https://www.privateandfriends.it

Emergenza badanti, cooperativa sociale Sant’Anna 1984 a supporto famiglie

Emergenza badanti, cooperativa sociale Sant’Anna 1984 a supporto famiglie


Emergenza badanti, cooperativa sociale Sant’Anna 1984 a supporto famiglie – askanews.it



Emergenza badanti, cooperativa sociale Sant’Anna 1984 a supporto famiglie – askanews.it



















Roma, 27 mar. (askanews) – In Italia, riuscire a trovare personale competente e affidabile a cui lasciare con serenità la cura dei propri cari arrivati alla terza età sta diventando sempre più difficile. Nel nostro Paese, la popolazione sta invecchiando sempre di più, a causa del calo delle nascite e grazie all’allungamento della vita. Secondo i dati Istat, infatti, a inizio 2022 i residenti nel nostro Paese con 65 anni e oltre erano più di 14 milioni, circa 3 milioni in più rispetto a venti anni fa; si stima che nel 2042 saranno quasi 19 milioni.

A fronte di ciò, però, la disponibilità di operatori di assistenza domiciliare, o badanti, non è assolutamente sufficiente, anche a causa di alcune decisioni governative che non agevolano l’ingresso nel nostro Paese di persone disposte a svolgere questa attività. Secondo quanto comunicato da Assindatacolf, l’associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, il decreto flussi per il 2023 consente l’ingresso nel nostro paese di poco più di 82.000 persone extracomunitarie per lavori stagionali, o nei settori alberghieri, turistici, navali, edili, ma non per attività di colf o badanti; l’ultimo decreto flussi che includeva anche il lavoro domestico risale al 2012. Da oltre 10 anni, sottolinea Assindatacolf, le quote dedicate al comparto domestico nei decreti flussi sono inadeguate e non vengono calcolate in base a una esatta misurazione del fabbisogno. Come conseguenza, sempre più famiglie hanno difficoltà a trovare personale disposto ad occuparsi di anziani e disabili. Nel 2020 l’associazione stimava una carenza di oltre 60.000 operatori di assistenza domestica, per colmare la quale sarebbe necessario l’ingresso in Italia di 10.000 persone ogni anno fino al 2025. Va inoltre considerato che così come invecchia la popolazione italiana, lo stesso accade a chi si prende cura dei nostri anziani: badanti e colf under 30 rappresentano, infatti, solo il 7% del totale, mentre il 57% ha tra i 30 e i 54 anni e il 35% è over 55.

A cercare di supportare le famiglie italiane in questa situazione complessa c’è Sant’Anna 1984, Cooperativa Sociale specializzata nell’assistenza domiciliare a persone anziane o malate, attiva a Roma e a Milano, che oggi assiste con i propri operatori circa 200 famiglie. Il personale della cooperativa è formato internamente, in modo che sia in grado di gestire con professionalità e umanità le varie problematiche che potrebbero sorgere con l’assistito. Ogni operatore è scelto attentamente in base alle caratteristiche della persona che dovrà seguire, anche in termini di carattere, personalità e livello culturale. In questo modo, Sant’Anna 1984 è in grado di fornire servizi di assistenza domiciliare di altissimo livello. Sant’Anna 1984, inoltre, collabora in modo molto stretto con i care giver famigliari, fornendo loro anche supporto psicologico da parte di tutor aziendali, laureati in psicologia, disponibili sia per le famiglie che per gli operatori stessi. Infine, le famiglie non sono mai lasciate da sole: oltre a ispezioni mensili da parte di responsabili tecnici che controllano che tutto stia andando bene, i famigliari ricevono resoconti giornalieri via Whatsapp sui propri cari e sulle attività svolte ogni giorno, anche dal punto di vista mnemonico e di attività fisica.

A conferma dell’importante supporto fornito da Sant’Anna 1984 alle famiglie, e a riconoscimento di tutto il lavoro svolto dalla cooperativa in questi anni, la fondatrice Kristina Tatenko ha ricevuto lo scorso 6 marzo il prestigioso Premio “RomaRose – Non solo 8 marzo”, giunto alla sua seconda edizione e organizzato dalla Presidenza dell’Assemblea capitolina. Il premio RomaRose è un omaggio all’impegno, al merito e al talento delle donne nei loro rispettivi settori. Nel corso della cerimonia sono state premiate personalità che si sono particolarmente contraddistinte nello spettacolo, nella cultura, nel giornalismo, nello sport, nella politica, nell’imprenditoria, nel mondo accademico, nel sociale e nelle forze dell’ordine.

Tra le altre personalità premiate insieme a Kristina Tatenko, l’attrice Maria Grazia Cucinotta, l’imprenditrice ambientale e designer Ilaria Venturini Fendi, la conduttrice televisiva e radiofonica, attrice e scrittrice Andrea Delogu, la cantautrice Noemi, Elisa Bartoli, capitano della squadra femminile dell’AS Roma, l’europarlamentare Alessandra Moretti, l’attrice Cinzia Leone, Flaminia Bolzan, psicologa e criminologa, l’attrice, cantante, autrice e regista Lina Sastri.

Moma: il manifesto della filiera corta, certa ed etica

Moma: il manifesto della filiera corta, certa ed etica


Moma: il manifesto della filiera corta, certa ed etica – askanews.it



Moma: il manifesto della filiera corta, certa ed etica – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – Aperto nel 2002 dai fratelli Gastone e Franco Pierini, nell’energetico quartiere degli affari romano, quello dal respiro più internazionale in città, proprio di fronte all’ambasciata americana, il Moma si ispira nel nome al Museum of Modern Art di New York, del quale ha voluto riprodurre proprio il concetto di “contenitore di opere d’arte”.

“Nella mia testa avevo in mente uno spazio semplice, lineare, luminoso – commenta Gastone Pierini – ispirato ai grandi architetti del secolo scorso, su tutti Oscar Niemeyer, il creatore di Brasilia che perseguiva lo spettacolo dell’architettura. E pensando che anche il cibo dovesse essere uno spettacolo abbiamo realizzato una scenografia che gli fosse congeniale: materiali di grande pregio, come il travertino e il legno naturale, avrebbero dato la giusta importanza ad opere di “arte gastronomica”. La parola d’ordine di Moma è “contemporaneità”, che doveva essere ben visibile nelle sculture, nei quadri, nelle fotografie e nel piatto”. L’ambiziosa operazione si inserì come concept gastronomico nel solco della tradizione culinaria della città per proporre una visione alternativa e allora rivoluzionaria del cibo. “I locali che abbiamo avuto – svela Gastone che con il fratello ha una lunga esperienza imprenditoriale alle spalle – hanno rappresentato per noi una sfida differente. Tutti, seppur così diversi tra loro, hanno in comune il grande amore che abbiamo sempre dedicato al nostro lavoro, ma soprattutto la vicinanza etica e culturale tra me e mio fratello, mettendo al primo posto il concetto di qualità, nei singoli progetti. Dalla scelta consapevole della materia prima al controllo di una filiera certa, sempre al fianco di piccoli e selezionati contadini, artigiani e allevatori italiani”.

Una complicità di intenti condivisa dallo stesso chef Andrea Pasqualucci, riconosciuto come uno degli chef romani d’avanguardia, capace di esprimere qualcosa di nuovo nei suoi piatti, sia in termini di ricette, sia attraverso ingredienti peculiari con i quali elabora nuovi concetti strutturati di cucina. “Aver incontrato Gastone – racconta Andrea – ha cambiato la mia vita. Ero un giovane cuoco deciso a mettermi in gioco in cucine importanti, come quella di Oliver Glowig e Moreno Cedroni, e trovare un imprenditore che avesse così chiara la visione della ristorazione futura è stata per me una folgorazione”. Un incontro fortunato che è valso il riconoscimento della Stella Michelin nel 2018 a un locale che quotidianamente evolve incarnando e rispondendo ai veloci mutamenti economico sociali dei nostri tempi. Ancor prima che la parola sostenibilità ed eticità divenisse di uso comune il Moma ne ha fatto il suo fondamento attraverso la quotidiana applicazione dei principi della cucina circolare. Il locale ha infatti una doppia anima: quella del bistrot al piano inferiore, dai toni contemporanei e vivaci, che si esprime attraverso un’offerta gastronomica semplice, eclettica e gustosa a ottimi livelli, e quella gourmet del piano superiore, sofisticata, elegante e di ricerca. Una doppia anima che consente di mettere a sistema il ristorante gourmet con il bistrot, facendo in modo che tutto ciò che non serve nel laboratorio del primo, venga utilizzato in quello del secondo. Entra così in gioco la creatività dello chef Andrea Pasqualucci che grazie al suo importante bagaglio tecnico riesce a rendere protagonisti di piatti eccellenti anche i tagli meno nobili o che non si prestano ad una cucina gourmet semplicemente per motivi di estetica del piatto. Secondo la filosofia circolare, nelle cucine di Moma la materia prima ha più vite, viene esaltata in ogni sua parte, trasformata e lasciata esprimere in pietanze sofisticate ed eleganti, ma anche in piatti quotidiani che beneficiano di ingredienti di altissimo livello. In questo modo, il pescato di giornata, che arriva sotto forma di prodotti che vanno dai 6 ai 12 chili di peso, non viene mai sprecato.

“Lavoriamo il pescato a seconda della disponibilità giornaliera – spiega lo chef Pasqualucci – e per i piatti gourmet utilizziamo tutti i filetti e la parte centrale. Le parti finali vicino alle code sono adoperate per realizzare le tartare del pranzo e la testa è utilizzata in molti modi”. Quest’ultima viene cotta al vapore e, insieme alla guancia, serve a preparare le Polpette di pesce in menu al bistrot di Moma. Lische e carapaci sono perfetti per i brodi e altre parti di “scarto” vengono sublimate fino a diventare veri e propri piatti identitari dal forte stampo anti-spreco. È il caso della Cotoletta di muscolo di branchia di ombrina in panatura croccante: “Lavorando pescati così grandi è fondamentale cogliere il potenziale di ogni singola sezione – continua Andrea Pasqualucci – nel caso dell’ombrina, il muscolo branchiale viene ben pulito, poi scalziamo l’osso proprio come se fosse una cotoletta e utilizziamo ciò che resta per diversi piatti fuori menu: lo proponiamo in versione panata e fritta, sempre con un side di contorno, oppure lo mariniamo e lo scottiamo sulla brace”. Un’idea vincente quella di proporre piatti del giorno fuori menu realizzati in una filosofia anti-spreco ma dai risultati finali straordinariamente vicini al concetto di alta cucina che caratterizza l’intero lavoro di Pasqualucci. La sua cucina codifica sapori contadini della memoria, valorizzando spesso tagli poveri, come il quinto quarto e il pesce azzurro, conferendogli un carattere inconfondibile grazie al gusto affilato ed essenziale. La costruzione dei suoi piatti conta pochi ingredienti di base, sempre riconoscibili, uniti a profumi, spezie o erbe che ne esaltano le caratteristiche, facendoli scoprire come fosse la prima volta. Dotato di una particolare sensibilità riesce a giocare con gli elementi creando un delicato equilibrio gustativo. Quasi maniacale nell’attenzione e nella cura della scelta della materia prima, ha selezionato i suoi fornitori garantendosi eccellenze che rispettano prossimità, filiera corta e dunque territorialità. Costruita sulla base di un ricordo che lo ha cresciuto e sulla tradizione a lui ben nota, è una cucina che muta perché attenta alla cura del cliente e all’evoluzione dei gusti, pur rimanendo fedele alla propria linea. Una cucina non volutamente ma naturalmente adatta a tutti, personale ma non egocentrica, lontana da quella voglia di imporsi con prepotenza e noncuranza perché parla di ristorazione e cura del commensale.

Lo chef. Chef del Moma è Andrea Pasqualucci, romano, classe 1989. Convinto fin da ragazzino che la cucina fosse la sua vera missione si iscrive all’IPSSAR di Tor Carbone. La sua prima esperienza è con lo chef Armando De Giorgi, suo mentore, che gli trasferisce le sue competenze e la passione per la cucina. Da Aroma, con lo chef Giuseppe Di Iorio, impara le basi della cucina francese e come si viva in brigata, facendo lavoro di squadra. Approda poi all’Hotel Aldrovandi, dove lavora con lo chef Oliver Glowig: qui, comprende la centralità dei prodotti italiani e l’importanza della cura per gli ingredienti. L’amore per il mare lo conduce fino a Senigallia da Moreno Cedroni alla Madonnina del Pescatore, dove affina le sue conoscenze sulle lavorazioni del pescato. Nel 2017 i fratelli Pierini affidano ad Andrea la cucina del Moma. Ama i tagli poveri, il quinto quarto e il pesce azzurro: la sua filosofia coincide con quella della proprietà esprimendo pura semplicità e importanza, fondamentale nella ricerca delle materie prime del territorio locale. Costruisce i suoi piatti con minuziosità: “Mi piace creare un piatto – racconta lo chef- come fosse un modellino da pitturare in tutti i suoi dettagli: gli ingredienti giusti come fossero i colori giusti. Può sembrare semplice comporre un piatto dal sapore equilibrato, con pochi ingredienti, ma è la cosa più difficile e, per me, è la massima espressione della cucina”.